CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 luglio 2012
684.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-06535 Bellanova: Monitoraggio delle gravi situazioni di disagio occupazionale esistenti nel Paese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Bellanova, con il presente atto parlamentare, richiama l'attenzione del Governo sul fenomeno – in crescente aumento negli ultimi anni – dei tassi di suicidio a matrice economico-occupazionale, nonché sulle iniziative volte ad incentivare la ripresa del mercato del lavoro in Italia.
  Al riguardo, tengo a precisare che il Governo, fin dal suo insediamento, è impegnato nell'adozione di misure che possano arginare gli effetti negativi dell'attuale crisi economico-finanziaria.
  In tal senso, ricordo che, per rispondere alle difficoltà e ai ritardi registrati nell'utilizzo dei fondi strutturali (concentrati essenzialmente nelle Regioni del Mezzogiorno) sono state adottate iniziative mirate, la più recente delle quali è contenuta nel Piano di Azione e Coesione, avviato il 15 dicembre dello scorso anno.
  Tale Piano – adottato dal Governo di intesa con le Regioni del Mezzogiorno e con la Commissione Europea – persegue, infatti, lo scopo di rilanciare quei programmi di intervento che hanno accumulato pesanti ritardi nella loro attuazione, garantendo una forte concentrazione delle risorse su alcune priorità, tra le quali l'istruzione e l'occupazione.
  In particolare, per quanto riguarda l'istruzione, il Piano di Azione e Coesione ha previsto nelle Regioni del cosiddetto Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Sicilia e Puglia) interventi per un ammontare complessivo pari a 300 milioni di euro. Tali interventi prevedono, tra l'altro, percorsi di transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro per gli studenti in uscita dal sistema scolastico, assicurando la valorizzazione delle eccellenze.
  Il Piano prevede altresì una serie di azioni volte a promuovere nuova occupazione stabile in tutte le Regioni del Mezzogiorno mediante l'utilizzo del Fondo Sociale Europeo (FSE), anche attraverso il ricorso allo strumento del credito d'imposta. Tali azioni, in particolare, sono principalmente rivolte ai lavoratori svantaggiati (disoccupati di lunga durata, donne residenti in aree a bassa occupazione femminile, giovani inoccupati) e molto svantaggiati (disoccupati di più lungo periodo).
  Ricordo, inoltre, che il Ministero che rappresento – nell'ambito della Programmazione FSE 2007/2013 – ha approvato, a decorrere dal 1o gennaio 2009 – un piano di intervento nazionale denominato «Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego».
  L'intervento prevede un impegno complessivo pari a 79,6 milioni di euro, di cui 39,4 milioni di euro già stati assegnati alle Regioni e alle Province autonome. La quota restante verrà ripartita, nel corso di quest'anno, sulla base della valutazione degli interventi effettuati di ricollocazione dei lavoratori sul mercato del lavoro e delle effettive esigenze che dovranno essere rappresentate formalmente da ciascuna Regione.
  All'interno di tale Piano di intervento, inoltre, sono state elaborate 19 progettazioni esecutive regionali che prevedono azioni di politica attiva nei confronti dei lavoratori svantaggiati secondo un articolato sistema incentivante.Pag. 125
  Nell'Ambito del medesimo Piano, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha approvato la realizzazione di specifici interventi a supporto della ricollocazione di dirigenti over 50 in stato di disoccupazione, attraverso l'attivazione di specifici contributi destinati all'inserimento lavorativo.
  Da ultimo, con specifico riferimento alle iniziative intraprese per favorire l'occupazione giovanile e per potenziare il raccordo scuola-lavoro, non posso non menzionare il programma cosiddetto «FIxO».
  Tale programma è articolato in otto linee di intervento, di cui le prime quattro si riferiscono al disegno progettuale originario. In particolare, nell'ambito delle Azioni 1 e 2, il Programma ha supportato la realizzazione di modelli di placement universitario – orientati a fornire servizi ai laureati e alle imprese – e la creazione di reti per la domanda e l'offerta di lavoro. Le Azioni 3 e 4 configurano due interventi volti a realizzare un vero e proprio tessuto connettivo tra sistema della ricerca e sistema delle imprese.
  Il Programma è stato successivamente oggetto di una rimodulazione con la quale sono state previste ulteriori quattro nuove linee di intervento volte a favorire l'occupazione dei laureati, dottorandi e dottori di ricerca mediante l'erogazione di servizi di orientamento e placement e la promozione di programmi di tirocinio e di apprendistato, in cooperazione con altri soggetti pubblici.
  Il contributo complessivo assegnato per il Programma è di euro 63.500.000,00, integrato di recente, con un importo di euro 2.600.000,00 a seguito della intervenuta rimodulazione. Il progetto ha coinvolto 73 Università tra pubbliche e private collocate su tuffo il territorio nazionale.
  Di recente è stato inoltre approvato un nuovo progetto, denominato «FIXO-Scuola&Università», per la cui attuazione è stato previsto un impegno finanziario pari a euro 48.050.000,00.
  Trattasi di un intervento, avente durata triennale, finalizzato a ridurre i tempi di transizione dei giovani diplomati, laureati e dottori di ricerca dal sistema formativo a quello del lavoro, attraverso la creazione e l'implementazione di servizi di orientamento e placement scolastici e universitari in rete con gli attori pubblico - privati del mercato del lavoro.
  Nell'ambito della programmazione FSE 2007-2013, l'Amministrazione che rappresento ha inoltre finanziato, con il supporto tecnico di Italia Lavoro e di Isfol, diversi progetti finalizzati al monitoraggio e all'analisi del fenomeno della disoccupazione giovanile nel nostro Paese, tra i quali:
   1) il progetto «Monitoraggio dell'occupazione», che prevede uno specifico intervento volto alla valutazione di misure per contrastare il fenomeno della cosiddetta «fuga dei cervelli»;
   2) il progetto «Monitoraggio e analisi qualitative dei modelli di organizzazione ed erogazione dei servizi per il lavoro» e l'attività «Analisi e approfondimenti sulla domando e l'offerta dei servizi per il lavoro dedicati al target giovanile» che si propongono di raccogliere e analizzare i dispositivi messi in atto dai Servizi per il lavoro locali, per favorire l'inserimento lavorativo dei giovani.
   3) il progetto «Sviluppo delle prestazioni occasionali di tipo accessorio», affidato ad Italia Lavoro, che prevede interventi finalizzati a promuovere e rafforzare le prestazioni occasionali di tipo accessorio (LOA) e l'utilizzo dei voucher, sia in funzione di contrasto del lavoro non dichiarato, sia a favore delle persone che godono di misure di sostegno al reddito e dei giovani.

  Ricordo, inoltre, che – ai sensi dell'articolo 24, comma 27, del decreto-legge n. 201/2011 («Salva Italia») – è stato istituito – presso il Ministero che rappresento – un Fondo per il finanziamento di interventi a favore dell'incremento, in termini quantitativi e qualitativi, dell'occupazione giovanile e delle donne.Pag. 126
  Da ultimo, tengo a precisare che il Governo, per dare soluzione ad alcuni problemi sollevati dall'interrogante, ha rivolto particolare attenzione al mercato del lavoro che, com’è noto, è stato oggetto di una importante riforma, approvata con legge 28 giugno 2012, n. 92.
  Tale riforma – vivamente auspicata in ambito comunitario e ampiamente discussa con le Parti Sociali – individua tra i suoi obiettivi principali quello di realizzare un occupazione stabile e «di qualità» soprattutto per le giovani generazioni.

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ALLEGATO 2

5-06958 Bellanova: Sul fabbisogno per gli ammortizzatori sociali in deroga nella Regione Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Bellanova – con il presente atto parlamentare – richiama l'attenzione sul fabbisogno per gli ammortizzatori sociali in deroga per la Regione Puglia.
  In primo luogo ricordo che negli anni 2009-2011 sono state assegnate alla regione Puglia risorse finanziarie pari a 249 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga a favore dei lavoratori del territorio regionale, da erogarsi con il sistema del cofinanziamento, in base al quale l'intera contribuzione figurativa e il 70 per cento del sostegno al reddito sono posti a carico dei fondi nazionali, mentre il 30 per cento del sostegno al reddito è posto a carico dei POR FSE regionali. A decorrere dal 1o maggio 2011 tali percentuali sono state rimodulate, rispettivamente, in 60 per cento e 40 per cento.
  La quota di competenza a carico del POR FSE della Regione Puglia, secondo quanto previsto dalla tabella 2 allegata all'intesa dell'8 aprile 2009 in sede di conferenza Stato-Regioni, è stata quantificata in 139,8 milioni, da suddividersi in parti uguali – pari a 69,9 milioni – tra cofinanziamento del sostegno al reddito e azioni di politica attiva del lavoro in favore dei lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali.
  Come noto all'onorevole interrogante, con nota del 2 aprile 2012 la Regione Puglia ha chiesto l'assegnazione di ulteriori 200 milioni di euro a carico dei fondi nazionali per l'anno 2012.
  Faccio presente che è in corso di perfezionamento lo schema di accordo da stipulare con la regione Puglia volto ad assegnare 140 milioni di euro a valere sui fondi nazionali per la concessione o per la proroga in deroga alla vigente normativa di trattamenti di cassa integrazione guadagni, ordinaria e/o straordinaria, di mobilità, di disoccupazione speciale ai lavoratori subordinati a tempo determinato ed indeterminato, con inclusione degli apprendisti e dei lavoratori somministrati, del territorio della Regione Puglia.
  Preciso che lo schema di accordo è stato predisposto in attuazione del punto 18 dell'intesa Stato-Regioni del 20 aprile 2011, a norma del quale, qualora, le esigenze superino le risorse di cui alla tabella 2 allegata all'intesa dell'8 aprile 2009, il Governo si impegna ad affrontare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, il tema del finanziamento degli ammortizzatori in deroga con modalità da esso definite con risorse proprie e senza oneri per i bilanci regionali, inclusi i fondi comunitari. Pertanto, in tal caso, sui fondi nazionali viene imputata l'intera contribuzione figurativa e l'intero sostegno al reddito spettante al lavoratore.
  Da ultimo, faccio presente che l'assegnazione delle risorse finanziarie degli ammortizzatori sociali in deroga avviene, tenuto conto delle complessive risorse a tal fine disponibili e delle richieste delle Regioni, sulla base dei dati di monitoraggio periodico forniti dall'INPS relativi alle assegnazioni effettuate nel periodo 2009-2011 dal Ministero a ciascuna Regione, in relazione all'andamento della spesa storica mensile per gli ammortizzatori sociali in deroga nello stesso periodo di riferimento e alle eventuali risorse ancora disponibili sulle precedenti assegnazioni.

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ALLEGATO 3

5-07289 Paladini: Procedura di esubero presso la Coni servizi Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'interrogazione parlamentare presentata dall'onorevole Paladini, concernente l'apertura di una procedura di esubero che coinvolge 141 lavoratori della Coni servizi S.p.A., società di diritto privato interamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, istituita con decreto-legge n. 138 del 2002.
  Sulla vicenda occupazionale della Società, che ha avuto sviluppi recentissimi, può essere utile riportare in sintesi alcuni elementi di conoscenza acquisiti dal Ministero dell'economia e delle finanze.
  All'atto della sua costituzione nel 2002 la Società, per effetto dell'assorbimento del personale già dipendente dell'Ente pubblico CONI, contava presso i Comitati territoriali del CONI n. 1.293 dipendenti. Alla data del 1o giugno 2012 la consistenza del personale dipendente addetto alle stesse strutture ammonta a n. 666 unità. La riduzione reale di n. 627 risorse è stata realizzata da Coni servizi S.p.A. esclusivamente su base volontaria, prevalentemente per adesione ad esodi incentivati e accoglimento di richieste di mobilità verso la Pubblica Amministrazione ai sensi dell'articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001 nonché, in minor misura, per effetto di cessazioni fisiologiche del rapporto di lavoro (pensionamenti per limiti di età – dimissioni – decessi).
  Dall'atto della sua costituzione al 1o giugno 2012 la Società ha effettuato n. 222 assunzioni, il 53 per cento delle quali (n. 117 unità) si è reso necessario per supportare l'attività dei Comitati territoriali del CONI e si è sostanziato nella stabilizzazione di rapporti di lavoro precedentemente gestiti dai Comitati stessi mediante contratti atipici, col conseguente positivo effetto in termini di sviluppo occupazionale attraverso nuovi rapporti di lavoro subordinato. La quota parte residua di assunzioni effettuate presso le strutture centrali di CONI Servizi S.p.A. è stata mirata a rimpiazzare uscite volontarie in ruoli professionali organizzativamente indispensabili e ad inserire nuove competenze professionali precedentemente non presenti all'interno della struttura.
  All'atto della costituzione della Società nel 2002 il personale già dipendente ma operante presso le Federazioni per effetto di evoluzioni normative e regolamentari era pari a n. 1.322 unità. Alla data del 1o giugno 2012 il personale impiegato dalle Federazioni Sportive con rapporti di lavoro subordinato ammonta a n. 1.530 unità, che hanno la seguente composizione:
   n. 854 unità assunte nel tempo direttamente dalle Federazioni. Di queste, oltre n. 350 sono assunzioni effettuate dalle Federazioni, a partire dal 2009, commutando in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato altrettanti preesistenti rapporti di lavoro atipico di varia natura. Tale dinamica di sviluppo di nuova occupazione stabile è stata resa possibile dall'attribuzione alle Federazioni Sportive Nazionali, da parte del CONI, di un dimensionamento di organico fissato sulla base dei volumi di attività sviluppati da ciascuna Federazione, e dalla corrispondente assegnazione annuale, da parte dell'Ente, di contributi specificamente dedicati a sostenere il costo del personale, nei limiti dell'organico riconosciuto;Pag. 129
   n. 535 unità dipendenti da CONI Servizi S.p.A. ma attualmente in aspettativa in quanto hanno ritenuto di avvalersi delle previsioni dell'articolo 30 del CCNL di comparto per essere assunte direttamente dalla Federazione presso la quale già operavano;
   n. 141 unità tuttora dipendenti da CONI Servizi S.p.A., che non hanno ritenuto di avvalersi dell'aspettativa presso la Società per accendere il rapporto di lavoro dipendente direttamente con la Federazione presso cui si trovano ad operare, nella quasi totalità dei casi fin dall'assunzione.

  Faccio presente che la competente Direzione Generale che rappresento ha ricevuto lo scorso 26 giugno comunicazione di apertura di procedura di mobilità ai sensi della legge n. 223 del 1991 da parte della Coni Servizi S.p.A. con la quale l'Azienda ha dichiarato la necessità di procedere ad una riduzione collettiva di organico di 141 dipendenti.
  Con successiva nota del 4 luglio, l'Azienda ha comunicato al Ministero l'avvio dell'esame congiunto in sede sindacale con le Organizzazioni sindacali interessate in data 11 luglio 2012.
  Al momento, tuttavia, il Ministero non dispone di ulteriori informazioni in merito all'esito della fase sindacale della procedura di mobilità avviata.
  Da ultimo, nell'informare che ad oggi non risulta pervenuta al Ministero del lavoro e delle politiche sociali alcuna istanza per l'accesso degli ammortizzatori sociali di competenza, posso fin d'ora garantire la più ampia disponibilità del Governo ad esaminare ogni possibile soluzione che, tenuto conto degli strumenti previsti dalla normativa vigente, possa tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie.