CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 febbraio 2014
187.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione
ALLEGATO

ALLEGATO

Impiego di lavoratori immigrati nelle attività industriali, produttive e agricole.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA

  Il Comitato, nell'ambito delle proprie competenze e ferme restando quelle delle Commissioni permanenti delle Camere, intende svolgere una indagine conoscitiva per approfondire le più recenti problematiche connesse all'impiego di manodopera formata da lavoratori immigrati, spesso clandestini, nelle attività industriali, produttive e agricole.
  L'indagine viene intrapresa a seguito del tragico incendio verificatosi il 1o dicembre 2013 in una fabbrica di Prato, con l'obiettivo di riprendere ed implementare la breve attività conoscitiva che il Comitato avviò nella precedente legislatura circa le implicazioni del frequente ricorso ad irregolari procedure di reclutamento di personale extracomunitario stagionale nelle attività agricole, all'indomani dei disordini avvenuti a Rosarno nel gennaio 2010.
  Il Comitato è consapevole che il diffuso impiego di manodopera straniera, spesso clandestina, unitamente alle modalità di conduzione delle aziende e di insediamento delle comunità sul territorio pongono, in primo luogo, seri problemi di ordine e sicurezza (pubblica e sui luoghi di lavoro), con implicazioni inerenti la filiera produttiva, i fenomeni della contraffazione delle merci, nonché dell'inquinamento della concorrenza imprenditoriale e dei flussi finanziari.
  Nei limiti delle proprie attribuzioni, il Comitato intende pertanto approfondire il fenomeno dei flussi migratori in ingresso in Italia, attratti da poli produttivi con elevata disponibilità di manodopera straniera, spesso clandestina o irregolare, con particolare riferimento agli accordi bilaterali con i Paesi di origine a fini di riammissione e in materia di lavoro, nonché alla complessiva osservanza del Testo unico sull'immigrazione e sulla condizione dello straniero.
  L'indagine si propone in primo luogo di verificare le modalità di applicazione del principio della programmazione dei flussi, che calibra, sulla base delle esigenze di manodopera interna, il numero di stranieri che possono entrare nel nostro Paese per motivi di lavoro.
  In secondo luogo, si pone l'obiettivo di analizzare la gestione nel suo complesso del fenomeno migratorio, con riguardo all'osservanza delle regole di ingresso, soggiorno, controllo, stabilizzazione dei migranti e repressione delle relative violazioni, nonché lo stato di attuazione dei processi di integrazione, onde valutare la congruità delle attuali politiche pubbliche di accoglienza e contrasto, ma anche dei modelli di incontro tra domanda e offerta di lavoro finora seguiti.
  Infine, all'indomani dei tragici fatti accaduti a Prato, occorre verificare il livello di tutela dei diritti sociali riconosciuti agli stranieri da specifiche disposizioni del citato testo unico (artt. 28-41), ma anche lo stato di attuazione della Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, fatta a Strasburgo nel 1992 tra i Paesi membri del Consiglio d'Europa e ratificata dall'Italia con legge n. 203 del 1994, che garantisce agli stranieri residenti nei Paesi aderenti ampi diritti di espressione, riunione e associazione, e prevede, soprattutto nelle collettività locali con significative presenze di Pag. 109residenti stranieri, il diritto di costituire organi consultivi rappresentativi a livello locale.
  Nell'ambito dell'indagine il Comitato intende pertanto procedere all'audizione dei seguenti soggetti:
   Ministri competenti (dell'Interno, degli Affari esteri, per gli affari europei, dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle politiche sociali, e per l'Integrazione);
   altri rappresentanti del Governo competenti in materia;
   rappresentanti diplomatici dell'Italia in Paesi stranieri e di Paesi stranieri in Italia;
   rappresentanti di amministrazioni di altri Paesi in qualità di esperti;
   esponenti di organismi internazionali ed europei (Commissione europea, Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Consiglio di amministrazione di Europol, Agenzia europea per i diritti fondamentali, ecc.);
   Prefetti di province dove maggiore è la presenza di immigrati extracomunitari;
   rappresentanti di enti locali dove maggiore è la presenza di immigrati extracomunitari;
   rappresentanti delle forze di polizia;
   rappresentanti di enti preposti a controllo e prevenzione in materia di lavoro (INPS, INAIL, polizia locale, vigili del fuoco, direzioni provinciali del lavoro, ASL, Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane, uffici provinciali del lavoro);
   camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e rappresentanti di Unioncamere;
   associazioni sindacali di categoria del comparto agricolo e industriale;
   confederazioni rappresentative delle imprese operanti nei settori dell'industria e dell'agricoltura;
   associazioni di immigrati;
   rappresentanti di organizzazioni non governative;
   rappresentanti di istituzioni e organismi interessati alle tematiche dell'immigrazione.

  Il Comitato con proprie delegazioni si riserva di partecipare a convegni e seminari su tematiche oggetto dell'indagine, nonché di svolgere missioni ove ritenute necessarie: tali iniziative saranno sottoposte caso per caso alla prescritta autorizzazione dei Presidenti delle Camere.
  L'indagine dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2014.