CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 dicembre 2018
119.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 e relativa nota di variazioni. C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato al Senato e C. 1334/II Governo.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato, per le parti di competenza e con riferimento alle modifiche apportate dal Senato, il disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334-B Governo) e relativa nota di variazioni (C. 1334/II Governo);
   rilevato che:
    i commi 305 e 306 recano disposizioni relative al personale degli arsenali e degli stabilimenti militari, autorizzando il Ministero della difesa ad assumere, per il triennio 2019-2021, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, un contingente massimo di 294 unità con profilo tecnico non dirigenziale, facendo comunque salvi i limiti della dotazione organica e nel rispetto dell'articolo 2259-ter del codice dell'ordinamento militare;
    il comma 422 prevede l'impegno del Governo ad attuare un programma di dismissioni immobiliari che comprende, alla lettera b) del comma 423, anche immobili di proprietà dello Stato in uso al Ministero della difesa – non più necessari alle proprie finalità istituzionali e suscettibili di valorizzazione – fissando un obiettivo di introito per un importo non inferiore a 950 milioni di euro per il 2019 e a 150 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021, al netto delle quote non destinate al Fondo ammortamento titoli di Stato o alla riduzione del debito degli enti, e consentendo all'Agenzia del Demanio di riconoscere in via di anticipazione al Ministero della difesa un contributo pari al 5 per cento del valore degli immobili che il medesimo Ministero renderà disponibili, e comunque nel limite complessivo annuo di 5 milioni di euro nel 2019 e 10 milioni di euro nell'anno 2020;
    il comma 442 stanzia risorse aggiuntive per il personale del comparto sicurezza e difesa, per complessivi 19.066.908 euro a decorrere dall'anno 2019;
    i commi 933 e 934 prevedono misure volte a favorire il ripristino della piattaforma stradale della grande viabilità del comune di Roma stabilendo, altresì, che per i relativi interventi Roma Capitale potrà avvalersi, nei casi emergenziali, del concorso del Ministero della difesa;
    infine, il comma 1140, lettera b) reca una novella all'articolo 2188-bis del Codice dell'ordinamento militare, al fine di prorogare fino al 31 dicembre 2019 l'adozione di provvedimenti di soppressione ovvero di riconfigurazione, di comandi, enti e altre strutture ordinative dell'Esercito che concorrono alla contrazione strutturale non inferiore al 30 per cento richiesta dalla legge di delega per la revisione dello strumento militare (legge n. 244 del 2012),

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

Pag. 53

ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 e relativa nota di variazioni. C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato al Senato e C. 1334/II Governo.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE DEL GRUPPO DEL PARTITO DEMOCRATICO

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato – per le parti di propria competenza – il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato) e relativa nota di variazioni (C. 1334/II Governo);
   premesso che:
    ciò che è accaduto nelle ultime settimane e sta accadendo in queste ore è qualcosa di estremamente grave e inedito;
    mai era successo, nella storia dell'Italia repubblicana, che le istituzioni parlamentari fossero spogliate in modo così plateale del loro fondamentale ruolo;
    quello all'esame è un disegno di legge di bilancio il cui testo è stato radicalmente modificato, per non dire completamente stravolto, rispetto a quello che aveva ottenuto la fiducia dell'Aula di Montecitorio;
    un testo stravolto fin dalle fondamenta, da quei saldi che sono stati cambiati dopo una tormentata trattativa con l'Unione europea che ha smascherato l'improvvisazione con cui si è irresponsabilmente giocato con i numeri pur di portare avanti un'operazione di pura propaganda attorno a misure tuttora aleatorie come il «reddito di cittadinanza» e la «Quota 100» in materia di pensioni;
    un testo, quello attuale, che il Senato ha potuto esaminare, prima di votare la fiducia, solo per poche ore, dove «esaminare» è in realtà un termine del tutto improprio, considerando come la Commissione bilancio di Palazzo Madama non abbia effettuato neanche un voto;
    il provvedimento è stato votato direttamente dall'Assemblea del Senato senza che sia stato esercitato il dovuto e consapevole controllo sui contenuti e sul nuovo quadro programmatico di finanza pubblica;
    ora si vuole ripetere la stessa procedura anche alla Camera, calpestando le prerogative dei deputati, di ognuno dei singoli rappresentanti che qui siedono, insistendo con protervia e senza il minimo rispetto delle istituzioni democratiche con una marcia a tappe forzate che deve servire a nascondere la confusione e i ritardi con cui il Governo si è mosso in queste settimane e in tutti questi mesi;
    a pochissimi giorni dalle parole del Presidente della Repubblica, che ha ribadito, del Parlamento, «il ruolo centrale, che va rispettato e preservato», si sceglie di procedere, incuranti, in direzione opposta, una direzione che nel tempo, progressivamente, vuole condannare il Parlamento ad una sostanziale irrilevanza;
    siamo di fronte ad una procedura inaccettabile, che ferisce la nostra democrazia,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.