XIX Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Mercoledì 18 ottobre 2023

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL DEGRADO MATERIALE, MORALE E CULTURALE NELLA CONDIZIONE DEI MINORI, CON FOCUS SULLA DIFFUSIONE DI ALCOOL, NUOVE DROGHE, AGGRESSIVITÀ E VIOLENZA

Audizione del Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali, on. Maria Teresa Bellucci, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 3 
Bellucci Maria Teresa (FDI) , Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali ... 3 
Brambilla Michela Vittoria , Presidente ... 7

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali, on. Maria Teresa Bellucci, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Vice Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, on. Maria Teresa Bellucci, alla quale diamo il benvenuto, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle cause del degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.
  Credo che questo sia un tema molto importante di cui si stanno occupando sia il Governo, sia il Parlamento e di cui l'Italia intera deve occuparsi.
  Certamente il caso di Caivano è salito tristemente agli onori della cronaca e ha acceso un faro su quella realtà, che non ho dubbi verrà ricondotta presto a una situazione il più possibile normale. Ma il problema è che come c'è una Caivano ce ne sono chissà quante, non si conoscono tutte e non si è quindi in grado di intervenire dappertutto, però si può cominciare a farlo seriamente.
  Peraltro siamo vicini alla sessione di bilancio. Il fatto che il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza purtroppo sia ancora così esiguo da anni – e non si veda la possibilità di un ulteriore stanziamento e rafforzamento – fa sì che certi fondi e certe risorse, che sarebbero invece utili per combattere queste situazioni di degrado, non siano disponibili.
  Credo che il compito che ci siamo dati con questa indagine conoscitiva sia quello di portare tutte le istituzioni e gli organismi coinvolti, che possono dare un contributo prima ancora che alla soluzione alla conoscenza di questo problema, a fare in modo che si sentano chiamati in causa.
  Grazie per essere intervenuta, ti do subito la parola perché purtroppo alle 14.45 sospenderemo i nostri lavori, ma ci sarà ancora un ulteriore momento di incontro con te. Oggi sentiamo la tua relazione e in una prossima seduta potremo fare delle domande, perché purtroppo gli orari dell'Aula della Camera oggi sono stati più lunghi del previsto.

  MARIA TERESA BELLUCCI, Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Innanzitutto, ringrazio la Presidente per questa introduzione e per questa occasione di poter rappresentare le iniziative del Governo, soprattutto legate alle deleghe che mi sono state conferite. Ringrazio anche i colleghi parlamentari per essere qui oggi per condividere questo percorso da costruire insieme, Governo e Parlamento.
  Devo dire che è anche un'emozione per me, che sono stata membro della CommissionePag. 4 bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza nella passata legislatura e ho apprezzato i lavori di questa Commissione e anche la possibilità in questa sede di poter condividere, con tutti i gruppi e quindi con tutto l'arco parlamentare, la difesa e la tutela del bene più prezioso che noi abbiamo, quindi l'infanzia e l'adolescenza. Un luogo di unione, di dialogo e di superamento di quelle differenze che possono esserci in altre materie, ma che invece in questa sede spesso trovano una congiuntura e quindi un punto di caduta che può essere molto utile per le decisioni che si prendono sia alla Camera che al Senato e quindi nei due rami del Parlamento.
  Oggi sono qui come rappresentante del Governo, quindi per me è un'emozione particolare perché fino alla scorsa legislatura sono stata tra di voi, in quei banchi ad ascoltare il Governo e a supportarlo o incoraggiarlo in alcune iniziative da intraprendere.
  Detto questo, partirei dalla scelta del Governo che è stata operata nel momento in cui c'è stata la configurazione di diverse deleghe all'interno della sua compagine. Io sono Vice Ministro al lavoro e alle politiche sociali con delega alle politiche sociali. È la prima volta nella storia della Repubblica italiana che c'è un Vice Ministro delegato alle politiche sociali. Devo dire che quando l'ho appreso mi ha particolarmente sorpreso da un lato e dall'altro però mi ha reso consapevole della grande responsabilità che mi è stata affidata, quindi un onore ma anche giustamente un grande onere.
  Negli anni passati ci sono state deleghe conferite a sottosegretari, ma non hanno riguardato l'interezza delle materie delle politiche sociali, quindi l'intero corpo, ma sono state conferite per micro aree: faccio l'esempio dei minori stranieri non accompagnati, piuttosto che una delega al terzo settore, piuttosto che una delega alla povertà e all'inclusione.
  Credo che la frammentazione, come sempre, non aiuti, perché la sostenibilità di politiche che hanno la capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini necessita di un coordinamento tra le politiche e soprattutto perché quando parliamo di politiche sociali parliamo di cittadini, di persone di tutte le età in condizione di particolare fragilità. Quindi ancor di più hanno bisogno di politiche coerenti e coese, anche perché il compito che abbiamo davanti è un compito particolarmente arduo, gravoso, sfidante come si dice in questo tempo, ma anche emergenziale. Perché sono persone che se non sono aiutate e sostenute nel riacquisire quella vita dignitosa e quelle opportunità che permettono di poter configurare un futuro diverso, il grado di sofferenza è sempre maggiore, il grado di afflizione è sempre maggiore e quello che noi vediamo quindi, come diceva bene la Presidente, sono per esempio fatti come quelli di Caivano.
  Sono assolutamente d'accordo con la Presidente quando sottolinea come Caivano non è un unicum purtroppo, ma rappresenta l'espressione di un disagio e di una sofferenza che diventa estrema ma che appartiene ad altri luoghi d'Italia.
  Tutto ciò nella sua drammaticità in realtà è scritto, nel senso che possiamo essere afflitti, sconfortati e sentire il nostro cuore stringersi rispetto a fatti come questo, ma io dico in maniera molto chiara che non possiamo essere sorpresi. Perché quello che accade a Caivano era scritto nell'insufficiente mancanza di attenzione da parte prima di tutto delle Istituzioni, e quindi delle Istituzioni più alte, preposte alla protezione e alla tutela dei più fragili, in particolare in questo consesso dell'infanzia e dell'adolescenza.
  Il fatto che non ci sia stato mai un Vice Ministro delegato è espressione evidentemente di una poca e inferiore attenzione che era stata data a questa materia rispetto ad altre.
  I Vice Ministri in un Governo sono in numero limitato, sono al massimo dieci; questo Governo ha deciso di varare subito otto deleghe di Vice Ministro, evidentemente i Dicasteri sono più di venti, e quindi è stata fatta una scelta da questo Governo e dal Presidente del Consiglio Meloni di priorità, scegliendo tra le otto deleghe di destinarne una alla materia delle politiche sociali.Pag. 5
  Questo è un presupposto non sufficiente, ma ritengo che sia un presupposto indispensabile. Perché se non c'è una persona con cervello, cuore, gambe e anche competenze, mi permetto di dirvi che io sono una psicologa e una psicoterapeuta, mi occupo di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza da tutta la mia vita, e anche di marginalità, ma soprattutto sono anche la prima psicologa e psicoterapeuta che siede all'interno di una compagine di Governo. Non è mai successo prima. Non una donna, ma uno psicologo e uno psicoterapeuta non è mai stato delegato a funzioni di Governo, quando materie così sensibili magari ne avrebbero avuto la necessità in questi decenni.
  Questo ovviamente per me è di nuovo un grande onore, ma anche un grande onere e una grande responsabilità, perché una volta che viene inserita una competenza siffatta bisogna anche dimostrare che è stata una scelta sapiente.
  Sono assolutamente consapevole che, al di là delle mie competenze, è soltanto attraverso un'alleanza per un compito così arduo come quello che abbiamo davanti, quindi con tutti i rami del Parlamento, con tutti gli organismi che si occupano di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, che possiamo pensare di migliorare la vita delle persone in genere e di quei contesti come Caivano.
  A fronte di questo, l'interlocuzione tra il Governo e, in particolare, la Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza è una interlocuzione necessaria, indispensabile e che da parte mia sicuramente farà sì che venga garantita, sia attraverso la presenza come oggi qui in bicamerale, ma anche successivamente negli atti che dovremo andare a costruire insieme, da sostenere e portare avanti, sia sensibilizzando noi come Governo, ma anche con l'aiuto del Parlamento, per arrivare a provvedimenti sempre più adeguati ai bisogni delle persone di minore età.
  Per quanto riguarda l'iniziativa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ho l'opportunità di rappresentarvi quello che è l'andamento delle diverse direzioni generali che sono state affidate alla mia delega con i fondi correlati e anche con il Fondo che ha citato la presidente, che è il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, istituito con la legge n. 285 del 1997.
  Nel momento in cui mi sono insediata ho avuto la possibilità, in qualità di esponente di Governo, di acquisire dossier e atti che precedentemente mi erano preclusi o non erano così facilmente leggibili. Quello che ho potuto appurare è che non abbiamo solo una problematica di stanziamento di risorse, se ci fermiamo ad analizzare la legge n. 285, che è una legge certamente importante in termini di tutela e promozione dell'infanzia e dell'adolescenza, tra l'altro una legge che ha molti anni perché è del 1997, allora ci sono delle punte di caduta e di criticità. Ma in realtà i fondi destinati all'infanzia e all'adolescenza piuttosto che ai servizi sociali sono anche altri che avrò la possibilità di illustrarvi.
  Ci sono sicuramente economie importanti e anche molto interessanti dal punto di vista della sostenibilità dell'azione di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza. Io ho l'idea concreta che il nostro compito prima di tutto sia anche quello di utilizzare le risorse nel miglior modo possibile rendendo efficienti i sistemi di utilizzo di quelle risorse, in tanti modi diversi.
  C'è un tema sicuramente che è legato all'utilizzo stesso di quelle risorse da parte degli enti locali, perché i fondi, a volte ad assetto variabile, vengono destinati, ma a volte i territori, i comuni oppure ambiti territoriali sociali hanno più difficoltà a utilizzare quelle risorse. Caivano è uno degli esempi: non si è stati capaci di utilizzare le risorse importanti che sono state destinate a quelle realtà né in termini di programmazione, né in termini di spesa. Alcune annualità hanno una spesa pari a zero, nonostante le risorse siano state stanziate.
  Certo, la spiegazione è complessa e non può essere mai approcciata in maniera semplicistica, perché sarebbe gravemente superficiale. Ma il nostro compito è quello di approfondire innanzitutto quali sono le motivazioni per le quali a fronte di finanziamenti che vengono erogati per proteggerePag. 6 e tutelare l'infanzia e l'adolescenza e per promuoverle, non si è in grado di mettere a sistema quegli stanziamenti per farli diventare opportunità educative, culturali, di cura, di accompagnamento, sia dei minori che delle famiglie.
  Il lavoro che stiamo facendo parte da questo e soprattutto anche dalla messa a disposizione dell'azione di Governo e anche delle direzioni generali deputate per superare quelle difficoltà che possono vedere a volte i comuni o gli ambiti territoriali sociali non avere le capacità e le risorse per utilizzarle al meglio.
  Per quanto riguarda le Direzioni generali e le competenze che ci sono affidate come Ministero del lavoro e delle politiche sociali, certamente una direzione generale in prima battuta coinvolta è la Direzione generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale.
  Gli interventi in favore delle famiglie in condizioni di vulnerabilità, e anche il rafforzamento del sistema dei servizi sociali e professionali, ha portato avanti diverse iniziative in questi anni e anche in questo primo anno di Governo.
  In particolare ci siamo presi cura di analizzare, di attuare e di potenziare un programma strategico per quanto riguarda la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, che è il Programma di intervento per la prevenzione e l'istituzionalizzazione: il cosiddetto programma P.I.P.P.I.
  Un programma che è stato varato nel 2011, in collaborazione con l'Università di Padova e che aveva l'obiettivo di rafforzare gli interventi di accompagnamento in favore delle famiglie, con lo scopo di evitare l'allontanamento del minore dalla famiglia e dai propri genitori. Ovviamente considerando la famiglia come un contesto di cura prioritario per il bambino, ma laddove ci sia la capacità delle figure genitoriali, e quindi delle figure di attaccamento, di potere svolgere questo compito.
  Sappiamo che nella vita ci possono essere diversi momenti di fragilità che riguardano gli adulti, e quindi che riguardano anche i genitori. Uno Stato giusto è quello che interviene in maniera subitanea, con un'azione di prevenzione per far sì che quelle fragilità, che possono essere di carattere psicologico, emotivo, relazionale, economico, quindi di tanti tipi diversi, possano trovare un conforto da parte delle istituzioni, a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale, cosicché si superi lo stato di fragilità e si ritorni a poter svolgere la propria responsabilità genitoriale nel migliore dei modi.
  Questo programma quindi aveva questo scopo virtuoso. Come ultima istanza quindi l'allontanamento del minore, sempre concependo il superiore interesse del minore. Il superiore interesse del minore deve essere il superiore rispetto a tutti, anche agli adulti, che devono essere certamente nelle condizioni di potersi prendere cura del minore.
  Il programma P.I.P.P.I. aveva e ha questo compito e l'Università di Padova è intervenuta per definire delle metodologie di intervento sempre più puntuali e che non lasciassero soli gli operatori nel programmare la loro iniziativa.
  Sappiamo che i servizi sociali hanno vissuto stagioni di grande criticità, in termini in particolar modo di risorse umane, e quindi di dotazione di quella équipe – nell'auspicio un'équipe multidisciplinare – che potesse sostenere un compito così arduo, perché occupandosi di persone in stato di difficoltà e di fragilità c'è la necessità di dover prendersi cura di condizioni di disagio, di sofferenza, di tanti drammi della vita e dell'esistenza delle persone di tutte le età. In questo i servizi sociali hanno bisogno di essere sostenuti sia attraverso l'individuazione di metodologie efficaci, ma anche attraverso un accompagnamento e una supervisione, perché sappiamo quanto l'esposizione a situazioni di sofferenza e di dolore comprometta anche la serenità degli operatori stessi.
  Le percentuali di burn-out in alcune categorie professionali ci sono, allarmano e devono richiamare l'attenzione da parte del Governo e di tutte le istituzioni, perché tutelare i nostri operatori significa inevitabilmente e doverosamente tutelare le persone che si interfacciano con quegli operatori.Pag. 7
  Quindi programmi e iniziative che sostengono queste figure umane, che sono indispensabili per l'articolazione di un intervento che si occupi della protezione dell'infanzia e dell'adolescenza, sicuramente è una priorità di questo Governo, che verrà portata avanti.
  La tutela dei minori passa per questi operatori, passa per sostenere la genitorialità attraverso un'azione come quella di incentivare le giuste metodologie e di non lasciarle all'arbitraria decisione di contesti territoriali, che in alcuni casi non hanno portato alla piena tutela del minore, ma invece all'arbitrarietà e, a volte, anche allo scollegamento con la scientificità di tali metodologie, i minori hanno subìto abusi e maltrattamenti da parte delle istituzioni stesse, che credo che sia la cosa più orribile che possa accadere nel momento in cui il minore si trova a interfacciarsi con le amministrazioni pubbliche.
  Ma per fugare ogni dubbio rispetto a questa situazione, dobbiamo essere presenti e dobbiamo essere presenti con l'individuazione delle giuste metodologie che siano un'indicazione cogente, che siano un faro e che quindi arginino qualsiasi deriva rispetto ad approcci che non sono minimamente scientificamente avvalorati. Anche perché le metodologie di intervento nascono sulla base di ricerche scientifiche e di una convalida per validare gli obiettivi piuttosto che confutarli.
  Mi fermo soltanto un attimo vedendo l'ora, Presidente, perché lei mi ha richiamato giustamente ai tempi, come dicevo all'inizio, conoscendo bene l'attività della Commissione bicamerale e anche la complessità della coesistenza delle due agende dei due rami del Parlamento e da parte mia c'è una massima comprensione. Però mi auto regolo, perché la sua gentilezza mi ha portato a non interrompermi, ho messo l'orologio davanti a me, mi sembra che abbiamo quattro minuti, quindi mi dica lei se vuole che per adesso mi interrompa.

  PRESIDENTE. Nella giornata di oggi i lavori dell'Aula hanno avuto dei cambiamenti di orario che nessuno poteva prevedere. Però non so se già per la settimana prossima riusciremo a combinare le agende, dico se, perché naturalmente è una cosa che riguarda gli uffici del Vice Ministro, quindi noi ci metteremo subito al lavoro perché sarebbe importante approfondire ulteriormente la relazione e permettere ai commissari di interloquire, perché una volta che abbiamo finalmente un Vice Ministro delegato alle politiche sociali è bene proprio avere tutti i tempi per fare i giusti approfondimenti.
  Quindi io verificherei, già con gli uffici e le agende, la possibilità di continuare subito la prossima settimana. Noi ci siamo dati dei tempi molto serrati, abbiamo già deliberato cinque indagini conoscitive, abbiamo già fissato le audizioni. Purtroppo la bicamerale è nata quasi ad un anno dall'inizio della legislatura e quindi dobbiamo recuperare il lavoro.
  Per il momento abbiamo questa prima parte dell'intervento del Vice Ministro che distribuiremo ai commissari e rinviamo il seguito dell'audizione ad altra seduta. Grazie a tutti.

  La seduta termina alle 14.45.