CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 febbraio 2019
143.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione
ALLEGATO

ALLEGATO

Sulla missione a L'Aja del 18 e 19 dicembre 2018.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

1. Premesse.

  Il Presidente del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione e asilo, deputato Eugenio Zóffili, ha svolto una missione a L'Aja il 18 e 19 dicembre 2018, in rappresentanza del Comitato.
  Il Vice Direttore Esecutivo di Europol, responsabile per la direzione operazioni, dottor Wil van Gemert, già audito dal Comitato nella passata legislatura, ha infatti rivolto al presidente Zóffili l'invito a svolgere una visita introduttiva ad Europol, per prendere diretta contezza delle attività dell'Agenzia e ricevere presentazioni in aree di interesse.
  In particolare, secondo il programma definito anche con l'Ambasciata d'Italia a L'Aja, oltre al dottor Wil van Gemert, il presidente Zóffili ha incontrato Dietrich Neumann, Europol Head of Department of Governance; Borja Barbosa de Miguel, Secretary of the Management Board; Alfredo Nunzi, Head of Department Administration; Roberto D'Annunzio, European Migrant Smuggling Centre (EMSC) Specialist; Antonino Manuguerra, Top OCG Team, European Serious and Organised Crime Centre; Giancarlo Vucchi, European Counter Terrorism Centre Specialist; Andrea Paselli, Europol Cybercrime Center Specialist. È stata svolta altresì una visita al Centro Operativo di Europol e all'Ufficio di collegamento italiano della medesima Agenzia.
  Oltre ad Europol il presidente Zóffili ha approfondito inoltre le problematiche concernenti il funzionamento di Eurojust, l'unità di cooperazione istituita con decisione 2002/187/GAI del Consiglio, modificata dalla decisione 2009/426/GAI del Consiglio, del 16 dicembre 2008, al fine di sostenere e rafforzare il coordinamento e la cooperazione tra autorità nazionali nella lotta contro le forme gravi di criminalità transnazionale che interessano l'Unione europea.
  La missione del presidente Zóffili ha quindi mirato ad approfondire il funzionamento di Europol e Eurojust, anche in vista di una prossima missione di una delegazione del Comitato a L'Aja, con l'obiettivo di avviare un confronto costruttivo sui temi del fenomeno migratorio in Italia e in Unione europea, in connessione con i fenomeni criminali transnazionali.

2. Le problematiche relative ad Eurojust, dal punto di vista dei rappresentanti italiani.

  All'arrivo a L'Aja, è stato svolto un briefing con l'Ambasciatore d'Italia a L'Aja, Andrea Perugini, in preparazione dell'incontro con il magistrato Silvio Franz, in rappresentanza del Membro Nazionale Italiano di Eurojust, Filippo Spiezia.
  In apertura dell'incontro con il rappresentante di Eurojust, svolto presso la sede dell'Ambasciata d'Italia a L'Aja, il presidente Zóffili ha inteso ringraziare i suoi interlocutori intervenuti in rappresentanza della componente italiana di Eurojust, evidenziando come la sua missione avesse l'obiettivo prioritario di verificare sul campo e sul serio le dinamiche sottese alle due importanti Agenzie europee, Eurojust Pag. 101e Europol, e svolgere un lavoro vieppiù utile con le istituzioni nazionali ed europee.
  Il dottor Franz ha illustrato quindi la struttura e gli obiettivi di Eurojust, Agenzia, composta da 28 Membri nazionali: magistrati del pubblico ministero, giudici o funzionari di polizia con pari prerogative, designati uno da ogni Stato membro, Nell'Agenzia sono presenti anche magistrati di collegamento di Paesi terzi. L'Agenzia Eurojust è impegnata in particolare nel coordinamento delle indagini su crimini transnazionali e nell'assistenza all'attività investigativa nazionale, inclusa la soluzione di conflitti di competenza tra Paesi membri. Il rappresentante italiano ha evidenziato in specie il profondo legame tra l'attività di Eurojust e quella di Europol, sempre più crescente, a fronte dell'intensificarsi di minacce globali quali i crimini informatici e il terrorismo internazionale. Su quest'ultimo punto, nel condividere con il presidente Zóffili la normativa europea più rilevante in merito – in particolare la Decisione GAI 2005/671 concernente lo scambio di informazioni e la cooperazione in materia di reati terroristici e la Direttiva del Parlamento e del Consiglio Ue del 15 marzo 2017 in materia di lotta al terrorismo – il dottor Franz ha fornito interessanti statistiche sullo scambio di informazioni e casi di terrorismo esaminati in Eurojust, a supporto del progetto della creazione di un Registro delle informazioni in materia di terrorismo presso la stessa Agenzia.
  Anticipando una criticità, riaffermata anche il giorno successivo nel corso dell'incontro con rappresentanti di Europol, il dottor Franz ha sottolineato quindi nel corso dell'incontro come risulti auspicabile risolvere i problemi di scambio informativo tra le autorità di polizia italiane ed Europol, vista l'esistenza di un arretrato di comunicazioni accumulato attraverso la piattaforma Siena (Secure Information Exchange Network Application), in Italia, veicolata tramite lo SCIP, il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. Il rappresentante di Eurojust ha quindi auspicato una maggiore collaborazione con Europol sul fronte della confisca dei beni della criminalità organizzata, anche in virtù della decisione 2007/845/JHA, che obbliga gli Stati membri a istituire un apposito Asset Recovery Office (ARO).
  Il presidente Zóffili, da parte sua, ha rappresentato il proprio impegno a coinvolgere il Comitato su entrambi gli aspetti, sensibilizzando le competenti istanze governative.
  È quindi intervenuto il dottor Alessandro Sutera Sardo, magistrato attaché presso l'Ambasciata d'Italia a l'Aja che ha illustrato altre peculiarità degli organismi di giustizia internazionale con sede a L'Aja.
  Il presidente Zóffili ha quindi ringraziato l'ambasciatore Perugini e gli altri interlocutori presenti all'incontro, rappresentando la piena soddisfazione per le informazioni acquisite e assicurando, nei limiti delle competenze a lui assegnate, il suo impegno personale per migliorare i meccanismi di collaborazione tra istituzioni nazionali ed europee.
  A seguire, il presidente Zóffili ha avuto occasione di incontrare il Presidente della Corte Penale Internazionale, giudice Chile Eboe-Osuji, rappresentanti diplomatici accreditati a L'Aja, quali: l'Ambasciatore del Regno del Belgio, Dirk Achten; l'Ambasciatore del Regno di Spagna, Maria Jesus Alonso Jimenez; l'Ambasciatore della Repubblica del Cile, Maria Teresa Infante; l'Ambasciatore di Nuova Zelanda, Lyndal Walker; l'Ambasciatore del Regno di Norvegia, Martin Sorby; l'Ambasciatore della Repubblica di Serbia, Petar Vico e l'Ambasciatore della Repubblica di Slovacchia, Roman Buzek. Erano presenti altresì rappresentanti delle ambasciate della Svizzera, della Repubblica di Lettonia, del Ministero degli affari esteri dell'Olanda, nonché dell'Agenzia di Europol. Nel corso degli incontri, il presidente Zóffili ha quindi affrontato questioni di competenza del Comitato con alcuni degli interlocutori presenti.
  In particolare, con il presidente della Corte penale internazionale e con l'ambasciatore Perugini è stata considerata la crescente valenza del sostegno alle vittime Pag. 102ed alle persone offese dai reati ricadenti nell'alveo della giurisdizione della Corte. È stata evidenziata la necessità che gli Stati Parte e la comunità internazionale aumentino il proprio impegno, anche finanziario, per accrescere le attività del Fondo Fiduciario a tutela delle vittime (TFV), creato nel 2004 dall'Assemblea degli Stati Parte, in conformità con l'articolo 79 dello Statuto di Roma. Per consentire anche un maggiore controllo dei flussi migratori verso l'Unione europea, attraverso l'Italia, il Fondo ha la missione di sostenere e attuare programmi che diano ristoro e riparazione ai danni derivanti da genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, tra le cause delle migrazioni dal continente africano. In questo senso, fornire supporto fisico, psicologico e materiale alle vittime e alle loro famiglie, sul territorio, consentirebbe ai progetti in atto – innanzitutto nella Repubblica Democratica del Congo, in Uganda e in Costo d'Avorio di sviluppare e rafforzare gli interventi a favore delle vittime, in conformità a quanto enunciato dallo Statuto di Roma.
  Hanno quindi annunciato nuovi contributi i Paesi Bassi (1 milione di euro), la Germania (300 mila euro), l'Irlanda (175 mila euro), la Slovacchia e la Georgia, Paesi ai quali si sono aggiunti la Norvegia (500 mila euro) e la Finlandia (200 mila euro). Tra i principali contributori «storici» dell'Unione europea figurano inoltre, la Svezia, il Regno Unito e la Francia che, nel corso degli anni, hanno versato in maniera continuativa rilevanti contribuzioni. L'Italia ha dal canto suo versato un unico contributo di 40 mila euro nel 2013.
  È stata quindi condivisa dal presidente Zóffili l'opportunità che anche da parte italiana si eroghi un contributo al Fondo, commisurato al ruolo ed al sostegno che tradizionalmente il Paese ha assicurato ed assicura alle attività e al campo di azione della Corte. Il contributo, in particolare, potrebbe essere ascrivibile alla più ampia strategia nazionale di stabilizzazione dell'Africa e di prevenzione dei flussi migratori, mirante al rafforzamento dello stato di diritto, della crescita economica e della coesione sociale dei paesi africani più colpiti da crimini contro l'umanità.

3. Il ruolo dell'Agenzia Europol: un'ampia analisi sul campo.

  Nel corso della giornata di mercoledì 19 dicembre il presidente Zóffili ha svolto una serie di incontri presso Europol, fin dalla prima mattinata, accolto al suo arrivo presso la sede istituzionale dell'Agenzia dal dottor Edoardo Boggio Marzet.
  Il Vice Direttore per le Operazioni di Europol, il dottor Wil van Gemert, ha manifestato al presidente Zóffili il suo più sincero ringraziamento per la sua presenza a L'Aja. Il dottor van Gemert, nell'introdurre gli incontri con gli altri rappresentanti di Europol, ha sottolineato l'importanza del rapporto tra l'Agenzia e i parlamenti nazionali degli Stati membri dell'Unione europea. Questo consentirebbe infatti una maggiore trasparenza e comprensione delle attività e delle esigenze dell'Agenzia, a fronte della crescita dei crimini transnazionali, rispetto ai quali solo una risposta congiunta degli Stati membri puo’ realmente essere efficace. Il Vice Direttore per le Operazioni ha ricordato quindi come Europol svolga una triplice funzione di informazione, di analisi operativa e di coordinamento rispetto alle forze dell'ordine nazionali, avvalendosi di più di 200 liaison officers provenienti dai corpi di polizia degli Stati Membri dell'Unione europea e dei Paesi terzi che collaborano con l'Agenzia.
  Il presidente Zóffili ha ringraziato quindi il dottor van Gemert per l'importante opportunità rappresentata dalla visita e dagli incontri organizzati nella sede dell'Agenzia a L'Aja. Ha quindi assicurato che il Comitato Schengen svolgerà una funzione di controllo e vigilanza nei confronti di Europol, per la promozione e il coordinamento tra tutti i soggetti, parlamentari e istituzionali, impegnati su queste materie.
  È quindi intervenuto il responsabile della governance, dottor Dietrich Neumann, Pag. 103ricordando che il budget di Europol è stato pari a 138 milioni di euro nel 2018. Il dottor Neumann ha evidenziato il costante supporto ricevuto dal Parlamento europeo nel comprendere come, rispetto all'intensificarsi di nuove minacce tra cui in particolare quella terroristica, la dotazione dell'Agenzia Europol debba essere adeguata a farvi fronte. Ha inoltre espresso l'auspicio che anche i negoziati per il Quadro Finanziario Pluriennale prendano in considerazione la sicurezza tra le priorità finanziarie dell'Unione.
  Il presidente Zóffili ha quindi evidenziato come i tragici fatti di Strasburgo di pochi giorni prima abbiano imposto necessariamente all'attenzione di tutti una maggiore sensibilizzazione su tali esigenze operative. Ha quindi ringraziato il dottor Neumann per il suo intervento che ha consentito di acquisire con maggior contezza le problematiche economico-finanziarie dell'Agenzia Europol.
  Hanno quindi preso la parola il dottor Borja Barbosa de Miguel, Secretary of the Management Board che ha presentato il funzionamento e i compiti del Management Board di Europol e altri rappresentanti di Europol che hanno illustrato la policy e il sostegno ad operazioni di polizia considerate high value targets, di alto valore di obiettivi, con dettagliate presentazioni su alcuni dei prioritari settori di intervento di Europol, quali il traffico di migranti, il crimine organizzato, la lotta al terrorismo e il cybercrime.
  Sul tema dei migranti, l'analista italiano Roberto D'Annunzio ha presentato lo EU Migrants Smuggling Centre (EMSC), frutto dell'agenda di Sicurezza europea del 2018, che ha l'obiettivo di identificare minacce e crimini organizzati che si insinuano nelle migrazioni irregolari, tra cui la tratta dei minori. Il dottor D'Annunzio ha quindi ricordato come personale dell'Agenzia Europol sia distaccato presso la EU Regional Task Force istituita presso gli hot-spots nel Pireo e a Catania, con il ruolo di coordinamento delle indagini nazionali. Ha quindi ribadito l'importanza della piattaforma Siena per lo scambio di informazioni, rinnovando l'auspicio di una più fluida comunicazione con l'Italia. Il rappresentante di Europol ha sottolineato anche l'importanza della collaborazione con i Paesi terzi attraverso accordi operativi, che consentano lo scambio di dati personali e strategici, rinviando in questo senso ad alcune operazioni specifiche, tra cui la cosiddetta Wind Bridge sul traffico di migranti tramite barche a vela.
  Anche in questo caso, il presidente Zóffili ha voluto ringraziare, a nome del Comitato Schengen, i rappresentanti di Europol intervenuti, per gli utili elementi di informazione forniti.
  È stato quindi il dottor Anthony Managuerra, Senior analyst presso l'ITOC – European Serious and organised Crime Centre, a presentare il progetto sulla criminalità organizzata italiana che si affianca a quelli sulle mafie dell'Europa dell'Est e ai cosiddetti bikers, progetto coinvolgente nove Paesi Membri e cinque Paesi associati. Il dottor Managuerra ha sottolineato come l'Italia stia incrementando l'invio di informazioni sensibili su tali tipologie di crimini (20 per cento nel 2018 a fronte del 21 per cento della Germania e del 17 per cento dei Paesi Bassi, a seguire gli altri Paesi). Ha quindi sottolineato il ruolo di supporto investigativo del Centro sul campo e di coordinamento delle forze nazionali, nonché la costante interazione con Eurojust. Ha evidenziato peraltro il fatto che, mancando una legislazione specifica in materia mafiosa negli Stati membri, salvo l'Italia, le mafie non sono riconosciute tra le priorità europee. È quindi Europol a spostare risorse verso ITOC, auspicando l'adozione di norme europee specificamente dedicate al contrasto alle mafie. Ha aggiunto d'altro canto come nel 2018, sono stati seguiti sessanta high value cases, ricordando che il progetto Eurosearch ha portato all'arresto di otto latitanti. Ha riferito inoltre della notizia recentissima relativa all'operazione Pollino che ha visto più di cento arresti tra Italia, Paesi Bassi, Germania e Belgio nell'ambito del contrasto alla ndrangheta, coordinato da Europol e Eurojust. È quindi intervenuto il dottor Giancarlo Vucchi, Senior Specialist presso l’European Pag. 104Counter Terrorism Centre, il quale ha evidenziato come vi sia stata una forte crescita delle sue attività di informazione, supporto operativo e strategico e di analisi a seguito dell'aumento della minaccia terroristica.
  Il presidente Zóffili ha quindi rivolto ad entrambi i rappresentanti di Europol un sincero ringraziamento per l'impegno profuso in settori così delicati e impegnativi per la lotta alla criminalità organizzata, spesso collegata al traffico di migranti irregolari.
  Dopo una breve pausa per la colazione, offerta dall'Agenzia Europol, il dottor Alfredo Nunzi, Head od Department of Administration di Europol, ha evidenziato come il 70 per cento delle risorse dell'Agenzia siano destinate ad operazioni. Ha auspicato quindi una maggiore presenza italiana nell'ambito della struttura dell'Agenzia, a tutti i livelli amministrativi. In questo senso, il dottor Nunzi ha ricordato che nel corso dell'anno corrente sarà possibile presentare candidature per una delle posizioni di Vicedirettore, quello competente per la governance.
  È quindi intervenuto il dottor Andrea Paselli, Specialist dell'Europol Cybercrime Centre. Il dottor Paselli ha ricordato come proprio questo sia divenuto un settore prioritario di attività dell'Agenzia Europol, in collaborazione non solo con le autorità degli Stati membri e degli Stati terzi associati, ma anche con il settore privato, dalle compagnie informatiche al settore del credito, oggetto frequente di attacchi informatici. È stata quindi svolta una dettagliata presentazione dei principali crimini informatici e del supporto che fornisce Europol per fronteggiare gli stessi.
  Al termine della lunga trama di interventi e di incontri con rappresentanti di Europol – molti dei quali di nazionalità italiana – che si sono succeduti dalla prima mattinata fino al tardo pomeriggio della giornata, il presidente Zóffili ha voluto ringraziare tutti gli intervenuti che hanno illustrato con competenza e professionalità i propri settori di intervento sul campo, anche con l'ausilio di slides. In questo senso, il presidente del Comitato Schengen ha ribadito ancora una volta il proprio impegno a riferire puntualmente agli altri membri della Commissione i risultati della sua missione, per condividere tutti gli aspetti operativi, strategici e amministrativi, in vista di una futura missione di una delegazione del Comitato.
  L'intensa giornata è quindi proseguita con una visita alla Sala Operativa di Europol, attiva 24 ore su 24, dove il dottor Alessandro Bracale, Operations Department di Europol ha illustrato in diretta le attività di monitoraggio e controllo dei monitor sia da fonti aperte che riservate. È quindi seguito l'incontro con gli otto membri dell’Italian Liaison Bureau di Europol, che rappresentano l'anello di collegamento tra le forze dell'ordine italiane e quelle europee. È stato possibile, in questa circostanza, registrare l'apprezzamento vivissimo di tutte le donne e gli uomini facenti parte dell'ufficio italiano di collegamento per la visita di un rappresentante del Parlamento italiano alla loro struttura.
  Proprio al cospetto dei rappresentanti delle forze dell'ordine italiane, il presidente del Comitato Schengen ha ringraziato tutti loro per l'ausilio e il supporto fornito, rassicurandoli sull'impegno suo personale e di tutto il Comitato a fornire ogni supporto necessario per le attività che sono chiamati a svolgere, nei limiti delle competenze assegnate alla Commissione parlamentare da lui presieduta.

4. Considerazioni conclusive.

  La visita del Presidente Zóffili ha creato sia da parte dei rappresentanti di Europol che di quelli di Eurojust, l'aspettativa per la visita di una delegazione del Comitato parlamentare, che potrebbe avere luogo auspicabilmente nel corso di questo anno.
  Nella prospettiva di avviare un positivo dialogo e confronto ai fini di una sempre migliore tutela della sicurezza dei cittadini europei, il confronto sul campo svolto dal presidente Zóffili ha consentito di condividere le esperienze dei singoli interlocutori e di meglio comprendere la struttura Pag. 105dell'intera Agenzia. L'aspettativa è quella di proseguire in questo percorso di condivisione reciproca di obiettivi e finalità, per riuscire sempre meglio a perseguire i percorsi e i compiti istituzionali assegnati.
  Nel corso del briefing conclusivo con l'Ambasciatore d'Italia a L'Aja, Andrea Perugini, il presidente Zóffili si è fatto carico di condividere con il Comitato, nei limiti delle proprie competenze, l'esigenza di incrementare il contributo italiano da parte del Ministero dell'interno al sistema di scambio informativo denominato Siena (Secure Information Exchange Network Application), veicolata tramite lo SCIP, il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.
  Nella medesima occasione, è stata d'altra parte evidenziata l'esigenza di rafforzare la presenza italiana, sia apicale che a livello tecnico, in seno all'Agenzia Europol, tenuto conto della imminente vacancy per uno dei tre posti di Vice Direttore, in particolare quello per la governance.
  Allo scopo di costruire un percorso consolidato di contenimento delle partenze di migranti dal continente africano verso l'Unione europea, attraverso l'Italia, è stata altresì valutata favorevolmente l'opportunità di richiedere al governo italiano un significativo contributo al Trust Fund for Victims della Corte Penale Internazionale. Ciò consentirebbe di favorire la creazione di condizioni concrete per la permanenza di famiglie e vittime di crimini di guerra e di genocidio sul territorio africano.
  È stata infine valutata l'opportunità di costituire un gruppo parlamentare di amicizia italo-olandese, da avviare auspicabilmente nel 2019, in concomitanza della ricorrenza del 160o anniversario dei rapporti diplomatici tra i due Paesi, anche per creare maggiori sinergie e politiche condivise in materia di Schengen, Europol, immigrazione e asilo.