CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 aprile 2014
218.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO

Schema di accordo di partenariato per l'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei nel periodo di programmazione 2014-2020. Atto n. 86.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE FORMULATA DAL GRUPPO M5S

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
   esaminato, ai sensi dell'articolo 1, comma 246, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014), lo schema di accordo di partenariato (AP) in titolo;
   rilevato che il testo non contiene l'adeguamento alle osservazioni della Commissione europea inviate al Governo il 10 marzo 2014 e che la «Relazione su contenuti della proposta di accordo di partenariato 2014-2020» depositata il 9 aprile dal Sottosegretario Graziano Delrio in sede di audizione presso le Commissioni V e XIV non contiene le puntuali e testuali modifiche all'AP ma soltanto i contenuti essenziali dell'AP depositata e «...alcuni aggiornamenti che saranno contenuti nella versione che sarà inviata alla Commissione Europea...;
   preso atto, pertanto, che il Parlamento viene chiamato a esprimere un parere non sullo schema di accordo di partenariato che sarà discusso in sede europea, come prevede l'articolo 1, comma 246, della legge n. 147 del 2013, ma su una bozza di accordo già dichiarata superata dal Governo italiano;
   considerato che i rilievi della Commissione risultano di particolare gravità e si risolvono in una sostanziale bocciatura anche sotto il profilo formale dell'AP, arrivando ad affermare che «Il documento è ancora lontano dal livello di maturità richiesto: mancano infatti intere sezioni previste dal Regolamento (UE) n. 1303/2013. Questo non consente una valutazione completa. Inoltre, molte delle sezioni presenti contengono lacune informative e strutturali rilevanti.» (Allegato, punto 1) e che in Italia «L'esperienza della gestione di tipo interregionale del periodo 2007-2013 è stata fallimentare.» (p. 23);
   preso atto che queste valutazioni negative della precedente gestione dei fondi e dell'attuale programmazione governativa si uniscono al giudizio fortemente negativo del nostro sistema-Paese formulato il 5 marzo 2014 dalla Commissione europea con la Comunicazione COM(2014) 150, mediante la quale l'Italia viene considerata, alla stregua della Croazia e della Slovenia, il peggior Stato membro in termini di eccessivi squilibri macroeconomici, preventivando anche misure di sostanziale commissariamento del Governo italiano qualora, entro giugno 2014, l'Italia non dovesse colmare i suoi disavanzi eccessivi;
   vista la gravità anche dei numerosi rilievi nel merito che vengono posti dalla Commissione europea, quali l'insufficienza di analisi delle misure per contrastare il lavoro sommerso, lo sfruttamento del lavoro degli immigrati irregolari e l'utilizzo fraudolento dei contratti di collaborazione continuativa (p.188); l'analisi della situazione dei trasporti nazionali, giudicata «sostanzialmente inesistente» (p. 53); l'assoluta mancanza dell'elenco dei programmi di cooperazione territoriale (p. 339); l'insufficienza delle misure volte a contrastare le discriminazioni (p.303) e a favorire la parità di genere (p. 304); la Pag. 290sostanziale elusione della direttiva VIA da parte del nostro Paese (p. 308); la scarsa chiarezza degli interventi in materia di lotta contro la corruzione (p. 239);
   valutato che i 351 rilievi della Commissione al Governo italiano risultano in gran parte condivisibili, tranne il n. 8, contenente l'invito a ridurre le misure volte al sostegno dei settori in difficoltà e di assistenza sociale e il n. 96, che invita a limitare l'adozione di misure anticicliche nel settore delle PMI, del settore agricolo (FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (FEAMP);
   considerato che nello schema di AP non vengono affrontati problemi di grande rilevanza, quali la incapacità di alcune regioni in grave dissesto economico di far fronte al cofinanziamento degli interventi; la presenza di criminalità organizzata che inquina la gestione dei fondi comunitari; la superata logica della ripartizione dei fondi strutturali europei che si basa ancora sull'indicatore reddito medio delle persone/PIL, anziché su basi più reali quali i bassi redditi e la decrescita dei consumi; l'assenza di una analisi seria dei ritardi e della bassa capacità di spesa della programmazione 2007-2013 ai fini di individuare i limiti della precedente gestione dei fondi strutturali; l'incerto ruolo della neonata Agenzia per la Coesione Territoriale, anche alla luce delle pesanti riserve formulate dalla Commissione (p. 311), che andrebbe almeno indirizzata verso un ruolo di serio monitoraggio rispetto all'infiltrazione delle mafie all'interno della gestione dei fondi e di effettivo contrasto del lavoro sommerso e della opacità degli appalti pubblici collegati ai finanziamenti europei; l'assenza di iniziative, nei fondi FSE, per favorire l'occupazione giovanile e over 40; la mancanza di piani a sostegno all'assistenza all'infanzia e agli anziani anche al fine di incrementare l'occupazione femminile; la assenza di una vera strategia di riduzione della povertà, come evidenziato dalla Commissione (p. 296); la scarsa efficacia degli interventi di inclusione sociale in quanto limitati solo al sostegno dei soggetti in condizione disagiata senza riferimenti alla finalità dello stimolo al reinserimento sociale e lavorativo;
   considerato, altresì, che nello schema di AP italiano non vengono sufficientemente analizzati e valorizzati, alla luce della specificità italiana, gli obiettivi tematici;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) provveda il Governo ad adeguare efficacemente lo schema di accordo di partenariato alle osservazioni della Commissione europea inviate al Governo il 10 marzo 2014, ad esclusione dei nn. 8 e 96;
   2) provveda il Governo, nell'ambito dell'obiettivo tematico n. 3, a prevedere misure per aumentare la competitività del sistema produttivo senza tuttavia ridurre i finanziamenti disponibili per la ricerca industriale applicata (OT1);
   3) provveda il Governo, per quanto riguarda gli obiettivi tematici nn. 4 e 7, a inserire nella analisi anche i dati sulle tendenze generali degli spostamenti della popolazione, sulla domanda di mobilità integrata e sul trasporto a lunga distanza, con particolare riferimento alle modalità ferroviaria e marittima; a collegare la programmazione alla realizzazione di un Piano dei trasporti urbani che, attraverso l'utilizzo dei fondi FESR, miri all'espansione delle corsie preferenziali, alla riduzione dell'inquinamento atmosferico e al rafforzamento dei trasporti pubblici locali;
   4) provveda il Governo, con riferimento all'obiettivo tematico n. 6, a individuare interventi che abbiano un impatto economico strutturale al fine di evitare la dispersione di risorse per eventi culturali e turistici a basso valore aggiunto; a considerare gli interventi a sostegno del patrimonio culturale nel contesto di una strategia separata, sebbene collegata, rispetto a quella rivolta alla tutela dell'ambiente e del turismo; a usare un approccio Pag. 291strategico integrato tra gli interventi finanziati dai FSIE e quelli previsti dal programma Cultura, al fine di ottimizzare le risorse per conseguire risultati non settoriali o particolaristici, ma in grado di contribuire ad aumentare il valore aggiunto che la valorizzazione e preservazione dei beni culturali può offrire;
   5) provveda il Governo, in relazione agli obiettivi tematici nn. 8 e 9, a rimodulare la programmazione FEASR aumentando le dotazioni finanziarie, inserendo specifici riferimenti ai settori della pesca e dell'acquacoltura all'interno dell'analisi complessiva degli squilibri territoriali e ponendo in maggiore evidenza, nella classificazione delle aree rurali, il divario nord-sud;
   6) provveda il Governo, con riferimento all'obiettivo tematico n. 10, a reimpostare la programmazione non secondo la definizione Eurostat di abbandono scolastico riferita alla fascia di età dai 18 ai 24 anni, ma secondo i dati disponibili presso l'anagrafe nazionale degli studenti;
   7) provveda il Governo a chiarire che rientra nelle funzioni dell'Agenzia per la Coesione Territoriale il monitoraggio preventivo finalizzato al contrasto delle infiltrazione della criminalità organizzata all'interno della gestione dei fondi europei e delle inefficienze relative agli appalti pubblici collegati ai finanziamenti europei;

  e con la seguente osservazione:
   a) si predisponga in futuro uno schema di accordo di partenariato aggiornato ai rilievi della Commissione europea, da sottoporre all'esame delle Camere almeno venti giorni prima della scadenza dell'invio all'Unione europea, come prevedono le disposizioni vigenti.