CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 31 luglio 2023
153.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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GIUNTA PLENARIA

  Lunedì 31 luglio 2023. — Presidenza del presidente Enrico COSTA.

  La seduta comincia alle 14.50.

Comunicazioni del Presidente su un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal Tribunale di Salerno (ordinanza della Corte costituzionale n. 154 del 2023).

  Enrico COSTA, presidente, ricorda che l'ordine del giorno ha ad oggetto le comunicazioni del Presidente sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, sollevato dal Tribunale di Salerno e successivamente dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale con l'ordinanza n. 154 del 2023. Tale conflitto è sorto a seguito di due deliberazioni della Camera del 27 luglio 2022 che hanno stabilito che le dichiarazioni – oggetto di un procedimento civile nei confronti, rispettivamente, del deputato Giorgio Mulè e di Roberto Occhiuto, deputato all'epoca dei fatti (Docc. IV-quater n. 3 e n. 4 – XVIII legislatura) – sono da ritenersi insindacabili ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
  Al riguardo, fa presente che il Presidente della Camera – conformemente a una consolidata prassi in materia – ha invitato la Giunta a esprimere i propri elementi di valutazione in ordine alla opportunità che la Camera si costituisca nel predetto giudizio per conflitto innanzi alla Corte costituzionale.
  Prima di riepilogare, sia pure brevemente, le ragioni che sono all'origine del conflitto, gli preme subito evidenziare che – in questa fase – la Giunta non è chiamata a entrare nuovamente nel merito della vicenda, che è già stato affrontato nella scorsa legislatura. Diversamente, la Giunta deve ora esprimere un parere in ordine alla sola opportunità di costituirsi nel giudizio innanzi alla Consulta, promosso proprio all'esito delle due deliberazioni dell'Assemblea che ha appena ricordato.
  Al riguardo sottolinea che, tenuto conto di quanto stabilito dall'articolo 26 delle Norme integrative sui giudizi innanzi alla Corte costituzionale, il termine assegnato alla Camera per costituirsi in giudizio scade, nel caso di specie, il 12 settembre prossimo. Tuttavia occorre tener presente che, sulla medesima questione, dovranno esprimersi anche l'Ufficio di Presidenza della Camera e poi, in via definitiva, l'Assemblea.
  Procede poi a riepilogare molto sinteticamente i fatti che sono all'origine della vicenda in esame.
  Nel giudizio presso il Tribunale di Salerno, la dott.ssa Manzini – già procuratore aggiunto presso il Tribunale di Cosenza e attrice nel procedimento civile in questione – lamenta il carattere asseritamente diffamatorioPag. 4 di alcune affermazioni degli onn. Mulè e Occhiuto concernenti la sua attività di magistrato e la sua nomina a consulente della Commissione parlamentare antimafia nella XVIII legislatura.
  Le affermazioni contestate furono rese dai citati deputati il 13 maggio 2019 durante una conferenza stampa (convocata presso la sala stampa della Camera dei deputati e trasmessa sulla web-tv della Camera medesima), avente ad oggetto i rapporti tra il sen. Morra, Presidente della Commissione parlamentare antimafia nella XVIII legislatura, la dott.ssa Manzini e un maresciallo della Guardia di finanza.
  Tali dichiarazioni si riferivano specificamente al fatto che, nel mese di febbraio 2018, il sen. Morra – non ancora Presidente della Commissione parlamentare antimafia, in quanto lo sarebbe diventato nella XVIII legislatura, mentre i fatti narrati avvenivano sul finire della precedente – avrebbe dato impulso a un procedimento penale, nel quale sarebbe risultato indagato anche il sindaco di Cosenza (fratello dell'on. Occhiuto). Il sen. Morra, in particolare, avrebbe consegnato un DVD contenente un'intercettazione ambientale da lui stesso eseguita nella propria abitazione nei confronti dell'ex segretario del predetto sindaco di Cosenza. Nella ricostruzione dei deputati, si sottolineavano i tempi insolitamente rapidi con i quali la Guardia di finanza e l'Autorità giudiziaria diedero seguito all'iniziativa del senatore Morra e si ipotizzava che quest'ultimo, a sua volta, avesse atteso che la dott.ssa Manzini fosse di turno prima di procedere alla consegna del DVD.
  Nei loro interventi, l'on. Occhiuto e l'on. Mulè affermavano che la dottoressa Manzini e un maresciallo della Guardia di Finanza sarebbero stati «sostanzialmente agli ordini di Morra» e avrebbero ottenuto «in cambio ... il distacco presso la Commissione Antimafia»; ipotizzavano inoltre la configurabilità del «reato di traffico di influenze illecite, di corruzione o di concussione al fine di averne indebite utilità o altre fattispecie di reato».
  Sulla vicenda fu pubblicata il 25 giugno 2019 un'interpellanza urgente (la n. 2-00433, a firma degli onorevoli Santelli e Occhiuto, sottoscritta anche dall'on. Mulè il 4 luglio 2019). Si è poi appurato che tale interpellanza è stata materialmente presentata il precedente 12 maggio 2019, vale a dire il giorno prima della conferenza stampa, anche se poi essa è stata formalmente pubblicata il successivo 25 giugno a seguito dei controlli di ammissibilità svolti dalla Presidenza.
  Avendo ritenuto i contenuti di tale interpellanza sostanzialmente coincidenti con le dichiarazioni ritenute diffamatorie nell'ambito del giudizio civile presso il Tribunale di Salerno e avendo anche riscontrato la sussistenza del cosiddetto nesso temporale tra le dichiarazioni extra moenia e lo svolgimento dell'atto parlamentare tipico, sia la Giunta sia l'Assemblea hanno ritenuto insindacabili le opinioni rese dagli on. Mulè e Occhiuto ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
  Tanto premesso, formula la sua proposta nel senso di esprimere un orientamento favorevole alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati. Evidenzia che tale proposta è ispirata, in via generale, al principio secondo cui – ogni qual volta la Giunta sia chiamata a fornire propri elementi di valutazione in tema di conflitti di attribuzione – appare opportuno, sotto il profilo istituzionale, pronunciarsi per la difesa in giudizio della deliberazione assunta a suo tempo dall'Assemblea e dalla Giunta medesima. In tal modo, infatti, la Camera può rappresentare le argomentazioni poste a fondamento delle decisioni assunte, consentendo così alla Corte costituzionale di disporre di tali elementi per il suo giudizio.
  Chiede ai colleghi se intendono intervenire.

  Enrica ALIFANO (M5S), pur ricordando che, nella legislatura precedente, il Movimento 5 Stelle si espresse a favore della sindacabilità delle opinioni espresse dagli onorevoli Mulè e Occhiuto, ritiene di non dover intralciare la costituzione in giudizio della Camera, in modo da consentire alla Corte costituzionale di valutare pienamente la questione. Preannuncia, pertanto, l'astensione del suo Gruppo.

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  Dario IAIA (FDI) preannuncia il voto favorevole del Gruppo Fratelli d'Italia alla costituzione in giudizio della Camera, che peraltro ritiene doverosa. Nel merito, giudica pienamente condivisibile la deliberazione di insindacabilità adottata dalla Camera nella precedente legislatura. Ciò in quanto, a suo avviso, ricorrono tutti i presupposti richiesti anche dal più restrittivo orientamento della Corte costituzionale e in particolare; 1) la coincidenza sostanziale di contenuto, posto che l'interpellanza 2-00433 (presentata dai deputati interessati) contiene affermazioni sostanzialmente corrispondenti alle dichiarazioni rese dagli onorevoli Mulè e Occhiuto nella conferenza stampa del 13 maggio 2019; 2) il nesso temporale tra le dichiarazioni extra moenia e l'atto parlamentare tipico (la predetta interpellanza), posto che questa è stata materialmente presentata il 12 maggio 2019, cioè il giorno precedente la predetta conferenza stampa. Sottolinea, inoltre, di essere stato colpito dal modus procedendi del Tribunale di Salerno che, in palese violazione dell'articolo 3 della legge n. 140 del 2003, non ha a suo tempo trasmesso gli atti alla Camera, pur a fronte della eccezione di insindacabilità sollevata in giudizio dagli onorevoli Mulè e Occhiuto, ma ha costretto questi ultimi a presentare una formale istanza alla Camera medesima. Da ultimo, evidenzia come il ricorso sia completamente privo di motivazione e non indichi né le ragioni di conflitto né le norme costituzionali che si assumono violate, come invece pretende l'articolo 26 delle norme integrative per i giudizi innanzi alla Corte costituzionale.

  Ingrid BISA (Lega) ritiene doverosa la costituzione in giudizio della Camera. Resta comunque il rammarico che anche casi, come quello in esame, in cui la Camera ha palesemente esercitato in maniera corretta le proprie prerogative costituzionali diventino oggetto di conflitto di attribuzione innanzi alla Corte costituzionale.

  Devis DORI (AVS) ritiene ineccepibili le motivazioni fornite dal Presidente e giudica quindi doverosa la costituzione in giudizio della Camera.

  Antonella FORATTINI (PD-IDP) a nome del suo Gruppo, ritiene necessario costituirsi in giudizio anche per dare continuità al lavoro svolto dai colleghi nella precedente legislatura.

  Pietro PITTALIS (FI-PPE) concorda con quanto detto dai colleghi che lo hanno appena preceduto e conferma il voto favorevole del proprio Gruppo alla costituzione in giudizio.

  Enrico COSTA, presidente, non essendovi altri interventi, pone in votazione la proposta di esprimere un orientamento favorevole alla costituzione della Camera nel giudizio per conflitto di attribuzione sollevato dal Tribunale di Salerno e dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale con l'ordinanza n. 154 del 2023.

  La Giunta approva la proposta del Presidente.

  Enrico COSTA, presidente, si riserva di informare il Presidente della Camera dell'esito della presente discussione.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.20.