CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 marzo 2017
785.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
ALLEGATO

ALLEGATO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio – Attuare l'Agenda europea sulla sicurezza per combattere il terrorismo e preparare il terreno per l'Unione della sicurezza (COM (2016) 230 final).

DOCUMENTO FINALE

  Le Commissioni riunite I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) e II (Giustizia),
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, la comunicazione «Attuare l'Agenda europea sulla sicurezza per combattere il terrorismo e preparare il terreno per l'Unione della sicurezza» COM(2016)230 final;
   premesso che:
    la realizzazione dello Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia mira, tra le altre cose, a creare le condizioni per cui l'Unione europea collabori sistematicamente con gli Stati membri per garantire un elevato livello di sicurezza ai cittadini europei rafforzando le misure di prevenzione e contrasto alla criminalità transnazionale e al terrorismo e intensificando il coordinamento e la cooperazione tra forze di polizia e tra autorità giudiziarie e altri organismi competenti;
    l'Agenda europea sulla sicurezza segna un progresso significativo in quanto delinea una strategia organica in materia di sicurezza interna all'UE con particolare riguardo alla lotta al terrorismo, al crimine organizzato e alla criminalità informatica, che rappresentano le principali minacce con cui l'Europa deve confrontarsi;
    l'Agenda si fa apprezzare soprattutto per l'approccio sistematico che la ispira relativamente al fenomeno del terrorismo, in quanto prefigura un complesso di interventi di diversa natura che incidono su vari aspetti del problema: dal potenziamento degli strumenti di monitoraggio al rafforzamento della cooperazione a più livelli, all'aggiornamento del quadro normativo;
    il ruolo dell'Unione europea quale garante della sicurezza deve essere potenziato anche alla luce della stretta relazione tra sicurezza esterna e sicurezza interna, alla base della nuova Strategia globale presentata dall'Alta Rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Consiglio europeo del 28 giugno 2016. Infatti, larga parte delle minacce che incombono sui Paesi europei trae origine o viene alimentata dalle situazioni di instabilità e crisi al di fuori dell'UE;
   considerato che:
    il terrorismo suscita un allarme crescente per la frequenza e la gravità degli attentati perpetrati nel territorio dell'UE, di fronte al quale i singoli Stati membri non dispongono di strumenti di intervento e di contrasto sufficienti;
    occorre quindi rispondere in maniera concreta alla domanda di sicurezza che i cittadini europei rivolgono alle istituzioni, sia nazionali che europee, per evitare di alimentare l'impressione di una inerzia da parte dell'UE di fronte ad un fenomeno della massima gravità;
    il carattere sempre più marcatamente transnazionale delle attività terroristiche, in particolare di quelle di matrice Pag. 6radicale islamica, che utilizzano la rete in modo sistematico per reclutare i propri affiliati in diversi Paesi, richiede che si rafforzi la capacità di monitoraggio, prevenzione e contrasto a livello di UE, da realizzare in primo luogo mediante più intensi scambi di informazioni e più avanzate forme di collaborazione tra i diversi organismi competenti a livello nazionale e le agenzie dell'Unione europea;
    particolarmente preoccupante è la crescita del fenomeno costituito dai cosiddetti foreign terrorist fighters, potenziali agenti per nuovi attacchi terroristici una volta rientrati nei loro paesi di origine, atteso l'addestramento militare che hanno ricevuto nei teatri di guerra. Le stime più accreditate fanno riferimento a un numero di 25-30 mila combattenti terroristi stranieri, di cui circa 5 mila provenienti dal territorio dell'UE, e in particolare da quattro Stati membri (Francia, Regno Unito, Germania e Belgio);
   rilevata la necessità che il presente documento finale sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea, nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio;

esprime una valutazione favorevole

  con le seguenti condizioni:
   a) è necessario che tutte le iniziative di carattere politico e legislativo indicate o preannunciate nel cronoprogramma allegato alla comunicazione in oggetto, trovino tempestiva e puntuale attuazione, al fine di conseguire, attraverso l'intervento contestuale sul piano della prevenzione e del contrasto, del monitoraggio, dello scambio di informazioni, dell'aggiornamento e del progressivo avvicinamento delle normative applicabili, tutti i potenziali vantaggi che vengono prospettati. Soltanto la combinazione delle diverse misure può, infatti, fornire più efficaci strumenti per la lotta al terrorismo;
   b) in particolare, ai fini del rafforzamento del quadro giuridico europeo, è assolutamente prioritaria la rapida approvazione ed attuazione delle seguenti proposte normative:
    la modifica della direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi, anche per garantire la tracciabilità e la marcatura delle armi da fuoco;
    la modifica della quarta direttiva antiriciclaggio, che mira a contrastare i nuovi mezzi di finanziamento del terrorismo e ad aumentare la trasparenza ai fini della lotta contro il riciclaggio;
   c) è altresì necessario procedere in tempi rapidi all'adozione di tutte le misure volte ad attuare la direttiva antiterrorismo, che introduce nuove tipologie di reati, in particolare per chi viaggia con finalità di terrorismo e per chi si sottopone a un addestramento a fini terroristici, recentemente approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio UE;
   d) per garantire un più proficuo ed efficace monitoraggio del fenomeno dei foreign terrorist fighters occorre rafforzare gli strumenti di controllo dei movimenti in entrata e in uscita delle frontiere procedendo all'attuazione della direttiva sul PNR, adottata dal Consiglio nell'aprile scorso, che disciplina il trasferimento dei dati connessi al codice di prenotazione (nome del passeggero, data e itinerario del viaggio, bagagli, modalità di pagamento) dalle compagnie aeree alle autorità nazionali,. In tale ambito è importante rendere effettivo ed efficace lo scambio dei dati istituendo urgentemente e rendendo operativa l'Unità di informazione passeggeri (UIP) nazionale per il trattamento dei dati raccolti;
   e) appare altresì necessario rendere pienamente operativi, in tempi brevi, alla traduzione concreta di alcuni nuovi strumenti a livello UE come: il sistema di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), che prevede controlli preliminari per i cittadini di paesi terzi esenti dall'obbligo di visto che si recano nello spazio Schengen; il sistema di ingressi/uscite (EES – entry-exit system), che consente Pag. 7una gestione automatizzata dei controlli alle frontiere permettendo anche di individuare documenti contraffatti e false identità; la revisione del Codice frontiere Schengen finalizzata al rafforzamento delle misure di controllo;
   f) per poter rilevare gli spostamenti dei terroristi si dovrebbe inoltre procedere ad una revisione degli indicatori comuni di rischio elaborati dalla Commissione europea nel giugno 2015 al fine di realizzare un'unica banca dati sui foreign terrorist fighters;
   g) ferme restando le competenze prioritarie degli Stati membri in materia di ordine pubblico e sicurezza interna, è necessario prevedere sistemi e metodologie di collaborazione e coordinamento per lo scambio di informazioni, in particolare valorizzando tutte le potenzialità di Europol per lo scambio di informazioni tra tutte le autorità di polizia dei diversi Paesi e di Eurojust per quanto riguarda i profili e gli organi giurisdizionali, nonché mediante l'instaurazione di un rapporto diretto tra il Gruppo antiterrorismo (CTG) e il Centro europeo antiterrorismo istituito presso Europol;
   h) nell'ambito delle misure di prevenzione e di deradicalizzazione:
    1) maggiore attenzione deve essere rivolta alla costante verifica dei contenuti immessi in rete, che rappresenta uno strumento di reclutamento utilizzato anche per reperire finanziamenti prima, durante e dopo ogni attacco terroristico; in tale ambito, facendo ricorso ad iniziative di carattere sovranazionale e ad accordi con i provider, occorre contrastare la propaganda terroristica e l'incitamento all'odio online fermando la diffusione di contenuti illegali che incitano alla violenza;
    2) indispensabili, quali misure di prevenzione, sono l'istruzione e la sensibilizzazione dei giovani, promuovendo un'istruzione inclusiva basata sui valori comuni dell'UE e la comprensione interculturale, nonché il finanziamento per l'elaborazione di programmi di reinserimento e deradicalizzazione, dentro e fuori l'ambiente carcerario, per lo sviluppo di strumenti di valutazione dei rischi e per la formazione degli operatori nelle strutture carcerarie;
   i) infine, è necessario destinare risorse più consistenti, rispetto a quelle già parzialmente integrate, al Fondo sicurezza interna (ISF) per il periodo 2014-2020, attualmente finanziato per 3,8 miliardi di euro per l'intero periodo in modo da tradurre concretamente il maggiore impegno dell'UE in materia.