CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 settembre 2015
501.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02610 Colletti: Sull'organico dei vigili del fuoco nella provincia di Pescara.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
   con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Colletti richiama l'attenzione del Ministro dell'interno sulla consistenza della dotazione organica del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Pescara, chiedendo notizie sull'attendibilità delle voci che ne paventano la riduzione.
  Svolgerò una premessa di carattere generale per illustrare le iniziative che l'Amministrazione sta portando avanti nel delicato settore dell'organizzazione del soccorso pubblico, per poi soffermarmi sulla situazione di Pescara.
  Al fine di corrispondere alle nuove esigenze del soccorso e alla domanda di sicurezza proveniente dal territorio, il Ministero dell'interno ha predisposto un progetto di riordino delle strutture centrali e territoriali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco improntato ai criteri dell'ottimizzazione delle risorse disponibili, del decentramento delle funzioni e della razionalizzazione del funzionamento delle strutture.
  Il progetto ha ridefinito, a legislazione vigente e con riduzione di spesa, la mappatura delle sedi (centrali e distaccate), riclassificandole in base a indicatori tali da restituire la più fedele e attendibile immagine del livello di vulnerabilità del territorio. Si tratta di indicatori oggettivi riconducibili ai rischi naturali e antropici presenti, alla popolazione, all'estensione territoriale, allo sviluppo industriale e commerciale.
  Il progetto ha previsto poi alcuni importanti strumenti di flessibilità demandati ai dirigenti locali.
  In particolare, i Comandanti provinciali, in quanto responsabili del servizio di soccorso pubblico, hanno la facoltà di adattare il modello di dispositivo di soccorso alle esigenze legate alle specificità del territorio, operando una diversa distribuzione delle unità di personale tra i diversi distaccamenti della provincia ovvero attivando sedi distaccate, in aggiunta a quelle previste dal progetto, purché tale ipotesi sia compatibile con le risorse assegnate. Inoltre, i direttori regionali, di concerto con i comandanti provinciali, possono istituire distretti sul territorio costituiti da più distaccamenti, associati e organizzati in modo da assicurare una maggiore flessibilità operativa.
  Per quanto ho appena descritto, ritengo che il progetto abbia consentito di bilanciare nel miglior modo possibile la distribuzione del personale nei vari Comandi provinciali, garantendo a pieno le esigenze di sicurezza sia a livello nazionale sia nelle singole realtà provinciali, compresa quella di Pescara.
  L'attuazione del nuovo modello organizzativo ha registrato una decisa accelerazione in questi ultimi mesi attraverso l'adozione di un decreto interministeriale, di un decreto del Ministro dell'interno e di un decreto del Capo del Corpo nazionale, datati rispettivamente 30 aprile, 31 luglio e 3 agosto scorsi, con cui:
   sono stati individuati i distaccamenti permanenti, i reparti e i nuclei speciali facenti capo a ciascun Comando provinciale;
   e, inoltre, sono state rimodulate le dotazioni organiche complessive dei ruoli Pag. 34del personale del Corpo nazionale e si è provveduto alla loro ripartizione tra gli Uffici centrali, gli organi costituzionali, le Direzioni regionali e i Comandi provinciali. Nell'ambito di questi ultimi sono stati individuati, poi, gli organici di ciascun distaccamento permanente e di ciascun reparto e nucleo speciale.

  Nel quadro di tale operazione, al Comando provinciale di Pescara è stata assegnata una dotazione organica complessiva di 252 unità distribuite tra la sede centrale del Comando e i distaccamenti permanenti di Alanno, Pescara Aeroporto e Loreto Aprutino-Penne, a cui vanno ad aggiungersi 22 unità specialiste in servizio al reparto volo di Pescara.
  L'attenzione dell'Amministrazione alle esigenze di sicurezza della provincia di Pescara emerge con chiarezza dalla circostanza che l'organico della sede centrale di Pescara passa da 102 a 124 unità operative, mentre il distaccamento misto di Alanno diventa permanente con 30 unità operative e il distaccamento di Loreto Aprutino-Penne diventa anch'esso permanente con 26 unità operative.
  Soggiungo che nel territorio continueranno ad operare due distaccamenti di vigili del fuoco volontari dislocati a Montesilvano e Pepoli.
  Informo, infine, che anche per la stagione estiva 2015 è stata stipulata con la regione Abruzzo, sulla falsariga di quanto avvenuto l'anno precedente, la convenzione per la campagna antincendi boschivi, che ha previsto l'impiego complessivo di 4 squadre per i comandi provinciali che ricadono nel territorio regionale.

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ALLEGATO 2

5-03259 Fabbri: Sul personale dei ruoli amministrativi e tecnico-informatici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
   con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Fabbri chiede al Ministro dell'interno l'adozione di una serie di iniziative volte a valorizzare il personale appartenente ai ruoli amministrativi e tecnico-informatici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche al fine di sanare situazioni di disparità di trattamento tra lavoratori appartenenti allo stesso Corpo.
  Voglio innanzitutto associarmi alle considerazioni positive formulate dall'onorevole interrogante sul personale dei ruoli tecnici, amministrativo-contabili e tecnico-informatici del Corpo nazionale, che ha sempre contribuito con competenza e professionalità ad assicurare funzionalità ed efficienza in tutti i vari e complessi scenari in cui il Corpo è stato chiamato a intervenire, compresi quelli di natura emergenziale a supporto delle strutture operative.
  Proprio per l'importanza dei ruolo svolto da tali categorie di personale, le questioni ordinamentali ad esse attinenti sono da tempo all'attenzione dell'Amministrazione.
  Premetto che già anteriormente al decreto legislativo n. 217 del 2005, che – come noto – ha rappresentato una svolta per il personale del Corpo nazionale, avendone segnato il passaggio da un ordinamento privatistico ad un ordinamento di rango pubblicistico, lo sviluppo di carriera dirigenziale era limitato al solo personale delle aree operativa, medica e ginnica. Per il personale del supporto tecnico e amministrativo-contabile, la progressione di carriera si fermava all'area «C», che si poteva definire «carriera direttiva», dove erano inquadrati in gran parte dipendenti muniti di diploma di scuola secondaria di secondo grado, accanto a pochi laureati dei quali, taluni provenienti da concorsi per la carriera di concetto, altri assunti nel 2003 con i primi concorsi esterni.
  Con l'introduzione dell'ordinamento pubblicistico, per il personale amministrativo-contabile e tecnico-informatico, ferma restando l'assenza di uno sviluppo dirigenziale della carriera, è stato istituito, come livello apicale, il ruolo dei funzionari riservato – diversamente che in passato – al solo personale munito di laurea.
  Venendo ai contenuti dell'interrogazione, non occorre che sottolinei come la previsione ex novo di una dirigenza e la rivisitazione del sistema di progressione giuridica ed economica di carriera, degli aspetti retributivi e previdenziali, nonché degli istituti della mobilità e della reperibilità del personale amministrativo-contabile e tecnico-informatico siano questioni che richiedono uno specifico intervento legislativo, con la necessaria previsione anche della riallocazione di consistenti risorse finanziarie.
  Per quanto concerne, in particolare, l'istituzione della dirigenza, segnalo l'ulteriore vincolo contenuto nel decreto-legge n. 95 del 2012, che, nell'esprimere un principio di valenza generale, dispone che il numero degli uffici di livello dirigenziale generale e non generale non possa essere incrementato se non con normativa di rango primario.
  Comunque, in ragione della crescente importanza che hanno assunto le funzioni amministrativo-contabili e tecnico-informatiche nell'ambito del Corpo nazionale, Pag. 36lo sviluppo dirigenziale della carriera del personale preposto a tali materie è un'ipotesi di lavoro che è in corso di approfondimento nell'ambito di una più ampia riflessione sull'organizzazione generale del Corpo nazionale.
  Riflessione che terrà conto anche del fatto che il Corpo medesimo è incardinato in una struttura dipartimentale avente il suo punto di forza ed equilibrio nell'apporto sinergico di diverse professionalità orientate al raggiungimento di un comune obiettivo: garantire l'ottimale funzionamento di una macchina complessa quale quella del soccorso pubblico, della prevenzione incendi e della difesa civile, avente un ruolo fondamentale anche in tema di protezione civile.
  Intanto, con decreto del Ministro dell'interno n. 103 del 30 aprile scorso, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, si è provveduto a rimodulare – in un'ottica di valorizzazione – la dotazione del personale in parola, incrementando l'organico dei funzionari amministrativo-contabili vice direttori e dei funzionari tecnico informatici rispettivamente di 61 e 22 unità. Il tutto ad invarianza degli oneri di bilancio, attesa la corrispondente riduzione di 170 unità nel ruolo degli operatori.
  Con l'interrogazione, l'onorevole Fabbri pone, sempre in relazione al personale tecnico, amministrativo e informatico, le ulteriori questioni della mancanza del tesserino di riconoscimento e di dotazioni di vestiario idonee alla sua identificazione e protezione nel caso di impiego in scenari operativi.
  In proposito, informo che, in attuazione delle previsioni del regolamento di servizio del Corpo nazionale, l'Amministrazione ha individuato di recente alcune dotazioni di vestiario per il personale di cui trattasi che, in parte, risultano già assegnate alle Direzioni regionali dei vigili del fuoco e, in parte, sono in corso di acquisizione attraverso apposite procedure contrattuali.
  Infine, per quanto riguarda la problematica delle tessere di riconoscimento, rappresento che è in corso di predisposizione lo schema di decreto del Ministro dell'interno che, ai sensi del citato regolamento di servizio, ne stabilirà le modalità di rilascio, uso e rinnovo e le caratteristiche tecniche.

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ALLEGATO 3

5-03285 Bruno Bossio: Sulle procedure di iscrizione nelle liste elettorali del comune di Mandatoriccio.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
   con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Bruno Bossio, unitamente ad altri deputati, pone all'attenzione del Ministro dell'interno le presunte irregolarità delle procedure di iscrizione nelle liste elettorali del comune di Mandatoriccio verificatesi in occasione delle consultazioni amministrative della primavera 2014.
  Premetto che, all'esito di tale tornata elettorale, il sindaco e il consiglio comunale di Mandatoriccio sono stati eletti al primo turno tenutosi il 25 maggio 2014.
  Giova ricordare che il riscontro dei voti validi riportati dal candidato alla carica di primo cittadino e dei candidati al consiglio comunale è di esclusiva competenza dell'Adunanza dei presidenti di seggio, che nella fattispecie, si è svolta il 26 maggio presso la prima sezione elettorale del comune di Mandatoriccio.
  In relazione al risultato elettorale, i candidati della lista risultata non vincitrice hanno denunciato presunte illegittimità o irregolarità in numerosi procedimenti di iscrizione nell'anagrafe della popolazione residente del comune e nelle conseguenti iscrizioni nelle liste elettorali, tali da inficiare l'esito delle consultazioni per come definito.
  In seguito, sono pervenuti alla Prefettura di Cosenza anche esposti circa il mancato rispetto della normativa sull'accesso agli atti nei confronti dei consiglieri di minoranza, relativamente ai quali il Prefetto ha provveduto a sensibilizzare il sindaco neo eletto alla piena osservanza della normativa in materia di accesso agli atti nei confronti degli amministratori, ai sensi di quanto disposto dal testo unico dell'ordinamento degli enti locali.
  In merito alle presunte irregolarità, cui si fa esplicito riferimento nell'interrogazione, rappresento che attualmente la questione è sub iudice, essendo stato presentato un ricorso dinanzi al TAR Calabria finalizzato all'annullamento delle operazioni elettorali del 25 maggio presso il comune di Mandatoriccio e di tutti gli atti presupposti e conseguenti compresi quelli relativi alle iscrizioni anagrafiche contestate.
  Al riguardo, il Tar Calabria ha disposto l'espletamento di un'attività di verificazione per il tramite della Prefettura di Cosenza, attività che si è conclusa il 20 aprile scorso con il deposito della relazione del dirigente delegato dal Prefetto. Da ultimo, in data 24 luglio, lo stesso tribunale amministrativo ha sospeso il giudizio ed ha disposto d'ufficio la trasmissione del fascicolo alla cancelleria delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione in accoglimento della sollevata eccezione di difetto di giurisdizione del giudice amministrativo.

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ALLEGATO 4

5-04115 Mura: Sul personale volontario e discontinuo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
   con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Mura richiama l'attenzione del Ministero dell'interno sulla componente volontaria del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e chiede quali urgenti iniziative intenda pone in essere il Ministero dell'interno per favorire l'immissione di tale categoria di personale nei ruoli permanenti, auspicando in tal senso l'indizione di un'altra procedura di stabilizzazione.
  Ritengo doveroso premettere che il Ministero dell'interno ha avvertito da sempre l'esigenza di non disperdere le professionalità acquisite dal personale volontario negli anni di servizio. Ciò è testimoniato, da un lato, dalla previsione a regime, in favore dei vigili volontari, di una riserva del 25 per cento dei posti nei concorsi pubblici per l'accesso alla qualifica di vigile del fuoco; dall'altro, dall'indizione in via eccezionale, nell'agosto del 2007, di una procedura di stabilizzazione riservata ai vigili volontari con almeno tre anni di anzianità di iscrizione negli appositi elenchi e 120 giorni di servizio.
  Tale procedura, che è derogatoria del principio costituzionale dell'accesso all'impiego nelle pubbliche amministrazioni mediante concorso pubblico, è ancora aperta e tale rimarrà fino al 31 dicembre 2016, in virtù della concorde volontà del Parlamento e del Governo.
  A tutt'oggi, essa ha consentito di immettere nei ruoli dei vigili del fuoco permanenti 3.381 volontari attraverso lo scorrimento di ben 5.189 delle 6.008 posizioni di cui si compone complessivamente la graduatoria.
  Aggiungo anche che per le esigenze di soccorso pubblico connesse all'imminente svolgimento del Giubileo straordinario del 2015-2016, il decreto-legge n. 78 del 2015 ha autorizzato, in via eccezionale, l'assunzione straordinaria nei ruoli iniziali del Corpo nazionale di 250 vigili del fuoco, 125 dei quali saranno tratti proprio dalla graduatoria della procedura di stabilizzazione in questione.
  Resta inoltre fermo che, fino alla data di validità di tale graduatoria (fissata attualmente – come detto – al 31 dicembre 2016), il 50 per cento per cento delle assunzioni nella qualifica di vigile del fuoco, che potranno essere effettuate a titolo di turn over, saranno riservate ai volontari utilmente collocati nella graduatoria medesima.
  Quanto alla richiesta dell'onorevole interrogante di indire un'altra procedura di stabilizzazione del personale volontario, è evidente come tale iniziativa richieda un mirato intervento legislativo, che dovrà farsi carico di reperire la necessaria copertura finanziaria, oltreché di realizzare un equilibrato bilanciamento delle varie aspirazioni e interessi coinvolti.
  Con l'interrogazione l'onorevole Mura pone anche un'altra domanda, cioè se il Ministro dell'interno intenda promuovere interventi per rivisitare l'impiego del personale volontario del Corpo nazionale.
  In proposito, si fa presente che è stato avviato l’iter di approvazione di un apposito Pag. 39schema di regolamento, da adottare ai sensi dell'articolo 8, comma 2, del decreto legislativo n. 139 del 2006, che individua i requisiti, le modalità di reclutamento e d'impiego, l'addestramento iniziale, il rapporto di servizio e la progressione del personale volontario. Tale provvedimento sostituirà l'attuale decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 2004, n. 76.

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ALLEGATO 5

5-05343 Terrosi: Sull'istituzione di un distaccamento permanente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nel comune di Tarquinia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
   con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Terrosi, unitamente ad altri deputati, prendendo spunto dal progetto di riordino delle strutture centrali e territoriali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco predisposto dall'Amministrazione dell'interno per rendere più efficiente il dispositivo del soccorso tecnico urgente sul territorio nazionale, richiama l'attenzione sull'esigenza di istituire a Tarquinia, in provincia di Viterbo, un distaccamento permanente dei vigili del fuoco, anche in relazione all'estensione del territorio e della popolazione interessata e alla presenza di un'arteria stradale ad elevata pericolosità, l'Aurelia.
  Fornisco preliminarmente due dati di contesto emersi dall'analisi effettuata in sede di elaborazione del progetto citato dall'onorevole interrogante:
   il bacino di utenza del distaccamento dei vigili del fuoco di Tarquinia assume dimensioni considerevoli durante la stagione estiva, arrivando a superare i 200 mila abitanti distribuiti tra l'intero litorale viterbese e parte dell'entroterra;
   il Comando provinciale di Viterbo è impegnato mediamente, nell'intera provincia, in 5.500 interventi all'anno. Di essi solo 200 – cioè il 3,6 per cento – sono connessi a incidenti stradali.

  Nel merito, rappresento che la presenza stagionale dei vigili del fuoco nel territorio di Tarquinia è stata assicurata per diversi anni con i fondi derivanti dalla convenzione sottoscritta annualmente con la regione Lazio e finalizzata al potenziamento del sistema antincendio e degli interventi di prevenzione e contrasto attivo degli incendi boschivi nel territorio regionale.
  Il distaccamento, ospitato in un locale messo a disposizione dall'amministrazione comunale e presidiato esclusivamente in orario diurno da una squadra composta da 4 unità permanenti ed un vigile volontario discontinuo, ha effettuato mediamente 350 interventi l'anno, cioè meno di un intervento al giorno. Se si confronta tale dato numerico con la quantità degli interventi effettuati in altre province in cui sono presenti arterie stradali a più intenso traffico, ci si rende conto che il distaccamento di Tarquinia ha svolto attività di soccorso in misura inferiore alla media nazionale.
  Tuttavia, nel periodo estivo, proprio in ragione del maggior afflusso di turisti sul litorale viterbese, il dispositivo di soccorso è generalmente potenziato anche con un presidio acquatico che prevede la presenza di personale dei vigili del fuoco con le idonee abilitazioni, dotato di mezzi ed attrezzature pari a quelle previste dall'ordinanza di sicurezza balneare, preposto al servizio per un totale di dieci ore al giorno.
  Con l'obiettivo di proseguire le attività già intraprese e in continuità con i rapporti di proficua collaborazione instaurati con gli organi di governo locale, il 27 marzo di quest'anno è stato sottoscritto con la regione Lazio un accordo quadro di validità triennale volto a rafforzare e rendere sempre più moderno ed efficiente il Pag. 41sistema di soccorso, di protezione civile e di lotta agli incendi boschivi nel territorio regionale.
  In attuazione di detto accordo, lo scorso 28 maggio la Direzione regionale dei vigili del fuoco per il Lazio e la regione Lazio-Agenzia regionale di protezione civile hanno stipulato uno specifico protocollo operativo in base al quale il Corpo nazionale ha assicurato la propria presenza presso il comune di Tarquinia nel periodo compreso tra il 31 maggio e il 31 ottobre con una squadra AIB attivata nell'ambito del sistema di protezione del territorio della provincia di Viterbo.
  Con tale atto le parti si sono impegnate tra l'altro ad individuare – anche con riferimento al territorio di Tarquinia – strutture logistiche, strumentali e organizzative da destinare a «polo per la sicurezza integrata di protezione civile» per l'accoglienza, ad uso gratuito, di squadre di vigili del fuoco e squadre comunali di protezione civile. Ed è questa la soluzione verso cui l'Amministrazione si sta orientando per garantire le esigenze del soccorso nel territorio in questione.
  Aggiungo che nel periodo estivo appena decorso il dispositivo di soccorso sul litorale viterbese è stato potenziato in alcune giornate comprese tra il 4 luglio e il 26 agosto con presidi acquatici dei Vigili del fuoco.
  Tale ultima misura è stata resa possibile da due convenzioni sottoscritte, una, con il comune di Montalto di Castro per il presidio di Pescia Romana, l'altra, con l'autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e con i comuni di Tarquinia e di Montalto di Castro per i presidi di Tarquinia e di Montalto di Castro.

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ALLEGATO 6

5-05782 Frusone: Sulla sede del distaccamento provinciale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco del comune di Castellaneta.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
   con l'interrogazione all'ordine del giorno l'onorevole Frusone, unitamente ad altri deputati, pone all'attenzione del Ministro dell'interno la questione relativa alla sicurezza dello stabile in cui è ubicata la sede dei distaccamento dei vigili del fuoco di Castellaneta in provincia di Taranto, sottolineando altresì le criticità connesse alla carenza di organico e all'aumento del rischio incendi durante la stagione estiva.
  Premetto che il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco in provincia di Taranto è assicurato dalla Sede centrale, da un distaccamento cittadino, dai tre distaccamenti permanenti di Martinafranca, Manduria e Castellaneta, da un distaccamento aeroportuale e un distaccamento portuale.
  Nell'ambito del recente progetto di riordino delle strutture centrali e periferiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per alcune delle predette strutture è stato previsto un incremento della pianta organica. In particolare, i distaccamenti di Castellaneta e Martinafranca, sono stati oggetto di «riclassificazione», passando dalla precedente configurazione D1, con organico di complessive 28 unità, alla nuova configurazione SD2, con organico complessivo pari a 30 unità. La sede di Manduria, invece, ha acquisito una configurazione SD3, passando da 30 a 34 unità di personale.
  Il Comando provinciale ha ottenuto, a sua volta, un incremento di due unità di personale per la sede centrale che dunque ora può contare su 114 addetti.
  Mi soffermo ora sul distaccamento di Castellaneta.
  Esso è ubicato in posizione baricentrica rispetto al bacino di utenza che è pari a 128 mila abitanti. Ciò consente di assicurare che gli interventi di soccorso – pari a 827 nel corso dell'anno 2014 – siano effettuati in tempi mediamente rapidi.
  L'organico effettivo è attualmente di 29 unità, di cui 28 distribuite in quattro turni ed una unità a turno indifferenziato addetta alla manutenzione degli automezzi del Corpo.
  In merito alla condizione dello stabile sede del distaccamento, premetto che esso è di proprietà comunale ed è utilizzato dal Corpo nazionale in virtù di un contratto di locazione passiva. Il fabbricato è ubicato, in base alla vigente normativa, in zona sismica «3», considerata a basso rischio sismico.
  Un'apposita indagine commissionata dal competente ufficio del Ministero dell'interno ha evidenziato l'assenza di fattori di vulnerabilità tali da pregiudicare 1'incolumità degli occupanti.
  E tuttavia, a seguito dell'ordinanza dei Presidente del Consiglio dei ministri del 20 marzo 2003, n. 3274, l'edificio rientra tra quelli ritenuti strategici ai fini della protezione civile, per i quali sono richieste condizioni strutturali tali da garantire, in caso di evento sismico, oltreché l'incolumità degli occupanti, la piena funzionalità della sede.
  Pertanto, esso è stato oggetto – nello scorso mese di aprile – di verifica di idoneità sismica, dalla quale è emersa la necessità di interventi di adeguamento e miglioramento.
  Dell'esito della verifica è stato informato il comune di Castellaneta, che risulta aver già provveduto a redigere un apposito Pag. 43progetto e ad avviare l’iter per ottenere il relativo finanziamento.
  Venendo infine all'aspetto relativo al pericolo di maggior rischio d'incendio nel corso della stagione estiva, rappresento che, in analogia a quanto avvenuto negli anni passati, anche per il 2015 è stata stipulata con la regione Puglia una convenzione per la lotta attiva contro gli incendi boschivi.
  In virtù di essa, si è provveduto a rafforzare il dispositivo «AIB» sull'intero territorio regionale attraverso undici squadre di vigili del fuoco aggiuntive a quelle ordinarie, di cui cinque impiegate nel periodo 15 giugno/15 settembre e ulteriori sei nel periodo 1o luglio/31 agosto. Due di tali squadre (per un totale di 10 unità) hanno operato nel territorio tarantino.

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ALLEGATO 7

Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa (Testo unificato C. 1373 Lupo ed abb.).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,
   esaminato il testo unificato delle proposte di legge C. 1373 Lupo ed abb., recante «Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa»;
   considerato che le disposizioni del provvedimento sono riconducibili alle materie: «tutela dell'ambiente», di competenza esclusiva statale ex articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione; «tutela della salute», di competenza concorrente tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione e «agricoltura», di competenza residuale regionale ai sensi dell'articolo 117, quarto comma, della Costituzione;
   considerato, altresì, che per i profili che investono il testo unico delle leggi in materia di stupefacenti, devono essere altresì richiamate le materie «ordinamento penale» e «ordine pubblico e sicurezza», di competenza esclusiva statale ex articolo 117, secondo comma, lettere l) e h), della Costituzione;
   ricordato che l'articolo 2, comma 1, del provvedimento stabilisce che la coltivazione in Italia delle varietà di canapa di cui all'articolo 1, comma 2, è consentita senza necessità di autorizzazione;
   evidenziato, altresì, che l'articolo 27 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 non modificato dal provvedimento in esame prevede gli obblighi di autorizzazione in capo ai coltivatori;
   rilevato che l'articolo 9 modifica il testo unico in materia di stupefacenti (decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990) prevedendo, all'articolo 14, comma 1, lettera a), n. 6, che la canapa sativa, compresi i prodotti da essa ottenuti, con una percentuale di tetraidrocannabinoli (THC) superiore all'1 per cento, viene inserita nella tabella I allegata al predetto testo unico (relativa alle cosiddette «droghe pesanti»);
   sottolineata, al riguardo, l'opportunità di coordinare la disposizione citata con l'articolo 14, lettera b), numero 1 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 – non modificato dal testo in esame – che prevede l'inserimento nella tabella II (cosiddette «droghe leggere») della «cannabis e i prodotti da essa ottenuti»; esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) alla luce delle considerazioni svolte in premessa, valuti la Commissione di merito l'opportunità di coordinare, all'articolo 9 la novella dell'articolo 14, comma 1, lettera a), n. 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 con la disposizione di cui al medesimo articolo 14, comma 1, lettera b), n. 1;
   b) alla luce delle considerazioni svolte in premessa, valuti la Commissione di merito l'opportunità di coordinare l'articolo 27 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990 con la previsione di cui all'articolo 2, comma 1, del provvedimento.