CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 ottobre 2013
99.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00752 Fiano: Compatibilità tra la manifestazione di idee xenofobe e anti-semite e la professione di medico del Servizio sanitario nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde all'atto ispettivo in esame, per i profili di interesse del Ministero della salute, a seguito di delega della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in quanto l'interrogante si era rivolto in primo indirizzo al Ministero dell'interno.
  In merito alla vicenda segnalata, relativa al Dott. Gianantonio Valli medico di medicina generale, ed alla particolare circostanza che presso lo studio del medesimo sarebbero esposte chiare indicazioni di natura politica, che potrebbero confliggere con la professione medica esercitata in regime convenzionale, il Ministero della salute ha richiesto dettagliate informazioni all'Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri di Varese.
  L'Ordine ha assicurato di aver provveduto a convocare il medico in data 24 luglio 2013.
  A seguito dell'incontro, il sanitario ha inviato all'Ordine di Varese le proprie controdeduzioni, e nel respingere ogni addebito, ha dichiarato di non aver mai svolto, né di svolgere nel proprio ambulatorio attività di indottrinamento o apologia politica, nonché di discriminazione razzista.
  Il Consiglio dell'Ordine, in data 6 agosto 2013, ha discusso la questione, riservandosi di accertare e valutare, in sede di Commissione Medica, ogni eventuale violazione del Codice Deontologico soggetta all'irrogazione di sanzioni disciplinari e di comunicare, quindi, al Ministero della salute ogni notizia in merito.
  Sarà mia cura trasmettere all'On.le interrogante ogni ulteriore elemento che perverrà sulla questione, in considerazione che sulla medesima è stata interessata anche la Regione e la ASL di competenza.
  Rassicuro, inoltre, che sarà mia cura vigilare e sollecitare le iniziative di competenza che al riguardo potranno essere assunte, per garantire la correttezza dell'attività professionale espletata dal medico.

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ALLEGATO 2

5-00714 D'Incecco: Iniziative volte ad aumentare l'attenzione nei confronti delle persone affette da HIV/AIDS.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La tematica in esame riveste significativa rilevanza per il Ministero della salute, che con il d.m. 31 marzo 2008 ha istituito il sistema di sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da HIV, inserendola nell'elenco della Classe III delle malattie infettive sottoposte a notifica obbligatoria.
  Ciò ha consentito una maggiore accuratezza nel rilevamento dei dati epidemiologici.
  Nel 2011, sono stati rilevati 5,8 nuovi casi per 100.000 residenti in Italia, con una stima totale dei pazienti con HIV/AIDS di circa 160.000 individui.
  Riguardo all'attenzione nei confronti di tali pazienti, si sottolinea che l'Italia è tra i primi ad aver accolto le richieste dell'Unione Europea rivolte alla diagnosi precoce dell'HIV attraverso il «Documento di consenso sulle politiche di offerta e le modalità di esecuzione del test per HIV», approvato in Conferenza Stato Regioni il 27 luglio 2011, che ribadisce la necessità di effettuare il test, propone modalità univoche di erogazione del test ed individua i gruppi di fragilità sociale.
  Come è noto agli On.li interroganti, diverse Regioni hanno elaborato in questi anni documenti di indirizzo sul test per HIV.
  Ne consegue che, a livello regionale, emergono scelte spesso non coerenti soprattutto per la mutata situazione epidemiologica, per le nuove possibilità terapeutiche e per il modificarsi degli atteggiamenti, sia della popolazione che degli operatori sanitari, nei confronti dell'infezione. Tutto ciò determina disomogeneità a livello nazionale, e rallenta il cambiamento delle politiche attuate dai servizi sanitari.
  Pertanto, essendo indispensabile stabilire un raccordo a livello nazionale con quanto è stato sviluppato su base regionale, nell'aprile 2012 si è svolta una Conferenza Tecnica di Consenso sull'offerta del test per la diagnosi dell'infezione da HIV, occasione di aggiornamento del documento del 2011.
  Tale incontro ha favorito una proficua discussione e il confronto sulle più attuali evidenze scientifiche e sulle migliori strategie per superare il ritardo nelle diagnosi di infezione da HIV.
  La realizzazione, da parte delle Regioni, di programmi sulla Diagnosi di infezione da HIV, è stata inserita nel 2012 tra gli obiettivi di Piano Sanitario Nazionale per l'assegnazione di quote vincolate alla realizzazione degli obiettivi stessi.
  Nel 2010, presso il Centro Nazionale AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità si è insediato uno specifico gruppo di lavoro, con l'obiettivo di fornire linee guida per la prescrizione della terapia antiretrovirale e per la gestione dei pazienti HIV-positivi a quanti sono coinvolti nella gestione multidisciplinare del paziente in trattamento, nonché costituire un punto di riferimento per le associazioni di pazienti.
  Le raccomandazioni espresse nelle linee guida sono basate su studi cimici randomizzati e studi osservazionali, pubblicati su riviste o comunicate a Congressi Internazionali.
  Inoltre, il Ministero realizza ogni anno, ai sensi della legge n. 135/1990, recante «Programma di interventi urgenti in materia Pag. 147di prevenzione e lotta all'AIDS», campagne di comunicazione per la prevenzione dell'AIDS.
  Anche nella campagna in corso, avviata in occasione della Giornata mondiale per la lotta all'AIDS (1o dicembre 2012), nel messaggio rivolto alla cittadinanza, mirato a sensibilizzare e a rafforzare la percezione del rischio dell'infezione da HIV, è stata espressamente richiamata l'opportunità di effettuare i test HIV, oltre a fornire informazioni in merito alla modalità di trasmissione dell'infezione e alle misure di prevenzione.
  È stato potenziato il numero verde «AIDS e infezioni sessualmente trasmesse» dell'Istituto Superiore di Sanità ed è stato attivato un sito web dedicato.
  Lo spot video è stato trasmesso sulle principali emittenti televisive italiane nazionali e locali, e sugli spazi della RAI riservati alle pubbliche amministrazioni.
  Lo spot è stato altresì promosso nei principali circuiti cinematografici nazionali (per un totale di oltre 1600 sale a partire dal 30 novembre 2012).
  Le minoranze straniere sono state raggiunte grazie all'utilizzazione della c.d. stampa etnica; l'utilizzo dei messaggi a mezzo della stampa in lingua ha consentito di raggiungere in modo efficace e mirato tale popolazione.
  Una ricerca affidata all'Università di Bologna avente ad oggetto la misurazione dell'efficacia della campagna, ha evidenziato l'ottima riuscita dell'iniziativa.
  La campagna proseguirà nei prossimi mesi. Nel mese di settembre 2013, presso le principali stazioni ferroviarie italiane, ha avuto luogo la distribuzione di opuscoli informativi contenenti le informazioni sopra menzionate e, tra queste, l'espressa raccomandazione ad effettuare il test HIV.
  Per quanto riguarda il quesito concernente il miglioramento della aderenza alle terapie farmacologiche, in modo particolare quando la persona assistita è presa in carico all'interno di un percorso diagnostico terapeutico (PDT), si sottolinea che ciò costituisce un fondamentale elemento per il perseguimento del risparmio e del contenimento della spesa sanitaria.
  L'aderenza alla terapia implica che il paziente abbia un ruolo fondamentale nel processo decisionale della propria cura, condividendo con il medico la terapia farmacologica, in base anche alle modalità di somministrazione più appropriate al suo stato di salute. Infatti, tra i fattori che incidono sfavorevolmente sull'aderenza, si segnalano la scarsa comprensione del trattamento, il regime complesso, la difficoltà nella somministrazione e le reazioni avverse ai farmaci.
  Quanto alla terapia farmacologica indicata dagli On.li interroganti STR, essa consiste nell'assunzione di una singola compressa contenente tre principi attivi già disponibili nell'Unione Europea come singoli medicinali.
  Questa nuova terapia antivirale, autorizzata dalla Commissione Europea nel dicembre 2011, è indicata nel trattamento delle infezioni da virus dell'immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1) in pazienti adulti mai trattati in precedenza con terapia antiretrovirale.
  Il farmaco è classificato, ai fini della fornitura, come medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.
  Viene confermata così la necessità di una sorveglianza dell'uso della terapia STR, sebbene l'efficacia e la sicurezza di questo regime antiretrovirale risultino studiate e dimostrate da studi clinici internazionali.
  Il paziente, avviato in un percorso di cura strutturato, viene costantemente monitorato ed al medesimo viene garantita l'erogazione di prestazioni di qualità e sicurezza. Il Piano diagnostico terapeutico (PDT) rappresenta, infatti, una sequenza predefinita, articolata e coordinata di prestazioni, ambulatoriali e/o di ricovero, che prevede la partecipazione integrata di diversi specialisti e professionisti, talvolta anche di strutture diverse, spesso con Pag. 148l'utilizzo di tecnologie ad alto costo, al fine di realizzare la terapia più adeguata per una specifica patologia.
  Il Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei LEA, annualmente, certifica l'adempienza delle Regioni su determinati componenti del governo clinico, tra cui il monitoraggio dell'implementazione di linee guida cliniche attraverso PDT, sia in ambito ospedaliero che territoriale.
  Dai dati sulla Tracciabilità del Farmaco disponibili, risulta che la spesa per i farmaci antiretrovirali per il trattamento dell'infezione da HIV ammonta, nell'anno 2012, a circa 615 milioni di euro, costituendo il 25.4 per cento della spesa per la classe degli antimicrobici ed il 3.2 per cento della spesa farmaceutica complessiva (territorio + ospedale), con un trend di crescita rispetto agli anni precedenti.
  Relativamente ai regimi in singola compressa, di cui alla presente interrogazione (STR), si fa presente che sono attualmente disponibili in Italia due specialità medicinali.
  Nell'immediato futuro è, inoltre, prevista l'immissione in commercio di una ulteriore specialità medicinale nella categoria delle STR, che combina 4 principi attivi, già autorizzata dall'EMA il 24 maggio 2013.
  Occorre osservare che la copertura brevettuale di alcuni importanti farmaci antiretrovirali è in fase di scadenza o già scaduta.
  Alla luce di queste premesse, l'introduzione dei farmaci antiretrovirali generici porrà nuove sfide per il Servizio Sanitario Nazionale, in particolar modo quella relativa al fatto che, in conseguenza dell'immissione in commercio dei farmaci generici, l'impatto economico maggiormente significativo deriverebbe dalla sostituzione delle combinazioni fisse con i singoli componenti per i quali sia disponibile un generico.

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ALLEGATO 3

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca. C. 1574 Governo.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La XII Commissione (Affari sociali),
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca (C. 1574 Governo);
   apprezzate le finalità del provvedimento sia per quanto riguarda i profili attinenti più propriamente alle politiche sociali (articoli 1 e 2), tra cui particolarmente significativa è l'attenzione per i soggetti fragili, sia per le parti relative alla tutela del diritto alla salute nelle scuole (articolo 4), nell'ambito delle quali vanno evidenziate in particolare le norme sulla sigaretta elettronica e sulla promozione dell'educazione alimentare;
   ritenute altresì pienamente condivisibili le norme finalizzate al contrasto alla dispersione scolastica (articolo 7), con interventi e programmi per la realizzazione dell'obiettivo di un effettivo diritto all'accesso alla scuola per tutti, soprattutto per coloro che si trovano in condizione di svantaggio sociale e culturale;
   valutate favorevolmente anche le disposizioni dettate dall'articolo 21 sulla formazione specialistica dei medici;
   ritenuto tuttavia opportuno che le nuove disposizioni dell'articolo 21 si inseriscano in un più ampio discorso volto a rivedere nel suo complesso l'articolazione generale della formazione specialistica dei medici;
   considerato, infine, opportuno prevedere interventi volti alla riduzione del gap, peraltro destinato ad aumentare, tra il numero dei laureati in medicina e quello di coloro che risultano ammessi alle scuole di specializzazione,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) all'articolo 21, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire un riferimento, da un lato, alla esigenza che i criteri per la valutazione dei titoli e per la composizione della Commissione unica nazionale, che – ai sensi dell'articolo 36 del decreto legislativo n. 368 del 1999 – saranno definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, siano in modo assoluto oggettivi ed imparziali, e dall'altro, all'esigenza che i vincitori siano destinati alle sedi tenendo in considerazione le opzioni indicate al momento della domanda di ammissione;
   b) all'articolo 21, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire una disposizione che prefiguri una nuova articolazione della formazione specialistica dei medici, in base alla quale l'inserimento dei medici in formazione specialistica nelle aziende del Servizio sanitario nazionale avvenga sulla base di una rete formativa completa per ogni singola scuola di specializzazione, comprensiva delle strutture universitarie e di quelle ospedaliere e territoriali. La nuova articolazione dovrebbe altresì prevedere che l'inserimento del medico in formazione specialistica Pag. 150nelle strutture ospedaliere sia sempre approvato dal consiglio di direzione della scuola e non possa dare luogo a indennità, compensi o emolumenti aggiuntivi oltre a quelli spettanti a legislazione vigente ai medici specializzandi. I medici in formazione specialistica dovrebbero infine assumere una graduale responsabilità assistenziale, secondo gli obiettivi definiti dall'ordinamento didattico del relativo corso di specializzazione e le modalità individuate dal tutore, d'intesa con la direzione delle scuole di specializzazione, delle aziende ospedaliere o degli IRCCS, nonché con i dirigenti responsabili delle unità operative presso cui si svolge la formazione;
   c) all'articolo 21, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere che la quantità e la tipologia dei contratti dei medici in formazione specialistica nelle aziende del Servizio sanitario nazionale siano rimodulate ogni triennio con un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro della salute, sulla base di una approfondita analisi del fabbisogno nazionale di borse di studio per i medici specializzandi, determinato in relazione ai dati epidemiologici e alle evoluzioni tecnico-scientifiche ed organizzative, che consenta di rivedere non solo la quantità ma anche la distribuzione delle borse di studio tra le varie discipline.

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ALLEGATO 4

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca. C. 1574 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XII Commissione (Affari sociali),
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca (C. 1574 Governo);
   apprezzate le finalità del provvedimento sia per quanto riguarda i profili attinenti più propriamente alle politiche sociali (articoli 1 e 2), tra cui particolarmente significativa è l'attenzione per i soggetti fragili, sia per le parti relative alla tutela del diritto alla salute nelle scuole (articolo 4), nell'ambito delle quali vanno evidenziate in particolare le norme sulla sigaretta elettronica e sulla promozione dell'educazione alimentare;
   ritenuto che nell'ambito delle politiche volte alla promozione della salute nelle scuole particolare risalto vada dato anche all'attività fisica e motoria;
   ritenute altresì pienamente condivisibili le norme finalizzate al contrasto alla dispersione scolastica (articolo 7), con interventi e programmi per la realizzazione dell'obiettivo di un effettivo diritto all'accesso alla scuola per tutti, soprattutto per coloro che si trovano in condizione di svantaggio sociale e culturale, e anche con la valorizzazione degli insegnanti di sostegno;
   valutate favorevolmente anche le disposizioni dettate dall'articolo 21 sulla formazione specialistica dei medici;
   ritenuto tuttavia opportuno che le nuove disposizioni dell'articolo 21 si inseriscano in un più ampio discorso volto a rivedere nel suo complesso l'articolazione generale della formazione specialistica dei medici;
   considerato, infine, opportuno prevedere interventi volti alla riduzione del gap, peraltro destinato ad aumentare, tra il numero dei laureati in medicina e quello di coloro che risultano ogni anno ammessi alle scuole di specializzazione,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) all'articolo 4, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere l'elaborazione di programmi volti a favorire l'incremento dell'educazione fisica e motoria;
   b) all'articolo 21, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire un riferimento, da un lato, alla esigenza che i criteri per la valutazione dei titoli e per la composizione della Commissione unica nazionale, che – ai sensi dell'articolo 36 del decreto legislativo n. 368 del 1999 – saranno definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, siano in modo assoluto oggettivi ed imparziali, e dall'altro, all'esigenza che i vincitori siano destinati alle sedi tenendo in considerazione le opzioni indicate al momento della domanda di ammissione;
   c) all'articolo 21, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire una disposizione che prefiguri una nuova Pag. 152articolazione della formazione specialistica dei medici, in base alla quale l'inserimento dei medici in formazione specialistica nelle aziende del Servizio sanitario nazionale avvenga sulla base di una rete formativa completa per ogni singola scuola di specializzazione, comprensiva delle strutture universitarie e di quelle ospedaliere e territoriali, secondo accordi regionali. La nuova articolazione dovrebbe altresì prevedere che l'inserimento del medico in formazione specialistica nelle strutture ospedaliere sia sempre approvato dal consiglio di direzione della scuola. I medici in formazione specialistica dovrebbero infine assumere una graduale responsabilità assistenziale, secondo gli obiettivi definiti dall'ordinamento didattico del relativo corso di specializzazione e le modalità individuate dal tutore, d'intesa con la direzione delle scuole di specializzazione, delle aziende ospedaliere o degli IRCCS, nonché con i dirigenti responsabili delle unità operative presso cui si svolge la formazione;
   d) all'articolo 21, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere che la quantità e la tipologia dei contratti dei medici in formazione specialistica nelle aziende del Servizio sanitario nazionale, valutandone anche una eventuale revisione della loro durata, siano rimodulate ogni triennio con un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca adottato con il concerto del Ministro della salute, sulla base di una approfondita analisi del fabbisogno nazionale di borse di studio per i medici specializzandi, determinato in relazione ai dati epidemiologici e alle evoluzioni tecnico-scientifiche ed organizzative, che consenta di rivedere non solo la quantità ma anche la distribuzione delle borse di studio tra le varie discipline.