CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 giugno 2019
212.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Comunicazioni del Presidente sulla missione a L'Aia dell'8 e 9 aprile 2019.

1. Premesse.

  Una delegazione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, guidata dal presidente Zoffili, ha svolto una missione a L'Aja, presso la sede dell'Agenzia di Europol, l'8 e il 9 aprile 2019. A seguito della missione svolta a L'Aja il 18 e 19 dicembre 2018, dal presidente del Comitato, è emersa infatti l'esigenza da parte del Comitato di approfondire ulteriormente alcuni aspetti connessi con le funzioni di controllo e vigilanza sull'attività di Europol, di sua competenza, anche a seguito della trasformazione dell'ente in Agenzia.
  La delegazione, formata dai componenti del Comitato senatrici Pacifico (M5S), segretario di presidenza, e Testor (FI), senatore Iwobi (Lega) e dal deputato Scalfarotto (PD) ha proceduto quindi ad una visita all'Ufficio di collegamento italiano nonché al Centro Operativo dell'Agenzia, incontrando il personale italiano addetto ai medesimi uffici. Sono stati quindi svolti incontri con: Catherine De Bolle. Direttore Esecutivo dell'Agenzia; Dietrich Neumann, Capo Servizi Corporate; Borja Barbosa, Secretary of the Management Board e Laura De Rose, Senior Specialist of the Management Board; Alfredo Nunzi, Head of Department Administration; Antonino Manuguerra, Top OCG Team, European Serious and Organised Crime Centre; Giancarlo Vucchi, European Counter Terrorism Centre; Andrea Paselli, Specialist Europol Cybercrime Centre; Cristina Checchinato, Senior Specialist, Europol Migrant Smuggling Centre. Era presente agli incontri il dottor Edoardo Boggio Marzet, External & EU Institutional Affairs, Corporate Services.

2. L'attività dell'Agenzia Europol, in particolare l'Ufficio di collegamento italiano.

  Nel corso della visita alla sede dell'Agenzia Europol, la delegazione ha svolto una serie di incontri con i rappresentanti di Europol, attraverso l'illustrazione di presentazioni dei rispettivi settori di competenza, che hanno preceduto l'incontro con la Direttrice De Bolle e hanno consentito di approfondire la conoscenza delle rispettive competenze, con un confronto diretto sui temi della sicurezza dei cittadini italiani ed europei a fronte dei fenomeni criminali transnazionali già svolto dal presidente Zoffili nel corso della sua missione a dicembre 2018.
  Innanzitutto, peraltro, la delegazione, su espressa richiesta del presidente del Comitato, ha incontrato i membri dell’Italian Liaison Bureau, l'Ufficio di collegamento tra le Forze dell'ordine italiane ed Europol. Il responsabile dell'Ufficio, il dottor Sandro De Angelis, ha quindi evidenziato i progressi realizzati nel 2018 in termini di contributo italiano alla piattaforma SIENA (Secure Information Exchange Network Application), con un aumento del 31 per cento degli inserimenti, a riprova della crescente diffusione presso le Forze dell'Ordine dell'importanza della condivisione delle informazioni attraverso Europol. Il dottor De Angelis ha altresì ricordato i vari programmi che vedono un'intensa collaborazione tra l'Agenzia e le forze italiane (Eurosearch, Euromafia, Europlay sul gioco d'azzardo, Eurocult sul cultismo in Africa).
  In particolare, gli incrementi della messaggistica SIENA 2018 sono frutto di un Pag. 218maggiore investimento strategico/operativo delle Forze di Polizia italiane. Nello specifico hanno destato particolare interesse in Europol i progetti proposti dalla Direzione Centrale Anticrimine attraverso il Servizio Centrale Operativo con i tre progetti indicati.
  Il progetto Eurosearch è nel quadro della consolidata cooperazione tra Europol attraverso la Direzione Organize Crime Center ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e la necessità di conferire maggiore dinamismo ed efficacia alle indagini in campo europeo, qualora fossero acquisite informazioni o circostanze suscettibili di proiezioni investigative su latitanti mafiosi in Europa e meritevoli di un congiunto approfondimento. È stato evidenziato in questo senso che qualora le convergenze investigative si diramino in due o più Paesi europei si ipotizza, in tale progettualità, anche la creazione di una task-force al fine di avere un condiviso strumento di scambio info-investigativo ed operativo per tutti i Paesi membri, nello specifico settore della cattura dei latitanti. Tale progettualità nasce per favorire lo scambio di informazioni con la programmazione di periodiche riunioni investigative per concordare anche l'eventuale, reciproco invio di investigatori nei rispettivi Paesi membri, qualora le progressioni investigative richiedessero una congiunta operatività in loco.
  Il progetto Euromafia riguarda il contrasto a livello europeo della criminalità mafiosa italiana al fine di conferire alle indagini maggiore unitarietà e coordinamento informativo, in grado di attivare un «focus» immediato, in ambito Europol, sulle progressive proiezioni dei sodalizi mafiosi italiani in territorio europeo, meritevoli di tempestivo e un congiunto approfondimento. Il responsabile dell'Ufficio italiano di collegamento, dottor De Angelis, ha evidenziato in tal senso che qualora convergessero elementi investigativi, la progettualità in esame si propone di avviare, anche in questo caso, task-forces specifiche, come strumento di condivisione e di scambio info-investigativo per tutti i Paesi membri, favorendo l'attivazione immediata, d'intesa con le rispettive Autorità Giudiziarie, degli strumenti già vigenti ed efficaci in ambito europeo (ad esempio, le Squadre Investigative Comuni).
  Il progetto Europlay attiene quindi alla progettualità investigativa per il contrasto al gioco illecito che mira attraverso la condivisione di informazioni a condividere anche la conoscenza dei diversi sistemi normativi europei «di settore», non sempre armonizzati tra di loro al fine di trovare soluzioni per prevenire e reprimere il fenomeno criminale in ambito europeo. Anche per questo progetto una task-force sul tema potrebbe essere utilizzata quale rapido strumento di scambio info-investigativo ed operativo per tutti i Paesi membri, nelle indagini di specifico settore in particolare sul fenomeno del «match-fixing» internazionale, cioè cercando di favorire lo svolgimento di periodiche riunioni investigative tra gli investigatori dei rispettivi Paesi membri e la conseguente formazione di migliori pratiche condivise.
  Il progetto Eurocult, di recente presentato alla Direzione Organize Crime Center riguarda la mafia nigeriana. Tale progetto non ha solo un carattere strategico perché non si limita al solo panorama nazionale, ma contempla anche un'analisi del «cultismo» e della risposta al fenomeno in chiave internazionale e più in particolare europeo.
  Il dottor De Angelis ha quindi evidenziato come le progettualità indicate, portate avanti in SIENA con la Direzione Organize Crime Center, hanno destato particolare interesse nello scambio informativo ed operativo all'interno dell'Agenzia anche con gli altri Paesi membri che hanno proficuamente risposto agli input italiani. È stato quindi ricordato che vi sono altre attività dell'Ufficio. Per quanto riguarda l'Arma dei Carabinieri (Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale) nel 2018 si è stretta una collaborazione con Europol per un proficuo scambio informativo attraverso la loro banca dati e i sistemi di Europol. Per tale progettualità presso Europol è stato distaccato un secondary national expert – con il grado di Pag. 219Tenente Colonnello dell'Arma facente parte di quel Comando – presso Europol. È stato quindi precisato che il personale dell'Arma sul posto ha lo scopo di creare una banca dati in Europol specifica per la tutela del patrimonio al fine di adottare opportune misure per impedire l'acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati.
  Il dottor De Angelis ha ricordato quindi la stretta sinergia collaborativa tra il desk italiano di Eurojust e di Europol: Tale collaborazione ha portato nel corso del 2018 ad un maggiore coinvolgimento ed attenzione investigativa da parte delle autorità giudiziarie e le forze di polizia italiane. Il desk italiano di Europol svolge quindi incontri quotidiani con i capi unità di Europol, acquisendo importanti elementi di riscontro (cosiddetti cross check) in informazioni di polizia inviate dalle medesime Forze di Polizia nazionali ad Europol. In tal caso anche con riunioni periodiche tra i responsabili dei due desk si sollecita (attraverso il desk italiano di Eurojust) l'Autorità giudiziaria competente per una condivisione delle informazioni attraverso il canale SIENA e se si acquisiscono nel corso dell'invio ad Europol considerevoli elementi investigativi tra vari Paesi membri, il desk italiano di Eurojust propone ai Paesi interessati la creazione di joint investigation team, squadre investigative congiunte, con benefici economici europei per le autorità giudiziarie e le Forze di Polizia italiane che conducono le indagini. Un esempio degli strumenti europei che si vanno a sviluppare sempre più nel campo delle indagini in piena sinergia tra le Agenzie europee di Eurojust e Europol su un'indagine senza precedenti delle forze giudiziarie e di polizia di Paesi Bassi, Italia, Germania e Belgio, si è conclusa con la più grande azione comune coordinata contro un gruppo criminale organizzato in Europa.
  Nel corso di un unico giorno di azione comune iniziata nelle prime ore del 5 dicembre 2018, le autorità giudiziarie e di polizia di Paesi Bassi, Italia, Germania, Belgio e Lussemburgo hanno intrapreso un'azione coordinata e decisiva contro la ’ndrangheta arrivando all'arresto in diversi Paesi di oltre 100 persone. L'operazione, denominata «Pollino», è stata la più grande e rilevante del suo genere in Europa. Le autorità giudiziarie e di polizia di contrasto coinvolte hanno collaborato intensamente istituendo una squadra investigativa comune (SIC) sostenuta da Eurojust. I coinvolti Paesi Bassi, Italia e Germania hanno dato vita, quindi, ad una squadra investigativa comune (SIC), una piattaforma che consente alla magistratura e alla polizia di diversi Paesi di lavorare direttamente insieme in un caso specifico e di scambiare sistematicamente informazioni operative. Passo dopo passo, le autorità giudiziarie e le forze di polizia coinvolte nell'Operazione Pollino hanno lavorato a stretto contatto, mettendo in comune le loro conoscenze e la loro creatività per stabilire una strategia comune e scoprire l'effettiva portata e complessità dell'attività criminale della ’ndrangheta. Lo scambio di prove, essenziale per costruire procedimenti giudiziari solidi, è stato un elemento importante per preparare l'azione odierna. La Pollino è stata quindi la prima SIC con la partecipazione dell'Italia, ma essenziale è stato il sostegno pratico attraverso agenzie dell'UE come Eurojust ed Europol che hanno svolto un ruolo cruciale nell'operazione indicata.
  La SIC è stata facilitata e finanziata da Eurojust, che ha anche organizzato una serie di riunioni di coordinamento per riunire regolarmente le autorità nazionali partecipanti, sostenere lo sviluppo di una strategia comune e facilitare la comprensione reciproca dei diversi sistemi giudiziari nei momenti critici dell'indagine. Europol ha contribuito con un'ampia analisi dei dati nell'ambito del progetto di analisi ITOC, che sostiene i casi che indagano sulle attività di gruppi criminali di stampo mafioso originari dell'Italia e che hanno un impatto su altri Stati membri.
  È stato quindi ricordato nel corso dell'incontro con i rappresentanti dell'Ufficio italiano come in Italia l'attenzione principale sia stata rivolta in Calabria, con 41 arresti effettuati. Le autorità coinvolte sono state quindi: Direzione Nazionale Pag. 220Antimafia e Antiterrorismo, DDAA di Reggio Calabria, Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (SCO), Servizio Centrale di Investigazione della Guardia di Finanza (SCICO) Comando di polizia per le indagini finanziarie della Guardia di Finanza (Valutaria GdF) Servizio operativo antidroga della Guardia di Finanza di Reggio Calabria (GOA).
  Si è precisato quindi come sicuramente per l'anno in corso l'incremento di messaggistica SIENA da parte italiana ad Europol, sarà maggiore anche grazie al progetto dipartimentale della DIA ONNET che sostiene la rete ON. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza sostiene attraverso questo progetto europeo con sempre maggior impegno, l'azione di contrasto internazionale alle mafie, anche attraverso una più energica opera di sensibilizzazione delle Forze di Polizia di altri Paesi finalizzata a rafforzare la consapevolezza del fenomeno transnazionale della criminalità organizzata di tipo mafioso. Il progetto prevede un cospicuo finanziamento da parte della Commissione europea per la funzionalità della Rete Operativa Antimafia ON. La Rete, operando in sinergia con gli strumenti di cooperazione di polizia già esistenti, permetterà di supportare le unità investigative degli Stati Membri con investigatori specializzati sullo specifico fenomeno criminale e migliorando contestualmente lo scambio d'informazioni utili alle indagini. Oltre all'Italia, la Germania, la Francia, la Spagna, il Belgio e l'Olanda altri Stati membri dell'Ue e Paesi amici terzi stanno formalmente avviando le procedure di adesione ad ON, un progetto che evidentemente, nel garantire la copertura economica dei costi necessari al funzionamento della rete e permettere di fatto l'effettiva implementazione SIENA per una efficace e concreta azione di contrasto al crimine organizzato, sta riscuotendo sempre più interesse di carattere internazionale.
  Il presidente Zoffili ha quindi voluto ringraziare, anche a nome della delegazione parlamentare presente, il dottor De Angelis e tutti i presenti per il lavoro straordinario e proficuo da loro svolto.

3. Le attività svolte dalle altre unità di Europol.

  La delegazione del Comitato Schengen ha quindi incontrato il responsabile della governance dell'Agenzia, Dietrich Neumann, che ha illustrato i risultati raggiunti da Europol tanto in termini di sostegno a rilevanti operazioni di polizia che di scambio di informazioni, con più di 1 milione di inserimenti sulla piattaforma SIENA nel 2018.
  Il dottor Neumann, al contempo, ha ribadito, come già evidenziato nel corso della precedente missione del presidente Zoffili, la necessità di incrementare le risorse finanziarie disponibili per l'Agenzia, per poter adempiere a tutte le richieste degli Stati Membri e dotarsi di tecnologie fondamentali per consentire la condivisione delle informazioni. Sull'argomento, come ha precisato anche il responsabile dell'Amministrazione dell'Agenzia, dottor Alfredo Nunzi, per il 2020 Europol ha chiesto infatti 174,8 milioni di euro, a fronte dei 138 di quest'anno e ai 123,7 indicati dalla Commissione; una discrepanza che non consentirebbe ad Europol di far fronte alle sue necessità, con una perdita di servizi per gli Stati Membri, beneficiari ultimi del sostegno dell'agenzia. È stato precisato d'altra parte che analoghe difficoltà esistono con riferimento al negoziato per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, ove la proposta della Commissione è di circa 900 milioni a fronte di un ammontare doppio prospettato dall'agenzia.
  Il presidente Zoffili e i membri della delegazione Scalfarotto, Pacifico e Testor hanno assicurato, a più riprese, per gli aspetti di competenza del Comitato, l'impegno ad approfondire le problematiche evidenziate anche attraverso un'audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze, professor Tria. Il presidente Zoffili, in particolare ha ricordato come l'avvio di una legislatura europea, a seguito delle Pag. 221elezioni del 26 maggio, potrà sviluppare nuovi percorsi anche sui temi evidenziati dagli interlocutori incontrati.
  Il dottor Nunzi, funzionario di grado più alto italiano in Europol, ha riproposto d'altro canto il tema della presenza di funzionari e alti dirigenti italiani presso l'Agenzia Europol. Quella italiana è stata infatti la terza nazionalità dopo quella spagnola e olandese nel 2018, ad indicare una rappresentanza piuttosto nutrita, oltre che qualificata, ai livelli operativi, ma sarebbe auspicabile una maggiore presenza di livello apicale, anche con riferimento alla vacanza aperta per il posto di Vice Direttore, ove risulta essere pervenuta una candidatura italiana.
  È stato quindi svolto l'incontro con il Segretario del Management Board di Europol, Barbosa de Miguel, e la sua collaboratrice dottoressa Laura De Rose. I due rappresentanti di Europol hanno ricordato quindi la struttura dell'Agenzia e la positiva interazione avviata con il Comitato creato in seno al Parlamento europeo ove l'Italia ha designato due membri, appartenenti alla Commissione Affari Costituzionali. Il presidente Zoffili ha confermato di essere a conoscenza della questione, evidenziando l'opportunità di un raccordo per la massima condivisione di informazioni.
  Hanno quindi avuto luogo una serie di presentazioni tecniche sui principali fenomeni all'attenzione di Europol: terrorismo, cybercrime, traffico di migranti e crimine organizzato, seguite da un vivace scambio e approfondimento con i membri della delegazione Pacifico, Iwobi, Scalfarotto e Testor.
  Il dottor Giancarlo Vucchi ha presentato in particolare il cosiddetto l'ECTC, European Counter Terrorism Center, che ha visto una forte crescita delle sue attività di informazione, supporto operativo e strategico e di analisi con l'aumento della minaccia terroristica, tanto di matrice jihadista che di estrema destra. In questo senso il dottor Vucchi ha ricordato l'importanza ed anche i limiti- riguardando solo le transazioni via bonifico bancario- dell'Accordo con gli USA per lo scambio di informazioni sul finanziamento del terrorismo.
  Il dottor Andrea Paselli ha presentato invece EC3, l’Europol Cybercrime Center, anche questo divenuto un settore prioritario di attività di Europol, in collaborazione non solo con le autorità degli Stati membri e Stati terzi associati, ma anche con il settore privato, dalle compagnie informatiche al settore del credito, oggetto frequenti di attacchi. È stata quindi svolta una dettagliata presentazione dei principali crimini che avvengono per via informatica e del supporto che fornisce Europol.
  Nel corso degli incontri pomeridiani, la dottoressa Cristina Checchinato ha presentato invece l'attività dello EU Migrants Smuggling Center (EMSC), di analisi e supporto investigativo e operativo, oggi particolarmente incentrati sulla rotta marocchina-spagnola e quella balcanica. Il suo collega dottor Anthony Managuerra ha presentato l'ITOC, progetto sulla criminalità organizzata italiana che si affianca a quelli sulle mafie dell'Europa dell'Est e i cosiddetti Bikers, che coinvolge nove Paesi Membri e cinque associati. Il dottor Managuerra ha sottolineato il ruolo di ITOC di supporto investigativo, sul posto e di coordinamento delle forze nazionali, nonché la costante interazione con Eurojust. Ha ricordato anch'egli, al riguardo, l'operazione «Pollino», già illustrata nel corso della mattinata dal dottor De Angelis, che ha visto più di cento arresti tra Italia, Paesi Bassi, Germania e Belgio nell'ambito del contrasto alla ’ndrangheta, coordinata da Europol e Eurojust.
  Il dottor Managuerra ha considerato peraltro – come già fatto nel corso della precedente missione del presidente Zoffili del dicembre scorso – la mancanza di una legislazione specifica in materia mafiosa negli Stati membri facenti parte di Europol, salvo l'Italia, che fa sì che le mafie non siano riconosciute tra le priorità europee e come sia Europol a spostare risorse verso ITOC, auspicando l'adozione di norme europee specificamente dedicate al contrasto alle mafie. Pag. 222
  Il presidente Zoffili ha quindi ringraziato, a nome della delegazione presente e dei componenti del Comitato Schengen, tutti gli interlocutori per le utili informazioni fornite, assicurando, per gli aspetti di competenza del Comitato, l'impegno, anche suo personale, e il sostegno a esporre ai rappresentanti di Governo competenti le problematiche emerse nelle sedi europee appropriate.
  A conclusione dell'intensa giornata di incontri, la delegazione del Comitato Schengen, guidata dal presidente Zoffili ha quindi incontrato la Direttrice di Europol, Catherine De Bolle, che ha ringraziato per l'attenzione dei rappresentanti del Parlamento italiano per le problematiche affrontate dall'Agenzia da lei diretta. La dottoressa De Bolle ha in particolare evidenziato l'ottima interazione con l'Ufficio italiano di collegamento nonché della professionalità di tutto il personale italiano in servizio presso l'Agenzia, motivo di vanto per il nostro Paese.
  La Direttrice di Europol ha in particolare informato della collaborazione avviata con l'Arma dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e di quella prossima con la Guardia di Finanza per il contrasto ai crimini finanziari. Nel far stato di come l'attenzione di Europol si diriga sempre più verso i cosiddetti high value targets gli obiettivi più sensibili – terrorismo, migrazioni, cybercrime, crimini finanziari e crimine organizzato transnazionale – la Direttrice De Bolle ha rinnovato in special modo l'auspicio del supporto italiano sul fronte delle risorse.
  Il presidente Zoffili, nel ribadire l'attenzione del Comitato da lui presieduto, verso le istanze di Europol, ha quindi invitato la Direttrice De Bolle a svolgere un'audizione in Italia presso il Comitato per approfondire ulteriormente le questioni emerse nel corso degli incontri svolti nella occasione presente e nella sua precedente missione di dicembre scorso.
  Sono quindi intervenuti sui temi oggetto dell'incontro i parlamentari Pacifico, Scalfarotto e Iwobi, chiedendo ulteriori precisazioni e chiarimenti sui temi affrontati dalla Direttrice De Bolle.
  L'ambasciatore d'Italia a L'Aja, Andrea Perugini, intervenuto alla riunione, ha a suo volta espresso grande apprezzamento per l'incontro e per l'attenzione rivolta dalla Direttrice De Bolle alla delegazione parlamentare guidata dal presidente Zoffili. L'ambasciatore Perugini ha evidenziato in particolare l'importanza delle tematiche economico-finanziarie emerse nel corso degli incontri svolti e della presenza di personale italiano all'interno dell'Agenzia Europol.
  È stata quindi svolta una cena informale con i rappresentanti dell'Ufficio italiano presso Europol e l'ambasciatore.

4. Conclusioni.

  La delegazione parlamentare a conclusione della missione ha quindi incontrato, in un briefing informale presso la Residenza dell'Ambasciatore d'Italia a L'Aja, il Vice Presidente di Eurojust e Responsabile del desk italiano, il magistrato Filippo Spiezia. Oltre a una generale panoramica sull'Agenzia e sulla composizione del desk italiano, l'incontro ha consentito, pur nella sua informalità, di evidenziare alcune tematiche, con l'obiettivo di consolidare e valorizzare l'importante contributo italiano all'Agenzia e, in generale, alla lotta alla criminalità. In particolare, i temi più rilevanti sono stati quello delle risorse, soprattutto umane, che evidenzia il sottodimensionamento del desk italiano rispetto agli altri partner europei, anche in considerazione della centralità che l'Italia ha assunto nella promozione efficace della lotta contro terrorismo, traffici illeciti e fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso.
  Su tali tematiche, come già emerso durante gli incontri svolti presso la sede dell'Agenzia Europol, il presidente Zoffili ha concordato sull'importanza che venga avviata una revisione della normativa, sia nazionale sia sovranazionale, per contrastare un fenomeno ormai transnazionale e che in alcuni Paesi si sta radicando sotto forme meno classiche ma altrettanto pericolose. È stata quindi sottolineata l'importanza di dare continuità alla rinnovata Pag. 223attenzione italiana verso le due Agenzie. Sono quindi intervenuti i membri della delegazione parlamentare del Comitato Schengen Pacifico, Scalfarotto, Iwobi e Testor, che hanno ringraziato gli interlocutori per le utili indicazioni fornite.
  Il presidente Zoffili ha quindi rappresentato l'auspicio di svolgere nei mesi prossimi audizioni di rappresentanti di Eurojust presso il Comitato da lui presieduto, unitamente a quelli di Europol.
  La delegazione parlamentare del Comitato Schengen, guidata dal presidente Zoffili, ha quindi svolto un incontro di cortesia con il Ministro delle Migrazioni olandese, Mark Harbers. Il presidente Zoffili, a nome della delegazione parlamentare del Comitato Schengen, ha innanzitutto ringraziato il ministro Harbers per l'occasione di incontro, invitandolo a svolgere un'audizione presso il Comitato Schengen.
  Il ministro Harbers ha quindi rievocato la sua visita in Italia nel giugno dello scorso anno e la solidarietà e apprezzamento per gli sforzi fatti dall'Italia in materia migratoria, ribadendo la necessità di un approccio comune e di continuità a livello europeo nella gestione del fenomeno. Il Ministro si è soffermato quindi sui temi dell'attraversamento illegale dei confini europei, con i fenomeni delle migrazioni secondarie e del cosiddetto asylum shopping, il dibattito sulla riforma del Regolamento di Dublino, la politica europea dell'asilo, anche in una logica di «spacchettamento» dell'attuale proposta di riforma del CEAS. È stata considerata in questo senso la possibilità di passare da un rights-based approach ad un rules-based approach, finalizzato all'adozione di misure selettive, concrete e concertate, in cui si collocano anche un migliore monitoraggio dei flussi attraverso il ricorso alle nuove tecnologie di rilevamento e registrazione nei punti di primo ingresso nell'UE.
  Sono quindi intervenuti tutti i membri della delegazione parlamentare del Comitato Schengen ringraziando il ministro Harbers e interloquendo su alcune problematiche specifiche quali il tema delle cosiddette «migrazioni secondarie», quale conseguenza di una politica europea al fenomeno migratorio nella sua globalità, l'attività di SAR svolta dalle ONG nel Mediterraneo, che rappresenterebbe un «pull factor» che alimenta i flussi illegali, penalizzando l'attività di altre ONG nel continente africano per creare sviluppo locale.
  Il presidente Zoffili ha ribadito il personale ringraziamento al ministro Harbers per l'utile occasione di incontro che ha nel complesso messo in luce l'esistenza di importanti margini di convergenza sui temi migratori e l'utilità di un dialogo costruttivo. A sua volta il Ministro Harbers ha ringraziato la delegazione del Comitato Schengen ribadendo l'impegno sui temi di comune interesse, e la sua disponibilità a recarsi in Italia per ulteriori incontri di approfondimento.

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ALLEGATO 2

Comunicazioni del Presidente sulla missione a Ventimiglia del 16 aprile 2019.

1. Premesse.

  Una delegazione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, guidata dal presidente Zoffili, ha svolto una missione a Ventimiglia, presso la sede della Polizia di Frontiera, martedì 16 aprile 2019, allo scopo di approfondire alcuni aspetti connessi con le funzioni di controllo e vigilanza assegnate al Comitato in materia di immigrazione con particolare riferimento ai controlli e ai transiti di migranti da e verso il territorio francese, anche in ordine ai cittadini italiani frontalieri.
  La missione della delegazione, formata dai deputati Di Muro (Lega), De Luca (PD) e Silli (FI), dalla deputata Galizia (M5S) e dal senatore Martelli (Misto) ha consentito di svolgere incontri, sulle tematiche oggetto della missione, con il Direttore Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, dottor Massimo Bontempi; il Prefetto e il Questore di Imperia, rispettivamente dottor Alberto Intini e dottor Cesare Capocasa; il Comandante provinciale dei Carabinieri di Imperia, della Guardia di Finanza, dell'Esercito dislocato sul territorio; del Dirigente della Polizia di Frontiera, Martino Santacroce; rappresentanti della Regione Liguria, della Provincia di Imperia, il Sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano; il Sindaco di Olivetta San Michele (IM), Adriano Biancheri, comune al confine con la Francia.
  Al termine degli incontri, la delegazione del Comitato Schengen si è quindi trasferita al Centro Migranti Parco Roja e successivamente al posto di frontiera di Ponte San Luigi per un sopralluogo al Centro operativo Polizia di Frontiera.

2. Le peculiarità della frontiera di Ventimiglia e il Centro Migranti Valle Roja.

  Nel corso degli incontri svolti presso la sede di Polizia di Frontiera di Ventimiglia, il presidente Zoffili ha ringraziato gli intervenuti per l'accoglienza riservata alla delegazione parlamentare da lui guidata, ricordando l'interesse per la stessa, manifestato da tutte le forze politiche.
  È emerso quindi, dagli intervenenti dei diversi interlocutori, come la Francia abbia sospeso, da ultimo, l'Accordo di Schengen dal 1o novembre 2018 al 30 aprile 2019 e avrebbe già notificato un'ulteriore proroga fino al 31 ottobre 2019, per: minacce terroristiche, situazione alle frontiere esterne, imminenti incontri politici ad alto livello.
  In particolare, dalla fine del 2018 sul territorio francese si sono verificati altri due attacchi, rivendicati dallo Stato Islamico, a Strasburgo e nel carcere di Alecon-Condé-sur-Sarthe. Specifica preoccupazione genererebbe, inoltre, in Francia l'evoluzione della situazione in Siria, per le aumentate probabilità di un ritorno massiccio di combattenti stranieri in territorio europeo, di cui circa 550 cittadini francesi o stranieri residenti in Francia, con l'intenzione di perpetrare azioni violente.
  Le Autorità francesi hanno, altresì, rappresentato che durante detto periodo (fino al 31 ottobre 2019) saranno condotti controlli alle frontiere interne terrestri con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera, la Spagna e l'Italia, nonché alle frontiere aeree e marittime, con le medesime modalità di quelle già in vigore dal 14 Pag. 225dicembre 2015. In tal modo il periodo di ripristino dei controlli di frontiera da parte della Francia raggiungerebbe una durata complessiva superiore a quella prevista dalla normativa vigente, pari a un massimo di 2 anni, ai sensi del cosiddetto Codice frontiere Schengen (articolo 25 e ss. del Regolamento (CE) n. 399 del 2016).
  In merito alla gestione del fenomeno migratorio specifico lungo la fascia confinaria terrestre con la Francia, a seguito degli eventi di Bardonecchia, la Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere – facente capo al Dipartimento della Pubblica Sicurezza – ha coordinato un gruppo di lavoro interministeriale, cui hanno partecipato tutte le Amministrazioni interessate dai controlli al confine italo – francese, al fine di definire procedure di raccordo operativo in vista della rimodulazione degli Accordi di cooperazione con la Francia.
  In questo senso, la proposta di rimodulazione degli Accordi di cooperazione con la Francia – che prevede procedure semplificate di ripresa in carico dei migranti irregolari – è stata oggetto dell'incontro tenutosi il 22 novembre 2018, tra il Direttore Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, Prefetto Massimo Bontempi, e gli omologhi francesi. In quella occasione, è stato convenuto di istituire un ristretto gruppo di lavoro per la stesura di un protocollo per disciplinare i servizi in atto predisposti nella zona transfrontaliera italo-francese, allo scopo di contrastare l'immigrazione irregolare e la criminalità transfrontaliera. Il documento, condiviso dalle parti, ha ricondotto le attività di collaborazione a tre tipologie di servizi: pattugliamento congiunto; controllo in corso di viaggio in forma non congiunta; attività presso gli Uffici a controlli nazionali abbinati in forma non congiunta.
  Con specifico riferimento al Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia, è stato quindi evidenziato come lo stesso svolga attività istituzionale sul confine di Ventimiglia, su una superficie di sessanta chilometri di latitudine e di trenta chilometri di longitudine, dal mare alle Alpi Marittime sino ai 2000 metri di altitudine, con presenza di fitte macchie boschive. Vi sono, oltre ai percorsi principali di carattere stradale (S.S. Aurelia), autostradale (A/10) e ferroviario – ove erano situati i valichi di Ponte San Luigi, Ponte San Ludovico, Barriera autostradale e Stazione ferroviaria di Ventimiglia –, innumerevoli strade, camminamenti e sentieri che si snodano attraverso le montagne, (talvolta molto tortuosi e a ridosso di burroni), nonché ex percorsi di guerra di fattura militare, percorribili in auto.
  In tale e ulteriore contesto territoriale, il Settore di Ventimiglia è interessato alla gestione di sei ex valichi di Frontiera con la Francia: autostradale in A/10; ferroviario in stazione FS di Ventimiglia; stradali di Ponte San Luigi e Ponte San Ludovico e sulla Strada Statale 20 in località Fanghetto e Olivetta San Michele, in direzione della valle Roya.
  Sono quindi intervenuti sulle tematiche evidenziate i membri della delegazione parlamentari De Luca, Silli, Martelli e Galizia, richiedendo ulteriori elementi di conoscenza sulle problematiche relative ai respingimenti, le riammissioni e riconoscimenti di immigrati presso il posto di frontiera. Il presidente Zoffili ha quindi ribadito l'intenzione della Commissione da lui presieduta di essere presenti sul territorio, incentivando la collaborazione con gli operatori più direttamente coinvolti. Il presidente del Comitato Schengen ha quindi evidenziato come l'Accordo di Schengen vada considerato, con buon senso, prendendo atto che ci sono situazioni in cui la libera circolazione in Europa non è più garantita, proprio come al confine italo-francese con Ventimiglia. Il deputato Di Muro, membro della delegazione e rappresentante del territorio, ha quindi evidenziato come il comune di Ventimiglia abbia pagato un prezzo molto alto per la presenza di migranti, ringraziando tutti i presenti per il fattivo ed efficace lavoro svolto.
  La delegazione del Comitato Schengen guidata dal presidente Zoffili, dopo un Pag. 226incontro con la stampa, ha quindi effettuato un sopralluogo al Centro di accoglienza migranti del Roja.
  Nel corso della visita, è emerso che il Centro di accoglienza per stranieri in transito, sito in Ventimiglia, è stato aperto nel luglio 2016 al fine di alleggerire le problematiche igienico sanitarie e di ordine pubblico connesse allo stazionamento di migranti lungo le vie della piccola città di confine e lungo le sponde del fiume Roja nonché per fornire un'assistenza primaria ai migranti in transito. Il Centro, gestito dalla Croce Rossa Italiana in forza di apposita convenzione, ha ospitato: 10.081 migranti nel 2017 e 9572 nel 2018, provenienti da 49 Paesi africani ed asiatici. A seguito della diminuzione della pressione migratoria, il Campo ospita, nel momento attuale, circa 200 persone al giorno. Vi sono in prevalenza uomini singoli, ma una parte del Centro è dedicata a nuclei familiari, donne e minori non accompagnati.
  Il presidente Zoffili ha quindi ringraziato gli operatori del Centro migranti, ricordando come la passione con cui le forze dell'ordine e gli operatori della Croce Rossa e degli enti locali lavorano per garantire sicurezza ai cittadini nella lotta all'immigrazione clandestina, ma soprattutto ai trafficanti di uomini e donne, sia da valorizzare e riconoscere con merito.
  La delegazione ha quindi effettuato un sopralluogo presso il Centro Operativo della Polizia di Frontiera di Ponte San Luigi. Nel corso del sopralluogo sono intervenuti il dottor Martino Santacroce, Dirigente della Polizia di Frontiera e il Questore di Imperia, dottor Cesare Capocasa, evidenziando le problematiche principali inerenti il controllo dei migranti sul passaggio e la fattiva collaborazione con il personale della polizia di frontiera francese distaccato presso quella sede.

3. Conclusioni.

  La missione della delegazione parlamentare ha consentito di evidenziare come l'organizzazione della struttura del valico frontaliero di Ventimiglia rappresenti un punto di eccellenza, In particolare alla data del 31 marzo 2019 il numero delle persone denunciate in stato di arresto ammontava a 54, con un numero di 190 nel 2016, di 218 nel 2017 e di 158 nel 218. Le persone in stato di libertà denunciate risultavano, al 31 marzo 2019, in numero di 32, mentre per gli anni 2016, 2017 e 2018, rispettivamente 128, 101 e 63. Per quanto riguarda il numero di irregolari rintracciati il numero è stato di 61 nel 2019, 170 nel 2018, 226 nel 2017 e 187 nel 2016.
  Per quanto riguarda i respingimenti alla frontiera, la missione ha consentito di accertare che sono stati, sempre al 31 marzo 2019, 4773; 20079 nel 2018; 23834 nel 2017; 17047 nel 2016. Gli stranieri irregolari quindi sono stati 11065 nel 2016; 18931 nel 2017; 14342, nel 2018 e 2537, al 31 marzo 2019.
  A conclusione della missione, il presidente Zoffili, a nome dei componenti della delegazione da lui guidata e di tutto il Comitato Schengen, ha rivolto un ringraziamento a tutti gli intervenuti. Il presidente del Comitato Schengen ha quindi espresso l'auspicio, condiviso dai colleghi presenti, di svolgere in futuro una audizione, presso la sede del Comitato, del personale impegnato presso il valico di frontiera di Ventimiglia, allo scopo di evidenziare eventuali sviluppi della situazione esistente, assicurando nuovi sopralluoghi da parte di una delegazione della Commissione.