CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 aprile 2021
571.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO
Pag. 214

ALLEGATO 1

Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4 e Annesso).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVO DEL GRUPPO FRATELLI D'ITALIA

  La VII Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;

   considerato che:

    l'andamento dell'economia italiana e internazionale, condizionata dall'epidemia da COVID-19 e dalle conseguenti misure restrittive adottate, ha fatto registrare, secondo le stime ufficiali dell'Istat, una caduta del PIL, per l'anno 2020, pari all'8,9 per cento in termini reali e al 7,8 per cento in termini nominali;

    le misure restrittive adottate, nonostante l'applicazione in regime differenziato a livello territoriale in relazione all'andamento della pandemia, hanno dato luogo ad effetti fortemente negativi sui consumi delle famiglie e sugli investimenti nel settore privato;

    in tale contesto di crisi ed incertezza, la finanza pubblica ha agito da ammortizzatore sociale, portando ad un incremento del saldo di indebitamento netto della Pubblica amministrazione (PA) dall'1,6 per cento del 2019 al 9,5 per cento nel 2020 all'11,8 per cento nel 2021;

    in conseguenza del crollo del prodotto interno lordo come conseguenza della contrazione dei volumi di entrata fiscale e dei livelli di consumo nell'anno 2020, il rapporto tra lo stock di debito pubblico ed il PIL ha subito un incremento dal 134,6 per cento nel 2019 al 155,8 per cento, con un ulteriore aumento previsto per l'anno in corso al 159,8 per cento, con un progressivo rientro a partire dall'anno 2022;

    relativamente alle principali variabili macroeconomiche, nel 2020 è stata rilevata una forte caduta dell'input di lavoro, col – 11 per cento per le ore lavorate e –10,3 per cento in termini di unità di lavoro armonizzate (ULA);

    l'Esecutivo ha presentato una Relazione al Parlamento con la quale richiede di elevare il limite di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare per l'anno 2021 per uno scostamento di bilancio ulteriore equivalente a 40 miliardi di euro, con un impatto sul deficit per gli anni successivi, al netto della spesa per interessi, equivalente ai 4-6,5 miliardi di euro annui per il finanziamento di investimenti pubblici, prevedendo anche l'aggiunta di risorse rispetto a quelle previste nel quadro del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza);

    con la relazione di cui al documento in esame, il Governo richiede l'autorizzazione a rivedere il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio termine (OMT) per i prossimi anni;

    il provvedimento è volto, tra le altre, ad incrementare le risorse per il PNRR non coperte da prestiti e sussidi del RRF, con la creazione di un Fondo di investimento complementare al PNRR, di durata decennale, coprendo, inoltre, le somme del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) trasferite ai programmi del PNRR;

    il documento in esame reca tre principali aree di intervento sul quadro macroeconomico e di finanza pubblica programmatico, di cui: un nuovo pacchetto di misure di sostegno economico; la versione definitiva del PNRR e modifiche al percorso di rientro dell'indebitamento netto della Pubblica amministrazione;

    secondo quanto proposto dal Governo, lo scostamento di bilancio di 40 miliardi di euro in termini di indebitamento Pag. 215 netto per l'anno 2021 è funzionale ad adottare misure di indennizzo per lavoratori autonomi ed imprese colpite dalla crisi, anche tramite copertura di parte dei costi fissi, sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle utenze e di parte dei canoni di locazione tramite crediti d'imposta;

    tra le varie misure anticipate dal Governo figura l'estensione della scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti dal 30 giugno 2020 a fine anno, estendendo conseguentemente la moratoria sui crediti alle piccole e medie imprese;

    il documento in esame segnala un incremento delle risorse in seno al PNRR, dai 193 miliardi prefigurati nella Nota di Aggiornamento al DEF (NADEF) a circa 222 miliardi, anche tramite ricorso al Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC);

    nel documento in discussione, tra gli atti collegati, si fa riferimento a DDL in materia di titoli universitari abilitanti (cd. DDL «lauree abilitanti»), DDL di riordino del settore dell'alta formazione artistica, musicale coreutica (cd. DDL «riordino AFAM»), DDL recanti disposizioni in materia di spettacolo, industrie culturali e creative e per il libro, collegati alla manovra di finanza pubblica per il periodo 2022-2024;

    secondo le stime della NADEF e della Legge di Bilancio 2021-2023, temperate dall'attuale andamento della crisi economico-sanitaria, un rientro nei livelli pre-crisi è stimabile a partire dal 2030, assumendo in considerazione anche i gravi effetti erosivi della pandemia sui livelli di reddito e di produttività nazionali;

    gli scostamenti di bilancio approvati dal Parlamento nel corso dell'anno 2020 non sono mai stati oggetto di un più ampio processo di coinvolgimento delle formazioni politiche nel suo impiego, pregiudicando la qualità del debito prodotto ed approvato, allocato tramite successive decretazioni d'urgenza, talvolta incoerenti tra loro;

    il PNRR è stato presentato come elemento cardine, nonché principale fonte di spesa ed interventi normativi del Governo, indispensabile chiave di lettura del documento in esame;

    stante la scadenza per la presentazione del PNRR alle Autorità della Commissione europea in data 30 aprile 2021, e data la voluminosità del documento, nonché la complessità delle misure ivi previste, presentarlo al Parlamento con meno di una settimana di tempo per operare la propria attività ispettiva, costituisce una riduzione della sovranità del Parlamento;

    le ricadute occupazionali delle misure proposte dal Governo, secondo i dati del documento in esame, sono trascurabili, in confronto all'impatto della crisi sui volumi lavorativi;

    nell'ambito dell'utilizzo delle risorse nelle modalità previste ed illustrate nel documento in oggetto, non sono stati previsti, in modo sufficientemente idoneo e dettagliato i seguenti interventi:

     a) esonero contributivo per almeno 6 mesi dalla ripartenza di tutti coloro che esercitano attività d'impresa culturale, teatrale, di cinema o di spettacolo;

     b) istituzione di un reddito minimo per i lavoratori dello spettacolo;

     c) misure in favore dell'estensione del Superbonus 110 per cento anche per interventi volti alla messa in sicurezza dei teatri, dei cinema e dei luoghi di spettacolo;

     d) misure in favore dell'editoria nazionale, quali il rifinanziamento del credito d'imposta sulla carta e del regime fiscale agevolato IVA sulla forfetizzazione delle rese;

     e) aumento dei fondi emergenziali per lo spettacolo dal vivo,

  esprime

PARERE CONTRARIO

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ALLEGATO 2

Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4 e Annesso).

PARERE APPROVATO

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),

   esaminati, per le parti di propria competenza, il Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4) e l'annessa Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243;

   richiamati i pareri espressi dalla Commissione alla Commissione Bilancio il 29 settembre 2020, sullo schema di relazione sulle priorità per l'utilizzo delle risorse europee del Recovery Fund, e il 23 marzo 2021 sulla proposta di Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Doc. XXVII, n. 18),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   è indispensabile, per lo sviluppo economico e sociale del Paese, che gli incrementi di risorse finanziarie disposti nel corso dell'emergenza pandemica a favore dei settori della cultura, dello spettacolo, dell'istruzione, dell'università, della ricerca scientifica, dell'editoria e dello sport siano resi permanenti e strutturali, con l'obiettivo di tendere progressivamente verso l'allineamento della spesa statale in questi settori alla spesa media dei Paesi europei.