CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 marzo 2019
162.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00559 Prestipino: Messa in sicurezza del viadotto della Magliana a Roma.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In premessa occorre rilevare che il ponte della Magliana ricade nella viabilità comunale, ed è quindi in gestione a Roma Capitale.
  Tuttavia, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio l'Abruzzo e la Sardegna ha fatto presente che – nell'ambito della procedura di approvazione del progetto definitivo riguardante la realizzazione del ponte dei Congressi – Roma Capitale rappresentava di aver posto in essere una serie di attività volte alla definizione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria riguardanti il ponte in premessa.
  Successivamente, Roma Capitale riferiva che uno studio condotto sul medesimo ponte della Magliana ha portato a escludere situazioni di pericolo imminente sulle strutture.
  Lo studio evidenziava tuttavia la necessità di interventi di manutenzione straordinaria sulle parti d'opera rilevate in stato ammalorato e sugli apparecchi d'appoggio, che saranno realizzati con somme a carico del bilancio di Roma Capitale per un importo complessivo pari a euro 2.100.000,00.
  Infine, l'Amministrazione Capitolina ha fatto presente che gli eventuali interventi per il miglioramento sismico del ponte della Magliana, non compresi in quelli sopra citati, potranno essere oggetto di apprezzamento e valutazione nell'ambito dell'offerta tecnico-economica nella procedura di affidamento dei lavori di realizzazione del ponte dei Congressi.

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ALLEGATO 2

5-01163 Foti: Misure infrastrutturali volte a ridurre la presenza di animali selvatici su strade e autostrade.
5-01307 Gadda: Misure infrastrutturali volte a ridurre la presenza di animali selvatici su strade e autostrade.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente agli atti n. 5-01163 dell'Onorevole Foti e n. 5-01307 dell'Onorevole Gadda in quanto vertono su analogo argomento.
  Sul tema della sicurezza e della prevenzione dalle intrusioni di animali sulla viabilità autostradale, è opportuno premettere che l'attuale assetto normativo attribuisce alla rete autostradale una mera funzione di delimitazione.
  Tuttavia, gli uffici territoriali del MIT hanno svolto attività che, seppur in forma indiretta, hanno avuto la funzione di protezione da ogni forma di intrusione dall'esterno.
  In particolare, sono stati spesso attivati piani di manutenzione straordinaria, insieme ai concessionari, dove si sono verificati episodi di intromissione di cinghiali, procedendo anche alla sostituzione dei vecchi impianti di tipo tradizionale costituiti di rete metallica di altezza 1,2 metri, con rete anti faunistica dotata di un prolungamento a terra costituito da rete elettrosaldata annegata per almeno 30 cm nel terreno.
  Inoltre, più recentemente, anche a seguito dell'episodio menzionato dagli Onorevoli interroganti, si è deciso di attivare un tavolo tecnico di confronto con tutte le società Concessionarie al fine di individuare ogni utile contributo da estendere quale buona pratica a tutti i gestori autostradali.
  Quanto ai tantissimi incidenti stradali causati dall'urto accidentale con cinghiali, il Ministero delle politiche agricole ha riferito quanto segue.
  Il problema dell'eccessiva presenza dei cinghiali sul territorio nazionale è da tempo all'attenzione del Governo, in particolare con l'obiettivo di predisporre un pacchetto di misure volte a rendere più incisivi gli strumenti di contrasto all'incremento delle popolazioni di cinghiali, anche attraverso una modifica della legge n. 157/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).
  È necessario infatti agire in maniera coordinata su tutto il territorio e impostare interventi di gestione che risultino efficaci a breve termine, ma soprattutto che consentano di stabilizzare la situazione nel lungo periodo.
  In tale direzione, e in accordo con il Ministero dell'ambiente, il 16 novembre 2018 è stato istituito un gruppo di lavoro incaricato, fra l'altro, di formulare proposte per l'adeguamento del quadro normativo e sanzionatorio per i danni da fauna selvatica.

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ALLEGATO 3

5-01262 Marco Di Maio: Stato di sicurezza dei viadotti presenti sulla E45, con particolare riguardo al viadotto «Puleto» tra Toscana ed Emilia Romagna.
5-01696 D'Ettore: Stato di sicurezza dei viadotti presenti sulla E45, con particolare riguardo al viadotto «Puleto» tra Toscana ed Emilia Romagna.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente agli atti n. 5-01262 dell'Onorevole Marco Di Maio e altri e n. 5-01696 dell'Onorevole D'Ettore e altri in quanto vertono su analogo argomento.
  In relazione alla viabilità sulla E45, la società ANAS segnala di aver posto in essere le prescrizioni impartite dalla Procura di Arezzo necessarie per la riapertura parziale del viadotto Puleto. E infatti il 13 febbraio scorso la stessa Procura ne ha autorizzato la riapertura parziale, consentendo il transito alle sole autovetture e ai veicoli di massa a pieno carico inferiore a 3,5 tonnellate, su una sola corsia per ogni senso di marcia e a velocità ridotta; per i mezzi pesanti restano valide le deviazioni sui percorsi alternativi già definiti.
  Ad oggi, gli interventi programmati e le attività collegate sono vincolati alle decisioni della Procura di Arezzo, che sta effettuando un'indagine penale sullo stato del viadotto.
  Infatti, lo scorso 6 marzo la Procura ha notificato ad ANAS avvisi per accertamenti tecnici non ripetibili. Lo stesso giorno, la società ha trasmesso alla Procura l'aggiornamento dei lavori in corso sulla struttura, precisando che, come da cronoprogramma, erano previsti per i giorni successivi gli interventi di cerchiatura e applicazione di malte espansive su 15 appoggi del viadotto, nell'ambito degli interventi di consolidamento dei baggioli già avviati per consentire la riapertura della E45 ai mezzi pesanti.
  Il successivo 11 marzo la Procura ha notificato ad ANAS il provvedimento con cui dispone di non procedere ad alcuna attività riguardante i baggioli sul viadotto Puleto, per evitare l'alterazione dello stato dei luoghi e consentire lo svolgimento di nuovi accertamenti tecnici nell'ambito della suddetta indagine penale.
  ANAS ha quindi dovuto sospendere temporaneamente le attività sugli appoggi, mentre proseguono gli interventi sulle pile del viadotto.
  Tuttavia, senza interferire con le attività della magistratura, non appena effettuate le prove irripetibili ANAS chiederà la revoca del sequestro per l'immediata ripresa dei lavori di consolidamento.
  Più in generale sullo stato della E45, ANAS informa che sono stati avviati i lavori di manutenzione già previsti nel piano di riqualificazione, che avranno una durata di circa duecento giorni e che riguardano, in particolare, il risanamento in calcestruzzo, il miglioramento sismico dell'opera, il rifacimento delle solette e l'ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza.
  Inoltre, circa le principali criticità di tutto il tracciato della E45, ANAS ha predisposto un piano di interventi di manutenzione straordinaria, previsto dal Pag. 71Contratto di Programma 2016-2020, per un investimento complessivo di circa 1 miliardo di euro; ad oggi sono già attivi o in fase di attivazione cantieri per oltre 483 milioni.
  Quanto poi ai disagi che la chiusura del viadotto Puleto ha comportato per gli operatori economici del territorio, per le comunità locali e per tutti coloro che utilizzano la E45 per gli spostamenti connessi alle esigenze di lavoro e di studio, oltre che per i movimenti turistici, il Ministero dell'interno informa che la Regione Toscana, con decreto del Presidente della Giunta n. 14 del 28 gennaio 2019, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale nella provincia di Arezzo.
  Inoltre, la delibera della Giunta n. 96 in pari data ha individuato i Comuni che hanno subito impatti sociali ed economici, rinviando all'adozione di successivi provvedimenti il riconoscimento degli interventi necessari per l'assegnazione di risorse finanziarie per il ristoro dei danni sofferti dal tessuto economico e sociale.
  Nello specifico, sono stati individuati i Comuni di Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro e Sestino, in quanto caratterizzati da una forte connotazione turistica e da un sistema di attività economiche, produttive e di mobilità scolastica, che si basano prevalentemente sull'efficienza della E45.
  Infine, ricordo che la SS 3-bis Tiberina rientra nella competenza ANAS per l'intero percorso, con esclusione dei tratti interni ai centri abitati con popolazione superiore ai 10.000 abitanti.
  Riguardo invece alla ex SS 3-bis Tiberina, di competenza degli Enti locali, ANAS riferisce di essersi impegnata alla riapertura del vecchio tracciato e di aver completato la progettazione esecutiva per i lavori necessari al ripristino del tratto in territorio del Comune di Pieve Santo Stefano.
  Attualmente è in fase di completamento l'iter amministrativo necessario sia per l'affidamento dei lavori che per la stipula dell'apposita convenzione con l'Ente proprietario lato Toscana, cioè il Comune di Pieve Santo Stefano.
  Da ultimo informo che per il tratto in argomento della ex SS 3-bis Tiberina, che interessa le regioni Toscana ed Emilia Romagna, i competenti uffici del MIT stanno effettuando le necessarie verifiche al fine di avviare la procedura di riclassificazione a strada statale.