XIX Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 1 di Martedì 18 aprile 2023

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Carloni Mirco , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'EMERGENZA LEGATA ALLA PRESENZA DEL PATOGENO XYLELLA FASTIDIOSA NELLA REGIONE PUGLIA

Audizione di rappresentanti di Agrinsieme in videoconferenza e di Coldiretti.
Carloni Mirco , Presidente ... 3 
Lazzàro Luca , presidente Confagricoltura Puglia (intervento in videoconferenza) ... 3 
Carloni Mirco , Presidente ... 5 
Di Noia Nicola , rappresentante di Coldiretti e direttore generale di UNAPROL ... 5 
Carloni Mirco , Presidente ... 6 
Allegrini Giovanni , presidente provinciale Copagri Brindisi (intervento in videoconferenza) ... 6 
Carloni Mirco , Presidente ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Italia Viva - Renew Europe: A-IV-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MIRCO CARLONI

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di Agrinsieme in videoconferenza e di Coldiretti.

  PRESIDENTE. Buongiorno. Grazie per la vostra presenza. Ringrazio gli auditi in presenza e quelli collegati da remoto.
  L'ordine del giorno reca l'audizione, anche in videoconferenza, dei rappresentanti delle organizzazioni agricole Agrinsieme e Coldiretti, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia.
  Ringrazio gli auditi per aver accolto l'invito della Commissione. Sono presenti per Agrinsieme il dottor Luca Lazzàro, la dottoressa Palma Esposito e il dottor Francesco Castelluccio, il dottor Giovanni Allegrini e il dottor Vincenzo Patruno del «Piano Straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia». Per Coldiretti sono presenti il dottor Nicola Di Noia, direttore generale di UNAPROL, e il dottor David Granieri, vice presidente nazionale di Coldiretti.
  Avverto che il tempo complessivamente a disposizione della Commissione è di circa 45 minuti, per cui propongo che gli interventi abbiano una durata massima di circa 15 minuti per associazione, in modo che possa svolgersi nel tempo rimanente il successivo dibattito con le domande e le osservazioni dei deputati cui i nostri ospiti potranno replicare.
  Cedo quindi la parola ai nostri ospiti invitando ciascun relatore a presentarsi. Agli interventi dei nostri ospiti faranno seguito eventuali domande da parte dei deputati, alle quali gli auditi potranno replicare.

  LUCA LAZZÀRO, presidente Confagricoltura Puglia (intervento in videoconferenza). Buongiorno presidente e grazie per l'opportunità di questa audizione.
  Ovviamente intervengo su questa tematica, essendo pugliese poi sento particolarmente questa problematica relativa alla Xylella fastidiosa. La Xylella fastidiosa ha impattato e sta impattando in maniera significativa su quella che è la nostra economia. Un'economia che è messa a dura prova dalla presenza di questo batterio che avanza sempre più, e più volte, come organizzazioni di categoria di Agrinsieme, abbiamo manifestato quelle che sono le difficoltà delle aziende agricole a combattere e a rigenerarsi dal punto di vista economico. Su questa partita io credo si stia giocando moltissimo del futuro della Puglia, ed in particolare dell'olivicoltura in senso più ampio. Abbiamo visto che l'avanzata della Xylella fastidiosa sta continuando a crescere e risale il tacco e quindi la regione Puglia. Sta salendo in maniera importante nelle province di Brindisi e Bari, oramai ha coinvolto gran parte della provincia di Taranto, oltre a tutto il Salento profondo che è stato completamente devastato.
  Ovviamente sono stati previsti dei piani di rigenerazione, è stato previsto un piano di rigenerazione olivicola che ha previsto tutta una serie di norme e di misure e questo piano di rigenerazione ha una dotazione finanziaria di solo 300 milioni di Pag. 4euro. Il piano di rigenerazione è stato affidato di fatto alla regione Puglia e vede un'attuazione molto lenta.
  Ovviamente tale lentezza è figlia di una difficoltà, dal punto di vista della struttura della regione Puglia, a far fronte a quelli che sono gli impegni ordinari della stessa Direzione agricoltura della regione, e tutto questo va ad impattare negativamente sulle aziende che hanno necessità di rigenerarsi.
  Come organizzazione di categoria, abbiamo più volte detto che in Salento abbiamo perso decine e decine di migliaia di posti di lavoro, per cui la rigenerazione del Salento è estremamente necessaria e 300 milioni di euro, rispetto a tutto quello che è necessario fare per portare avanti una rigenerazione compiuta di quel territorio, sono nulla. Sono davvero una goccia.
  Però, nonostante siano solo una goccia, la regione Puglia insieme agli altri attori coinvolti non è riuscita ancora ad attuare quelle che sono le misure previste dal piano di rigenerazione.
  È stato previsto anche un piano di lotta, un piano di azione per contrastare la diffusione della Xylella. È un piano che per la prima volta nel 2023 prevede interventi su più annualità, e questo è ovviamente da salutare positivamente.
  Ovviamente oggi noi ci troviamo di fronte a tutta una serie di problematiche relative all'attuazione di questo piano e alla rigenerazione stessa del territorio pugliese. Insomma la regione Puglia rimane una parte del nostro Paese che non riesce a essere rigenerata e a essere coinvolta in un processo di rigenerazione dal punto di vista agricolo, dal punto di vista sociale, dal punto di vista economico.
  Per questa ragione come Agrinsieme noi chiediamo il commissariamento, la nomina di un commissario ad acta per l'emergenza Xylella.
  Tale scelta rappresenterebbe qualcosa di estremamente importante che si affiancherebbe a quanto previsto nel decreto-legge Mille proroghe, dove si è stabilita un'agevolazione per quanto riguarda l'accorpamento fondiario: noi abbiamo in Salento una parcellizzazione profonda che impedisce una rigenerazione vera dal punto di vista sociale e dal punto di vista agricolo, per cui abbiamo salutato con favore quella misura che avete introdotto nell'ultimo decreto-legge Mille proroghe.
  La nomina di un commissario, secondo noi, è una decisione da portare assolutamente avanti e rimane un provvedimento improcrastinabile. Tra l'altro a parere mio, ma anche di diversi nostri colleghi, è necessaria la nomina non solo di un commissario, è necessario avere un commissario con una struttura che abbia capacità di far fronte a quelli che sono gli impegni previsti dal piano e che vada anche oltre il piano.
  Insomma, noi abbiamo bisogno di un commissario con una vera e propria struttura, bisognerebbe prendere esempio anche da quelle esperienze positive che ci sono state in Italia, le ZES, oppure anche in altri Paesi europei, come le zone franche rurali francesi, dove ci sono dei commissari ma ci sono anche delle strutture a supporto del commissario, che pongono in essere una serie di attività.
  Inoltre, immaginiamo l'utilizzo della leva fiscale e della leva contributiva rispetto a una rigenerazione vera e propria del territorio, oltre ovviamente ad altre risorse che sono necessarie per attuare il piano stesso. Abbiamo detto che 300 milioni non sono nulla, quasi non si riusciva a costruire delle vere e proprie misure perché le risorse erano troppo esigue. Per esempio la misura 6, una misura fondamentale prevista dall'articolo 6 del decreto interministeriale, purtroppo ancora non è stata attuata nel suo complesso proprio perché la struttura della regione Puglia non è riuscita ad attuare proprio l'articolo 6 del decreto del 6 marzo del 2020.
  Per cui è necessario fare in modo che le aziende agricole abbiano le mani libere, cioè siano agevolate nella rigenerazione dal punto di vista olivicolo e anche per le altre tipologie colturali e che siano agevolate anche dal punto di vista burocratico. Infatti abbiamo visto che una delle difficoltà più importanti che le aziende agricole hanno sta nel raccogliere le autorizzazioni per poter porre in essere gli investimenti che noi abbiamo sempre proposto.Pag. 5
  Quindi, anche in questa direzione di sburocratizzazione, probabilmente degli strumenti sarebbero estremamente utili. Grazie presidente.

  PRESIDENTE. La ringrazio molto Lazzàro. Do ora la parola al dottor Nicola Di Noia, direttore generale di UNAPROL.

  NICOLA DI NOIA, rappresentante di Coldiretti e direttore generale di UNAPROL. Buonasera a tutti. Innanzitutto grazie presidente dell'opportunità di discutere di questa problematica, che è una problematica gravissima che stiamo attraversando.
  È la più grande fitopatia che il nostro Paese ha mai conosciuto e probabilmente a livello internazionale tra le più gravi in assoluto. Non voglio citare dei dati perché immagino siano in vostro possesso, ma si parla di più di 21 milioni di piante morte, il che è per noi una tragedia non solo dal punto di vista economico-produttivo ma anche e soprattutto ambientale, paesaggistico, storico e culturale.
  Riteniamo, in particolare, che tale problematica debba essere distinta tra la necessità di contenere la malattia ed evitare che la malattia continui a correre verso il nord della Puglia e, direi quindi, anche verso le altre regioni d'Italia. Questa è la prima priorità ritengo, purtroppo quella di convivere con il batterio perché il CNR ha definito la Xylella oramai endemica, non più eradicabile, e quindi dobbiamo convivere ma ovviamente mettere in atto tutte le attività che possono contenerla.
  Da questo punto di vista riteniamo che la regione Puglia da sola non possa combattere contro una fitopatia internazionale, perché la Xylella non era sconosciuta a livello internazionale ma aveva già creato grossi danni soprattutto nelle Americhe. Non aveva mai attaccato l'ulivo per sfortuna o fortuna, fatto sta che adesso dobbiamo conviverci e contrastarla con tutte le nostre forze, per cui il nostro auspicio è che innanzitutto si parli di Xylella, che non si abbia paura di riportarla al centro dei discorsi politici e anche di comunicazione, perché molto spesso, molte persone sono convinte che sia un problema risolto o comunque confinato nel Salento.
  Questo non è, e quindi grazie al vostro aiuto, dovremo riuscire innanzitutto a far capire all'opinione pubblica (oltre che ai tecnici) che si tratta di un pericolo enorme per la nostra economia, anche in termini turistici. La Puglia, ma in generale l'Italia, senza ulivi non sarà più la stessa Italia, quindi noi dobbiamo tutti insieme lavorare per rallentare il processo e lavorare sulle cultivar resistenti. Pertanto l'auspicio è quello di supportare il più possibile il CNR (perché ricordo che quest'anno facciamo dieci anni di lotta alla Xylella), ma anche il CREA, insomma tutti gli enti di ricerca che vorranno lavorare, dovranno essere messi nelle condizioni di darci delle soluzioni scientifiche appropriate.
  Senza la scienza difficilmente riusciremo a mettere in campo efficaci processi di contenimento. Naturalmente auspichiamo che non siano soltanto due cultivar quelle autorizzate. Come sapete, al momento si possono ripiantare solo le cultivar Leccino e FS 17, tra l'altro sull'FS 17 c'è ancora una royalty che mi auguro scada entro l'anno. Soprattutto è opportuno che sia liberalizzata la commercializzazione di una delle due piante che resiste: in presenza di una fitopatia del genere è assurdo che ancora ci sia una limitazione dei vivai che possono produrre queste piantine e quindi andare in aiuto a questi territori. Questa è una cosa su cui vorremmo lavorare immediatamente cercando in tutti i modi di accelerare quei processi di autorizzazione delle nuove cultivar che si è visto, in questi anni, resistenti alla stessa Xylella.
  Siamo dell'idea che ci voglia una regia, possibilmente nazionale, rispetto a un problema nazionale che riguarda innanzitutto le difficoltà che la regione Puglia in questo momento sta assumendo rispetto alla questione amministrativa degli indennizzi, ma anche del contenimento. Ribadisco che abbiamo questa doppia problematica da una parte contenere, dall'altra far rinascere dei territori distrutti, asportare gli ulivi morti (che non è neanche una banalità con tutto quel legname che deve essere gestito) e far ripartire un territorio che ricordo sta rischiando la desertificazione. In alcune zone di quel territorio l'ulivo significava l'unica Pag. 6forma verde che c'era e quindi, senza la copertura olivicola, si rischia la desertificazione. Ripiantare qualsiasi cosa diventa ancora più difficile, per cui ovviamente ci auguriamo che si riescano anche qui a trovare delle essenze, oltre quella dell'ulivo, che possono dare anche redditività. Senza la redditività, e vado verso le conclusioni, degli agricoltori non andiamo da nessuna parte.
  Gli agricoltori risultano le uniche sentinelle che possono veramente far rinascere il territorio, contenere la malattia, che vi ricordo non è soltanto un problema agricolo non solo per l'impatto, ma anche dal punto di vista del contenimento. Il vettore vive e vegeta anche sui bordi stradali, sulle zone demaniali, su tutta una serie di terreni non gestiti da agricoltori, che invece vanno gestiti.
  Io mi auguro, per esempio, visto che esiste la legge che da sempre dà la possibilità agli agricoltori di lavorare anche al servizio delle pubbliche amministrazioni, che si possano utilizzare gli stessi agricoltori, per esempio, per la ripulitura di bordo strada, dei terreni incolti che sono ricettacolo di ulteriore infezione. L'ideale sarebbe una struttura che possa coordinare tutte queste attività e metterle a regime con la tempestività che queste misure richiedono. Ritengo che non siamo più in una situazione di emergenza purtroppo, se non quella dell'avanzamento, ma di una triste assurda ordinarietà che dobbiamo affrontare con maggiori risorse perché senza le risorse non si riescono a fare tutta una serie di attività che sono impattanti dal punto di vista economico e non solo.
  Su questo noi ci siamo. Stiamo cercando di dare il nostro contributo nel contrasto della malattia, nella rinascita e quindi saremo al fianco della politica e delle istituzioni affinché si riesca in qualche modo a contenere la malattia e a dare una prospettiva alla Puglia ma ribadisco, al pericolo che stiamo correndo con tutto il sistema olivicolo nazionale, e concludo veramente. La Xylella non attacca solo l'olivo ma tante altre essenze, quindi ne banalizzo una, l'oleandro. Se pensiamo a tutta la dorsale adriatica ricoperta di oleandri, capiamo immediatamente che il batterio può arrivare da un momento all'altro in qualsiasi parte dell'Italia.
  Questa è una responsabilità enorme che noi abbiamo, non solo nei confronti del nostro Paese, ma anche dei Paesi comunitari e direi anche dell'intero Mediterraneo che ci guarda con grande attenzione perché possiamo mettere a rischio, se non fermiamo il batterio, l'intera olivicoltura mediterranea. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie dottor Di Noia.

  GIOVANNI ALLEGRINI, presidente provinciale Copagri Brindisi (intervento in videoconferenza). Intanto ringrazio tutti e saluto tutti quanti. Grazie alla Commissione per questa opportunità di confronto. Condivido pienamente tutto quanto è stato sottolineato dai colleghi e, solo ad integrazione di quanto esposto, sarebbe anche necessario iniziare a parlare di lotta al patogeno e non solo al vettore, perché non è stata ancora presa in considerazione la lotta al patogeno. Comprendiamo benissimo le difficoltà ma riteniamo che tra tutti i tentativi fatti, anche quella della lotta al patogeno non va assolutamente sottovalutata.
  In questi ultimi tempi tanto si sta agendo con gli innesti sugli uliveti monumentali, io mi trovo in una zona piena di olivi secolari monumentali e si sta andando avanti con gli innesti, che tanto stanno apprezzando gli agricoltori. Ma alcuni incipit che ci arrivano parlano comunque di disseccamento anche sugli innesti, quindi sarebbe necessario e auspicabile avere anche un report di monitoraggio per capire quanto siano efficaci gli innesti di varietà resistenti. È anche necessario a questo punto prevedere la nomina di un commissario, perché si fanno ragionamenti diversi. L'obbligo alla lotta al vettore solo in determinate zone, per esempio nella zona centrale, nella zona dell'Alto Salento della provincia di Brindisi che si trova a cavallo tra il Salento e si affaccia alla Valle d'Itria. Chiaramente ancora buona parte del territorio, più del 70 per cento del territorio delle piante, ancora sono verdi. Sì c'è la Xylella, Pag. 7ma se non obblighiamo tutti i proprietari a fare i trattamenti, e anche se non si obbliga l'estrema zona nord ad iniziare a fare trattamenti e lotta al vettore, il rischio è che si continui ad assistere a questa perdita di patrimonio importante. Abbiamo infatti ben notato che da quando si è data l'obbligatorietà della lotta si sono avuti i primi risultati positivi. Risolviamo così il problema? Assolutamente no, però anche quello ci consente di rallentare il fenomeno e non possiamo assistere al fatto che sono previste alcune zone della Puglia con obbligatorietà di intervento e altre zone assolutamente no. Ricordo, infine, anche la questione dei terreni demaniali. Anche rispetto a tale questione, un ruolo importante si potrebbe dare agli agenti forestali dell'ARIF per cercare in qualche modo di far fronte anche a quelle esigenze, cercando, oltre a tutto quello che si sta facendo, di intervenire con questi ulteriori accorgimenti e salvare tutto quello che è ancora salvabile. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie. Se non ci sono domande da parte dei colleghi dichiaro conclusa questa audizione. Ringrazio gli auditi per la loro disponibilità e per il loro contributo.

  La seduta termina alle 14.25.