XIX Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Martedì 1 agosto 2023

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Mollicone Federico , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'IMPATTO DELLA DIGITALIZZAZIONE E DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA SUI SETTORI DI COMPETENZA DELLA VII COMMISSIONE

Audizione di: Deborah Agostino, professoressa in programmazione, finanza e controllo e direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano, rappresentanti del gruppo SIMAR, in videoconferenza, e Mirko Tavosanis, professore associato di linguistica italiana e presidente dei corsi di studio in informatica umanistica dell'Università di Pisa, in videoconferenza.
Mollicone Federico , Presidente ... 3 
Agostino Deborah , professoressa in programmazione, finanza e controllo e direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano ... 3 
Mollicone Federico , Presidente ... 5 
Agostino Deborah , professoressa in programmazione, finanza e controllo e direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano ... 6 
Mollicone Federico , Presidente ... 6 
Giordano Salvatore , legale del gruppo SIMAR (Intervento in videoconferenza) ... 6  ... 7 
Mollicone Federico , Presidente ... 7 
Giordano Salvatore , legale del gruppo SIMAR ... 7 
Mollicone Federico , Presidente ... 8 
Tavosanis Mirko , professore associato di linguistica italiana e presidente dei corsi di studio in informatica umanistica dell'Università di Pisa (Intervento in videoconferenza) ... 8 
Mollicone Federico , Presidente ... 9 

Allegato 1: Documentazione depositata dalla professoressa Deborah Agostino direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano; ... 10 

Allegato 2: Documentazione depositata dal professor Mirko Tavosanis Università di Pisa ... 21

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Italia Viva - Renew Europe: A-IV-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO MOLLICONE

  La seduta comincia alle 14.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è garantita oltre che con la redazione del resoconto stenografico, anche attraverso la trasmissione in diretta sul canale web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di: Deborah Agostino, professoressa in programmazione, finanza e controllo e direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano, rappresentanti del gruppo SIMAR, in videoconferenza, e Mirko Tavosanis, professore associato di linguistica italiana e presidente dei corsi di studio in informatica umanistica dell'Università di Pisa, in videoconferenza.

  PRESIDENTE. La Commissione prosegue le audizioni nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impatto della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica sui settori di competenza della VII Commissione. Saluto la professoressa Deborah Agostini, professoressa in programmazione, finanza e controllo e direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano, ringraziandola per avere accolto l'invito della Commissione le cedo immediatamente la parola per lo svolgimento del suo intervento. Prego.

  DEBORAH AGOSTINO, professoressa in programmazione, finanza e controllo e direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano. Grazie presidente. Ringrazio lei e la Commissione per l'invito che credo permette al mondo dell'università, del quale faccio parte, di contribuire a valorizzare la ricerca svolta proprio a favore del dibattito pubblico, e quindi a servizio di quelle che sono le istituzioni.
  Io in questa sede vorrei portare, alla vostra attenzione, lo stato dell'arte rispetto all'utilizzo del digitale, e rispetto all'utilizzo dell'innovazione tecnologica nel comparto culturale, con particolare riferimento al settore museale. In particolare vi riporto i dati che derivano dalle indagini che abbiamo condotto con un laboratorio di ricerca del Politecnico di Milano chiamato «Osservatorio e innovazione digitale per la cultura», che dal 2016 rileva in modo sistematico lo stato dell'arte proprio sulla digitalizzazione nel settore museale. Dati che vi riporto sia con riferimento alla situazione dell'offerta, sia con riferimento alla domanda. Si intende che poi agli atti di questa Commissione ho lasciato i documenti di dettaglio.
  Cosa vi posso dire relativamente all'offerta? Con riferimento all'offerta culturale voglio portare alla vostra attenzione tre tipologie di dati differenti. Il primo è relativo a quali tecnologie e quali soluzioni tecnologiche vengono utilizzate dai musei, monumenti e aree archeologiche italiane. Dal grafico vedete come il 72 per cento del campione rappresentativo di musei, monumenti e aree archeologiche che abbiamo analizzato – questi sono i dati di inizio 2023 – hanno dichiarato di utilizzare almeno uno strumento digitale. Nell'istogramma di destra vedete quelli che sono gli strumenti più diffusi. Come vedete prevale l'utilizzo di Qr Code icon e audiovideo.Pag. 4
  Se, invece, ci spostiamo su quelle che ho chiamato «tecnologie emergenti» possiamo vedere due dati. Vediamo come il 2 per cento dei musei ha dichiarato di avere avviato dei progetti che fanno utilizzo di blockchain, o dei cosiddetti NFT (Non fungible Token); e il 2 per cento dei musei intervistati ha dichiarato di avere avviato dei progetti nel metaverso. Se guardiamo, invece, i dati sull'intelligenza artificiale, che stiamo analizzando in queste settimane, la percentuale sostanzialmente è analoga.
  Il secondo dato, invece, che vi voglio riportare è relativo ai musei che hanno dichiarato di utilizzare una strategia digitale. Nella slide successiva potete vedere i dati su quelli che sono i musei che hanno dichiarato di avere una strategia digitale, e che quindi i musei che sostanzialmente ci dicono di aver fatto una riflessione sull'uso strategico del digitale.
  Qui vi ho riportato i dati dal 2019 ad oggi. Adesso senza entrare nei dettagli, perché non abbiamo tempo, però credo che emerga in modo abbastanza evidente, se guardate le barre blu, come sostanzialmente il 25 per cento delle realtà dei musei che abbiamo indagato ha sottolineato di avere un piano strategico. Questo vuol dire quindi che le tecnologie tendono ad essere implementate, ma quando poi ci si sposta a ragionare su quelli che sono gli sviluppi strategici c'è ancora molta strada da fare da questo punto di vista.
  Il terzo aspetto che voglio portare alla vostra attenzione, rispetto all'offerta, fa riferimento alle competenze. Quindi se ci spostiamo alla slide successiva vi voglio riportare quello che è il dato relativo a quanti musei hanno investito nel rafforzamento delle competenze digitali, e vedete come negli ultimi due anni sostanzialmente un museo su due ha deciso di fare degli investimenti in rafforzamento delle competenze digitali.
  Nel grafico successivo possiamo vedere quali sono i profili dedicati al digitale all'interno delle istituzioni museali vediamo come anche qui tendenzialmente un museo su due non ha figure dedicate all'innovazione. E se andiamo a vedere la presenza di team che si occupino di digitale all'interno dei musei, vediamo come tendenzialmente stiamo parlando del 13 per cento delle realtà che ha dichiarato di avere dei team che si occupino di innovazione digitale. Questo per quanto riguarda la fotografia dell'offerta.
  Se, invece, ci spostiamo sull'analisi della domanda nel grafico successivo vi riporto quello che è il dato relativo agli strumenti che vengono, invece, utilizzati dai consumatori, per poter accedere a quella che è l'offerta di cultura. Quindi come i cittadini si muovono nel cercare informazioni, su quali realtà visitare. Qui possiamo vedere come il comportamento del consumatore sia prevalentemente un comportamento digitale. Sostanzialmente se guardate le percentuali i consumatori utilizzano motori di ricerca piuttosto che siti web, social. Quindi la ricerca delle informazioni, da parte dei consumatori, è prevalentemente digitale. Altra informazione che vi riporto relativa ai consumatori nella slide successiva è riferita agli strumenti che i consumatori utilizzano a supporto della visita; che sostanzialmente fa da specchio all'informazione che vi ho fatto vedere precedentemente sugli strumenti che sono utilizzati dai musei.
  Infine, terza informazione che vi riporto con riferimento sempre alla domanda, è legata, invece, alla biglietteria. Se guardiamo il comportamento della biglietteria (so che ci sono le diverse sfumature del blu) sostanzialmente questo grafico ci fa vedere come prevalentemente si acquisti on-line, ma c'è ancora una fetta grossa dei consumatori (il 36 per cento) che predilige quello che è l'acquisto sulla biglietteria direttamente dell'istituzione culturale.
  Da questi dati emerge, quindi, un contesto in cui penso sia abbastanza evidente che le tecnologie digitali stiano esplodendo, soprattutto le tecnologie emergenti. E se guardiamo le stime di crescita globali su tecnologie, quali metaverso e intelligenza artificiale, credo che questi dati siano alla portata di tutti. Nel senso che se guardiamo le stime fornite da statista sulla crescita del mercato globale dell'intelligenza artificiale le stime dicono che ci attendiamo sui 208 miliardi di dollari per il 2023, con stime Pag. 5che arrivano a mille miliardi di dollari nel 2028.
  Allo stesso tempo quindi a fronte di questa esplosione sull'utilizzo delle tecnologie, i dati che abbiamo raccolto ci fanno vedere come gli operatori culturali vorrebbero investire in progetti di innovazione, ma mancano ancora le competenze, e soprattutto c'è carenza su quello che viene chiamato contaminazione tra mondo tecnologico e mondo culturale.
  A fronte di questo quadro costante di crescita mi preme sottolineare come sia opportuno che gli operatori culturali siano messi nelle condizioni poter valorizzare e sfruttare le tecnologie per poter creare valore. E nel grafico che vi propongo qui porto alla vostra attenzione la necessità a mio avviso di avere un approccio sistemico all'innovazione. Che vuol dire sostanzialmente da un lato andare a considerare i rischi che l'innovazione tecnologica porta con sé, rischi che possono essere analizzati dal punto di vista del livello del rischio.
  Quindi rischi per il singolo cittadino, rischi per le organizzazioni e rischi per la società. È importante analizzare parimenti quelle che sono le tipologie di rischio associate a queste tecnologie, che nel grafico vi ho sintetizzato in rischi legali (pensiamo a tutto il tema legato alla proprietà intellettuale) piuttosto che rischio ambientale (anche qui pensiamo al tema ambientale legato all'utilizzo della blockchain), rischi operativi e altre tipologie di rischi che possono essere mappati.
  Quindi implementare una tecnologia, a mio avviso vuol dire mappare da un lato quelli che sono i rischi, considerare parimenti quelle che sono le opportunità che, per quanto riguarda il patrimonio culturale volendo schematizzare, li distinguerei tra opportunità per la valorizzazione del patrimonio, quindi aumentare e favorire l'accessibilità dei luoghi della cultura, aprire a luoghi pubblici, nuovi linguaggi e nuove modalità di esperienza culturale.
  E il secondo macroambito che caratterizza il patrimonio culturale è quello della tutela, quindi le tecnologie digitali possono chiaramente aprire a nuovi ambiti rispetto alla conservazione e alla manutenzione di quello che è il patrimonio culturale.
  Credo – e il grafico ve lo fa vedere – che bilanciando tra quelli che sono i rischi e le opportunità sia possibile andare ad agire su due assi, che sono i due assi che vedete in verticale. Da un lato la governance del sistema, quindi capire quali attori devono essere messi a sistema per valorizzare le tecnologie e l'innovazione digitale, e dall'altra parte quali sono le competenze che devono essere messe in campo per poter rendere accessibile e sfruttabile quelle che sono le tecnologie. Io mi fermerei qui, e resto ovviamente a disposizione per le domande, ricordandovi che tutte le informazioni restano poi agli atti di questa Commissione. Grazie.

  PRESIDENTE. Chiedo ai colleghi se intendano porre dei quesiti.
  Anche io vorrei fare una considerazione e porre un quesito. Innanzitutto grazie di questa ricerca, perché era quella che forse mancava, non solo al Parlamento. Quindi penso che la inseriremo sicuramente nella pubblicazione relativa all'indagine conoscitiva.
  Da quello che vediamo colpisce il dato del 71 e 76 per cento dei musei che non sono interessati, che hanno risposto che non sono interessati alle nuove tecnologie, che sia metaverso, che sia NFT e token. Questo contrasta con quelli che sono gli indirizzi di valorizzazione e di innovazione che sono stati dati dal Ministero della cultura. Quindi questo è un dato anche molto importante sulla diplomacy e sugli indirizzi. Quindi questa è una ricerca che invieremo subito anche al Ministero, al Ministro, al Direttore generale dei musei, perché vada a verificare se veramente c'è questa volontà, o comunque questa resistenza all'innovazione. Mi sembra un macrodato molto preoccupante. Sul fatto che fosse solo il 2 per cento ad avere avviato un progetto, quello era emerso anche da altre ricerche, e non ci sorprende perché è pure vero che ci vogliono anche i fondi per procedere all'innovazione. Invece vorrei chiedere, siccome non era ben visibile, sul versante delle criticità se può elencare esattamentePag. 6 quali siano le criticità evidenziate nell'uso delle nuove tecnologie.

  DEBORAH AGOSTINO, professoressa in programmazione, finanza e controllo e direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano. Grazie. Mi permetto di fare un commento sul dato precedente, e poi rispondere alla domanda. Per quanto riguarda il dato sul non interesse del digitale credo sia importante leggerlo in modo integrato con il dato rispetto agli investimenti in digitale. Perché se guardiamo gli investimenti in digitale dei musei questi, negli ultimi anni, sono in crescita. Dove c'è la resistenza rispetto all'innovazione è la resistenza rispetto appunto a quelle che vi ho definito tecnologie emergenti. Quindi credo che sia da guardare in modo congiunto rispetto a quelli che sono gli investimenti, che invece danno un trend di crescita positivo.
  Con riferimento, invece, ai rischi nel grafico che vi ho fatto vedere poco fa distinguevo i rischi in due macroambiti. Da un lato il livello al quale il rischio della tecnologia può accadere, quindi rischio che nel grafico vi elencavo come rischio micro, meso e macro. Cioè il rischio a livello di singolo individuo, penso ad esempio la privacy dei singoli; rischio a livello di organizzazione; e rischio a livello di sistema, quindi di comunità. Questo è un primo ambito di mappatura del rischio. L'altro ambito di mappatura del rischio, invece, è legato a quello che in gergo un po' più tecnico viene chiamato «catalogo dei rischi».
  Nel grafico, per ragioni anche di spazio ve ne ho elencati alcuni, quali rischi legali (penso ad esempio a tutto il tema della proprietà intellettuale), rischi dal punto di vista ambientale, perché ad esempio se devo pensare alla tecnologia, come ad esempio la blockchain, questa ha un dibattito da anni aperto su quella che è la sostenibilità ambientale legata all'utilizzo di tecnologie blockchain; rischi che possono essere, invece, a livello operativo. Quindi di implementazione all'interno delle singole istituzioni. È chiaro che questa non è la mappatura completa, occorre procedere facendo una catalogazione del rischio che sarà diversa di volta in volta a seconda della specifica tecnologia.

  PRESIDENTE. Grazie. Proseguiamo ora con l'audizione dell'Avvocato Salvatore Giordano, legale del gruppo SIMAR, e del professor Stefano Marrone docente di elementi di intelligenza artificiale presso il Dipartimento di ingegneria elettrica e delle tecnologie dell'informazione dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, che intervengono in videoconferenza, ringraziandoli di avere accolto l'invito della Commissione. Cedo immediatamente la parola all'Avvocato Giordano per lo svolgimento del suo intervento. Prego.

  SALVATORE GIORDANO, legale del gruppo SIMAR (Intervento in videoconferenza). Grazie, buonasera. Grazie per questa opportunità. Io sono qui a rappresentare questa azienda, ma credo che in questa azienda si rappresenti la storia di un sistema di piccole e medie imprese marchigiane che, pur concentrandosi su prodotti prevalentemente tradizionali, perché come molti sanno le Marche sono caratterizzate un po' per la storia dei distretti industriali. Andando dal nord, Pesaro, fino al sud delle Marche, c'è anche una buona differenziazione produttiva.
  Qui ci troviamo all'interno del fermano, esattamente a Monte Urano, dove questa azienda parte da una produzione tradizionale, è un'azienda superspecializzata a fare mobili su misura di grandissimo pregio, quindi per ville di ricchi, hotel a sette stelle, e chi più ne ha ne metta. E diciamo ha avuto modo di partecipare, prima della pandemia, ad un bando organizzato dalla regione Marche sull'innovazione tecnologica e si sono inventati un po' la seduta intelligente.
  Ma la cosa più geniale che io ho trovato in questa azienda, e lo dico anche nella mia carica istituzionale di vicepresidente della Camera di Commercio delle Marche, è che questa azienda ha capito subito quanto sia importante collegarsi con dei centri di ricerca importanti per incrementare i prodotti che se non sono ben studiati e ben fatti alla fine fanno fatica poi ad impattare sul mercato.Pag. 7
  La cosa straordinaria che è stata messa in piedi è un accordo convenzionale con l'Università Federico II di Napoli per il dipartimento di ingegneria e robotica, con il professor Siciliani in particolare, e questa sera il professor Marrone dirà, per quanto di competenza, che cosa fanno facendo delle considerazioni e come si arriverà dall'idea del divano, che può monitorare anche le nostre condizioni di salute, ad una seduta intelligente che può servire per i piloti di aerei, per pullman, per tutti quelli che necessitano della possibilità di avere con la seduta valore aggiunto che solo l'intelligenza artificiale potrebbe produrre. Quindi siamo all'interno di un'azienda di non grosse dimensioni, che sta cavalcando questo tipo di fenomeno, di innovazione estremamente importante, estremamente performante, e lo si fa all'interno di un territorio che è una tradizione di produzione non hi-tech, ma abbastanza tradizionale.
  Quindi questo conferma quanto sia permeabile questo tipo di tecnologia, perché non fa differenza, si può applicare dappertutto e con risultati estremamente appropriati. Io confido che questa audizione serva a sensibilizzare il decisore politico, a sostenere le imprese che fanno questi sforzi. Noi abbiamo avuto recentemente un grosso sviluppo degli investimenti privati, e questo ci ha reso più performanti di Francia e Germania. Ma se già adesso stiamo cominciando a registrare una prima battuta d'arresto, bisogna a mio avviso che gli investimenti continuano ad essere fatti. Sostenere gli investimenti significa assicurarsi crescita ed occupazione.
  Io se non ci sono domande in generale rispetto ai temi che ho affrontato, aggiungo un tema uno in termini prospettici: questa azienda coltiva l'ambizione con l'intelligenza artificiale a fare in modo che tutta la casa possa essere intelligente e si possa dialogare con tutto quello che abbiamo dentro casa, affinché la nostra qualità della vita, possa migliorare. Ovviamente l'auspicio è che migliori anche se ovviamente dei dubbi rispetto a determinate problematiche esistono, ma noi dobbiamo confidare sempre per una tecnologia a disposizione dell'uomo e per il miglioramento dell'uomo e non contro l'uomo. Questi passaggi vogliono rappresentare il nostro nuovo umanesimo, che mettendo al centro l'uomo senza lasciare nulla di intentato rispetto all'applicazione delle moderne tecnologie. Adesso io credo che possa proseguire il professor Marrone per la parte più tecnica e di ricerca applicata che si sta facendo su questo tipo di filone.
  Il professor Marrone, che purtroppo non risulta collegato in videoconferenza, potrà inviare una memoria scritta successivamente.
  Chiedo ai colleghi se ci sono domande. Vorrei capire meglio se questa azienda che utilizza l'intelligenza artificiale per quanto riguarda il design ha avuto anche problemi con i brevetti, la registrazione dei brevetti o violazione dei brevetti?

  SALVATORE GIORDANO, legale del gruppo SIMAR. Ce li abbiamo avuti, nel senso che per quello che finora si è realizzato si sono incontrate delle difficoltà, e quindi non si è riusciti a blindare l'idea dell'applicazione di questo tipo di tecnologia.
  Adesso noi abbiamo investito nel dare due borse di studio alla Federico II e fatto un contratto di consulenza che scade il 31 dicembre 2023, che è un contratto di consulenza specifico per lavorare sull'implementazione di tecnologia nella seduta intelligente. Noi confidiamo – questa è la sfida – che attraverso il supporto della ricerca che fa la Federico II noi riusciamo ad avere un prodotto assolutamente brevettabile, e quindi difendibile da un punto di vista di mercato e poi da mettere in produzione industriale e collocare.

  PRESIDENTE. Quindi avete anche avuto furti di brevetti, o clonazione di brevetti?

  SALVATORE GIORDANO, legale del gruppo SIMAR. Più che furti di brevetti abbiamo avuto difficoltà a trovare il modo perché questa idea potesse, diciamo così, essere tutelata in qualche modo. Perché il tema è che se metti un dispositivo, tipo il misuratore di pressione, o altri sistemi medicali,Pag. 8 esistendo già questi apparecchi, inserendoli in qualche contesto, questo non consente poi la possibilità di avere un brevetto. Quindi bisogna, a mio avviso, che si arrivi a una definizione brevettuale con un percorso un po' più complesso. E credo che ci debba essere un apporto di innovazione molto spendibile. È per questo che si investe nell'ambito della ricerca applicata.

  PRESIDENTE. La ringrazio per il contributo.
  Passiamo ora all'audizione del dottor Mirko Tavosanis, professore associato di linguistica italiana e presidente dei corsi di studio di informatica umanistica dell'Università di Pisa, che interviene in videoconferenza. Ringraziandolo per avere accolto l'invito della Commissione gli cedo immediatamente la parola per lo svolgimento del suo intervento. Prego.

  MIRKO TAVOSANIS, professore associato di linguistica italiana e presidente dei corsi di studio in informatica umanistica dell'Università di Pisa (Intervento in videoconferenza). Grazie, ringrazio innanzitutto il presidente e tutti i partecipanti per questo comunque graditissimo invito ed evento per essere qui a portare una testimonianza relativa, da un lato, all'attività ormai ventennale dei corsi di laurea in informatica umanistica dell'Università di Pisa, e dall'altro anche in attività di ricerca scientifica diretta specificamente alla valutazione di prodotti, strumenti di intelligenza artificiale.
  Prima rapidissima osservazione sui corsi di laurea in informatica umanistica dell'Università di Pisa. Nati su iniziativa di una precedente generazione di responsabili e referenti, parlo degli anni duemila, hanno iniziato l'attività appunto nell'anno accademico 2002-2003, e ormai a questo punto formato circa 2.500 laureati tra laurea triennale e laurea magistrale, fornendo quindi, auspicabilmente un contributo importante alla questione di cui si parla ora, e alla capacità del sistema Paese di potere affrontare in modo attivo e positivo tutto quanto è descritto nel programma. Diciamo che in generale la prospettiva ovviamente dei corsi di laurea è una prospettiva di formazione rivolta naturalmente al futuro, e credo che la prospettiva dei corsi di laurea di informatica umanistica sia particolarmente adatta proprio agli argomenti di cui si tratta, perché si tratta di una prospettiva tipicamente interdisciplinare e molto orientata alla pratica.
  In particolare il nostro corso di laurea triennale ha un carattere fortemente professionalizzante. Ma tutto l'assieme del corso in questi vent'anni ormai di attività mostra, credo, almeno due cose importanti. Innanzitutto l'importanza e l'utilità ora di costruire e investire in competenze generali. Dando anche il giusto spazio appunto ad attività come queste, che sono purtroppo abbastanza difficili da promuovere in alcuni ambiti. Non in tutti, perché molto spesso esiste una consapevolezza dell'interdisciplinarietà, l'importanza di competenze di diversi tipi e così via.
  Ma rimane comunque naturalmente difficile un po' in tutte le circostanze trovare l'automatica identificazione, l'automatico riconoscimento, anche a livello di titoli di studio, applicazione per concorso eccetera, anche proprio a livello più pratico delle competenze che vengono realizzate in questo modo. Molti apprezzano, anche dal punto di vista pratico, competenze di questo tipo.
  Molto spesso in un mondo comunque separato, anche a livello universitario, per settori disciplinari di competenze rigidamente delimitate, questa situazione rappresenta, invece, un problema e una difficoltà, che è auspicabile possa venire superata, proprio perché si vede chiaramente l'utilità di iniziative interdisciplinari di questo tipo in tantissimi ambiti.
  Dopo di che – secondo punto – tutto questo posto di osservazione è un posto di osservazione interessante per poter fare alcune valutazioni scientifiche di diverso tipo, in particolare anche direttamente mi sono occupato negli ultimi anni di valutazione proprio dei risultati, degli strumenti, dei sistemi a intelligenza artificiale, soprattutto, ma non solo, nell'ambito del linguaggio. Quella che emerge in questo caso, in parallelo all'attività didattica, è senz'altro Pag. 9una considerazione rilevante, cioè il fatto che proprio la divisione disciplinare rende molto difficile comunicare, anche solo percepire quali strumenti funzionino e quali no. Quali siano applicabili e quali no. In particolare in interi settori relativi all'elaborazione naturale del linguaggio esistono tantissime pubblicazioni e valutazioni a uso interno, esiste molto sull'applicabilità pratica, sui risultati pratici che si possono ottenere per gli inserimenti intercorsi determinati e funzionali che possano ottenere risultati pratici sia in contesti esistenti sia in contesti innovativi. Da questo punto di vista sicuramente c'è qualche cosa da fare e da costruire. Qualche cosa da fare e da costruire che tendenzialmente si può senz'altro vedere in termini di creazione di competenze.
  Competenze che non solo devono esistere nei singoli individui, ma devono anche concretizzarsi in qualche forma di istituzione, struttura eccetera. Qualche cosa che tendenzialmente possa anche favorire il dialogo, e valutarlo criticamente. Troppo spesso si vede come ci sia un appiattimento nella riflessione su questi temi su argomentazioni, motivazioni, indicazioni eccetera che possano derivare sorprendentemente molto spesso da ciò che è di moda sugli organi di stampa, nei mezzi di comunicazione di massa e così via, o direttamente dall'industria.
  In alcuni casi questo è assolutamente corretto e positivo. In altri porta sicuramente delle distorsioni. Il sistema Italia, il sistema universitario in particolare, avrebbero sicuramente grossi vantaggi dalla creazione del rafforzamento di ambienti, comunità e sistemi di discussione, che permettano a tutti di partecipare, ognuno per le proprie competenze, ma senza rimanere chiusi nelle competenze stesse, e costruendo qualche cosa di molto superiore alla somma delle singole competenze. Questo, dal punto di vista universitario, emerge chiaramente.
  Avendo i corsi di laurea numerosi contatti con le realtà produttive locali e nazionali, l'impressione è che appunto questa esigenza non sia un'esigenza pura del sistema universitario, ma che sia un'esigenza estremamente diffusa. Vi ringrazio. Resto ovviamente a disposizione per domande.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli auditi per il loro contributo e autorizzo la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna della documentazione depositata (vedi allegati).
  Dichiaro quindi concluse le audizioni previste nella seduta odierna.

  La seduta termina alle 15.15.

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ALLEGATO

Documentazione depositata dalla professoressa Deborah Agostino direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano.

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ALLEGATO 2

Documentazione depositata dal professor Mirko Tavosanis Università di Pisa.

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