CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 giugno 2020
399.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO

7-00438 Frassinetti, 7-00443 Casa, 7-00444 Sasso, 7-00450 Aprea, 7-00454 Toccafondi, 7-00480 Aprea, 7-00483 Casa, 7-00501 Fusacchia, 7-00502 Fratoianni e 7-00503 Frassinetti: Misure in materia di istruzione, anche alla luce dell'epidemia di COVID-19.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA RISOLUZIONE 7-00501

  La VII Commissione,
   premesso che:
    le scuole sono state chiuse in tutto il Paese ad inizio marzo 2020 e da allora non hanno più riaperto, neppure nelle fasi di progressivo de-confinamento, causando una grave interruzione dei percorsi scolastici e formativi, per quanto la didattica a distanza abbia almeno in parte attenuato l'impatto di una interruzione totale almeno per quelle famiglie dotate di connessione alla rete internet e device tecnologici adeguati;
    l'Unesco – secondo cui il Covid-19 ha portato in tutto il mondo alla chiusura di scuole e università per oltre un miliardo e mezzo di giovani, pari al 90 per cento della popolazione studentesca complessiva – ha lanciato un allarme: quando le scuole riapriranno, l'emergente recessione economica minaccia di esacerbare le disuguaglianze e potrebbe vanificare i progressi compiuti nell'ampliamento dell'accesso all'istruzione e nel miglioramento della qualità dell'apprendimento, non solo nei Paesi più poveri ma ugualmente in quelli più avanzati; quello all'istruzione è un diritto primario: tenere chiuse le scuole, affidarsi in buona parte allo spontaneismo della didattica a distanza, lasciare ai margini del percorso formativo centinaia di migliaia di studentesse e studenti rappresenta una emergenza grave e da affrontare con urgenza pari a quella sanitaria; l'incidenza della crisi, e delle chiusure delle scuole, sulle fragilità preesistenti rischia di aumentare fortemente l'abbandono scolastico e creare nuovi divari educativi, culturali, relazionali, ancora più gravi e incolmabili di quelli registrati finora;
    non è stato fatto un monitoraggio dettagliato della didattica a distanza e sarebbe invece opportuno dotare le istituzioni scolastiche di dati e strumenti di rilevazione, anche elaborati ad hoc, utili a consentire di identificare le sedi, le classi – e di conseguenza le alunne e gli alunni più colpiti dalla mancata o insufficiente frequenza scolastica – così da concentrare interventi mirati di recupero e di anticipo rispetto ad eventuali futuri ricorsi massicci e generalizzati alla didattica a distanza;
    non sono disponibili dati epidemiologici solidi sull'eventuale ruolo dei minori nella diffusione del Covid-19, anche se i dati provenienti da altri Paesi ne indicherebbero un ruolo marginale rispetto agli adulti;
    è necessario promuovere forme di sperimentazione didattica, già da luglio 2020, nel quadro di patti territoriali tra comuni, istituzioni scolastiche e terzo settore, progettati prevedendo la partecipazione attiva di studentesse e studenti, sulla base delle risorse stanziate con il decreto «Rilancio» per i centri estivi diurni, i servizi socio-educativi territoriali, i centri con funzione educativa e ricreativa e per i progetti volti a contrastare la povertà educativa e a implementare le opportunità culturali ed educative dei minori;
    è necessario assicurare la riapertura dei nidi e delle scuole dell'infanzia e Pag. 167quindi dell'intero ciclo 0-6 anni dal 1o settembre;
    il 26 giugno 2020 il Ministro dell'Istruzione ha adottato, con proprio decreto, il «Piano Scuola 2020-2021. Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l'anno scolastico 2020/2021», a seguito del parere reso lo stesso giorno dalla Conferenza Unificata;
    nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi il 26 giugno, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato l'intenzione del Governo di mettere a disposizione della scuola un miliardo di euro in aggiunta a quanto già stanziato;
    l'intesa raggiunta dal Governo con le regioni per iniziare il prossimo anno scolastico il 14 settembre, con le scuole aperte dal 1o settembre per organizzare i corsi di recupero, non chiarisce come, dopo mesi di lockdown, tutte le studentesse e gli studenti potranno partecipare da subito ad iniziative per riscattare il debito formativo accumulato;
impegna il Governo:
ad assicurare la migliore attuazione del Piano Scuola 2020-2021 adottato con decreto del Ministro dell'Istruzione a seguito del parere reso dalla Conferenza Unificata lo scorso 26 giugno, prevedendo di realizzare i seguenti dieci punti in tempo utile per l'avvio del prossimo anno scolastico:
   1) effettuare una ricognizione e valutazione dettagliata della didattica a distanza per capire dove intervenire con un piano straordinario di recupero e contrasto alle disuguaglianze, tra settembre e dicembre 2020, e dei debiti formativi più gravi accumulati nell'anno scolastico 2019-2020, in particolare per gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali;
   2) assicurare dal 1 settembre 2020 una pronta ripartenza delle attività socio-educative non solo in riferimento alle studentesse e agli studenti che necessitano di attività di recupero formativo ma anche, come indicato nello stesso Piano Scuola 2020-2021, per il più alto numero possibile di altre studentesse e studenti, grazie al pieno coinvolgimento di docenti così come di associazioni ed enti del terzo settore, anche creando anche percorsi specifici di ri-accoglienza – e accoglienza per i nuovi – basati sulla cura e sul benessere psicologico per coloro che in questi mesi hanno riscontrato difficoltà non solo dal punto di vista educativo ma anche emotivo, psicologico e relazionale;
   3) adottare un Piano Pedagogico Nazionale che a partire dal prossimo anno scolastico integri l'offerta formativa con misure e iniziative utili alla costruzione della scuola italiana nell'era post Covid-19, anche dando rilievo a buone pratiche ed esperienze di prossimità educativa ed educazione all'aperto sperimentate tra marzo e giugno 2020;
   4) effettuare, su base volontaria, test sierologici e vaccino antipneumococcico gratuiti per tutti i dirigenti scolastici, gli insegnanti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata), e tamponi rinofaringei periodici sempre per tutto il personale scolastico e Ata nelle aree a maggior rischio di contagio;
   5) ristabilire l'erogazione dei servizi essenziali, a partire dai pasti scolastici e dalle reti di protezione (ad esempio benessere psicologico, prevenzione degli abusi);
   6) potenziare il trasporto pubblico per alunni e studenti, su tutto il territorio nazionale e in particolare per le aree interne;
   7) sanificare tutti i locali scolastici e istituire percorsi di formazione per il personale docente e Ata in materia di contenimento del contagio in collaborazione con le ASL/AST locali;
   8) prevedere che il voto per le elezioni regionali amministrative e per il referendum, ove sia individuata una data Pag. 168che si collochi entro la fine del mese di settembre, avvenga in sedi diverse dalle scuole;
   9) definire entro il 30 settembre 2020 un Piano di Gestione dell'Emergenza Educativa immediatamente operativo, da attuare in caso di nuova chiusura, anche solo parziale, delle scuole a causa dell'eventuale riacutizzarsi della pandemia, che preveda gli investimenti necessari e le misure atte a non lasciare fuori dai percorsi educativi nessuna studentessa e nessuno studente;
   10) prevedere una riserva del 15 per cento di tutti i finanziamenti pubblici e del 20 per cento di quelli di origine europea, per misure di sostegno alla scuola e all'infanzia.
(7-00501) (Nuova formulazione) «Fusacchia, Lattanzio, Quartapelle Procopio, Muroni, Palazzotto, Siragusa, Villani, Di Giorgi, Nitti, Frate, Ruocco, Magi, Prestipino, Siani, Ungaro, Schirò, Fioramonti, Toccafondi, Carbonaro, Rizzo Nervo, Gribaudo».