CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 aprile 2023
96.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 51

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 19 aprile 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Documento di economia e finanza 2023.
Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Graziano PIZZIMENTI (LEGA), relatore, ricorda anzitutto che, ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 196 del 2009, risultano presenti nel DEF 2023 trasmesso alle Camere la relazione del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, e l'allegato «Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica» (cosiddetto Allegato Infrastrutture).
  Ricorda, in via preliminare, che il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio. Esso traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo. Il DEF si colloca quindi al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE, il cosiddetto Semestre europeo.
  Segnala, inoltre, che tra i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica indicati in allegato al DEF 2023 figura, per i profili di competenza della VIII Commissione, il disegno di legge (non ancora presentato alle Camere) in materia di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e di altri interventiPag. 52 strategici in materia di lavori pubblici nonché per il potenziamento del trasporto e della logistica.
  Passando alla illustrazione dei contenuti del Documento in esame, e rinviando per ogni approfondimento alla documentazione predisposta dagli uffici, segnala che il Programma Nazionale di Riforma (PNR) si sofferma in particolare, per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione ambiente, sulle politiche per l'economia circolare e sul nuovo Codice dei contratti pubblici.
  Quanto alle prime, il PNR sottolinea che le sfide di medio termine per la realizzazione di una competitività sostenibile passano attraverso l'attuazione della Strategia nazionale per l'economia circolare, presupposto indispensabile per l'approvvigionamento di materia e la decarbonizzazione del paese, per attuare gli obiettivi del Green Deal e raggiungere quindi la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Per raggiungere tali obiettivi l'Italia ha adottato la Strategia nazionale per l'economia circolare (SEC), approvata, in attuazione di quanto previsto dal PNRR (M2C1.1-R.1.1-1), con il decreto ministeriale 24 giugno 2022, n. 259. Un ruolo chiave per l'attuazione della SEC è svolto dal Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti (PNGR) approvato, in attuazione di quanto previsto dal PNRR (M2C1.1-R.1.2-13), con il decreto ministeriale 24 giugno 2022, n. 257. L'obiettivo del PNGR è colmare il gap impiantistico tra Nord e Centro-Sud, aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclaggio al fine di sviluppare nuove catene di approvvigionamento di materie prime seconde dal ciclo dei rifiuti, in sostituzione di quelle tradizionali, e contribuire alla transizione energetica. Per il raggiungimento degli obiettivi citati il PNRR ha previsto, accanto al PNGR, due investimenti per l'economia circolare, uno da 1,5 miliardi per la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti (M2C1.1-I.1.1) e l'altro, per i cosiddetti progetti faro (M2C1.1-I.1.2), da 600 milioni di euro.
  Quanto al nuovo Codice dei contratti pubblici, nel PNR viene ricordato che il nuovo Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 36/2023), adottato in virtù della legge delega n. 78/2022 (l'approvazione della quale rappresentava uno specifico traguardo della Missione M1C170 del PNRR da conseguire entro il 30 giugno 2022), è entrato in vigore il 1° aprile 2023, come previsto dal traguardo indicato nella Missione M1C173 del PNRR. Le disposizioni del nuovo Codice, con i relativi allegati, saranno efficaci dal 1° luglio 2023.
  Il PNR si sofferma sulle disposizioni del nuovo Codice che consentiranno la digitalizzazione dell'intera procedura dei contratti pubblici, in cui un ruolo decisivo sarà ricoperto, da un lato, dalla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici in connessione con le piattaforme digitali di e-procurement utilizzate dalle stazioni appaltanti e, dall'altro, dal Fascicolo virtuale dell'operatore economico.
  Dal lato della domanda, il PNR evidenzia l'adozione di un nuovo meccanismo di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza nonché ulteriori misure rilevanti del nuovo Codice tra le quali quelle riguardanti la «liberalizzazione» del sub-appalto, la riduzione a due dei livelli di progettazione, il ricorso all'appalto integrato, l'intervento in materia di appalti «sotto soglia», l'introduzione di un generale favor per la suddivisione in lotti degli appalti, e la definizione di una corsia preferenziale per la programmazione e la progettazione delle opere strategiche e di preminente interesse nazionale, in stretta sinergia con le regioni.
  Di interesse della VIII Commissione è poi il riferimento alle finalità della politica energetica nazionale, rivolta, nelle intenzioni dell'Esecutivo, al raggiungimento dei target di decarbonizzazione al 2030 e di neutralità climatica al 2050, attraverso elevati livelli di indipendenza energetica, basati su un percorso di crescita esponenziale delle fonti rinnovabili e di forte promozione del risparmio e dell'efficienza energetica. In questo contesto, il DEF Pag. 53richiama gli investimenti nel PNRR per lo sviluppo dell'idrogeno verde (M2C2- I 5.2 «Idrogeno» e M2C2- I 3.1 «Hydrogen valleys», M2C2- I 3.2 «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate») a proposito del quale si sottolinea che è in fase di finalizzazione la creazione di una filiera industriale nazionale – elettrolizzatori e componentistica di supporto –, mentre è in fase di avvio la definizione di un meccanismo tariffario, oltre al decreto sullo sgravio degli oneri di sistema per gli impianti rinnovabili a servizio della produzione di idrogeno rinnovabile.
  Passando ai contenuti del PNR relativi al percorso dell'Italia verso l'attuazione dell'Agenda 2030 e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, il documento sottolinea che l'Italia ha raggiunto risultati molto positivi per la maggior parte degli obiettivi collegati alla sostenibilità ambientale sebbene siano necessari ancora degli sforzi per raggiungere gli obiettivi 9 (infrastrutture, innovazione e industrializzazione equa) e 15 (la vita sulla Terra). In relazione a tale ultimo obiettivo, il PNR evidenzia che i dati Istat mostrano che nel 2021 il consumo di suolo e il conseguente degrado del territorio hanno ripreso ad accelerare e l'estensione complessiva del suolo reso impermeabile dalle coperture artificiali si è attestata al 7,2 per cento del territorio nazionale. Viene altresì evidenziato che l'impegno del Governo verso il raggiungimento di questo obiettivo si sostanzia nell'adozione di numerose misure sia nel campo della transizione verde, sia in quello dell'economia circolare e della lotta all'inquinamento atmosferico. Inoltre, la legge di bilancio per il 2023 ha istituito un apposito fondo per il contrasto al consumo di suolo con risorse per 160 milioni per gli anni 2023-2027.
  Segnala inoltre che nel documento il Governo afferma il proprio intento di rivedere l'intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all'efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l'equità distributiva.
  Passa ora ad una sintetica illustrazione dei contenuti dei due Allegati richiamati precedentemente, anche in questo caso rinviando agli specifici dossier di documentazione predisposti dagli uffici per gli opportuni approfondimenti.
  La Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra allegata al DEF 2023 si compone di tre parti (oltre a due allegati contenenti i dati emissivi storici e le proiezioni emissive) che illustrano: il contesto normativo internazionale ed europeo e il contributo dell'Italia; la situazione emissiva rispetto agli obiettivi 2020; la situazione emissiva rispetto agli obiettivi per il periodo 2021-2030.
  Con riferimento alla situazione emissiva rispetto agli obiettivi per il 2020, la relazione ricorda che, poiché per i settori assoggettati alla direttiva ETS i relativi obiettivi sono direttamente applicati in virtù del meccanismo di assegnazione delle quote di emissione, il controllo sul raggiungimento degli obiettivi nazionali si riduce a verificare il rispetto degli obiettivi definiti dalla decisione «Effort Sharing» per i settori economici non-ETS (trasporti, civile, piccola industria, agricoltura e rifiuti).
  I dati per gli anni 2013-2020 comunicati dall'Italia alla Commissione europea confermano, come evidenziato dalla relazione, che la piena attuazione degli impegni assunti dall'Italia ha consentito di ottenere riduzioni di emissioni superiori a quelle necessarie per adempiere agli obiettivi della Decisione Effort Sharing per ognuno degli anni del periodo considerato.
  Quanto alla situazione emissiva rispetto agli obiettivi per il periodo 2021-2030, la relazione evidenzia che, poiché il pacchetto «Fit for 55», ovvero l'insieme delle proposte legislative della Commissione europea che definiscono gli obiettivi settoriali necessari per ottenere l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 55 per cento al 2030, «è attualmente ancora in discussione, nella presente relazione si deve necessariamente fare riferimento alla legislazione vigente e, quindi, all'obiettivo di riduzione dei gas serra di almeno il 40 per cento a livello europeo Pag. 54rispetto all'anno 1990». Viene poi sottolineato che anche per il periodo 2021-2030, il controllo degli obiettivi fa riferimento ai soli settori non-ETS. Sono, quindi, elencate le principali politiche e misure introdotte dopo il 2020 e il cui impatto diretto o indiretto è atteso negli anni successivi ed è considerato nella valutazione degli scenari di riduzione, nonché ricordato che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) destina alla transizione ecologica all'incirca il 40 per cento delle risorse finanziarie totali e che il più ampio stanziamento di risorse è stato previsto proprio per la Missione 2 «Rivoluzione verde e transizione ecologica», cui è stato destinato il 31,05 per cento dell'ammontare complessivo del Piano, ovvero circa 59,5 miliardi di euro. Le proiezioni delle emissioni non includono lo scenario a politiche aggiuntive, il quale potrà essere calcolato solo nel momento in cui saranno conclusi i lavori di aggiornamento del PNIEC attualmente in corso e saranno approvate le proposte di modifica della normativa europea che determineranno la definizione di nuovi obiettivi europei.
  Una particolare attenzione è riservata agli effetti delle misure previste dal PNRR e delle altre misure vigenti. Al riguardo, nella Relazione si legge che le misure del PNRR appaiono più efficaci nel settore delle energie rinnovabili, portando ad un incremento delle produzioni eolica e fotovoltaica che si tradurrebbe «in una riduzione evidente delle emissioni prodotte dal settore delle industrie energetiche, quantificabile in oltre 15 MtCO2eq al 2030 rispetto ai livelli del 2021». Nella relazione si afferma che lo scenario di riferimento, grazie alla mutata situazione economica e all'adozione delle misure previste nel PNRR, si avvicina all'attuale obiettivo di riduzione per l'Effort Sharing (-33 per cento al 2030 rispetto ai livelli del 2005) senza però conseguirlo. In particolare, si afferma che «risulta evidente la necessità di adottare appropriate politiche aggiuntive, soprattutto nei settori civile e dei trasporti» per il raggiungimento degli obiettivi, ma anche in considerazione del prossimo aggiornamento degli stessi in funzione del pacchetto «Fit for 55%». Si evidenzia altresì che le misure attualmente vigenti appaiono «efficaci soprattutto in termini di incremento di rinnovabili nel mix di generazione elettrica, che determina, certamente, una riduzione delle emissioni ETS; tuttavia, la modifica solo della generazione e non anche dei consumi determinerebbe vantaggi contenuti in termini di riduzioni che devono avvenire nei settori ricadenti in ambito Effort Sharing».
  Infine, un particolare rilievo per la Commissione riveste l'Allegato «Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica», che interviene in una fase di forte slancio degli investimenti infrastrutturali del Paese e di profondi cambiamenti del quadro normativo in attuazione degli impegni assunti con il PNRR.
  Il documento segnala in apertura che l'Allegato Infrastrutture al DEF ha rappresentato, in questi ultimi anni, il documento programmatico sulla base del quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha delineato il quadro delle scelte relative agli investimenti prioritari aggiornando il quadro generale della programmazione delle infrastrutture coerentemente con il regime transitorio previsto dal Codice dei contratti pubblici del 2016, ora peraltro superato dal nuovo Codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo n. 36/2023. Il 2023 sarà pertanto un anno di transizione normativa, in cui, con l'approvazione del nuovo Codice dei contratti pubblici – nel cui ambito sono ridefinite le procedure per la pianificazione strategica delle opere e dei programmi prioritari – muterà l'impianto sino ad oggi utilizzato per le azioni di pianificazione e programmazione.
  Nelle more dell'entrata in vigore della nuova disciplina, il MIT, con l'Allegato Infrastrutture al DEF del 2023, intende definire le nuove linee programmatiche per lo sviluppo delle infrastrutture di propria competenza, sulla base delle quali verranno individuati, nei prossimi mesi, la nuova pianificazione e il nuovo quadro delle priorità, declinando il programma dei finanziamentiPag. 55 e le tempistiche di realizzazione degli investimenti.
  L'Allegato evidenzia che primario obiettivo del Governo, e in particolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è perseguire un processo di pianificazione e programmazione che garantisca, oltre alla corretta visione di sviluppo del Paese, anche tempi certi di realizzazione degli investimenti infrastrutturali grazie a un corretto processo di programmazione e a procedure snelle e veloci, tenendo nella dovuta considerazione la tutela del territorio, dei beni culturali e dell'ambiente, ma senza trasformare gli strumenti di salvaguardia in un sistematico processo di rallentamento degli iter di realizzazione delle opere ed evitando in tal modo il continuo commissariamento delle stesse.
  Nel capitolo «Il contesto di riferimento» viene quindi dato risalto, per i profili di competenza della VIII Commissione, ad una serie di tematiche, e in particolare: al PINQuA (finanziato dal PNRR) e agli altri programmi di edilizia pubblica, che mirano ad intervenire sul patrimonio immobiliare, con interventi di efficientamento energetico e di miglioramento sismico, coinvolgendo i servizi e le attrezzature, la qualità dell'ambiente urbano, l'accessibilità materiale e immateriale, l'attenzione alla dimensione dell'urbanità; alle riforme urbanistica e dell'edilizia, a proposito delle quali si sottolinea che l'impianto normativo che regola l'urbanistica in Italia, incardinato nella legge n. 1150 del 1942 e nel decreto ministeriale n. 2 aprile 1968, n. 1444, è ormai inadeguato ai più recenti (e futuri) modelli di sviluppo e che gli ultimi interventi normativi (come quelli dettati dal decreto-legge n. 32 del 2019 e dal decreto-legge n. 76 del 2020) non restituiscono uno scenario organico, rendendo così necessaria una nuova riforma urbanistica che consenta di affrontare le grandi sfide della rigenerazione urbana, delle nuove tecnologie e della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Con tale obiettivo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti intende attivare una serie di azioni finalizzate all'elaborazione di uno strumento normativo in grado di riformulare gli obsoleti capisaldi che regolano la materia urbanistica e le politiche di sviluppo urbano. Con riguardo alle infrastrutture idriche, l'Allegato mette in luce come il settore idrico italiano sia caratterizzato da un ingente fabbisogno di investimenti necessari per allineare lo stato delle infrastrutture ai migliori standard internazionali.
  L'Allegato infrastrutture contiene poi diversi Focus, il primo dei quali riguarda il Ponte sullo Stretto. Considerato il Ponte come opera prioritaria per lo sviluppo del Paese, il documento preannuncia che l'Allegato infrastrutture riporterà, annualmente, lo stato di sviluppo dell'opera, aggiornandone i dati procedurali, lo stato di avanzamento (sia progettuale e autorizzativo che esecutivo), le necessità finanziarie e le somme complessivamente stanziate. Tale procedura sarà estesa alle opere infrastrutturali complementari e necessarie al completo sviluppo del collegamento. Tra i diversi profili posti in evidenza, il documento segnala che per accelerare il riavvio dell'attività della Società Stretto di Messina s.p.a. e delle procedure di progettazione e realizzazione dell'opera, è necessario – oltre alla chiusura dei contenziosi in essere – ridefinire i reciproci impegni di natura amministrativa e finanziaria, tramite un Accordo di programma generale, e di atti aggiuntivi alla Convenzione generale tra il MIT e la Società, al fine di valutare e definire i cronoprogrammi operativi, il piano economico finanziario e gli altri elementi di natura tecnico-finanziaria.
  Infine, ulteriori Focus tematici concernenti ambiti di competenza della Commissione sono dedicati al fabbisogno delle infrastrutture idriche – stimato in circa 12 miliardi di euro, da destinare ad investimenti che consentano l'aumento della capacità di accumulo e derivazione/trasporto delle risorse idriche –, ai Giochi olimpici e paralimpici invernali «Milano Cortina 2026» e alla manutenzione straordinaria di ponti e viadotti.
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere che tenga conto Pag. 56degli elementi che emergeranno nel corso del dibattito in Commissione.

  Patty L'ABBATE (M5S), nel ringraziare il relatore per il lavoro di sintesi svolto, evidenzia che nel documento, nell'ambito della Strategia nazionale per l'economia circolare, si fa riferimento alla necessità di colmare il divario tra Nord e Sud per i soli rifiuti ai fini di una loro conversione in materia prima seconda, mentre sarebbe opportuno che fosse trattato il tema dell'ecodesign ovvero un processo innovativo che già in partenza permetta ai prodotti di non diventare rifiuto. Analogamente sarebbe importante porre l'accento sugli imballi primari in modo che siano riutilizzabili più volte. Ritiene questa fase importante al pari di quella della gestione del rifiuto in sé. Chiede su tale punto elementi di informazione al relatore.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), nel ringraziare anch'egli il relatore, osserva che il DEF, anche leggendone i due allegati di maggiore interesse per la Commissione, si pone in sostanziale continuità – sia per quanto riguarda i contenuti che le risorse – con gli analoghi Documenti di economia e finanza dei Governi precedenti, ad eccezione del ponte sullo Stretto di Messina. Osserva che l'obiettivo chiave di qualsiasi politica economica nazionale dovrebbe essere quello della riduzione delle disuguaglianze territoriali, che potrebbero essere utilmente contrastate attraverso una omogeneizzazione del sistema infrastrutturale tra Nord e Sud, favorita dalla clausola di destinazione del 40 per cento delle risorse al Sud. Evidenzia, al riguardo, uno dei dati più rilevanti emersi nel corso delle audizioni svoltesi nell'ambito dell'esame del decreto-legge sul collegamento stabile tra la Sicilia e il continente, ossia la fortissima disparità quantitativa delle merci che transitano nei porti siciliani rispetto ai porti del Nord Italia: degli 8,8 milioni di TEU annui di merci trasportate, infatti, solo 100.000 sbarcano in Sicilia, quantitativo equiparato a quello che il porto di La Spezia gestisce in qualche settimana. Ritiene indispensabile che questo divario venga colmato con tutti gli strumenti a disposizione, a partire dal PNRR, dal Fondo complementare, per finire con la fiscalità generale, anche attraverso gli accordi di programma. Disuguaglianze importanti nelle infrastrutture materiali e immateriali si registrano anche nelle aree interne, di cui non vi è traccia nel Documento in esame, che a suo giudizio devono diventare il vero luogo della resilienza, il centro per lo sviluppo e la ripartenza del Paese. Su questo si potrebbe intervenire, a suo avviso, sia con investimenti diretti che attraverso gli accordi di programma, a partire dalla riassegnazione ad Anas di strade regionali, provinciali e comunali. Anche con riguardo alla qualità dell'abitare, fa presente che molti dei progetti avanzati dai comuni e che potrebbero essere immediatamente cantierabili non hanno ricevuto alcun finanziamento e quindi sarebbe opportuno uno sforzo maggiore del Governo per migliorare la programmazione delle risorse e innalzare la qualità dell'abitare soprattutto nelle periferie. In ultimo, osserva che dovrebbe essere recuperato il tema centrale dell'efficientamento energetico degli edifici, tenuto conto delle evoluzioni del negoziato tra le istituzioni europee sulla cosiddetta direttiva «case green». Ritiene quindi che l'impianto complessivo del DEF sia carente e possa essere fortemente migliorato in relazione ai numerosi temi testé illustrati.

  Daniela RUFFINO (A-IV-RE) registra una grande incertezza – non fugata dal documento in esame – sui fondi destinati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e la scarsità di misure adottate in relazione alla grande e attuale questione della siccità. Vi è un tema di accumulo e derivazione delle risorse idriche, rispetto al quale ci deve essere una pianificazione stringente data la complessità degli impianti e bisogna lavorare anche sulle infrastrutture destinate alla gestione delle risorse idriche non convenzionali, come il riuso delle acque reflue. Osserva inoltre che una soluzione, ottimale anche se di difficile realizzazione, alla quale puntano molti amministratori locali, è Pag. 57quella degli invasi, ma in assenza di risorse degli enti locali e in ragione della complessità della procedura autorizzativa, si potrebbero riattivare i consorzi irrigui, con risultati positivi più immediati. In ultimo, tiene a sottolineare il tema dell'inefficienza dei trasporti, dal momento che il trasporto pubblico locale ha una qualità e una frequenza decrescente man mano che ci si allontana dai grandi centri, con grave pregiudizio anche per la riduzione delle emissioni climalteranti. Evidenzia di aver fatto presente al Ministro Pichetto molte volte questo tema, anche da ultimo nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del suo ministero, ma rileva una propensione a tagliare più che a incentivare. Invita pertanto la maggioranza a tenere conto delle riflessioni testé esposte, rendendosi fin da ora disponibile ad un confronto collaborativo.

  Massimo MILANI (FDI) reputa positivo che il Governo attinga dai Documenti dei Governi precedenti ciò che è coerente con il proprio programma, in una linea di continuità. I punti di rottura però non mancano, come dimostrano le scelte in tema di incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici che, in ragione del peggioramento del deficit, sono state diverse dal passato. L'attuazione del PNRR rappresenta la sfida più grande non solo della maggioranza ma di tutto il Paese, sulla quale devono essere concentrate tutte le risorse. Ritiene che gli incentivi per il miglioramento dell'efficienza energetica potevano forse essere condivisibili in un periodo, come il 2020, in cui era necessaria la ripartenza dell'economia. Quanto al ponte sullo Stretto di Messina, ritiene che la riattivazione di un progetto così importante rappresenti una sfida per il Paese, che oggi è solo ai primi passi. Nonostante la forte inflazione e i costi energetici alti, anche se ridotti per merito del tetto massimo al prezzo del gas, di cui sottolinea l'importanza, fa presente che la fiducia di famiglie ed imprese è più alta che nel 2019, il che dimostra il favore dei cittadini verso i provvedimenti già varati dal Governo. Nell'ambito degli obiettivi europei dell'efficientamento energetico e della trasformazione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione, il percorso è segnato e intrapreso dal Governo con una grande determinazione, che fa presagire prospettive positive inquadrate dal DEF e che saranno ancor più evidenti con la nota di aggiornamento del documento (NADEF) che porrà le basi per la prossima legge di bilancio.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 19 aprile 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 19 aprile 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 15.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Mauro ROTELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Indagine conoscitiva sull'impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia.
Audizioni, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, di rappresentanti di Confartigianato e Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (CNA).
(Svolgimento e conclusione).

Pag. 58

  Mauro ROTELLI, presidente, introduce l'audizione.

  Barbara GATTO, responsabile del Dipartimento Politiche Ambientali CNA, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Interviene, per formulare quesiti e osservazioni, Marco SIMIANI (PD-IDP)

  Barbara GATTO, responsabile del Dipartimento Politiche Ambientali CNA, risponde ai quesiti posti, rendendo ulteriori precisazioni.

  Mauro ROTELLI, presidente, ringrazia i rappresentanti di Confartigianato e Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (CNA) per il loro intervento e dichiara concluso lo svolgimento dell'audizione.

  La seduta termina alle 15.50.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.