CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 luglio 2012
677.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 5 luglio 2012. — Presidenza del presidente Stefano STEFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Marta Dassù.

  La seduta comincia alle 9.

DL 63/12: Disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale.
C. 5322 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Stefano STEFANI, presidente e relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere alla Commissione Cultura sulle parti di competenza contenute nel disegno di legge di in titolo nel testo approvato con modifiche dal Senato.
  Rileva che il provvedimento propone una disciplina transitoria di razionalizzazione della spesa, in attesa del disegno di legge di delega già deliberato dal Governo per la ridefinizione complessiva delle forme di sostegno dell'editoria, operando su più fronti, tra cui la rideterminazione dei requisiti di accesso e dei criteri di calcolo dei contributi e il sostegno all'editoria digitale e la modernizzazione del sistema di distribuzione e vendita.
  Sottolinea che gli aspetti di interesse della Commissione riguardano le imprese di giornali quotidiani italiani, editi e diffusi Pag. 45all'estero, e i periodici pubblicati o diffusi all'estero, di cui agli articoli 1, 1-bis e 2.
  All'articolo 1 si razionalizza l'uso delle risorse con meccanismi che correlano il contributo erogato agli effettivi livelli di vendita e di occupazione professionale delle imprese editoriali.
  Al comma 5, in particolare, si dispone che per le imprese di giornali quotidiani italiani editi e diffusi all'estero la certificazione obbligatoria dei bilanci includa ora anche i dati relativi alle copie distribuite e vendute e dei dati relativi alla diffusione on line, con specificazione delle diverse tipologie di vendita.
  A tal fine, si prevede che le autorità diplomatiche o consolari competenti acquisiscano l'intera documentazione istruttoria richiesta e la inoltrino al Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Segnala in proposito che la disciplina oggi vigente prevede che le imprese alleghino alla domanda di contributo i propri bilanci certificati da società abilitate secondo la normativa dello Stato in cui ha sede l'impresa. Peraltro si tratta di aspetti che contemplano delicate competenze da parte dei consolati, il cui esercizio non appare del tutto uniforme.
  Il comma 2 del medesimo articolo 1 incrementa le percentuali minime di vendita necessarie per poter accedere ai contributi ma esclude esplicitamente da tale incremento le imprese di giornali quotidiani italiani editi e diffusi all'estero.
  Ricorda che nel corso dell'esame al Senato è stato inserito l'articolo 1-bis, che reca una nuova disciplina, a decorrere dai contributi relativi all'anno 2012, per la concessione dei contributi ai periodici italiani pubblicati all'estero, nonché alle pubblicazioni con periodicità almeno trimestrale edite in Italia e diffuse prevalentemente all'estero, a modifica della legge n. 416 del 1981.
  Rileva che rispetto all'assetto normativo vigente, la novità principale è costituita dalla previsione di un requisito temporale minimo di tre anzianità di pubblicazione o di diffusione necessario e si introduce la possibilità di soddisfare il suddetto requisito anche attraverso abbonamenti a titolo oneroso a pubblicazioni on line.
  Sottolinea che la misura complessiva del contributo subisce peraltro una lieve riduzione, passando a 2 milioni di euro rispetto agli attuali circa 2.065.000 euro, che sono erogati annualmente dal 2002. A suo avviso dovrebbe per lo meno essere esplicitato che, in caso di insufficienza delle risorse stanziate, agli aventi titolo spettano contributi ridotti mediante riparto proporzionale.
  Osserva che la norma introduce alcuni parametri alquanto generici o di difficile valutazione per la determinazione della misura dei contributi: diffusione delle pubblicazioni presso le comunità italiane all'estero, apporto alla diffusione della lingua e della cultura italiane, contributo alla promozione del «sistema Italia» all'estero, consistenza informativa.
  Si affida inoltre ad un decreto del Presidente della Repubblica la definizione dei criteri e delle modalità per la concessione dei contributi e si dispone, inoltre, in modo di nuovo assai generico, che una parte dell'importo complessivo è riservata alle testate che esprimono specifiche appartenenze politiche, culturali e religiose.
  Segnala che il comma 4 dispone, in modo a suo avviso non conforme ad obiettivi di semplificazione considerate le competenze già radicate presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, l'istituzione di una Commissione incaricata di accertare la sussistenza dei requisiti di ammissione ai contributi e di deliberarne la liquidazione.
  L'articolo 2 reca nuovi criteri di calcolo dei contributi, validi anche per le imprese di giornali quotidiani italiani editi e diffusi all'estero, a decorrere dal 2012. Preliminarmente, il comma 1 ribadisce che i contributi spettano nei limiti delle risorse stanziate sul pertinente capitolo del bilancio della Presidenza del Consiglio e che, in caso di insufficienza, si procede alla riduzione dei contributi mediante riparto proporzionale. Segnala, peraltro, che talvolta Pag. 46i dati pervengono con ritardo con ciò impedendo una rigorosa valutazione dei criteri.
  Il comma 2 reca i nuovi criteri di calcolo, precisando che l'importo complessivo del contributo corrisposto a ciascuna impresa non può superare quello riferito al 2010. Fermo tale parametro, il calcolo continua a derivare dalla somma di una quota rapportata ai costi sostenuti – ora diversamente individuati e circoscritti – e di una quota rapportata alle copie vendute e non più quelle distribuite. Nel far presente che la stampa dei quotidiani italiani all'estero è in larga misura distribuita gratuitamente, rileva che, quanto alla quota del contributo correlata al numero di copie vendute, il testo in esame non esplicita la disciplina applicabile alle imprese editrici di quotidiani italiani editi e diffusi all'estero. Per quanto concerne il contributo massimo erogato quale quota correlata ai costi, per i quotidiani editi e diffusi all'estero esso viene ribassato a 1,5 milioni di euro rispetto ai 2 milioni previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 223 del 2010.
  Alla luce di queste premesse, preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole con condizioni tra le quali potrebbe rientrare anche la soppressione dell'intero articolo 1-bis.

  Il sottosegretario Marta DASSÙ sottolinea che il ministro Terzi si è fortemente impegnato per la salvaguardia delle pubblicazioni destinate alle nostre collettività all'estero e che il Ministero degli affari esteri ha valutato positivamente l'inserimento nel provvedimento in esame dell'articolo 1-bis, ricordando che si tratta comunque di una disciplina transitoria in attesa del riordino complessivo del settore.
  Osserva che la commissione di valutazione prevista dalla norma in esame, formata pariteticamente da rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Ministero degli affari esteri con la partecipazione anche, tra l'altro, del CGIE, trova fondamento nei compiti da svolgere. Giudica inoltre ragionevoli e maggiormente aderenti alla realtà fattuale i parametri e i criteri indicati per la concessione dei contributi.
  Ricordando che il Governo si è impegnato ad utilizzare per la diffusione della lingua e della cultura italiana parte delle risorse derivanti dai risparmi conseguiti in relazione alle elezione degli organismi di rappresentanza, evidenzia che l'eventuale soppressione dell'articolo 1-bis andrebbe nella direzione opposta ed implicherebbe la rinuncia ad uno strumento utile per tale promozione.

  Marco FEDI (PD) ritiene che il provvedimento in esame rappresenti un'occasione importante per approfondire il tema delle pubblicazioni rivolte alle collettività all'estero. Evidenzia che tale tema era stato sostanzialmente dimenticato nel provvedimento in esame sino all'introduzione dell'articolo 1-bis, inserimento che ha evitato di acuire l'isolamento delle collettività italiane all'estero.
  Valuta positivamente la sfida lanciata dal relatore rispetto ad una riflessione sul tema delle pubblicazioni per l'estero, ricordando che quella in via di adozione dovrebbe essere in ogni caso una disciplina transitoria.
  Manifestando in generale apprezzamento per i criteri sinora adottati per la ripartizione dei contributi, osserva che la commissione incaricata della loro assegnazione non comporta oneri aggiuntivi.
  Auspica, infine, l'inserimento nel provvedimento in discussione della previsione di un parere delle competenti commissioni parlamentari, sia sulla predisposizione del decreto del Presidente della Repubblica di attuazione che della successiva gestione dei contributi.

  Franco NARDUCCI (PD) dichiara di non comprendere in nessun modo le ragioni di quella che appare un'ostilità pregiudiziale nei confronti delle collettività italiane all'estero, ricordando il loro continuo apporto all'economia italiana a cominciare dalle numerose presenze turistiche. Stigmatizzando con enfasi il drammatico taglio di oltre l'80 per cento delle Pag. 47risorse in bilancio disponibili per gli italiani all'estero, sottolinea che il pur modico importo previsto dall'articolo 1-bis servirebbe a sostenere una produzione editoriale in grandissima parte di qualità, spesso basata sul volontariato e che rappresenta un importantissimo strumento per mantenere un legame con le nostre collettività.
  Ricorda di avere recentemente svolto una missione in Germania insieme al collega Crolla dove ha potuto constatare la grande attenzione verso il nostro Paese anche in ragione del ruolo positivo svolto in questi anni dalle nostre collettività lì residenti.
  Ribadendo il concetto che la commissione che assegna i contributi opera senza costi aggiuntivi, invita a rivolgere maggiori pressioni verso le strutture consolari che in molti caso non svolgono le verifiche necessarie.

  Stefano ALLASIA (LNP) si dichiara contrario a qualsiasi forma di finanziamento «a pioggia», inclusi quelli relativi all'editoria all'estero. Ritiene che nell'attuale difficile situazione economica tutte le risorse debbano essere impegnate per favorire la crescita del Paese e non per finanziare singole iniziative imprenditoriali. Esprime, infine, un orientamento non pregiudiziale sulla eventuale soppressione dell'articolo 1-bis.

  Gennaro MALGIERI (PdL) giudica cruciale il tema dell'editoria per la vita e la crescita del Paese e sottolinea che i vari governi che si sono succeduti sono quasi sempre stati refrattari ad assicurare le risorse necessarie con la positiva eccezione del periodo dal 1996 al 1998. Dichiara di condividere le considerazioni e la passione del collega Narducci nel sostenere le ragioni della stampa periodica diffusa all'estero, anche in ragione delle limitate risorse impegnate. A suo avviso, occorrerebbe incoraggiare il più possibile la diffusione delle pubblicazioni on line.
  Ritiene che la crescita e il senso di appartenenza delle nostre collettività all'estero dipenda essenzialmente da fattori culturali e in questo caso appare centrale la difesa e la promozione della lingua italiana, rispetto alla quale la politica appare spessa disinteressata e nei cui confronti l'editoria italiana all'estero svolge un ruolo fondamentale. Ricorda in proposito la questione da lui recentemente posta circa i tagli per i servizi di interpretariato per le riunioni dei Consigli dell'Unione europea.

  Stefano STEFANI, presidente e relatore, intende precisare di non avere nessun preconcetto nei confronti delle collettività italiane all'estero o della diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero, ricordando anzi di essere il responsabile per gli italiani all'estero del proprio gruppo.
  Ritiene, però, che il provvedimento in esame sia un'occasione utile per stimolare un dibattito e per approfondire la questione di numerosi contributi erogati in maniera poco trasparente e sulla base di dati assai dubbi rispetto ai quali molte volte in passato ha cercato di ricevere chiarimenti da parte del richiamato Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio dei ministri senza purtroppo ricevere risposte adeguate.

  Mario BARBI (PD) dichiara il proprio interesse per lo svilupparsi di un dibattito vivace su un tema sensibile nonostante le limitate risorse a disposizione, che investe il rapporto con gli italiani all'estero e quindi con un aspetto essenziale della politica estera del nostro Paese nel suo complesso.
  Ritiene che le risorse destinate a promuovere pubblicazioni rivolte alle collettività all'estero rappresentino in ogni caso un fattore positivo, anche se non impiegate al meglio, per supplire alle carenze determinate dai tagli finora operati.
  Richiamando le considerazioni emerse nella seduta di ieri circa l'importanza di una positiva integrazione delle comunità di cittadini nordafricani nella vita del nostro Paese in funzione di relazioni più stabili e proficui con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, sottolinea l'analoga Pag. 48importanza di ogni iniziativa tesa a rinsaldare il legame tra l'Italia e i suoi cittadini residenti all'estero.
  Fatte queste premesse, osserva che nel provvedimento in esame possono essere contenute alcune imperfezioni normative eventualmente da segnalare nel parere della Commissione.

  Stefano STEFANI, presidente e relatore, ribadisce la sua intenzione di non mettere in discussione l'erogazione di contributi in generale ma di volere attirare l'attenzione della Commissione e del Governo su talune imprecisioni in relazione alla concessione degli stessi e rispetto alle quali non ha sinora ricevute le necessarie risposte. Presenta quindi una proposta di parere favorevole con condizioni che tiene conto di taluni elementi emersi nel corso del presente dibattito (vedi allegato 1).

  Franco NARDUCCI (PD) ricorda di avere personalmente presentato denuncia nei confronti di un settimanale pubblicato in Svizzera che dichiarava una diffusione assolutamente non verosimile ma che singoli casi non inficiano la capacità e la correttezza della maggior parte dei soggetti coinvolti. Ribadisce, infine, l'importanza di fare pressioni sulle strutture consolari affinché adempiano con efficacia alle loro funzioni di controllo.

  Enrico PIANETTA (PdL) fa presente la necessità che il relatore fornisca chiarimenti in ordine alla prospettata condizione relativa alla soppressione dell'articolo 1-bis.

  Stefano STEFANI, presidente e relatore, precisa di avere inizialmente prospettato la soppressione dell'articolo 1-bis anche al fine di suscitare un dibattito non formale su una questione tanto seria quale quella dell'erogazione di risorse pubbliche e di avere riconsiderato tale intendimento in ragione delle significative proposte di modifica della norma che sono via emerse durante la discussione. Presenta quindi una proposta di parere favorevole con condizioni volte a tenere conto delle sollecitazioni emerse in questo dibattito (vedi allegato 1).

  Marco FEDI (PD) chiede chiarimenti al relatore in ordine alla opportunità di mantenere la seconda condizione apposta al parere favorevole, tenuto conto che essa dichiara un principio di carattere generale.

  Stefano STEFANI, presidente e relatore, ritiene opportuno mantenere il richiamo operato dalla condizione richiamata dal collega Fedi a ulteriore chiarimento della portata della norma.

  Gennaro MALGIERI (PdL) auspica la trasformazione delle condizioni apposte al parere in mere osservazioni e l'inserimento di una premessa relativa alla funzione dell'editoria italiana all'estero di rafforzamento del senso di appartenenza delle comunità di connazionali all'estero alla vita e all'identità del nostro Paese.

  Il sottosegretario Marta DASSÙ richiama l'importanza del contenuto dell'articolo 1-bis per mantenere un legame con le collettività all'estero. Ritenendo giusto lo spirito della normativa che si vuole introdurre, invita a verificarne concretamente la sua efficacia in tempi brevi e sottolinea la difficoltà di considerare un'ulteriore riduzione di risorse.

  Stefano STEFANI, presidente e relatore, ribadisce di non avere espresso alcun auspicio nella direzione di una contrazione delle risorse destinate all'editoria italiana all'estero e di ritenere che la questione del trasparente ed efficiente utilizzo delle risorse finanziarie deve necessariamente essere al centro dell'attenzione del Parlamento in questo periodo di grave crisi.

  Fabio PORTA (PD), ritenendo che gli ultimi due punti della premessa sembrano fornire un indirizzo in tal senso, ne propone la soppressione.

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  Stefano STEFANI, presidente e relatore, conviene con la proposta del collega Porta se ciò può contribuire a sgombrare il campo da equivoci circa la volontà di contrarre le risorse già esigue a sostegno del comparto dell'editoria all'estero.

  Il sottosegretario Marta DASSÙ condivide la proposta di soppressione degli ultimi due punti della premessa.

  Franco NARDUCCI (PD) rimarca il fatto che il contributo relativo ai periodici diffusi all'estero è rimasto invariato in termini nominali per oltre un decennio e che pertanto si è fortemente ridotto in termini reali. Si dichiara quindi soddisfatto dalla proposta di parere favorevole come da ultimo riformulata dal relatore.

  Gennaro MALGIERI (PdL), Francesco TEMPESTINI (PD) e Enrico PIANETTA (PdL) segnalano al relatore l'opportunità di trasformare le condizioni apposte al parere in osservazioni.

  Stefano STEFANI, presidente e relatore, acconsente alla trasformazione delle condizioni in osservazioni come pure alla proposta dell'onorevole Malgieri circa l'inserimento di una nuova premessa e riformula la propria proposta di parere (vedi allegato 2).

  La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni, come da ultimo riformulata dal relatore.

  La seduta termina alle 10.05.

RISOLUZIONI

  Giovedì 5 luglio 2012. — Presidenza del presidente Stefano STEFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Marta Dassù.

  La seduta comincia alle 10.05.

7-00928 Tempestini: Sulla condizione femminile in Afghanistan in vista della Conferenza di Tokio.
(Discussione e conclusione. – Approvazione della risoluzione n. 8-00187).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), illustrando la risoluzione in titolo, sottolinea che la Conferenza di Tokio rappresenta un'importante occasione di rilancio della credibilità del nostro Paese nel quadro della cooperazione internazionale allo sviluppo. Ribadisce la percezione delle donne afghane circa il rischio di involuzione al regime talebano una volta completato il ritiro della missione internazionale e la necessità di non vanificare lo sforzo compiuto dal nostro Paese in dodici anni di presenza in Afghanistan e di sangue versato, da ultimo con la tragica morte del carabiniere scelto Manuele Braj, la cinquantunesima vittima italiana.

  Il sottosegretario Marta DASSÙ condivide in modo convinto la rilevanza del tema sollevato con la risoluzione in titolo, anche al fine di dare la misura dell'impatto positivo della missione internazionale in Afghanistan a fronte di tante opinioni diffuse di segno negativo. Osserva che le donne afghane riconoscono il merito della presenza internazionale in questi anni per il miglioramento della loro condizione e i progressi in tema di diritti e standard democratici ed è, dunque, essenziale operare per non rendere vano il lavoro compiuto. La Conferenza di Tokio assume, in questo quadro, una rilevanza centrale in quanto evento finalizzato a fissare degli indicatori di riferimento anche per il futuro per i diritti delle donne.
  Propone quindi di riformulare l'ultimo punto della premessa della risoluzione al fine di tradurne la portata in termini più positivi, sottolineando che, nell'articolo 3 dell'Accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo tra Italia e Afghanistan, Pag. 50i riferimenti ai diritti delle donne non sono resi espliciti ma vanno considerati parte integrante dell'agenda di sicurezza.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) accoglie la proposta del Governo riformulando la propria risoluzione (vedi allegato 3), mantenendo il riferimento alla necessità di ottemperare anche agli impegni assunti dall'Italia con la risoluzione dell'Onu n. 1325.

  Il sottosegretario Marta DASSÙ concorda con la precisazione dell'onorevole Villecco Calipari.

  Gennaro MALGIERI (PdL) esprime compiacimento per la presentazione della risoluzione in titolo ritenendo la riflessione sulla condizione delle donne afghane indicativa degli scenari futuri in quel Paese. Sottolinea quindi che il tema dei matrimoni precoci e forzati è strettamente correlato a fenomeni quale l'induzione alla prostituzione minorile e alla tortura, secondo un nesso che le stesse organizzazioni internazionali che pur seguono la tematica non hanno ad oggi compiutamente approfondito. Dichiara quindi di sottoscrivere la risoluzione in titolo.

  Francesco TEMPESTINI (PD) ricorda che entro la fine dell'anno il Parlamento italiano dovrà nuovamente deliberare sul finanziamento delle missioni internazionali e che tale circostanza rappresenterà l'occasione per affrontare in modo più approfondito la situazione dell'Afghanistan. Al riguardo, preannuncia una particolare attenzione da parte del suo gruppo sui profili finanziari connessi al tema delle missioni internazionali, auspicando l'avvio sin da ora di un lavoro da cui derivi un ridimensionamento degli oneri a carico del nostro Paese. Contestualmente, incoraggia il Governo a dedicare uno sforzo specifico alle questioni connesse agli interventi di cooperazione allo sviluppo affinché, a fronte di una generale scarsità di risorse disponibili, vi sia un monitoraggio rigoroso sui risultati della cooperazione allo sviluppo. A suo avviso, occorre scongiurare nel modo più determinato che le risorse destinate alla popolazione civile imbocchino strade ben lontane dagli interessi del popolo afghano ed occorre accrescere il livello di accountability che deve accompagnare l'impegno internazionale in quell'area.

  Daniele GALLI (FLpTP) concorda sugli obiettivi della risoluzione in titolo, sottolineando l'esigenza che, per coerenza, all'impegno italiano per la condizione e i diritti delle donne in Afghanistan corrisponda un analogo sforzo a favore delle donne di religione musulmana che vivono nel nostro Paese. Risultano, infatti, diffuse anche nel nostro Paese pratiche di mutilazioni genitali, di matrimoni forzati e di altre forme di negazione di diritti fondamentali giustificate in ragione di presunte appartenenze e tradizioni religiose e sui occorre che l'azione delle istituzioni italiane sia coerentemente altrettanto decisa.

  Enrico PIANETTA (PdL), segnalando di volere sottoscrivere la risoluzione in titolo, sottolinea che in questi anni di impegno in Afghanistan sono stati compiuti molti sforzi, e con successo, per migliorare la condizione delle donne afghane. Concorda sull'opportunità, sollevata dal collega Tempestini, di vegliare sui meccanismi che governano gli aiuti internazionali interagendo secondo logiche di condizionalità che privilegino la tutela dei diritti umani. Sottolinea al riguardo che la questione della condizione delle donne in Afghanistan è tema che non ha valenza meramente culturale ma che attiene valori assoluti e non negoziabili, quali sono i diritti e le libertà fondamentali della persona umana.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la nuova formulazione della risoluzione in titolo, che assume il n. 8-00187.

  La seduta termina alle 10.25.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.25 alle 10.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-06861 Renato Farina: Sul campo profughi di Shousha al confine libico-tunisino.
5-07047 Tempestini: Sulle minacce a Padre Solalinde in relazione alla situazione dei diritti umani in Messico.
5-07049 Touadi: Sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo.
5-06935 Renato Farina: Sul campo profughi di Scegarab in Sudan.
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