CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 agosto 2013
71.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00857 Ciprini: Sulla salvaguardia dei livelli occupazionali del Gruppo ex Merloni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'interrogazione dell'onorevole Ciprini concernente la situazione aziendale e occupazionale della Antonio Merloni Spa.
  Il 27 dicembre 2011 la Antonio Merloni Spa in amministrazione straordinaria ha ceduto con effetto dal 1o gennaio 2012, alla J.P. Industries il ramo di azienda destinato allo svolgimento dell'attività di design, produzione e commercializzazione di elettrodomestici.
  Conseguentemente dal 1o gennaio 2012 la J.P. Industries è subentrata nei contratti di lavoro con 700 dipendenti in forza presso la società cedente, ha avviato gli investimenti previsti ed ha ottenuto, dai competenti uffici del Ministero che rappresento, la concessione del trattamento di CIGS per ristrutturazione aziendale per il periodo dal 1o gennaio 2012 al 31 dicembre 2013 per tutti i predetti 700 lavoratori.
  Nell'ottobre del 2012, il Tribunale di Ancona ha dichiarato la cessazione dell'esercizio di impresa relativa alla procedura di amministrazione straordinaria della Antonio Merloni Spa.
  Il successivo 22 novembre 2012 la società Merloni e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto, presso i competenti uffici del Ministero che rappresento, un accordo per il ricorso alla CIGS – ai sensi dell'articolo 3 comma 1 della legge n. 223 del 1991 – per il periodo dal 13 novembre 2012 al 12 novembre 2013 per un numero massimo di 1479 lavoratori delle sedi di Fabriano (AN) e Nocera Umbra (PG).
  Lo scorso 8 luglio la società cessionaria J.P. Industries e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto, presso i competenti uffici del Ministero del lavoro, un accordo per la definizione di un nuovo programma di ristrutturazione. In particolare la società ha confermato l'intento di perseguire il proprio progetto industriale e mantenere gli impegni assunti operando tuttavia un ridimensionamento del programma in funzione del contenimento dei volumi di attività causato del venir meno delle risorse esterne cui aveva fatto affidamento.
  Faccio presente, inoltre, che la Direzione Territoriale del lavoro di Perugia ha fatto sapere che il comune di Gualdo Tadino (PG) con una delibera del maggio scorso ha elaborato un progetto di L.S.U. attraverso il quale intende utilizzare 10 lavoratori della Antonio Merloni attualmente in CIGS.
  Faccio presente, inoltre, che il Ministero dello sviluppo economico – interessato della questione – ha reso noto che, insieme ad Invitalia, sono in corso le operazioni di attuazione e monitoraggio dell'Accordo di Programma Merloni. In particolare, il predetto dicastero ha fatto sapere che, alla data del 5 luglio scorso, risultano registrati dal Presidio Territoriale della regione Marche 15 proposte di investimento, di queste 6 sono attualmente in fase di precantierabilità ed 1 è stata già presentata. Tali proposte prevedono complessivamente circa 55 milioni di investimenti Pag. 62e l'utilizzo di 193 dipendenti di cui 120 appartenenti alla società Antonio Merloni.
  Da ultimo faccio presente che la regione Umbria – anch'essa interessata della questione – ha fatto sapere di aver programmato, in accordo con la regione Marche, un intervento mirato alla ricollocazione dei lavoratori in CIGS provenienti dalla Merloni SpA.
  Tale intervento è stato attivato nell'ambito del progetto FEG Merloni – elaborato dalle Regioni Marche e Umbria e presentato alla Commissione Europea – a valere sul Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione per misure di politica attiva strettamente finalizzate al reimpiego dei lavoratori in CIGS provenienti dalla Merloni.
  A tal riguardo, con Decisione dello scorso 6 giugno, la Commissione Europea ha concesso il contributo finanziario del FEG per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro.
  La regione Umbria per l'attuazione delle azioni FEG ha dato avvio ad attività di orientamento professionale, assistenza alla ricerca attiva ed assistenza all'auto-imprenditorialità.
  La predetta regione ha pubblicato, inoltre, il bando per le imprese recante «Interventi a sostegno dell'occupazione» attraverso l'erogazione di bonus assunzionali per lavoratori in Cigs della Merloni.
  Da ultimo, la regione Umbria ha fatto sapere di aver pubblicato, lo scorso 31 luglio, l'avviso per l'Erogazione di Voucher formativi a favore dei lavoratori in Cigs della società in parola.

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ALLEGATO 2

5-00858 Polverini: Ammortizzatori sociali per il settore del trasporto aereo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare presentato dagli onorevoli Polverini e Pizzolante, relativo all'addizionale comunale dei diritti di imbarco e alla copertura degli ammortizzatori sociali per il settore del trasporto aereo.
  Come riferito anche dagli onorevoli interroganti, l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco è stata istituita dall'articolo 11 della legge n. 350 del 2003 e progressivamente incrementa da successivi interventi normativi, fino all'ulteriore incremento di due euro disposto dall'articolo 4, comma 75, della legge n. 92 del 2012 di riforma del mercato del lavoro, che ha destinato le maggiori somme derivanti da tale ultimo incremento all'INPS.
  La medesima legge n. 92 del 2012, all'articolo 2, comma 48, ha, poi, stabilito che l'incremento di tre euro della suddetta addizionale, già previsto dal decreto-legge n. 134 del 2008, sia destinato al Fondo speciale per il sostegno del reddito e dell'occupazione del personale del settore del trasporto aereo solo fino al 31 dicembre 2015.
  Ciò premesso, vorrei evidenziare che le richiamate modifiche apportate dalla legge di riforma del mercato del lavoro in materia di diritti di imbarco, si iscrivono nell'ambito della complessiva riforma delle tutele in costanza del rapporto di lavoro introdotta dalla stessa legge.
  Infatti, l'articolo 3, comma 1, della citata legge n. 92 del 2012 ha disposto, a partire dal 1o gennaio 2013, l'estensione delle disposizioni in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi contributivi alle imprese del trasporto aereo e alle imprese del sistema aeroportuale, a prescindere dal numero dei dipendenti.
  Pertanto, mentre, fino al 31 dicembre 2012, tali imprese hanno avuto accesso alla cassa integrazione guadagni straordinaria solamente in virtù di leggi speciali, a decorrere dal 1o gennaio 2013, le stesse rientrano a pieno titolo nei settori coperti dalla cassa integrazione guadagni straordinaria.
  In conseguenza di ciò, la legge n. 92 del 2012, all'articolo 3, comma 46, ha disposto, a decorrere dal 1o gennaio 2013, l'abrogazione delle suddette leggi speciali e segnatamente dell'articolo 1-bis del decreto-legge n. 249 del 2004, che prevedeva la possibilità per il Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concedere il trattamento di integrazione guadagni straordinaria al personale, anche navigante, delle imprese di trasporto aereo.
  Per quanto concerne il Fondo speciale per il sostegno del reddito e dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione del personale del settore del trasporto aereo, la legge n. 92 del 2012, all'articolo 3, comma 44, prevede che la disciplina del Fondo sia adeguata alle disposizioni previste dalla medesima legge n. 92 del 2012 con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base di accordi collettivi e contratti collettivi, anche intersettoriali, da stipularsi, entro il 31 ottobre 2013 (termine inizialmente fissato al 30 giugno 2013 e prorogato dall'articolo 7, comma 5, lettera c), n. 5), del decreto-legge n. 76 del 2013), dalle organizzazioni comparativamente Pag. 64più rappresentative a livello nazionale nel settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale.
  Pertanto risulta coerente con il nuovo impianto normativo il venir meno del finanziamento del Fondo attraverso l'addizionale sui diritti di imbarco.
  Faccio inoltre presente che le rappresentanze sindacali e datoriali del settore hanno già depositato presso il Ministero che rappresento l'accordo collettivo di adeguamento alle disposizioni della legge n. 92 del 2012, accordo che è attualmente all'esame degli Uffici competenti, al fine della predisposizione del relativo decreto interministeriale.
  Posso, quindi, affermare che il settore in questione, certamente interessato da importanti processi di ristrutturazione, a partire dal 1o gennaio 2013, e per effetto dell'estensione operata dalla legge di riforma del mercato del lavoro, rientra pienamente fra i settori coperti dalla cassa integrazione guadagni straordinaria.

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ALLEGATO 3

5-00859 Placido: Ricadute previdenziali ed economiche del licenziamento di tre operai della Fiat-Sata di Melfi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare presentato dagli onorevoli Placido, Airaudo e Di Salvo, relativo al reintegro dei tre operai della Fiat Sata di Melfi a seguito della recente pronuncia della Corte di Cassazione.
  Come riferito dagli onorevoli interroganti, la sezione lavoro della Corte di Cassazione ha infatti confermato in via definitiva la sentenza della Corte di appello di Potenza che aveva sancito l'antisindacalità del licenziamento senza preavviso di tre operai dello stabilimento Fiat Sata di Melfi.
  I medesimi interroganti fanno riferimento a notizie di stampa secondo cui i lavoratori in questione non sono stati al momento reintegrati ma piuttosto sarebbero pagati dall'INPS con la Cassa Integrazione Straordinaria senza rotazione.
  Sulla vicenda mi limito a riportare le informazioni attualmente in possesso della competente Direzione Generale del Ministero che rappresento e gli elementi forniti dall'INPS.
  In particolare faccio presente che con decreto direttoriale del 18 giugno 2013 è stato approvato il programma di ristrutturazione aziendale per il periodo dall'11 febbraio 2013 al 31 dicembre 2014 della Sata Spa con sede e unità produttiva in Melfi. Con il medesimo decreto è stata anche autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti per un massimo di 5541 unità lavorative dell'unità produttiva di Melfi, per il periodo dall'11 febbraio 2013 al 10 agosto 2014.
  Per tali prestazioni non è previsto il pagamento diretto da parte dell'INPS, quanto piuttosto il successivo conguaglio delle prestazioni anticipate dall'azienda. Sulla base delle informazioni fornite dall'INPS, non risulta al momento pervenuta all'Istituto la relativa richiesta di autorizzazione al conguaglio.
  Con riferimento al quesito posto dagli onorevoli interroganti, faccio presente che al momento non risulta pervenuta ai competenti uffici del Ministero che rappresento alcuna richiesta da parte dell'azienda finalizzata a ricomprendere i tre lavoratori in questione tra quelli interessati al programma di ristrutturazione aziendale già autorizzato.

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ALLEGATO 4

5-00860 Fedriga: Sul disavanzo del bilancio dell'Inps a seguito dell'accorpamento dell'Inpdap.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto parlamentare presentato dall'onorevole Fedriga si riferisce all'accorpamento di Inpdap (ed Enpals) nell'Inps a seguito del decreto-legge n. 210 del 2011 e, nello specifico, manifesta preoccupazioni in ordine agli effetti che tale iniziativa ha prodotto sul bilancio dell'Inps anche in funzione della sostenibilità dell'intero sistema pensionistico.
  A questo proposito è opportuno evidenziare che gli effetti innanzi richiamati vanno ricondotti ad una rappresentazione contabile già nota e compresa nei saldi di finanza pubblica al momento dell'adozione del decreto-legge n. 201 del 2011, per effetto dell’ incorporazione dei predetti Istituti nell'Inps.
  Si sottolinea, in primis, che l'operazione di accorpamento ha determinato, nel suo insieme, i seguenti effetti:
   a) l'Inps, pur mantenendo la stessa denominazione, diviene nella sostanza l'Ente previdenziale della generalità dei lavoratori italiani, acquisendo tre milioni di nuovi assicurati;
   b) dal punto di vista meramente contabile, il nuovo Ente risultante dall'accorpamento nell'Inps di Inpdap e Enpals assorbe il disavanzo Inpdap;
   c) nel nuovo Inps, dopo l'accorpamento, confluiscono tutti i trasferimenti a differente titolo dal bilancio dello Stato all'Inpdap.

  Pertanto, dal punto di vista della finanza pubblica, l'accorpamento non ha determinato alcun effetto negativo, in quanto è intervenuto sulla regolazione dei trasferimenti tra enti della pubblica amministrazione, con effetti di neutralità sulle singole voci (contributi/prestazioni previdenziali) del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche, non venendo modificate le norme sostanziali che le regolano.
  L'operazione di accorpamento disposta dal decreto-legge cd. Salva Italia non comporta pertanto alcun effetto sulla sostenibilità del sistema previdenziale, che resta pienamente confermata, soprattutto per effetto delle modifiche ai diversi regimi pensionistici conseguenti alla recente riforma pensionistica.
  La stessa operazione determina invece sicuri effetti positivi per la finanza pubblica, realizzando una notevole riduzione, crescente nel tempo, delle spese di funzionamento, attraverso l'eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni negli apparati, nella logistica, nelle dotazioni strumentali, eccetera, in piena rispondenza all'azione del Governo in materia di contenimento dei costi. Inoltre, l'aver creato un unico referente per l'intero settore in concomitanza con i percorsi di convergenza dei diversi regimi pensionistici risponde a una logica di miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dell'azione amministrativa, funzionale a garantire più elevati e omogenei livelli di servizio a tutti gli utenti nonché a ridurre le distanze nelle performance degli enti previdenziali.