XVII Legislatura

Commissione parlamentare per la semplificazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 19 di Martedì 12 settembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Tabacci Bruno , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE SEMPLIFICAZIONI POSSIBILI NEL SETTORE FISCALE

Audizione di rappresentanti dell'Agenzia delle Entrate.
Tabacci Bruno , Presidente ... 3 
Ruffini Ernesto Maria , direttore dell'Agenzia delle Entrate ... 4 
Tabacci Bruno , Presidente ... 12 
Taricco Mino (PD)  ... 12 
Tabacci Bruno , Presidente ... 12 
Ruffini Ernesto Maria , direttore dell'Agenzia delle Entrate ... 12 
Tabacci Bruno , Presidente ... 12 

(La seduta termina alle 13.55) ... 12

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
BRUNO TABACCI

  La seduta comincia alle 13.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante trasmissione diretta attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e diretta streaming sperimentale sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Agenzia delle Entrate.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti dell'Agenzia delle Entrate.
  Ringrazio il direttore e la delegazione dell'Agenzia delle entrate per la disponibilità a partecipare all'indagine conoscitiva sulle semplificazioni possibili nel settore fiscale. L'audizione di oggi conclude il nostro ciclo di audizioni: entro la fine del mese dovremo essere in grado di approvare il documento conclusivo.
  Abbiamo ascoltato – lo ricordo ai nostri ospiti – oltre venti categorie di soggetti, in rappresentanza dei cittadini-contribuenti, delle professioni, delle imprese, dei sindacati, delle istituzioni ed esperti del settore.
  Le audizioni – l'ho già detto in occasione dell'audizione del viceministro Casero – hanno confermato la diagnosi e hanno dato indicazioni utili per la terapia. In estrema sintesi, nonostante gli indubbi progressi degli ultimi anni, il sistema fiscale italiano poggia su una normativa stratificata, spesso volatile, dispersa in numerosi tributi e possibilità di deroghe (in forma di facilitazioni varie, detrazioni e deduzioni), con molte scadenze e molti adempimenti. A questa fitta trama normativa sfugge però una fetta importante di economia sommersa (economia irregolare, economia informale ed economia malavitosa), di cui ci si sta cominciando a occupare seriamente solo da pochi anni.
  La terapia dovrebbe allora consistere in una strutturale azione di semplificazione, che dia maggiore efficienza al sistema e consenta di recuperare una buona parte di ciò che oggi sfugge.
  Qualche passo è stato compiuto: in molte audizioni è stato richiamato il cambio di paradigma verificatosi con la legge delega n. 23 del 2014 e il decreto legislativo n. 175, sempre del 2014. In particolare, mi sembra che l'obiettivo sia quello di un rapporto più amichevole tra amministrazione fiscale e contribuenti, cui potrebbe giovare anche un maggior rispetto dello Statuto del contribuente, spesso evocato nelle audizioni. A questo obiettivo dovrebbe accompagnarsi una generalizzazione del contrasto di interessi tra contribuenti, che, dove è stato introdotto (con le detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico) ha prodotto buoni risultati in termini di emersione dell'economia sommersa.
  Per completare il quadro, segnalo altri due temi cruciali: la crescente importanza della digitalizzazione, di cui l'avvocato Ruffini ha piena coscienza; la necessità di tenere conto, nell'azione strutturale di semplificazione che ho prima richiamato, dei tributi locali, riducendone il numero e rendendone più facile l'adempimento, nel segno dell'autonomia impositiva, che responsabilizza i governi locali rispetto ai contribuenti.
  L'avvocato Ruffini, per l'incarico che riveste e le sue competenze professionali, Pag. 4potrà darci un prezioso contributo in vista della predisposizione del documento conclusivo che voteremo a conclusione dell'indagine, entro il 30 settembre.
  Segnalo che sono presenti, oltre all'avvocato Ruffini, i dottori Aldo Polito, direttore centrale accertamento ad interim, Paolo Savini, direttore centrale gestione tributi, Sergio Mazzei, capo ufficio comunicazione, e Giovanni Bartoloni, portavoce.
  Do la parola al direttore Ruffini per lo svolgimento della sua relazione.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, direttore dell'Agenzia delle Entrate. Grazie, presidente. Signori senatori e signori deputati, preliminarmente vi ringrazio ancora dell'opportunità di essere ascoltato all'inizio della mia nuova esperienza alla guida dell'Agenzia delle entrate su un tema che da sempre, come cittadino e ancor più oggi, mi sta particolarmente a cuore, ovvero la semplificazione.
  Ho già espresso, nei miei saluti iniziali al personale dell'Agenzia delle entrate, oltre che il sentimento di grande onore nel farne parte, anche la mia decisa volontà di avviare un percorso di cambiamento culturale importante, mettendo in primo piano la funzione che l'amministrazione finanziaria deve assolvere nei confronti dei contribuenti in termini di dialogo, di miglioramento dei servizi e di lotta all'evasione, tutti elementi di incentivo alla crescita globale del Paese.
  L'amministrazione finanziaria deve infatti iniziare a funzionare come stimolo di un profondo cambiamento sociale del Paese, in quanto deve essere in grado di porsi come interlocutore e controparte credibile e affidabile; smussare, ove possibile, gli angoli di una legislazione estremamente stratificata e non sempre coordinata, mediante istruzioni chiare, imparziali e tempestive e attraverso l'offerta di consulenze tecnicamente qualificate; stare dalla parte di chi lavora e produce con un costante sforzo nella direzione dell'alleggerimento degli obblighi fiscali e strumentali.
  Tutto questo senza dimenticare di onorare ogni giorno quella funzione di presidio della legalità che non si risolve nel sintetico slogan della lotta all'evasione, ma si sostanzia in un'azione equilibrata e ragionata, attenta alla sostanza dei fenomeni, rispettosa delle garanzie dei contribuenti e non orientata esclusivamente alla massimizzazione del gettito fiscale, valore quest'ultimo che non è costituzionalmente tutelato e garantito.
  Si tratta di obiettivi di lungo periodo e di ampio respiro, che possono essere conseguiti con un cambiamento culturale ancor prima che con modifiche organizzative e gestionali, sfide che ho messo al centro del mio mandato e rispetto alle quali intendo orientare l'agire quotidiano dell'Agenzia delle entrate e di tutti i colleghi.
  Il tema dell'audizione odierna è quanto mai appropriato. La parola «semplificazione», in omaggio alla sua etimologia e al suo significato, sintetizza i diversi obiettivi dell'Agenzia delle entrate e può costituire il punto di convergenza delle varie istanze.
  Semplificare significa essere capaci, a invarianza di risultato, di migliorare l'efficienza delle risorse per ottenerlo, nella prospettiva sia di chi è chiamato ad adempiere spontaneamente all'obbligo tributario sia di chi deve svolgere la duplice funzione di ausiliario e controllore del corretto adempimento di quest'obbligo.
  Questo significa che l'amministrazione finanziaria deve svolgere un doppio ruolo, attivo e passivo, nella semplificazione: deve semplificarsi in termini di fusione di un cambiamento culturale nell'approccio alla propria funzione e in termini di organizzazione interna delle attività e dei servizi e deve semplificare le proprie modalità di interlocuzione con i contribuenti, individuando forme di erogazione dei propri servizi idonee a venire incontro a esigenze quotidiane degli utenti.
  Sul tema dialogo l'Agenzia può e deve fare ancora meglio e molto di più. Semplificarsi significa anche eliminare inutili burocrazie e soprattutto rendere più comprensibile il linguaggio, ed è per questo che è mia intenzione istituire una sorta di task force in Agenzia che si dedichi a semplificare i linguaggi e le forme con cui ci rapportiamo a milioni di cittadini e non soltanto agli intermediari fiscali. Sarà fatto a breve. Pag. 5
  Se il capitolo servizi è importante, nel mio percorso ideale non posso certamente dimenticare il capitolo della lotta all'evasione. Non vessatori, non persecutori, non discriminatori, ma ferrei nel presidio che la Costituzione ha assegnato all'amministrazione finanziaria sul corretto adempimento dell'obbligo tributario: solo in questo modo possiamo far emergere la matrice solidaristica e quella egualitaria che risiedono nel principio di capacità contributiva della nostra Costituzione.
  Trasversale a questi temi, quello dei servizi e quello del presidio della legalità, è il problema della digitalizzazione che lei prima accennava, signor presidente. Si tratta dell'informatizzazione dei servizi, a cui farò diretto riferimento affrontando gli interventi realizzati e quelli ancora da realizzare, ma si tratta anche e soprattutto dell'affidabilità e dell'esaustività delle banche dati, a cui dedicherò più avanti alcuni cenni.
  In questo contesto merita un approfondimento quanto è accaduto in occasione della recente introduzione della trasmissione all'Agenzia delle entrate dei dati delle fatture e delle liquidazioni periodiche dell'IVA, come esempio delle potenzialità che l'evoluzione tecnologica consente ai fini della lotta all'evasione e dello sviluppo dei servizi.
  Al riguardo non si possono però non rilevare alcune criticità che devono essere affrontate per evitare che una semplificazione con positivi effetti per stimolare l'adempimento spontaneo possa invece essere percepita o in realtà sia un appesantimento degli oneri a carico delle imprese.
  Il nuovo obbligo introdotto a partire dal 2017 come misura volta a favorire la compliance ha comportato la sovrapposizione di adempimenti con scadenze nello stesso periodo dell'anno, con conseguenti difficoltà delle imprese e dei professionisti, che hanno dovuto adeguare le proprie procedure informatiche e approfondire i dubbi operativi mentre era in scadenza la trasmissione delle dichiarazioni dei redditi.
  Questo ha determinato la richiesta di proroga sia dei termini di scadenza dei versamenti che delle dichiarazioni proprio a ridosso delle scadenze stesse.
  Per evitare conflittualità nei rapporti con le imprese e con i professionisti occorre pianificare con anticipo gli interventi che comportano rilevanti impatti, accompagnando a misure come quella in esame interventi di semplificazione.
  Occorre poi lavorare sulla capacità di comunicare da parte dell'agenzia, una comunicazione che deve essere finalizzata a rendere evidenti i vantaggi che il servizio-incrocio dei dati delle fatture porta alle imprese. In tal modo, infatti, le aziende possono avvalersi delle norme di favore in materia di ravvedimento, anziché essere sottoposte a distanza di anni a controlli e verifiche.
  Come dicevo, pianificare in anticipo gli interventi rilevanti consente anche di rispondere a una delle esigenze manifestate come essenziali per rafforzare il rapporto di collaborazione con le categorie e gli ordini professionali, qual è la certezza degli adempimenti.
  In tal senso, l'Agenzia delle entrate ha accolto con particolare favore la proposta del Ministero dell'economia e delle finanze di programmare un tavolo di confronto con gli ordini professionali e le associazioni rappresentative delle imprese, al fine di stabilire un definitivo calendario condiviso delle scadenze fiscali, che consenta così di evitare a monte le richieste di proroga a cui assistiamo ogni anno.
  La fatturazione elettronica poi apre scenari di profonda innovazione delle modalità di comunicazione dei dati dell'Agenzia delle entrate, consentendo alle imprese di disporre da un lato di uno strumento moderno ed efficiente per gestire il ciclo attivo e passivo e dall'altro di rendere disponibili dati all'Agenzia delle entrate senza oneri.
  In linea generale ai fini della semplificazione degli adempimenti la strategia è quella di valorizzare il patrimonio informativo acquisito negli anni dall'Agenzia delle entrate ai fini del controllo, anche per rendere servizi ai contribuenti.
  Si pensi ad esempio alla possibilità per l'Agenzia di utilizzare i dati analitici delle fatture e delle liquidazioni periodiche IVA Pag. 6per predisporre dichiarazioni annuali, elaborare i dati delle certificazioni uniche, precompilare la dichiarazione dei sostituti d'imposta.
  Per queste finalità è di fondamentale importanza migliorare la qualità delle banche dati attraverso un'attenta analisi e un costante monitoraggio dei flussi informativi trasmessi all'Agenzia.
  Da adesso in poi, dopo questa breve introduzione, per comodità espositiva suddividerò il mio intervento in due parti, cercando di andare il più velocemente possibile per non sottrarre tempo alla Commissione, due parti dedicate rispettivamente ai servizi e alle nuove modalità di lotta all'evasione.
  I servizi sono il piano di più immediata percezione, quello su cui in prima battuta si misura il livello di soddisfazione dei contribuenti rispetto al modo di essere della nostra Agenzia delle entrate.
  Il primo servizio e il più importante, che è stato oggetto di tanti commenti negli ultimi tempi, era quello della dichiarazione precompilata, forse uno dei più recenti dei servizi messi a disposizione.
  Introdotta dal Governo nel 2015 con riferimento ai redditi del 2014, la dichiarazione precompilata ha mostrato e mostra ancora un trend in termini quantitativi e qualitativi indiscutibilmente positivo. Abbiamo registrato un incremento costante negli anni delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal cittadino senza l'intervento di intermediari.
  La precompilata si è gradualmente arricchita con l'inserimento negli anni di un numero sempre più elevato di oneri detraibili e deducibili ed è inoltre aumentato il livello di soddisfazione dei contribuenti, segnalato dal tasso di accettazione no touch della precompilata stimabile con riferimento all'ultima dichiarazione in misura superiore al 15 per cento, che contiamo possa evolversi ulteriormente già nel 2018 grazie alla maggiore completezza degli oneri presenti nella dichiarazione e a un attento monitoraggio della qualità delle banche dati.
  Fino a oggi le principali cause di variazione dei dati proposti con la dichiarazione precompilata e, quindi, la non accettazione da parte dei contribuenti sono imputabili a errori commessi nella trasmissione dei dati all'Agenzia, alla non disponibilità di informazioni puntuali su tutti i requisiti soggettivi che danno diritto alla detrazione o all'imputazione del reddito da terreni e fabbricati.
  A quest'ultimo riguardo, nonostante la progressiva e costante evoluzione delle banche dati catastali, alcune informazioni relative ai trasferimenti risalenti nel tempo purtroppo risultano sempre correttamente registrate.
  La numerosità dei soggetti coinvolti e la molteplicità delle tipologie degli oneri e dei requisiti soggettivi che danno diritto alla detrazione e deduzione rappresentano senza dubbio elementi di complessità del progetto. La dichiarazione precompilata deve essere valutata, quindi, in un arco temporale pluriennale che consenta un graduale completamento del progetto da parte dell'Agenzia e un'evoluzione culturale e comportamentale di pari importanza dei contribuenti, che porti a colloquiare direttamente con il fisco senza timore di sbagliare.
  L'esperienza di altri Paesi europei con un sistema tributario più semplice del nostro evidenzia la necessità di predisporre procedure informatiche che consentano una partecipazione attiva dei contribuenti nel fornire o modificare le informazioni elementari, senza necessità di conoscere nel dettaglio le regole fiscali che devono essere invece applicate direttamente dall'Agenzia stessa.
  L'introduzione della precompilata, oltre a benefici diretti per i contribuenti, quali la possibilità di adempiere agli obblighi dichiarativi senza doversi avvalere di intermediari o l'esclusione del controllo documentale nei casi di accettazione della dichiarazione così come disposta dall'Agenzia, ha determinato altri significativi vantaggi indiretti.
  Mi riferisco alla semplificazione del modello 770, resa possibile dalla trasmissione telematica e dalla certificazione unica che viene inviata ai sostituti di imposta ai fini della dichiarazione precompilata, alla predisposizione più strutturata delle lettere di Pag. 7compliance, finalizzate non solo alla regolarizzazione in tempi brevi della mancata presentazione della dichiarazione, ma più in generale alla correzione di un ampio numero di errori che davano luogo fino a ieri all'emissione di veri e propri atti di accertamento da parte dell'Agenzia, alla disponibilità per i cittadini delle informazioni di dettaglio sulle spese sanitarie sostenute accedendo al sistema tessera sanitaria e più in generale alla conoscenza da parte del cittadino degli oneri detraibili e deducibili con riferimento a spese di cui prima ignorava la relativa agevolazione fiscale.
  Per quanto riguarda la segnalazione di ritardi nel rilascio da parte dell'Agenzia delle entrate delle credenziali per l'accesso alla dichiarazione precompilata, occorre considerare che con l'ampliamento del numero delle identità digitali del sistema pubblico di identità digitale (SPID) si potranno gradualmente superare le originarie criticità riscontrate.
  Infatti, i dati presenti sul portale del fisco sono particolarmente sensibili ai fini della privacy (si pensi ad esempio alle spese sanitarie) e pertanto, al fine di garantire la sicurezza del sistema, è stato previsto che il contribuente possa accedere al servizio della dichiarazione precompilata disponibile sul portale dell'Agenzia attraverso credenziali fornite dall'Agenzia stessa, con una procedura che prevede il rilascio di una prima parte delle credenziali a vista o via web e di una seconda parte con la spedizione al domicilio del contribuente tramite il servizio postale.
  La procedura di rilascio delle credenziali da parte dell'Agenzia, che garantisce sicurezza ai fini della privacy, può tuttavia determinare ritardi conseguenti ai tempi della spedizione postale, anche in concomitanza con scadenze.
  Alla data odierna comunque sono 5,7 milioni le persone fisiche che risultano disporre delle credenziali di accesso ai servizi forniti dall'Agenzia delle entrate. Inoltre, per agevolare i cittadini è stato previsto l'accesso alla dichiarazione precompilata anche con altri tipi di credenziali, quali quelle dell'INPS, di Noi PA o della Guardia di finanza.
  Come detto, comunque, l'aumento atteso del numero di cittadini muniti delle identità digitali SPID dovrebbe far superare le difficoltà riscontrate. Comunque, nel transitorio è possibile lavorare – e lo stiamo facendo – per l'individuazione di altri sistemi sicuri per il rilascio della seconda parte delle credenziali di accesso.
  Quali sono gli obiettivi che ci poniamo? Innanzitutto, sempre in merito alla precompilata, quello di ampliare i dati disponibili per arrivare alla completezza di tutte le informazioni relative agli oneri che possono essere imputati in dichiarazione.
  Occorre tener presente che l'introduzione nella precompilata delle informazioni relative a tutti gli oneri implica alcune criticità, quale l'estrema numerosità delle detrazioni e deduzioni. Questo comporta tra l'altro il coinvolgimento di un consistente numero di soggetti obbligati alla trasmissione di dati, di cui alcuni potenzialmente di piccole dimensioni e poco informatizzati.
  Un altro obiettivo è prevedere per tutti i servizi on line dell'Agenzia delle entrate l'utilizzo dell'identità SPID, come poc'anzi accennavo.
  In materia di adempimenti dichiarativi ritengo in linea generale che la progressiva acquisizione dei dati analitici da parte dell'Agenzia delle entrate e l'evoluzione tecnologica consentano di intraprendere un percorso di progressiva dematerializzazione dei modelli di dichiarazione, in linea con le esigenze di semplificazione a cui si accennava.
  Eliminando in tal modo le complicazioni legate alla compilazione delle dichiarazioni fiscali, immagino un sistema dove il contribuente, persona fisica o impresa che sia, colloqui attraverso il web con il fisco per verificare ed eventualmente integrare o modificare in modo semplice le informazioni elementari utili ai fini dichiarativi. Una volta completata questa fase di verifica dei dati elementari, dovrà essere il fisco stesso a compilare la dichiarazione, senza necessità che sia il contribuente a dover applicare la regola fiscale e a dover individuare Pag. 8 il campo della dichiarazione dove riportare il dato.
  Un ulteriore elemento sempre nell'ottica della semplificazione è quello introdotto nella dichiarazione telematica di successione, che ha consentito una notevole riduzione degli adempimenti degli eredi. Integrando i servizi fiscali e quelli specificamente catastali, infatti, non è più necessario presentare domande di voltura presso i singoli uffici, in quanto il nuovo processo esegue automaticamente l'aggiornamento delle intestazioni catastali.
  Questo ha determinato una rilevante razionalizzazione del lavoro amministrativo, ma specialmente un notevole risparmio di tempo da parte dei contribuenti. A oggi, al 4 settembre 2017, sono state presentate più di 17 mila dichiarazioni di successione in questa modalità.
  Un ulteriore elemento sempre nell'ottica della semplificazione è l'accesso consentito ai contribuenti alla banca dati catastali e ipotecari, con un servizio gratuito di consultazione on line relativamente agli immobili di cui la persona fisica o la società risulti titolare, anche per quota, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento.
  Il servizio include l'accesso on line alla visura per immobile, alla visura planimetrica per unità immobiliare urbana, alla visura della mappa per le particelle del catasto terreni, oltre che alle ispezioni ipotecarie.
  È disponibile sempre on line anche un servizio denominato «Risultanze catastali» che consente di visualizzare l'elenco delle proprietà immobiliari di un soggetto identificato tramite il suo codice fiscale. Il servizio consente quindi già adesso di favorire la consapevolezza da parte di tutta l'utenza, anche al di là del momento dichiarativo e degli eventi di movimentazione delle proprietà, della propria situazione catastale e dei dati a essa associati.
  Ulteriori elementi introdotti sempre nell'ottica della semplificazione sono quelli dedicati ai professionisti, quali i servizi telematici di aggiornamento catastale, del DOCFA (Documenti catasto fabbricati) per i fabbricati e del PREGEO (Pretrattamento atti geometrici per i terreni), con cui si è realizzata una crescente digitalizzazione, ottenuta sia grazie alla collaborazione delle categorie professionali interessate sia grazie all'implementazione continua della piattaforma tecnologica utilizzata.
  Vado avanti velocemente. Un ulteriore elemento a cui vorrei dedicare un'attenzione particolare è quello dei rimborsi fiscali. Nell'ambito dei processi di semplificazione fiscale si colloca anche la revisione dei processi amministrativi finalizzati all'erogazione dei rimborsi ai contribuenti, rispetto ai quali rivestono un ruolo di grande importanza l'attuazione della norma che consente l'erogazione dei rimborsi da conto fiscale direttamente da parte della struttura di gestione dell'Agenzia delle entrate in luogo degli agenti di riscossione, con una novità che dovrebbe consentire di abbreviare notevolmente i tempi di erogazione dei rimborsi ai contribuenti, e l'implementazione da parte dell'Agenzia delle entrate di tecniche specifiche più sofisticate di analisi dei rischi basate su elementi oggettivi, che consentiranno maggiori automatismi nel riconoscimento dei rimborsi in base a elementi di rischio che vengono valutati dall'Agenzia.
  Questo è un canale in cui in qualche modo si assiste, non è tanto un momento di semplificazione quanto un momento di assistenza ai contribuenti nel percorso di semplificazione dell'Agenzia. Nei canali di assistenza messi a disposizione, soprattutto i centri di assistenza multimediale e gli uffici territoriali, nel 2016 sono pervenute all'Agenzia delle entrate, come accennavo, circa 13 milioni di richieste.
  Per far fronte a questa massa enorme di richieste, l'Agenzia ha sviluppato una serie di servizi a distanza che consentono ai cittadini di ottenere le informazioni di cui necessitano senza recarsi presso gli uffici e all'Agenzia delle entrate di allocare le lavorazioni presso gli uffici in modo più razionale.
  Il servizio on line Civis consente un'interazione a distanza tra l'Agenzia e i cittadini e gli intermediari, per chiedere direttamente in rete l'assistenza sulle comunicazioni di irregolarità, sulle cartelle di pagamento che Pag. 9scaturiscono dal controllo automatizzato delle dichiarazioni, nonché di inviare documenti richiesti a seguito di controllo formale e di rettificare le deleghe di pagamento.
  Il successo registrato è anche il prodotto della rapidità del servizio, in quanto l'Agenzia è in grado di garantire che per la quasi totalità delle richieste (oltre il 99 per cento) sia fornita assistenza entro tre giorni lavorativi dalla richiesta stessa. Tale risultato è possibile grazie all'assegnazione in modo automatico della pratica agli uffici dell'Agenzia che in quel momento risultano avere maggiori capacità operative. Infine, con sms ed e-mail sono state fornite informazioni personalizzate in merito a scadenze fiscali ed erogazione dei rimborsi.
  Entro l'anno dovremmo rendere disponibile il nuovo servizio di assistenza per gli avvisi di liquidazione dei contratti di locazione e sviluppare l'assistenza lavorando sulle potenzialità offerte dai social media quali potenti e diffusi strumenti di comunicazione verso i cittadini.
  Già adesso l'Agenzia dispone di un canale YouTube dedicato con oltre 800 mila visualizzazioni e di un account Twitter. È stato istituito anche un servizio di prima informazione attraverso il servizio Messenger di Facebook in materia di dichiarazione precompilata, destinato a estendersi ai temi fiscali più comuni, rappresentando un'innovazione in grado di cambiare radicalmente il rapporto dei contribuenti che possono dialogare col fisco in tempo reale e in maniera semplice attraverso queste nuove modalità che sono i social media. Il servizio è a costo zero e curato interamente da risorse interne dell'Agenzia delle entrate.
  Nonostante lo sviluppo di nuovi servizi e il potenziamento delle risorse dedicate, la massa di richieste di assistenza, concentrate soprattutto in concomitanza delle scadenze del termine di presentazione delle dichiarazioni, determina criticità per accedere ai centri di assistenza multimediali dell'Agenzia.
  Proprio per cercare di limitare il più possibile il ricorso ai centri di assistenza o agli uffici territoriali dell'Agenzia, fin dall'inizio del mio mandato ho dato disposizione per una profonda rivisitazione/revisione del sito internet, analogamente a quello che è stato fatto nei due anni passati col sito internet dell'Agenzia entrate-riscossione, che attualmente non consente di individuare con facilità i documenti di prassi emanati o il servizio al quale si vuole accedere. Nei prossimi mesi siamo in grado di realizzare anche questa revisione.
  Veniamo adesso al secondo punto, senza il quale poi non si riesce ad avere completezza d'informazione e una visione completa di quella che è l'Agenzia delle entrate, perché le semplificazioni servono se e in quanto si riesce a fornire un servizio e a porre rimedio all'evasione fiscale esistente nel Paese.
  Infatti, l'Agenzia delle entrate si fonda, come noto, su due pilastri: la promozione della compliance, il cui percorso è iniziato con la legge di stabilità del 2015, sulla scia delle linee guida degli organismi internazionali che sono venuti nel nostro Paese, e il cambio di approccio nella costruzione delle strategie di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale. Non si cerca più di realizzare ciò solo attraverso il mero potenziamento dei poteri di controllo e repressione, ma anche mediante un potenziamento degli strumenti di contrasto delle frodi, un più attento monitoraggio dei comportamenti dei soggetti a elevato rischio e una selezione dei contribuenti a basso rischio rispetto ai quali la ricerca di errori a volte involontari o formali comporta, oltre a diseconomie operative, anche una percezione negativa dell'operare del fisco.
  Le ormai note comunicazioni ai cittadini, ai professionisti e alle imprese sinora messe a punto da parte dell'Agenzia sono di due tipi: le comunicazioni inviate dopo pochi giorni dalla scadenza ai contribuenti che non hanno presentato le dichiarazioni nel termine ordinario, che hanno ancora 90 giorni di tempo per adempiere con l'applicazione delle sanzioni, e le segnalazioni relative a probabili errori od omissioni compiuti in fase di compilazione delle dichiarazioni, che spiegano al contribuente come poter regolarizzare la propria posizione avvalendosi di sanzioni ridotte previste nei casi di ravvedimento.
  Cito pochi numeri soltanto per dare l'idea del fenomeno dell'invio di comunicazioni e segnalazioni. Nel 2015 si è partiti Pag. 10con circa 300 mila comunicazioni, nel 2016 siamo arrivati a circa 403 mila comunicazioni e nei primi otto mesi del 2007 sono state già inviate 415 mila comunicazioni e si conta di superare la soglia delle 600 mila nell'arco dell'anno.
  Relativamente al tema della lotta all'evasione nell'ambito dell'attività di impresa sarebbe estremamente articolato parlare dei fattori che hanno inciso sulla complessità del percorso di autoliquidazione dell'imposta, l'IVA in primis e che hanno facilitato quegli errori, omissioni e frodi che sono alla base dell'imponente tasso di evasione dell'IVA italiano, stimato nella relazione della Commissione Giovannini in circa 40,5 miliardi.
  Digitalizzare il momento di certificazione delle cessioni e prestazioni e degli acquisti, agendo a monte del processo contabile su cui si innestano le norme fiscali rappresenta la via per razionalizzare e, quindi, semplificare gli adempimenti tributari e parallelamente può essere la via per reimpostare il rapporto controllore-controllato tra l'amministrazione finanziaria e il contribuente, orientando fortemente quest'ultimo verso collaborazione e cooperazione.
  Proprio su tale fronte l'Agenzia si è impegnata anche nell'attuazione, sempre in un'ottica di semplificazione e di facilitazione per i contribuenti IVA, delle norme contenute nel decreto legislativo n. 127 nel 2015 e nel decreto-legge n. 190 del 2016 in merito alla trasmissione telematica all'amministrazione finanziaria dei dati delle fatture, dei dati corrispettivi giornalieri e dei dati di liquidazione di pratiche IVA.
  Al di là della valenza delle norme in termini di lotta all'evasione, l'intero processo consente all'Agenzia di fornire adeguato supporto ai cittadini nella fase antecedente alla presentazione della dichiarazione e promuovere l'emersione spontanea di basi imponibili.
  Un ulteriore elemento è quello relativo alla trasmissione dei dati fattura, che rappresenta un'evoluzione e razionalizzazione di una serie di adempimenti comunicativi precedentemente assolti tramite presentazione dello spesometro o delle comunicazioni di elenchi e fornitori.
  Alla razionalizzazione dell'adempimento, consistente nella sola trasmissione puntuale dei dati delle fatture emesse e di quelle ricevute, si aggiunge la trasmissione trimestrale dei dati riepilogativi e delle liquidazioni IVA.
  Sulla memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati corrispettivi l'Agenzia ha elaborato specifici servizi on line in grado di interfacciarsi con i sistemi gestionali delle aziende più strutturate, mediante i quali tutti i gestori, proprietari di apparecchi e produttori di software con i quali sono gestiti i distributori si accreditano al sistema Agenzia e censiscono le macchine comunicandolo una serie di attributi e trasmettono i dati corrispettivi mediante dei file elettronici.
  Sul fronte della memorizzazione e trasmissione opzionale dei dati corrispettivi, con il provvedimento dell'ottobre 2013 sono state definite anche le specifiche tecniche di un nuovo strumento denominato «legislatore telematico», che dal punto di vista della componentistica hardware e software rappresenta un'evoluzione degli attuali registratori di cassa e, per tale motivo, dovrebbe innescare un naturale e graduale processo di sostituzione di questi ultimi nel corso del tempo.
  Un ulteriore strumento che consentirà all'Agenzia delle entrate – questo è molto importante – di intervenire su uno dei quattro pilastri su cui si pensa si fondi l'evasione fiscale, ovvero quello della facilità dell'adempimento tributario (più l'adempimento è semplice, più l'evasione dovrebbe essere minore) è l'adozione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISAF).
  Gli ISAF permetteranno di restituire alle imprese e ai lavoratori autonomi che trasmetteranno i loro dati al fisco informazioni organizzate in forma di report, utili anche per la conduzione dell'attività.
  Attraverso questo sistema degli ISAF l'Agenzia si propone di misurare il grado di affidabilità, non solo dei ricavi, ma anche del valore aggiunto e del reddito e si propone di superare il concetto di esame della singola annualità, che può essere particolarmente Pag. 11positiva o negativa a seguito di eventi non ricorrenti.
  Ciò dovrebbe incrementare il clima di fiducia reciproca tra amministrazione e contribuenti, in quanto il sistema consentirà – questo è l'auspicio – di cogliere l'andamento del ciclo economico e congiunturale, di ottenere stime più precise e di introdurre meccanismi di revisione più frequenti, in quanto i nuovi indici saranno revisionati al massimo ogni due anni anziché ogni tre come previsto dagli studi di settore, in modo che possano tener conto con tempestività di situazioni di natura straordinaria, di modifiche normative e di andamenti economici e dei mercati, anche con riguardo a determinate attività economiche o aree territoriali.
  I dati necessari per la realizzazione e l'applicazione degli indici saranno acquisiti dall'anagrafe tributaria e dalle banche dati delle altre amministrazioni, ma la novità sostanziale del progetto è che saranno messi a disposizione dei contribuenti e degli intermediari attraverso il cassetto fiscale, che si arricchirà così di contenuti e di strumenti informativi di supporto alle imprese.
  Agli indici saranno correlati, in relazione ai diversi livelli di affidabilità, specifici benefici premiali per i contribuenti che avranno un indice di affidabilità sufficientemente elevato, quali l'esclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici, l'anticipazione dei termini di decadenza per attività di accertamento da parte dell'Agenzia, la limitazione nella determinazione sintetica del reddito complessivo, nonché alcuni vantaggi per l'apposizione del visto di conformità per le compensazioni, per i rimborsi IVA e per le prestazioni delle garanzie.
  Tutto ciò avverrà all'interno di un sistema dinamico, in quanto i contribuenti potranno adeguarsi nelle dichiarazioni dei redditi indicando ulteriori elementi positivi per migliorare il valore dell'indice sintetico di affidabilità e per accedere ai benefici premiali.
  Mi accingo a concludere, signor presidente. I punti sui quali mi sono soffermato in precedenza sono aspetti dell'operatività quotidiana delle strutture dell'Agenzia al servizio dei cittadini e delle imprese, che necessitano, nell'ambito di quel percorso, di un'evoluzione culturale che bisogna fare insieme, di un costante sforzo di miglioramento e innovazione da parte di tutti gli attori in gioco. L'Agenzia è soltanto uno degli attori.
  A coloro che in termini pessimistici pensano che l'obiettivo della semplificazione non è mai di per sé compiutamente realizzabile a me piace eccepire una diversa lettura filtrata dal pessimismo della ragione e dall'ottimismo della volontà. Non me ne vogliate per questa citazione. Seguendo il pessimismo della ragione, esisteranno sempre margini per migliorare, frutto della perpetua ricerca di un risultato pieno; seguendo l'ottimismo della volontà, l'incessante mobilità dei confini fornirà l'entusiasmo per affrontare nuove sfide nel segno della professionalità e dell'impegno.
  L'Agenzia delle entrate è attesa nei prossimi mesi a una grande prova di maturità: essere uno dei motori di rilancio del Paese, un impegno e – direi – una sfida che deve coinvolgere tutte le donne e gli uomini dell'Agenzia, ma anche le istituzioni. Essere motore di rilancio significa essere alleati con i contribuenti, che sono innanzitutto cittadini.
  Questo, signor presidente, passa anche da un piano di semplificazione, dove semplificare significa anche non complicare le giornate e il tempo dei cittadini, delle imprese e dei professionisti e, quindi, evitare di rendere più pesante la saracinesca di chi la deve alzare tutti i giorni. Dobbiamo e vogliamo essere più leggeri, per un'Agenzia che sia delle entrate ma molto anche dei servizi.
  Essere meno pesanti significa, non solo consumare meno carta, non solo evitare al contribuente la sensazione di essere circondato da lettere e adempimenti, ma anche tagliare procedure e bizantinismi che ancora esistono, e ci impegniamo a farlo.
  Se è vero che una buona parte della semplificazione è nelle mani del legislatore, i risultati fin qui ottenuti e la mia recente esperienza di direzione di un cantiere aperto, quello del servizio di riscossione, mi fanno confidare sul ruolo attivo e propositivo che anche l'amministrazione finanziaria può rivestire in questa importante partita dove è in gioco il futuro del nostro Paese. Grazie per l'attenzione.

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  PRESIDENTE. Grazie a lei, direttore, e complimenti per il suo esordio in sede di Commissione parlamentare.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MINO TARICCO. Innanzitutto ringrazio il presidente per la relazione che ci ha svolto. Vorrei porre una questione. Io recentemente ho seguito le vicende che hanno accompagnato le lettere che avete iniziato a inviare per quanto concerne l'accatastamento degli immobili rurali, lettere che davano tempo un mese per regolarizzarsi a un costo ridotto rispetto al generale.
  Di fronte ai numeri di cui siamo venuti in possesso, in particolare in alcune realtà territoriali – io sono della provincia di Cuneo, in Piemonte – appare evidente che c'è qualcosa che non funziona.
  Cittadine di circa 15 mila-20 mila abitanti hanno un numero fisiologico di immobili da accatastare di 30-40-50-60, mentre in aree di montagna dove magari ci abitano 150 abitanti ci sono 700 immobili da accatastare. Per quanto posso capirne io, è abbastanza evidente che sono finite negli immobili da accatastare tutte le frazioni disabitate e distrutte, perché diversamente ragionamenti del genere non sarebbero plausibili.
  Noi abbiamo anche fatto un'interrogazione parlamentare nella quale consigliavamo, prima di inviare milioni di lettere massive com'è stato fatto, di coordinarsi con chi conosce da vicino il territorio, siano esse le province siano esse le organizzazioni di categoria sul territorio, perché in molti casi il rischio è di sparare al nulla.
  Quando un comune della mia provincia, Pamparato, dove abitano 300 abitanti, riceve 900 richieste di regolarizzazione di immobili, è evidente che lì dentro probabilmente sono finite tutte le frazioni disabitate ormai da decenni, che non riceveranno nessun tipo di risposta o innescheranno un cortocircuito generale.
  Da questo punto di vista vorrei capire se immaginate di affiancare all'informatizzazione e all'automazione del sistema anche dei ragionamenti di raccordo e di coordinamento, perché altrimenti il rischio è veramente di innescare dei cortocircuiti. Carta genera carta. Faremo una marea di carta tutti insieme, ma che non produce sostanzialmente nulla perché non può produrre nulla.

  PRESIDENTE. Do la parola al direttore Ruffini per la replica.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, direttore dell'Agenzia delle Entrate. Sono a conoscenza della questione e sono stato in Piemonte – la settimana scorsa, se ricordo bene – a parlare con il direttore regionale anche di questa questione. Condivido con lei che dobbiamo avere attenzione a far sì che, oltre a un computer acceso, dietro ci sia una persona con gli occhi aperti. È quindi nostra intenzione mettere occhio su tutta questa vicenda e anche sui fabbricati rurali, perché l'informatizzazione non accompagnata dal buonsenso comporta solo problemi.

  PRESIDENTE. Ringrazio il direttore per la relazione completa che ha svolto e che noi approfondiremo in vista dell'elaborazione e della successiva approvazione del documento conclusivo.
  Martedì prossimo, sempre alle 13,15, potremo svolgere una riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentati dei gruppi per un primo dibattito sul documento conclusivo, che potrebbe poi essere sottoposto all'esame della Commissione plenaria nell'ultima settimana di settembre.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.55.