CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 dicembre 2022
33.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 72

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 21 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 13.

Indagine conoscitiva sul Made in Italy: valorizzazione e sviluppo dell'impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi.
(Deliberazione).

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, ricorda che nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 14 dicembre scorso si è convenuto di svolgere un'indagine conoscitiva sul Made in Italy: valorizzazione e sviluppo dell'impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi. Avverte che, al riguardo, è stata acquisita, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, la prescritta intesa del Presidente della Camera. Ricorda altresì che l'indagine conoscitiva dovrebbe concludersi entro il 31 marzo 2023.
  Prima di porre in votazione il programma concordato in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ritiene opportuno esporre alla Commissione talune osservazioni sull'argomento in titolo, richiamando, innanzitutto, la denominazione di questa Commissione, che ha l'onore di presiedere: «Attività produttive, Commercio e Turismo». Denominazione, sottolinea, che non solo riporta alcune delle specificità più importanti del sistema Italia, quale appunto il Turismo, ma concentra al suo interno un concetto cruciale se si vuole davvero far ripartire questo Paese: quello del fare. Si tratta, evidenzia, «del fare, del produrre, dell'essere attivi»: del voler migliorare e ascendere, superando quelle criticità che le tante «crisi» del nostro presente hanno acuito aspetti che hanno fatto del nostro Paese la patria della voglia di imprendere e intraprendere, la culla dell'Artigianalità, dell'Arte, della Scienza, della Tecnologia: in Pag. 73altre parole, di quello che oggi è globalmente definito «know how».
  Osserva, tuttavia, che le attuali condizioni socio-economiche rendono particolarmente difficile un sereno sviluppo del contesto produttivo e delle condizioni di vita reale del Paese.
  Un contesto socio-economico nel quale, secondo il 56-esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese recentemente pubblicato dal Censis, gli italiani quasi all'unanimità sono convinti che la corsa inflattiva durerà a lungo, e la cui maggioranza ritiene che non potrà contare su significativi aumenti delle entrate familiari durante il prossimo anno e paventa un sensibile abbassamento del proprio tenore di vita dichiarando di aver già dovuto intaccare i risparmi per far fronte all'inflazione.
  Ritiene quindi che se si vuole davvero in questa sede, così come in tutte le Istituzioni, produrre soluzioni concrete che stimolino efficacemente il tessuto produttivo, si deve preliminarmente conoscere le caratteristiche, lo stato di salute e la «temperatura», in termini di entusiasmo, delle nostre aziende.
  Segnala che le pur difficili condizioni di contesto non impediscono di osservare che i dati per l'export del 2021 fotografano un valore record di 516 miliardi di euro che, sommati ai circa 87 miliardi delle esportazioni in servizi, portano il totale complessivo a oltre 600 miliardi di euro (cioè oltre un terzo del PIL) mentre, per l'annualità in corso, si attende un ulteriore incremento delle esportazioni, per un valore di 70 miliardi di euro. Osserva, inoltre, che nonostante le spinte che da più parti sembrano incentivare al reshoring e all'abbandono del modello di sviluppo basato sulla globalizzazione, è un dato oggettivo come tale meccanismo non sia facilmente disincagliabile. L'Italia, specie per quanto concerne la componente manifatturiera, è peraltro pienamente inserita all'interno delle supply chain globali, in virtù del livello di qualità dei nostri prodotti e semilavorati, impiegati soprattutto nell'ambito della meccanica, dei sistemi di trasporto, della chimica e dell'elettronica. Sul punto evidenzia che stime OCSE indicano che, qualora si riducesse all'improvviso l'attuale stato di integrazione produttiva e di scambio fra le economie, il PIL mondiale scenderebbe di oltre 5 punti percentuali, mentre il volume delle importazioni e delle esportazioni subirebbe una variazione compresa fra 17 e 18 punti. Fa quindi presente che in quest'ottica e sotto impulso delle ricadute economiche conseguenti alla crisi energetica e al decoupling dell'approvvigionamento dal gas russo, l'Italia ha già avviato una strategia commerciale di tipo near-shoring e friend-shoring, intensificando tanto lo scambio con i Paesi dell'area europea quanto con quelli del Nord America e del Mediterraneo. Su questi ultimi, considerata la collocazione geografica strategica del nostro Paese, è innegabile come l'Italia possa e debba candidarsi a svolgere un sostanziale ruolo di leadership, in quello che si può definire un ambito di commercio Med-shoring. Sottolinea che guardando ai dati, fra Gennaio e Luglio del 2022, l'export di beni verso i 27 Stati membri UE e il Regno Unito è cresciuto del 22,9 per cento rispetto all'annualità precedente, mentre le esportazioni verso i Paesi Nafta (Stati Uniti, Canada e Messico) sono aumentate del 31 per cento e quelle verso l'Efta (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) del 7,3 per cento. Complessivamente, dunque, su 364,4 miliardi di euro di esportazioni italiane nel mondo durante i primi sette mesi di quest'anno, quasi l'80 per cento è di tipo friend-shoring.
  Evidenzia allora che è in quest'ottica che si colloca la ratio dell'indagine conoscitiva sul Made in Italy che si prefigge l'obiettivo di valorizzare e sostenere lo sviluppo dell'Impresa italiana nelle sue diverse articolazioni: acquisito l'elemento di conoscenza a monte, cominciamo oggi un intenso periodo di discussione e ascolto che vedrà impegnata la Commissione per i prossimi 3 mesi, così da audire tutti gli attori e stakeholder coinvolti nel nostro panorama produttivo, raccogliendo istanze e considerazioni che ci consentano, dopo, di arrivare alla proposta di azioni concrete per sostenerne la crescita.
  Ribadisce che la denominazione «Made in Italy» racchiude un significato che va al Pag. 74di là del manufatto – espressione di qualità, bello e funzionalità – a cui tradizionalmente è associato. Made in Italy è anche tutto quel vastissimo patrimonio di Cultura, Tradizioni, Paesaggio e Scienza che hanno fatto nei secoli e fanno, dell'Italia, uno dei Paesi all'avanguardia mondiale per quanto concerne anche il progresso conoscitivo e tecnologico. Un patrimonio assolutamente «inimitabile» e non replicabile, di cui ricostruisce il percorso storico che, partendo dal rinascimento, passa per le esposizioni universali del XIX secolo dove si afferma l'elemento estetico di «gusto italiano» e giunge a emergere quella caratteristica precipua del nostro sistema produttivo, ovvero la prevalenza e predilezione dell'artigianalità rispetto allo sviluppo di un'industria massiva su vasta scala. Da noi la dimensione delle aziende (allora come ancora oggi) e la loro radicata diffusione sui Territori ne preservano un'identità minuta e localistica, intrisa delle caratteristiche del posto, che – a ben vedere – è quanto oggi risulta più apprezzato nel mondo. Il valore del nostro «fatto a mano» ha, insieme al sorgere di una trama industriale diffusa, preservato sinergia e coesione fra aziende e Territorio, e questo assetto costituisce una specificità a livello planetario. Ricorda poi, rinviando ad un'ormai affermata letteratura, come il processo di cambiamento del Made in Italy da mera indicazione del luogo di fabbricazione ad attestato di appartenenza a un Paese identificato come depositario di un insieme di riferimenti culturali, estetici e produttivi, prende pianamente e completamente avvio a partire dagli anni Ottanta del Novecento. Dilagando sino ad assurgere a brand mondiale, sinonimo – per l'appunto – di eccellenza universale e riconosciuta.
  Ritiene che quanto detto indichi anche che cosa dunque potrà e dovrà fare la Commissione: lavorare alacremente all'ascolto di tutte le realtà coinvolte, comprendendone le necessità e proponendosi di attuare, una volta conclusa l'indagine, tutte quelle misure volte a sostenere le nostre eccellenze e la garanzia di qualità che esse rappresentano nel mondo, non trascurando nemmeno l'immenso patrimonio della nostra impresa più diffusa, quella turistica, che offre in ogni Territorio un ventaglio di proposte e disponibilità assolutamente ineguagliabili, frutto del combinato disposto, della sinergia, delle nostre plurime eccellenze.
  Osserva, peraltro, che il nodo delle competenze, dello stimolo al saper fare (con le mani oltre che con l'intelletto) ci richiama al dovere di preservare un tessuto produttivo frutto di eredità generazionali, e di sapere che si trasmette di padre in figlio. Il tutto, coniugato in un contesto di sviluppo e di transizione ecologica e digitale che – grazie anche a un efficace utilizzo dei fondi del PNRR – potrà traghettare le nostre imprese verso un nuovo orizzonte di crescita. Salvaguardandone però l'identità, nonché misurandosi con i necessari paletti che questa identità comporta (si pensi solo al settore dell'Automotive). La Tecnologia, e il suo corretto impiego, abbinato alla diffusione delle discipline STEM darà forma a quell'ossatura infrastrutturale necessaria per una fattiva conversione. In più, guardiamo anche alle nuove frontiere, Spazio e Cyber in primis, in cui l'Italia ha già dimostrato di poter essere un player primario.
  È quindi convinto che l'obiettivo di questa indagine è quello di fornire agli stakeholder tutti gli strumenti conoscitivi e di dibattito necessari per tracciare e delineare il modello strategico di sviluppo per i prossimi anni, incardinandolo ovviamente all'interno del quadro geopolitico e normativo di riferimento. Attraverso questa indagine e gli importanti provvedimenti che ne seguiranno, saremo concretamente utili a quei Territori che, pur fra crisi e instabilità, hanno portato il «Made in Italy» a essere riconosciuto quale vessillo di qualità ed eccellenza.
  Sottolinea che la politica e le istituzioni parlamentari devono divenire sede proponente di sintesi e di convergenza sociale, dove si sia – tutti insieme – pienamente calati nell'assetto e nella realtà del nostro tempo. Crede che in tal modo non risulterà certamente un'utopia pensare di realizzare il proposito di un lungimirante imprenditore dello scorso secolo – un secolo passato forse troppo presto ma dove l'Italia ha Pag. 75comunque saputo svolgere un ruolo da protagonista nella crescita e nello sviluppo delle future architetture europee, sia politiche sia economiche –, Adriano Olivetti, il quale riteneva che «il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande».
  Augurando alla Commissione un proficuo lavoro, conclude quindi ricollegandosi a quanto detto in audizione dal Ministro Adolfo Urso che ha affermato che la presente indagine sarà propedeutica e finalizzata alla stesura di un disegno di legge sul «Made in Italy».
  Propone, quindi, di deliberarne lo svolgimento sulla base del programma concordato in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi (vedi allegato).

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) rileva che il complesso e vasto intervento del Presidente lascia in dubbio se la Commissione sia oggi chiamata a deliberare circa il programma dell'indagine conoscitiva in titolo ovvero sulla relazione pronunciata dal Presidente medesimo.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, naturalmente conferma che la deliberazione della Commissione riguarda il programma dell'indagine come convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Quanto al suo intervento, evidenzia che era sua intenzione sottolineare il ruolo che l'indagine conoscitiva potrà giocare nell'attuale contesto economico nazionale anche alla luce delle dichiarazioni rese dal Ministro Urso nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero recentemente svolta dinnanzi alla Commissione. Al riguardo ribadisce che il Ministro aveva manifestato l'interesse del Governo agli esiti dell'indagine conoscitiva della nostra Commissione anche al fine di definire concretamente il contenuto di un disegno di legge sul «Made in Italy».

  Emma PAVANELLI (M5S) conferma che anche per il suo gruppo l'indagine conoscitiva in titolo può rappresentare un momento importante. Ricorda al riguardo che, in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la proposta è stata accolta all'unanimità. Si dice però stupita dall'intervento del Presidente per la vastità dei temi affrontati, non sempre pertinenti, a suo avviso, all'oggetto dell'indagine.
  Ritiene inoltre che, anche considerata la qualità della manovra di bilancio in corso di approvazione, sia improprio affrontare in questa sede tematiche che riguardano le condizioni economiche delle famiglie causate dalla perdita di potere di acquisto dei salari negli ultimi anni, nonché ai tagli operati dal Governo sul versante del reddito di cittadinanza.
  Evidenzia che lo stesso può dirsi sulla scuola, pure toccata nell'intervento del Presidente Gusmeroli, e sulla quale, ricorda, la manovra di bilancio prevede tagli alla pubblica e finanziamenti a quella paritaria. Su questi e altri argomenti, inclusi nell'intervento del Presidente, ritiene che non vi sia competenza della X Commissione e che, quindi, devono essere esclusi dalla odierna discussione.
  Si domanda quindi su cosa debba deliberare la Commissione: se sul programma di indagine conoscitiva come concordato in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ovvero su altro, chiedendo i necessari chiarimenti.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, fa presente che i dati da lui citati nel suo intervento, di fonte Censis, intendevano solo fornire un quadro d'insieme del contesto economico-sociale che esiste in questo momento nel nostro Paese per meglio contestualizzare il programma dell'indagine di cui oggi si discute, già vagliato dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione.
  Fa presente inoltre che i gruppi dovranno fare opportuni sforzi per individuare una adeguata, ampia, diversificata platea di soggetti da ascoltare in audizione. Ricorda infine che il programma prevede Pag. 76che l'indagine conoscitiva debba concludersi entro il 31 marzo 2023.

  Fabio PIETRELLA (FDI) esprime apprezzamenti per l'intervento del presidente Gusmeroli, soprattutto nella parte in cui sottolinea il ruolo delle piccole e micro imprese, le cui vicende economiche non possono non intrecciarsi con le condizioni di contesto in cui vivono e quindi con l'occupazione giovanile piuttosto che con la formazione. Conclude avvertendo che il suo gruppo guarda con favore a questo tipo di approccio.

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA) osservando che il cosiddetto Made in Italy non è stato certo inventato ora essendo la sua tematica al centro dell'interesse della Commissione da molto tempo, ritiene tuttavia che l'occasione fornita dall'indagine conoscitiva in titolo rappresenti una buona opportunità per incidere positivamente sull'economia italiana e sulle PMI.
  Invita quindi tutti i gruppi ad individuare una lista di soggetti da ascoltare in audizione efficace, utile e proiettata al futuro del Made in Italy al fine di costruire qualcosa di importante cogliendo elementi potenziali per aiutare la Commissione e il Governo ad agire per il meglio.

  Andrea ORLANDO (PD-IDP) non intende avanzare osservazioni sull'intervento del presidente, di cui peraltro apprezza il piglio che auspica possa mantenere su tutti i futuri lavori della Commissione.
  Ritiene tuttavia che i diversi comparti del Made in Italy non siano effettivamente sostenuti dalla manovra di bilancio che il Governo si appresta ad ultimare in questi giorni. Ricorda, infatti, che il Made in Italy non è solo quello cui comunemente si fa riferimento, ma anche, ad esempio, l'acciaio e le sue filiere e il relativo indotto. È quindi d'accordo a scegliere un'ampia e diversificata platea di soggetti da ascoltare in audizione, a patto però che venga resa un'idea efficace del Paese e dei settori di indagine.

  Fabrizio BENZONI (A-IV-RE) apprezza quanto espresso nell'intervento del Presidente Gusmeroli osservando che nel corso dell'indagine la Commissione entrerà in contatto, inevitabilmente, con argomenti che esulano dalle sue formali competenze perché il contesto economico è vasto. Invita, peraltro, a porre la dovuta attenzione su quanto verrà posto all'attenzione della Commissione perché gli interesse dei diversi settori possono essere tra loro anche contrapposti. Anticipa comunque un orientamento favorevole sull'indagine in oggetto.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M) sottolinea che le varie tematiche oggetto dell'indagine possono essere oggetto di sensibilità diverse. Evidenzia il suo personale grande interesse per la tematica dell'acciaio e della sua filiera, ricordando come il suo indotto sia di vasto rilievo per l'economia e l'occupazione di interi territori del Paese. Sottolinea inoltre che l'acciaio è rilevante anche parlando di made in Italy, sotto tutti i diversi aspetti. Esprime dunque il suo più completo sostegno all'impianto dell'indagine conoscitiva così come programmata.

  Luca SQUERI (FI-PPE) anticipa che il suo gruppo voterà in senso favorevole alla deliberazione dell'indagine conoscitiva, che considera molto importante per l'interesse nazionale.

  Gianluca CARAMANNA (FDI) annuncia il voto favorevole da parte del suo gruppo sulla proposta di indagine conoscitiva. È dell'avviso che l'intervento del Presidente sia stato funzionale a chiarire l'ambito di intervento della Commissione in sede di indagine conoscitiva. Evidenzia, infatti, che quando si affronta il Made in Italy si intersecano, inevitabilmente, molti argomenti e comparti, non solo produttivi. Ritiene però che un lavoro ben condotto dalla Commissione possa rappresentare un efficace aiuto anche per il Governo e, in specie, per il Ministro delle imprese e del Made in Italy.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, sottolinea che il suo intervento era finalizzato a sottolineare l'importanza che l'indagine che tutta la Commissione si appresta Pag. 77ad avviare assume anche relativamente alla riaffermazione del ruolo centrale del Parlamento. Conclude ricordando che i soggetti da ascoltare saranno concretamente individuati in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi e ribadisce che il buon esito dell'indagine conoscitiva potrebbe costituire anche un punto di approdo sulla tematica in discussione per il Ministro delle imprese e del Made in Italy.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera all'unanimità lo svolgimento dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 13.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 21 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/2161 che modifica la direttiva 93/13/CEE e le direttive 98/6/CE, 2005/29/CE e 2011/83/UE per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell'Unione relative alla protezione dei consumatori.
Atto n. 9.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Salvatore Marcello DI MATTINA (LEGA), relatore, espone in sintesi il contenuto dello schema di decreto legislativo inteso a recepire la direttiva 2019/2161 in materia di protezione dei consumatori e dare così attuazione alla delega contenuta nella legge di delegazione europea 2021, che – all'articolo 4 – indica specifici principi e criteri direttivi. Segnalo, peraltro, che essendo il termine per il recepimento scaduto lo scorso 28 novembre 2021, è stata aperta la procedura di infrazione n. 2022/0107.
  Passando al contenuto dello schema di decreto legislativo, che consta di tre articoli, faccio presente che l'articolo 1 con i suoi 22 commi reca le modifiche al Codice del consumo utili al recepimento della direttiva.
  I commi 1 e 2 recepiscono l'articolo 2 della direttiva (modificativo della direttiva 98/6/CE), in tema di annuncio di riduzione di prezzo. In particolare, prevedono che ogni annuncio di riduzione di prezzo debba indicare il prezzo precedente applicato. Di norma, per prezzo precedente si intende il prezzo più basso applicato nei trenta giorni precedenti. Si prevede un'eccezione per prodotti agricoli e alimentari deperibili. Lo schema di decreto indica specifiche modalità applicative in caso di prezzi di lancio e in caso di progressivo aumento della riduzione di prezzo. Si esclude l'applicazione della nuova disciplina alle vendite sottocosto. Si dispone, infine, che la violazione delle disposizioni testé commentate sia punita con una sanzione da 516 a 3.098 euro.
  I commi da 3 a 7 modificano il Titolo III della Parte II del Codice del consumo al fine di recepire l'articolo 3 della direttiva, modificativo della direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali. In particolare, si introduce una nuova fattispecie di pratica commerciale sleale, consistente nell'attività di promozione di un bene, in uno Stato membro dell'Unione, come identico ad un bene commercializzato in altri Stati membri, sebbene significativamente diverso. Inoltre, si prevede costituisca un'omissione ingannevole la mancata indicazione delle modalità di pagamento, consegna ed esecuzione. Per i prodotti offerti su mercati online, costituisce un'omissione ingannevole anche non indicare se il terzo che offre i prodotti sia un professionista o meno. Nel caso in cui sia fornita ai consumatori la possibilità di effettuare una ricerca dei prodotti per parole chiave, sono considerate rilevanti anche le informazioni sui parametri che ne determinano i risultati.
  Il comma 6 prevede che siano considerate come pratiche commerciali ingannevoli le seguenti: fornire i risultati di una ricerca online senza che siano indicati gli Pag. 78annunci pubblicitari o in relazione ai quali è stato effettuato un pagamento per ottenere una classificazione migliore; vendere biglietti per eventi comprati con strumenti automatizzati per eludere i limiti all'acquisto; indicare che le recensioni di un prodotto sono inviate da consumatori senza adottare misure per verificarne l'autenticità; inviare o incaricare un altro soggetto di inviare recensioni di consumatori false.
  I commi 7 e 8 incidono sul sistema sanzionatorio applicabile quando sono accertate pratiche commerciali scorrette o clausole vessatorie. Innanzi tutto, il comma 7 eleva a dieci milioni di euro la sanzione massima applicabile in caso di pratica commerciale scorretta, di inottemperanza ai provvedimenti dell'AGCM o di mancato rispetto degli impegni assunti. Prevede poi che, in caso di infrazione a danno dei consumatori di più Stati membri, in relazione alla quale sia stata avviata un'azione coordinata, l'importo massimo della sanzione sia pari al quattro per cento del fatturato annuo del professionista realizzato in Italia o negli Stati membri interessati. Se le informazioni sul fatturato non sono disponibili, l'importo massimo è di due milioni di euro. Il comma 7 prevede, infine, che i consumatori lesi da pratiche commerciali sleali possano chiedere al giudice ordinario il risarcimento del danno, la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto.
  Il comma 8, recependo l'articolo 1 della direttiva, che modifica la direttiva 93/13/CEE, prevede che, qualora l'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) accerti l'uso di clausole vessatorie, applichi una sanzione da cinque mila a dieci milioni di euro. In caso di infrazione a danno di consumatori di più Stati membri, l'importo massimo della sanzione è pari al 4 per cento del fatturato annuo del professionista realizzato in Italia o negli Stati membri interessati. Precisa che il pagamento deve avvenire entro trenta giorni dalla notifica.
  Fa inoltre presente che i medesimi commi 7 e 8 indicano alcuni criteri di cui l'AGCM deve tener conto in sede di determinazione delle sanzioni in caso di pratiche commerciali scorrette e di clausole vessatorie.
  Evidenzia quindi che i commi da 9 a 22 recano modifiche alla disciplina dei diritti dei consumatori nei contratti di cui alla Parte III, Titolo III, Capo I del codice del consumo, volte al recepimento dell'articolo 4 della direttiva, modificativa della direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori.
  Si prevede che le disposizioni in materia di tali diritti si applichino anche quando il professionista si impegna a fornire un contenuto digitale mediante un supporto non materiale o un servizio digitale al consumatore e quest'ultimo si impegna a fornire dati personali al professionista.
  Per effetto delle modifiche previste al comma 11, si applica anche ai servizi di trasporto passeggeri la norma di cui all'articolo 64 del codice del consumo in forza della quale, se un professionista utilizzi una linea telefonica per essere contattato in merito al contratto concluso, il consumatore non è tenuto a pagare più della tariffa di base quando contatta il professionista.
  I commi 12, 13 e 14 integrano gli obblighi d'informazione precontrattuale. Vengono incluse fra le informazioni da fornire al consumatore prima della conclusione del contratto: l'esistenza di una garanzia legale di conformità per il contenuto e i servizi digitali, l'esistenza e le condizioni del relativo servizio postvendita e delle garanzie commerciali; la funzionalità dei beni con elementi digitali e dei servizi digitali; qualsiasi compatibilità e interoperabilità pertinente dei beni con elementi digitali, del contenuto e dei servizi digitali.
  Gli specifici obblighi d'informazione precontrattuale per i contratti a distanza e per quelli negoziati fuori dei locali commerciali sono aggiornati e integrati, così da comprendere l'obbligo di indicare se il prezzo sia stato personalizzato sulla base di un processo decisionale automatizzato.
  Rimarca, in particolare, che prima della conclusione di contratti su mercati online devono essere fornite informazioni in merito: alla classificazione delle offerte presentate; alla qualità di professionista o meno dell'offerente e, in tal caso, alla non applicabilitàPag. 79 al contratto dei diritti dei consumatori derivanti dal diritto dell'Unione, nonché, alla ripartizione degli obblighi contrattuali tra offerente e fornitore del mercato online.
  Segnala poi che il comma 15 integra i requisiti formali dei contratti negoziati fuori dei locali commerciali specificando che, nel caso un consumatore intenda ricevere determinate prestazioni durante il periodo di recesso, il professionista è tenuto a chiedere al consumatore di riconoscere che, eseguito il contratto, il consumatore non avrà più il diritto di recesso. La medesima integrazione viene apportata ai requisiti formali per i contratti a distanza dal comma 16, che interviene, inoltre, sulle informazioni precontrattuali da fornire nel caso in cui il contratto sia concluso mediante un mezzo di comunicazione a distanza.
  I commi 17 e 18 stabiliscono l'estensione del periodo di recesso da quattordici a trenta giorni per i contratti conclusi nel contesto di visite non richieste di un professionista presso l'abitazione di un consumatore o di escursioni organizzate da un professionista.
  Il comma 19 integra gli obblighi del professionista nel caso di recesso prevedendo che il professionista sia tenuto al rispetto del regolamento (UE) 2016/679. Sono poi specificati i casi in cui il professionista può utilizzare i contenuti, diversi dai dati personali, forniti o creati dal consumatore.
  Il comma 20 chiarisce che, esercitato il diritto di recesso, il consumatore deve astenersi dall'utilizzare il contenuto o il servizio digitale oggetto del contratto e dal metterlo a disposizione di terzi.
  Il comma 21 interviene sulle eccezioni al diritto di recesso da contratti a distanza o negoziati fuori dei locali commerciali. In particolare, esclude la facoltà di recesso dai contratti di servizi dopo la completa prestazione del servizio, anche se l'esecuzione è iniziata senza l'accordo del consumatore, qualora il contratto non imponga al consumatore l'obbligo di pagare. Specifiche condizioni sono indicate per i contratti per la fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale. Viene, poi, prevista l'inapplicabilità di alcune eccezioni al diritto di recesso per i contratti conclusi nel contesto di visite non richieste di un professionista presso l'abitazione di un consumatore oppure di escursioni organizzate da un professionista.
  Il comma 22, infine, modifica l'Allegato I del codice del consumo, relativo alle informazioni necessarie per l'esercizio del diritto di recesso, eliminando i riferimenti al fax.
  Conclude ricordando che l'articolo 2 prevede che le disposizioni in tema di annunci di riduzione dei prezzi si applichino dal novantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del decreto e che l'articolo 3 prevede, infine, una clausola di invarianza finanziaria.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 21 dicembre 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.25.