XIX Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 15 di Martedì 12 marzo 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Mollicone Federico , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'IMPATTO DELLA DIGITALIZZAZIONE E DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA SUI SETTORI DI COMPETENZA DELLA VII COMMISSIONE

Audizione di Iginio Straffi, fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film.
Mollicone Federico , Presidente ... 2 
Straffi Iginio , fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film ... 2 
Mollicone Federico , Presidente ... 6 
Straffi Iginio , fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film ... 6 
Grippo Valentina (AZ-PER-RE)  ... 7 
Mollicone Federico , Presidente ... 8 
Straffi Iginio , fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film ... 8 
Mollicone Federico , Presidente ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO MOLLICONE

  La seduta comincia alle 11.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è garantita, oltre che con la redazione del resoconto stenografico, anche attraverso la trasmissione in diretta sul canale web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di Iginio Straffi, fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Iginio Straffi, fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow e presidente della Colorado Film, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impatto della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica sui settori di competenza della VII Commissione.
  Saluto e ringrazio Iginio Straffi, accompagnato da Camilla Morabito e Francesco Salvatore Cagnazzo, rispettivamente presidente e addetto stampa senior LTM & Partners, per aver accolto l'invito della Commissione.
  Cedo la parola a Iginio Straffi per lo svolgimento del suo intervento.

  IGINIO STRAFFI, fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film. Sono trent'anni che opero nel prodotto audiovisivo, televisivo e cinema d'animazione in Italia. Ho avuto trent'anni fa questa idea di cercare di creare l'industria dell'animazione in Italia, in un mercato molto frammentato di artigiani, se posso definirli tali, con poco ricorso alla tecnologia e all'organizzazione di tutti i reparti.Pag. 3
  In trent'anni siamo riusciti a creare delle opere che sono state esportate in tutto il mondo e non abbiamo mai lesinato in quello che era la ricerca e lo sviluppo, sia per quanto riguarda il software che le nostre pipeline produttive e anche per quanto riguarda il prodotto da portare in televisione o al cinema.
  Dico questo perché da sempre, dalla nostra fondazione, crediamo che dalle opere audiovisive, o cartoni animati, come li vogliamo chiamare, per bambini si possano formare, con dei valori della nostra cultura italiana e valori etici importanti, anche le nuove generazioni. I bambini saranno gli adulti di domani e quindi se partiamo dai contenuti che fruiscono da bambini riusciamo sicuramente a dare un piccolo contributo anche noi a quella che è la parte importante, cioè la famiglia, la scuola e altre istituzioni che svolgono questo ruolo di formazione.
  L'importanza dell'audiovisivo, dal cartone animato in su, l'hanno ben capita gli americani, perché chiaramente Hollywood da sempre è l'industria dell'intrattenimento che riesce a influenzare anche gli stili di vita, i consumi e quant'altro, laddove ovviamente con l'audiovisivo si riescono a creare mode, tendenze e quant'altro. Per noi è stato sempre molto importante poter rappresentare una parte dell'Italia, della cultura italiana anche nelle nostre opere, perché queste potessero essere salvaguardate e diffuse all'estero. Penso ai prodotti che abbiamo fatto come Gladiatori di Roma, nel quale abbiamo ricostruito l'antica Roma e le battaglie di gladiatori ma con esse abbiamo dato anche dei messaggi importanti per i bambini, dove abbiamo fatto vedere che il doping o il voler barare non portava ad alcun risultato, ma addirittura a una squalifica delle persone, quindi si doveva andare avanti sempre con forze importanti; 44 gatti, le canzoncine dell'Antoniano sono state oramai conosciute in tutto il mondo, e così i valori dell'Antoniano Pag. 4stesso; ultimamente Pinocchio and friends, dove abbiamo ripreso la nostra favola più importante, Pinocchio, l'abbiamo un po' attualizzata e siamo riusciti a farla conoscere a tanti bambini di oggi. Tutto questo, ovviamente, passando anche per le Winx, che sono il prodotto più importante che da vent'anni abbiamo ormai distribuito in tutto il mondo. Le Winx sono appunto un esempio di questi valori che abbiamo voluto inserire nelle varie storie, valori di amicizia, solidarietà, altruismo, rispetto e difesa dell'ambiente, insieme ovviamente a importanti valori del made in Italy.
  Le Winx sono anche amore per il bello, per l'arte, per la moda. Abbiamo introdotto nel cartone animato questo concetto di moda che prima non c'era, che insieme agli altri rappresenta un valore che ci piace portare avanti.
  Chiaramente l'ambiente è molto competitivo, perché sicuramente l'industria americana e giapponese sono molto forti e distribuiscono i loro contenuti in tutto il mondo, ma anche in Europa c'è la Francia che da tanto tempo cura l'audiovisivo e in particolare i cartoni animati. In Francia ci sono quote destinate al prodotto francese, sottoquote che vengono anche destinate ai produttori di cartoni francesi e questo comporta sicuramente una crescita per investimenti del mercato interno. Nel contempo, le piattaforme americane, che hanno cambiato completamente l'industria perché sono scomparse tantissime altre forme di fruizione, penso al DVD, che dieci anni fa ancora era popolarissimo, mentre ora sicuramente i nostri bambini sono spesso sulle varie piattaforme, da YouTube a Netflix a Disney Plus, avendo questi obblighi di investimento solo in Francia e in pochi Paesi, ora li sta introducendo anche la Germania, stando alle ultime notizie, tendono a spendere i loro soldi solo in quei Paesi, e chiaramente questo comporta un grave dispetto per l'industria del cartone animato italiana, che Pag. 5grazie al tax credit e grazie agli investimenti, anche se piccoli, di questi ultimi vent'anni messi in campo dalla Rai, unica emittente in Italia che produce e finanzia in parte cartoni animati, è cresciuta.
  Abbiamo sicuramente un numero di addetti importante, oramai; sono circa 5-6 mila a lavorare attivamente nell'industria dell'animazione italiana. Ovviamente con altri produttori siamo anche riusciti a esportare questi contenuti, come dicevo, in tantissimi Paesi.
  Secondo noi, è quindi molto importante, come hanno sottolineato molto bene le relazioni di APA e di Cartoon Italia, che la politica venga incontro a questo settore, perché niente come la cultura, l'audiovisivo eccetera, come dicevo prima, è importante per la difesa dei valori e della cultura di un Paese, ancora di più quando gli altri se ne stanno tutti occupando, anche in Europa. Non possiamo sicuramente restare gli unici che non hanno provvedimenti finalizzati a questo.
  Infine, vorrei sottolineare che in tutto il mondo e anche nel nostro Paese oramai la fruizione dei contenuti per bambini, dalle ricerche nostre e delle associazioni, per il 78 per cento, riguarda bambini dai 6 ai 9 anni senza il controllo dei genitori. Questo significa una responsabilità ancora maggiore rispetto al passato, quando c'era il palinsesto televisivo e comunque c'era l'appuntamento serale o pomeridiano con i contenuti, e i genitori e i nonni potevano buttare un occhio. Adesso, con questi cellulari, i-pad e quant'altro, che i bambini guardano anche di nascosto, e comunque i genitori non possono stare ventiquattro su ventiquattro a osservarli, abbiamo questa situazione per cui tanti contenuti sono fruiti senza nessun tipo di attenzione da parte degli adulti, dei genitori, quindi noi ci sentiamo ancora più responsabili di portare avanti delle storie e dei contenuti in cui si ritrovino valori etici importanti, in cui Pag. 6non ci siano situazioni pericolose per la formazione dei bambini. Come dicevo, da trent'anni a questa parte sento, come i miei colleghi produttori, la responsabilità di cercare di costruire un futuro basato sui bambini di oggi, che saranno gli adulti di domani.
  Spero ci diate una mano nel fare delle leggi – come in Francia, Germania, e ultimamente anche in Inghilterra – che possano essere attente a queste esigenze e che l'industria del cartone animato italiano possa continuare a crescere e a esportare la nostra cultura. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie. Prima di passare la parola ai colleghi per eventuali quesiti, ne pongo io uno. Nella sua relazione, che poi è in sintesi quello che lei ha appena espresso, c'è un passaggio che le chiederei di specificare. Il passaggio è il seguente: «Siamo ancora in tempo per salvare un comparto che è diventato il secondo in Europa e che esporta cartoni animati made in Italy in tutto il mondo. Un provvedimento come quello della sottoquota animazione è nell'interesse dell'audiovisivo italiano a livello industriale, occupazionale e di identità culturale per le giovani generazioni. Vogliamo evitare che le nuove generazioni non abbiano più familiarità con la cultura, la creatività e la narrazione italiana, e crescano identificandosi solo in modelli americani, giapponesi, francesi o inglesi». Questa la sintesi della sua relazione.
  Ritiene quindi che questo sia necessario, come produttore e caso di successo dell'animazione italiana nel mondo, direi quasi unico, e come appartenente a quella associazione di categoria dell'animazione italiana che si sta battendo per le sottoquote?

  IGINIO STRAFFI, fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film. Sì. Lo dico per noi e principalmente, come ha sottolineato lei, presidente, per Pag. 7tanti altri produttori che stanno crescendo in Italia e stanno esportando anche i loro contenuti. Negli ultimi anni abbiamo visto una tendenza, come dicevo prima, grazie ai provvedimenti che si sono adottati in Francia, laddove nove società italiane già sono state acquisite negli ultimi due anni da società francesi, che chiaramente in questo momento le hanno messe al lavoro su contenuti sviluppati in Francia e che porteranno sicuramente storie francesi in giro per il mondo.
  Secondo noi, è molto importante che questa industria che rappresenta anche un volano, come ricordavo prima, grazie al tax credit e alla RAI, possa continuare a fare anche meglio con la previsione di una sottoquota, che tra l'altro è una piccola quota di una quota che mi sembra sia stato deciso ci sarà per l'audiovisivo italiano sulla quale le associazioni di categoria sono favorevoli. Non è che i produttori di fiction o di cinema hanno detto che l'animazione non deve togliere risorse che invece devono andare tutte a loro. È chiaro che è una scelta molto saggia di indirizzo che può aiutare l'animazione italiana a crescere ancora.

  VALENTINA GRIPPO. Nel ringraziare sia il presidente per aver organizzato quest'audizione sia lei per il quadro che ci ha illustrato, volevo solo chiedere un chiarimento. Lei ci ha dato un quadro molto interessante di quello che è il prodotto, la fruizione, il target di utilizzo del prodotto audiovisivo animato. Vorrei quindi chiederle qualche numero, un'illustrazione di due aspetti. Uno, molto spesso noi non realizziamo quanto lavoro c'è dietro un prodotto di animazione, quindi le chiedo se può darci qualche numero di questa industria, delle persone che vengono coinvolte e del valore che ha per la nostra nazione.
  In secondo luogo, lei ha fatto un riferimento al tax credit e all'importanza in questo impianto. Non è oggi all'ordine del giorno la discussione del tax credit, però lei ci ha confermato Pag. 8l'importanza e la bontà di questo intervento anche per il vostro settore, quindi vorrei avere conferma di questo tema che, ripeto, non è all'ordine del giorno, ma di cui spesso discutiamo.

  PRESIDENTE. Mi associo alla richiesta della collega Grippo per avere elementi in più sulle dimensioni tecniche del settore.
  Inoltre, ricordo che come capo delegazione, insieme al collega Berruto, sono di ritorno da una conferenza internazionale in India, dove abbiamo visitato anche gli studi delle società di animazione che collaborano con quelle italiane. Vorrei capire se l'animazione italiana svolge anche questo ruolo di diplomazia culturale con una realtà come quella indiana che è sta emergendo anche nel settore dell'audiovisivo e dell'animazione. Un Paese con cui appunto l'Italia sta costruendo un rapporto di diplomazia culturale. Grazie.

  IGINIO STRAFFI, fondatore e amministratore delegato del gruppo Rainbow, presidente della Colorado film. Comincio dai numeri. Più o meno, come dicevo prima, l'industria è cresciuta fino ad impiegare a tempo pieno circa 6 mila addetti in Italia. Sicuramente sono ancora pochi rispetto ai 300 mila canadesi. Noi abbiamo un grosso studio anche in Canada, che abbiamo acquisito dieci anni fa, e occupa attualmente 700 persone. In Canada c'è una vivacità oramai alimentata da decenni di incentivi statali all'audiovisivo canadese.
  Dicevo che in Italia l'industria è cresciuta molto. Per realizzare un cartone animato servono diverse figure, registi, disegnatori, animatori e quant'altro, e soprattutto circa due anni di tempo. Non è un prodotto come il live action, che nel giro di sei mesi dalla scrittura viene girato e portato sul mercato; è un prodotto che ha bisogno di tecnologie che si sviluppano in continuazione, perché molte cose vengono realizzate oramai con l'ausilio di software che rendono più veloce Pag. 9il lavoro degli artisti. Anche su questo è importante avere sempre dei fondi per poter essere al passo con gli altri Paesi, come il Canada, come dicevo, dove ci sono contributi anche per l'acquisto delle attrezzature, o la Francia, Paesi che quindi hanno sempre le ultime tecnologie.
  Per rispondere all'onorevole Grippo, sicuramente è un settore che è in pieno sviluppo e ci risulta, come numero di addetti, essere il secondo in Europa in questo momento. Forse ce la battiamo con la Spagna, ultimamente, perché la Spagna ha fatto delle politiche che personalmente non approvo, ma hanno portato tanto lavoro. In Spagna si possono prendere soldi per realizzare prodotti ideati in altri Paesi, quindi una produzione esecutiva, mentre sarebbe bello continuare con queste politiche in Italia per avere la storia, l'ideazione, la grafica realizzate in Italia, mentre, per riallacciarmi con la domanda del presidente Mollicone, sicuramente poi la parte esecutiva dell'animazione molto spesso viene ancora subappaltata in mercati asiatici, dove il costo del lavoro è inferiore rispetto all'Europa.
  L'India è un mercato – anche lì ci sono diversi aiuti all'audiovisivo – che sta crescendo moltissimo, sia tecnologicamente che come qualità del lavoro. Anche noi abbiamo realizzato le animazioni di Pinocchio and Friends, una delle nostre ultime produzioni, con la collaborazione di Toonz. Questo ha fatto sì anche che la storia di Pinocchio and Friends, grazie a Toonz, che in cambio di questa mini coproduzione che abbiamo fatto con loro aveva i diritti per India, Pakistan e altri Paesi, grazie alle sue relazioni interne, sia riuscita anche a vendere il prodotto nei mercati del sud-est asiatico, quindi c'è stato questo scambio molto interessante, che ha portato, come dicevo prima, anche un vantaggio per la nostra storia, perché ora Pinocchio and Friends è distribuito in continente che ha qualche miliardo di persone.

Pag. 10

  PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Straffi per il suo prezioso contributo e dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.55.