XIX Legislatura

X Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Giovedì 1 febbraio 2024

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: OPPORTUNITÀ E RISCHI PER IL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Confimi.
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 2 
Galia Domenico , consigliere e presidente di Confimi industria digitale (intervento in videoconferenza) ... 2 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 4 

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Giurimatrix:
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 4 
Filippelli Michele , fondatore di Giurimatrix ... 4 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 5 

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Confindustria:
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 5 
Santoni Agostino , vicepresidente di Confindustria per il digitale (intervento in videoconferenza) ... 6 
Gusmeroli Alberto Luigi , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione depositata dai rappresentanti di Giurimatrix ... 9

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALBERTO LUIGI GUSMEROLI

  La seduta comincia alle 13.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Confimi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti di Confimi nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo.
  Invito chi interviene a volerlo fare sinteticamente, in modo da lasciare più spazio possibile alle domande dei commissari, riservando gli ulteriori approfondimenti ad un eventuale contributo scritto, che verrà volentieri acquisito ai lavori della Commissione, focalizzandosi sull'oggetto dell'indagine come definito dal programma.
  Do la parola a Domenico Galia, consigliere e presidente di Confimi industria digitale, ricordando che il tempo complessivo a disposizione è di circa otto minuti.

  DOMENICO GALIA, consigliere e presidente di Confimi industria digitale (intervento in videoconferenza). Signor presidente, grazie e buon pomeriggio a tutti. Grazie per l'invito.
  Da circa un anno ChatGPT ha costituito uno spartiacque. Infatti, il dibattito globale sull'intelligenza artificiale e le preoccupazioni legate al suo impatto sulle persone e sulle economie evidenziano l'importanza di questo elemento dirompente per i prossimi anni. Però, tutto ciò sta avvenendo mentre le piccole imprese sono ancora impegnate nella transizione digitale ed è pertanto marginale la visibilità degli impatti positivi e negativi dell'intelligenza artificiale sui modelli di business attuali, in quanto oggi le piccole e medie imprese sono concentrate nell'affrontare sfide contingenti come: la necessità di riduzione continua dei costi in un contesto di inflazione e cicli economici sempre più veloci e intermittenti; la necessità di mantenere un'elevata flessibilità produttiva in contesti e processi aziendali che sono sempre più un ibrido tra interazione fisica e virtuale; soddisfare le proprie necessità in termini di forza lavoro in un contesto di carenza di manodopera e di invecchiamento della popolazione; necessità di soddisfare i propri clienti che si aspettano prodotti e servizi sempre più personalizzati e sostenibili.
  Al di là dell'enorme visibilità mediatica legata alle applicazioni dell'intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, con la sua capacità di apprendimento automatico e di analisi avanzata dei dati, l'intelligenza artificiale sta ridefinendo da tempo il modo in cui si produce, si gestisce e si innova nei settori manifatturieri, per esempio nei seguenti ambiti di applicazione: analisi dei dati e manutenzione predittiva degli impianti; personalizzazione di prodotto e produzione agile; controllo di qualità e sicurezza dei prodotti; automazione di funzioni di ufficio ad elevata ripetitività. Queste innovazioni sono già presenti sul mercato e stanno via via coinvolgendo anche le imprese di più piccole dimensioni.Pag. 3
  Se da un lato, quindi, queste innovazioni devono essere non solo non ostacolate, ma addirittura incentivate, dall'altro è importante soppesarne le criticità e agire conseguentemente da parte dei regolatori pubblici con azioni di indirizzo coerenti.
  Le questioni etiche, sociali e strategiche legate all'adozione dell'intelligenza artificiale, però, sono molteplici e probabilmente alcune di esse si paleseranno solo in futuro. Vi sono tuttavia alcune criticità sulle quali è necessario riflettere fin da subito con particolare attenzione.
  Rischio di dipendenza tecnologica. La maggior parte delle innovazioni e dei processi nell'ambito dell'intelligenza artificiale proviene da un numero limitato di Paesi e le implementazioni commerciali di queste tecnologie sono concentrate in un numero estremamente ridotto di player. Nessuno di questi è comunitario, men che meno italiano. Questo può portarci in una situazione di dipendenza tecnologica che potrebbe essere non solo più grave di quella energetica vissuta recentemente, ma molto più difficile da risolvere.
  Assenza di modelli culturali ed etici europei. In virtù di implementazioni commerciali di queste tecnologie principalmente in capo a operatori statunitensi, ma non tarderanno ad aggiungersi soluzioni coreane e cinesi, implementate in smartphone e in altri dispositivi, queste soluzioni incorporeranno tratti etici e culturali che non sono quelli europei, tantomeno quelli italiani. Questo può provocare non solo delle criticità nelle decisioni della stessa intelligenza artificiale, ma anche una progressiva erosione e contaminazione del substrato di valori e cultura proprio del nostro Paese e degli altri Stati europei. Consideriamo, tra l'altro, che tali applicazioni impatteranno non soltanto sul mondo del lavoro ma sull'intera società, coinvolgendo in particolare le giovani generazioni. Il rischio è che tutto ciò potrebbe dar corso a una sorta di egemonia culturale.
  Rischio di monopoli tecnologici. Oltre alla dipendenza da altri Paesi, potrebbe aggiungersi anche la dipendenza da un numero estremamente ridotto di player. La pervasività di queste tecnologie pone una questione che alcuni anni orsono avremmo catalogato come fantascientifica, ovvero la dipendenza di intere economie da pochi operatori che disporrebbero di un'influenza e di un potere sproporzionati.
  Sfide umane e sociali. Se l'intelligenza artificiale, per definizione, deve essere un'alleata e non una sostituta delle persone e dei lavoratori, è necessario affrontare il tema della formazione continua per imprenditori e lavoratori, garantendo che siano in grado di adattarsi alle nuove tecnologie, consci che un impatto rilevante comunque ci sarà. La formazione deve iniziare fin dalle elementari, per avere delle persone che dovranno essere, da adulti, creative e non solo consumatori a tal proposito.
  Privacy e impatto sociale. La pervasività di queste implementazioni pone obiettivi ancora più sfidanti rispetto a quelle del recente passato sui temi della privacy, dei dati e, soprattutto, della loro autenticità.
  Confimi Industria vuole porre l'accento sulla necessità di accrescere la consapevolezza degli imprenditori e dei propri addetti sul potenziale offerto da queste nuove tecnologie, pur sottolineando l'esigenza di individuare e prevenire i nuovi rischi che ne possono derivare.
  In tal senso, una delle principali criticità è il coinvolgimento degli imprenditori, in particolare delle PMI, già ingaggiati per gli innumerevoli adempimenti della gestione aziendale.
  È parere condiviso che l'intelligenza artificiale avrà un impatto molto più dirompente sul mondo del lavoro rispetto a quello derivante dallo smart working, con la conseguenza che sarà indispensabile adottare un nuovo modello di relazioni industriali.
  Poi, oltre all'AI Act europeo, al fine di certificarne il corretto utilizzo, sarebbe utile redigere un codice etico europeo che assuma un valore simile a quello del rating ESG. Si propone di costituire un osservatorio permanente con un campione prevalentemente fatto da piccole e medie imprese, ma forse più piccole che medie, per monitorarne la maturità digitale e per rilevarne l'adozione di soluzioni basate sull'intelligenza artificiale.Pag. 4
  Parallelamente, in ambito ministeriale, sarebbe utile istituire un Comitato permanente sull'intelligenza artificiale che, oltre al mondo scientifico, includa anche rappresentanti del mondo datoriale. Le attività svolte da questo organismo fornirebbero informazioni utili anche al G7 a Presidenza italiana per coadiuvare i lavori sul tema dell'intelligenza artificiale.
  All'interno di Confimi Industria, la categoria Confimi Industria Digitale sta rilevando come il mondo dell'offerta stia replicando quanto avvenuto recentemente con la tecnologia blockchain. Molte società del settore ICT, attratte dalle potenzialità commerciali di un nuovo mercato, si stanno strutturando per offrire soluzioni nell'ambito dell'intelligenza artificiale. Il ruolo di queste aziende è strategico, perché fanno da trait d'union con le PMI tradizionali, in quanto non solo parlano lo stesso linguaggio, ma sono in grado di produrre modelli vicini al nostro sistema manifatturiero.
  Occorre, quindi, incentivarne l'aggregazione, come per esempio con la costituzione di reti di impresa, affinché le piccole imprese di questo settore possano competere con quelle di maggiori dimensioni anche per poter realizzare progetti cooperativi.
  Questa mattina ho partecipato ai lavori di presentazione dell'Osservatorio del Politecnico di Milano sull'intelligenza artificiale ed è emerso che le PMI sono molto indietro su questo tema e che l'intelligenza artificiale, oltre a essere considerata un'opportunità o un rischio, è una necessità.
  Pertanto, per concludere, le confederazioni datoriali come Confimi Industria, insieme alle altre parti sociali, in uno scenario sempre più complesso, svolgono un ruolo che è fondamentale per aiutare le imprese verso questo cambiamento epocale, e lo devono fare con grande senso di responsabilità, insieme alla politica, perché una cosa è certa, si tratta di una sfida difficile che nessuno potrà affrontare da solo.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Non essendoci richieste di intervento, ringrazio l'ospite intervenuto e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti di Giurimatrix.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti di Giurimatrix nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo.
  Invito chi interviene a volerlo fare sinteticamente, in modo da lasciare più spazio possibile alle domande dei commissari, riservando gli ulteriori approfondimenti ad un eventuale contributo scritto, che verrà volentieri acquisito ai lavori della Commissione, focalizzandosi sull'oggetto dell'indagine come definito dal programma.
  Do la parola a Michele Filippelli, fondatore di Giurimatrix, ricordando che il tempo complessivo a disposizione è di circa otto minuti.

  MICHELE FILIPPELLI, fondatore di Giurimatrix. Signor presidente, onorevoli deputati della X Commissione, Giurimatrix è un'intelligenza artificiale generativa addestrata per il diritto, le cui risposte sono individuate nella legge con citazione della fonte, mentre – dettaglio abbastanza evidente e interessante – la dottrina e la giurisprudenza vengono utilizzate eccezionalmente come mezzi per trovare la risposta.
  Giurimatrix è un sistema intelligente che può fregiarsi, in coerenza anche dell'oggetto e dei requisiti individuati dall'indagine di questa Commissione, della qualifica di AI, poiché rispetta tutti e quattro i requisiti individuati.
  In particolar modo, simula e riproduce il comportamento umano nel rispondere a un quesito; simula e riproduce il pensiero umano nel processo cognitivo di ricerca per formulare la soluzione a un dato problema; agisce razionalmente con efficacia e criterio nella selezione delle norme; elabora un ragionamento basato sulla logica del principio di interpretazione della legge ex articolo 12 delle Disposizioni sulla legge in generale del codice civile.
  In osservanza alle linee e agli obiettivi di questa indagine si evidenzia la necessità di Pag. 5pervenire, anche tempestivamente, alla formazione e all'approvazione di una legge che disciplini l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, nonché i diritti, i doveri, le responsabilità, anche e in particolar modo degli utenti.
  Infatti, le criticità altro non sono (almeno quelle che sono evidenziate in questa prima fase dell'intelligenza artificiale) che l'effetto dell'uso inappropriato del sistema dovuto, spesso e volentieri, alla carente preparazione dello stesso fruitore, mentre i rischi sollevati consistono nel disordine creato dalla continua e improvvisa comparsa di prodotti professionali e commerciali che, in assenza di precise indicazioni e specificazioni tecniche obbligatorie, confondono l'utente nella scelta.
  Una diversa criticità rilevata dal nostro studio è l'assenza di un auspicabile sostegno infrastrutturale di rete da parte del Governo alle start-up, che deve essere finalizzato a sgravare e incentivare le piccole e medie imprese proprio del nuovo settore. Si è pensato, in tal sede, di proporre l'ipotesi di realizzazione di una infrastruttura di rete di esclusiva proprietà dello Stato dedicata esclusivamente alle imprese emergenti, prevedendone la fruizione gratuita.
  Le opportunità strettamente connesse all'utilizzo e all'implementazione della AI che sono state riscontrate, almeno nel caso di specie, cioè di Giurimatrix, presentano un duplice aspetto. Un primo aspetto lavorativo occupazionale, attraverso la creazione della figura inedita sino ad oggi del lawyer trainer, nuovo operatore del diritto deputato all'addestramento del software. Un secondo aspetto, professionale e organizzativo, ad esempio nella ricerca di una o più norme specifiche, nella spiegazione di un istituto giuridico, nella strategia di intraprendere un'attività difensiva, nella redazione di un atto o finanche – ci tengo a evidenziarlo – nella predizione di una decisione di un processo in corso.
  L'intelligenza artificiale nel settore legale, come in ogni altro settore, è già presente, progredisce, però, più velocemente rispetto alla legislazione. Mentre oggi, infatti, anche in questa sede, le più alte istituzioni politiche, accademiche e professionali del Paese studiano, giustamente e doverosamente, quale approccio all'intelligenza artificiale sia più corretto adottare, quest'ultima si è già evoluta, iniziando a processare una nuova fase di sviluppo avanzato, che da AI, ormai definizione paradossalmente obsoleta, l'ha trasformata in RAG (retrieval augmented generation), cioè da intelligenza artificiale confinata si è passati a intelligenza artificiale di recupero dei dati con generazione aumentata.
  Orbene, e mi avvio alla conclusione, nel diritto non si è in presenza di una prospettiva preoccupante, con ipotesi irrituali, quale il giudice robot, di cui molto si è discusso nei mesi passati, ma anche qualche anno fa, bensì, al contrario, si è in presenza di una evidente occasione – in piena armonia con le politiche di governo e comunitarie – per i professionisti del settore, per gli studenti universitari e per i cittadini. Tutto ciò al fine di migliorare la modalità di soluzione del contenzioso, di agevolare l'apprendimento delle norme, di superare il rischio della cosiddetta «discriminazione algoritmica» e, infine, di ridurre il contenzioso giudiziale in perfetta armonia con le ultime riforme approvate dai Governi.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Non essendoci richieste di intervento, ringrazio l'ospite intervenuto. Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione consegnata dai rappresentanti di Giurimatrix (vedi allegato) e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di Confindustria.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, l'audizione di rappresentanti di Confindustria nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo.
  Invito chi interviene a volerlo fare sinteticamente, in modo da lasciare più spazio possibile alle domande dei commissari, riservando gli ulteriori approfondimenti ad un eventuale contributo scritto, che verrà Pag. 6volentieri acquisito ai lavori della Commissione, focalizzandosi sull'oggetto dell'indagine come definito dal programma.
  Do la parola ad Agostino Santoni, vicepresidente di Confindustria per il digitale, ricordando che il tempo complessivo a disposizione è di circa otto minuti.

  AGOSTINO SANTONI, vicepresidente di Confindustria per il digitale (intervento in videoconferenza). Signor presidente, onorevoli deputati, grazie per averci invitato.
  In Confindustria, all'interno della squadra di Bonomi, ho la delega alla trasformazione digitale, cioè mi occupo, insieme ai colleghi di Confindustria, di aiutare il percorso di digitalizzazione di tutte le filiere industriali.
  Avete già ascoltato in altri appuntamenti i miei colleghi che si occupano espressamente del digitale, quindi il mio intervento sarà relativo al percorso che stiamo facendo in Confindustria per aiutare le imprese. Abbiamo creato un gruppo tecnico, che rappresenta tutti i settori industriali complessivamente, dalla moda all'agricoltura, alla sanità, al manifatturiero. Vi voglio parlare delle osservazioni e delle riflessioni che stiamo facendo per cogliere appieno, come tessuto industriale, le opportunità offerte dall'intelligenza artificiale.
  Abbiamo evidenziato tre grandi capitoli. Il primo è quello dei princìpi che gli utilizzatori e chi sviluppa le piattaforme dovrebbero tenere in considerazione nel momento dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Nello specifico, Confindustria sta collaborando con il Vaticano e siamo nel percorso finale di condivisione della firma, insieme al Vaticano, della «Rome Call for AI Ethics», dove di fatto sono evidenziati i sei princìpi che anche Confindustria considera fondamentali nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
  Il secondo grande capitolo è quello delle regole. Grande discussione in Italia, in Europa, nel mondo relativamente a quali siano le regole che devono regolamentare l'intelligenza artificiale.
  Vorrei segnalarvi due aree. Ripeto, pensate alle imprese come gli utilizzatori di intelligenza artificiale e come tali particolarmente attenti.
  Sono due aree. La prima è che tutta la regolamentazione deve essere interoperabile e compatibile a livello mondiale. Perché questo per le nostre imprese è molto importante? Perché, come sapete, una grande parte delle nostre imprese compete e collabora su scala globale. Quindi, un'indicazione fortissima che stiamo dando sia al Governo italiano che in Europa in generale è di considerare le regole, ripeto, interoperabili e compatibili su scala globale.
  La seconda area di attenzione, per noi straordinariamente importante, per salvaguardare la intellectual property delle tante aziende italiane, è la proprietà intellettuale che viene sviluppata attraverso l'intelligenza artificiale. O meglio, provate a immaginare le aziende manifatturiere che producono macchinari che hanno o avranno al loro interno strumenti di intelligenza artificiale. Come codificare questo e come salvaguardare la proprietà intellettuale di questi nuovi prodotti e servizi è di straordinaria importanza per tutti gli utilizzatori, quindi per tutto il settore industriale italiano.
  Abbiamo visto i princìpi e abbiamo visto le regole. Vi ho citato le due regole che sono per noi molto importanti come utilizzatori. Chiaramente, come ben sapete, non sono e non saranno le uniche, ma questo dialogo, secondo me, deve essere molto in alto nell'agenda.
  Il gruppo tecnico – e arrivo al terzo punto – si sta dedicando tantissimo a come prendere beneficio e come considerare per tutto il tessuto industriale del Paese l'intelligenza artificiale uno straordinario acceleratore di competitività e di opportunità. Oggi, analizzando il dialogo che abbiamo sia su scala italiana sia su scala europea, notiamo che c'è una grande attenzione al dialogo sui princìpi e sulle regole e c'è, invece, poca attenzione nel come poter aiutare il nostro tessuto industriale nell'accelerare l'adozione dell'intelligenza artificiale.
  Abbiamo colto con grande favore la collaborazione del Governo italiano nel ridisegnare,Pag. 7 ripensare le regole con il Governo francese, con il Governo tedesco. Apprezziamo anche il Comitato per l'intelligenza artificiale. Un'area di attenzione è che in questo dialogo il settore industriale non è al tavolo. A nostro avviso, ha un grande valore, soprattutto su questi grandi temi trasformativi, includere nel ragionamento, lato Governo, anche il settore industriale per poter dare un contributo, che arriva dalle imprese, e soprattutto collaborare per creare più opportunità alle imprese italiane, ai cittadini italiani, ai lavoratori italiani o a coloro che il lavoro non lo hanno.
  Su cosa siamo concentrati sul tema della trasformazione e quali sono le nostre principali riflessioni? Noi immaginiamo che tutte le imprese italiane, tutte, che sviluppino prodotti o servizi, utilizzeranno l'intelligenza artificiale. Per «prodotti» intendo una macchina di produzione, un bene dell'industria agroalimentare, ecc. Un qualsiasi dispositivo hardware sarà alimentato e fornirà nuovi dati alle imprese. Tutti i prodotti parleranno. «Parleranno» vuol dire che daranno informazioni digitali. Con queste informazioni, tutte le aziende diventeranno anche aziende che devono avere capacità di sviluppare software. Noi, estremizzando, diciamo che tutte le aziende diventeranno aziende di software, perché il nuovo macchinario inventato è un sistema di software intelligente.
  Come fare per accelerare l'adozione, per accelerare la consapevolezza di tutto questo per le imprese? Noi abbiamo identificato tre aree di attenzione. La prima – sono sicuro che ne avete già discusso – riguarda il fondamentale tema dell'educazione. Tutti contiamo e parliamo di quanti lavoratori ci serviranno per fare questo. Per noi una grandissima area di attenzione è come fare a «rieducare» i circa 680 mila docenti che oggi insegnano ai nostri studenti, cioè come prendere il percorso scolastico e come fare in modo che i docenti abbiano la capacità di formare gli studenti. Ancora oggi il digitale, l'intelligenza artificiale, nelle scuole secondarie e nelle Università non è una disciplina di base. Noi immaginiamo, dal punto di vista delle imprese, una fortissima richiesta - che ci sarà, lo vediamo già - di queste competenze. Per poter scalare dobbiamo creare un percorso formativo che parta dall'inizio del percorso scolastico e venga distribuito in tutti i corsi di tutte le discipline di studio.
  La seconda. Abbiamo delle risorse distribuite sul Paese, mi vengono in mente i Competence Center, mi viene in mente il Digital Innovation Hub, che sono, a nostro avviso, il modo migliore per poter rendere più consapevole e formare tutto il nostro settore industriale. Lo sappiamo fare bene come Confindustria, in quanto, ad esempio, i Digital Innovation Hub fanno parte del sistema di Confindustria. Per chi di voi non li conoscesse, i Digital Innovation Hub sono degli hub, dei centri distribuiti in buona parte delle regioni italiane, che hanno l'obiettivo anche di formare le imprese.
  In questo è fondamentale il dialogo con voi e con chi nel Governo se ne occupa, per creare i contributi, gli aspetti progettuali, il modo di aiutare le imprese a fare questo percorso. Visto l'interesse delle imprese e vista la straordinaria opportunità per rendere le imprese più produttive e più competitive, vediamo di essere leader nel guidare questo. E lo vogliamo fare insieme al Governo italiano e, insieme al Governo italiano, nella discussione europea e globale.
  Come sapete, il «B7 Italy 2024» è guidato da Confindustria, su delega, chiaramente, del Governo italiano. Uno dei grandi temi in discussione è proprio questo, cioè come valorizzare e come, come Paese, possiamo dare un contributo di competitività, di produttività alle nostre imprese. In tutti i settori buona parte degli imprenditori ci sta dicendo che questa evoluzione tecnologica ha una velocità che non è mai stata riscontrata prima. Quindi, c'è una fortissima attenzione di tutta la squadra di Confindustria, di tutto il tessuto imprenditoriale per poter capire come attirare e prendere beneficio di questa straordinaria opportunità.
  Pensiamo che l'intelligenza artificiale non diminuisca i posti di lavoro. Pensiamo che ci sarà una trasformazione straordinaria. Pensiamo che serviranno - e servono - delle Pag. 8competenze, che devono essere generate a una velocità straordinaria. Pensiamo che questa tecnologia possa aiutare decisamente le nostre filiere e le nostre aziende ad essere più competitive su scala globale.
  Ci sono due aree di grande attenzione, in questo percorso, dove siamo molto concentrati. All'aumentare della digitalizzazione aumenta anche la superficie di attacco. Quindi, siamo molto attenti nell'aiutare le imprese sul tema della sicurezza cibernetica e, grazie anche a questo, siamo molto attenti a fare in modo che le nostre imprese utilizzino la tecnologia anche per essere più sostenibili.
  Quindi, c'è un cauto ottimismo da parte delle imprese nel prendere beneficio di questa tecnologia.
  Come Confindustria, diamo anche un suggerimento alle aziende che producono tecnologia: di guardare il tema dei risparmi energetici sulle piattaforme. Pensiamo sia un'area di attenzione per le aziende che sviluppano strumenti di intelligenza artificiale, perché, come sapete, contribuiscono a uno straordinario consumo energetico.
  Grazie. Sono aperto alle vostre riflessioni.

  PRESIDENTE. Non essendoci richieste di intervento, ringrazio l'ospite intervenuto e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.25.

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ALLEGATO

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