XIX Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Martedì 27 giugno 2023

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Carloni Mirco , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'EMERGENZA LEGATA ALLA PRESENZA DEL PATOGENO XYLELLA FASTIDIOSA NELLA REGIONE PUGLIA

Audizione di rappresentanti del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati e, in videoconferenza, di rappresentanti della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia e del Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati.
Carloni Mirco , Presidente ... 3 
Braga Mario , presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati ... 3 
Gadda Maria Chiara , Presidente ... 5 
Musa Vincenza , presidente del collegio territoriale dei periti agrari e periti agrari laureati di Brindisi ... 5 
Gadda Maria Chiara , Presidente ... 5 
Milillo Oronzo Antonio , presidente della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia (intervento in videoconferenza) ... 6 
Gadda Maria Chiara , Presidente ... 6 
Lucarelli Gian Marco , presidente della Federazione degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati della Puglia (intervento in videoconferenza) ... 6 
Carloni Mirco , Presidente ... 8 
Gadda Maria Chiara (A-IV-RE)  ... 8 
Carloni Mirco , Presidente ... 8 
Braga Mario , presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati ... 8 
Carloni Mirco , Presidente ... 9

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Italia Viva - Renew Europe: A-IV-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MIRCO CARLONI

  La seduta comincia alle 17.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati e, in videoconferenza, di rappresentanti della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia e del Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati e, in videoconferenza, di rappresentanti della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia e del Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati.
  Ringrazio gli auditi per aver accolto l'invito della Commissione. Sono presenti, per il Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati, il dottor Mario Braga, presidente, il dottor Ippazio Coluccia, consigliere del collegio territoriale dei periti agrari e periti agrari laureati di Lecce, il dottor Luigi Culazzo, membro del collegio dei sindaci revisori dei conti e del collegio territoriale dei periti agrari e periti agrari laureati di Lecce, e la dottoressa Vincenza Musa, presidente del collegio territoriale di Brindisi. Per la Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia, è collegato in videoconferenza il dottor Oronzo Antonio Milillo, presidente. Per il Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati, sono collegati in videoconferenza il dottor Gian Marco Lucarelli, presidente della Federazione degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati della Puglia, il dottor Mattia Coluccia, presidente del collegio degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati di Lecce, e il dottor Stefano Bruni, responsabile rapporti istituzionali del Collegio.
  Avverto che il tempo complessivamente a disposizione della Commissione è di circa mezz'ora, per cui propongo che gli interventi degli auditi abbiano una durata massima complessiva di 20 minuti, così da permettere, nel tempo rimanente, eventuali domande dei deputati, cui i nostri ospiti potranno replicare.
  Cedo, quindi, la parola ai nostri ospiti, invitando ciascun relatore a presentarsi.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE
MARIA CHIARA GADDA

  MARIO BRAGA, presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati. Innanzitutto, come ha già fatto il presidente, presento quella che è oggi la delegazione della categoria che rappresentiamo.
  Il sottoscritto è presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati. Poi abbiamo una rappresentanza del CO.RE.PA, che è il coordinamento regionale dei periti agrari della Puglia, che è rappresentato dalla presidente del collegio Pag. 4dei periti agrari e periti agrari laureati di Brindisi, la dottoressa Musa, e dai rappresentanti del collegio territoriale di Lecce, che, come sapete, è la provincia maggiormente colpita dall'emergenza Xylella, che sono il collega Coluccia, che è anche consigliere del collegio, e il collega Culazzo, che è, tra l'altro, revisore dei conti, ma anche uno degli esperti del settore.
  Introducendo questa nostra audizione intendiamo esprimere al presidente, l'onorevole Mirco Carloni, e a tutta la Commissione Agricoltura la nostra gratitudine per la disponibilità e la tempestività con la quale è stata accolta la nostra richiesta di audizione. Questo dà il segnale di un'attenzione particolare da parte del Parlamento rispetto alle dinamiche del territorio, che, a mio avviso, è anche straordinaria.
  Stiamo vivendo un momento particolarmente difficile e sfidante. Se non vi è un'attenzione, un legame e una relazione particolarmente stringente con i soggetti che operano sul territorio, io credo che qualche difficoltà in più la incontreremo. Ma altrettanto, proprio perché è sfidante, potremmo trovare in noi quelle capacità di ripartenza, capacità di rimettere in moto le dinamiche del territorio anche rispetto a temi così gravi, così impegnativi e davvero coinvolgenti come è stato quello della Xylella fastidiosa. Quindi rivolgo un ringraziamento particolare sia al presidente Carloni che a voi tutti.
  Affrontare il tema della diffusione del batterio, che ha colpito intere aree della Puglia provocando un effetto – uso un termine abbastanza singolare, lo sentirete ripetere diverse volte – «catastrofale», diffuso ed estremamente grave, assume particolare importanza – e questo vi fa particolare onore – anche in considerazione degli effetti che stanno determinando nelle aree colpite non solo un cambio significativo di approccio alle politiche, ma anche un cambio significativo del modello strutturale produttivo agricolo e dell'indotto di tutta l'area.
  Pur essendo ancora non definitivamente accertato, sapete che la Xylella è arrivata nel 2008, ma in realtà abbiamo registrato i suoi effetti nel 2013. Ancora oggi gli scienziati italiani, ma anche quelli francesi e di altri Paesi, stanno indagando su quali sono stati i vettori. Ma io credo che ormai questo non sia più un elemento così pregnante, così come è stato per il COVID-19. Oggi, rispetto al tempo trascorso dal 2013, è prioritario affrontare le relative politiche che sono davvero coinvolgenti e impegnative. Infatti, rispetto a questa nostra capacità di mettersi in rete poi nascerà probabilmente qualche possibilità, già in atto del resto, di modificare tutta una tradizione e una modalità di gestione del territorio che oggi deve essere messa in discussione, deve essere riattivata rispetto ad altri modelli che in quel caso – torno a ripetere – non si erano consolidati.
  Ho comparato la pandemia del COVID-19 alla Xylella, probabilmente qualcuno potrà ritenerlo improprio. Ma io credo che in questa comparazione noi dobbiamo rilevare un primo fatto. Ci siamo trovati impreparati e abbiamo affrontato questa emergenza con un particolare atteggiamento. Non voglio far assumere responsabilità proprio a nessuno, poiché ci siamo trovati ad affrontare una novità assoluta per il nostro Paese. Quindi, abbiamo in qualche misura atteso che il fenomeno ci rendesse più consapevoli della gravità e dell'effetto. Infatti, all'inizio – molti di voi lo ricorderanno proprio perché siete uomini della politica – qualcuno riteneva che il fenomeno potesse essere circoscritto, che fosse qualcosa di limitato, di circoscritto territorialmente. Ma, allo stesso modo, voi ricorderete quei fatti gravi e incresciosi che coinvolsero giuridicamente alcuni centri di ricerca che avevano sollevato il problema richiedendo una maggiore attenzione rispetto a questo fenomeno, poiché già pensavano potesse allargarsi.
  Quindi vorrei proprio essere molto chiaro, i periti agrari non intendono assolutamente portare a questa Commissione affermazioni critiche. Certamente, di fronte a novità epidemiche forse anch'io avrei assunto lo stesso atteggiamento, perché siamo portati a cercare di capire di più, siamo portati ad avere un'attesa che ci dia la prova, che legittimi poi le relative politiche, che sono impegnative e che richiedonoPag. 5 risorse particolari. Questo fenomeno, infatti, ha coinvolto non solo gli imprenditori agricoli, ma l'intera filiera di quel settore e in quelle aree, addirittura anche l'architettura rurale e l'architettura ambientale ne sono state colpite.
  Però una constatazione mi permetterete di farla e con questa concludo la mia premessa. Noi abbiamo vissuto qualche ritardo e credo che le vostre audizioni sottolineano questo elemento. Torno a ripeterlo, senza evidenziare responsabilità, ma vorrei rimarcare come alcune criticità nascono e dovrebbero essere colte come un'osservazione, come una sollecitazione, come una proposta, favorendo una riflessione che finalmente affronti il problema per porci nella condizione di poter dare, in tempi brevi – adesso sì –, alcune risposte e soluzioni.
  Fatta questa proposta e rinnovando i miei particolarissimi ringraziamenti a nome di tutta la categoria, che conta 500.000 diplomati e laureati in questo Paese e 13.500 iscritti, quindi un pilastro della grande società italiana, un pilastro vero, laborioso, disponibile e serio di questo Paese, passo la parola alla collega Vincenza Musa, che è la presidente del collegio dei periti agrari e periti agrari laureati di Brindisi.

  PRESIDENTE. La ringrazio, presidente. Ogni organizzazione ha a disposizione sette minuti in totale, perché abbiamo venti minuti da suddividere tra tutti gli auditi, quindi concediamo un paio di minuti all'intervento della dottoressa Musa, a cui devo chiedere assolutamente brevità, perché poi abbiamo in programma altre audizioni rispetto ad altre tematiche.

  VINCENZA MUSA, presidente del collegio territoriale dei periti agrari e periti agrari laureati di Brindisi. Cercherò di essere breve. Ringrazio la Commissione per averci dato modo di essere qui presenti, ascoltandoci per cercare di trovare una soluzione a questo grave problema che affligge la nostra Puglia.
  La prima osservazione che ritengo di sottoporre alla vostra attenzione è che il batterio non ha muri, cioè il batterio va avanti e oggi avanza velocemente. Ciò conferma il valore della vostra iniziativa istituzionale, che, a nostro parere, dovrebbe assumere un carattere di priorità, tanto quanti altri fenomeni catastrofali che hanno drammaticamente colpito le popolazioni e i territori italiani. Forse non è compito nostro dirlo, ma un evento di tale portata richiede un'attenzione istituzionale prioritaria e, conseguentemente, una destinazione di risorse coerente con un piano di rigenerazione del nostro patrimonio olivicolo e agricolo, nonché di tutto l'indotto territoriale, comprendendo, quindi, anche la produzione, la trasformazione, la somministrazione dei prodotti, turismo e ambiente. Infatti, la Puglia, a seguito dell'emergenza legata alla Xylella fastidiosa, è veramente distrutta, non soltanto dal punto di vista economico, produttivo e di trasformazione, visto che i vecchi frantoi ormai non ci sono più, ma anche dal punto di vista ambientale.
  Non disgiunto dall'esigenza di maggiori risorse, riproponiamo anche il problema di cercare di ridurre la burocratizzazione. Ad esempio, rispetto alle domande che sono state presentate in Puglia con le attuali graduatorie, che sono più di 8.000, attualmente solo 1.500 sono in corso di finanziamento, quindi si va molto a rilento. Sono stati pubblicati dei piani di sviluppo, però, ripeto, vanno a rilento.
  Vorrei anche proporre di organizzare dei tavoli tecnici, in cui possiamo partecipare anche noi periti agrari per il nostro apporto tecnico, allo scopo di trovare una soluzione per la Puglia. Quindi, noi siamo a disposizione per affrontare questo problema.

  PRESIDENTE. La ringrazio, mi scuso per questi tempi brevi. Ovviamente sarà possibile lasciare della documentazione scritta anche in una fase successiva, poi valuteremo eventuali domande da parte dei colleghi.
  Lascerei ora la parola al dottor Milillo, presidente della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia, a cui chiedo di rimanere nei sette minuti assegnati.

Pag. 6

  ORONZO ANTONIO MILILLO, presidente della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Puglia (intervento in videoconferenza). Ringrazio la Commissione per questa opportunità. Ho già inviato questa mattina agli uffici della Commissione un documento integrativo rispetto a quello che avevo inviato precedentemente, quindi avete già la nostra posizione per iscritto. Voglio riassumerla in pochissime parole.
  Sostanzialmente, a mio parere, il problema Xylella non è stato affrontato nel modo giusto e questo viene rilevato anche negli audit svolti dall'Unione europea. Nonostante gli sforzi dell'attuale assessore, con riguardo ai finanziamenti del Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia, dal 2018 a oggi, solamente il 50 per cento delle risorse è stato impegnato e siamo ancora in alto mare. A questo occorre aggiungere che per il monitoraggio i funzionari e i rilevatori sono sottopagati e demotivati per una serie di circostanze, tra cui il fatto che il loro contratto è in corso di revisione.
  Sostanzialmente le motivazioni di quello che ho detto in merito ai famosi 300 milioni di euro del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia stanno nella nostra relazione, che non voglio rileggere perché è a disposizione di tutti. Inoltre, anche i nuovi bandi sono praticamente bloccati. Per rimettere in piedi tutto il Salento non bastano 300 milioni di euro, ma noi agronomi stimiamo che siano necessari circa 3 miliardi di euro. Questi 3 miliardi di euro, a mio parere, non possono essere gestiti se non dal Governo nazionale e dallo Stato, con strutture straordinarie, con mezzi straordinari e con leggi straordinarie. Infatti, in questi ultimi dieci anni, a detta dell'Unione europea, le norme sono state approvate, ma sono state applicate con un notevole ritardo, tale da creare il disastro che si è verificato.
  Ci sono poi delle piccole osservazioni che sommate insieme creano alcuni problemi. Non c'è dialogo tra le aziende agricole e la pubblica amministrazione. La procedura di indennizzo praticamente non esiste e nessuno sta chiedendo gli indennizzi per gli abbattimenti. I controlli svolti dai carabinieri forestali sono insufficienti a garantire il rispetto delle norme. La previsione della notifica all'albo pretorio del comune entro sette giorni rende quasi impossibile che il proprietario chieda in tempo l'indennizzo. Secondo voi gli agricoltori ogni sette giorni vanno a leggere l'albo pretorio per capire gli abbattimenti che devono fare? Assolutamente no. Di conseguenza c'è uno scollamento tra la pubblica amministrazione e il territorio. Vengono approvate le norme, però ogni buona legge è destinata a fallire se non viene adeguatamente applicata e monitorata, coinvolgendo tutti gli attori, compresi i tecnici.
  L'infezione ormai è arrivata vicino a Bari città, a Putignano, a Monopoli, a Polignano e così via. Essa non è rallentata per merito di qualcuno, ma perché diverse sono le tecniche, tra il Salento e la provincia di Bari, nell'affrontare il problema delle pulizie sotto le piante. Vi faccio un esempio: non possiamo dire che certi tipi di lavori non si possono fare in determinate situazioni, come nelle aree protette, perché la Xylella non sa leggere i cartelli di divieto di accesso, quindi entra anche nelle aree protette, contaminando le foraggere. Poi c'è il problema delle aziende biologiche, le quali chiaramente non possono usare certi prodotti. In questo caso forme di compensazione non ce ne sono.
  Quindi tutti i soggetti coinvolti sono demotivati perché le norme vengono applicate nel modo scorretto e la ragione di ciò è che non c'è dialogo tra le parti in causa.
  Io penso di poter concludere, anche perché ho depositato agli atti della Commissione la mia relazione. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

  PRESIDENTE. La ringrazio, dottor Milillo. La sua relazione è in distribuzione e quindi tutti i colleghi potranno consultarla.
  Lascio ora la parola al dottor Lucarelli, presidente della Federazione degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati della Puglia del Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati.

  GIAN MARCO LUCARELLI, presidente della Federazione degli agrotecnici e degli Pag. 7agrotecnici laureati della Puglia (intervento in videoconferenza). Ringrazio ancora la Commissione per averci dato la possibilità di essere auditi per svolgere la nostra relazione su questo problema emergenziale che da anni sta attanagliando la nostra agricoltura e il nostro territorio. Faccio giusto qualche promessa e poi metto in evidenza alcuni aspetti salienti del documento che abbiamo già trasmesso in occasione dell'audizione che era stata dapprima programmata lo scorso giugno.
  Com'è noto a noi tutti, la vicenda della Xylella fastidiosa è stata caratterizzata da una serie di errori incredibili e anche di sottovalutazioni, anche da parte del decisore politico. Questo è accaduto perché sin da subito, come è stato anche detto precedentemente, non si è capita la gravità del problema. Siamo di fronte a un'emergenza paragonabile quasi a un terremoto o a un'inondazione, chiaramente senza vittime umane, però l'impatto economico, con danni diretti, indiretti e irreversibili, è chiaramente del tutto straordinario ed è noto a noi tutti, soprattutto a noi tecnici che quotidianamente viviamo il territorio da Foggia a Lecce.
  In seconda battuta, a nostro avviso, non è stata attivata un'assistenza tecnica di prossimità. Noi riteniamo che quel tipo di assistenza tecnica avrebbe potuto convincere gli agricoltori e gli ovicoltori salentini, quindi invogliarli, a mettere in atto le azioni necessarie per l'eradicazione del batterio.
  Senza interventi ben precisi sicuramente la Xylella continuerà a marciare, lo diceva anche il presidente degli agronomi Milillo. Abbiamo anche alcuni casi registrati nel sud-est barese, a Polignano e a Monopoli. Vi ricordo che il vettore della Xylella ha 31 specie ospiti, tra cui, ad esempio, l'oleandro, che è la principale bordura stradale e autostradale che caratterizza il sud Italia. Però, quello che mi preme evidenziare è anche che, al di là della Puglia, bisogna considerare anche i territori viciniori, come la Basilicata e la Calabria. Infatti, a quanto pare, ci sono varietà sensibili alla Xylella anche in Calabria.
  Giusto per darvi qualche dato, secondo le stime di ISMEA, la produzione olearia nel periodo 2022-2023 ha registrato un crollo pari al 37 per cento, con una riduzione di oltre 120.000 tonnellate. Nonostante questa flessione, la Puglia detiene il primato nella produzione di olio ed è seguita dalla Calabria e dalla Sicilia. Quindi è doveroso attenzionare anche i territori vicini alla Puglia, così come abbiamo riportato anche nel documento che abbiamo depositato agli atti della Commissione.
  È anche doveroso evidenziare che, ad oggi, non disponiamo di cultivar che sono totalmente resistenti e totalmente immuni alla Xylella. Si parla delle varietà Leccino e Favolosa, anche se la Favolosa, in realtà, si adatta al territorio barese piuttosto che al territorio salentino, perché nel Salento ci sono terreni privi di sostanza organica, ricchi di scheletro e chiaramente non sono irrigabili per assenza di acqua. Quindi, ci sono alcune varietà che sono facilmente adattabili e altre e altre che non lo sono.
  Quindi, come Collegio nazionale degli agrotecnici e agrotecnici laureati, innanzitutto, vi invitiamo a potenziare il sistema della ricerca. Infatti, oggi è fondamentale individuare ulteriori risorse per fortificare il collegamento tra il mondo della ricerca e il tessuto agricolo, che è rappresentato anche da noi tecnici, che siamo figure strategiche sul territorio. Quindi, occorre potenziare il collegamento del mondo della ricerca con quello delle imprese agricole e soprattutto occorre evidenziare anche il ruolo di noi tecnici, che siamo le vere sentinelle del territorio, così come lo sono anche le aziende agricole. È necessario, inoltre, individuare nuove metodiche agronomiche e nuove metodiche fitosanitarie, magari analizzando nello specifico l'utilizzo dei biostimolanti.
  Come anche abbiamo riportato nel documento che abbiamo depositato, ci sono alcuni aspetti che noi condividiamo, come il Piano di rigenerazione olivicola e i documenti condivisi dalla regione, però, ad esempio, l'area di contenimento dell'infezione è un'idea valida, ma deve essere accompagnata da severe misure di eradicazione della Xylella, quindi sarebbe necessarioPag. 8 considerare almeno un'area di almeno 4 o 5 chilometri. Noi abbiamo rimarcato questo punto più volte e spero che venga tenuto in considerazione, perché riteniamo che possa essere un elemento fondamentale per la prevenzione, proprio perché la Xylella continua a marciare inesorabilmente.
  Un altro aspetto da evidenziare, così come ribadito dal collega Milillo, è che il monitoraggio oggi viene effettuato da agenti individuati da un'agenzia regionale e rispetto a questa circostanza ci pervengono quotidianamente criticità. Quindi, è necessario analizzare e approfondire queste criticità, anche perché ci sono nostri colleghi tecnici che ogni giorno si impegnano per il monitoraggio della Xylella per il bene di tutta la collettività, questo sia chiaro. Non si tratta, infatti, soltanto di un interesse delle imprese agricole, ma di tutta la popolazione pugliese. Quindi, vi chiedo, per favore, di attenzionare anche questo aspetto perché è molto rilevante.
  Io mi permetto anche di darvi un'indicazione. In Emilia-Romagna la giunta regionale ha individuato una società esterna per il monitoraggio degli organismi nocivi, quindi si potrebbe individuare anche in Puglia, chiaramente attraverso una gara a evidenza pubblica, una società esterna preposta all'individuazione e al monitoraggio di questi organismi nocivi per le piante.
  In ultima battuta, come Collegio nazionale degli agrotecnici, ma penso che sia anche il pensiero di tutti noi tecnici, auspichiamo che venga individuata un'autorità commissariale che possa gestire al meglio, in collaborazione anche con gli ordini professionali, l'emergenza, perché sta mettendo in ginocchio non solo l'olivicoltura salentina, ma anche quella pugliese.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MIRCO CARLONI

  PRESIDENTE. Do la parola ai deputati che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MARIA CHIARA GADDA. Ringrazio gli auditi. Proprio perché sono stati riscontrati elementi legati al ritardo nell'arrivo delle risorse e all'attuazione del Piano di rigenerazione olivicola, chiederei a tutti di fornire dettagli più puntuali rispetto agli ostacoli tecnici nei documenti che invierete alla Commissione.
  Una domanda, in particolare, vorrei farla al presidente Braga, perché ha citato modalità di gestione del territorio da modificare. Volevo capire cosa intende: se lei fa riferimento sempre all'attuazione del Piano di rigenerazione olivicola oppure se fa riferimento alla pratica agronomica o alla manutenzione del territorio, soprattutto laddove ci sono, ad esempio, territori ricompresi in aree protette o territori abbandonati e non gestiti. Vorrei capire cosa intendeva rispetto a questo punto.

  PRESIDENTE. Do la parola al dottor Braga per la replica.

  MARIO BRAGA, presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati. Rispetto alle politiche già messe in atto, intendevo riferirmi a una capacità di lettura di un territorio che va trasformandosi. Tutta la parte leccese tradizionalmente aveva una vocazione, quella della produzione dell'olio lampante, quindi era una sorta di foresta produttiva. Oggi quella foresta dovremmo renderla, invece, coltivazione. Ma non solo, dovremmo trasformarla in un contesto di nuove agricolture, in un territorio che ha vocazioni straordinarie, ma che oggi non ha una struttura capace di accompagnare tutto questo processo.
  In realtà molto si sta facendo e molto è stato avviato con i primi investimenti, ad esempio le colture specializzate e i reimpianti. Tanto è vero che le 1.500 pratiche oggi finanziate hanno una graduatoria che già coinvolge un numero di attori molto superiore. Il problema, quindi, è quello di trasformare la modalità di gestione del territorio. Io vi pongo una sollecitazione e ringrazio, tra l'altro, il presidente Carloni, che ha voluto presiedere alla presentazione del mio libro Una nuova scuola tecnica agraria. La pioggia d'estate. In Puglia abbiamo uno straordinario patrimonio di Pag. 9scuole tecniche: Locorotondo, come sapete, è anche centro di ricerca, ITS e centro di sperimentazione. Abbiamo anche scuole tecniche agrarie a Lecce, a Brindisi, a Ostuni, a Foggia. Le università di Bari, di Foggia e del Salento hanno concorso a rilevare il fenomeno della Xylellla, a sollevare il problema e a dare anche spunti. Voi ricorderete che c'è stata una frizione in questo contesto. Mettiamo in campo, invece, un coinvolgimento generale della ricerca, della sperimentazione e dell'accompagnamento al processo territoriale, che è quello della formazione di nuovi soggetti che possono garantire un ricambio generazionale. Occorre anche mettere in atto, lo ribadisco, una nuova e diversa strutturazione del modello produttivo agricolo e dell'indotto. Infatti, legato all'olio poi vi è l'indotto e se noi promuoviamo nuove colture vi è, tra l'altro, anche questa questione da affrontare.
  L'altro elemento, lo conoscete, è che per combattere il batterio qualcuno aveva proposto di creare fasce di contenimento e questo è il dato che purtroppo c'è. Rispetto a ciò bisognerà collaborare – ricerca, sperimentazione e anche i tecnici – senza presunzione di prevalere gli uni su gli altri, ma in un contesto di compartecipazione, di collaborazione stretta di rete.
  Ecco perché prima vi ho fatto un complimento particolare. Infatti, avete riproposto un tema che è grave, che ha avuto un tempo di gestazione ormai lunghissimo e che ha avuto anche un tempo di avvio. Adesso è arrivato il tempo in cui dovremmo affrontare il problema, forse anche grazie a maggiori risorse, magari quelle del PNRR o altre, con una determinazione maggiore, ma dentro questa politica partecipata. Altrimenti non se ne esce: ci saranno ancora competizioni professionali, delle imprese, dell'indotto e, quindi, ci troveremo di fronte a un contesto che ha potenzialità enormi e soluzioni possibili, ma, al tempo stesso, rincorreremo fantasiosi numeri, che possono essere presentati qui o in altre sedi, e non, invece, politiche, che certe volte non hanno bisogno di denaro, ma di coinvolgimento, di compartecipazione, di porsi dentro un protagonismo compartecipato e collaborativo.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli auditi per la loro disponibilità e per il loro contributo. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 18.20.