CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 luglio 2012
677.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 63/12: Disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale (C. 5322 Governo).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminato per le parti di propria competenza il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 63 del 2012 recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale», approvato con modifiche dal Senato;
   osservato, in generale, che l'editoria è un settore produttivo in cui, a fronte del costante intervento dello Stato sul piano finanziario, nell'ottica del contenimento della spesa pubblica in vista del pareggio di bilancio entro il 2013, si impone l'individuazione di meccanismi volti a conciliare l'esigenza del pluralismo delle informazioni e delle idee con quello della fissazione di più stringenti criteri di erogazione dei contributi diretti, e ciò anche in riferimento all'editoria italiana all'estero;
   sottolineata l'esigenza, peraltro più volte già segnalata al competente Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri, di sottoporre il comparto dell'editoria italiana all'estero ad una ricognizione complessiva per valutare la congruità dei finanziamenti a carico dei contribuenti e lo stato di attuazione della normativa vigente, ad esempio, in tema di certificazione del bilancio, di distribuzione degli utili nell'anno di riscossione dei contributi o del requisito dei costi di testata quale base per il calcolo dei contributi, al fine di scongiurare ogni ingiustificata disparità di trattamento con l'editoria nazionale;
   premessa, pertanto, la necessità di sostenere lo sviluppo dell'editoria digitale a maggior ragione per quanto riguarda l'editoria italiana all'estero e, quindi, di ammettere ai finanziamenti in modo privilegiato le iniziative editoriali in formato prevalentemente digitale e ad ampia diffusione regionale;
   rilevato che a fronte del dimezzamento delle risorse destinate all'editoria, l'articolo 1-bis del decreto-legge n. 63 del 2012 lascia pressoché invariata la misura complessiva del contributo ai periodici italiani diffusi all'estero, come già previsto dalla legge n. 416 del 1981, senza specificare esplicitamente che, in caso di insufficienza delle risorse stanziate, agli aventi titolo spettano contributi ridotti mediante riparto proporzionale, così come previsto per le altre testate;
   ritenuto opportuno prevedere che ai periodici italiani pubblicati all'estero da almeno tre anni e alle pubblicazioni con periodicità almeno trimestrale edite in Italia e diffuse prevalentemente all'estero da almeno tre anni, anche tramite abbonamenti a titolo oneroso per le pubblicazioni on line, sia applicata la percentuale lineare dei tagli prevista per le altre testate nonché il riparto proporzionale in caso di insufficienza delle risorse stanziate, Pag. 53
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.


  con le seguenti condizioni:
   a) all'articolo 1, comma 5, inserire i dati sulla diffusione in forma digitale ai fini della relazione di certificazione dei bilanci;
   b) all'articolo 1-bis, comma 1, sostituire le parole «nel rispetto del limite di cui all'articolo 2, comma 1» con le seguenti: «e fermo restando che, in caso di insufficienza delle risorse stanziate, agli aventi titolo spettano contributi ridotti mediante riparto proporzionale»;
   c) all'articolo 1-bis, comma 1, dopo le parole «prevalentemente all'estero» inserire le seguenti: «e in forma digitale»;
   d) all'articolo 1-bis, comma 2, le parole «la misura» sono sostituite dalle «l'erogazione»;
   e) all'articolo 1-bis, comma 3, sostituire le parole «sentite le» con le seguenti «con il parere delle»;
   f) all'articolo 1-bis, comma 4, indicare l'atto per la nomina dei componenti della Commissione.

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ALLEGATO 2

DL 63/12: Disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale (C. 5322 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminato per le parti di competenza il disegno di legge di conversione del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale, approvato dal Senato;
   osservato, in generale, che l'editoria è un settore produttivo in cui, a fronte del costante intervento dello Stato sul piano finanziario, nell'ottica del contenimento della spesa pubblica in vista del pareggio di bilancio entro il 2013, si impone l'individuazione di meccanismi volti a conciliare l'esigenza del pluralismo delle informazioni e delle idee con quello della fissazione di più stringenti criteri di erogazione dei contributi diretti, e ciò anche in riferimento all'editoria italiana all'estero;
   sottolineata l'esigenza, peraltro più volte già segnalata al competente Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri, di sottoporre il comparto dell'editoria italiana all'estero ad una ricognizione complessiva per valutare la congruità dei finanziamenti a carico dei contribuenti e lo stato di attuazione della normativa vigente, ad esempio, in tema di certificazione dei bilanci, di distribuzione degli utili nell'anno di riscossione dei contributi o del requisito dei costi di testata quale base per il calcolo dei contributi, al fine di scongiurare ogni ingiustificata disparità di trattamento con l'editoria nazionale;
   premessa la necessità di sostenere lo sviluppo dell'editoria digitale a maggior ragione per quanto riguarda l'editoria italiana all'estero e, quindi, di ammettere ai finanziamenti in modo privilegiato le iniziative editoriali in formato prevalentemente digitale e ad ampia diffusione regionale;
   sottolineata, infine, l'importanza dell'editoria italiana all'estero come leva per mantenere e rafforzare l'identità e il vincolo di coesione tra le comunità dei cittadini italiani all'estero e il nostro Paese, anche in un'ottica di valorizzazione dei molteplici strumenti che contribuiscono a vario livello alla politica estera dell'Italia,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.


  con le seguenti osservazioni:
   g) con riferimento all'articolo 1, comma 5, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire i dati sulla diffusione in forma digitale ai fini della relazione obbligatoria di certificazione dei bilanci;
   h) con riferimento all'articolo 1-bis, comma 1, valuti altresì la Commissione di merito l'opportunità di esplicitare che in caso di insufficienza delle risorse stanziate, Pag. 55agli aventi titolo spettano contributi ridotti mediante riparto proporzionale;
   i) con riferimento all'articolo 1-bis, comma 1, valuti la Commissione di merito l'inserimento dell'ulteriore requisito della prevalente diffusione in forma digitale per i destinatari dei contributi;
   j) con riferimento all'articolo 1-bis, comma 2, valuti la Commissione di merito l'opportunità di sostituire le parole «la misura» con le seguenti «l'erogazione»;
   k) con riferimento all'articolo 1-bis, comma 3, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere in modo esplicito l'espressione di un parere da parte delle competenti Commissioni permanenti di Camera e Senato, in luogo del loro mero essere sentite;
   l) con riferimento all'articolo 1-bis, comma 4, valuti infine la Commissione di merito l'opportunità di indicare l'atto relativo alla nomina dei componenti la Commissione incaricata di accertare la sussistenza dei requisiti di ammissione ai contributi.

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ALLEGATO 3

Risoluzione n. 7-00928 Tempestini: Sulla condizione femminile in Afghanistan in vista della Conferenza di Tokio.

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   premesso che:
    l'8 luglio 2012 si svolgerà a Tokyo una conferenza internazionale dei Paesi donatori per discutere dello sviluppo dell'Afghanistan nel periodo successivo al ritiro delle truppe internazionali;
    si tratta di una occasione importante per l'Italia per rilanciare ulteriormente la propria credibilità come attore rilevante nel panorama della cooperazione internazionale;
    nell'ultimo decennio vi sono stati progressi significativi per la condizione femminile in Afghanistan: l'approvazione di una nuova Costituzione nella quale vengono sanciti pari diritti a uomini e donne, una legge per l'eliminazione della violenza contro le donne (EVAW); l'adozione di un nuovo Piano d'azione nazionale per le donne afgane (NAPWA); la costituzione di un Ministero ad hoc per l'uguaglianza di genere e i diritti delle donne; la nascita di numerose case rifugio per donne vittime di violenza, mentre nell'ultima tornata elettorale del Parlamento Nazionale le donne sono state il 27 per cento degli eletti;
    tuttavia, tali importanti progressi non risultano ancora sufficienti, e al momento non costituiscono una adeguata garanzia di sviluppo e sicurezza per le donne afgane. In particolare, le donne continuano a subire forti restrizioni e violenze nelle aree rurali del paese, e soprattutto nelle province meridionali più conservatrici. Secondo l'ONG Global Rights, l'87 per cento delle donne afgane ha subito almeno una forma di violenza domestica, mentre il tasso di mortalità rimane tra i più alti al mondo; secondo l'ONG Human Right Watch ogni due ore una donna muore per cause legate alla gravidanza e quasi 9 donne su 10 di età superiore ai 15 anni sono analfabete. Attualmente persistono fortissime limitazioni nell'accesso alla giustizia, permangono matrimoni forzati e precoci, e vi sono gravissime limitazioni alle libertà di movimento e circolazione generate dalle precarie condizioni sicurezza;
    secondo un'indagine svolta da ActionAid nel 2011 (che ha coinvolto 1000 donne afgane provenienti da varie parti del Paese) emerge nelle interviste la generale percezione di insicurezza, il timore di subire violenza e di un possibile peggioramento della condizione femminile nei prossimi anni. In particolare, due terzi delle donne intervistate ritengono che la loro condizione sia migliorata negli ultimi 10 anni, ma 9 su 10 temono il ritorno di un regime talebano, e un terzo teme il ritiro delle truppe straniere dal Paese;
    il 14 dicembre 2011 è stata approvata, a larga maggioranza, dalla Commissione esteri della Camera dei deputati una risoluzione (7-00732) che, in previsione della conferenza internazionale di Bonn del dicembre del 2011, impegnava il Governo ad includere i diritti delle donne tra le priorità nelle discussioni e programmazioni relative alla ricostruzione afghana, e come elemento irrinunciabile delle negoziazioni di pace; Pag. 57
    nell'audizione, presso le Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera dei deputati del Senato della Repubblica, che si è svolta il 15 maggio 2012, in prossimità del Vertice NATO di Chicago il Ministro Terzi ha dichiarato che la condizione femminile resta tra le priorità del nostro governo per l'Afghanistan, in linea con le diverse mozioni e risoluzioni parlamentari degli ultimi mesi;
    il 26 gennaio 2012 è stato firmato l'Accordo sul partenariato e la cooperazione di lungo periodo tra la Repubblica italiana e la Repubblica islamica dell'Afghanistan, e al momento tale accordo è all'esame del Parlamento per la ratifica;
    nell'articolo 2 parte 7, di tale accordo si afferma che l'Italia continuerà a sostenere lo Stato di diritto, allo scopo di rafforzare le capacità del sistema giudiziario, migliorare l'accesso alla giustizia e promuovere il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle donne e delle minoranze afgane, principalmente attraverso i Programmi Prioritari Nazionali (NPPs). Viene altresì dichiarato che un'attenzione speciale continuerà ad essere riservata alla promozione dei diritti delle donne rafforzando la componente dell'uguaglianza di genere nei programmi italiani anche con l'obiettivo di sostenere le istituzioni e l'effettiva applicazione di leggi fondamentali come la legge sulla eliminazione della violenza contro le donne (EVAW);
    tuttavia, nel successivo articolo 3, i riferimenti ai diritti delle donne non sono resi espliciti ma vanno considerati parte integrante dell'agenda di sicurezza, così ottemperando anche agli impegni assunti dall'Italia con la Risoluzione dell'Onu n. 1325,

impegna il Governo:

   in occasione della conferenza di Tokyo, prevista per il prossimo 8 luglio 2012, a ribadire il proprio impegno nel considerare la lotta alla violenza sulle donne in Afghanistan come obiettivo prioritario dello sviluppo, adottando ogni iniziativa utile volta ad attribuire risorse più consistenti per la concreta attuazione del Piano nazionale per le donne afgane (NAPWA) e per la legge per l'eliminazione della violenza contro le donne (EVAW);
   in occasione della prossima conferenza di Tokyo ad adottare ogni iniziativa utile per lo sviluppo di un Piano d'azione nazionale afgano per l'attuazione della risoluzione n. 1325, con particolare attenzione alla partecipazione delle donne nella costruzione della pace e favorendo un loro ruolo più attivo nel settore della cooperazione per la sicurezza per l'Afghanistan.
(8-00187) «Tempestini, Villecco Calipari, Cenni, Murer, Mogherini Rebesani, Malgieri, Pianetta».