CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 aprile 2021
571.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
Pag. 309

ALLEGATO 1

Documento di economia e finanza 2021. Doc. LVII n. 4 e Annesso.

PROPOSTA DI PARERE

  La Commissione XIII,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;

   premesso che:

    l'andamento dell'economia italiana e internazionale, fortemente condizionata dall'epidemia da COVID-19 e dalle conseguenti misure restrittive adottate, ha fatto registrare, secondo le stime ufficiali dell'Istat, una caduta del PIL, per l'anno 2020, pari all'8,9 per cento in termini reali, in linea con quanto previsto a settembre 2020 nella Nota di Aggiornamento del DEF, che aveva rivisto al ribasso le stime alla luce del peggioramento del contesto economico internazionale;

    l'andamento del PIL risulta determinato principalmente dal crollo della domanda interna e, in particolare, dalla contrazione dei consumi delle famiglie (- 7,8 per cento), che hanno subìto una flessione particolarmente marcata soprattutto nella prima parte dell'anno;

    gli investimenti, nel 2020, hanno subìto un calo significativo (-9,1 per cento), con specifico riferimento a quelli i relativi a mezzi di trasporto, macchinari e attrezzature;

    molti raggruppamenti del terziario, tra i quali segnatamente la ristorazione (- 16 per cento), hanno fatto rilevare una riduzione del valore aggiunto molto ampia, attestandosi profondamente al di sotto dei livelli antecedenti alla crisi;

    anche il mercato del lavoro, nel corso del 2020, ha risentito delle conseguenze dell'emergenza sanitaria e delle misure di contrasto adottate, facendo registrare il numero degli occupati una riduzione del 2 per cento, con una più marcata diminuzione degli indipendenti;

   rilevato che:

    il quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2021 e successivi, presentato dal documento in esame, tiene conto delle misure che saranno presentate a fine aprile con il prossimo decreto c.d. «Sostegni», a seguito del nuovo scostamento da 40 miliardi, e della versione finale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede un ammontare complessivo di 237 miliardi, comprensivo degli ulteriori canali nazionali di finanziamento di circa 30,5 miliardi;

    in considerazione della probabile sospensione del Patto di Stabilità e Crescita anche nel 2022, il documento prefigura anche una modifica al sentiero di rientro dell'indebitamento netto della PA, ritenendo opportuno il nuovo Governo posporre il traguardo del 3,0 per cento di deficit al 2025, rispetto al 2023 previsto dalla NADEF 2020, per sostenere un notevole sforzo di investimento e rigenerazione del Paese;

    la manovra delineata nel nuovo «Decreto Sostegni», grazie all'ulteriore scostamento, è volta principalmente a finanziare investimenti pubblici con risorse aggiuntive rispetto a quelle previste con il PNRR;

    in particolare, oltre metà delle risorse stanziate nel 2021 saranno destinate a sostenere i titolari di partite IVA e le imprese che più hanno subìto gli effetti della crisi;

    il decreto, inoltre, prorogherà le indennità a favore dei lavoratori stagionali, introdurrà nuove misure a favore dei giovani e incrementerà le risorse per il PNRR non coperte da prestiti e sussidi del RRF, attraverso la creazione di un Fondo di investimento complementare di durata decennale;

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    saranno, infine, coperte le somme del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) trasferite ai programmi del PNRR;

    il potenziamento del PNRR, nello scenario programmatico, avrebbe un impatto notevolmente espansivo in confronto allo scenario tendenziale soprattutto nei primi due anni dell'orizzonte di previsione, laddove la crescita del PIL reale dovrebbe risultare pari al 4,5 per cento nel 2021, 4,8 per cento nel 2022, 2,6 per cento nel 2023 e 1,8 per cento nel 2024;

    l'obiettivo perseguito dall'Esecutivo è quello di promuovere una forte spinta alla crescita economica e sociale del Paese, una crescita non meramente quantitativa, ma rispettosa dell'ambiente, compatibile con i target di riduzione dell'inquinamento fissati dal Green Deal europeo, in grado di offrire maggiori opportunità di lavoro e sviluppo ai giovani e di ridurre i gap territoriali e di genere;

    si tratta, in tutta evidenza, di un piano di rilancio, di uno shock positivo di investimenti pubblici e incentivi agli investimenti privati, alla ricerca e sviluppo, alla digitalizzazione e all'innovazione, senza precedenti nella storia recente;

   considerato che:

    la manovra prefigurata nel nuovo Decreto Sostegni, che prevede, tra le altre misure, interventi su costi fissi, accesso alla liquidità e sostegno alla ricapitalizzazione delle imprese, dovrà garantire auspicabilmente la tenuta economica anche delle imprese agricole, cui dovranno essere destinate, in un'ottica di lungo periodo, risorse adeguate per promuoverne il processo di innovazione e transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del PNRR;

    nello specifico, in favore delle imprese del settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, dovrebbero essere introdotte specifiche misure dirette a favorire l'applicazione di tecnologie innovative nei processi di produzione, anche attraverso il trasferimento di know how dai centri di ricerca alle aziende, l'ammodernamento di macchinari, impianti e stoccaggi;

    analogamente, nell'ottica di promuovere la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari, dovrebbero essere attuati interventi volti a promuovere il rinnovo del parco mezzi circolanti, delle imbarcazioni adibite alla pesca nonché dei macchinari agroforestali;

    andrebbero altresì introdotte linee di intervento dirette a favorire l'efficientamento energetico delle imprese del settore agricolo e della pesca, in modo da migliorarne le performance climatiche e ambientali, nonché misure volte a razionalizzare e ottimizzare il sistema delle filiere agroalimentari attraverso un approccio coerente con gli obiettivi dell'economia circolare e della bioeconomia;

   ritenuto che:

    nel quadro degli interventi delineati dal DEF dovrebbero essere previste specifiche misure, attualmente finanziate solo attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), per il rimboschimento e la tutela del patrimonio boschivo del nostro Paese; ciò al fine di prevenire gli incendi, di promuovere lo stoccaggio della CO2 nonché lo sviluppo dell'economia circolare;

    correlativamente, dovrebbero, inoltre essere messi in atto interventi diretti a garantire la salubrità dell'ambiente forestale e incrementare l'efficientamento delle infrastrutture idriche primarie dell'intero territorio nazionale;

   osservato che:

    al fine di incrementare l'efficienza e la competitività delle imprese del comparto agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, andrebbero incluse nel DEF specifiche linee di azione volte a rafforzare il sistema logistico e le infrastrutture, in modo da migliorare l'approvvigionamento delle materie prime, il trasporto e la movimentazione dei prodotti agroalimentari e potenziare, conseguentemente, le opportunità di export per le piccole e medie imprese;

    coerentemente agli obiettivi di inclusione e coesione declinati nel PNRR, Pag. 311dovrebbero trovare spazio adeguato, nella complessiva strategia prefigurata dal DEF, anche interventi diretti a rafforzare la resilienza e la vitalità delle aree interne e rurali, attraverso la creazione di nuove opportunità imprenditoriali, in modo da incrementarne l'attrattività e contrastarne lo spopolamento, così come specifiche misure dirette a promuovere e sostenere l'imprenditoria femminile e giovanile nel settore agricolo;

   ritenuto infine che:

    dovrebbero essere messi in atto interventi diretti a promuovere il consumo di prodotti agroalimentari tipici della Dieta Mediterranea, anche al fine di contrastare l'introduzione di sistemi di etichettatura fuorvianti per i consumatori, come il Nutri-score;

    andrebbe adeguatamente rafforzato il sistema previdenziale dei lavoratori del comparto della pesca, sensibilmente colpito dalle ricadute negative dell'emergenza pandemica, a causa della crisi del canale HO.re.ca;

    occorrerebbe prevedere incisive misure di sostegno in favore delle imprese che operano negli ambiti della multifunzionalità agricola, quali l'agriturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo, l'enoturismo, delle quali è necessario promuovere il rilancio, anche alla luce della loro rilevanza strategica a fini occupazionali, sociali e ricreativi,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si valuti l'opportunità di prevedere, nel documento in esame, specifiche linee di intervento dirette a:

    1) relativamente alle imprese del settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, incentivare e facilitare l'utilizzo degli strumenti offerti da ISMEA per sostenere l'accesso al credito;

    2) favorire, con riferimento alle medesime imprese, la digitalizzazione e l'applicazione di tecnologie innovative nei processi di produzione, anche attraverso il trasferimento di know how dai centri di ricerca alle aziende, e l'ammodernamento di macchinari, impianti e stoccaggi;

    3) promuovere il rinnovo del parco mezzi circolanti, delle imbarcazioni adibite alla pesca nonché dei macchinari agroforestali;

    4) favorire l'efficientamento energetico delle imprese del settore agricolo, con particolare riferimento al settore zootecnico e a quello della pesca;

    5) razionalizzare e ottimizzare il sistema delle filiere agroalimentari, attraverso un approccio coerente con gli obiettivi dell'economia circolare e della bioeconomia;

    6) tutelare il patrimonio boschivo del nostro Paese, garantire la salubrità dell'ambiente forestale, anche in relazione al determinante ruolo svolto in relazione al dissesto idrogeologico, e sostenere le imprese che operano nella filiera del legno;

    7) potenziare le infrastrutture idriche primarie dell'intero territorio nazionale;

    8) rafforzare il sistema logistico e le infrastrutture per le imprese che operano nel settore agroalimentare, in modo da migliorare l'approvvigionamento delle materie prime, il trasporto e la movimentazione delle merci;

    9) incrementare l'attrattività e l'inclusività delle aree interne e rurali attraverso la creazione di nuove opportunità imprenditoriali, al fine di contrastarne la marginalizzazione e lo spopolamento;

    10) promuovere la creazione di imprese agricole a conduzione femminile e favorire l'imprenditoria agricola giovanile;

    11) favorire il raggiungimento degli obiettivi della strategia europee per la biodiversità, anche attraverso il contributo della ricerca, in particolare per la riduzione dell'uso di input chimici e per lo sviluppo dell'agricoltura biologica e delle filiere sostenibili;

Pag. 312

    12) promuovere il consumo di prodotti agroalimentari tipici della Dieta Mediterranea, con particolare riferimento a quelli biologici, anche al fine di contrastare l'introduzione di sistemi di etichettatura fuorvianti per i consumatori, come il Nutri-score;

    13) potenziare, entro un'ottica di sostenibilità sociale, il sistema di tutele dei lavoratori agricoli, rafforzare il sistema previdenziale dei lavoratori del comparto della pesca, sensibilmente colpito dalle ricadute negative dell'emergenza pandemica a causa della crisi del canale HO.re.ca, migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali, anche estendendo la Rete del lavoro agricolo di qualità;

    14) sostenere le imprese che operano negli ambiti della multifunzionalità agricola, quali l'agriturismo, il pescaturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo, l'olioturismo e l'enoturismo, al fine di promuoverne e valorizzarne i prodotti agroalimentari tipici e rilanciare l'intero settore;

    15) sostenere i progetti territoriali di Food policy, i distretti rurali e ai biodistretti;

    16) promuovere azioni volte a favorire la ricomposizione fondiaria, anche mediante riutilizzo delle terre incolte e abbandonate, al fine di incrementare la redditività delle imprese agricole.

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ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2021. Doc. LVII n. 4 e Annesso.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;

   premesso che:

    l'andamento dell'economia italiana e internazionale, fortemente condizionata dall'epidemia da COVID-19 e dalle conseguenti misure restrittive adottate, ha fatto registrare, secondo le stime ufficiali dell'Istat, una caduta del PIL, per l'anno 2020, pari all'8,9 per cento in termini reali, in linea con quanto previsto a settembre 2020 nella Nota di Aggiornamento del DEF, che aveva rivisto al ribasso le stime alla luce del peggioramento del contesto economico internazionale;

    l'andamento del PIL risulta determinato principalmente dal crollo della domanda interna e, in particolare, dalla contrazione dei consumi delle famiglie (- 7,8 per cento), che hanno subìto una flessione particolarmente marcata soprattutto nella prima parte dell'anno;

    gli investimenti, nel 2020, hanno subìto un calo significativo (-9,1 per cento), con specifico riferimento a quelli i relativi a mezzi di trasporto, macchinari e attrezzature;

    molti raggruppamenti del terziario, tra i quali segnatamente la ristorazione (- 16 per cento), hanno fatto rilevare una riduzione del valore aggiunto molto ampia, attestandosi profondamente al di sotto dei livelli antecedenti alla crisi;

    anche il mercato del lavoro, nel corso del 2020, ha risentito delle conseguenze dell'emergenza sanitaria e delle misure di contrasto adottate, facendo registrare il numero degli occupati una riduzione del 2 per cento, con una più marcata diminuzione degli indipendenti;

   rilevato che:

    il quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2021 e successivi, presentato dal documento in esame, tiene conto delle misure che saranno presentate a fine aprile con il prossimo decreto c.d. «Sostegni», a seguito del nuovo scostamento da 40 miliardi, e della versione finale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede un ammontare complessivo di 237 miliardi, comprensivo degli ulteriori canali nazionali di finanziamento di circa 30,5 miliardi;

    in considerazione della probabile sospensione del Patto di Stabilità e Crescita anche nel 2022, il documento prefigura anche una modifica al sentiero di rientro dell'indebitamento netto della PA, ritenendo opportuno il nuovo Governo posporre il traguardo del 3,0 per cento di deficit al 2025, rispetto al 2023 previsto dalla NADEF 2020, per sostenere un notevole sforzo di investimento e rigenerazione del Paese;

    la manovra delineata nel nuovo «Decreto Sostegni», grazie all'ulteriore scostamento, è volta principalmente a finanziare investimenti pubblici con risorse aggiuntive rispetto a quelle previste con il PNRR;

    in particolare, oltre metà delle risorse stanziate nel 2021 saranno destinate a sostenere i titolari di partite IVA e le imprese che più hanno subìto gli effetti della crisi;

    il decreto, inoltre, prorogherà le indennità a favore dei lavoratori stagionali, introdurrà nuove misure a favore dei giovani e incrementerà le risorse per il PNRR non coperte da prestiti e sussidi del RRF, attraverso la creazione di un Fondo di investimento complementare di durata decennale;

Pag. 314

    saranno, infine, coperte le somme del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) trasferite ai programmi del PNRR;

    il potenziamento del PNRR, nello scenario programmatico, avrebbe un impatto notevolmente espansivo in confronto allo scenario tendenziale soprattutto nei primi due anni dell'orizzonte di previsione, laddove la crescita del PIL reale dovrebbe risultare pari al 4,5 per cento nel 2021, 4,8 per cento nel 2022, 2,6 per cento nel 2023 e 1,8 per cento nel 2024;

    l'obiettivo perseguito dall'Esecutivo è quello di promuovere una forte spinta alla crescita economica e sociale del Paese, una crescita non meramente quantitativa, ma rispettosa dell'ambiente, compatibile con i target di riduzione dell'inquinamento fissati dal Green Deal europeo, in grado di offrire maggiori opportunità di lavoro e sviluppo ai giovani e di ridurre i gap territoriali e di genere;

    si tratta, in tutta evidenza, di un piano di rilancio, di uno shock positivo di investimenti pubblici e incentivi agli investimenti privati, alla ricerca e sviluppo, alla digitalizzazione e all'innovazione, senza precedenti nella storia recente;

   considerato che:

    la manovra prefigurata nel nuovo Decreto Sostegni, che prevede, tra le altre misure, interventi su costi fissi, accesso alla liquidità e sostegno alla ricapitalizzazione delle imprese, dovrà garantire auspicabilmente la tenuta economica anche delle imprese agricole, cui dovranno essere destinate, in un'ottica di lungo periodo, risorse adeguate per promuoverne il processo di innovazione e transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del PNRR;

    nello specifico, in favore delle imprese del settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, dovrebbero essere introdotte specifiche misure dirette a favorire la digitalizzazione, l'applicazione di tecnologie innovative nei processi di produzione, anche attraverso il trasferimento di know how dai centri di ricerca alle aziende, e l'ammodernamento di macchinari, impianti e stoccaggi;

    analogamente, nell'ottica di promuovere la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari, dovrebbero essere attuati interventi volti a promuovere il rinnovo del parco mezzi circolanti, delle imbarcazioni adibite alla pesca nonché dei macchinari agroforestali;

    andrebbero altresì introdotte linee di intervento dirette a favorire l'efficientamento energetico delle imprese del settore agricolo e della pesca, in modo da migliorarne le performance climatiche e ambientali, nonché misure volte a razionalizzare e ottimizzare il sistema delle filiere agroalimentari attraverso un approccio coerente con gli obiettivi dell'economia circolare e della bioeconomia;

   ritenuto che:

    nel quadro degli interventi delineati dal DEF dovrebbero essere previste specifiche misure, attualmente finanziate solo attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), per il rimboschimento e la tutela del patrimonio boschivo del nostro Paese; ciò al fine di prevenire gli incendi, di promuovere lo stoccaggio della CO2 nonché lo sviluppo dell'economia circolare;

    correlativamente, dovrebbero, inoltre essere messi in atto interventi diretti a garantire la salubrità dell'ambiente forestale e incrementare l'efficientamento delle infrastrutture idriche primarie dell'intero territorio nazionale;

   osservato che:

    al fine di incrementare l'efficienza e la competitività delle imprese del comparto agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, andrebbero incluse nel DEF specifiche linee di azione volte a rafforzare il sistema logistico e le infrastrutture, in modo da migliorare l'approvvigionamento delle materie prime, il trasporto e la movimentazione dei prodotti agroalimentari e potenziare, conseguentemente, le opportunità di export per le piccole e medie imprese;

    coerentemente agli obiettivi di inclusione e coesione declinati nel PNRR, Pag. 315dovrebbero trovare spazio adeguato, nella complessiva strategia prefigurata dal DEF, anche interventi diretti a rafforzare la resilienza e la vitalità delle aree interne e rurali, attraverso la creazione di nuove opportunità imprenditoriali, in modo da incrementarne l'attrattività e contrastarne lo spopolamento, così come specifiche misure dirette a promuovere e sostenere l'imprenditoria femminile e giovanile nel settore agricolo;

   ritenuto infine che:

    dovrebbero essere messi in atto interventi diretti a promuovere il consumo di prodotti agroalimentari tipici della Dieta Mediterranea, anche al fine di contrastare l'introduzione di sistemi di etichettatura fuorvianti per i consumatori, come il Nutri-score;

    andrebbe adeguatamente rafforzato il sistema previdenziale dei lavoratori del comparto della pesca, sensibilmente colpito dalle ricadute negative dell'emergenza pandemica, a causa della crisi del canale Horeca;

    occorrerebbe prevedere incisive misure di sostegno in favore delle imprese che operano negli ambiti della multifunzionalità agricola, quali l'agriturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo, l'enoturismo, delle quali è necessario promuovere il rilancio, anche alla luce della loro rilevanza strategica a fini occupazionali, sociali e ricreativi,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si valuti l'opportunità di prevedere, nel documento in esame, specifiche linee di intervento dirette a:

    1) relativamente alle imprese del settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, incentivare e facilitare l'utilizzo degli strumenti offerti da ISMEA per sostenere l'accesso al credito;

    2) favorire, con riferimento alle medesime imprese, la digitalizzazione, l'applicazione di tecnologie innovative nei processi di produzione, anche attraverso il trasferimento di know how dai centri di ricerca alle aziende, e l'ammodernamento di macchinari, impianti e stoccaggi;

    3) promuovere il rinnovo del parco mezzi circolanti, delle imbarcazioni adibite alla pesca nonché dei macchinari agroforestali;

    4) favorire l'efficientamento energetico delle imprese del settore agricolo, con particolare riferimento al settore zootecnico e a quello della pesca;

    5) nell'ottica di favorire la transizione ecologica e l'efficientamento energetico delle imprese, prevedere linee di intervento in favore delle energie rinnovabili che limitino il consumo di suolo agricolo;

    6) razionalizzare e ottimizzare il sistema delle filiere agroalimentari, attraverso un approccio coerente con gli obiettivi dell'economia circolare e della bioeconomia;

    7) tutelare il patrimonio boschivo del nostro Paese, garantire la salubrità dell'ambiente forestale, anche in relazione al determinante ruolo svolto in relazione al dissesto idrogeologico, e sostenere le imprese che operano nella filiera del legno;

    8) potenziare le infrastrutture idriche primarie dell'intero territorio nazionale;

    9) rafforzare il sistema logistico e le infrastrutture per le imprese che operano nel settore agroalimentare, in modo da migliorare l'approvvigionamento delle materie prime, il trasporto e la movimentazione delle merci;

    10) incrementare l'attrattività e l'inclusività delle aree interne e rurali attraverso la creazione di nuove opportunità imprenditoriali, al fine di contrastarne la marginalizzazione e lo spopolamento;

    11) promuovere la creazione di imprese agricole a conduzione femminile e favorire l'imprenditoria agricola giovanile;

    12) favorire il raggiungimento degli obiettivi della strategia europea per la biodiversità, Pag. 316 anche attraverso il contributo della ricerca, in particolare per la riduzione dell'uso di input chimici e per lo sviluppo dell'agricoltura biologica, anche attraverso forme di agevolazione o finanziamento, e delle filiere sostenibili;

    13) promuovere il consumo di prodotti agroalimentari tipici della Dieta Mediterranea, con particolare riferimento a quelli biologici, anche al fine di contrastare l'introduzione di sistemi di etichettatura fuorvianti per i consumatori, come il Nutri-score;

    14) potenziare, entro un'ottica di sostenibilità sociale, il sistema di tutele dei lavoratori agricoli, rafforzare il sistema previdenziale dei lavoratori del comparto della pesca, sensibilmente colpito dalle ricadute negative dell'emergenza pandemica a causa della crisi del canale Horeca, e migliorare le condizioni dei delle lavoratrici e dei lavoratori stagionali, anche estendendo la Rete del lavoro agricolo di qualità;

    15) sostenere le imprese che operano negli ambiti della multifunzionalità agricola, quali l'agriturismo, il pescaturismo, l'ittiturismo, l'ippoturismo, l'olioturismo e l'enoturismo, al fine di promuoverne e valorizzarne i prodotti agroalimentari tipici e rilanciare l'intero settore;

    16) sostenere i progetti territoriali di Food policy, i distretti rurali e i biodistretti;

    17) promuovere azioni volte a favorire la ricomposizione fondiaria, anche mediante riutilizzo delle terre incolte e abbandonate, al fine di incrementare la redditività delle imprese agricole.

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ALLEGATO 3

DL 42/2021: Misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare (C. 2972 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione XIII,

   esaminato, per i profili di competenza, il provvedimento in oggetto;

   premesso che:

    il decreto-legge in esame, recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia alimentare, interviene sull'articolo 18 del decreto legislativo n. 27 del 2021, che aveva abrogato, con effetto dal 26 marzo 2021, tutte le disposizioni sanzionatorie di carattere penale e amministrativo previste dalla legge 30 aprile 1962, n. 283;

    come espressamente enunciato nel preambolo del decreto-legge, scopo del provvedimento è quello di «evitare che rilevanti settori relativi alla produzione e alla vendita delle sostanze alimentari e bevande restino privi di tutela sanzionatoria penale e amministrativa con pregiudizio della salute dei consumatori»;

    in particolare, il provvedimento, attraverso l'integrazione dell'elenco delle norme sottratte all'abrogazione, reintroduce nell'ordinamento tutte le fattispecie sanzionatorie, sia di carattere contravvenzionale che di illecito amministrativo, di cui il richiamato articolo 18 aveva previsto l'abrogazione;

   rilevato che:

    nel perimetro di intervento del decreto-legge, nel corso dell'esame in sede referente, è stata inserita anche la revisione dell'istituto della diffida nel settore agroalimentare, come disciplinato dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 91 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116;

    tale istituto, per effetto delle disposizioni introdotte dall'articolo 43, comma 3, del decreto-legge 76 del 16 luglio 2020, convertito con modificazioni dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, era stato oggetto di una serie di modifiche, che, di fatto, lo avevano reso inefficace, circoscrivendo sensibilmente il potere degli organi di controllo di effettuare le contestazioni in caso di violazione della normativa di settore;

    è stata, pertanto, sostanzialmente ripristinata l'originaria formulazione dell'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 91 del 2014, modificando unicamente il termine, da venti a trenta giorni, concesso al trasgressore per l'adempimento delle prescrizioni violate ed escludendo espressamente l'applicazione della relativa disciplina ai prodotti non conformi già immessi in commercio, sia pure in parte;

    è stato, inoltre, modificato, nel corso dell'esame in sede referente, anche il comma 4 del medesimo articolo 1, consentendo, anche in riferimento alle violazioni in materia agroalimentare per le quali è prevista l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria in aggiunta ad altra sanzione, il pagamento nella misura ridotta del trenta per cento, ove lo stesso sia già consentito in forma ridotta e sia effettuato nei cinque giorni dalla notifica o contestazione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE