CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 giugno 2013
37.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00331 Argentin: Iniziative volte ad assicurare assistenza e sostegno a tutti i cittadini con disabilità gravi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante con il presente atto parlamentare richiama l'attenzione del Governo sugli interventi in materia di persone non autosufficienti con particolare riferimento agli interventi da realizzare con le risorse del Fondo per le non autosufficienze.
  A tal proposito faccio presente preliminarmente che il decreto di riparto del Fondo per la non autosufficienza relativo all'anno 2013 è stato sottoscritto dai Ministri competenti il 20 marzo 2013 ed è attualmente al vaglio della Corte dei Conti per la necessaria registrazione.
  Informo, inoltre, che il 3 maggio scorso i competenti uffici del Ministero che rappresento, nelle more della registrazione, hanno provveduto ad anticipare alle regioni la richiesta dei programmi attuativi sulla cui base le risorse potranno essere erogate ai sensi dell'articolo 5 del decreto interministeriale del 20 marzo scorso. In tal modo si potrà procedere più celermente alla ripartizione delle risorse.
  I criteri utilizzati ai fini del riparto, sono basati su indicatori eventualmente modificabili ed integrabili negli anni sulla base delle esigenze che si determinano con la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali con particolare riferimento alle persone non autosufficienti (ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del citato decreto interministeriale del 20 marzo 2013).
  Il decreto prevede, inoltre, di riservare una quota non inferiore al 30 per cento delle risorse assegnate a ciascuna Regione ad interventi in favore delle persone in condizioni di disabilità gravissima, ovvero a quelle persone in condizioni di dipendenza vitale che necessitano di assistenza continua nelle 24 ore ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica. Sono previsti anche altri interventi finanziabili quali quelli per l'attivazione o il rafforzamento del supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia al fine di favorirne l'autonomia e la permanenza a domicilio adeguando le prestazioni alla evoluzione dei modelli di assistenza domiciliare.
  Al fine di facilitare risposte di presa in carico globale e multidimensionale della persona non autosufficiente, il decreto prevede l'impegno delle regioni ad adottare ambiti territoriali di programmazione omogenei per il comparto sanitario e sociale e indirizzi di progettazione di interventi in un contesto di massima flessibilità delle risposte.
  Per quanto concerne, più in generale, il problema della disabilità, faccio presente che il 12 febbraio scorso l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, istituito con la legge n. 18/2009 – di ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità –, ha concluso il processo relativo alla predisposizione del Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità.
  Alla realizzazione di tale Programma è stata assicurata la partecipazione paritaria e proattiva di rappresentanti delle amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e Pag. 95locali, delle organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, dei sindacati e delle parti sociali, anche grazie all'attività di sei gruppi di lavoro interni all'Osservatorio ed aperti al contributo ulteriore di esperti ed esponenti del mondo dell'associazionismo.
  Da ultimo informo che il Programma di azione è stato trasmesso al Consiglio dei ministri per la prevista approvazione.

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ALLEGATO 2

5-00330 Nicchi: Incremento quantitativo e qualitativo delle politiche a favore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'onorevole Nicchi inerente le politiche a favore dei servizi socio educativi per la prima infanzia.
  Al riguardo mi preme riepilogare tutte le misure previste dal Governo in materia, e le risorse impiegate per la loro realizzazione, che testimoniano la particolare attenzione riservata alle politiche in favore dei servizi socio educativi per la prima infanzia.
  Mi riferisco, in primo luogo, alla creazione del Sistema Informativo Nazionale sui servizi Socio Educativi per la prima infanzia (S.I.N.S.E.), che consente di disporre di informazioni sulle prestazioni erogate dalle singole unità di offerta, pubbliche e private, presenti sul territorio in materia di servizi socio educativi della prima infanzia.
  La creazione di tale progetto sperimentale mira anche allo sviluppo e potenziamento a livello regionale di sistemi informativi appropriati utili al fine della programmazione degli interventi, a loro monitoraggio e alla loro valutazione.
  Per la realizzazione del progetto, avviato con il Protocollo d'Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia – il Ministero che rappresento, l'ISTAT e la regione Emilia-Romagna, sono stati stanziati 400 mila euro.
  In secondo luogo, il Piano di azione e coesione (PAC), gestito dal Ministro per la coesione territoriale, è stato avviato, d'intesa con la Commissione Europea, per accelerare l'attuazione di programmi finalizzati a favorire la coesione tra le regioni dell'Unione europea riducendo le disparità esistenti.
  Il Piano ha una durata triennale, dal 2013 al 2015, e la sua attuazione è stata affidata al Ministero dell'interno, individuato come autorità di gestione responsabile.
  Le risorse stanziate sono destinate alle quattro regioni ricomprese nell'obiettivo europeo «Convergenza», ossia la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia.
  La strategia che contraddistingue il programma è quella di mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse già disponibili per ridurre l'attuale divario d'offerta dei servizi di cura alle persone rispetto al resto del Paese.
  Di conseguenza, i beneficiari naturali del programma sono i comuni, in quanto soggetti responsabili dell'erogazione dei servizi di cura sul territorio. Essi potranno avere accesso alle risorse una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto.
  Gli obiettivi strategici del PAC concernenti l'ambito dei servizi di cura all'infanzia sono i seguenti:
   aumento strutturale dell'offerta dei Servizi (asili nido pubblici o convenzionati; servizi integrativi e innovativi), pari ad un target 12 per cento di copertura nel 2015;
   estensione della copertura territoriale nelle aree ad oggi sprovviste di strutture e servizi;
   sostegno alla domanda, sostenibilità livelli di servizio e accelerazione start up di nuove strutture;Pag. 97
   miglioramento di qualità e gestione dei servizi socio educativi (promozione del progetto educativo; iniziative pilota in aree di disagio; supporto all'innovazione amministrativa e studi e ricerca-azione).

  La dotazione finanziaria complessiva è di 730 milioni di euro, dei quali 400 milioni sono stati previsti per lo sviluppo dei servizi di cura all'infanzia mentre i restanti 330 milioni per lo sviluppo dei servizi di cura alle persone anziane non autosufficienti. All'interno delle risorse totali sono incluse anche le risorse di assistenza tecnica destinate al funzionamento del Programma.
  Le risorse vengono ripartite secondo piani regionali di intervento tra gli Ambiti territoriali per la programmazione sociale, ovvero aggregazioni di comuni, di norma coincidenti con i confini dei distretti sociosanitari o ad essi riconducibili, e legati generalmente da rapporti di convenzione, che assumono denominazioni e funzioni diverse a seconda della normativa regionale di attuazione. Tali soggetti sono identificati come i principali beneficiari del Programma stesso, in quanto organismi già formalmente competenti per la programmazione e organizzazione dei servizi per l'infanzia, ovvero come organismi necessari per il coordinamento per l'accesso al Programma laddove la pratica della programmazione d'ambito per tali servizi non sia ancora in essere e dove l'accordo tra i comuni partecipanti potrà essere formalizzato mediante Conferenza di servizi.
  Le risorse saranno distribuite tra le quattro regioni della Convergenza, applicando la formula di riparto utilizzata per i Fondi strutturali europei 2007-2013.
  Il primo riparto impegna 120 dei 400 milioni di euro complessivamente assegnati dal PAC ai servizi per l'infanzia e sono state così distribuite tra le regioni dell'obiettivo «Convergenza»:
   a) alla Calabria, sono stati assegnati circa 17 milioni di euro;
   b) alla Campania sono stati assegnati circa 38 milioni e mezzo di euro;
   c) alla Puglia sono stati assegnati circa 29 milioni di euro;
   d) alla Sicilia sono stati assegnati circa 38 milioni e mezzo di euro.

  Ogni ambito territoriale dovrà, inoltre, impegnarsi per l'attivazione di flussi informativi secondo le modalità definite nell'ambito del richiamato Sistema Informativo Nazionale sui Servizi Socio-Educativi per la prima infanzia.
  In terzo luogo, nell'ambito della Programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020, parte dei fondi previsti saranno destinati al conseguimento dell'obiettivo tematico 9, denominato «Inclusione Sociale e lotta alla povertà (promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà)».
  In particolare per l'area infanzia i risultati attesi sono: aumento/consolidamento/qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai minori.
  Gli obiettivi specifici sono:
   1) Potenziare la rete infrastrutturale di servizi socio educativi per la prima infanzia e per i minori (FESR) con le seguenti azioni:
    finanziamento di piani di investimento per i comuni associati per realizzare nuove infrastrutture o recuperare quelle esistenti (asili nido, centri ludici, servizi integrativi prima infanzia, ludoteche e centri diurni per minori, comunità socio-educative) conformi alle normative regionali di riferimento;
    regimi di aiuto (de minimis/in esenzione) per sostenere gli investimenti nelle strutture di servizi educativi (anche delle imprese sociali e delle organizzazioni del terzo settore);
    promozione della domanda di servizi di qualità per la prima infanzia e per i minori.
   2) Favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro (FSE) con la seguente azione:
    implementazione di buoni servizio (anche in ottica di conciliazione dei tempi Pag. 98di vita e di lavoro, per favorire l'accesso dei nuclei familiari alla rete dei servizi socio-educativi e a ciclo diurno e per favorire l'incremento di qualità dei servizi sia in termini di prestazioni erogate che di estensione delle fasce orarie e di integrazione della filiera).
   3) Sviluppare modelli gestionali dei servizi per la prima infanzia innovativi, flessibili ed economicamente sostenibili ad integrazione dei servizi educativi e di cura per la prima infanzia tradizionali, nel rispetto degli standard socio-educativi; aumento i servizi e i programmi di supporto alla genitorialità (FSE) con le seguenti azioni:
    nidi familiari, spazi gioco, centri per bambini e genitori, micronidi a orario ridotto;
    nuove forme di erogazione flessibile dei servizi per la prima infanzia in termini di orario giornaliero, di utilizzo settimanale o mensile, o nei fine settimana, nei periodi festivi o estivi;
    nuove forme di fruizione economicamente sostenibili, ad esempio servizi part-time flessibile, a pacchetto orario.
   4) Aumento dei servizi e dei programmi di supporto alla genitorialità (FSE) con le seguenti azioni:
    finanziamento di azioni integrate per il supporto della genitorialità e il sostegno alla natalità e regimi di aiuto/supporto alle famiglie;
    sostegno alla messa a disposizione di strumenti per l'attuazione della conciliazione vita-lavoro (es. postazioni per il telelavoro);
    sperimentazione di modelli innovativi per la prevenzione dell'allontanamento dei minori.

  Nel far presente che la programmazione dei Fondi Comunitari 2014 -2020 è in fase di ultimazione, segnalo che il documento finale (Accordo di Partenariato) è stato definito con il concorso dei soggetti istituzionali (Stato, Regioni, Enti locali) e dei principali stakeholders.
  Per completezza d'informazione evidenzio che la legge n. 285 del 1997 promuove all'articolo 5 l'innovazione e la sperimentazione di servizi socio educativi della prima infanzia anche attraverso l'attivazione di servizi con caratteristiche educative, ludiche e di aggregazione sociale per bambini di età 0-3 che prevedono la presenza di genitori, familiari o adulti che quotidianamente si occupano della loro cura, organizzati secondo criteri di flessibilità. Dal 2008 al 2011 risultano essere stati realizzati 110 progetti.

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ALLEGATO 3

5-00154 D'Incecco: Iniziative per facilitare l'accesso dei portatori di handicap, degli anziani e dei clienti in condizioni particolari agli sportelli degli uffici postali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole D'Incecco – con il presente atto parlamentare – richiama l'attenzione sulla questione che attiene alla accessibilità delle persone con disabilità con specifico riferimento all'accessibilità presso gli uffici postali.
  A questo proposito vorrei premettere che il tema sollevato presenta molteplici implicazioni che non si possono ricondurre tutte alle competenze del Ministero del lavoro, ma attengono anche alle competenze di altri Dicasteri.
  In particolare il Ministero dello sviluppo economico – interessato della questione – ha fatto sapere che il fornitore del servizio postale universale (Poste Italiane Spa) ha rappresentato che le vigenti disposizioni di legge mirano esclusivamente ad assicurare l'accesso delle persone con disabilità agli edifici pubblici o aperti al pubblico e/o ai loro spazi di servizio, senza peraltro stabilire alcun diritto di priorità per tali categorie di utenti in caso di file o code agli sportelli.
  In tal senso, l'articolo 2 della Carta della Qualità del servizio pubblico postale adottata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 gennaio 1996 stabilisce, infatti, che «L'Ente Poste Italiane promuove a favore dei portatori di handicap, degli anziani e dei clienti in condizioni particolari facilità di accesso e rapporto diretto agli sportelli».
  Poste Italiane ha fatto sapere, inoltre, di aver sempre adottato, indipendentemente dai vincoli di ordine normativo, misure concrete per agevolare la fruizione dei servizi alle persone con disabilità con l'eventuale eliminazione delle barriere fisiche e sensoriali.
  In particolare al fine di sensibilizzare ulteriormente il personale operante presso gli uffici postali nei confronti degli utenti diversamente abili. Poste Italiane ha diramato, di recente, apposite indicazioni nelle quali viene precisato, tra l'altro, che «[...] tutto il personale di Ufficio Postale [...] adotti tutte le azioni opportune e adeguati comportamenti organizzativi tali da agevolare il cliente sia nel caso in cui chieda espressamente assistenza sia che venga rilevata una sua evidente difficoltà.»
  Poste Italiane ha reso noto, inoltre, che sono stati realizzati specifici progetti in favore dell'utenza con disabilità, tra i quali si possono ricordare:
   Il Progetto Amplifon Sentire Meglio Insieme:

  Realizzato da Poste Italiane in collaborazione con la società Amplifon, il progetto è finalizzato a migliorare, attraverso un sistema di amplificazione ad induzione magnetica, la qualità d'ascolto in luoghi pubblici e presso gli sportelli, generalmente poco accessibili da parte di coloro che presentano problemi di udito. Tale progetto è attualmente attivo, in via sperimentale, in 10 uffici postali dell'Area Centro-Nord, all'esito della quale verrà valutata l'opportunità di estensione in altre realtà territoriali. Pag. 100
   Il Progetto SAPI (Sistema Automatico per Ipovedenti):

  Finanziato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ha consentito di sviluppare presso Poste Italiane una competenza specifica sui temi dell'accessibilità/utilizzo, con particolare attenzione alla normativa di riferimento, alle differenti patologie, agli specifici strumenti di assistenza e alle soluzioni più idonee per affrontare i problemi dei soggetti ipovedenti.
  In particolare è stato realizzato un Centro di Competenza sull'accessibilità in grado di verificare il grado di effettiva possibilità di utilizzo dei servizi esistenti e di fornire ai gruppi di sviluppo software le indicazioni su come realizzare nuovi servizi. Il modello viene utilizzato da Poste Italiane per lo sviluppo di applicativi a sostegno dell'accessibilità virtuale.
   Sicurizzazione dei canali di pagamento Internet:

  Il predetto Centro di Competenza, in collaborazione con gli esperti dell'Osservatorio Siti Internet (OSI) e l'Unione Italiana Ciechi (UIC), ha analizzato le problematiche in tema di accesso sicuro al nuovo sistema di autorizzazione delle operazioni di pagamento tramite conto corrente mediante la cosiddetta Personal Card Reader (PCR) per clienti ipovedenti e non vedenti. È stato realizzato, a tal fine, un PCR con comandi vocali adatto a tale clientela.

  Per quanto concerne i tempi di attesa presso gli uffici postali del territorio nazionale, il Ministero dello sviluppo economico ha fatto sapere che i tempi medi di attesa rilevati risultano in linea con gli standard qualitativi aziendali.
  Il citato Dicastero ha reso noto, inoltre, che dagli accertamenti appositamente condotti negli uffici postali della Filiale di Pescara – segnalata nel presente atto parlamentare –, dall'inizio del corrente anno non sono stati presentati reclami aventi ad oggetto problematiche di accesso agli uffici e/o eventuali atteggiamenti di «scarsa sensibilità» da parte degli operatori nei confronti di persone con disabilità.
  Per quanto concerne, più in generale, il problema dell'accessibilità, faccio presente che il 12 febbraio scorso l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, istituito con la legge n. 18/2009 – di ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità –, ha concluso il processo relativo alla predisposizione del Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, che contiene tra le altre, una sezione specifica dedicata al tema dell'accessibilità.
  Alla realizzazione di tale Programma è stata assicurata la partecipazione paritaria e proattiva di rappresentanti delle amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e locali, delle organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, dei sindacati e delle parti sociali, anche grazie all'attività di sei gruppi di lavoro interni all'Osservatorio ed aperti al contributo ulteriore di esperti ed esponenti del mondo dell'associazionismo.
Da ultimo informo che il Programma di azione è stato trasmesso al Consiglio dei Ministri per la prevista approvazione.