CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 agosto 2012
696.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 7 agosto 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 16.05.

Proposta di regolamento recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune – COM(2011)625.
Proposta di regolamento recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (regolamento OCM unica) – COM(2011)626.
Proposta di regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) – COM(2011)627.Pag. 74
Proposta di regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune – COM(2011)628.
Proposta di regolamento recante misure per la fissazione di determinati aiuti e restituzioni connessi all'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli – COM(2011)629.
Proposta di regolamento recante modifica del regolamento (CE) n. 73/2009 in ordine all'applicazione dei pagamenti diretti agli agricoltori per il 2013 – COM(2011)630.
Proposta di regolamento che modifica il regolamento (CE) n. 1234/2007 in ordine al regime di pagamento unico e al sostegno ai viticoltori – COM(2011)631.

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, e conclusione – Approvazione di un documento finale).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 1o agosto 2012.

  Paolo RUSSO, presidente, prima di passare all'esame del documento finale, desidera informare la Commissione circa gli esiti dei più recenti incontri interparlamentari svoltisi in sede europea sulla riforma della PAC, ai quali ha partecipato in rappresentanza della Commissione, ovvero la Conferenza dei Presidenti delle Commissioni dei Parlamenti dell'Unione europea, organizzata dalle Commissioni competenti in tema di agricoltura e ambiente del Parlamento danese, nel quadro delle iniziative della Presidenza danese dell'Unione, svoltasi a Copenaghen, il 7 e 8 giugno 2012, e l'analogo incontro organizzato dalla Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, svoltosi a Bruxelles, lo scorso 25 giugno.
  L'incontro organizzato dal Parlamento danese, come reso evidente dalla sua impostazione organizzativa, si è caratterizzato per affrontare il tema della nuova politica agricola da un'angolazione meno tradizionale, ovvero incrociando il punto di vista agricolo e il punto di vista ambientale, anche attraverso la partecipazione di esponenti delle istituzioni competenti in materia di ambiente.
  Infatti, all'incontro hanno partecipato – oltre ai rappresentanti dei Parlamenti nazionali ed europei, di cui molti delle commissioni competenti in materia di ambiente – i Ministri danesi dell'alimentazione, agricoltura e pesca, Mette Gjerskov, e dell'ambiente, Ida Auken, il professor Alan Matthews, del Dipartimento di economia del Trinity College di Dublino, la signora Lene Naesager, Capo unità della Direzione generale agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea, Pekka Pesonen, Segretario generale del COPA-COGECA, e alcuni imprenditori agricoli (Steen Noergaard Madsen, produttore lattiero e presidente dell'Associazione delle imprese danesi produttrici di latte, Christian Joergensen, dell'azienda agricola Vibygaard & Arnakke, e i dirigenti dell'Aarstiderne, un'azienda biologica periurbana, che le delegazioni hanno anche potuto visitare).
  In sintesi, nel corso dell'incontro, ampia attenzione è stata dedicata – soprattutto dagli esponenti danesi – ai profili ambientali della nuova politica agricola comune.
  In particolare, il Ministro dell'alimentazione, agricoltura e pesca ha indicato la «transizione verde» come lo strumento fondamentale per affrontare i temi del futuro, come l'alimentazione, la competizione globale e la protezione dell'ambiente, sottolineando che investire nello sviluppo di modelli produttivi fondati sulla crescita verde risponde non solo all'amore per la natura e alle crescenti aspettative dei consumatori, ma anche a ragioni di convenienza economica e di un uso più efficiente delle risorse. In tale ambito, naturalmente, viene assegnato un ruolo importante al cosiddetto «greening» e alle politiche di sviluppo rurale. Altri obiettivi della riforma dovranno poi essere, secondo il Ministro danese, la semplificazione burocratica, importante soprattutto in un contesto di ristrettezza finanziaria, e la formazione degli agricoltori, affinché siano in grado di utilizzare gli strumenti dell'innovazione. Pag. 75
  La rappresentante della DG Agri della Commissione europea ha sottolineato preliminarmente che le misure di carattere ambientale della PAC hanno un valore politico di fondo. Esse rispondono infatti all'esigenza di fornire ai cittadini europei, a fronte di un bilancio agricolo europeo consistente, un quadro chiaro dei vantaggi e dei beni pubblici che l'agricoltura è chiamata ad assicurare e che non trovano adeguata remunerazione nei prezzi di mercato. In questo quadro, sono state illustrate le misure relative al greening, proposte dalla Commissione europea, e il dibattito che ne è scaturito in tutta Europa, soprattutto in relazione alla richiesta di maggiore flessibilità e di maggiore chiarezza rispetto alle altre misure agroambientali. La Commissione europea si è dichiarata disponibile a ricercare soluzioni di compromesso (si è accennato in proposito a schemi di certificazione ambientale), fermo restando che le scelte conclusive, di forte carattere politico, potranno essere assunte solo nel complessivo negoziato tra Consiglio e Parlamento europeo.
  Il Ministro danese dell'ambiente, nel delineare un quadro preoccupato dello stato delle risorse naturali e della biodiversità, ha affermato la necessità di gestirle in modo sostenibile e di integrarle nelle politiche economiche. Le misure ambientali della politica agricola costituiscono uno strumento in questa direzione, un investimento nella produzione di beni pubblici e un modo per restituire valore ai contribuenti europei.
  Il professor Matthews, del Dipartimento di economia del Trinity College di Dublino, ha poi analizzato l'impatto della PAC sui Paesi in via di sviluppo e i temi del commercio internazionale.
  Il rappresentante del COPA-COGECA, che raggruppa 70 organizzazioni agricole europee, ha posto l'accento sugli sforzi già compiuti dalle aziende per orientarsi al mercato e al contempo il negativo andamento del reddito agricolo e l'accresciuta dipendenza dagli aiuti diretti, a seguito della riforma della PAC del 2003, nonché la situazione complessivamente deficitaria della produzione europea. Al riguardo, ha sottolineato le difficoltà di affrontare una competizione mondiale, che vede l'agricoltura ancora fortemente sussidiata, come negli Stati Uniti. Per gli stessi motivi, ha espresso preoccupazione sulle misure ambientali e in particolare sul «greening», ritenendo che gli obiettivi ambientali dovrebbero trovare collocazione nelle misure già esistenti nel II pilastro. Al riguardo, ha espresso anche il timore che la fissazione di soglie dimensionali potrebbe rallentare i cambiamenti strutturali già in atto nelle aziende verso dimensioni più efficienti. Ha sollecitato infine la necessità di assegnare agli agricoltori un posto più importante nella catena alimentare.
  Con gli imprenditori danesi sono stati infine affrontate le questioni del mercato del latte (e del sistema delle quote) e dell'agricoltura biologica.
  I dibattiti tra i parlamentari che sono seguiti a ciascuno degli interventi hanno fatto emergere i temi e le posizioni di fondo ormai note, i differenti orientamenti dei Paesi del nord Europa, dei nuovi paesi membri dell'Unioni e sullo sfondo, le diversità esistenti tra le diverse agricolture. Preoccupazioni comuni si sono in ogni caso registrate in merito al rischio di costruire un apparato di regole troppo complesso e difficile da gestire ovvero, con particolare riferimento al greening, troppo astratto e non rispondente alle caratteristiche e alle esigenze dei diversi sistemi agricoli (e forse nemmeno a precise valutazioni scientifiche).
  Una posizione politicamente interessante emersa con particolare evidenza dal dibattito di Copenaghen e sostenuta in particolare dagli esponenti danesi – che bisogna considerare nello sviluppo dei negoziati – è quella secondo la quale la «transizione verde» della PAC risponde all'esigenza politica di fondo di «giustificare» i pagamenti agli agricoltori a carico del bilancio dell'Unione, soprattutto in un contesto economico-finanziario difficile per i cittadini e difficile per le istituzioni politiche.
  Ricorda infine che in quella sede è stata rappresentata una questione politica di fondo, ovvero la contrarietà di molti Pag. 76Paesi membri e del Parlamento europeo a concludere i negoziati sulla PAC senza la preventiva definizione del Quadro finanziario pluriennale dell'Unione, che sarà rimesso alle definitive decisioni dei capi di Stato e di Governo.
  Anche l'incontro interparlamentare organizzato dalla Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo aveva ad oggetto la riforma della politica agricola comune. Esso si è caratterizzato per l'illustrazione delle proposte avanzate dai relatori presso la medesima Commissione sui principali capitoli della riforma.
  Il Presidente della Commissione, Paolo De Castro, si è preliminarmente soffermato sul ruolo del Parlamento europeo di colegislatore sulla materia e sui nuovi poteri dei Parlamenti nazionali a seguito del trattato di Lisbona. Anche il Presidente De Castro ha rilevato che il Parlamento europeo non potrà adottare la propria posizione prima della definizione del quadro finanziario pluriennale che determinerà il budget per la PAC per il periodo 2014-2020. Da un punto di vista procedurale, la Commissione procederà ad un voto di massima in autunno e al voto finale soltanto quando saranno noti i dati di bilancio.
  L'onorevole René Christensen, Presidente della Commissione per l'alimentazione, l'agricoltura e la pesca del Parlamento danese, ha evidenziato la necessità di perseguire, da un lato, livelli di produzione sufficienti per far fronte alla domanda nei prossimi anni, dall'altro obiettivi ambientali, anche attraverso sovvenzioni più ampie per un'agricoltura più verde e sostenibile. Altri temi su cui occorre concentrarsi sono poi l'attività di cooperazione nel settore agroalimentare e le nuove tecnologie ecologiche. Ha espresso apprezzamento per le proposte in materia di greening, evidenziando al contempo la necessità di incrementare il ruolo degli Stati membri, e ha evidenziato la necessità che gli agricoltori attivi siano destinatari di aiuti e sovvenzioni.
  Successivamente sono intervenuti i relatori presso il Parlamento europeo.
  L'onorevole Luis Capoulas Santos, relatore sulle proposte di regolamento recanti norme sui pagamenti diretti e sul sostegno allo sviluppo rurale, che ha richiamato la sua relazione, illustrando in particolare i seguenti profili: la redistribuzione delle risorse tra gli Stati membri e, nell'ambito degli Stati membri, la creazione di meccanismi volti ad evitare che alcuni settori subiscono dei crolli di reddito; la necessità di una politica comune inequivocabilmente verde e di un maggior potere degli Stati membri rispetto alla figura dell'agricoltore attivo. Rispetto al greening, il relatore ha richiamato le sue proposte circa la definizione di un sistema di equivalenze, all'interno del quale gli Stati membri possono decidere di certificare ecologicamente le loro aziende. Si è soffermato quindi sulle proposte relative alle zone di interesse ecologico e alle misure di diversificazione delle colture (che propone si applichino solo alle aziende con più di 20 dipendenti), sulla tematica dei giovani agricoltori e sulla necessità di meccanismi di maggiore flessibilità tra i due pilastri. In materia di sviluppo rurale, ha sottolineato i seguenti profili della sua relazione: l'attribuzione del 30 per cento del bilancio a misure agro-ambientali; l'aumento del sostegno ai giovani agricoltori nell'ambito del secondo pilastro, attraverso meccanismi che prevedano incentivi a favore dell'agricoltore ultrasessantacinquenne che trasferisca l'azienda al giovane agricoltore; l'attribuzione di maggiori poteri agli Stati membri nella definizione delle zone con limiti naturali; il mantenimento della chiave di ripartizione delle risorse nell'ambito del secondo pilastro.
  L'onorevole Michel Dantin, relatore della proposta di regolamento sull'organizzazione comune dei mercati, ha richiamato la sua relazione, evidenziando in particolare la necessità, da un lato, che gli strumenti di gestione della crisi siano assunti dai produttori e, dall'altro, di intervenire sulle competenze delle organizzazioni dei produttori. Ha sottolineato quindi l'opportunità di una revisione delle regole che disciplinano la concorrenza nel Pag. 77mercato agricolo, richiamando a tal fine le possibilità offerte dall'articolo 42 del Trattato sul funzionamento dell'Unione.
  L'onorevole Giovanni La Via, relatore sulla proposta in materia di finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC, ha individuato nella semplificazione il tema conduttore della sua relazione. Le misure proposte riguardano: la presentazione delle istanze (si prevede la presentazione di istanze pluriennali con conferma annuale); la semplificazione e la riduzione dei controlli (in particolare attraverso l'introduzione di ipotesi di certificazioni interne ed esterne più puntuali); la proporzionalità delle sanzioni (si propone anche l'introduzione di un sistema di allerta, ovvero di un meccanismo di ammonizione nei confronti dell'agricoltore affinché non continui nelle pratiche scorrette). Si è soffermato quindi sul greening, sia sotto il profilo delle sanzioni (che, nel caso di non applicazione, non dovrebbero andare al di là del pagamento della componente greening) sia sotto il profilo dell'inclusione di tutte le misure agroambientali nell'ambito delle categorie che beneficerebbero in automatico del pagamento greening. Ha affrontato quindi il tema del disimpegno delle risorse sul piano nazionale, prevedendo dei meccanismi di compensazione nell'ambito del bilancio del singolo Paese tra le regioni che hanno diversa capacità di spesa. Ha richiamato poi l'ulteriore tema della cooperazione locale innovativa, tema ancora aperto e troppo contenuto in termini di risorse e processi.
  Nell'ambito del dibattito, sono stati in particolare affrontati i seguenti temi: l'attuale incertezza delle risorse in mancanza di definizione del quadro finanziario pluriennale (Regno Unito – Camera dei comuni; Germania) e la ripartizione delle risorse tra primo e secondo pilastro (Belgio; Germania); la distribuzione degli aiuti tra Stati membri e all'interno degli Stati membri (Estonia; Polonia; Lettonia; l'eurodeputato Dess, che ha anche anticipato la richiesta del gruppo del Partito popolare europeo del prolungamento del termine per gli emendamenti) e, nell'ambito del sistema dei pagamenti diretti, una maggiore flessibilità a favore degli Stati membri (Cipro) e la semplificazione delle regole (Regno Unito); si è poi posta la questione di criteri di distribuzione che tengano conto anche della differenza tra piccole e grandi imprese (eurodeputato Hausling), dell'eliminazione di forme di aiuti abbinati alla produzione (Olanda) e del mantenimento del capping (eurodeputato Rodust). In materia di greening, è stata rilevata l'esigenza di regole semplici e di un approccio più flessibile e che tenga conto delle diversità tra le varie regioni (Belgio; Finlandia; eurodeputati Lyon e Mc Intyre), delle diversità tra le varie colture e della necessità di incentivi in materia di irrigazione (Portogallo); la riduzione della percentuale del 30 per cento (Romania; Spagna; contraria l'eurodeputato Kadenbach, relatrice ombra sulla biodiversità, secondo la quale inoltre andrebbe prevista una percentuale del 35 per cento per le misure ambientali nell'ambito del secondo pilastro); il mantenimento dei programmi ambientali nell'ambito del primo pilastro (eurodeputato Kostinger). Più in generale il rappresentante del Bundesrat ha espresso perplessità sugli effetti che possono derivare dal greening; viceversa, l'eurodeputato Hausling ha espresso sostegno per la proposta della Commissione. In generale, è stata posta l'esigenza di una semplificazione della nuova politica agricola comune (tra gli altri Germania; Polonia; Regno Unito, Olanda); di una migliore definizione di «piccolo agricoltore» e di «agricoltore attivo» (eurodeputati Kalinowsky e Herranz Garcia); di incentivi ulteriori a favore dei giovani agricoltori (Svezia; Polonia); di eventuali modifiche al diritto della concorrenza (condivise dal rappresentante spagnolo; escluse dal Bundestag) e, con riferimento alla proposta sull'OCM, l'opportunità di misure di deregulation. In materia di sanzioni, è stata espressa condivisione per la proposta del relatore La Via di un sistema di allerta (Bundestag, Austria) e sulla necessità che le sanzioni sul greening non siano collegate in scala più ampia ai pagamenti diretti (eurodeputato Lyon); nello stesso tempo, è Pag. 78stata sottolineata la necessità di mantenere controlli efficaci (Bundesrat). Altri temi trattati sono stati: l'attribuzione di contributi più ampi a favore delle aziende di allevamento, soprattutto nelle zone montane e i criteri di definizione delle zone svantaggiate (Austria); l'abolizione del sistema delle quote zucchero (Finlandia; Polonia); l'introduzione di nuovi contributi per contrastare lo spopolamento (Spagna); la necessità di introdurre una nuova normativa a seguito dell'abolizione del regime delle quote-latte (eurodeputato Hausling; Bundesrat); la percentuale delle zone ad alto valore ecologico (il Lussemburgo la ritiene eccessiva; l’ eurodeputato Kadenbach non esclude che possa essere ritoccata).
  In replica, l'onorevole Capoulas Santos ha evidenziato come tutti i temi sollevati siano stati oggetto di ampia discussione all'interno della Commissione e che la sua relazione rappresenta un tentativo di sintesi delle varie posizioni al fine di consentire che il Parlamento europeo, nel contesto della procedura di codecisione, abbia una posizione forte e responsabile. L'onorevole Dantin, registrando positivamente il consenso sulla parte della sua relazione sull'OCM, ha ribadito la necessità di intervenire sulle regole di concorrenza e si è soffermato su prodotti specifici. In particolare, con riferimento al vino, ha proposto di ripristinare i diritti di impianto (anche al fine di tenere conto di una sentenza della Corte di giustizia in materia) e, con riferimento al latte, ha evidenziato la necessità di regole per far sopravvivere il settore dopo il 2015. L'onorevole la Via, registrando un generale apprezzamento per lo sforzo di semplificazione e una richiesta affinché il Parlamento esprima a pieno il suo ruolo di colegislatore, si è soffermato sulle diverse sensibilità emerse in relazione ai profili sanzionatori connessi con il greening. L'onorevole Christensen, dopo avere richiamato le sfide ambientali che attendono l'Europa nei prossimi anni, ha evidenziato la necessità che gli aiuti diretti siano indirizzati verso forme di aiuto più innovative, che supportino un settore agricolo e agroalimentare forte e in produzione e al contempo rispettoso di criteri ambientali.
  L'incontro infine è stato chiuso dal Vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Siekierski, che si è soffermato sul rapporto tra politica di coesione e politica di sviluppo rurale e ha posto la questione dell'accesso al credito da parte degli agricoltori.
  Ricorda infine le posizioni sostenute nel corso di tale dibattito dalla delegazione italiana.
  Il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Paolo Scarpa Bonazza Buora, ha richiamato la risoluzione approvata dalla Commissione, soffermandosi sui seguenti punti: l'esigenza di una più chiara separazione del primo dal secondo pilastro; la necessità di introdurre criteri ulteriori oltre a quello della superficie nella distribuzione delle risorse tra gli Stati membri e, in tema di pagamenti diretti, l'opportunità di elevare considerevolmente la soglia minima di erogazione valida per tutti i Paesi membri; in materia di greening, la necessità di prevedere un ampio margine di intervento a livello di Stati membri; la necessità di chiarire il concetto di «agricoltore attivo»; l'introduzione di misure di gestione dei rischi di mercato.
  Infine, informa che nel suo intervento ha più in generale evidenziato i rischi in termini di omologazione e massificazione che derivano da una politica agricola fondata su criteri che non tengono conto delle specificità e della storia delle diverse produzioni. È un errore, in particolare, che il profilo ambientale, protagonista della nuova PAC, non prenda in considerazione le colture tradizionali (come gli impianti di olivi e vigneti che contraddistinguono il paesaggio italiano). Serve, in generale, una PAC che valorizzi le diverse agricolture europee, che supporti le eccellenze e aiuti le imprese che hanno investito, anche indebitandosi, per migliorare la qualità dei prodotti e i processi, garantendo assoluta tracciabilità.
  Naturalmente, il confronto politico sulla riforma proseguirà nei prossimi mesi Pag. 79sia presso le istituzioni europee e anche in sede interparlamentare. Auspica pertanto che anche la Commissione Agricoltura della Camera, con il documento che si accinge ad approvare, possa contribuire a tale confronto e alla definizione di un risultato utile per l'agricoltura italiana ed europea.
  Passando infine all'esame degli atti all'ordine del giorno, avverte che i relatori Beccalossi, Delfino, Ruvolo e Oliverio hanno presentato una proposta di documento finale, che è già stata trasmessa alla Commissione (vedi allegato).

  Corrado CALLEGARI (LNP) rileva che i gruppi hanno avuto scarso tempo a disposizione dalla trasmissione della proposta dei relatori. Chiede pertanto, considerata l'importanza dell'argomento e la opportunità di un'adeguata discussione, che la Commissione proceda alla deliberazione in una prossima seduta.

  Paolo RUSSO, presidente, condivide le considerazioni del deputato Callegari, ma ritiene che rinviare la deliberazione esponga la Commissione al rischio di intervenire con ritardo nella procedura di esame presso le istituzioni europee.

  Corrado CALLEGARI (LNP) ribadisce la necessità di svolgere un dibattito approfondito e quindi di rinviare la deliberazione, anche per il fatto che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, nella sua recente audizione, non ha fornito dati e indicazioni dettagliate sull'andamento del negoziato. Per questi motivi, preannuncia che in mancanza di un'adeguata discussione il suo gruppo sarà costretto a votare in senso contrario sulla proposta dei relatori.

  Paolo RUSSO, presidente, ribadisce i rischi connessi ad una pronuncia tardiva della Commissione. Nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di documento finale presentata dai relatori.

  La Commissione approva la proposta di documento finale presentata dai relatori.

  Corrado CALLEGARI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea che la maggioranza ha il diritto di deliberare, ma ritiene una forzatura fuori luogo l'aver deliberato su un argomento di fondamentale importanza per l'agricoltura senza un'ampia discussione in Commissione. Si tratta di un'enorme responsabilità che la Commissione si assume verso il mondo agricolo. Pur ringraziando i relatori per il lavoro svolto, ritiene infatti ad una prima lettura che il documento proposto appaia piuttosto blando rispetto alle sfide e alle conseguenze economiche della nuova PAC.

  Fabio RAINIERI (LNP), nel concordare con il collega Callegari, sottolinea che la riforma della PAC è l'unico provvedimento veramente importante per l'agricoltura, che la condizionerà per molti anni. Ringrazia pertanto i relatori, ma ritiene che il documento non doveva essere liquidato come oggi avvenuto. Il suo gruppo avrebbe infatti voluto fornire il suo contributo alla discussione e alla definizione del documento, per migliorarlo. Rileva quindi che la Lega Nord Padania ha votato contro il documento, per il modo in cui la Commissione ha ritenuto di agire oggi, dimostrando di voler evitare una discussione vera, quando si è sempre cercato di arrivare a conclusioni condivise. Esprime infine il disagio della Lega a continuare a fornire il suo apporto ai lavori della Commissione.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) osserva che la Commissione ha avviato da molto tempo l'esame del pacchetto di proposte per la riforma della PAC, analizzandolo in modo approfondito, anche con numerose audizioni. Sottolinea inoltre che su tale argomento la Commissione ha proceduto in modo del tutto analogo a quanto avvenuto recentemente per la riforma della politica comune della pesca.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) esprime rammarico per quanto avvenuto, ricordando che l'esame della riforma della PAC è stato avviato da molti mesi e si è svolto parallelamente all'esame della riforma Pag. 80della politica comune della pesca, sulla quale la Commissione ha approvato il documento finale lo scorso 31 luglio. Ricorda inoltre che i relatori hanno intensamente lavorato alla stesura del documento. Non comprende pertanto le ragioni dell'atteggiamento della Lega, che appare pertanto strumentale.

  Corrado CALLEGARI (LNP) precisa che la proposta di documento dei relatori è stata trasmessa alla Commissione solo lo scorso 2 agosto, dopo ripetuti solleciti da parte del suo gruppo. Fa poi osservare che sulla riforma della politica comune della pesca, a differenza di quanto avvenuto per la PAC, vi è stato un recente accordo in sede europea che ha fornito elementi di rassicurazione sugli sviluppi del negoziato. Ribadisce pertanto che non appare corretto aver liquidato l'argomento della PAC come oggi e avvenuto. Considerato l'atteggiamento del Presidente, annuncia infine che il suo gruppo abbandona i lavori della Commissione.

  La seduta termina alle 16.25.

SEDE REFERENTE

  Martedì 7 agosto 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 16.25.

Norme in materia di bevande analcoliche alla frutta.
Nuovo testo unificato C. 4108 D'Ippolito Vitale, C. 4114 Oliverio e C. 5090 Beccalossi.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 31 luglio 2012.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 31 luglio scorso è emersa l'esigenza di approfondire alcuni aspetti del testo, anche attraverso audizioni delle organizzazioni di categoria interessate. La Commissione ha pertanto proceduto, il 1o agosto, all'audizione dei rappresentanti dell'Associazione italiana tra gli industriali delle bevande analcoliche (ASSOBIBE) e dei rappresentanti delle organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri, Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Coldiretti.
  Propone quindi, come già prospettato nel corso del dibattito svoltosi, di fissare un termine per la presentazione degli emendamenti nella seconda settimana di settembre.

  La Commissione concorda.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, si riserva di presentare alcuni emendamenti al testo, alla luce di alcuni rilievi formulati. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.30.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 7 agosto 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 16.30.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011.
C. 5324 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012.
C. 5325 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, e conclusione – Relazioni favorevoli).

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  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei disegni di legge, rinviato nella seduta del 1o agosto 2012.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta del 1o agosto il relatore Cuomo aveva invitato i colleghi a trasmettere anche informalmente osservazioni e richieste ai fini dell'elaborazione delle proprie conclusioni.

  Antonio CUOMO (PD), relatore, propone di riferire in senso favorevole su entrambi i disegni di legge, per la parte di competenza.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, ricordando che i disegni di legge in esame si riferiscono ad un bilancio che l'Italia dei Valori non ha condiviso.
  La Commissione approva la proposta del relatore di riferire favorevolmente sul disegno di legge relativo al rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2009.

  La Commissione approva altresì la proposta la proposta del relatore di riferire favorevolmente sul disegno di legge per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno 2010, con riferimento alla tabella n. 12 – stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nominando il deputato Cuomo quale relatore presso la Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 16.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.35 alle 16.40.

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