CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 maggio 2012
649.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-06798 Paglia: Sullo stato di realizzazione della nuova caserma di Ospedaletto (Pisa).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come già rappresentato in sede di risposta ad una interpellanza urgente svolta presso l'Aula della Camera dei Deputati lo scorso 22 dicembre, il Protocollo sottoscritto nel 2001 tra la Difesa, l'Agenzia del demanio e il Comune di Pisa, era finalizzato ad avviare un importante progetto di riqualificazione urbana della città e prevedeva la cessione delle caserme «Curtatone e Montanara», «Artale» e «Bechi Luserna», con la contestuale rilocazione delle realtà militari presso una nuova sede, da realizzare, con oneri a carico della citata Municipalità, in una zona idonea più periferica.
  A seguito di numerosi incontri e sopralluoghi per individuare un percorso che consentisse di dare attuazione all'intesa in parola, il Comune di Pisa, dopo aver condotto uno specifico studio di fattibilità tecnico-economica – in data 13 luglio 2007 – ha sottoscritto un Accordo di programma finalizzato a dare concretezza agli impegni assunti dalle parti.
  L'Amministrazione comunale ha, quindi, avviato l'elaborazione del progetto definitivo relativo alla nuova caserma, secondo le indicazioni fornite dall'Amministrazione militare e riferite alle opere strettamente necessarie a consentire la rilocazione delle funzioni del Reggimento attualmente operante presso la località toscana.
  Tuttavia, in fase di attuazione delle azioni concordate, il Comune di Pisa ha proposto, in più occasioni, di modificare «parzialmente» i contenuti del documento a suo tempo sottoscritto, prospettando, nello specifico, richieste a lungo discusse anche con l'Agenzia del demanio, afferenti sia ad una possibile cessione anticipata della caserma «Curtatone e Montanara» – per reperire le risorse finanziarie necessarie a sostenere l'operazione, attraverso la valorizzazione e l'alienazione dell'immobile ricevuto anticipatamente – sia ad una risoluzione di un presunto squilibrio tra il valore delle caserme stimato dall'Agenzia del demanio e l'onere per la realizzazione del nuovo complesso.
  In merito a tali richieste, si osserva che, nel corso delle numerose riunioni tra le parti coinvolte, l'Amministrazione della Difesa, pur dimostrando sempre ampia apertura alle esigenze dell'Amministrazione Comunale, ha richiesto, comunque, il rispetto di legittime clausole, anche fideiussorie, per la realizzazione della nuova struttura immobiliare e ricordato che nulla deve essere dovuto al Comune dallo Stato, tantomeno dal Ministero della Difesa, a titolo di conguaglio per la completa realizzazione delle opere costituenti la nuova caserma, in base all'articolo 4 del richiamato Accordo di programma sottoscritto dalle parti.
  In sintesi, dopo quasi dieci anni di trattative e ad oltre quattro anni dalla sottoscrizione dell'Accordo in questione, si fa presente che, per cause non riconducibili all'Amministrazione Difesa, sono ancora in discussione gli impegni assunti, anche con il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio, nell'intento della Municipalità di ottenere preventivamente le caserme per avviare la valorizzazione delle stesse, soluzione che ha sempre avuto il contrario avviso anche da parte dell'Agenzia del Demanio.Pag. 111
  In ogni caso, il Dicastero, riconfermando il pieno rispetto degli impegni assunti, ha avviato una rinnovata attività di concertazione con il Comune di Pisa, nell'ottica di individuare ipotesi di soluzione da prevedere nell'ambito di un apposito addendum all'Accordo di Programma in argomento, le quali consentano sia di assicurare le aspettative della citata Amministrazione comunale sia di acquisire efficaci garanzie di salvaguardia, idonee alla rilocazione delle funzioni presso la nuova caserma da realizzare in località Ospedaletto, che costituisce l'obiettivo finale del Ministero della Difesa.
  Per completezza d'informazione, infine, si partecipa che ieri, in data 8 maggio, ha avuto luogo nella città di Pisa un'altra riunione, proprio allo scopo d'individuare una soluzione della complessa vicenda che sia il più possibile condivisa dalle parti.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06799 Rosato: Sui debiti dell'Amministrazione della Difesa nei confronti delle aziende fornitrici di beni e servizi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La Difesa, per il soddisfacimento delle proprie esigenze di acquisto di beni e servizi può ricorrere alle procedure contrattuali ordinarie o a quelle «in economia».
  Le procedure richiamate, peraltro comuni a tutta la Pubblica Amministrazione, sono evidentemente molto complesse ed articolate.
  Circa le tempistiche di pagamento, va evidenziato che le disposizioni in atto vigenti, in particolare l'articolo 1046 del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, al comma 1, lettera r), n. 12), individuano i tempi massimi di perfezionamento dei relativi procedimenti in 180 giorni.
  Tuttavia, pur nei limiti di approssimazione imposti dal breve tempo disponibile al reperimento dei necessari dati, emerge che le procedure eseguite dalla Difesa a livello centrale nel corso del 2011, in correlazione ad acquisti di beni e servizi, complessivamente pari a circa 10.000, sono state eseguite con tempistiche mediamente dell'ordine di 90-100 giorni.
  Riguardo alla ditta Mectex si ribadisce quanto già precedentemente comunicato in risposta ad un'interrogazione a carattere immediato in Assemblea, svoltasi in data 15 febbraio 2012.
  La ditta Mectex ha partecipato a due forniture, recentemente, nell'ambito di due raggruppamenti di impresa.
  Per la prima fornitura, è stata riscontrata una irregolarità contributiva presso l'INPS e l'INAIL di Como. Pertanto, a seguito della trasformazione dei contributi non versati dalla ditta Mectex agli enti previdenziali in cartelle esattoriali emesse da Equitalia, la Direzione Generale di Commissariato e di Servizi Generali ha provveduto al versamento della quota spettante alla ditta, che era di circa 682 mila euro, all'agente incaricato della riscossione.
  Per quanto riguarda la seconda fornitura, i materiali sono stati forniti inizialmente con oltre cinque mesi di ritardo e inoltre sono stati giudicati non conformi alle prescrizioni contrattuali e non utilizzabili. In tale quadro, la competente Direzione Generale ha emesso parere negativo al collaudo.
  Per quanto riguarda, infine, il numero delle aziende fornitrici che vantano crediti con l'Amministrazione militare, si fa presente che l'acquisizione di tali dati, in considerazione del sensibile numero degli Enti interessati, comporta un'attività istruttoria molto complessa e capillare che non si concilia con la ristrettezza dei termini stabiliti dal Regolamento della Camera per lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Commissione.