XVII Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 5 di Mercoledì 18 novembre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Sani Luca , Presidente ... 3 

Missioni:
Sani Luca , Presidente ... 3 

Testo unificato delle proposte di legge (Seguito della discussione e approvazione): Lupo e altri: Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (C. 1373 ); Zaccagnini: Disposizioni per la promozione della coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 1797 ); Oliverio e altri: Norme per la promozione della coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 1859 ); Dorina Bianchi: Disposizioni in materia di coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 2987 ):
Sani Luca , Presidente ... 3 
Terrosi Alessandra (PD) , relatrice ... 4 
Sani Luca , Presidente ... 4 
Castiglione Giuseppe (AP) , Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali ... 4 
Sani Luca , Presidente ... 4 
Castiglione Giuseppe (AP) , Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali ... 5 
Sani Luca , Presidente ... 5 
Lupo Loredana (M5S)  ... 5 
Sani Luca , Presidente ... 5 
Lupo Loredana (M5S)  ... 5 
Sani Luca , Presidente ... 5 
Parentela Paolo (M5S)  ... 5 
Sani Luca , Presidente ... 6 
Terrosi Alessandra (PD) , relatrice ... 6 
Sani Luca , Presidente ... 6 
Bernini Massimiliano (M5S)  ... 6 
Sani Luca , Presidente ... 6 
Castiglione Giuseppe (AP) , Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali ... 6 
Sani Luca , Presidente ... 6 
Lupo Loredana (M5S)  ... 6 
Zaccagnini Adriano (SI-SEL)  ... 7 
Oliverio Nicodemo Nazzareno (PD)  ... 8 
L'Abbate Giuseppe (M5S)  ... 9 
Sani Luca , Presidente ... 9 

Votazione nominale:
Sani Luca , Presidente ... 10 

ALLEGATO: Ordini del giorno ... 11

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: LNA;
Per l'Italia-Centro Democratico: (PI-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P.

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCA SANI

  La seduta comincia alle 14.25.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, del quale dispongo l'attivazione.

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2 del Regolamento, il deputato Fedriga è in missione.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Lupo e altri: Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (C. 1373); Zaccagnini: Disposizioni per la promozione della coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 1797); Oliverio e altri: Norme per la promozione della coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 1859); Dorina Bianchi: Disposizioni in materia di coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 2987).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle abbinate proposte di legge d'iniziativa dei deputati Lupo e altri: Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (C. 1373); Zaccagnini: Disposizioni per la promozione della coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 1797); Oliverio e altri: Norme per la promozione della coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 1859); Dorina Bianchi: Disposizioni in materia di coltivazione della cannabis sativa per la produzione di alimenti, cosmetici, semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, opere di bioingegneria e di bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca (C. 2987).
  Ricordo che nella seduta dell'11 novembre scorso la Commissione ha approvato in linea di principio l'emendamento 2.1 della relatrice, successivamente inviato alle Commissioni I e V per il parere, espresso favorevolmente nella giornata di ieri da entrambe le Commissioni.Pag. 4
  Se non vi sono obiezioni, passiamo all'esame degli articoli.
  Non vi sono sostituzioni.
  Avverto che all'articolo 1 non sono stati presentati emendamenti. Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
  È approvato.

  Passiamo all'esame dell'articolo 2. Avverto che all'articolo 2 è stato presentato l'emendamento 2.1 della relatrice.
  Do pertanto la parola alla relatrice, onorevole Terrosi, per il parere sull'emendamento.

  ALESSANDRA TERROSI, relatrice. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Per il Governo, do la parola al Sottosegretario Castiglione per l'espressione del parere.

  GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Passiamo alla deliberazione. Se non vi sono deputati che intendono intervenire, pongo in votazione l'emendamento 2.1 della relatrice, con il parere favorevole della relatrice e del Governo e sul quale le Commissioni I e V hanno espresso parere favorevole.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare pongo in votazione l'articolo 2, nel testo emendato.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 3.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 4.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 5.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 6.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 7.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 8.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 9.
  È approvato.

  Nessuno chiedendo di parlare e non essendo state presentate proposte emendative, pongo in votazione l'articolo 10.
  È approvato.

  Sospendiamo brevemente la seduta per consentire al Governo di completare i pareri sugli ordini del giorno che sono stati presentati.

  La seduta sospesa alle 14.30 riprende alle 14.35.

  PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta passando all'esame degli ordini del giorno.
  Avverto che sono stati presentati sei ordini del giorno, il cui fascicolo è in distribuzione.
  Preso atto che i presentatori rinunciano all'illustrazione, invito il Sottosegretario Castiglione a esprimere i pareri del Governo sui sei ordini del giorno presentati.

Pag. 5

  GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali.
  Accolgo l'ordine del giorno Benedetti 0/1373/XIII/1, tenendo conto che il Ministero della salute ha già da tempo avviato, con il coinvolgimento dell'Istituto superiore di sanità, un'attività finalizzata alla fissazione dei limiti di THC negli alimenti.
  Accolgo l'ordine del giorno Lupo 0/1373/XIII/2 con la seguente riformulazione: espungere dalle premesse le parole «o erboristico»; espungere l'ultimo capoverso delle premesse; nell'impegno, sostituire le parole «ad escludere dalla normativa sui medicinali infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale ed erboristico» con le seguenti: «a valutare la possibilità di adottare iniziative volte a escludere dalla normativa sui medicinali le infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale».
  Accolgo l'ordine del giorno Gagnarli 0/1373/XIII/3 con la seguente riformulazione dell'impegno: «a valutare la possibilità di adottare le opportune iniziative presso le competenti sedi europee affinché la normativa comunitaria sia modificata, consentendo anche alla coltivazione della canapa di beneficiare della componente di inverdimento senza necessità di soddisfare ulteriori obblighi».
  Accolgo l'ordine del giorno Bernini 0/1373/XIII/4.
  Sull'ordine del giorno Parentela 0/1373/XIII/5 si esprime parere contrario.
  Accolgo l'ordine del giorno Oliverio 0/1373/XIII/6 con la seguente riformulazione: «Espungere le parole “o erboristico”. Al secondo capoverso sostituire con: “valutare la possibilità di considerare l'evoluzione in termini scientifici ai fini di una eventuale revisione dei limiti ammessi di THC per un migliore sviluppo della filiera, nel rispetto della salute del consumatore”».

  PRESIDENTE. Passiamo alle votazioni.
  Prendo atto che la collega Benedetti non insiste per la votazione del suo ordine del giorno accolto dal Governo.
  Passiamo all'ordine del giorno Lupo, accolto dal Governo con riformulazione.
  Ha chiesto di intervenire la proponente.

  LOREDANA LUPO. Vorrei solo un chiarimento. Anche l'ordine del giorno dell'onorevole Oliverio parla di «valutare la possibilità di consentire l'utilizzo delle infiorescenze fresche e secche per usi floreali o erboristici», ma mi pare che non sia stato modificato.

  PRESIDENTE. È stato riformulato eliminando «erboristico».

  LOREDANA LUPO. Accolgo la riformulazione.

  PRESIDENTE. Ne prendiamo atto senza porlo in votazione.
  Passiamo all'ordine del giorno Gagnarli, accolto dal Governo con riformulazione. Prendiamo atto che l'onorevole Gagnarli accetta la riformulazione proposta dal Governo.
  Passiamo all'ordine del giorno Bernini, accolto dal Governo. L'onorevole Bernini non insiste per la votazione.
  Passiamo all'ordine del giorno Parentela, sul quale il Governo ha espresso parere contrario.
  Ha chiesto di intervenire il proponente.

  PAOLO PARENTELA. Siamo rimasti stupiti dal fatto che il Governo non abbia accettato questo ordine del giorno e vorremmo capire le motivazioni. L'impegno è molto semplice e concreto. Chiediamo semplicemente di inserire anche la cannabis sativa nell'elenco delle piante officinali. Nell'elenco, che è stato istituito nel 1932 e aggiornato nel corso del tempo, ci sono anche piante tossiche. Non capiamo come mai la cannabis sativa venga esclusa. Non comprendiamo perché manchi la volontà politica di inserire la cannabis sativa nell'elenco delle piante officinali. Vorremmo la motivazione.
  Chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti.

Pag. 6

  PRESIDENTE. Preso atto che il rappresentante del Governo non intende replicare, se non vi sono altri interventi, passiamo alla votazione.
  Ha chiesto di parlare la relatrice.

  ALESSANDRA TERROSI, relatrice. Mi associo alla richiesta di una valutazione attenta, signor Sottosegretario, di questo ordine del giorno, il cui impegno non mi sembra particolarmente gravoso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bernini.

  MASSIMILIANO BERNINI. Mi associo anch'io. Invito il Governo a proporre una riformulazione, inserendo le parole «a valutare l'opportunità di annoverare la cannabis sativa tra le specie officinali».
  Penso che sia un modo di venirci incontro corretto e coerente.

  PRESIDENTE. Il Sottosegretario Castiglione ha chiesto di poter replicare.

  GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali. Il parere contrario è dovuto al fatto che tra le piante officinali vendibili in erboristeria non può essere inclusa una pianta contenente principi attivi sotto controllo internazionale. Ai sensi delle convenzioni internazionali sulle droghe, poiché i prodotti erboristici rientrano nella categoria degli alimenti, non possono comprendere piante stupefacenti.
  Questa è la motivazione tecnica.

  PRESIDENTE. Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno Parentela, con il parere contrario del Governo.
  È respinto.

  Passiamo all'ordine del giorno Oliverio, accolto dal Governo con riformulazione.
  Prendiamo atto che il proponente accetta la riformulazione.
  Terminato l'esame degli ordini del giorno, passiamo alle dichiarazioni di voto finali sul provvedimento nel suo complesso.

  LOREDANA LUPO. Vorrei iniziare dalla fine, ringraziando i miei colleghi del MoVimento 5 Stelle per avermi permesso oggi di essere qui. Un doveroso ringraziamento va anche a tutti i colleghi delle altre parti politiche, che sono riusciti a cogliere l'importanza della materia in esame.
  Prima di iniziare la discussione sul testo, devo però fare una doverosa premessa per evitare che i preconcetti che hanno distrutto la coltivazione della canapa possano ancora danneggiare una coltura così importante. Diverse fonti asseriscono che il primo tessuto nella storia dell'uomo sia stato di canapa e che la sua elaborazione sia cominciata nell'ottavo millennio avanti Cristo. La letteratura scientifica in campo archeologico, antropologico, economico e storico concorda sul fatto che la canapa sia stata la pianta più coltivata a partire dal primo millennio avanti Cristo fino alla fine degli anni quaranta.
  Il declino della coltura si ha intorno agli anni cinquanta e culmina con la messa al bando della pianta per motivi sociali, ma soprattutto perché troppo scomoda per alcuni lobbisti che vedevano i loro settori economici minacciati dall'eccessiva versatilità del succitato vegetale. Senza se e senza ma viene considerata illegale, e poco importa che con quasi 90.000 ettari di coltivazione eravamo il secondo produttore mondiale, che il comparto tessile usufruiva di una grande quantità di fibra di canapa prodotta sul territorio italiano e che i nostri filati si distinguevano fra tutti per eccellenza e qualità.
  Con la canapa puoi fare carta. Puoi fare tessuti. Puoi fare corde, olio, medicine. Puoi ricavare cibo dai semi. Puoi bruciarla in una lampada. Puoi fare funi. Puoi farne legacci per le scarpe. Persino le prime due stesure della Costituzione americana sono state fatte su canapa. Certo, è un problema, per tutti quei settori che si Pag. 7sono arricchiti inquinando con plastica e petrolio, che questa singola piantina sia utile a tutto ciò, ma c’è di più. Non è solo utile per tutto quello che ci può servire nel quotidiano. È anche una specie rustica, cioè ci fa risparmiare acqua e sostanze nutritive e, se dotata di un THC sufficiente, si difende da sola da insetti e microrganismi. Non dobbiamo adoperare fitofarmaci.
  Abbiamo inquinato i territori, bandendo il suo utilizzo, e lei è pure capace di bonificarli. Come prevedibile, nonostante il lungo periodo di blocco della produzione, causato dalle politiche proibizioniste, oggi l'aumento continuo del prezzo del petrolio e la crescente attenzione per la tutela dell'ambiente hanno comportato una ripresa della coltivazione e produzione della canapa industriale in molti Paesi europei, quali Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Polonia, Romania.
  È del 2014 l'undicesima Conferenza dell'Associazione europea della canapa industriale (EIHA), tenutasi a Wesserling, in Germania, verso la fine di maggio, al fine di scambiare informazioni e pianificare la crescita dell'industria legata alla canapa, con più di duecento esperti del settore provenienti da trentanove diversi Paesi di tutto il mondo. I dati della Conferenza mettono in risalto una superficie totale di coltivazione di canapa industriale nel mondo di circa 85.000 ettari nel 2011, dei quali circa 60.000 per le fibre, soprattutto in Cina ed Europa, e 25.000 ettari per i semi, soprattutto in Canada, Cina, ed Europa.
  Sono passati oltre settant'anni da quando Henry Ford creò la prima auto prodotta e alimentata con la canapa, ma il suo modello non giunse mai sul mercato, sconfitto dall'avanzata del petrolio come unico componente per la creazione di plastica e carburante. Oggi, a quanto pare, negli ultimi modelli di Alfa Romeo già sul mercato sarebbero presenti componenti prodotti con fibre di canapa.
  Ma entriamo nel merito della proposta di legge in esame. Si tratta di dieci articoli incentrati sul sostegno e la promozione della coltura della canapa industriale, dalla coltivazione alla trasformazione. Siamo riusciti, anche se di poco, a far capire che l'innalzamento del livello di THC era una necessità reale perché è tramite la presenza di questo principio attivo, che può subire oscillazioni significative in base al luogo di coltivazione, che la pianta si difende dagli agenti esterni.
  Abbiamo dato nuova linfa al settore, destinando un massimo di 700.000 euro annui alla trasformazione, per dare modo alle filiere dislocate su tutto il territorio nazionale di organizzare i propri impianti di trasformazione. Ci siamo battuti affinché i coltivatori di canapa industriale non venissero considerati produttori di droghe e non fossero vessati inutilmente nelle fasi produttive della pianta.
  Siamo dispiaciuti che all'articolo 2, comma 2 sia stata espunta la lettera h), che rendeva possibile e lecito produrre, senza autorizzazioni, infiorescenze fresche ed essiccate sia per scopo floreale che erboristico. A tale proposito abbiamo presentato un ordine del giorno che, riformulato, nega la possibilità di utilizzare la canapa in campo erboristico, settore suscettibile di importanti sviluppi anche dal punto di vista occupazionale.
  Un «folle» una volta disse che la misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quanto è necessario. Quel «folle» era Einstein. So che questa proposta di legge sembra una goccia nel mare in un pianeta che non vuole invertire la rotta e dove le multinazionali sembrano invincibili, ma non è così. Questa è una reazione a catena. Questa è una rivoluzione. Questo è il motivo per cui il MoVimento 5 Stelle è entrato nelle istituzioni.
  Noi oggi invertiamo la rotta e guardiamo lontano, non solo al PIL del Paese ma anche al futuro sostenibile del genere umano.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Io non la farò così lunga, presidente. Siamo contenti che la proposta di legge finalmente veda la luce alla Camera.
  È una proposta su cui abbiamo lavorato soprattutto perché i testi non ci Pag. 8convincevano molto. Erano superficiali e, nel momento in cui siamo entrati nella materia, è stato un bene che il lavoro della relatrice abbia portato a un testo base organico e con una dimensione allargata a tutto il settore.
  Avremmo voluto inserire alcune disposizioni nel testo, ma l'ostinazione del Governo a mantenersi sulle normative vigenti ha fatto emergere l'arretratezza culturale che ancora riguarda questo argomento, arretratezza dovuta probabilmente a una commistione di normative che non dovrebbero riguardare la canapa per uso industriale e alimentare.
  Ci auguriamo che questo possa essere un passo anche verso la liberalizzazione della coltivazione della pianta tout-court perché crediamo che una pianta non possa essere oggetto di divieto. Se il suo utilizzo, il suo consumo e i trasformati nuocciono alla salute, certamente devono essere presi provvedimenti per tutelare i cittadini, ma la repressione delle droghe leggere in questi decenni non ha prodotto risultati.
  La guerra alla droga non ha prodotto risultati e gli Stati Uniti sono il più lampante esempio della strada che non dovremmo intraprendere. L'Italia ha subìto, come «colonia» degli Stati Uniti, il divieto di coltivare questa pianta e abbiamo perso la filiera e la capacità di trasformare e commercializzare.
  La Francia, forse per la sua storica indipendenza culturale rispetto ad altri Paesi, ha mantenuto vivi la filiera e il settore, purtroppo fissando in sede comunitaria un livello di THC pari allo 0,2 per cento, che è un vero e proprio monopolio. Abbiamo cercato di definire un range tra lo 0,2 e lo 0,6 per cento in modo che, se i campionamenti rilevassero uno sforamento rispetto allo 0,2, la responsabilità non ricadrebbe sugli agricoltori, ma non siamo soddisfatti. Dobbiamo agire in sede comunitaria per modificare la norma sostanzialmente.
  Mi auguro che anche la delega venga attuata dal Ministero in modo corretto, così come l'abbiamo pensata. Alcuni derivati, come ad esempio gli oli essenziali o altri prodotti legati in particolare alle infiorescenze, non vedranno la luce perché le infiorescenze sono collegate alla cannabis utilizzata come droga leggera. Noi crediamo che su questo ci sia ancora troppa confusione. Non ci si attiene adeguatamente agli approfondimenti scientifici. È sicuramente un grande passo quello di ridefinire la normativa del settore, ma crediamo che si possa fare di meglio.
  Investiremo altre Commissioni della questione. Nel frattempo, abbiamo fatto un buon lavoro. Ringrazio la relatrice e gli altri gruppi, augurandomi che il presidente, come ha fatto per altre proposte di legge, possa sollecitare la Commissione agricoltura del Senato a cui questo testo sta per arrivare.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Signor presidente, a nome mio personale e del gruppo del Partito democratico, facendomi anche interprete del sentimento di tutti i componenti della Commissione, vorrei ringraziare in modo particolare la relatrice. Ha svolto un compito straordinario su un terreno particolarmente minato e ognuno di noi sa quali difficoltà abbiamo affrontato, come le abbiamo affrontate e che sempre è stata messa in campo la soluzione di buonsenso.
  Vorrei poi ringraziare il Governo perché credo che senza la sensibilità che ha dimostrato sarebbe stato difficile approdare a un testo di legge in una materia così delicata. Il Governo ha saputo anche trovare risorse per avviare l'applicazione di questa norma e dare la possibilità agli agricoltori e a coloro i quali vogliono entrare in questo mondo canapicolo di iniziare seriamente questo lavoro.
  La legge risponde alle attese del mondo canapicolo italiano, che spera in una giusta rivalutazione di una coltura che nel passato è stata una delle voci principali dell'economia di vaste aree di alcune regioni del nostro Paese. Dalla fine degli anni Cinquanta, sempre maggiore discredito è cresciuto attorno a una coltura che ci aveva visto leader mondiali fino ai primi del Novecento sia in termini di quantità di prodotto sia in termini di qualità del prodotto realizzato.Pag. 9
  Abbiamo dato una risposta concreta a un settore che è andato in crisi a causa dell'inaccettabile e strumentale accostamento alla più famosa canapa indica, a causa dell'intensità del lavoro e anche causa della competizione, proveniente in special modo dagli Stati Uniti, di fibre sintetiche meno costose e più moderne.
  Diciamoci tutta la verità. La canapa ha subìto un'aggressiva campagna da parte delle multinazionali del petrolio, che sono riuscite a spazzare via ogni materiale concorrente con la scusa del minor costo e della modernità dei prodotti derivati. Quella delle multinazionali è stata una battaglia vera e propria, che ha tentato di combattere modelli di coltivazione e agricoli che molto avevano dato ad alcuni territori del nostro Paese.
  Venendo meno la coltivazione della canapa, alcuni territori sono rimasti poveri. Hanno avuto scarsa possibilità di sviluppo in un settore che probabilmente avrebbe dato più reddito. Questo ha creato sicuramente molti problemi e il fatto di aver smesso di coltivare canapa cinquant'anni fa ha lasciato un gap che dobbiamo colmare e che riguarda l'innovazione, i modelli di coltivazione e i macchinari. È infatti difficile trovare i macchinari per la trasformazione della canapa.
  Questo gap dobbiamo colmarlo e la legge stabilisce un quadro normativo certo, che consente agli operatori di lavorare in tranquillità e di liberare l'agricoltore dai vincoli di coltivazione che hanno relegato alla filiera a un ritardo competitivo elevatissimo. Devo dire con sincerità che tante volte l'agricoltore canapicolo che ha lavorato su questo terreno si è trovato a dover affrontare anche un'errata interpretazione della normativa da parte delle forze dell'ordine.
  Mentre noi avevamo tutte queste difficoltà, in Francia chi coltivava la canapa prendeva un premio dalla PAC particolarmente elevato. Qualche anno fa, si trattava di quasi 1,5 milioni di lire per ogni ettaro di canapa coltivato. Mentre noi subivamo questa ritorsione oggettiva, altri territori si arricchivano. Oggi dobbiamo lavorare per creare le condizioni di sviluppo di questo territorio e di questo comparto.
  Credo che il lavoro che abbiamo fatto tutti assieme, approvando questa legge, ci consentirà sicuramente di dare risposte. La canapa non è la medicina per tutta l'agricoltura e per la competitività di tutta l'agricoltura, ma ha una multifunzionalità che dobbiamo valorizzare. Dobbiamo, secondo me, favorire i tanti giovani che vogliono e possono riprendere questa coltivazione.
  Siamo consapevoli del fatto che non si tratta di una risposta per tutta l'agricoltura, ma siamo anche consapevoli di dare una risposta certa alle tante persone che vogliono coltivare la canapa, ponendo un elemento di chiarezza tra chi vuole coltivare la canapa industriale e chi pensa ad altre coltivazioni.
  Noi pensiamo alla coltivazione della canapa industriale e sappiamo bene quante possibilità di utilizzo essa abbia. Abbiamo ascoltato molti soggetti. A loro vanno i nostri ringraziamenti per averci aperto gli occhi su tante altre difficoltà. Un grazie va a tutti i gruppi per il lavoro che hanno svolto e, come ripeto, alla relatrice che ha saputo lavorare in un settore particolarmente delicato.

  GIUSEPPE L'ABBATE. Vorrei solo ringraziare la relatrice, a nome del nostro gruppo, per l'ottimo lavoro fatto e per essere stata sempre disponibile all'ascolto delle istanze pervenute dal nostro e dagli altri gruppi. Ringrazio tutti i gruppi per essere riusciti a portare a termine questa proposta di legge, che scrive una pagina importante per la nostra agricoltura. Un ringraziamento va anche agli uffici per il supporto che ci hanno dato durante tutto il percorso della proposta di legge.
  La speranza adesso è che al Senato l’iter sia abbastanza celere così da chiudere definitivamente questa partita importante per il nostro Paese.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione finale.
  Ricordo che la votazione finale deve svolgersi per appello nominale. È pertanto Pag. 10richiesta, ai fini della validità della votazione, la presenza del numero legale pari alla maggioranza dei componenti della Commissione.
  Non sono pervenute sostituzioni.

Votazione nominale.

  PRESIDENTE. Indico la votazione nominale sul testo unificato dei progetti di legge, di cui si è testé concluso l'esame. Invito i segretari a procedere all'appello nominale.
  I deputati che intendono votare a favore della proposta di legge risponderanno «sì». Quelli che intendono votare contro risponderanno «no». Quelli che intendono astenersi risponderanno «mi astengo».
  (Segue la votazione)

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

  Proposta di legge Lupo e altri: Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (C. 1373):
   Presenti e votanti  26    
   Maggioranza  14    
    Hanno votato  25     
    Astenuti  1     

  (La Commissione approva).

  Hanno votato sì: Luciano Agostini, Antezza, Benedetti, Massimiliano Bernini, Carra, Cova, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Gallinella, L'Abbate, Lavagno, Lupo, Mongiello, Oliverio, Palma, Parentela, Prina, Sani, Schullian, Taricco, Tentori, Terrosi, Zaccagnini, Zanin.
  Si è astenuto: Catanoso Genoese.

  La seduta termina alle 14.30.

Pag. 11

ALLEGATO

Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (Testo unificato C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini, C. 1859 Oliverio e C. 2987 Dorina Bianchi)

ORDINI DEL GIORNO

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo;
    valutato che le misure introdotte a sostegno della coltivazione e della filiera della canapa costituiscono il quadro normativo indispensabile allo sviluppo di tale coltura;
    preso atto tuttavia che, con riferimento alla determinazione dei livelli massimi di residui di THC ammessi negli alimenti, essi risultano già determinati dall'Istituto superiore di sanità sin dal 2008, nel parere n. 66527/CNQARA/Allegato 1, e che però non sono mai stati ufficialmente riportati nei documenti ufficiali, neppure nella circolare del Ministero della salute del 22 maggio 2009, avente ad oggetto soltanto i prodotti a base di semi di canapa;
    premesso che il citato parere contiene elementi e riferimenti a vari studi condotti in materia da altri Paesi e chiarisce che, in presenza di valori di THC nei limiti da esso stabiliti, da un punto di vista strettamente farmacologico essi non sono ritenuti idonei a provocare effetti stupefacenti e o psicotropi,

impegna il Governo

nella definizione dei livelli massimi di residui di THC ammessi negli alimenti, come previsto dall'articolo 5 del provvedimento in parola, ad ufficializzare i valori stabiliti dall'Istituto superiore di sanità nel parere 66527/CNQARA/Allegato 1 emesso in risposta al foglio n. 18652-P del 12 dicembre 2007.
0/1373/XIII/1. Benedetti.

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo;
   valutato che le misure introdotte a sostegno della coltivazione e della filiera della canapa costituiscono il quadro normativo indispensabile allo sviluppo di tale coltura;
   preso atto che la mancata previsione, dai prodotti che possono ottenersi dalla canapa coltivata ai sensi dell'articolo 2, delle infiorescenze, fresche ed essiccate, per scopo floreale o erboristico, di fatto esclude dalla disciplina recata dal provvedimento in titolo, un intero settore potenzialmente suscettibile di importanti sviluppi anche dal punto di vista occupazionale;
   considerato che alla luce della fissazione allo 0,6 per cento del limite massimo di THC ammesso nella coltivazione, le infiorescenze della canapa industriale potrebbero restare escluse dall'applicazione della normativa sui medicinali alla quale sono invece attualmente soggette in considerazione delle sostanze farmacologiche ritenute attive presenti nelle infiorescenze della cannabis;

impegna il Governo

ad escludere dalla normativa sui medicinali le infiorescenze fresche ed essiccate Pag. 12per scopo floreale o erboristico anche alla luce della Convenzione unica sugli stupefacenti adottata a New York il 30 marzo 1961 e del protocollo di emendamento, adottato a Ginevra il 25 marzo 1972 che all'articolo 28 comma 2 stabilisce una chiara e netta distinzione tra piante da droga e non da droga.
0/1373/XIII/2.Lupo.

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo;
   valutato che le misure introdotte a sostegno della coltivazione e della filiera della canapa costituiscono il quadro normativo indispensabile allo sviluppo di tale coltura;
   considerato che la canapa rappresenta una coltura in grado di contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché come coltura da impiegare quale possibile sostituta di colture eccedentarie e come coltura da rotazione;
   premesso che, come noto, uno degli obiettivi perseguiti dalla PAC 2014-2020 è il miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso una componente obbligatoria di «inverdimento» dei pagamenti diretti attraverso l'attuazione di pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente,

impegna il Governo

ad intervenire presso le competenti sedi comunitarie affinché, anche in considerazione della prossima revisione di medio termine della PAC, la coltivazione della canapa possa beneficiare della componente di «inverdimento» senza necessità di soddisfare ulteriori obblighi.
0/1373/XIII/3. Gagnarli.

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo;
   ritenuto di fondamentale importanza sostenere la promozione della coltivazione e della filiera della canapa (cannabis sativa) in considerazione della sua elevata produttività e resistenza ai parassiti e pertanto coltura funzionale alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura;
   valutate con favore le norme volte a semplificare la coltivazione di canapa di cui all'articolo 2;
   preso atto tuttavia che nel sito ufficiale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al link «politiche nazionali/filiere», non è presente la voce Canapa che invece è menzionata in altre pagine del sito ma in documenti risalenti all'anno 2012,

impegna il Governo

ad inserire la voce «canapa» al link politiche nazionali/filiere del sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con tutte le novità normative e tecniche introdotte dal presente provvedimento anche al fine di informare i cittadini, oltre che gli operatori del settore, sulle iniziative di rilancio e promozione della canapa.
0/1373/XIII/4. Massimiliano Bernini.

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo;
   valutato che le misure introdotte a sostegno della coltivazione e della filiera della canapa costituiscono il quadro normativo indispensabile allo sviluppo di tale coltura;
   preso atto che la mancata previsione, dai prodotti che possono ottenersi dalla canapa coltivata ai sensi dell'articolo 2, delle infiorescenze, fresche ed essiccate, per scopo floreale o erboristico, di fatto esclude dalla disciplina recata dal provvedimento in titolo, un intero settore potenzialmente Pag. 13suscettibile di importanti sviluppi anche dal punto di vista occupazionale;
   considerato che alla luce della fissazione allo 0,6 per cento del limite massimo di THC ammesso nella coltivazione, le infiorescenze della canapa industriale potrebbero restare escluse dall'applicazione della normativa sui medicinali alla quale sono invece attualmente soggette in considerazione delle sostanze farmacologiche ritenute attive presenti nelle infiorescenze della cannabis,

impegna il Governo

a modificare la Legge 6 gennaio 1931 n. 99 «Disciplina della coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali» e «Elenco delle piante officinali soggette alle disposizioni della legge 6 Gennaio 1931», di cui il regio decreto 26 Maggio 1932 n. 772, al fine di inserire la Cannabis sativa sia inserita nel suddetto elenco.
0/1373/XIII/5. Parentela.

  La XIII Commissione,
   premesso che:
    il provvedimento ha l'obiettivo di promuovere la coltivazione della canapa, in quanto coltura che contribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità;
    le innumerevoli peculiarità della canapa ne fanno un materiale ideale nell'era della green economy, una sorta di oro verde, una pianta magica per la versatilità che la rende unica: cresce con poca acqua, aiuta il terreno a recuperare fertilità, non ha bisogno di grande uso di pesticidi, contribuisce alla cattura dell'anidride carbonica, contiene sostanze con potenzialità terapeutiche;
    inoltre, la canapa industriale si presta a molteplici usi in diversi settori, quali la produzione di tessuti, la costruzione edile, la cosmetica, l'isolamento acustico e termico, la fabbricazione di oli, di cordame o di lettiere per animali, l'utilizzo come combustibile, la fabbricazione della carta, l'alimentazione umana o animale, l'utilizzo come biocarburante, per usi medici, come parte di materiali compositi per il riciclo di materie plastiche;
    questa coltura è stata messa al bando dopo un lungo e glorioso periodo di secoli in cui è stata in auge, e ha subito un declino improvviso ed apparentemente irreversibile, nel nostro Paese, verso la fine degli anni Cinquanta, nonostante fino agli inizi del Novecento l'Italia fosse la seconda produttrice mondiale di canapa dopo la Russia ma la prima per qualità e selezione delle varietà (la più coltivata era la canavese);
    alla base della sua decadenza come coltura c’è stata in primo luogo l'aggressiva campagna delle multinazionali del petrolio che sono riuscite a spazzar via ogni materiale concorrente con la giustificazione del minor costo e della modernità dei prodotti derivati dal petrolio;
    sia la canapa coltivata per la produzione di fibre, utilizzata per scopi industriali, sia quella utilizzata per la produzione illecita di stupefacenti, appartengono alla stessa specie cannabis sativa. Le due varietà (la seconda sarebbe la cannabis sativa indica) differiscono tra loro per alcune caratteristiche morfologiche e per un basso tenore, in quella da fibra, di tetraidrocannabinolo (THC), l'agente psicotropo della cannabis;
    la coltivazione della canapa agroindustriale è pertanto soggetta ad una regolamentazione restrittiva, che si basa sulla normativa europea e su due circolari ministeriali applicative;
    l'interruzione di oltre cinquanta anni nella coltivazione e trasformazione della canapa determina oggi un pesante gap tecnologico rispetto agli altri paesi produttori sia nella genetica, settore in cui l'Italia aveva in passato primeggiato, sia Pag. 14per quanto concerne i macchinari agricoli e quelli per la prima trasformazione;
    è necessario, quindi, colmare quel gap in pochi anni per riprendere la coltivazione della canapa in modo diffuso ricreando una filiera produttiva che potrà rivelarsi decisiva dal punto di vista economico ed ambientale, sostenendo gli agricoltori e gli imprenditori che vogliono investire in questo settore;
    la nuova normativa si applica alle coltivazioni delle «varietà ammesse» iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole che non rientrano nell'ambito di applicazione del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti;
    l'esclusione, tra i prodotti che possono ottenersi dalla canapa coltivata, delle infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale o erboristico, estromette dal mercato un settore il cui sviluppo potrebbe avere positive ripercussioni dal punto di vista economico ed occupazionale,

impegna il Governo:

   a valutare la possibilità di consentire l'utilizzo delle infiorescenze fresche e secche per usi floreali o erboristici, e quindi commerciali, escludendone l'utilizzo dall'applicazione della normativa sui medicinali;
   a valutare l'opportunità di ridefinire i limiti ammessi di tetraidrocannabinolo (THC) nelle varietà industriali coltivate, prendendo in considerazione i limiti definiti negli altri Paesi produttori o attivando un ambito di ricerca che porti all'individuazione dei valori da prendere a riferimento come limiti ammissibili, allo scopo di garantire l'interesse e la salute degli agricoltori e dei consumatori;
   ad armonizzare i controlli da parte dei soggetti attualmente incaricati anche mediante l'individuazione di un soggetto unico in capo al quale siano attribuite tutte le specifiche competenze;
   a costituire un tavolo per la filiera della canapa rappresentativo di tutti i soggetti del settore canapicolo, allo scopo di sviluppare la ricerca e la sperimentazione e con l'obiettivo di risolvere le problematiche del settore;
   a coinvolgere, nelle modalità previste dalla legislazione vigente, le Regioni per la determinazione della destinazione degli incentivi per la filiera della canapa previsti dal provvedimento in commento ai commi 1 e 2 dell'articolo 6.
0/1373/XIII/6. Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Carra, Cova, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Sani, Taricco, Tentori, Venittelli, Zanin.

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo;
   valutato che le misure introdotte a sostegno della coltivazione e della filiera della canapa costituiscono il quadro normativo indispensabile allo sviluppo di tale coltura;
   preso atto che la mancata previsione, dai prodotti che possono ottenersi dalla canapa coltivata ai sensi dell'articolo 2, delle infiorescenze, fresche ed essiccate, per scopo floreale, di fatto esclude dalla disciplina recata dal provvedimento in titolo, un intero settore potenzialmente suscettibile di importanti sviluppi anche dal punto di vista occupazionale,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di adottare iniziative volte ad escludere dalla normativa sui medicinali le infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale anche alla luce della Convenzione unica sugli stupefacenti adottata a New York il 30 marzo 1961 e del protocollo di emendamento, adottato a Ginevra il 25 marzo 1972 che all'articolo Pag. 1528 comma 2 stabilisce una chiara e netta distinzione tra piante da droga e non da droga.
0/1373/XIII/2.(Nuova formulazione) Lupo.

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo,
   valutato che le misure introdotte a sostegno della coltivazione e della filiera della canapa costituiscono il quadro normativo indispensabile allo sviluppo di tale coltura;
   considerato che la canapa rappresenta una coltura in grado di contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché come coltura da impiegare quale possibile sostituta di colture eccedentarie e come coltura da rotazione;
   premesso che, come è noto, uno degli obiettivi perseguiti dalla PAC 2014-2020 è il miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso una componente obbligatoria di inverdimento dei pagamenti diretti attraverso l'attuazione di pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente;
impegna il Governo
a valutare la possibilità di adottare le opportune iniziative presso le competenti sedi europee affinché la normativa comunitaria sia modificata consentendo anche alla coltivazione della canapa di beneficiare della componente di «inverdimento» senza necessità di soddisfare ulteriori obblighi.
0/1373/XIII/3.(Nuova formulazione) Gagnarli.

  La XIII Commissione,
   premesso che:
    il provvedimento ha l'obiettivo di promuovere la coltivazione della canapa, in quanto coltura che contribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità;
    le innumerevoli peculiarità della canapa ne fanno un materiale ideale nell'era della green economy, una sorta di oro verde, una pianta magica per la versatilità che la rende unica: cresce con poca acqua, aiuta il terreno a recuperare fertilità, non ha bisogno di grande uso di pesticidi, contribuisce alla cattura dell'anidride carbonica, contiene sostanze con potenzialità terapeutiche;
    inoltre, la canapa industriale si presta a molteplici usi in diversi settori, quali la produzione di tessuti, la costruzione edile, la cosmetica, l'isolamento acustico e termico, la fabbricazione di oli, di cordame o di lettiere per animali, l'utilizzo come combustibile, la fabbricazione della carta, l'alimentazione umana o animale, l'utilizzo come biocarburante, per usi medici, come parte di materiali compositi per il riciclo di materie plastiche;
    questa coltura è stata messo al bando dopo un lungo e glorioso periodo di secoli in cui è stata in auge, e ha subito un declino improvviso ed apparentemente irreversibile, nel nostro Paese, verso la fine degli anni Cinquanta, nonostante fino agli inizi del Novecento l'Italia fosse la seconda produttrice mondiale di canapa dopo la Russia ma la prima per qualità e selezione delle varietà (la più coltivata era la canavese);
    alla base della sua decadenza come coltura c’è stata in primo luogo l'aggressiva campagna delle multinazionali del petrolio che sono riuscite a spazzar via ogni materiale concorrente con la giustificazione del minor costo e della modernità dei prodotti derivati dal petrolio;
    sia la canapa coltivata per la produzione di fibre, utilizzata per scopi industriali, sia quella utilizzata per la produzione illecita di stupefacenti, appartengono alla stessa specie cannabis sativa. Le due varietà (la seconda sarebbe la cannabis Pag. 16sativa indica) differiscono tra loro per alcune caratteristiche morfologiche e per un basso tenore, in quella da fibra, di tetraidrocannabinolo (THC), l'agente psicotropo della cannabis;
   la coltivazione della canapa agroindustriale è pertanto soggetta ad una regolamentazione restrittiva, che si basa sulla normativa europea e su due circolari ministeriali applicative;
    l'interruzione di oltre cinquanta anni nella coltivazione e trasformazione della canapa determina oggi un pesante gap tecnologico rispetto agli altri paesi produttori sia nella genetica, settore in cui l'Italia aveva in passato primeggiato, sia per quanto concerne i macchinari agricoli e quelli per la prima trasformazione;
    è necessario, quindi, colmare quel gap in pochi anni per riprendere la coltivazione della canapa in modo diffuso ricreando una filiera produttiva che potrà rivelarsi decisiva dal punto di vista economico ed ambientale, sostenendo gli agricoltori e gli imprenditori che vogliono investire in questo settore;
    la nuova normativa si applica alle coltivazioni delle «varietà ammesse» iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole che non rientrano nell'ambito di applicazione del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti;
   l'esclusione, tra i prodotti che possono ottenersi dalla canapa coltivata, delle infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale o erboristico, estromette dal mercato un settore il cui sviluppo potrebbe avere positive ripercussioni dal punto di vista economico ed occupazionale;

impegna il Governo:

   a valutare la possibilità di consentire l'utilizzo delle infiorescenze fresche e secche per usi floreali, e quindi commerciali, escludendone l'utilizzo dall'applicazione della normativa sui medicinali;
   a valutare la possibilità di considerare le evoluzioni in termini scientifici ai fini di una eventuale revisione dei limiti ammessi di THC per un migliore sviluppo della filiera e nel rispetto della salute del consumatore;
   ad armonizzare i controlli da parte dei soggetti attualmente incaricati anche mediante l'individuazione di un soggetto unico in capo al quale siano attribuite tutte le specifiche competenze;
   a costituire un tavolo per la filiera della canapa rappresentativo di tutti i soggetti del settore canapicolo, allo scopo di sviluppare la ricerca e la sperimentazione e con l'obiettivo di risolvere le problematiche del settore;
   a coinvolgere, nelle modalità previste dalla legislazione vigente, le Regioni per la determinazione della destinazione degli incentivi per la filiera della canapa previsti dal provvedimento in commento ai commi 1 e 2 dell'articolo 6.
0/1373/XIII/6. (Nuova formulazione) Oliverio, Luciano Agostini, Antezza, Capozzolo, Carra, Cova, Dal Moro, Falcone, Fiorio, Lavagno, Marrocu, Mongiello, Palma, Prina, Romanini, Sani, Taricco, Tentori, Venittelli, Zanin.