XIX Legislatura

Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità

Resoconto stenografico



Seduta n. 20 di Mercoledì 8 maggio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Lai Silvio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'INDIVIDUAZIONE DEGLI SVANTAGGI DERIVANTI DALLA CONDIZIONE D'INSULARITÀ E SULLE RELATIVE MISURE DI CONTRASTO

Audizione di Nicola Molteni, Sottosegretario di Stato all'Interno, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
Lai Silvio , Presidente ... 3 
Molteni Nicola (LEGA) , Sottosegretario di Stato all'Interno ... 3 
Lai Silvio , Presidente ... 9 
Giagoni Dario (LEGA)  ... 9 
Lai Silvio , Presidente ... 10 
Ghirra Francesca (AVS)  ... 11 
Meloni Marco  ... 11 
Lai Silvio , Presidente ... 12 
Molteni Nicola (LEGA) , Sottosegretario di Stato all'Interno ... 13 
Lai Silvio , Presidente ... 14 

Allegato 1: Elenco dei reparti della Guardia di Finanza competenti sulle isole minori ... 15 

Allegato 2: Elenco delle isole minori dove è presente almeno un presidio dell'Arma dei Carabinieri ... 17

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
SILVIO LAI

  La seduta comincia alle 8.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione di Nicola Molteni, Sottosegretario di Stato all'Interno, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Nicola Molteni, sottosegretario di Stato all'Interno, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto.
  Avverto che il sottosegretario Molteni oggi è accompagnato dal prefetto dottor Paolo Formicola, direttore dell'Ufficio Affari legislativi e relazioni parlamentari del Ministero dell'interno, dal viceprefetto dottoressa Simona Spinelli e dal viceprefetto dottor Luca Antonio Colarusso.
  Do volentieri la parola all'onorevole Molteni, sottosegretario di Stato all'Interno, ringraziandolo per la sua disponibilità.

  NICOLA MOLTENI, Sottosegretario di Stato all'Interno. Signor presidente, saluto lei e tutti i componenti della Commissione. Do lettura della relazione che ci avete chiesto.
  Ringrazio il presidente e i membri di questa Commissione per l'invito a riferire sulla presenza dei presìdi delle Forze di polizia sulle isole maggiori e minori.
  Come richiesto, dedicherò preliminarmente una parte dell'intervento ad alcuni atti intimidatori avvenuti in provincia di Nuoro e alle conseguenti iniziative intraprese dalle autorità locali di pubblica sicurezza.
  Nella notte del 16 marzo scorso a Ottana è esploso un ordigno collocato davanti all'ingresso del Palazzo comunale, che ha causato danni alla facciata esterna e ai locali interni dell'edificio. Sul posto sono prontamente intervenuti i militari della locale compagnia dell'Arma dei Carabinieri e, nel contempo, i Vigili del fuoco del comando di Nuoro, a seguito di sopralluogo, hanno escluso danni strutturali all'edificio.
  L'Autorità giudiziaria è stata prontamente informata dai carabinieri.
  Aggiungo che il personale della questura di Nuoro, recatosi sul posto, ha nell'immediatezza interloquito con il sindaco, a detta del quale non vi sarebbero stati dissidi né malumori, minacce o segnali che lasciassero presagire un fatto criminoso di tale portata.
  Sempre in provincia di Nuoro, dall'inizio dell'anno sono stati perpetrati ulteriori atti intimidatori in danno di amministratori locali. In particolare, a Oniferi il 18 febbraio scorso è stata data alle fiamme l'autovettura del sindaco. Il 20 febbraio sulle pareti di una cappella sita all'interno del cimitero di Arzana è stata vergata una scritta minatoria indirizzata al sindaco del Pag. 4comune di Ulassai. Il 6 marzo nel territorio di Lanusei una scritta minatoria indirizzata al sindaco è stata rilevata sulle pareti di un muro di contenimento di una strada comunale e nella stessa giornata ad Atzara il primo cittadino ha rinvenuto davanti alla porta della propria abitazione un proiettile di fucile. Più di recente, lo scorso 21 aprile è esploso un ordigno in una casa rurale sita nel territorio del comune di Bitti, di proprietà della famiglia della moglie del vicesindaco di quel comune.
  Secondo quanto riferito dalla Prefettura di Nuoro, in relazione ai predetti atti intimidatori, sono state convocate apposite riunioni tecniche di coordinamento delle Forze di polizia, nonché specifiche sedute del Comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica, nelle quali sono state svolte approfondite analisi degli eventi ed effettuate attente valutazioni, per ciascuno dei destinatari, dei profili di concreta esposizione personale al rischio. All'esito dei suddetti incontri, oltre alla intensificazione dei servizi di controllo del territorio, è stata disposta la misura della vigilanza generica radiocollegata nei confronti dei sindaci di Oniferi, Lanusei, Atzara e Ottana, mentre nessuna misura è stata concordata per il sindaco di Ulassai.
  Si tratta, evidentemente, di episodi gravi, nei confronti dei quali il Governo esprime la più ferma condanna e sui quali sono tuttora in corso incessanti indagini da parte delle Forze di polizia per assicurare gli autori alla giustizia.
  Inoltre, il prefetto di Nuoro il 25 marzo scorso ha convocato un'ulteriore seduta del Comitato Provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica, estesa alla partecipazione di tutti i sindaci della provincia, quale concreto segno di attenzione e solidarietà nei confronti delle comunità e per rinsaldare la collaborazione interistituzionale sulla tematica degli atti intimidatori, in chiave di prevenzione di ogni turbativa all'ordine e alla sicurezza pubblica sul territorio.
  Più di recente, lo scorso 21 aprile è esploso un ordigno in una casa rurale sita nel territorio del comune di Bitti, di proprietà della famiglia della moglie del vicesindaco di quel comune. Il vicesindaco ha escluso la riconducibilità dell'atto all'espletamento dell'incarico istituzionale. In ogni caso, a seguito di una riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, è stata disposta la misura della vigilanza generica radiocollegata nei confronti del predetto e di alcuni suoi familiari.
  Su un piano più generale, il Ministero dell'interno da tempo ha rivolto una specifica attenzione agli atti intimidatori nei confronti di amministratori locali, che – lo sottolineo – rappresentano un fenomeno particolarmente odioso, che può condizionare la libera autodeterminazione di chi è chiamato a svolgere un importante ruolo pubblico e persino sviare i processi decisionali dall'interesse pubblico, determinando perniciose alterazioni delle regole e dell'azione dell'amministrazione locale.
  Come è noto, non tutti gli atti intimidatori hanno una matrice riconducibile alla criminalità organizzata. Infatti, molti eventi sono riferibili a questioni di natura personale, a risentimenti per presunti torti subiti o per aspettative di impiego o di utilità economiche non concretizzatesi.
  Pur nella molteplicità delle motivazioni sottese ai singoli atti, l'Amministrazione dell'interno ha ritenuto che il fenomeno andasse valutato e affrontato nell'ambito di una visione unitaria. Pertanto, a partire dal 2015 è operativo al Ministero dell'interno uno specifico Osservatorio nazionale, allo scopo non solo di potenziare lo scambio di informazioni di raccordo tra Stato ed enti locali, ma anche di individuare idonei strumenti di contrasto e indicare strategie di prevenzione. L'Osservatorio si avvale del lavoro di un organismo tecnico di supporto, che opera presso il dipartimento della pubblica sicurezza e raccoglie i dati sull'andamento del fenomeno elaborati dalle direzioni centrali della polizia criminale.
  A livello territoriale sono, poi, istituiti osservatori regionali presso le Prefetture dei comuni capoluogo di regione ed è prevista anche la possibilità di costituzione di apposite sezioni provinciali dei medesimi.
  Il fenomeno intimidatorio nei confronti di amministratori locali nel 2023 ha registrato, su base nazionale, 553 episodi, rispettoPag. 5 ai 580 del 2022, con una diminuzione del 4.7 per cento. In controtendenza la Sardegna, dove, sempre nel corso del 2023, sono stati rilevati 34 casi di intimidazioni nei confronti di amministratori locali rispetto ai 32 episodi censiti nel 2022, e la Sicilia, ove i casi registrati nel 2023 sono stati 76, a fronte di 66 episodi censiti nell'anno precedente.
  Per un quadro dettagliato delle rilevazioni effettuate nel 2023, lascio agli atti della Commissione il report annuale curato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale.
  In questo stesso ambito, il Ministero dell'interno, in collaborazione con l'ANCI e l'UPI, nonché con i Ministeri della giustizia e dell'istruzione, è costantemente impegnato nello sviluppo di iniziative di supporto rivolte non solo agli amministratori locali, ma anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, allo scopo di promuovere la cultura della legalità tra le giovani generazioni.
  Presso il Ministero dell'interno è anche istituito un apposito fondo, al fine di consentire agli enti locali l'adozione di iniziative per la promozione della legalità, nonché di misure di ristoro al patrimonio dell'ente o in favore di amministratori locali che hanno subìto episodi di intimidazione connessi all'esercizio delle loro funzioni istituzionali. Grazie a tale fondo, nel 2023 sono stati erogati contributi complessivamente pari a 6 milioni di euro in favore di 402 enti locali, di cui 50 in Sicilia, per oltre 572 mila euro, e 27 in Sardegna, per circa 251 mila euro, consentendo l'attivazione di numerose iniziative di solidarietà e il riconoscimento di indennizzi di importante valore non solo simbolico, ma anche concreto agli amministratori colpiti da atti intimidatori e agli enti locali per il ripristino dell'originario stato dei beni comunali oggetto di danneggiamento.
  Vengo, ora, al tema dei presìdi territoriali delle Forze di Polizia, evidenziando preliminarmente che l'Italia ha territori con caratteristiche e varietà insediative, demografiche e produttive molto diversificate. In particolare le isole, con le loro peculiarità, presentano esigenze strutturali specifiche, a cui va rivolta una costante attenzione. Per questo motivo è di fondamentale importanza sviluppare politiche calibrate sui contesti di riferimento, capaci di valorizzare al massimo la rete istituzionale dei diversi livelli di governo, al fine di ridurre i divari infrastrutturali, colmare i gap esistenti nella qualità dei servizi erogati e assicurare risorse adeguate affinché le specificità territoriali non siano avvertite come un fattore di penalizzazione, bensì come un'opportunità di crescita e di sviluppo economico-sociale.
  Si tratta di tematiche sulle quali si registra una consapevolezza e una sensibilità crescente da parte delle istituzioni e della società civile. Ne costituisce prova la legge costituzionale n. 2 del 2022, che – come noto – ha modificato l'articolo 119 della Carta costituzionale, prevedendo che «la Repubblica riconosce le peculiarità delle isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità».
  Il riconoscimento in Costituzione delle peculiarità delle isole può, a ben vedere, essere inteso in un'accezione ampia, che richiama non solo l'esigenza di garantire a tutti i cittadini uguali condizioni di fruizione dei diritti fondamentali, ma anche la necessità di azioni positive volte a promuovere la specificità di carattere culturale, storico e naturalistico di tali territori.
  In tale contesto, uno degli ambiti in cui si avverte l'esigenza di sviluppare politiche pubbliche confacenti alle peculiarità territoriali è proprio quello della sicurezza. Diversi provvedimenti normativi succedutisi nel tempo hanno contribuito a delineare un quadro di riferimento volto a rendere le strutture organizzative dei presìdi di polizia più aderenti alle mutate esigenze di funzionalità e operatività richieste nei diversi contesti, di cui ritengo opportuno fornire qualche elemento di carattere generale.
  Il decreto legislativo n. 177 del 2016 ha avviato un processo di rimodulazione dei presìdi sul territorio, demandando al Ministero dell'interno la determinazione di misure volte a razionalizzare la dislocazione delle forze di polizia e a definire Pag. 6modalità coordinate di esercizio dei compiti istituzionali nei comparti di specialità.
  In particolare, un criterio introdotto nel predetto decreto legislativo privilegia l'impiego della Polizia di Stato nei comuni capoluogo e quello dell'Arma dei Carabinieri nel restante territorio, fatte salve specifiche possibilità di deroga per particolari esigenze di ordine e sicurezza pubblica, riguardanti, tra l'altro, le situazioni dei centri urbani di dimensioni medio-grandi che, pur non costituendo capoluoghi di provincia, possono presentare fenomeni delinquenziali o rilevanti per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. È in tali ambiti, infatti, che può assumere maggiore valore la presenza composita – comunque da verificare di volta in volta – della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, rispettivamente con i commissariati di PS o le Compagnie e stazioni dei Carabinieri.
  Il processo di dislocazione delle forze di polizia sul territorio mira a ottimizzare le risorse disponibili e a conferire un maggiore impulso all'azione operativa, orientandola al perseguimento dell'efficienza, efficacia ed economicità e all'implementazione della conoscenza delle situazioni locali, al fine di modulare il servizio istituzionale sempre più in chiave di servizi di prossimità per il cittadino e per le comunità locali.
  La «rete dei presìdi» è, pertanto, articolata in rapporto alle specifiche realtà locali e alle loro evoluzioni, anche di carattere urbanistico, secondo una logica che tende a superare eventuali diseconomie di scala, con il fine di realizzare maggiori livelli di sicurezza attraverso un più incisivo controllo del territorio, che può anche avvantaggiarsi degli aspetti specialistici, come quelli, ad esempio, per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare transitati dal Corpo forestale dello Stato all'Arma dei Carabinieri.
  Nel complesso, la modulazione dei dispositivi territoriali pone particolare attenzione alla peculiarità del territorio, alle sue caratteristiche socioeconomiche, agli indicatori relativi alla presenza o ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, alle manifestazioni di delinquenza diffusa e predatoria suscettibili di incidere sulla relativa vivibilità e sul suo sviluppo.
  Ulteriori fattori presi in considerazione sono legati alla presenza di particolari situazioni di contesto caratterizzate da maggiori livelli di esposizione ad azioni terroristiche, nonché alla doverosa rispondenza a una dimensione securitaria più ampia e immediata, rappresentata dalla sicurezza percepita.
  Particolari procedure sono previste per le istituzioni di nuovi presìdi della Polizia di Stato. In estrema sintesi, sulla base di precisi indicatori, i questori inoltrano la proposta di rimodulazione dell'assetto presidiario ai prefetti per il successivo esame in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Analoga procedura è seguita laddove la richiesta provenga da altre autorità, come, ad esempio, dagli enti locali, dagli amministratori locali. In caso di favorevole avviso a livello provinciale, l'iter prosegue a livello centrale, ove vengono approfonditi tutti gli elementi informativi raccolti, ivi compresi il cronoprogramma degli interventi e le correlate soluzioni di carattere logistico.
  Un ulteriore step prevede la condivisione della proposta in sede di tavolo permanente interforze, istituito presso il Ministero dell'interno, presso l'Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle Forze di Polizia, e un passaggio finale è previsto in sede di Comitato Nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  Anche le rimodulazioni dei presìdi dell'Arma dei Carabinieri e i provvedimenti ordinativi del corpo della Guardia di Finanza sono condivisi in seno al citato tavolo permanente per la necessaria informazione sulla dislocazione dei presìdi e per orientare le scelte delle Forze di polizia a competenza generale. In tal senso, viene svolta una costante analisi, finalizzata a verificare l'adeguatezza dei presìdi sul territorio in una chiave dinamica, tenendo conto, cioè, delle peculiarità e delle funzioni affidate a ciascuna Forza di polizia, mediante l'adozione di misure specifiche e pienamente integrate tra di loro.Pag. 7
  Vengo, ora, ad alcuni elementi di dettaglio, che credo possano essere utili alla Commissione.
  Nella regione Sicilia la presenza complessiva della Polizia di Stato è di 9.208 unità, mentre in Sardegna è pari a 2.612 unità. La Polizia di Stato è presente nelle isole maggiori anche con gli uffici delle specialità, ovvero Polizia stradale, postale e delle comunicazioni, reparti speciali, reparti volo, questi ultimi in modo particolare collocati a Fenosu e Palermo Boccadifalco.
  Dal 1° gennaio al 15 aprile scorso per la gestione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica il Ministero dell'interno ha assegnato alle autorità provinciali di Pubblica Sicurezza rinforzi dei reparti inquadrati nelle isole maggiori. In particolare, per la regione Sardegna sono state assegnate 7.870 unità di rinforzo delle forze mobili di polizia, mentre per la regione Sicilia sono state assegnate 40.050 unità.
  Nella regione Sicilia l'Arma dei Carabinieri è presente con una forza effettiva complessiva di 7.708 unità, mentre nella regione Sardegna può contare su una forza complessiva di 3.220 unità. Tali dati sono relativi ai presìdi territoriali preposti al controllo del territorio, non comprensivi delle unità impiegate in servizi tecnico-logistici, amministrativi, speciali, mobili e addestrativi.
  Il corpo della Guardia di finanza nella regione Sicilia dispone di complessive 4.554 unità, di cui 3.903 nell'ambito del dispositivo territoriale e 651 del Reparto operativo aeronavale (ROAN), mentre in Sardegna può contare su 1.499 unità, di cui 1.155 nell'ambito del dispositivo territoriale e 344 del ROAN.
  Presìdi delle forze di polizia sono, ovviamente, presenti anche nelle isole minori, con un'articolazione che tiene conto delle peculiarità delle diverse forze di polizia, oltre che delle linee di fondo seguite nella dislocazione generale dei presìdi territoriali a cui ho fatto prima riferimento.
  La Polizia di Stato, che – come dicevo in precedenza – è presente generalmente nelle realtà urbane più complesse e di maggiori dimensioni, ha Commissariati di pubblica sicurezza a Ischia, Capri e Portoferraio, sull'Isola d'Elba. In ragione delle specifiche esigenze connesse alla gestione del fenomeno migratorio è, inoltre, in fase di attuazione l'istituzione di un commissariato di PS distaccato a Lampedusa, con attribuzioni di polizia di frontiera.
  Inoltre, al fine di ottimizzare il dispositivo presidiario nelle isole di Lampedusa e Linosa, lo scorso 1° maggio è stata lì istituita la Tenenza dei Carabinieri, a seguito dell'elevazione della stazione di Lampedusa e della soppressione di quella di Linosa, ove è stato mantenuto un distaccamento. Anche la Guardia di finanza è presente sull'isola di Lampedusa con una tenenza e una sezione operativa navale.
  Complessivamente, l'Arma dei Carabinieri, che si caratterizza generalmente per una presenza più capillare sul territorio, dispone di almeno un presidio su 26 isole minori.
  La Guardia di Finanza presidia i territori insulari attraverso un dispositivo basato su reparti territoriali e reparti aeronavali con proiezione costiera, concorrendo alle attività di ordine pubblico attraverso le articolazioni antiterrorismo e di pronto impiego.
  Sulle isole minori maggiormente significative del territorio nazionale sono presenti diversi reparti e articolazioni della Guardia di finanza, quali Compagnie, Tenenze e Sezioni operative navali. A titolo meramente esemplificativo, cito la compagnia di Ischia, la tenenza di Ponza e la sezione operativa navale della Maddalena.
  Per una visione più dettagliata della geografia dei presìdi territoriali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sulle isole minori, lascio agli atti della Commissione delle schede di sintesi riepilogative.
  Ricordo, altresì, che il dipartimento della pubblica sicurezza predispone ogni anno uno specifico piano di potenziamento dei servizi di vigilanza per il periodo estivo, concordato in sede interforze, in favore delle località dove si prevedono le maggiori esigenze, molte delle quali – come è evidente – si trovano nelle nostre isole. Il piano è sviluppato sulla base di criteri Pag. 8oggettivi risultanti dall'esame combinato dei dati ISTAT sulle presenze turistiche e relative incidenze sulla popolazione residente, degli indici di delittuosità provinciali sulle consolidate assegnazioni degli ultimi anni e sulle disponibilità alloggiative.
  La pianificazione può anche contemplare, in relazione all'organizzazione di ciascuna amministrazione, come già accaduto, il rinforzo degli uffici di specialità della Polizia di Stato, l'attivazione di presìdi temporanei dell'Arma dei carabinieri, nonché la ridislocazione dei mezzi navali della Guardia di finanza.
  Al fine di intensificare ulteriormente la cornice di sicurezza, con l'ultima legge di bilancio il Governo ha rafforzato la presenza dei militari nelle stazioni, finanziando un'aliquota di personale dedicato di 800 unità, e incrementato il contingente dei militari dell'operazione «Strade sicure», che ora può contare su 6 mila unità rispetto alle 5 mila previste prima. Quindi, da 5 mila si è passati, sostanzialmente, sommando i due contingenti, a 6.800.
  Grazie al potenziamento effettuato, l'aliquota complessiva della regione Sicilia è aumentata di 133 unità. Pertanto, ora sono presenti complessivamente 614 militari, di cui 587 nell'ambito dei servizi destinati alla vigilanza a siti e obiettivi sensibili, e 27 preposti ai dispositivi di controllo e sicurezza dei luoghi ove insistono le principali infrastrutture ferroviarie.
  In Sardegna è operativo un contingente, nella provincia di Nuoro, composto da 51 militari rispetto ai 40 impiegati in precedenza, impiegati presso il Centro per I rimpatri (CPR) di Macomer.
  Su un piano più generale, siamo anche fortemente impegnati nella promozione di strategie di intervento in sinergia con diversi attori istituzionali per affermare pienamente la legalità, alimentare lo sviluppo socio-economico dei territori, garantire maggiore efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione quale presupposto indispensabile per contrastare ogni tentativo di affermazione della logica, della violenza e della sopraffazione.
  Diviene indispensabile anche fare buon uso di tutte le risorse disponibili a partire dalle rilevanti opportunità derivanti dal PNRR per il quale il Ministero dell'interno è impegnato a fornire la massima collaborazione e il pieno supporto agli enti locali affinché gli investimenti previsti siano governati in modo da assicurare trasparenza e legalità e anche soprattutto celerità nell'esecuzione dei lavori.
  Abbiamo anche la consapevolezza che, per garantire sicurezza, è necessario investire risorse. Per troppi anni la questione degli organici delle Forze di polizia è stata vista come un fattore di spesa e non come un fattore di investimento, mentre noi la consideriamo come un investimento importante e fondamentale. Con le ingenti risorse finanziarie che abbiamo previsto già nella legge di bilancio per il 2023 e gli stanziamenti assicurati ancora per gli anni a venire, dai 90 milioni per il primo anno si arriva progressivamente a 125 milioni a partire dal 2033, stiamo effettuando un'inversione di tendenza storica rispetto ai tagli operati nel passato.
  L'obiettivo primario del Governo è, infatti, quello di aumentare la presenza delle Forze dell'ordine sul territorio e ringiovanire gli organici. Solo nel 2023 ci sono state circa 15.000 assunzioni, di cui oltre 3600 oltre il tetto del turnover.
  Con la legge di bilancio per l'anno in corso abbiamo, inoltre, stanziato circa 1 miliardo di euro per il rinnovo del contratto del comparto e ulteriori risorse sono state destinate al rafforzamento dell'ammodernamento di mezzi e strutture.
  Con il decreto-legge n. 133 del 2023 abbiamo inoltre previsto stanziamenti per i compensi per il lavoro straordinario e per interventi sempre di potenziamento delle dotazioni strumentali.
  È nostra intenzione proseguire con politiche di sicurezza ad ampio raggio in grado di abbracciare ambiti di cruciale interesse al fine di garantire quell'esigenza imprescindibile che è costituita dal rispetto delle regole.
  È proprio in tale direzione il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri in data 16 novembre scorso, che prevede misure per la sicurezza pubblica, che spaziano dalla prevenzione del terrorismo e Pag. 9delle infiltrazioni mafiose alla gestione dei beni sequestrati e confiscati, dalla sicurezza urbana a misure a tutela degli operatori delle Forze dell'ordine nell'espletamento delle loro funzioni e dei loro compiti.
  È stata anche approvata la delega al Governo, attesa da anni, della riforma delle funzioni fondamentali della Polizia locale e dei relativi compiti, che potrà contribuire ad alzare i livelli di sicurezza urbana integrata e partecipata promossi sul territorio grazie anche al prezioso, anzi direi preziosissimo, lavoro delle prefetture.
  Sempre nel Consiglio dei ministri del 16 novembre scorso altre importanti risorse sono state dedicate dal Governo per la valorizzazione della specificità del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Questo insieme di provvedimenti rappresenta anche la risposta a un impegno assunto con le organizzazioni sindacali del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, che hanno manifestato apprezzamento e soddisfazione per gli interventi, l'attenzione e il dialogo confermati dal Governo.
  In linea con quanto dichiarato di recente dal Ministro dell'interno Matteo Piantedosi, confido che questo pacchetto di misure normative, arricchito dal confronto parlamentare, possa proseguire celermente – aggiungo nel più rapido tempo possibile – il suo iter e dare risposte in termini di sicurezza ai cittadini che le attendono e alle Forze di Polizia cui è affidato il primario compito di tutelarli. Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. Grazie, sottosegretario, per la relazione e anche per i dati che sono importanti e molto articolati.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  DARIO GIAGONI. Ringrazio il sottosegretario, onorevole Nicola Molteni, per essere presente in Commissione Insularità.
  I dati che ha evidenziato prima il sottosegretario sono interessanti e anche confortanti, perché sono risorse umane che su territori come la Sardegna e la Sicilia sono necessarie.
  Vorrei evidenziare un aspetto che non è stato citato. Nelle zone costiere, in base ai dati dell'anno scorso, c'è stato un incremento del turismo di 3-4 punti percentuali e si è arrivati ad avere anche circa 24 milioni di persone che sono venute in Sardegna durante tutta la stagione estiva. Purtroppo, ci sono zone, come Olbia, che non è stata citata prima, nelle quali – lo leggiamo nelle varie testate online, ma anche cartacee – ci sono costanti e continui attentati, macchine incendiate, un chiosco in spiaggia che è stato completamente distrutto. Bisognerebbe incrementare il numero delle risorse umane nel territorio di Olbia.
  Prendo ad esempio anche il territorio in cui vivo, quello di Santa Teresa, che è un comune transfrontaliero. C'è un ingresso solo dalla Corsica di oltre un milione di persone, ma poi ci sono continui scambi commerciali costanti, tutti i giorni. Anche lì abbiamo, come ha citato anche lei, sottosegretario, una Polizia di frontiera, che però ha un organico abbastanza ridotto, quello del comune di Santa Teresa. Sono due o tre, credo, i militari presenti nel territorio, quando avrebbe bisogno, anche in virtù dei numeri, di un organico superiore.
  Questi sono un po' gli aspetti che volevo evidenziarle. In particolar modo, Olbia sta vivendo un momento anche di preoccupazione diffusa, c'è un clima di insicurezza, perché hanno subito attentati famiglie che conosciamo, famiglie che ci contattano, ci chiedono di fare in modo che non capiti più.
  Olbia è un porto d'Europa, con un aeroporto che accoglie tantissimi turisti di tutto il mondo. Se questo è il biglietto da visita, si rischia di perdere anche quell'economia, perché in Sardegna sappiamo tutti che agricoltura e turismo sono le economie predominanti che abbiamo sul territorio.
  C'è stata anche una nota che è stata mandata dai sindacati di Polizia al Viminale, con la quale chiedono una maggiore concentrazione di Forze dell'ordine. Ho visto che qui ci sono numeri molto interessanti.Pag. 10 Le misure di controllo e di vigilanza vengono incrementate, soprattutto in quei territori dove sono accaduti degli attentati, come Oniferi, Arzana, Ottana, che ha citato lei, sottosegretario.
  È anche vero che non sempre, da un punto di vista generale, sono ad opera di criminalità organizzate. Molte volte sono causati da singole persone che aspettavano probabilmente un posto di lavoro, o avevano altre aspettative, e non hanno ricevuto risposte. Questo è quanto.
  Considerato il dato che ha riportato lei, c'è stata una diminuzione degli atti intimidatori a livello generale del 4,7 per cento. C'è stato un incremento in Sardegna da 32 a 34 e in Sicilia da 66 a 76.
  Questi sono dati che vanno in controtendenza rispetto a quelli nazionali, però riguardo al discorso di incremento delle presenze durante la stagione estiva, c'è una presenza dichiarata di turisti, ma c'è anche una presenza di turisti che non è dichiarata.
  Vorrei capire se la presenza viene valutata in base alle comunicazioni dall'ente locale oppure la presenza viene calcolata in base ai dati che comunicano i porti e gli aeroporti.
  Faccio un esempio pratico, che vivo nel mio territorio. Abbiamo un'area chiamata Cala Grande, conosciuta da tutti come Valle della Luna, dove, durante la stagione estiva, ci sono 200 o 300 persone che vivono lì abusivamente. Grazie alle Forze dell'ordine, attraverso accordi con il sindaco e con la Prefettura, vengono fatti degli interventi sul posto cacciando via queste persone abusive, ma, purtroppo, essendo un'area privata, queste persone dopo una settimana ritornano là e abitano – vi farà sorridere – in delle grotte che continuamente deturpano e pitturano. Purtroppo non risultano persone dichiarate sul territorio. Alcuni di questi spacciano perché è un'area frequentata da ragazzini che vanno alla ricerca di droghe leggere e questi soggetti sono gli unici che gliele possono fornire.
  Restando al tema delle droghe, si parla anche di arrivi di sostanze stupefacenti non solo dai porti. La Guardia di Finanza, si legge giornalmente, individua losche persone che trasportano, o all'interno del proprio corpo o all'interno dei propri mezzi, cocaina e droghe pesanti. Si parla anche di arrivi di droga dalla Corsica. Prima avevamo una tenenza a Santa Teresa, essendo un comune transfrontaliero, ma è stata trasferita a Palau, dove pagano l'affitto, è piccola, umida.
  È una situazione verso la quale la stessa Guardia di Finanza ha evidenziato criticità. Assurdamente è stata trasferita da un comune transfrontaliero a un comune che è già a due passi dalla Maddalena, perché abbiamo anche là una presenza della Guardia di Finanza. A Santa Teresa non pagavano l'affitto, avevano un edificio molto grande, con uno spazio riservato. Oltretutto, la loro presenza garantiva immediata sicurezza nel porto.
  Ho avuto la possibilità di potermi interfacciare anche con i vertici nazionali della Guardia di Finanza, per far sì che sia presente anche il Corpo di unità cinofile di modo che possano individuare queste situazioni. Lì c'è un traffico continuo di merci e nascondere la droga non crea grosse difficoltà.
  Concludendo, perché non voglio rubarle ulteriore tempo, le chiedo di avere particolare attenzione per il comune di Olbia, perché questi continui e costanti attentati, come le ho detto prima, stanno mettendo a rischio il nostro biglietto da visita. È uno di quei comuni che, rispetto ad altri, in Sardegna, ha un incremento di nascite. È un comune in crescita, in controtendenza rispetto a tutti gli altri. In Sardegna, purtroppo, come ha citato lei, c'è un discorso infrastrutturale. Per arrivare da un territorio all'altro, pur essendo in linea d'aria 20 chilometri, ci si impiega un'ora e questi divari infrastrutturali si fanno sentire. Nonostante tutto, Olbia è un comune che sta avendo una forte risposta, anche a livello economico. È un polmone economico. Chiedo particolare attenzione per il comune di Olbia. Grazie.

  PRESIDENTE. Le chiedo scusa, collega, ma siccome dobbiamo terminare la seduta alle 9,30 dobbiamo dare anche la possibilitàPag. 11 al sottosegretario di rispondere. Do la parola all'onorevole Ghirra.

  FRANCESCA GHIRRA. Buongiorno. Ringrazio anch'io il sottosegretario Molteni per questa interessante relazione e soprattutto per i dati che ci ha fornito, che sono rassicuranti rispetto all'incremento della presenza delle Forze dell'ordine sulle isole. Mi riferisco in particolare alla Sardegna, perché anche quando ci era capitato, con la Commissione Giustizia, di fare il sopralluogo a Badu 'e Carros, e di confrontarci con il prefetto, il problema è che non solo i nostri sindaci, ma anche le Forze dell'ordine si sentivano impotenti.
  Credo che questa iniezione di nuovo personale sia fondamentale per garantire serenità e sicurezza sui territori. Mi riferisco, in particolare, al primo punto che lei ha trattato rispetto alla questione degli attentati agli amministratori locali, perché è un tema che abbiamo affrontato con le forze di opposizione attraverso interrogazioni e una mozione condivisa, che avremmo voluto presentare anche con le forze di maggioranza, proprio perché i dati sulla Sardegna sono estremamente preoccupanti e sono in aumento ogni anno.
  Nonostante l'assenza, per fortuna, nel nostro territorio, della criminalità organizzata, si verificano questi episodi, questi attentati, queste minacce ai nostri sindaci in particolare, ma anche ad altri amministratori locali. Sicuramente la maggiore presenza delle Forze dell'ordine sarà un deterrente, però la nostra impostazione è un po' differente. Io credo che non si debba affrontare solo con un intervento di tipo securitario, ma sarebbe importante un segnale da parte del Governo anche con presidi di carattere sociale e culturale. Saprà bene che tutti i comuni che lei ha citato hanno un enorme problema di spopolamento, ma anche di depotenziamento di tutti i servizi presenti. Non solo gli amministratori, ma anche i cittadini si sentono abbandonati e privati delle opportunità che invece esistono in altri comuni delle nostre regioni.
  Credo che oltre a supportare le amministrazioni attraverso gli interventi previsti dal PNRR sarebbe fondamentale che lo Stato si aiutasse, incentivando la presenza sul territorio, ad esempio, dei presidi scolastici per ridurre il fenomeno della dispersione.
  Sapete che i numeri nazionali sono difficilmente applicabili in Sardegna per quanto riguarda il dimensionamento scolastico o ancora, ad esempio, rispetto al personale delle amministrazioni. Spesso gli attentati vengono fatti per questioni private, anche abbastanza futili, magari per ritardi nell'ottenimento di certificazioni, di concessioni edilizie. I comuni hanno necessità di supporto anche in questo senso per poter dare risposte ai cittadini, soprattutto con interventi che consentano sviluppo e crescita, ad esempio attraverso le bonifiche dei nostri territori, le riconversioni, la creazione di posti di lavoro, in modo da poter dare risposte concrete ai cittadini. Affiancherei al discorso della sicurezza e dei presìdi delle Forze dell'ordine una serie di interventi che possano garantire una migliore qualità della vita ai cittadini che decidono di rimanere a vivere nelle nostre isole, soprattutto nei comuni dell'interno, potendo avere pari opportunità con altri territori dello Stato. Grazie.

  MARCO MELONI. Ringrazio anch'io il sottosegretario per la puntuale ed esaustiva relazione. Mi riallaccio a quello che diceva la collega Ghirra, nel senso che credo che il sottosegretario abbia citato la norma costituzionale sul riconoscimento del principio di insularità che richiederebbe – questa Commissione è stata istituita anche per questo – interventi ad ampio raggio, che tengano conto del fattore insulare, cioè dello svantaggio derivante su molti settori delle politiche pubbliche e dell'insularità, solo che non state facendo assolutamente nulla su questo profilo, non state disponendo risorse.
  Insieme alla Commissione, nella stessa legge, che è la legge di bilancio del 2023, è stato istituito un fondo per l'insularità che ancora è privo sostanzialmente di risorse, che non viene attivato nella sua funzionalità da questo Governo.
  Vorrei richiamare un altro punto. Personalmente, in una serie di circostanze, ho presentato, lo diceva anche la collega, delle Pag. 12interrogazioni al Ministro. Sarebbe bene che ci fosse una maggiore capacità di rispondere perlomeno ad atti di sindacato ispettivo che i parlamentari, soprattutto di opposizione, possono fare quale unico strumento di loro intervento. Quindi, vorrei stigmatizzare il fatto che non c'è una attenzione alle richieste che abbiamo avanzato.
  Lei ha detto cose molto puntuali, corrette, rispetto soprattutto al rischio che la libertà degli amministratori e conseguentemente dei cittadini venga minata dagli attentati che vengono effettuati e da quelli che, una volta che se ne registra un certo numero, possono anche semplicemente essere immaginati o temuti. Però, al di là di queste parole, il dato che lei ha citato è un dato in controtendenza, aumenta questo fenomeno e sostanzialmente si è piuttosto passivi rispetto al fatto che è una cosa che può accadere. I presìdi di sicurezza sono del tutto insufficienti.
  I paesi nei quali si sono verificati gli episodi, anche solo negli ultimi mesi, sono davvero tantissimi e mi riferisco in particolare alla regione nella quale sono eletto, la Sardegna. Davvero c'è preoccupazione. Addirittura poche settimane fa è stato fatto un attentato alla Guardia forestale di Bolotana, per non parlare dell'attentato compiuto a Ottana, davanti alla sede del comune, dove è stata fatta esplodere una bomba, e andando a vedere lì cosa è successo, fa davvero paura. In questo modo si mina una sicurezza rispetto al fatto che si possa amministrare liberamente. Si fanno assemblee di amministratori, si protesta, ma io vedo che lo Stato non è sufficientemente presente e non è sufficientemente capace di reagire a questa emergenza, con il conseguente rischio di assuefazione a questi fenomeni.
  La ringrazio per questa sua presenza, però la pregherei di invitare il ministro a rispondere alle interrogazioni che noi presentiamo. Un rafforzamento dei presìdi di sicurezza e anche un senso non di allarme ma di maggiore presenza, anche del Governo, quando viene richiamata questa necessità, sarebbero indubbiamente importanti. Grazie.

  PRESIDENTE. Aggiungo soltanto una questione. Era stato chiesto questo focus sulla questione di Nuoro, poi il collega Giagoni ha chiesto un focus anche sulla situazione di Olbia, che sarebbe importante che potessimo avere, anche per quegli elementi di complessità che sono stati citati: una città in forte crescita, con una dimensione economica estremamente prevalente rispetto al resto del territorio, quindi con la possibilità di attrarre la criminalità organizzata, come dicono i rapporti dell'Antimafia, ma anche una delinquenza comune più aggressiva rispetto al resto della città.
  Il tema che abbiamo bisogno di approfondire – non ho ancora avuto modo di esaminare le tabelle che ci avete consegnato – è quello di capire se comparativamente – immagino una tabella comparativa di prefetture nella quale vi sia l'estensione del territorio e la presenza per ogni prefettura delle singole forze – le aree insulari sono sufficientemente protette in termini proporzionali rispetto agli altri territori. Ripeto, non in termini assoluti, in termini proporzionali.
  Il tema qual è? Poi chiameremo anche il collega che si occupa di Vigili del fuoco. Il tema è che su alcune questioni le isole non hanno backup all'interno. Se avviene un grande evento legato, per esempio, alla sicurezza con i Vigili del fuoco, la compagnia che supporta deve venire in Sardegna da un'altra regione, quindi con un ritardo anche di ventiquattro ore. Naturalmente per la criminalità organizzata è un lavoro preventivo di indagine, ma si tratta per noi di capire se ci sono delle ragioni, anche nel campo che seguite voi, ovvero quello della sicurezza delle persone e delle cose, delle esigenze da tenere presenti per infrastrutturare in maniera differente le isole. Questo è il punto sul quale vi chiediamo un ulteriore approfondimento.
  Nello stesso tempo vi è, sempre legato all'insularità, il tema se la Sardegna e la Sicilia, per la loro posizione, risultino soggette a essere base di trasferimento e di ingresso in Europa non tanto per la criminalità organizzata, quanto per i traffici e, quindi, per questo richiedano, anche su questo aspetto, una maggiore cura e una Pag. 13maggiore delicatezza nell'affrontare i dimensionamenti delle forze dell'ordine, non tanto in ragione di parametri uguali per tutto il resto del territorio, quanto per questa peculiarità. Questo è il nostro quesito.
  Non essendovi ulteriori richieste di intervento da parte dei colleghi parlamentari, do la parola al Sottosegretario Molteni per la replica.

  NICOLA MOLTENI, Sottosegretario di Stato all'Interno. Presidente, ringrazio lei e tutti i parlamentari che sono intervenuti per gli spunti assolutamente interessanti che ci avete fornito.
  Questa è una prima relazione che noi consegniamo alla Commissione. Riteniamo questa Commissione, soprattutto sul tema dell'insularità e, per quanto di nostra competenza, sul tema della sicurezza, assolutamente fondamentale e luogo di confronto. Potrete vedere dai dati e dalle schede che vi alleghiamo qual è il quadro generale della situazione dei presìdi di sicurezza nelle isole maggiori, ma anche nelle isole minori, perché c'è stato e c'è uno sforzo importante da parte del Governo per poter garantire presìdi di sicurezza anche in realtà particolarmente piccole, ma particolarmente complesse. L'impegno di istituire un commissariato di pubblica sicurezza a Lampedusa, per ovvi motivi legati al fenomeno migratorio, è la dimostrazione di una grande attenzione da parte del Governo, cosa che non era mai stata fatta in passato rispetto ad un'area particolarmente complessa e sollecitata da un fenomeno che non ha una portata unicamente nazionale ma europea, il fenomeno migratorio su Lampedusa. Quindi, c'è grande attenzione.
  C'è uno sforzo importante che va in una duplice direzione. Rispetto agli atti intimidatori nei confronti degli amministratori c'è un dato che scende a livello nazionale, ma c'è un dato in aumento rispetto in modo particolare alla Sardegna. Questo vuol dire che su questo terreno e su questo fattore l'attenzione deve essere sempre più alta. È stato istituito, come ho detto e come ripeto, un osservatorio che monitora costantemente, non solo da un punto di vista numerico, i fenomeni nei confronti degli amministratori locali sul territorio e che ci consente anche di applicare, insieme ai territori, ai prefetti e ai questori, tutte quelle soluzioni di misura preventiva generale che possono creare situazioni di maggiore sicurezza. Sappiamo bene che gli amministratori locali sono la prima interfaccia delle comunità locali, quindi garantire una serena e tranquilla governabilità delle comunità locali è motivo assolutamente fondamentale per garantire libertà ma per garantire anche una buona amministrazione. Quindi, su questo fronte c'è il massimo impegno da parte del Governo.
  Analogamente c'è il massimo impegno – l'ho detto attraverso i numeri, lo vedrete attraverso i dispositivi legati ai presìdi di sicurezza sulle isole – da parte del Governo sul tema della sicurezza, a differenza rispetto al passato. Io Seguo il tema sicurezza da tantissimi anni e so che su alcune isole sono stati chiusi alcuni presìdi di sicurezza, senza batter ciglio, senza dire nulla. Ebbene, la volontà del Governo non è quella di chiudere i presìdi di sicurezza. Ad esempio, io conosco bene la realtà di Porto Cervo perché seguo, ormai da parecchio tempo, il tema del commissariato di pubblica sicurezza di Porto Cervo e abbiamo un'interlocuzione importante – lo dico rispondendo al collega Giagoni – con l'amministrazione locale e con il dipartimento di Polizia di Stato. Quello è un presidio fondamentale, in modo particolare durante il periodo estivo.
  È innegabile che la Sardegna è una delle più belle isole al mondo e, quindi, è attrattiva, fortunatamente, di tanto turismo, per mantenere la qualità del turismo dobbiamo innalzare la qualità della sicurezza. Per me questo è un binomio assolutamente fondamentale. Lo vogliamo fare con le nuove assunzioni che stiamo facendo, lo vogliamo fare con i rinforzi estivi, implementati in modo particolare nelle località turistiche di maggiore afflusso, lo vogliamo fare difendendo alcuni presìdi di legalità.
  Ripeto, in passato alcuni presìdi di legalità in Sardegna sono stati chiusi. Volontà del Governo non è quella di chiudere dei presìdi, bensì di rafforzarne l'uso e la funzionalità, a beneficio del cittadino che vive Pag. 14la quotidianità dell'isola, a beneficio del turista che vive la straordinarietà del momento.
  Sono assolutamente d'accordo con quello che diceva la collega Ghirra, si fa sicurezza non solo attraverso lo strumento repressivo, lo strumento sanzionatorio e il controllo del territorio, fattori assolutamente fondamentali, ma anche e soprattutto attraverso lo strumento preventivo, che non vuol dire soltanto prevenzione in termini di sicurezza, ma anche prevenzione in termini di sviluppo di quei modelli socio-educativi e di socializzazione che vanno a incidere e impattano in maniera importante sui territori. Quindi, anche da questo punto di vista lo sviluppo del fenomeno dell'insularità rispetto ai fondi messi a disposizione con il PNRR e ai fondi che il Governo riterrà opportuno stanziare, anche qua senza divisioni tra destra e sinistra, maggioranza e opposizione, credo che possa andare esattamente in questa direzione, ovverosia quella di garantire la migliore funzionalità e la migliore qualità dei servizi generali, anche perché una migliore qualità dei servizi ricade anche su una migliore qualità della sicurezza. Quindi, c'è un impegno massimo.
  Abbiamo riattivato, in maniera importante e con fondi importanti nella prima legge di bilancio, il rafforzamento degli organici delle Forze di polizia, dato non assolutamente scontato. Do un numero, che è un numero che dovrebbe allarmare molti: da qui al 2030 abbiamo 40.000 poliziotti che vanno in pensione, quindi vuol dire che dobbiamo fare assunzioni tali per coprire il turnover e poi per poter – ad esempio, per quanto riguarda la Polizia di Stato ci sono carenze per circa 10 mila unità – fare assunzioni straordinarie, in modo da poter arrivare alla piena determinazione degli organici delle Forze di polizia. I fondi messi nella prima legge di bilancio vanno esattamente in questa direzione. Entro il mese di giugno ci sarà l'assegnazione di circa 2.400 poliziotti a livello nazionale, entro la fine dell'anno ce ne saranno altre. Inoltre, l'anno scorso sono stati circa 15 mila gli uomini e le donne tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Corpo della Guardia di Finanza assegnati complessivamente al territorio nazionale. Garantisco attenzione anche nei confronti delle isole e soprattutto do al presidente la piena, totale e assoluta disponibilità a continuare questo dialogo, anche con aggiornamenti sistematici e periodici, proprio per mettere il presidente e la Commissione tutta nelle condizioni di avere tutti i dati e tutti gli elementi possibili per poter fare delle analisi che vadano esattamente nella direzione auspicata da tutti, ovverosia rafforzare il senso e la qualità della sicurezza nelle isole maggiori e in quelle minori.

  PRESIDENTE. Ringrazio il Sottosegretario Molteni per la relazione molto completa e per la documentazione che ci ha fornito, che sicuramente leggeremo con grande attenzione. Cogliamo anche la disponibilità che ci ha dato a fare ulteriori approfondimenti. La documentazione sarà allegata al resoconto stenografico.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.

Pag. 15

ALLEGATO 1

Elenco dei reparti della Guardia di Finanza
competenti sulle isole minori.

Pag. 16

Pag. 17

ALLEGATO 2

Elenco delle isole minori dove è presente almeno
un presidio dell'Arma dei Carabinieri.