CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 febbraio 2015
396.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01474 Mucci: Sul procedimento amministrativo in materia di cittadinanza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Mucci pone all'attenzione del Governo alcune criticità relative ai procedimenti di acquisto e concessione della cittadinanza italiana, con particolare riferimento al caso dell'atleta marocchina di hockey e pattinaggio Nadia Sbitri, residente in Italia dall'età di un anno.
  Voglio subito precisare che agli atti della Prefettura di Bologna non risulta pervenuta nel 2009 alcuna istanza di cittadinanza della signora Sbitri, ancora minorenne in tale anno.
  In realtà, la predetta ha presentato l'istanza, ai sensi dell'articolo 9 della legge 91 del 1992, solo il 21 ottobre 2013.
  La procedura si è conclusa con un provvedimento di rigetto del 22 gennaio 2014. Tale decisione, in considerazione del più recente orientamento giurisprudenziale per casi analoghi, si è basata sugli esiti istruttori, da cui è emersa la contiguità del padre dell'interessata a movimenti aventi scopi non compatibili con la sicurezza della Repubblica.
  Si segnala infine che avverso il provvedimento negativo la signora Sbitri ha proposto ricorso al TAR Lazio, che ha emanato un'ordinanza di rigetto dell'istanza cautelare, depositata lo scorso 8 luglio.
  Su un piano più generale, non può essere sottaciuto, preliminarmente, che nell'ultimo quinquennio si è registrato un incremento esponenziale del numero delle istanze di cittadinanza presentate, circostanza – questa – riconducibile alla trasformazione del fenomeno migratorio che si caratterizza sempre di più per l'aspetto della stabilità.
  Ciò non ha mancato di produrre riflessi critici sullo stato delle procedure di cittadinanza, la cui istruttoria, peraltro, risulta articolata e complessa, coinvolgendo interessi fondamentali per lo Stato e implicando verifiche da parte di autorità nazionali ed estere anche in materia di sicurezza. Non può neanche essere sottovalutata in questo quadro la difficoltà di rafforzare gli uffici responsabili della gestione delle pratiche a causa della restrittiva congiuntura della spesa pubblica, che ha fortemente limitato le facoltà di assunzione.
  Per ovviare a tali problemi, sono state adottate alcune misure amministrative dirette a razionalizzare e semplificare le procedure di acquisto e concessione della cittadinanza.
  In particolare, a partire dal 1o giugno 2012, è stata attribuita ai prefetti la competenza ad adottare i provvedimenti in materia di acquisto o diniego della cittadinanza nei confronti di stranieri sposati con cittadini italiani. La competenza è stata conferita, invece, al Capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, in caso di residenza all'estero del coniuge straniero, ed è rimasta in capo al Ministro nel solo caso in cui sussistano ragioni inerenti alla sicurezza della Repubblica.
  Segnalo inoltre che, tra le altre misure, è stato stipulato un protocollo d'intesa per la consultazione dei dati del Sistema informativo del casellario giudiziale e sono Pag. 9state attivate le comunicazioni telematiche con la rete delle rappresentanze consolari del Ministero degli affari esteri.
  Soggiungo che, nel corso del 2013, alcune prefetture pilota hanno avviato un progetto per la sperimentazione della acquisizione on line delle domande di cittadinanza. È imminente l'estensione della sperimentazione a tutte le prefetture. L'attuazione a regime del progetto consentirà la riduzione dei tempi istruttori endoprocedimentali, una più agevole consultazione dello stato della pratica da parte dell'utenza e una maggiore interattività della stessa con gli uffici preposti alla trattazione.
  Per quanto attiene alle iniziative di tipo normativo, va ricordato che, con il decreto-legge n. 69 del 2013, convertito dalla legge n. 98 del 2013, il procedimento di acquisto della cittadinanza è stato reso più agevole per gli stranieri nati in Italia, incidendo sia sulle modalità con le quali può essere dimostrato il requisito della residenza ininterrotta sia su quelle di esercizio effettivo del diritto di opzione della cui stessa esistenza spesso lo straniero non è consapevole.
  Sebbene permangano criticità, è innegabile che, anche in virtù di questi interventi, il percorso di acquisizione della cittadinanza sia stato accelerato. Si pensi che negli ultimi cinque anni i provvedimenti di acquisto e concessione della medesima sono più che raddoppiati, passando dai 40.223 del 2010 agli 85.321 del 2014.
  Ulteriori disposizioni legislative, contenute nelle varie proposte all'esame del Parlamento, insieme alla costante innovazione anche tecnologica dei processi amministrativi, potranno rendere ancora più spedito tale percorso nel rispetto degli interessi di grande rilievo che vi sono coinvolti.

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ALLEGATO 2

5-02377 Ciprini: Sullo scorrimento della graduatoria del concorso pubblico per allievi agenti della polizia di Stato.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Ciprini chiede quali iniziative intenda assumere il Ministro dell'interno per procedere all'immediata assunzione di coloro che sono risultati idonei al concorso pubblico a 964 posti di allievo agente della Polizia di Stato, bandito nel marzo 2013.
  Il tema evidenziato è stato oggetto di attenta valutazione da parte dell'Amministrazione dell'interno, a cui erano ben note le aspirazioni degli idonei.
  Prima dell'intervento del Parlamento, non era stato possibile venire incontro alle aspettative degli interessati, per i limiti posti dal codice dell'ordinamento militare. In base a tali disposizioni, infatti, i posti da mettere a concorso per il reclutamento del personale nelle carriere iniziali delle Forze di polizia sono determinati attraverso un meccanismo assunzionale del tutto peculiare, modellato sulle specifiche esigenze della Difesa e correlato alla necessità di garantire, con cadenza periodica predeterminata, un sufficiente numero di volontari.
  Tra le altre criticità vi era quella di salvaguardare i diritti dei vincitori appartenenti alla cosiddetta seconda aliquota e in ferma quadriennale, per i quali sussisteva l'obiettivo pericolo di uno scavalcamento da parte degli idonei, con elevati rischi di contenzioso.
  Era stato anche rilevato come l'assunzione degli idonei dei concorsi già espletati avrebbe comportato l'incorporamento di personale con una maggiore anzianità anagrafica, con ulteriori ripercussioni negative sul problema dell'innalzamento dell'età media del personale delle Forze di polizia.
  In presenza di tali vincoli, si ritiene che, in sede di conversione del decreto-legge n. 90 del 2014, il Parlamento, con la concorde valutazione del Governo, abbia individuato una soddisfacente soluzione al problema realizzando un equilibrato bilanciamento dei vari interessi in gioco. Intanto perché l'autorizzazione allo scorrimento delle graduatorie in favore degli idonei, ivi contenuta, riguarda i soli concorsi di accesso alle Forze di polizia indetti nel 2013 e, quindi, per quanto concerne la Polizia di Stato, esclusivamente il concorso a 964 posti, con un impatto contenuto sul sistema di reclutamento. Inoltre, il ricorso allo scorrimento trova la sua motivazione nelle maggiori esigenze connesse alla sicurezza di Expo 2015, rendendo evidente il suo carattere di misura del tutto straordinaria.
  In attuazione del predetto decreto-legge, nello scorso mese di agosto tutti gli idonei del concorso in questione sono stati dichiarati vincitori.
  Nell'ambito dei neo-vincitori, una prima aliquota di 502 unità è stata ammessa direttamente al prescritto corso di formazione per allievi agenti della Polizia di Stato, iniziato lo scorso 16 settembre presso le Scuole di Alessandria e Brescia.
  Secondo quanto comunicato dal Ministero della difesa, una seconda aliquota, pari a 160 unità, sarà avviata alla ferma prefissata quadriennale nelle Forze armate verosimilmente entro i prossimi mesi di marzo/aprile. Al termine della ferma, i predetti saranno inquadrati nei ruoli della Polizia di Stato, a condizione che in quel momento siano in possesso dei prescritti requisiti psicofisici, nonché di quelli morali e di condotta.

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ALLEGATO 3

5-03261 Fabbri: Sull'esigenza di prevedere una assistenza sanitaria adeguata e la tutela dell'INAIL in favore dei vigili del fuoco.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Fabbri chiede l'assegnazione all'Opera nazionale di assistenza per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco delle risorse necessarie a consentire il rinnovo della polizza sanitaria integrativa per malattia e infortuni in favore dei vigili del fuoco, nonché l'adozione di provvedimenti finalizzati a ricondurre alla competenza dell'INAIL la copertura assicurativa dei vigili medesimi.
  Premetto che, effettivamente, alla fine del gennaio 2013 l'Opera nazionale ha dovuto disdire la predetta polizza sanitaria per la necessità di garantire gli equilibri finanziari ed economici del proprio bilancio.
  Faccio comunque presente che già nel febbraio dello scorso anno il Consiglio di amministrazione dell'Opera nazionale, nell'approvare il bilancio di previsione dell'ente per il 2014, aveva destinato la somma di 3 milioni di euro al ripristino del beneficio.
  Tuttavia, nel successivo mese di aprile, l'Ente è stato commissariato con il solo compito di apportare modifiche allo statuto relativamente alla composizione degli organi e di provvedere alla gestione ordinaria. Esso, quindi, in assenza del nuovo Consiglio di amministrazione, non ha potuto avviare le procedure di gara finalizzate alla stipula della polizza in questione.
  Solo di recente, il 18 dicembre 2014, si è provveduto a ricostituire il Consiglio di amministrazione dell'Opera, che nella prima seduta (12 gennaio 2015), ha approvato il bilancio di previsione per l'anno in corso, stanziando la somma di 1 milione 500 mila euro per l'assistenza sanitaria integrativa dei vigili del fuoco, in aggiunta ai 3 milioni di euro residuati nell'anno 2014.
  Nella successiva seduta del 23 gennaio, il Consiglio di amministrazione ha deliberato sulla necessità di stipulare la richiamata polizza sanitaria nel limite massimo di 3 milioni di euro, con possibilità di disdetta annuale.
  Sulla base di tale presupposto e in linea con gli auspici formulati dall'onorevole interrogante, la gara per la scelta del broker assicurativo è in corso di indizione.
  Preciso, altresì, che il vigile del fuoco Francesco Sicilia, richiamato nel testo dell'interrogazione, è stato riconosciuto vittima del dovere nel settembre 2014 ed è inserito nella graduatoria unica nazionale delle vittime del dovere del Ministero dell'interno. Il medesimo ha presentato all'Opera un'istanza di contributo straordinario per spese mediche che sarà valutata a breve dalla Commissione consultiva permanente dell'ente.
  Per quanto attiene, infine, alla specifica ipotesi di ricondurre il personale del Corpo nell'ambito del sistema di tutela e assistenza dell'INAIL, rilevo che, a legislazione vigente, nei riguardi dei vigili del fuoco sono previsti variegati istituti di previdenza privilegiata, assistenziali e indennitario-risarcitori aventi carattere di particolare rilevanza e favore, a cui si aggiungono, ricorrendo i requisiti di legge, i benefici assunzionali.
  Nel complesso, dunque, il personale del Corpo gode, sotto i predetti profili, di un sistema di misure di sostegno e di tutela certamente adeguato e comunque di livello superiore a quello riconosciuto dall'INAIL ai propri iscritti.

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ALLEGATO 4

5-03045 Fabbri: Sul coinvolgimento dei vigili del fuoco in operazioni di ordine pubblico.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Fabbri, prendendo spunto dall'impiego di una squadra di vigili del fuoco nello sgombero di un immobile abusivamente occupato a Bologna, chiede al Ministro dell'interno quali misure intenda adottare per evitare il coinvolgimento del personale del Corpo nazionale dei vigili del Fuoco in operazioni di ordine pubblico oppure per garantirne l'incolumità, qualora esso sia chiamato ad intervenire per agevolare l'accesso delle forze dell'ordine in tale tipo di operazioni.
  Occorre premettere che l'ordinamento conferisce al personale del Corpo nazionale di vigili del fuoco le qualità di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, nonché di agenti di pubblica di sicurezza nell'ambito delle proprie funzioni istituzionali.
  A ciò si aggiunga la possibilità, espressamente normata, che i prefetti affidino in via eccezionale ai Comandi provinciali dei vigili del fuoco particolari servizi di carattere tecnico, per i quali il personale abbia attitudine in dipendenza dei compiti di istituto.
  In virtù di ciò, è pacifico che il personale del Corpo nazionale possa essere utilizzato in operazioni congiunte con le Forze di Polizia, su disposizione o richiesta dell'Autorità giudiziaria o delle Autorità di pubblica sicurezza, in un quadro di doverosa collaborazione istituzionale e nell'ottica di un'interoperatività che assicuri servizi di livello sempre più elevato a tutela del cittadino.
  La problematica dell'impiego dei vigili del fuoco in attività di ordine pubblico, tali da richiedere l'apporto della loro peculiare specializzazione tecnica, si è posta anche in occasione dell'operazione di sgombero a cui si fa espresso riferimento nell'interrogazione.
  Al riguardo, informo che nella mattinata del 17 giugno dello scorso anno un considerevole contingente della Polizia di Stato si è recato in via Beverara del capoluogo felsineo per dare esecuzione, su richiesta del comune di Bologna, allo sgombero di uno stabile di proprietà del comune medesimo, occupato abusivamente da cinque persone gravitanti nell'area anarco-insurrezionalista.
  L'intervento delle forze dell'ordine, coadiuvate da operai di una ditta inviata dal comune su ordinaria richiesta della Questura, è stato osteggiato con decisione dagli occupanti, che avevano predisposto delle barricate interne in corrispondenza della porta di accesso.
  Dopo aver constatato l'impossibilità di fare ingresso nella struttura con i mezzi disponibili, le Forze dell'ordine hanno richiesto l'assistenza tecnica di una squadra dei vigili del fuoco che, giunti sul posto, hanno valutato, quale soluzione tecnica più rapida per entrare nell'immobile, la rimozione di un'inferriata di una finestra situata al primo piano.
  L'intervento ha richiesto l'utilizzo di un'autoscala con cestello, sul quale hanno preso posto due vigili del fuoco con l'espressa raccomandazione di sospendere immediatamente l'operazione e allontanarsi, qualora le persone barricate avessero intrapreso azioni lesive o pericolose nei loro confronti.
  Tale modalità operativa, mai intrapresa in occasione di precedenti sgomberi, non Pag. 13ha consentito il consueto affiancamento di personale di polizia che non è potuto salire sul cestello a ciò ostando espresse disposizioni di servizio del Corpo nazionale.
  Durante l'operazione, tre degli occupanti, attraverso gli spazi dell'inferriata, hanno opposto resistenza ai vigili del fuoco, che, verificato il venir meno delle condizioni di sicurezza, hanno modificato il tipo di intervento, consentendo l'accesso del personale di polizia nello stabile.
  Per l'inusitata resistenza posta in essere, tre dei cinque occupanti abusivi sono stati arrestati per i reati di concorso in resistenza aggravata a pubblico ufficiale e di lesioni finalizzate alla resistenza. Gli arresti sono stati convalidati dall'Autorità giudiziaria, che ha disposto a carico dei tre anche la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Bologna.
  Successivamente, il 2 luglio dello scorso anno, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha preso in esame l'episodio di Via Beverara e ha individuato le modalità d'intervento da mettere in atto in future situazioni analoghe. In particolare è stato condiviso che il concorso dei vigili del fuoco ai servizi di ordine pubblico venga disposto a seguito di riunione di coordinamento delle Forze di polizia o di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica o comunque previe intese con la Prefettura.
  Questi i fatti.
  Da essi emerge che l'eccezionale modalità operativa che ha caratterizzato il concorso dei vigili del fuoco è stata determinata dall'inusualità della situazione di ordine pubblico venutasi a creare. E, pur tuttavia, i vigili del fuoco intervenuti hanno agito utilizzando gli strumenti a disposizione unicamente per la propria protezione e senza che sia stata richiesta loro nessuna particolare esposizione al rischio.
  Assicuro più in generale che il Ministero dell'interno non intende discostarsi dal consolidato orientamento seguito finora, in base al quale i vigili del fuoco, quando sono chiamati a partecipare alle operazioni di ordine pubblico, intervengono esclusivamente per agevolare il compito delle Forze dell'ordine e sono sempre protetti e supportati da congrue aliquote di operatori di polizia.

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ALLEGATO 5

5-03865 Rostellato ed altri: Sulla realizzazione di un poligono di tiro all'interno di un comune in provincia di Vicenza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Rostellato, unitamente ad altri deputati, chiede informazioni al Ministro dell'interno in merito all'attività che si svolge all'interno di un poligono di tiro situato nel comune di Albettone, in provincia di Vicenza, e gestito dall'associazione sportiva dilettantistica «Alpha 22 Shooting Club».
  In particolare, l'interrogante evidenzia le preoccupazioni diffuse nella zona, a causa delle esplosioni notturne che proverrebbero dal poligono in questione, attribuite dalla cittadinanza ad esercitazioni di tiro con armi da guerra o comunque illegali.
  Informo che il poligono di tiro ospita 11 linee di tiro da trecento metri per carabina e 5 linee di tiro per armi corte, oltre ad uno spazio per il controllo e la gestione degli accessi con fabbricati adibiti a reception, ufficio, aula didattica, bar e servizio.
  L'impianto è stato realizzato su un'area agricola localizzata nel piano di zonizzazione acustica dei comuni di Albettone e di Rovolon, quest'ultimo situato in provincia di Padova. L'area è stata concessa in affitto da un privato alla citata associazione che, il 10 aprile del 2012, ha ottenuto dal sindaco di Albettone l'autorizzazione all'apertura e all'esercizio di un poligono di tiro ad uso privato. Faccio presente che la struttura non ha altri fabbricati attorno per un raggio di circa 400 metri nel comune di Albettone e di 500 metri nel comune di Rovolon.
  Per quanto concerne l'associazione sportiva «Alpha 22 Shooting Club», rappresento che si tratta di un sodalizio senza fini di lucro. L'ente persegue finalità di promozione sportiva, esercitando e gestendo le proprie attività nel poligono, dove organizza corsi di tiro e di addestramento all'uso delle armi e lezioni di autodifesa a mani nude.
  Il regolamento interno consente l'uso sia di armi lunghe a ripetizione manuale e semiautomatiche dal calibro 22 al calibro 50 escluso, sia di armi corte con calibro dal 9 a 45, escluso il 357 magnum. In ogni caso è vietato l'impiego di munizioni con pallottole perforanti, esplosive, incendiarie e traccianti.
  Con tali limiti di impiego, il poligono ha ospitato anche attività di formazione e addestramento di reparti speciali dell'Esercito italiano. Da ultimo, nello scorso mese di settembre, è stato utilizzato dal Centro di eccellenza per le unità di polizia di stabilità con sede a Vicenza, per lo svolgimento di alcune esercitazioni a guida italiana, nell'ambito di un progetto di cooperazione internazionale tra varie polizie a ordinamento civile e militare.
  Gli ultimi controlli all'attività del poligono, compiuti dalla locale Questura, risalgono allo scorso 22 novembre, quando la Polizia Amministrativa ha effettuato un sopralluogo, che non ha evidenziato irregolarità amministrative.
  È risultato, infatti, che la documentazione prevista dalla legge fosse completa e tutti i vincoli autorizzatori urbanistico-ambientali siano stati rispettati. Inoltre, Pag. 15non sono emersi riscontri oggettivi circa l'utilizzo di munizionamento da guerra o di calibri non consentiti.
  Voglio comunque ricordare che la Questura ha funzioni esclusivamente di controllo amministrativo e non poteri autorizzativi, che spettano in ogni caso al comune.
  Alla fine di agosto dello scorso anno, come riferito dall'interrogante, il poligono si è trovato al centro di alcune polemiche, riportate anche dai media locali, a causa delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Federcontribuenti Veneto, il quale avrebbe raccolto le apprensioni di un gruppo di cittadini di Rovolon preoccupati per le esplosioni udite nella notte tra il 28 e 29 agosto scorsi.
  Tali inquietudini sarebbero state rafforzate dalla pubblicazione di un articolo, apparso sul sito web della Federcontribuenti, in cui lo stesso presidente – a fronte delle segnalazioni raccolte – denunciava che presso il poligono avvenivano esercitazioni di tiro con l'impiego di bazooka.
  Queste affermazioni sono state categoricamente respinte dallo stesso presidente del poligono che, lo scorso 30 agosto, ha sporto una denuncia/querela ai Carabinieri della Stazione di Campiglia dei Berici, in provincia di Vicenza, ipotizzando il reato di diffamazione col mezzo della stampa o altro mezzo di pubblicità.
  Nella sua denuncia il presidente del poligono conferma, in effetti, di essere apparso su un video diffuso sul web che lo riprendeva nel corso di un'operazione di tiro con un bazooka, ma tale esercitazione sarebbe stata effettuata in un poligono militare toscano e non in quello di Albettone. Attualmente la vicenda è al vaglio dell'autorità giudiziaria competente.
  Per quanto riguarda, poi, i paventati disturbi causati dal poligono ai confinanti, informo che la notizia non ha trovato alcuna conferma da parte degli organi di Polizia territorialmente competenti, i quali hanno riferito di non aver ricevuto esposti o denunce, né lamentele informali connesse all'attività del poligono.