CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 dicembre 2019
292.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO

Indagine conoscitiva sulle politiche dell'Unione europea per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE

  L'Agenda 2030 è un programma d'azione globale, di portata e rilevanza senza precedenti, finalizzato a sradicare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità e la pace, adottato all'unanimità dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite con la risoluzione 70/1 del 15 settembre 2015 ed entrato in vigore il 1o gennaio 2016.
  Essa comprende 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs –, che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030, articolati a loro volta in 169 target o traguardi specifici, tra loro interconnessi e indivisibili, il cui perseguimento è monitorato attraverso un panel di 240 indicatori statistici.
  L'opportunità di svolgere un'indagine conoscitiva sul tema si fonda sulla stringente attualità assunta dall'Agenda 2030 nell'ambito delle politiche europee, essendo le tematiche dello sviluppo sostenibile poste al centro degli indirizzi politici per l'attività della nuova Commissione europea.
  In particolare, lo sviluppo sostenibile si configura, formalmente, come uno degli obiettivi a lungo termine dell'UE in virtù dell'articolo 3, paragrafo 3, del Trattato sull'Unione europea (TUE) e i principi dell'Agenda 2030 sono radicati nei principi e nei valori su cui si fonda la costruzione europea.
  L'Unione ha sin dall'inizio svolto un ruolo decisivo nella definizione dell'Agenda, impegnandosi, insieme agli Stati membri, a guidarne anche l'attuazione, sia all'interno dei suoi confini, mediante l'integrazione degli obiettivi dello sviluppo sostenibile nelle diverse politiche dell'Unione, sia sostenendo gli sforzi profusi da altri Paesi, attraverso le sue politiche esterne.
  La Commissione europea ha presentato, a gennaio 2019, un Documento di riflessione sull'Agenda 2030 dal titolo «Verso un'Europa sostenibile nel 2030», nel quale ha confermato l'impegno dell'UE per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile sul piano sociale e ambientale e preparato il terreno per una strategia globale dell'UE per gli anni 2019-2024.
  Successivamente, la nuova Agenda strategica dell'UE 2019-2024, approvata dal Consiglio europeo del 20 e 21 giugno 2019, ha dato seguito a tali indicazioni, indicando, tra le priorità dell'UE per il prossimo quadro politico, quella di «Costruire un'Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero».
  Più recentemente, a seguito del rinnovo del Parlamento e degli organi dell'Unione europea, l'esigenza di articolare le politiche e i processi decisionali europei facendo leva su un modello di sviluppo sempre più orientato ai principi dello sviluppo sostenibile e ai relativi obiettivi definiti nell'Agenda 2030, è emersa con ancora maggiore forza e nitidezza.
  Ciò si evince, in particolare, dagli Orientamenti politici per l'attività della Commissione europea negli anni 2019-2024 e dal discorso di apertura della seduta plenaria del Parlamento europeo della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha puntato con decisione alla creazione di un processo europeo di coordinamento delle Pag. 51strategie e delle politiche per il conseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile, con un approccio integrato nei diversi ambiti settoriali.
  La Presidente ha, in particolare, annunciato anche una serie di obiettivi specifici, direttamente connessi con l'attuazione dell'Agenda 2030, quali, tra gli altri, la presentazione di un Green Deal per l'Europa, ossia una vera e propria «legge europea» sul clima, che dovrebbe tradurre in disposizioni giuridicamente vincolanti l'obiettivo di far divenire l'Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Inoltre, ha espresso l'intendimento di impegnarsi per riorientare il «Semestre europeo» – il ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio a livello UE – al fine di assicurare che le economie europee convergano verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il compito di conciliare crescita inclusiva e sostenibilità ambientale mediante una revisione della procedura del «Semestre europeo» è stato affidato a Paolo Gentiloni, commissario per l'Economia.
  A testimonianza dell'accresciuto ruolo attribuito all'Agenda nell'ambito delle politiche europee, nella lettera di incarico inviata dalla Presidente eletta ai singoli Commissari designati viene, inoltre, evidenziata l'esigenza di coordinare le diverse politiche, ciascuno per la parte di competenza, in funzione del perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
  In questo quadro, l'indagine conoscitiva è diretta ad approfondire i profili connessi alla formazione e attuazione delle politiche e degli atti dell'Unione europea adottati ai fini della realizzazione degli obiettivi dell'Agenda 2030, sia sul versante delle procedure istituzionali – come nel caso della revisione del «Semestre europeo» – sia su quello delle politiche settoriali, al fine di valutare la conformità dell'ordinamento italiano agli obblighi discendenti dalla normativa dell'Unione con specifico riferimento a tale ambito.
  Data la rilevanza e l'ampiezza dei temi trattati, il termine dell'indagine potrebbe essere fissato al 31 dicembre 2020.
  L'attività d'indagine si articolerebbe principalmente in audizioni di soggetti rilevanti ai fini dei temi trattati quali, in particolare:
   Ministro, sottosegretario e dirigenti dei Ministeri;
   Membri del Parlamento e della Commissione, nonché altri rappresentanti di istituzioni, organi, comitati ed agenzie dell'Unione europea;
   rappresentati di Organizzazioni internazionali;
   rappresentanti della Banca centrale europea e di altre Istituzioni finanziarie internazionali;
   rappresentanti diplomatici italiani di paesi membri dell'Unione ovvero di paesi candidati o interessati da politiche di vicinato;
   rappresentanti di amministrazioni dello Stato, regioni, province ed altri enti locali;
   rappresentanti della società civile;
   esponenti del settore privato;
   accademici ed esperti.