XIX Legislatura

IV Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Martedì 21 marzo 2023

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Minardo Antonino , Presidente ... 3 

Audizione del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C. A. Giuseppe Zafarana, sui programmi di attività del Corpo per i temi di interesse della Commissione (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento) :
Minardo Antonino , Presidente ... 3 
Zafarana Giuseppe , Comandante Generale della Guardia di Finanza ... 3 
Minardo Antonino , Presidente ... 14 
Chiesa Paola Maria (FDI)  ... 14 
Zafarana Giuseppe , Comandante Generale della Guardia di Finanza ... 14 
Minardo Antonino , Presidente ... 15 
Richetti Matteo (A-IV-RE)  ... 15 
Zafarana Giuseppe , Comandante Generale della Guardia di Finanza ... 15 
Minardo Antonino , Presidente ... 17 
Mulè Giorgio (FI-PPE)  ... 17 
Zafarana Giuseppe , Comandante Generale della Guardia di Finanza ... 18 
Minardo Antonino , Presidente ... 18 
Carrà Anastasio (LEGA)  ... 19 
Zafarana Giuseppe , Comandante Generale della Guardia di Finanza ... 19 
Minardo Antonino , Presidente ... 20 
Graziano Stefano (PD-IDP)  ... 20 
Zafarana Giuseppe , Comandante Generale della Guardia di Finanza ... 21 
Minardo Antonino , Presidente ... 22

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Italia Viva - Renew Europe: A-IV-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ANTONINO MINARDO

  La seduta comincia alle 11.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C. A. Giuseppe Zafarana, sui programmi di attività del Corpo per i temi di interesse della Commissione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'armata Giuseppe Zafarana.
  Do il benvenuto al Generale Zafarana e ai suoi accompagnatori, Generale di Divisione Arbore, Generale di Brigata Ragusa, Maggiore Palma e Maggiore Lilli.
  Dopo l'intervento del Generale Zafarana sarà data la parola a un parlamentare per gruppo per un primo giro di interventi, e dopo la replica del Generale potrà avere luogo un secondo giro di domande da parte dei colleghi che ne facciano richiesta. Chiedo, dunque, ai colleghi di far pervenire, fin da ora, al banco della Presidenza la propria iscrizione a parlare.
  Do adesso la parola al Generale di Corpo d'armata Giuseppe Zafarana per il suo intervento. Prego Generale.

  GIUSEPPE ZAFARANA, Comandante Generale della Guardia di Finanza. Signor presidente, onorevoli deputati, desidero in primo luogo ringraziarvi per l'opportunità che mi viene offerta di esporre davanti a questo autorevolissimo consesso l'attività della Guardia di Finanza a tutela della sicurezza economico-finanziaria e degli interessi strategici del Paese nell'attuale contesto geopolitico.
  Il Corpo, che secondo la legge ordinativa del 1959 è parte integrante delle Forze armate dello Stato, è una Forza di polizia a ordinamento militare con competenza generale in materia economico-finanziaria, posta alle dirette dipendenze del Ministro dell'economia e delle finanze.
  A partire dal 2001, il legislatore ha formalizzato il riconoscimento delle proiezioni operative della Guardia di Finanza, che comprendono, oggi come oggi, la salvaguardia delle entrate tributarie e la corretta evoluzione della spesa pubblica (quindi sia il versante delle entrate che il versante delle uscite di bilancio); ma anche la tutela del mercato dei capitali (il riciclaggio per esempio) e del mercato dei beni e dei servizi, per garantire la concorrenza nelle sue diverse forme.
  I compiti di polizia economico-finanziaria sono svolti anche in mare, dove in particolare operiamo per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica, la sorveglianza delle frontiere e il contrasto di ogni traffico illecito (quali, a titolo esemplificativo, il contrabbando di tabacchi lavorati esteri, piuttosto che il traffico internazionale di sostanze stupefacenti).
  Nel corso del mio intervento mi soffermerò, in primo luogo, sulle risorse umane del Corpo, sulla struttura organizzativa e sull'attività di formazione. Quest'ultima è particolarmente importante per poter affrontare le sfide poste da un contesto operativo di riferimento, che è in costante Pag. 4evoluzione e, per sua natura, estremamente complicato.
  In secondo luogo, illustrerò l'azione del Corpo con specifici focus che concernono: le misure di congelamento relative ai patrimoni dei soggetti che hanno contribuito a compromettere e minacciare l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina; il supporto fornito alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero dell'economia e delle finanze in tema di golden power; e l'operato della nostra flotta aeronavale nell'esercizio delle funzioni di polizia a noi demandate. Oltre che qualche cenno sulle missioni che il Corpo svolge in territorio estero. Tutti argomenti che sono di stretta competenza di questa Commissione.
  Nel corso della presente audizione opererò, altresì, alcuni riferimenti a un'iniziativa di rilevanza strategica, denominata Libro Bianco della Guardia di Finanza. Si tratta di un documento programmatico strutturato su 57 progettualità di ampio respiro, nelle quattro aree delle operazioni del personale, dell'analisi e della tecnologia, nonché del benessere organizzativo e della sostenibilità, che costituisce una testimonianza della costante capacità del Corpo di evolversi, di cogliere e di interpretare i segnali del nuovo che avanza. Del resto questo lo dice la nostra storia: il Corpo della Guardia di Finanza si caratterizza proprio per una sua duttilità, una sua flessibilità, una sua capacità di adattare la propria missione istituzionale all'evolversi dei contesti generali.
  Noi siamo nati nel 1774, circa 250 anni fa, come polizia doganale e di confine; siamo poi diventati polizia tributaria, quindi con un focus sulle entrate tributarie nei primi del Novecento, e poi nel 2001 ci siamo trasformati, come dicevo nel mio incipit, in polizia economico-finanziaria.
  Partiamo dalle risorse umane, dalla struttura organizzativa e dalla formazione. La componente fondamentale del Corpo, ovviamente come in qualunque altra organizzazione complessa, è il personale, chiamato a confrontarsi quotidianamente con contesti operativi connotati da un'estrema complessità sul piano tecnico, giuridico, economico, finanziario e fenomenico. Ciò richiede l'acquisizione, durante la formazione di base, di un solido patrimonio professionale da aggiornare e specializzare nell'arco dell'intera vita lavorativa, stante l'incalzante evoluzione di sistemi normativi economici e finanziari a livello globale, oltre che naturalmente delle correlate dinamiche di illegalità.
  Per questo, dopo aver brevemente delineato le consistenze numeriche delle Fiamme Gialle e dopo aver fornito cenni sull'assetto organizzativo del Corpo, mi soffermerò proprio sugli sforzi che profondiamo, anche in termini di investimenti, sul tema della formazione e della specializzazione.
  Le risorse umane. Noi siamo 57.700 in effettivo, a fronte di una dotazione per legge di 63.396 unità. La Guardia di Finanza registra quindi un deficit di 5.696 uomini, pari all'8,9 per cento della sua consistenza organica. Attualmente il personale del Corpo è composto da 2.880 ufficiali, di cui 248 del comparto aeronavale, a fronte di un organico di 3.325 unità, con un gap del 13,3 per cento. Nel ruolo ispettori abbiamo una dotazione di 25.193 ispettori, di cui 2.026 nel comparto aeronavale, rispetto a una forza organica di 28.747 unità, con un gap di oltre il 12 per cento. Nel ruolo sovrintendenti, appuntati e finanzieri abbiamo 29.627 unità, su una previsione organica di oltre 31.000 unità, con una carenza pari al 5,4 per cento. Quindi, un po' come tutte quante le altre consorelle Forze di polizia e Forze armate, registriamo dei deficit particolarmente significativi.
  In ragione delle competenze che discendono dall'essere parte integrante delle Forze armate, un'aliquota di militari delle Fiamme Gialle è impiegata con funzioni di collegamento con il Ministero della difesa e con il Comando operativo di Vertice Interforze.
  A loro volta, presso il Comando generale e i reparti di formazione prestano servizi diversi ufficiali delle Forze armate, i quali forniscono il supporto tecnico nelle materie di competenza e definiscono gli aspetti militari dell'addestramento dei nostri allievi.Pag. 5
  Particolare attenzione viene rivolta agli arruolamenti di nuovo personale, anche in ragione del consistente ricambio generazionale a cui il Corpo si sta preparando. Questo è un tema che riguarda non soltanto la Guardia di Finanza, ma anche in questo caso le altre Forze di polizia e credo anche le Forze armate. Circa 16.000 militari, pari a oltre un quarto della nostra Forza, nel prossimo quinquennio saranno, infatti, raggiunti dal congedo per anzianità. Ci attende una sfida impegnativa, poiché si tratterà di sostituire professionalità che oggi sono i pilastri della nostra istituzione. Di contro, i nuovi arruolamenti consentiranno di ridurre l'età media dei nostri appartenenti, oggi pari a oltre 44 anni, consentendo di disporre di nuove risorse da impiegare nei contesti di maggiore impatto operativo. Negli ultimi anni abbiamo varato alcune iniziative volte a rendere le nostre procedure di assunzione ancor più efficaci, perché sostanzialmente mirate all'assolvimento di specifici compiti. In tale prospettiva sono stati avviati reclutamenti mirati, finalizzati a soddisfare bisogni specifici delle istituzioni e stiamo sviluppando progettualità in modo da acquisire in un prossimo futuro profili dotati di competenze e conoscenze in aree di particolare interesse (come analisti, statistici, ingegneri, esperti in nuove tecnologie e conoscitori di lingue straniere). La strategia è, dunque, quella di affrontare le grandi sfide di oggi, rispondendo con la specializzazione alla complessità e al dinamismo del nostro tempo.
  Oltre che al reclutamento, particolare cura è rivolta al benessere psicofisico dei nostri militari e al costante miglioramento del clima organizzativo, premessa fondamentale per operare con motivazione, passione ed efficacia. Tra le iniziative, il Comando generale, valorizzando una lungimirante proposta del Cocer, ha avviato una partnership con l'università di Padova, un'indagine scientifica in materia di valutazione del rischio stress lavoro correlato. Lo studio ha riguardato oltre 5.000 finanzieri, pari all'8,5 per cento della nostra forza effettiva, impiegati in regioni del nord, del centro e del sud Italia, ed esplorando le diverse componenti delle istituzioni (il comparto ordinario, il comparto navale e quello aereo), ivi incluso il personale femminile, a cui sono stati somministrati appositi questionari in forma anonima. Una volta conclusa, l'indagine in argomento consentirà di avviare o perfezionare azioni utili a incidere sul benessere del personale, eventualmente integrando specifiche progettualità che sono state elaborate nell'ambito del Libro Bianco di cui ho parlato in precedenza.
  La Guardia di Finanza può contare su quasi 800 reparti operativi disseminati sull'intero territorio nazionale, presso i quali i nostri sforzi umani sono distribuiti in maniera omogenea in funzione delle peculiarità di ciascuna area. Ci siamo di recente dotati di un innovativo ed evoluto applicativo denominato mappatura socio economica e criminale, in grado di offrire una plastica rappresentazione delle caratteristiche dei territori sul piano economico, finanziario, sociale e criminale, attraverso un ampio compendio di variabili di contesto esterno (oltre 130), che utilizziamo per finalità di analisi strategica e di indirizzo operativo. Conoscere il territorio e i fenomeni è il presupposto necessario per impiegare coerentemente ed efficacemente le risorse. L'applicativo citato è solo un esempio della più ampia azione svolta, anche in seno al Libro Bianco, di rinnovamento e di potenziamento della nostra infrastruttura tecnologica, fondata anche sul progressivo perfezionamento dei processi di analisi operativa che stiamo perseguendo nel pieno rispetto delle disposizioni in materia di privacy.
  Ai 661 reparti territoriali, che svolgono le attività operative nei vari settori istituzionali costituendo così il più prossimo presidio di legalità economico-finanziaria per i cittadini, si affianca la componente speciale del Corpo, che ha invece il compito di intercettare l'evoluzione dei fenomeni e delle strategie criminali. I reparti speciali gestiscono le relazioni operative con le autorità di vigilanza, o con altri importanti organismi istituzionali, e assolvono i compiti di analisi nei diversi contesti di polizia economico-finanziaria, partecipando direttamentePag. 6 in taluni casi anche alle attività investigative. La componente speciale predispone iniziative progettuali in tutti i segmenti della missione istituzionale, che vengono poi sviluppate dai reparti territoriali, e ciò allo scopo di assicurare un'omogenea copertura nelle aree di prioritario interesse strategico sulla base delle direttive impartite dal Comando generale e sulle quali mi soffermerò un po' più avanti. L'operatività a presidio dello spazio aereo-marittimo è poi garantita dai reparti aeronavali, che, come avrò modo di approfondire in seguito, svolgono funzioni di polizia del mare nella sua declinazione di mantenimento dell'ordine della sicurezza pubblica, nonché di contrasto ai traffici illeciti.
  Veniamo poi al tema della formazione, di cui parlavo precedentemente. È un'attività estremamente complessa, che come ho già anticipato mira a raggiungere standard di eccellenza adeguati per un'amministrazione come la nostra, che fonda la sua efficienza sul sapere, sulla conoscenza, sullo studio, sull'approfondimento, sulla specializzazione. I percorsi di studio degli istituti di istruzione hanno a oggetto prioritariamente materie giuridiche, economiche e finanziarie, e valorizzano altresì l'integrazione tra la Guardia di Finanza e il comparto Difesa. Presso l'Accademia, la Scuola ispettori e sovrintendenti, la Legione allievi, sono infatti stabilmente impiegati ufficiali delle Forze armate quali coordinatori e supervisori delle attività addestrative specialistiche. I programmi degli allievi del comparto aeronavale prevedono, inoltre, specifici momenti di perfezionamento presso le strutture della Marina e dell'Aeronautica militare, quale importante occasione oltre che di apprendimento anche di creazione e di sinergie positive tra il personale delle diverse amministrazioni. È consolidata da tempo una forte collaborazione anche con l'Esercito italiano. Ricordo che di recente abbiamo sottoscritto uno specifico protocollo d'intesa, volto a prevedere momenti formativi finalizzati a migliorare e incrementare le competenze tecniche del personale dipendente, ricercando la massima efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa attraverso l'impiego delle infrastrutture e dei mezzi in dotazione. Abbiamo infine sviluppato una partnership con il NATO Defence College, principale istituto di formazione accademica dell'Alleanza atlantica, che ci ha consentito di attivare varie azioni formative congiunte, tutte in lingua inglese, nelle quali si realizzano studi e analisi a livello strategico politico-militare su questioni che spaziano dal sistema difesa alle operazioni congiunte in materia di cooperazione internazionale.
  L'attività di post formazione è affidata in via principale alla Scuola di polizia economico-finanziaria, che ha sede a Lido di Ostia: un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale. L'istituto beneficia di un'ampia rete di collaborazioni con università, istituzioni pubbliche ed enti di ricerca, sia nazionali che esteri, anche nel comparto Difesa. Grazie al citato network, vengono organizzati annualmente oltre 100 corsi residenziali (quindi in presenza) in ogni settore della missione istituzionale della Guardia di Finanza, a cui partecipano più di 3.000 militari del Corpo. A questi si aggiungono i numerosi e ulteriori corsi a distanza, ampliando così la platea dei fruitori e offrendo strumenti di aggiornamento professionale flessibili e di agevole utilizzo. Tecnologie avanzate, banche-dati e investigazioni telematiche, evoluzioni della fiscalità internazionale e della tecno-finanza, criptovalute sono solo alcuni degli argomenti di stretta attualità quotidianamente affrontati in questi corsi.
  Tra i momenti formativi più qualificanti cito il corso superiore di polizia economico-finanziaria, di cui abbiamo recentemente celebrato i 50 anni di storia, che risponde alle esigenze di preparare altissime professionalità che costituiranno la futura governance dell'istituzione. E poi, ancora, i corsi frequentati dai nostri ufficiali presso l'Istituto Alti Studi per la Difesa e il corso superiore di Stato Maggiore Interforze, a ulteriore conferma delle relazioni e delle sinergie che esistono tra la Guardia di Finanza e il comparto Difesa.
  Nel tempo, di pari passo con la crescita delle competenze e della proiezione oltre confine delle attività operative del Corpo, la scuola di polizia economico-finanziaria ha Pag. 7assunto una dimensione sempre più internazionale. Nel 2014, in seguito a un protocollo d'intesa con l'OCSE, l'Istituto è sede dell'International Academy for Tax Crime Investigation. Di particolare rilievo la partnership con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'organizzazione di corsi in favore di magistrati e funzionari provenienti da Paesi in via di sviluppo, tra i quali la Comunità degli Stati dell'Area Caraibica, l'Organizzazione degli Stati Americani, e il Centro Interamericano delle amministrazioni tributarie (Ciat). La scuola è Partnership Academy dell'Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera (Frontex), nonché network partner di Cepol, Agenzia europea per la formazione delle Forze di polizia. Solo negli ultimi due anni sono stati erogati oltre cento corsi a favore di esponenti di diversi Paesi e organizzazioni internazionali ed europee, contribuendo alla formazione di oltre 9.400 discenti. Per il 2023 è stata pianificata un'offerta didattica a favore di circa 4.000 officer, provenienti da più di 60 Paesi, in materia di contrasto alle frodi fiscali, di indagine finanziarie, di lotta al riciclaggio e di asset recovery, oltre che di contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale.
  Da quanto sopra illustrato emerge come la formazione sia un mosaico composto da eterogene tasselli, a cui si aggiungeranno le specifiche iniziative di settore elaborate in seno al Libro Bianco. Al riguardo, tra le molte progettualità in corso, ricordo quella finalizzata all'introduzione di nuove figure specialistiche, in particolar modo nei comparti dell'analisi, dell'informatica e delle telecomunicazioni, così da dotare il Corpo di professionalità come data scientists, big data engineering o information technology manager.
  Adesso passiamo all'attività del Corpo. Nei più importanti consessi intergovernativi si fa sempre più centrale il tema della sicurezza economico-finanziaria, ritenuto un fattore cruciale per la sicurezza nazionale. In tale concetto rientrano il corretto funzionamento del sistema produttivo, lo sviluppo delle ordinarie dinamiche di mercato, la trasparenza dei flussi finanziari, elementi necessari per la competitività e per la crescita. Come anticipato, alla Guardia di Finanza sono demandati i compiti di prevenzione, ricerca e repressione di ogni violazione lesiva dell'interesse economico-finanziario nazionale e dell'Unione europea. Per questo, dopo alcuni brevi cenni circa le priorità strategiche per il 2023, compendiate nelle direttive operative diramate lo scorso gennaio, illustrerò in particolare il contributo fornito alla sicurezza nazionale, soffermandomi su quattro specifici argomenti di interesse per codesta Commissione, cui facevo riferimento nelle considerazioni introduttive: ovvero le misure di congelamento, la tematica del golden power, i compiti della flotta aeronavale e le missioni internazionali.
  Veniamo appunto all'azione di polizia economico-finanziaria nel suo complesso. La programmazione attuale delle nostre attività operative si sviluppa in coerenza rispetto all'atto di indirizzo per la definizione delle priorità politiche e alla direttiva per l'azione amministrativa e la gestione, emanati annualmente dal Ministro dell'economia e delle finanze.
  Per il 2023, in continuità con gli scorsi anni, tre sono gli obiettivi strategici su cui si concentra la nostra azione: il contrasto all'evasione e alle frodi fiscali, il contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, il contrasto alla criminalità economica e finanziaria. Essi sono perseguiti attraverso l'esecuzione di 53 piani operativi mirati sui più rilevanti fenomeni di illegalità, con modalità differenziate a seconda del contesto geografico di riferimento. Vi si aggiunge un quarto obiettivo, un obiettivo di carattere strutturale, così definito perché rientrante nella più ampia funzione di presidio dell'ordine della sicurezza pubblica, a cui il Corpo fornisce un contributo di tipo concorsuale, fatte salve le funzioni di polizia del mare che svolgiamo in via esclusiva come avrò modo di precisare meglio tra poco. Trasversale a tutta la missione istituzionale, è l'attività di intelligence, dal momento che oggi più che mai è necessario poter disporre di un esaustivo quadro informativo.Pag. 8
  Per fornire una concreta percezione del complessivo dispositivo operativo messo in campo, nel solo 2022 i nostri reparti hanno eseguito circa un milione di interventi di polizia economico-finanziaria di varia natura (e cioè tributari, valutari, antiriciclaggio, in materia di spesa pubblica o anti contraffazione). Nello stesso periodo sono state eseguite 66.000 indagini concernenti reati economico-finanziari delegate dalle Procure nazionali o dalla Procura europea, concretizzatesi nell'arresto di quasi 1.400 persone, nel sequestro complessivo di disponibilità patrimoniali e finanziarie per 9,35 miliardi di euro.
  Partendo dal primo obiettivo strategico, ossia la tutela delle entrate erariali, la Guardia di Finanza, coerentemente con la sua natura di Forza di polizia, concentra la sua attenzione sulle fenomenologie illecite più gravi strutturate e insidiose. Mi riferisco, in particolare, a tre grandi fenomeni: le frodi fiscali, l'economia sommersa e l'evasione internazionale, il cui contrasto presuppone consolidate professionalità, conoscenza dei fenomeni economici ed efficace utilizzo dei canali di cooperazione internazionale.
  Il secondo obiettivo strategico concerne la tutela delle risorse pubbliche dirette al sostegno e alla crescita dell'economia, nell'ottica di assicurare che le stesse siano effettivamente devolute a chi ne ha titolo e siano impiegate per finalità cui sono state destinate. Si tratta di un'attività caratterizzata da una prospettica rilevanza strategica, in considerazione della necessità di garantire la corretta destinazione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e a cui il Corpo è chiamato a fare fronte collaborando con le Autorità giudiziarie penali e contabili e operando quale baricentro delle principali indagini nel segmento. Come risulta dall'ultima nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, nei prossimi tre anni è previsto lo sviluppo di investimenti e progetti riconducibili a quasi 300 misure, per una spesa complessiva di circa 170 miliardi di euro, pari a quasi il 90 per cento dei 191,5 miliardi che il PNRR ha assegnato all'Italia.
  La Guardia di Finanza, come espressamente previsto dall'articolo 7, del decreto-legge n. 77 del 2021, riveste un ruolo centrale nel sistema di governance amministrativo contabile volto a preservare tali risorse. In tale contesto abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa con la Ragioneria generale dello Stato, cui hanno aderito tutte le 23 amministrazioni centrali titolari degli interventi del Piano, che consente di condividere informazioni e dati per mirare selettivamente i controlli. Cioè, bisogna controllare ma bisogna anche consentire naturalmente che le attività progettuali vengano poi effettivamente realizzate, ed ecco la necessità di interventi che siano quanto più possibili selettivi mirati e chirurgici.
  Lo sviluppo di rapporti strutturati con gli enti chiamati a gestire ed erogare i fondi pubblici, non solo a livello nazionale ma anche in sede locale, costituisce da sempre una nostra priorità. Tale modello ha da ultimo trovato consacrazione nel decreto-legge n. 13, del 24 febbraio 2023, che – intervenendo sull'articolo 7 del richiamato decreto-legge n. 77 del 2021 – ha previsto espressamente che anche le regioni, le province autonome, i comuni e gli altri soggetti pubblici chiamati alla realizzazione degli interventi del PNRR, possono stipulare con la Guardia di Finanza protocolli di intesa finalizzati al rafforzamento dell'attività di controllo, di prevenzione e contrasto della corruzione e delle frodi.
  Il terzo obiettivo strategico è rappresentato dalla lotta alla criminalità economica e finanziaria. Rientrano in questo ambito le attività volte innanzitutto alla tutela del mercato dei capitali, intendendo con ciò la prevenzione e il contrasto al riciclaggio, ai reati societari e bancari di Borsa, all'usura, alla falsificazione monetaria, alle ipotesi di bancarotta e ai reati previsti dal codice della crisi dell'impresa e dell'insolvenza. E poi, in secondo luogo, alla repressione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia legale, sia attraverso i procedimenti di prevenzione ai sensi del codice antimafia sia, naturalmente, attraverso lo sviluppo delle indagini di Polizia giudiziaria. Un terzo settore che riguarda questo terzo obiettivo strategico è naturalmentePag. 9 quello che riguarda la tutela del mercato dei beni e dei servizi a protezione dei consumatori del made in Italy. Fondamentale per contrastare questi fenomeni, oggi e vieppiù nel futuro, è il presidio antiriciclaggio, in cui la Guardia di Finanza è pienamente inserita operando quale anello di congiunzione tra il piano preventivo e quello repressivo, con funzioni baricentriche rispetto alle altre Autorità interessate.
  Il Corpo, quale autorità competente del complessivo presidio di settore, assicura peraltro le opportune forme di raccordo con le altre Forze di polizia, nell'ambito del sistema di coordinamento delineato dalla legge 1° aprile 1981 n. 121, fornendo loro tempestivamente le segnalazioni di operazioni sospette di interesse per lo sviluppo di indagini nelle materie di propria competenza. A tal riguardo, nel dicembre 2021 è stato stipulato uno specifico protocollo d'intesa con il Dipartimento della Pubblica sicurezza e l'Arma dei Carabinieri, al fine di disciplinare le modalità attuative dello scambio informativo in parola.
  Qualche accenno adesso al contributo che la Guardia di Finanza fornisce al mantenimento della sicurezza interna ed esterna.
  In primo luogo esso si estrinseca attraverso la costante azione di controllo economico del territorio svolta quotidianamente da centinaia di pattuglie, il nostro 117. A tale attività si aggiunge la partecipazione attraverso le unità antiterrorismo e pronto impiego, i cosiddetti Baschi Verdi, ai servizi di ordine e sicurezza pubblica e alla vigilanza sugli obiettivi sensibili, nonché le attività di soccorso in montagna demandate al nostro soccorso alpino della Guardia di Finanza.
  In secondo luogo, per quanto di più diretto interesse di codesta Commissione, la Guardia di Finanza svolge specifiche e complesse attività a tutela di interessi strategici nazionali, cui ho fatto cenno in precedenza. Mi riferisco, innanzitutto, al congelamento dei beni in attuazione delle misure sanzionatorie adottate dal Consiglio dell'Unione europea e al supporto alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'applicazione della disciplina in tema di golden power.
  Le misure di congelamento. Il sistema di prevenzione e contrasto al finanziamento del terrorismo e all'attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale poggia sull'applicazione di misure restrittive di congelamento di fondi e risorse economiche, detenute da soggetti designati dalle Nazioni Unite dall'Unione europea. A partire dal febbraio 2022, il Corpo in qualità di membro del Comitato di sicurezza finanziaria, Autorità competente per l'Italia all'attuazione degli asset freezing disposti dall'Unione europea, ha avviato accertamenti nei confronti di oltre 1.600 soggetti presenti nella lista dei provvedimenti unionali per aver contribuito a compromettere o minacciare l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina. Il Nucleo speciale di Polizia valutaria è, per espressa previsione normativa, il Reparto deputato a svolgere anche con il supporto delle unità territoriali accertamenti patrimoniali finalizzati a individuare asset direttamente o indirettamente riconducibili ai soggetti listati. Oggi il Nucleo speciale ha eseguito atti di congelamento su fabbricati, autoveicoli, aeromobili, opere d'arte, imbarcazioni, terreni e quote societarie per un valore di circa 2 miliardi di euro nei confronti di 23 persone fisiche e 3 entità. Si tratta di provvedimenti di natura amministrativa che hanno diretta efficacia e i cui effetti cessano solo con la cancellazione dei soggetti dalle liste del Consiglio dell'Unione europea.
  La Guardia di Finanza inoltre partecipa a task force internazionali di settore: faccio riferimento alla task force Freeze and Seize in ambito europeo e a quella denominata Russian Elites, Proxies, and Oligarchs, di cui fanno parte esponenti dei principali Paesi occidentali. In questi contesti si raccolgono e si scambiano informazioni di interesse per l'attuazione delle citate misure sanzionatorie. Tale forma di cooperazione è realizzata attraverso il ricorso a strumenti di polizia ovvero di assistenza amministrativa, avvalendosi della nostra rete di ufficiali esperti di collegamento distaccati presso le ambasciate d'Italia e le istituzioni estere di cui parlerò a breve.Pag. 10
  Adesso veniamo invece al golden power, la tutela degli assetti strategici del Paese. Il contributo alla sicurezza della Nazione è assicurato anche attraverso il supporto fornito all'autorità di Governo per l'assunzione delle decisioni concernenti l'esercizio dei poteri speciali, il cosiddetto golden power, volti a monitorare gli investimenti stranieri in asset strategici per l'interesse nazionale.
  L'istituto, come è noto, assegna allo Stato la facoltà di imporre specifiche condizioni all'acquisto di partecipazioni o di porre il veto all'adozione di delibere relative a operazioni straordinarie o di particolare rilevanza, in grado di compromettere gli interessi nazionali con riguardo alle imprese che svolgono attività di rilievo strategico. In tale ambito il Governo italiano ha riconosciuto specifiche responsabilità di ruolo anche alla Guardia di Finanza, prevedendo una collaborazione diretta con la Presidenza del Consiglio dei ministri nelle attività di controllo degli investimenti esteri nei casi di potenziale pregiudizio degli interessi nazionali. Il coinvolgimento del Corpo – di recente formalizzato in un apposito protocollo d'intesa con la citata Autorità di Governo, con la Presidenza del Consiglio – vuole sfruttare la riconosciuta competenza nell'analisi di documenti contabili, commerciali e finanziari, funzionale alla ricostruzione di tali operazioni, e all'individuazione di eventuali minacce di apprensione di asset strategici, occultate ad esempio da schemi fiduciari o catene di controllo crossborder, contratti di finanziamento o patti parasociali, sub-licenze d'uso di proprietà intellettuali.
  La Guardia di Finanza, inoltre, avvalendosi delle facoltà e dei poteri anche in materia valutaria previste dalla normativa antiriciclaggio, trasmette agli organi preposti, nel rispetto del segreto delle indagini, ogni elemento autonomamente acquisito nell'ambito delle ordinarie attività di istituto. Un caso noto in materia ha riguardato un'impresa di Pordenone, specializzata nella progettazione e produzione di droni di tipo militare e certificati per gli standard NATO. Le indagini, che hanno tratto origine da una puntuale di attività di intelligence, si sono concentrate sul trasferimento del pacchetto di maggioranza delle azioni della società italiana, avvenuto nel 2018, a un'impresa di Hong Kong, risultata successivamente riconducibile attraverso una complessa ramificazione di partecipazioni, a due rilevanti aziende pubbliche della Repubblica Popolare Cinese. Il subentro della nuova proprietà era stato perfezionato con modalità opache, tese a non fare emergere il trasferimento delle azioni al nuovo socio straniero. A seguito della segnalazione del Corpo, il Governo ha esercitato i poteri speciali previsti dalla disciplina del golden power imponendo alla società cinese di cedere le quote societarie precedentemente acquisite.
  Un altro argomento di interesse è il ruolo del comparto aeronavale. La tutela della sicurezza del Paese è garantita, infatti, anche dall'azione della componente aeronavale della Guardia di Finanza. Il decreto legislativo n. 177 del 2016 e il decreto, consequenziale, del Ministro dell'interno del 15 agosto 2017 hanno affidato al Corpo il comparto della sicurezza del mare, individuando la Guardia di finanza quale Forza di polizia deputata ad assicurare i servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambiente marino. A siffatte funzioni si aggiungono quelle di polizia economico-finanziaria, di sorveglianza delle frontiere marittime esterne nazionali dell'Unione europea, nonché quelle di contrasto ai traffici illeciti via mare.
  L'Italia è collocata geograficamente al centro del Mediterraneo: attraverso il mare operano pericolose organizzazioni criminali transnazionali, la cui scoperta e disarticolazione presuppone un'azione integrata tra il dispositivo di vigilanza marittimo e le strutture investigative sul territorio. La stretta sinergia tra i reparti aeronavali e la componente territoriale si sviluppa attraverso un costante scambio di informazioni e l'esecuzione di interventi congiunti e coordinati. Soltanto negli ultimi due anni sono state sequestrate, nell'ambito di operazioni aeronavali, 11 imbarcazioni, 12 tonnellate di sostanze stupefacenti, 8 tonnellate di tabacchi lavorati esteri, proceduto all'arresto di 32 trafficanti. Vorrei citare Pag. 11tra le tante la recente operazione eseguita lo scorso 17 gennaio, due mesi fa, quando la componente aeronavale, in collaborazione con il nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari, ha monitorato fin dall'attraversamento dello stretto di Gibilterra un'imbarcazione a bordo della quale sono stati rinvenuti 741 panetti di coca, per un peso complessivo di circa una tonnellata. Ciò anche grazie all'intervento dei sommozzatori della sezione operativa navale di Savona, che hanno ispezionato la parte sommersa della carena della nave, disvelando nelle prese a mare dei motori la sostanza stupefacente.
  La Guardia di Finanza, sotto il coordinamento strategico del Ministero dell'interno, ha poi la responsabilità operativa del contrasto alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani, e ciò in acque territoriali e nella zona contigua, anche relativamente alle operazioni condotte sotto l'egida di Frontex. I reparti, inoltre, concorrono alle operazioni di ricerca, soccorsi e tutela della vita umana in mare, nonché partecipano attivamente agli interventi in caso di disastri naturali o emergenze nazionali, nel più ampio dispositivo organizzato della Protezione civile.
  Per espletare i propri compiti istituzionali, il comparto aeronavale è strutturato su una componente di proiezione e su una componente regionale.
  La componente di proiezione, dotata di mezzi più performanti, risponde alle esigenze di controllo delle acque del Mediterraneo e si compone di un comando operativo aeronavale sovraordinato a un gruppo di esplorazione aeromarittima, che ha sede a Pratica di Mare, e tre gruppi aeronavali (Cagliari, Taranto e Messina). Essa costituisce la difesa avanzata che svolge attività di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti in alto mare, la vigilanza delle frontiere marittime esterne dell'Unione europea e delle direttrici di passaggio dai mari aperti ai bacini interni, operando come raccordo operativo con gli altri Stati prospicienti il Mediterraneo.
  La componente regionale, capillarmente presente lungo i circa 8.000 chilometri di coste nazionali, è articolata su 15 reparti operativi aeronavali: da cui dipendono 16 stazioni navali, 43 sezioni operative navali, 12 squadre di unità navale e 13 sezioni aeree, e svolge principalmente attività di vigilanza nell'ambito del mare territoriale della zona contigua a difesa delle coste nazionali delle acque interne.
  La Guardia di Finanza si è nel tempo dotata di una flotta aeronavale all'avanguardia, dislocata sul territorio coerentemente con le esigenze operative connesse alla specificità dei singoli contesti locali. Alcune classi di unità navali del Corpo (le vedette per la vigilanza delle acque interne e i pattugliatori multiruolo) hanno una connotazione green, grazie alla propulsione ibrida che consente di operare anche in contesti caratterizzati da un fragile ecosistema marino riducendo notevolmente l'inquinamento atmosferico e acustico. I nostri mezzi sono attualmente interessati da un articolato innovativo e strategico progetto di ammodernamento e potenziamento nel medio periodo, ciò allo scopo di incrementare ulteriormente l'efficacia operativa grazie alle caratteristiche tecnico-nautiche e avioniche delle nuove piattaforme, in grado di rispondere a impieghi versatili e multiruolo.
  Di recente abbiamo sottoscritto intese operative con la Marina e l'Aeronautica militare per favorire il reciproco supporto tecnico-logistico e per sviluppare iniziative comuni ai fini della sperimentazione e del collaudo di apparati tecnologicamente innovativi.
  Il processo di rinnovamento in atto consentirà altresì di razionalizzare le classi di unità navali e le linee di volo, standardizzare le capacità operative e le competenze tecnico-professionali del personale della catena logistica e del fleet management, realizzando tra l'altro intuibili economie di scala.
  L'evoluzione tecnologica concerne anche i mezzi aerei: oggi disponiamo di piattaforme di ultimissima generazione quali gli aeromobili ad ala fissa della linea di volo ATR 72 e gli elicotteri della tipologia AW 139, capaci di monitorare target da altezze molto elevate senza farsi intercettare, in grado di identificare di giorno e di notte Pag. 12dettagli, targhe di veicoli, nomi di imbarcazioni.
  Importanti investimenti sono stati, altresì, avviati per la realizzazione di una moderna infrastruttura tecnologica a supporto di operazioni navali. Mi riferisco alla realizzazione di una rete di sensori radar di sorveglianza costiera costituita da 17 postazioni dislocate lungo le coste del territorio nazionale, tra quelle maggiormente esposte ai flussi dei traffici illeciti. Alla rete è stato recentemente associato lo sviluppo di moduli di intelligenza artificiale, attualmente in fase di sperimentazione, da abbinare alle funzionalità di rilevamento delle tracce radar per l'analisi di comportamenti anomali e il monitoraggio automatico di movimenti di target navali in determinate aree sensibili. Tali moduli consentiranno di sfruttare dedicati algoritmi di machine learning e funzioni di business intelligence, così da fornire un ausilio agli operatori di sala operativa nell'interpretazione dello scenario marittimo e un supporto alle decisioni a beneficio dei vari livelli di responsabilità deputati a impiegare gli assetti.
  I fini dello svolgimento delle attività di polizia del mare la Guardia di Finanza ha avviato di recente due ulteriori importanti progettualità.
  La prima è volta all'acquisizione di sistemi a pilotaggio remoto (droni e aerei) così da ampliare le potenzialità di pattugliamento aeromarittimo e di individuazione e riconoscimento degli obiettivi di superficie nelle aree di mare di sensibilità istituzionale. Grazie a questi nuovi strumenti sarà possibile pianificare sistematiche campagne di esplorazione e ricerca marittima lungo le direttrici di più frequente utilizzo da parte dei trafficanti. I riferimenti dei target così individuati (posizioni, velocità, caratteristiche e immagine) potranno essere condivisi in tempo reale con il sistema telematico di cui disponiamo, ideato e realizzato in house, denominata C4I, acronimo di comando, controllo, comunicazione, computer e informazioni.
  La seconda progettualità consiste nello sviluppo di sistemi di telerilevamento, in grado di acquisire elementi di informazione relativi alla superficie terrestre senza venirne a contatto. Si tratta di sensori che permettono di ricavare informazioni qualitative e quantitative sull'ambiente attraverso la misurazione della radiazione elettromagnetica emessa o riflessa da un qualsiasi corpo o sostanza.
  L'osservazione aerea del territorio e del mare può risultare particolarmente utile per prevenire individuare illeciti ambientali, consentendo anche di fare emergere gli ingenti interessi economico-finanziari sottesi a tali crimini. Da qui il valore sociale e collettivo dell'iniziativa, soprattutto in un momento storico come quello attuale, in cui la sostenibilità e la tutela del patrimonio ambientale e climatico si collocano al centro di ogni politica di gestione delle risorse.
  Faccio adesso un cenno alle proiezioni internazionali della Guardia di Finanza.
  I fenomeni criminali di maggiore spessore, come è emerso anche nella presente relazione, sono tutti connotati da una dimensione internazionale e richiedono pertanto una risposta operativa anch'essa internazionale. Per questa ragione rivolgiamo costantemente la nostra attenzione al di fuori dei confini, cooperando con altre Autorità e Forze di polizia, anche attraverso la rete di ufficiali distaccati presso ambasciate e organismi sovranazionali, nonché mediante la partecipazione a varie missioni internazionali.
  Il network degli esperti e degli ufficiali di collegamento.
  La crescente globalizzazione dell'economia e dei sistemi finanziari degli ultimi decenni e l'inarrestabile evoluzione tecnologica hanno influenzato anche le strategie della criminalità, soprattutto quella di tipo organizzato, orientandola verso attività illecite transnazionali.
  In tale prospettiva, quindi, il crescente ricorso a forme di cooperazione e di interscambio informativo con gli organismi esteri rappresenta un fattore imprescindibile per contrastare e reprimere efficacemente le moderne fenomenologie criminali.
  La proiezione oltre confine della Guardia di Finanza si sviluppa nel corso di ogni indagine e si fonda, come ho avuto modo di Pag. 13anticipare, su consolidate partnership con organismi collaterali, nonché sulla rete di esperti economico-finanziari dislocati presso le missioni diplomatiche di diversi Paesi selezionati – d'intesa con il Maeci – sulla base di indicatori econometrici e di considerazioni legate alla salvaguardia degli interessi dello Stato nelle materie di intervento del Corpo.
  Si tratta di ufficiali superiori a cui sono affidate delicate funzioni di analisi e di studio delle manifestazioni di legalità economico-finanziaria, con possibili riflessi sul territorio dello Stato oltre a compiti di diretta interfaccia con le istituzioni locali. La loro presenza è funzionale anche a svolgere attività di tutela e di promozione internazionale del sistema Italia all'estero. Insieme, oggi, danno vita a un network formato da 23 posizioni localizzate in gran parte dei Paesi europei in numerosi Stati di altri continenti, cui andranno ad aggiungersi le ormai imminenti aperture delle sedi di Tokyo, Tripoli e Tel Aviv. In tutto, considerando gli accrediti secondari, i Paesi coperti sono circa 80.
  Di fondamentale importanza sono poi le consolidate posizioni di ufficiali di collegamento, presso l'Organizzazione mondiale delle dogane e la Regional Intelligence Liaison Office di Colonia. Grazie all'efficacia espressa da tale network, vorrei segnalare come nell'ultimo mese abbiamo ospitato due eventi di straordinaria rilevanza per le tematiche trattate e per il livello delle autorità intervenute. Sto parlando innanzitutto della 14a riunione plenaria degli ufficiali distaccati presso missioni diplomatiche e organizzazioni internazionali, nel corso della quale si è tenuto, dall'1 al 7 marzo, un ciclo di seminari cui hanno preso parte le massime istituzioni nazionali ed europee. Il secondo evento che intendo ricordare è il convegno organizzato in collaborazione con il Gruppo d'azione finanziaria internazionale (GAFI) presso la Scuola di polizia economico-finanziaria il 27 e il 28 febbraio scorsi, che ha costituito un'occasione per un confronto di alto livello sui temi del contrasto al riciclaggio e delle indagini patrimoniali anche di carattere transnazionale.
  Un cenno poi, prima di concludere, alle missioni internazionali e al supporto al Servizio nazionale della protezione civile.
  La proiezione estera del Corpo si sviluppa anche attraverso alcune missioni internazionali presso Stati geograficamente vicini all'Italia. Lo scopo è quello di accrescere, favorendo forme di capacity building a beneficio delle istituzioni locali, il dispositivo di prevenzione dei traffici illeciti che potrebbero interessare anche il nostro Paese.
  La Guardia di Finanza, infatti, impiega i propri contingenti in Albania, in Libia in Montenegro, e sta prendendo parte a un progetto di collaborazione con la Tunisia. In territorio albanese, ove lo scorso anno sono stati celebrati 25 anni di missione, è presente un nucleo di frontiera marittima, con sede a Durazzo, ove operano 24 militari (di cui due ufficiali) con lo scopo di fornire consulenza, assistenza e addestramento alle locali Forze di polizia, rafforzando la cooperazione bilaterale nella lotta alla criminalità organizzata, alla produzione e al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La Guardia di Finanza vi schiera cinque vedette costiere dal 2012 e, nel periodo maggio-ottobre di ogni anno, effettua la cosiddetta «campagna sorvoli» impiegando un aeromobile dotato di apparecchiature per il telerilevamento di piantagioni illegali. Grazie a tale attività, nel corso del 2022 la Polizia albanese ha sequestrato una tonnellata di sostanza stupefacente e identificato, eradicato e distrutto oltre 40 mila piante di cannabis. La missione del Corpo in Libia vede impiegata un'aliquota di 11 militari del comparto navale con compiti di supporto tecnico-logistico alle unità navali della Guardia costiera libica. Dal 2019 siamo impegnati, altresì, in Montenegro nell'ambito del memorandum di intesa tra il Dipartimento di pubblica sicurezza italiana e la Direzione della polizia montenegrina. In forza di tale atto bilaterale sono state trasferite alla locale Polizia di frontiera due unità navali classe vedetta, di cui i nostri militari assicurano il mantenimento in attraverso un quotidiano supporto logistico. Siamo infine coinvolti nel progetto europeo Border ManagementPag. 14 Programme for the Maghreb Region, coordinato dalla Direzione centrale dell'immigrazione e della Polizia delle frontiere del Ministero dell'interno. L'iniziativa è finalizzata, tra l'altro, alla realizzazione in Tunisia di una rete radar costiera e di una sala operativa per lo scambio dei dati. Nell'ambito della progettualità, due stazioni radar installate su container mobili sono state assegnate allo Stato nordafricano, al fine di potenziarne la capacità di controllo delle acque territoriali e delle frontiere marittime. Contestualmente, la Guardia di Finanza ha erogato una serie di attività addestrative in favore della Guardia costiera tunisina presso la Scuola nautica di Gaeta e ha pianificato, alla sede di Tunisi, alcuni corsi tecnico-nautici da somministrare nei prossimi mesi.
  La nostra proiezione internazionale si esplica anche nel supporto offerto in occasione di calamità e disastri naturali al Servizio nazionale della Protezione civile, di cui il Corpo costituisce una struttura operativa. Lo scorso febbraio, in risposta ai tragici eventi sismici che hanno colpito la Turchia e la Siria, abbiamo fornito il nostro contributo in soccorso della popolazione locale, impiegando la linea di volo ATR 72 per il trasporto di materiale logistico e personale delle squadre USAR del Corpo dei vigili del fuoco, della Protezione civile e operatori sanitari. Nel medesimo contesto è stato impiegato personale specializzato nel soccorso alpino della Guardia di Finanza, coadiuvato da unità cinofile abilitate alla ricerca in macerie.
  Mi accingo a concludere il mio intervento.
  Nel prossimo futuro l'Italia è chiamata a sfide importanti per salvaguardare l'economia, il sistema finanziario e, in generale, gli interessi nazionali da minacce interne ed esterne a opera di organizzazioni criminali o di ostili operatori stranieri.
  La sicurezza e il benessere del Paese passano anche, se non soprattutto, dall'efficacia del contrasto all'illegalità economico-finanziaria e dall'incisività del dispositivo di tutela degli asset strategici.
  È proprio in questo scenario che si colloca l'azione della Guardia di Finanza, che ha la responsabilità di garantire risposte concrete, rapide e di sicuro impatto. Un'istituzione che nel 2024 compirà i suoi primi 250 anni.
  Tradizione e innovazione: sono questi i pilastri su cui si basa l'azione del Corpo e i princìpi ispiratori del più volte richiamato Libro Bianco della Guardia di Finanza, che affonda le radici nei valori consolidatesi nel corso della nostra storia e orienterà le scelte nel medio-lungo periodo.
  In una fase di forti cambiamenti abbiamo ritenuto indispensabile uno scatto in avanti, uno sforzo di progettazione, pianificazione e programmazione del nostro futuro all'interno di una visione strategica globale, affacciata sul mondo che verrà.
  In conclusione, il senso del Libro Bianco può essere così sintetizzato: costruire la Guardia di Finanza del futuro, per far sì che il cambiamento e il continuo perfezionamento diventino realtà, traducendosi in pratica quotidiana e manifestandosi concretamente nella dimensione operativa dei nostri reparti.
  Ringrazio per il tempo e l'attenzione che mi sono stati riservati e resto a disposizione per ogni eventuale approfondimento. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei Generale per l'interessante relazione. Passiamo adesso agli interventi dei colleghi. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Chiesa. Prego onorevole.

  PAOLA MARIA CHIESA. Grazie presidente. Grazie soprattutto al signor Generale. Ho ascoltato davvero con attenzione la sua relazione.
  Lo scorso gennaio so che la Guardia di Finanza ha siglato un protocollo d'intesa con Ferrovie dello Stato S.p.A. Mi chiedevo in cosa consiste questo protocollo d'intesa e quali altri protocolli d'intesa con enti nazionali, locali, S.p.A. sono attivi. Grazie.

  GIUSEPPE ZAFARANA, Comandante Generale della Guardia di Finanza. La ringrazio della domanda.
  La risposta sta un po' in ciò che ho detto quando ho parlato di PNRR. Sostanzialmente,Pag. 15 il modello di governance che è stato immaginato, pensato, concepito e poi adottato con specifiche norme di legge, volto a prevenire naturalmente fenomeni che possono sostanzialmente disviare il corretto impiego delle risorse del PNRR, si fonda sostanzialmente su una serie di protocolli d'intesa (che poi si concretizzano nella condivisione di dati e notizie di informazioni che consentono a noi di mirare eventuali interventi) siglati innanzitutto con tutte le amministrazioni centrali (ben 23) deputate all'impiego dei fondi del PNRR e poi con tutta una serie di altri soggetti che sono sia gli enti locali (parlo prima delle regioni e degli enti autonomi), ma anche tutti i soggetti che utilizzeranno e impiegheranno fondi del PNRR. Quindi, in quest'ottica, il protocollo d'intesa fatto con le Ferrovie dello Stato, che è uno dei soggetti partecipati dallo Stato, che impiegherà risorse particolarmente importanti, è finalizzato a svolgere un'azione di prevenzione innanzitutto e poi anche di contrasto se dovesse essere necessario, di fronte a fenomeni corruttivi e a fenomeni di pessimo impiego delle risorse e comunque sia tali da non consentire di portare a realizzare concretamente i progetti che sono stati immaginati e pensati nell'ottica di garantire la crescita e lo sviluppo del Paese.

  PRESIDENTE. Grazie. Do la parola all'onorevole Richetti.

  MATTEO RICHETTI. Grazie presidente.
  Generale, ho particolarmente apprezzato l'ampiezza del quadro che ha tracciato e anche gli elementi di dettaglio che ci ha fornito, perché l'attività è così ampia (da quella a valenza internazionale a quella più squisitamente di presidio delle dinamiche economiche del Paese) che non è semplice entrare in ogni singolo aspetto.
  Faccio solo tre brevissime considerazioni. La prima è che in un Paese che fa del made in Italy il suo punto di forza l'attività che state facendo, lo dico anche da emiliano, ha una rilevanza assolutamente strategica, importante, di primissimo piano: dalle frodi sui carburanti alle contraffazioni del made in Italy il nostro è un Paese che ha bisogno di un presidio economico molto forte perché fa dell'economia il suo punto di forza.
  Il secondo aspetto è che ho molto apprezzato questo continuo riferimento al futuro, agli investimenti, alla tecnologia, perché dobbiamo essere consapevoli che l'intelligenza artificiale sarà a disposizione delle istituzioni e sarà anche a disposizione del crimine. Basta pensare quanto oggi accade dal punto di vista dell'occupazione dello spazio e delle informazioni veicolate.
  L'ultimo aspetto generale è quello relativo a ciò che Lei ha delineato molto bene, cioè quell'equilibrio che sta nella repressione degli illeciti e delle frodi, nella sua individuazione, ma anche nell'attenzione con cui ci si muove dentro la dinamica del mondo economico. Faccio riferimento al fatto che voi siete, credo, per questa Commissione ma anche per chi governa, un interlocutore fondamentale nell'ambito delle modifiche normative di cui questo Paese ha bisogno. Nessuno meglio di voi conosce, faccio un esempio concreto perché lo stiamo affrontando, il tema della prestazione di manodopera dentro alle imprese o quello delle esternalizzazioni di processi di produzione. Anche – qui torno a fare l'emiliano – tutto il tema della filiera agroalimentare e della trasformazione delle carni vede voi in prima linea nell'attuazione delle leggi e il Parlamento e il Governo nella necessità di regolamentare questi aspetti perché troppe aziende sono dentro a quel crinale molto sottile tra un utilizzo improprio della manodopera e ciò che invece la legge consente. Io penso che possa esserci un lavoro proficuo tra il legislatore e il controllore rispetto al bisogno di ridisegnare norme che vanno sempre nell'interesse e nella tutela di chi, in questo Paese, l'impresa la fa correttamente e seriamente rispettando le regole. Grazie.

  GIUSEPPE ZAFARANA, Comandante Generale della Guardia di Finanza. La ringrazio di queste sue considerazioni.
  Il tema del made in Italy rientra sostanzialmente nel terzo obiettivo, quello della tutela del mercato dei capitali, quindi il riciclaggio e la tutela del mercato dei beni e dei servizi e, in questo contesto, naturalmentePag. 16 rientra anche il contrasto alla contraffazione.
  C'è un impegno a 360 gradi di tutti i reparti sul territorio con risultati estremamente importanti. Quest'anno, è un'amenità comunque mi piace ricordarlo, il nostro calendario storico è proprio dedicato alla tutela del made in Italy e proprio per questo motivo è stato materialmente fatto da Giorgio Armani, per dare un segnale forte sull'importanza e la sensibilità che la Guardia di finanza, insieme agli altri attori istituzionali che si occupano di questo tema, riservano a un argomento in ordine al quale, nonostante gli sforzi fatti, c'è ancora moltissimo da fare. L'azione di contrasto è si forte, importante, ma naturalmente non può essere limitata (perché non avrebbe senso alcuno, sarebbe come svuotare il mare con un cucchiaino) attraverso l'azione che si fa nel reprimere il fenomeno sul territorio. Certamente è anche questa un'azione importante perché individuare i grandi capannoni, i grandi depositi di materiale contraffatto per poi sequestrarli è certamente un'opera meritoria, ma è fondamentale l'attività investigativa sulle grandi organizzazioni criminali a livello transnazionale che fanno questo tipo di attività.
  Su questo versante abbiamo maturato, nel corso degli ultimi anni, delle esperienze estremamente significative e importanti perché vi sono alcuni distretti (per esempio faccio riferimento a quello del pratese) dove il fenomeno della contraffazione è un fenomeno particolarmente strutturato perché parte dall'approvvigionamento della materia prima, che parte dai porti cinesi e arriva sui porti europei (faccio riferimento al Pireo piuttosto che al porto di Trieste) in totale contrabbando doganale, perché spesso non vengono pagati i tributi doganali con riferimento alla quantità e alla qualità della merce stessa. Arriva negli opifici del pratese dove, come sappiamo tutti, è oggetto di lavorazione in totale dispregio delle norme sulla sicurezza del lavoro, contributi, previdenziali, assistenza e così via. Naturalmente il fenomeno va a incidere in maniera devastante sul piano della concorrenza perché penalizza gli operatori italiani. Ho fatto un'esemplificazione ma ce ne possono essere tante altre e non c'è dubbio che il nostro impegno su questo versante è particolarmente significativo.
  Sul terzo tema c'è la massima disponibilità del Corpo a fornire tutti i contributi di pensiero possibili laddove i competenti Organi istituzionali avessero necessità di poter immaginare, modellare e calibrare norme a tutela di un settore piuttosto che di un altro.
  Un'altra cosa che mi piace sottolineare, e traggo spunto da quanto diceva, è l'investimento in tecnologia. Io ho parlato del Libro Bianco, senza dilungarmi più di tanto su questo tema, ma se dovessi dire nei quattro anni di mandato in cui ho esercitato le funzioni di Comandante Generale questo è stato un po' il faro della mia azione. Perché? Cosa abbiamo immaginato noi? Abbiamo detto: «Benissimo, adesso cosa succede nel mondo?» Nel mondo c'è in atto una rivoluzione tecnologica formidabile, che sta cambiando completamente i nostri modi di vivere, il modo di lavorare, il modo di pensare la finanza e l'economia.
  Come si dovrà posizionare la Guardia di Finanza in questo contesto? Abbiamo fatto questo sforzo corale, dico corale e ci tengo a dirlo, perché ho messo insieme tutte le migliori professionalità della Guardia di Finanza a partire dai Generali di Corpo d'armata fino a arrivare ai livelli più bassi, chiaramente specializzate in tutti i settori di operatività, per immaginare e pensare quali potevano essere le direttrici di sviluppo dell'organizzazione Guardia di Finanza nei prossimi anni.
  È venuto fuori questo documento che, come ho detto in modo molto sintetico, intanto è stato il frutto di un lavoro comune e non il pensiero di un singolo, di un individuo, del Comandante generale soltanto, ma che addirittura ha recepito anche dei contributi particolarmente significativi raccolti da parte del nostro Cocer, l'organismo di rappresentanza del personale. Si è concretizzato in 57 grandi progetti di ampio respiro ripartiti in quattro aree fondamentali.
  La prima quella del personale, che va a toccare i temi del reclutamento (riempire i reclutamenti mirati), della formazione che Pag. 17ovviamente va pensata nell'ottica di quello che avverrà, della valorizzazione del merito nel personale. Noi abbiamo 57 mila persone, ma ci sono tantissimi ragazzi che lavorano in modo oscuro sul territorio, che nessuno conosce (nel senso che non sono noti neppure alla gerarchia più di tanto) ma che sono delle formidabili professionalità che hai modo di conoscere nel momento in cui vai in giro per i reparti e ti accorgi che hai delle risorse straordinarie. Quindi la valorizzazione del merito e, ovviamente, l'impiego coerente con le specializzazioni che hai.
  C'è poi un'area che riguarda la parte operazionale, quindi soprattutto la parte operativa e partnership internazionali.
  La terza, e qui vengo a quello che diceva lei, analisi e tecnologia. Metaverso, scienze quantistiche, nanotecnologie, intelligenza artificiale, per noi questo è un versante, un fronte, un settore di sviluppo assolutamente decisivo. L'obiettivo ovviamente è quello di poter gestire una massa di dati e di informazioni di cui oggi noi disponiamo ma che non sempre riusciamo a mettere a sistema. Ci siamo dotati in un'infrastruttura tecnologica che abbiamo chiamato dorsale informatica, in cui praticamente attraverso un'unica chiave di accesso c'è la possibilità di accedere a informazioni di 200 banche dati. Però non necessariamente poi hai la capacità di mettere realmente a sistema per fare che cosa? Per poter lavorare in modo mirato, selettivo e chirurgico, nel senso che se tu vai a fare un intervento di carattere fiscale, tanto per dire, sappiamo tutti bene che riesci ad ottenere il massimo risultato possibile non già attraverso un'azione generalizzata di controllo particolarmente invasiva nei confronti di masse di contribuenti (molti dei quali sono dei cittadini esemplari), ma cercando di incidere e intervenire laddove effettivamente c'è bisogno di poterlo fare. In questo la tecnologia oggi ci può dare delle grandi possibilità di intervenire; è quello che stiamo facendo anche sullo stesso PNRR.
  Nello stesso PNRR, l'obiettivo qual è? Non possiamo paralizzare un piano di investimenti attraverso azioni invasive, bisogna fare in modo che l'azione sia orientata in modo mirato laddove effettivamente vi sono delle sintomatologie di rischio che sono particolarmente significative. L'obiettivo ovviamente è quello di consentire, in questo caso, il dispiegamento dello sforzo che viene fatto in termini di progettualità e di investimento, ma nel contempo di reprimere i fenomeni che vanno repressi.
  Spero di aver dato una risposta a quello che mi diceva, però sotto questo versante l'impegno della Guardia finanza sarà nello sfruttamento della tecnologia applicata alla sua operatività.

  PRESIDENTE. Grazie. La parola all'onorevole Mulè.

  GIORGIO MULÈ. Grazie presidente. Comandante buongiorno. Grazie della relazione che consegna un po' una summa del suo impegno in questi quattro anni di mandato e quindi rappresenta, ovviamente parlo per il gruppo a cui appartengo, una solida, direi granitica base sulla quale fare affidamento. Dunque, davvero complimenti per il lavoro che ha saputo sviluppare.
  Colgo quest'ultimo aspetto della tecnologia perché nella sua relazione in maniera carsica, ma si vede che è innervata in ognuno degli aspetti, Lei è spesso tornato sul versante della tecnologia, dell'importanza di dotarsi di data scientist, di ICT manager, di Big Data Engineering, quindi una proiezione, nella dotazione formativa e del Corpo, in avanti.
  Proverei, se è possibile, ad andare ancora più dentro al problema. Dal punto di vista dell'evoluzione del crimine finanziario e, quindi, della capacità e delle possibilità che da questa Commissione devono arrivare rispetto alle richieste del Corpo, rispetto alla nostra capacità oggi di fronteggiare le nuove frontiere di un crimine informatico che, al di là dei Bitcoin, viaggia su frontiere e confini nuovi esplorati o inesplorati, sulla reale capacità del Corpo di fronteggiare una offensiva che è molto più aggressiva essendo caratterizzata dalla permeabilità e dal fatto di essere fantasma nelle sue articolazioni, soprattutto internazionali perché dotata dal punto di vista del crimine finanziario di internazionalità intercontinentale,Pag. 18 può darci un approfondimento proprio per andare incontro ai programmi che il Corpo si propone?
  Ancora complimenti e grazie.

  GIUSEPPE ZAFARANA, Comandante Generale della Guardia di Finanza. Grazie onorevole.
  Qui ci sono due aspetti strettamente interconnessi che mi sembra di dover sottolineare. Da un lato la capacità, come diceva lei, che va ulteriormente consolidata e rafforzata, di poter affrontare il tema della criminalità economico finanziaria che avviene sia attraverso la tecnologia sia attraverso la proiezione internazionale del Corpo. Sono due elementi strettamente interconnessi perché noi abbiamo fatto, in questi ultimi anni, un grande sforzo sia nella realizzazione di un reparto che stiamo costruendo e che ha già assunto una sua veste molto significativa ma che va ulteriormente potenziato e rafforzato. Mi riferisco al Nucleo speciale repressioni frodi tecnologiche, che sostanzialmente è proprio specializzato e ha come missione quella di affrontare i fenomeni di criminalità economico finanziaria di pertinenza della Guardia di Finanza che si sviluppano attraverso la tecnologia. Il Nucleo nacque in modo embrionale, come tutte le cose che riguardano le organizzazioni complesse, e oggi ha raggiunto una sua capacità, una sua efficacia notevole, tant'è che ha posto in essere una serie di operazioni, per esempio in tema di riciclaggio, in tema criptovalute particolarmente significative e interessanti. Questa impostazione organizzativa naturalmente è strettamente correlata alla proiezione internazionale del Corpo.
  Oggi, come ho avuto modo di dire, la criminalità economica soprattutto nelle sue forme più sofisticate, raffinate, organizzate, ha sempre una connotazione transnazionale. Non esistono più i confini fisici. Ormai nel breve volgere di pochi istanti il profitto illecito viene trasferito dieci volte e fa il giro del mondo altre venti volte. Un'esemplificazione concreta, recentemente si è verificata con riguardo alle indagini svolte (sono notissime e se ne è parlato ampiamente sui media e non solo) sui bonus edilizi.
  Che cosa abbiamo registrato nel corso delle varie indagini che sono state svolte? Che sono state poste in essere soprattutto nella fase che intercorre tra l'entrata in vigore delle norme e l'entrata in vigore del decreto antifrode del novembre del 2021; però, sostanzialmente cosa accade? Accade che vengono poste in essere queste frodi, vengono portati allo sconto i crediti fiscali, vengono monetizzati i crediti fiscali e nell'arco di 24 ore sono spariti. In alcuni casi siamo stati molto bravi (per esempio in un'indagine fatta dal Nucleo di Rimini) a recuperare miracolosamente con una certa rapidità e tempestività una parte importante e significativa di quanto era stato monetizzato. Questo rappresenta per noi un obiettivo fondamentale e assoluto perché poi alla fine, al di là dei procedimenti penali, la cosa importante è riportare a casa quanto è stato sottratto sostanzialmente alle casse pubbliche, ma ovviamente è un lavoro particolarmente complicato. Questo perché, come dicevo prima, oggi c'è una velocità nel riciclaggio, nella possibilità di riciclare questi proventi illeciti, che è formidabile.
  Lì ha un ruolo fondamentale l'attività di cooperazione con gli omologhi organismi di polizia all'estero, hanno un ruolo fondamentale gli esperti economico finanziari all'estero, ha un ruolo fondamentale la capacità di interagire, per esempio sul tema delle segnalazioni per operazioni sospette, con le varie FIU internazionali che hanno la possibilità spesso e volentieri) di poter intercettare queste situazioni.
  Per noi è estremamente importante lavorare su questo versante della tecnologia e questo rappresenta uno dei pilastri del Libro Bianco di cui parlavo precedentemente per cui a partire da reclutamenti mirati, a partire da formazioni che sono specificamente orientate a costruire delle possibilità in quel settore piuttosto che in un altro, a concludere con un impiego coerente alla formazione che hai fatto, per noi questo è assolutamente fondamentale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Carrà.

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  ANASTASIO CARRÀ. Buongiorno signor Generale. Io la ringrazio della sua presenza e mi congratulo personalmente per l'eccellente relazione da Lei illustrata. Nella circostanza colgo l'occasione per porle qualche domanda, qualche curiosità.
  Quali sono le principali direttrici della formazione e della post-formazione dei finanzieri del comparto aeronavale, anche in considerazione della loro proiezione internazionale?
  Quali sono le iniziative invece che il Corpo adotta per garantire il costante aggiornamento del suo personale in settori di servizio così complessi e diversificati tra di loro?
  Quali sono le principali figure specialistiche della Guardia di Finanza?
  Infine vorrei chiederle in quale attività si concretizza la collaborazione della Guardia di Finanza nel settore della golden power?
  Io la ringrazio ancora per la sua presenza e per quella dei suoi collaboratori.

  GIUSEPPE ZAFARANA, Comandante Generale della Guardia di Finanza. Il comparto navale è un comparto per noi di grande importanza. Noi siamo arrivati a immaginare un comparto anche per gli ufficiali specializzato proprio nel settore navale nel 2001, quando fu fatta la grande riforma che riguarda un po' tutte le Forze di polizia e le Forze armate.
  Come lo abbiamo costruito? Per quanto riguarda gli ufficiali del settore aeronavale, il loro percorso formativo viene svolto in accademia. Fanno i cinque anni di accademia in cui hanno un programma mirato rispetto al corso ordinario, perché consente loro di acquisire il titolo di laurea in Giurisprudenza (perché l'accademia poi si conclude con la laurea in Giurisprudenza), ma durante i cinque anni fanno anche molte materie tecniche, a seconda dei casi, specializzazione navale o specializzazione aerea. Finiti i cinque anni ci avvaliamo della Marina e dell'Aeronautica militare, e qui un momento di integrazione con il comparto Difesa, trascorrono un periodo anche di un anno, i navali presso l'Accademia Navale di Livorno; i piloti, invece, vanno negli Stati Uniti dove con l'Aeronautica americana fanno un periodo finale di specializzazione nelle macchine che poi devono guidare.
  Un sistema analogo sostanzialmente esiste anche per i nostri ispettori. Gli ispettori fanno un corso triennale a L'Aquila e in questo arco temporale svolgono anche la preparazione in alcune materie tecniche che riguardano il settore navale, in questo caso, e poi, al termine del triennio, vanno presso la Scuola nautica di Gaeta, che è una nostra eccellenza, dove hanno a disposizione tutta la tecnologia e tutti i mezzi di cui la Guardia di Finanza dispone in mare per potersi specializzare e acquisire le specializzazioni previste in questo settore (nocchiere piuttosto che radar montatore). Queste attività vengono sistematicamente aggiornate nel corso della carriera.
  Ci tengo a precisare che oggi c'è un grande sforzo nel preparare il nostro personale non soltanto dal punto di vista tecnico, per come deve lavorare in mare o nel cielo, ma anche dal punto di vista del diritto umanitario, nonché sotto il profilo del diritto internazionale del mare. C'è un grande sforzo perché le tematiche che oggi si affrontano in questi contesti sono di particolare complessità come tutti quanti sappiamo. Questo era per rispondere alla parte sulla preparazione, la formazione e la specializzazione del settore aeronavale.
  Le figure specialistiche. Noi abbiamo 400 specializzazioni, nel senso che sono tante le attività specialistiche verso cui sono indirizzati i nostri uomini. Certamente nel corso dell'ultimo quindicennio hanno assunto un ruolo fondamentale i corsi che vengono fatti presso la Scuola di polizia economico-finanziaria in materia di esperto d'area, per esempio esperto d'area economico finanziaria e investigatore economico-finanziario. Sono corsi particolarmente importanti perché fai tre mesi di corso specializzandoti proprio in questa tipologia di investigazione.
  Poi naturalmente ci sono tutte le specializzazioni nel campo tecnologico, di cui si parlava precedentemente, che oggi sono sempre più importanti. Infatti, tutti quanti avrete avuto modo di vedere sui media delle operazioni particolarmente significativePag. 20 che hanno consentito poi alle casse dello Stato di incassare miliardi e miliardi di euro, perché le grandi multinazionali hanno preferito definire il contesto versando le somme dovute piuttosto che andare incontro a contenziosi tributari o al processo penale. In tutti quei casi è fondamentale il ruolo che svolgono queste figure specialistiche perché nel momento in cui accedi presso quella determinata società, è importante anche acquisire i contenuti della tecnologia, della parte informatica di cui quelle stesse società dispongono. Perché da lì si possono acquisire tutta una serie di comunicazioni interne che intercorrono tra i vari livelli di responsabilità nell'ambito di quella compagine societaria, che consentono di creare o acquisire gli elementi probatori per poter poi sostenere le accuse di frode fiscale. Quindi queste sono altre figure che per noi sono assolutamente fondamentali e importanti.
  Sulla golden power il Corpo fa sostanzialmente diversi tipi di attività. Nel caso in cui vi siano notificazioni da parte delle compagini societarie impegnate in operazioni del tipo di cui parlavo precedentemente, che ne so operazioni di cessione di quote del pacchetto azionario in favore di soggetti stranieri, c'è un contributo di intelligence che il Corpo è in grado di dare grazie ai dati di cui dispone su quel tipo di società. Su richiesta del gruppo di lavoro che si occupa presso la Presidenza del Consiglio della golden power, può fare degli accertamenti diretti intervenendo sul campo presso quella determinata società e rilevando ciò che è di interesse ai fini della tematica.
  Quindi, queste sono le due forme principali attraverso le quali si svolge la nostra attività a favore della Presidenza del Consiglio per metterla nelle condizioni poi di assumere le determinazioni conseguenti e operare secondo quello che si ritiene opportuno fare. Vi sono poi casi in cui queste notifiche non sono avvenute. Queste sono le cose oggetto di attività di iniziativa del Corpo, che, nel corso per esempio di una verifica fiscale o di un controllo antiriciclaggio, acquisisce determinate informazioni e allora poi approfondisce anche su questo versante e comunica le informazioni alla Presidenza del Consiglio.

  PRESIDENTE. Abbiamo l'ultimo iscritto a parlare, l'onorevole Graziano.

  STEFANO GRAZIANO. Anzitutto grazie Generale per la brillante e completa relazione che Lei ci ha fatto stamattina, perché penso che questo sia un elemento importante anche di studio per chi vuole affrontare questi temi, soprattutto perché in questi quattro anni del suo mandato ci sono state tante evoluzioni positive della Guardia di Finanza dal punto di vista anche strutturale.
  Due domande veloci. La prima è a che punto sono i protocolli di cooperazione internazionale? Perché oggi, come Lei ha detto in modo chiaro ed efficace, le frodi e anche il riciclaggio hanno un grado di velocità per il quale sostanzialmente è difficile poi tenere ferma e recuperare il denaro che è stato sottratto allo Stato. Sul piano internazionale, non dico tutti i Paesi del mondo che sarebbe una cosa complessa, ma sul piano europeo e sul piano delle grandi aree a che punto siamo, per capire più o meno qual è il livello di collaborazione?
  La seconda cosa che le volevo chiedere: quali possono essere le modifiche legislative che possono essere utili alla Guardia di Finanza per migliorare quelle le cosiddette web tax, in particolare non solo di quelle web ma anche quelle delle multinazionali per l'aspetto che riguarda la residenza in Italia? Quindi il versamento delle quote in Italia delle multinazionali, che è un tema oggettivamente molto importante. E a che livello, italiano o europeo, ritiene che si debba incidere? Io penso che questo sia un elemento fondamentale per le casse dello Stato e che molto spesso invece quelle italiane vengono sostanzialmente non utilizzate. Nella scorsa legislatura del fui il primo a denunciare, nella Commissione Finanze e bilancio, la questione Google. Poi da lì nacque tutta la vicenda. Però penso che sia una cosa che possa essere utile alle casse dello Stato, ma soprattutto alla Guardia di Finanza che fa un lavoro straordinarioPag. 21 per capire quali possono essere le semplificazioni da fare. Grazie.

  GIUSEPPE ZAFARANA, Comandante Generale della Guardia di Finanza. Sul piano della rete internazionale che consente un po' di affrontare il fenomeno della criminalità economica transnazionale direi che, secondo me, siamo a buon punto.
  Naturalmente non si finisce mai di lavorare su questo versante perché è un lavoro che si fa per approssimazioni successive, nel senso che la criminalità internazionale si evolve individuando moduli operativi, attività, forme attraverso le quali poi si estrinseca nelle sue attività stesse sempre più sofisticate e più raffinate e i sistemi di contrasto devono adeguarsi e predisporsi per poterle fronteggiare nel miglior modo possibile. Certamente devo dire che un grande lavoro è stato fatto negli ultimi trent'anni intanto con le normative antiriciclaggio a livello internazionale che si sono fortemente evolute; ci sono normative che sono sostanzialmente condivise a livello internazionale, addirittura nell'ambito dell'Unione europea c'è un costante sforzo attraverso l'emanazione di periodiche direttive che riferiscono e affinano sistematicamente il sistema, e oggi la interrelazione che c'è tra le FIU (le unità di informazione finanziaria dei singoli Paesi) e la possibilità per la Guardia di Finanza di poter agire direttamente con molte di queste, consente di avere un patrimonio conoscitivo estremamente efficace e importante.
  A questo tipo di attività si aggiungono due altri aspetti: da un lato i rapporti di collaborazione attraverso lo scambio di dati, notizie e informazioni con omologhe strutture che lavorano all'estero nel nostro stesso campo; dall'altro c'è anche il tema del contributo che può essere offerto dai nostri esperti economico finanziari, di cui ho parlato precedentemente, che sono stati dislocati presso i Paesi per noi maggiormente significativi e importanti, perché sono quelli nei quali si vanno a concentrare attività di riciclaggio, oppure sono quelli con i quali vengono talvolta perpetrate attività criminose.
  Ecco questi sono un po' direi i punti di forza di cui oggi il sistema dispone e che ci hanno consentito, in tante circostanze, di lavorare con incisività e soprattutto con rapidità.
  Devo dire, e questo lo dico con orgoglio, che il nostro modo di operare è sempre più guardato anche dall'estero. Lo dico perché il Corpo della Guardia di Finanza è un po' un unicum a livello internazionale. Ha una connotazione di carattere militare però ha questa proiezione in materia economico-finanziaria molto spiccata che riguarda tanto il settore fiscale quanto il settore della spesa pubblica e la tutela del mercato dei capitali piuttosto che quello dei beni e dei servizi, ma è un modello che obiettivamente, a guardare i numeri, ha dato dei risultati storicamente particolarmente significativi e importanti, e oggi viene guardato all'estero.
  Faccio riferimento, per esempio, a una visita che il Ministro delle Finanze tedesco fece l'anno scorso qui in Italia. Lui è venuto appositamente, tra le altre cose, per passare qualche ora al Comando generale, per studiare il nostro modello e poi, tornando in Germania, ha lanciato l'idea di strutturare il loro sistema di contrasto all'attività economico-finanziaria per certi versi in modo molto similare alla quello che fa che fa il Corpo. Questo da parte di un Paese leader come la Germania che ha anche essa i suoi problemi di evasione fiscale (in Germania l'evasione all'IVA è particolarmente significativa).
  Questo vuol dire che, secondo me, siamo sulla buona strada. Poi tutto è perfettibile, tutto è migliorabile e i margini di sviluppo nell'efficacia dell'azione di contrasto sono assolutamente importanti ed il motivo per il quale è stato pensato, concepito e immaginato il Libro bianco è stato proprio questo, cioè quello di dire: «Benissimo adesso il mondo sta cambiando, c'è una nuova rivoluzione tecnologica in atto, fra dieci anni probabilmente vedremo delle cose completamente diverse, come le affrontiamo, come ci strutturiamo, come ci organizziamo per poterle affrontare con efficacia?».
  Sul tema della web tax, grazie al lavoro fatto in modo particolare nel contesto milanese, perché è la Procura della RepubblicaPag. 22 di Milano che si è specializzata nel settore e all'epoca ha fatto, ha ideato, pensato e immaginato un gruppo di lavoro, un gruppo operativo e investigativo che vedeva più componenti: la Guardia di Finanza, la Banca Italia, eccetera. Sono stati raggiunti dei risultati che hanno innescato un dibattito che addirittura si è andato sviluppando anche a livello internazionale, ha portato dei risultati che probabilmente sono soltanto provvisori perché gli obiettivi che bisogna cercare di realizzare sotto il profilo della tassazione di questi proventi va ancora rifinito, ma il Corpo dal suo punto di vista cerca di dare dei contributi fattuali.
  Noi recentemente stiamo lavorando su una verifica fiscale nei confronti di una grande multinazionale che opera nel settore dei social, in cui abbiamo concepito e condiviso insieme all'Agenzia delle entrate un rilievo che sarà particolarmente significativo ai fini dell'IVA, perché sostanzialmente cosa accade: io multinazionale ti metto a disposizione una piattaforma sulla quale tu poi fruire di certi servizi, per esempio di comunicazione con altri soggetti, ma in cambio io utilizzo i tuoi dati. Questa è un'operazione rilevante ai fini dell'imposta sul valore aggiunto per cui il tema soltanto in parte è stato esplorato, va arricchito ulteriormente e andrà probabilmente affrontato in chiave internazionale in modo più pregnante di quanto sia finora avvenuto.

  PRESIDENTE. Grazie. Se nessun altro chiede di intervenire, ringrazio ancora il Generale Zafarana per questa importante opportunità di confronto e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.30.