CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 dicembre 2012
754.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08492 Pianetta: Sulla situazione in Somalia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio l'onorevole Pianetta per l'opportunità che mi offre per approfondire con la Commissione l'azione condotta dal Governo, ed in particolare dal Ministro Terzi, in Somalia, un Paese che rappresenta da sempre una priorità della politica estera dell'Italia.
  Come noto, la nomina del nuovo Presidente della Repubblica Hassan Sheikh Mohamud il 10 settembre 2012, ha concluso positivamente la lunga transizione, aprendo una nuova fase nel Paese, dopo due decenni di instabilità. Eleggendo il nuovo Presidente (e il nuovo Speaker del Parlamento, Mohamed Osman Jawari) e dando la fiducia al nuovo Primo Ministro (Abdi Farah Shirdon «Said»), il Parlamento ha impresso un segnale di forte discontinuità con la leadership precedente. Il 4 novembre 2012 il Primo Ministro ha nominato una nuova squadra di Governo (il Vice Primo Ministro/Ministro degli Esteri, Fawzia Yusuf H. Adan è la prima donna nella storia della Somalia a ricoprire tale incarico) che il 13 novembre ha ottenuto una larghissima fiducia da parte del Parlamento, confermando la forza politica del Presidente Hassan Sheikh e la volontà di cambiamento del popolo somalo.
  Con l'apertura di questa nuova fase, il Governo, insieme ai principali partners internazionali impegnati sul dossier, ha sentito l'esigenza di rafforzare la cooperazione diretta con le Autorità somale. Una cooperazione cruciale anche per il ruolo che la Somalia riveste per la stabilità e la sicurezza del Como d'Africa e dei traffici marittimi attraverso il Canale di Suez.
  Ed è proprio per sottolineare il sostegno dell'Italia al cambiamento in atto e per rilanciare il nostro rapporto bilaterale su basi rafforzate che il Ministro Terzi ha deciso di recarsi il 23 ottobre scorso a Mogadiscio. Un evento di alto valore simbolico, visto che si trattava della prima missione di un Ministro degli Esteri italiano nella capitale somala dal 1992 e della prima missione di un Ministro degli Esteri europeo dopo la fine della transizione. Nei lunghi e proficui colloqui avuti con il Presidente ed il Primo Ministro, è stato ribadito l'impegno italiano a sostegno dell'integrità territoriale del Paese e il consolidamento del quadro giuridico, istituzionale e di sicurezza, al fine di costruire su solide basi, come previsto dalla Costituzione provvisoria, uno Stato federale unitario, inclusivo e coeso, a beneficio della popolazione somala e della stabilità regionale. È stato inoltre sottolineato come l'Italia nutra il vivo auspicio che il Parlamento possa adottare un testo costituzionale completo, che garantisca il rispetto dei diritti fondamentali della persona, delle libertà fondamentali e del ruolo delle donne.
  Con il Presidente somalo, con il quale avevo collaborato all'UNICEF agli inizi degli anni ’90 e che ho avuto il piacere di rincontrare recentemente a Kampala durante le celebrazioni dei cinquant'anni dell'indipendenza ugandese, il Ministro Terzi ha infine concordato alcune linee d'azione della futura collaborazione bilaterale, alla luce delle priorità individuate nel programma presidenziale dei «sei pilastri». Con il Presidente somalo è stato inoltre approfondito il tema cruciale della Pag. 58pirateria, ottenendo rassicurazioni circa il suo personale impegno a contribuire a contrastare questo fenomeno.
  Su forte impulso del Ministro Terzi, è tornato quindi a riunirsi in Farnesina a cadenza regolare un «Tavolo interistituzionale Somalia» per verificare, coordinare e razionalizzare le possibili azioni italiane a sostegno del Paese. Presieduto dal Ministero degli Esteri – io stesso vi ho partecipato – l'esercizio coinvolge rappresentanti dei Ministeri della Difesa, degli Interni e della Giustizia, nonché della Presidenza del Consiglio.
  Sulla base di quanto deliberato finora nel corso dei lavori del Tavolo sono state immediatamente veicolate al Presidente Hassan Sheikh la disponibilità a riscontrare positivamente le sue richieste di sostegno nel settore dello Stato di diritto e del sistema giudiziario, in particolare contribuendo al processo di aggiornamento dei principali codici giuridici, che in passato avevano una forte impronta italiana.
  Sul versante della sicurezza, oltre a confermare l'impegno italiano a sostegno di AMISOM e delle Forze di sicurezza e di polizia somale, abbiamo assicurato la disponibilità a riavviare una cooperazione diretta con progetti di formazione – anche ad alto livello – e di collaborazione in materia di contrasto al terrorismo e ai traffici illeciti.
  È stata altresì offerta la nostra disponibilità a finanziare lettori per riattivare i corsi di lingua italiana in Somalia. È infatti emerso che l'istruzione universitaria rappresenta uno dei più importanti settori per il nuovo Governo somalo, che considera l'Italia il partner ideale per la ripresa di un processo di collaborazione nel settore dell'educazione. Sia il Presidente Hassan Sheikh sia il Primo Ministro Abdi Farah hanno a più riprese ricordato il ruolo determinante che l'Italia ebbe in passato nella fondazione dell'Università Nazionale Somala.
  Per far fronte alle molteplici richieste avanzate da parte somala in occasione della visita del Ministro degli Esteri, la Cooperazione allo Sviluppo sta inoltre mettendo a punto ulteriori attività di diretto sostegno al nuovo Governo somalo in materia di capacity building. La strategia della Cooperazione è basata su un triplice approccio di sostegno alla popolazione (attraverso programmi di emergenza o comunque concentrati nei settori di maggiore impatto, a cominciare dal sanitario e dall'infrastrutturale); di sostegno alle giovani istituzioni governative, con programmi di Capacity Building e sostegno alla ricostruzione; e di advocacy e coinvolgimento della Comunità internazionale (sia a livello di singoli donatori che di UE e di organizzazioni internazionali).
  Con il fondamentale sostegno del Parlamento, il Governo resta dunque al fianco delle nuove Istituzioni somale per consolidare i progressi compiuti sul piano della stabilizzazione e della democratizzazione dopo una lunga e difficile transizione. Il Presidente Hassan Sheikh ha fortemente apprezzato il valore strategico della nostra intensa attività di collaborazione, che si inquadra in una partnership politica ed economica sempre più stretta e fruttuosa, al cui rilancio ha senz'altro contribuito la missione a Mogadiscio del Ministro Terzi. Su queste profonde basi di amicizia, l'Italia continuerà ad avere un ruolo di primo piano nell'azione della Comunità internazionale a sostegno della Somalia, come confermato in occasione del Gruppo di Contatto internazionale tenutosi alla Farnesina il luglio scorso e dalla partecipazione del Presidente Monti, unico Primo Ministro europeo presente, al Vertice Somalia svoltosi a settembre a margine dell'apertura dell'Assemblea Generale dell'ONU.

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ALLEGATO 2

5-08622 Crolla: Sull'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani in Canada.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come segnalato nel corso della relazione all'Assemblea Generale del CGIE, il Governo condivide la preoccupazione legata alla posizione del Governo canadese, che non sarebbe disposto a concludere l'intesa in forma semplificata che la legge italiana impone quale condizione per l'esercizio del diritto di voto per corrispondenza.
  In mancanza di tale intesa, come noto, si applicano le disposizioni relative all'esercizio del voto in Italia e quindi a chi si rechi a votare in Italia è riconosciuto un contributo pari al 75 per cento del costo del biglietto di viaggio. In Canada risiedono (dati relativi al referendum 2011) 122.340 elettori.
  A fronte della rigida posizione canadese, la Farnesina si sta da tempo adoperando per sfruttare ogni possibile margine negoziale e fare stato alle autorità canadesi del forte rammarico italiano per tale decisione. Il nostro Ambasciatore ad Ottawa ha da tempo intrapreso ogni forma di sensibilizzazione di quel Governo, ad ogni livello.
  Il Direttore Generale per gli Italiani all'estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri ha convocato alla Farnesina il 10 dicembre l'Ambasciatore canadese a Roma, al quale, sono anche stati ribaditi gli ormai ristretti margini temporali a disposizione. A seguito di tale ulteriore passo formale, il nostro Ambasciatore in Canada sta compiendo un'ulteriore, forte azione di pressione e sensibilizzazione presso le autorità canadesi, al massimo livello possibile, per sollecitare una risposta positiva in tempi compatibili con l'organizzazione delle operazioni di voto all'estero.
  Il Governo conferma quindi il proprio impegno nella ricerca di un'auspicata soluzione della questione con l'obiettivo di consentire ai nostri connazionali in Canada di poter votare con le modalità previste per il voto all'estero.

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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e la Gran Jamahiriya araba libica popolare socialista per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Roma il 10 giugno 2009 (C. 5271 Governo).

EMENDAMENTO

ART. 3.

  Al comma 1, sostituire le parole: valutato in 2.295.000 con le seguenti: pari a 2.295.000 euro annui.

  Conseguentemente, al medesimo comma, sostituire le parole: per il medesimo anno con le seguenti: per gli anni 2013 e 2014.
3.1. Il Relatore.

(Approvato)

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ALLEGATO 4

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Estonia sulla lotta contro la criminalità organizzata, il terrorismo ed il traffico illecito di droga, fatto a Tallinn l'8 settembre 2009 (C. 5508 Governo).

EMENDAMENTO

ART. 3.

  Al comma 2, dopo le parole: dotazioni finanziare aggiungere le seguenti: di parte corrente aventi la natura di spese rimodulabili ai sensi dell'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
3.1. Il Relatore.

(Approvato)