CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 ottobre 2011
553.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 26 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Saverio Romano.

La seduta comincia alle ore 14.10.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione dell'impianto.

5-05496 Di Giuseppe: Erogazione degli aiuti nazionali al settore bieticolo-saccarifero.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) rinuncia ad illustrare la sua interrogazione.

Il Ministro Francesco Saverio ROMANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Precisa in conclusione che pur possedendo le necessarie risorse, il Ministero ha bisogno di una norma autorizzativa per la loro erogazione.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) manifesta il proprio rammarico per una vicenda la cui conclusione ritiene ancora lontana, nonostante

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il susseguirsi di atti di indirizzo e di sindacato ispettivo indirizzati anche ai Ministri precedenti l'attuale. Pertanto, non può dichiararsi soddisfatta della risposta del Governo così come ritiene che anche i lavoratori del settore bieticolo-saccarifero non saranno assolutamente soddisfatti. A tale proposito, ricorda che la Commissione aveva già approvato nel mese di giugno scorso la risoluzione 7-00524 per impegnare il Governo ad erogare gli aiuti al settore, dopo che l'AGEA aveva segnalato la presenza nel bilancio di 21 milioni di euro da destinare agli impianti bieticolo-saccariferi ancora in attività.
Rileva infine la particolare la gravità della situazione nello zuccherificio di Termoli che ha proceduto ultimamente a licenziare 207 operai, dopo i 76 licenziamenti di settembre, nell'indifferenza del socio privato. Ritiene al riguardo che sia dovere di chi governa quello di impegnarsi per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per la prosecuzione dell'attività degli zuccherifici. Chiede pertanto al Governo di procedere celermente alle verifiche indicate e a corrispondere nel più breve tempo possibile i fondi disponibili.

5-05497 Delfino: Sull'attuazione della normativa sulle quote latte, con particolare riferimento al recupero delle somme dovute e al sostegno finanziario ai produttori in regola.

Teresio DELFINO (UdCpTP), nell'illustrare la sua interrogazione, ricorda che con la stessa chiede al Governo di fare chiarezza sulla vicenda delle quote latte, dopo la relazione del Comando carabinieri politiche agricole e le verifiche poste in essere da AGEA, che hanno confermato sostanzialmente quanto a suo tempo era già stato definito da una commissione ministeriale composta da appartenenti alla Guardia di finanza, al Corpo forestale dello Stato, ai Carabinieri e altri. Da ultimo, ricorda che il Ministro Galan aveva ritenuto attendibili gli accertamenti disposti dalle regioni e dall'AGEA.
Non comprende pertanto il motivo per il quale il Governo, che ha anche sostituito il commissario straordinario per le quote latte e il presidente dell'AGEA, non abbia tenuto comportamenti adeguati alla serietà della situazione e conseguentemente alla riscossione coattiva delle multe.

Il Ministro Francesco Saverio ROMANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), precisando che sulla vicenda delle quote latte ha ritenuto di non dover rincorrere le numerose notizie infondate apparse sui mezzi di informazione, ritenendo invece doveroso rispondere al Parlamento.

Teresio DELFINO (UdCpTP) si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta del Governo, che non fornisce alcuna informazione sull'attività svolta in materia, ma si limita a ricordare quanto previsto dalla legge.
Risulta invece che vi sia una totale inattività del Governo in quanto, dopo l'approvazione della norma sulla riscossione, l'Equitalia non procede alla riscossione coattiva per ottenere il pagamento delle multe per le quote latte, onde garantire il recupero delle somme ed evitare che l'Italia finisca sotto procedura di infrazione. Neppure si ha notizia di sollecitazioni provenienti dal Governo.
Si tratta di una situazione che grida vendetta per i 15.200 produttori che si sono messi in regola, hanno pagato 350 milioni di multe e hanno acquistato quote per un miliardo e 300 milioni di euro. Infatti, a fronte di questi ve ne sono mille, irriducibili splafonatori, che non hanno aderito né a quanto previsto dalla legge n. 119 né a quanto previsto dalla legge n. 33 e continuano a farla franca in virtù dell'acquiescenza del Governo che, con la sua condotta, sta arrecando danni all'erario. Il Ministero dell'economia e delle finanze dovrà allora reperire enormi risorse per la prevedibile procedura d'infrazione, magari prelevandole dagli stanziamenti per l'assistenza alle fasce più deboli della popolazione.

Il ministro Francesco Saverio ROMANO fa presente che per ragioni di

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tempo ha omesso di dare conto dell'attività dell'AGEA, riportata nelle tabelle allegate al testo scritto della sua risposta.

5-05498 Beccalossi: Sull'attuazione della normativa sulle quote latte, con particolare riferimento al recupero delle somme esigibili e alla revoca delle quote.

Viviana BECCALOSSI (PdL) rinuncia ad illustrare la sua interrogazione.

Il ministro Francesco Saverio ROMANO rinvia, per quanto riguarda i dati relativi all'attività dell'AGEA, alle informazioni fornite in risposta alla interrogazione Delfino 5-05497 testé svolta.
Rileva quindi che la vicenda delle quote latte assume particolare valenza nel momento in cui si contrappongono due categorie di soggetti: coloro che hanno comprato le quote e sono in regola e coloro che non le hanno comprate. In proposito, precisa che il suo Governo salvaguarda chi ha comprato le quote ed è in regola e non gli altri.
Posizione diversa è però quella di chi ha legittimamente le quote, ma si è trovato ad avere un'eccedenza di produzione che lo mette nelle condizioni di dover pagare il prelievo supplementare. Ricorda che rispetto a questi ultimi si è creato il contenzioso perché essi ritengono che l'eccedenza contestata non corrisponda alla realtà.
La relazione del Comando carabinieri politiche agricole evidenzia in particolare un disallineamento tra i dati dell'AGEA e altri dati in loro possesso.
A fronte di ciò, a prescindere dalle inchieste penali, ritiene necessario comprendere le ragioni di tale disallineamento, se esso cioè sia stato provocato da mancanze nel computo delle quote attribuite in via induttiva oppure da limiti nelle operazioni di calcolo, per esempio delle mucche presenti nelle stalle. Da questo punto di vista, ritiene dovere del Ministero accertare la situazione e fermare l'applicazione delle multe.
Infine, ribadendo quanto detto in precedenza in risposta all'interrogazione del deputato Delfino, fa presente che al momento vi è una norma di carattere generale che attribuisce le competenze in materia di riscossione non più all'Equitalia, ma agli enti competenti. Tale norma attende però il relativo decreto di attuazione del Ministro dell'economia e delle finanze. Quando tale decreto sarà applicabile, all'AGEA sarà destinato il compito non solo dell'accertamento delle multe, ma anche della loro riscossione.

Viviana BECCALOSSI (PdL) si dichiara non soddisfatta, perché nell'intervento del Ministro non ha trovato risposta ai quesiti posti nell'interrogazione.
Precisa quindi, che avendo già rivestito la carica di assessore regionale all'agricoltura della regione Lombardia ha ritenuto di acquisire informazioni presso tale regione - dove si produce il 42 per cento della produzione nazionale di latte - per comprendere i dati utilizzati nella ricordata relazione del Comando carabinieri politiche agricole. Al riguardo, ha constatato che la regione Lombardia ha condotto ulteriori verifiche sulle anomalie segnalate, sia in campo che tramite analisi di dati e parametri provenienti da altri controlli, come i controlli funzionali.
Per quanto riguarda il cosiddetto «insieme B», relativo al tenore di materia grassa (uno dei parametri che concorre a definire, ai fini del regime delle quote latte, il prelievo da pagare), la relazione del Comando carabinieri sostiene che erano presenti numerosissime aziende con il tenore di materia grassa troppo basso (inferiore al 3,20 per cento) e che questo era il chiaro segno di una metodologia di analisi non corretta e di un sistema truffaldino e della conseguente necessità di rifare i conteggi del prelievo. Per la Lombardia, tuttavia, l'elenco fornito dall'AGEA sulle aziende con tenore di massa grassa inferiore alla soglia indicata comprende solo 58 aziende su circa 6.000, ovvero lo 0,9 per cento. Dopo le verifiche dettagliate della regione, le aziende con potenziale grasso anomalo sono scese a 19, lo 0,3 per

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cento delle aziende lombarde, che realizzano meno dello 0,5 per cento della produzione.
Un altro elemento che la relazione del Comando carabinieri politiche agricole ha evidenziato, come segno della irregolare applicazione del sistema quote latte, è quello delle aziende con una produzione di latte dichiarato, ma senza capi nell'anagrafe bovina (il cosiddetto «insieme C»). Per la Lombardia sono state segnalate 15 aziende (lo 0,25 per cento delle aziende lombarde). In realtà, per tutte è stato riscontrato che i capi in anagrafe erano presenti, essendo il mancato incrocio tra il dato produttivo e i capi in anagrafe determinato semplicemente da errori nel codice fiscale presente in anagrafe. I codici sono stati successivamente corretti
Un ulteriore elemento che la relazione del Comando carabinieri politiche agricole ha evidenziato è quello della resa anomala («insieme F»). Sono state infatti individuate 38 aziende (lo 0,6 per cento delle aziende lombarde) per le quali la media produttiva dei capi (e cioè il rapporto tra la produzione dichiarata e il numero dei capi presenti in anagrafe) veniva considerato anomalo. Ad una successiva analisi, per 15 di queste aziende il dato produttivo è stato confermato dal dato dei controlli funzionali, mentre per altre sei il dato produttivo anomalo discendeva da un errato codice fiscale presente in anagrafe. Infine, anche la resa media delle restanti 17 aziende (lo 0,25 per cento delle aziende lombarde) appare alta, ma nella maggior parte dei casi non è incompatibile con un dato tecnico plausibile.
Altra anomalia su cui hanno più insistito i carabinieri è stato il fatto che in Italia non ci sono vacche a sufficienza per produrre il latte dichiarato, per la presenza di capi talmente vecchi da non poter essere in vita o produrre (e quindi le multe non sarebbero da pagare e l'anagrafe non sarebbe affidabile). Tralasciando per ragione di tempo l'esposizione dettagliata dei dati, segnala che per la Lombardia in anagrafe nel 2010 risultavano presenti 9351 capi con più di 10 anni (di questi 391 avevano più di 15 anni), che rappresentano comunque meno del 2 per cento dei capi lombardi. In conclusione, all'esito delle verifiche, è risultato che i capi con almeno 10 anni ancora presenti in anagrafe nel maggio 2011 erano 8583 distribuiti in 2721 aziende, cioè meno di 3 capi con più di 10 anni per azienda. I capi controllati fisicamente in campo sono stati 3358 (39 per cento del totale) confermando l'effettiva presenza del 70 per cento degli stessi.
Precisa quindi che il suo intervento è diretto a fornire un contributo al Ministero, sulla base di quanto accertato dalla regione che più di ogni altra ha interesse a chiarire la vicenda. Ricorda in proposito anche che una rilevante quota delle risorse investite dagli allevatori proviene dagli allevatori lombardi.
Pertanto, se il Ministro vuole prendere in considerazione la relazione del Comando carabinieri politiche agricole, deve considerare anche che in base ai dati regionali quella relazione non appare attendibile, in quanto le anomalie non appaiono consistenti e sono state corrette dal sistema regionale.
Esprime infine preoccupazione per l'ipotesi che il Ministro voglia aprire un'indagine in materia, dopo aver «congelato» l'AGEA, per arrivare ad un ulteriore congelamento dei pagamenti delle multe. Riservandosi di analizzare più in dettaglio la risposta del Governo, intende ribadire sin d'ora che sarebbe assolutamente contraria a tale ultima ipotesi, che considera iniqua, soprattutto in questo momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini, perché significherebbe chiudere un occhio su situazioni che non lo meritano.

5-05499 Fiorio: Iniziative per contrastare la flavescenza dorata della vite.

Massimo FIORIO (PD) rinuncia ad illustrare la sua interrogazione.

Il Ministro Francesco Saverio ROMANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

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Massimo FIORIO (PD), pur prendendo atto che il Governo ha ripercorso puntualmente i meccanismi e i modelli di lotta alla malattia in oggetto, ritiene che esso non abbia raggiunto una giusta consapevolezza dei grandi rischi che il settore vitivinicolo sta correndo a causa della propagazione della flavescenza dorata della vite. Auspica pertanto una presa di posizione più netta poiché la malattia, in alcune aree, sta interessando il 30 per cento delle coltivazioni vitate, mettendo particolarmente a rischio la produzione italiana di vino. Invita altresì il Governo a dare almeno seguito alle annunciate iniziative riguardanti l'istituzione di una sede di approfondimento, precisandone gli scopi, i tempi e procedure che intenderebbe seguire.

Paolo RUSSO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.45.

AUDIZIONI

Mercoledì 26 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO. - Interviene il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Saverio Romano.

La seduta comincia alle 14.45.

Seguito dell'audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Saverio Romano, sulla riforma della politica agricola comune, anche in relazione al prossimo quadro finanziario dell'Unione europea, e sullo stato di avanzamento dei programmi di sviluppo rurale nonché sulla riforma della politica comune della pesca.
(Seguito svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce quindi il seguito dell'audizione.

Il Ministro Francesco Saverio ROMANO interviene sui temi oggetto l'audizione.

Intervengono, sull'ordine dei lavori il deputato Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), il presidente Paolo RUSSO, e i deputati Mario PEPE (PD) e Massimo FIORIO (PD).

Intervengono quindi, nel merito, i deputati Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), Anita DI GIUSEPPE (IdV), Corrado CALLEGARI (LNP), Teresio DELFINO (UdCpTP), Viviana BECCALOSSI (PdL) e Angelo ZUCCHI (PD).

Interviene in replica il Ministro Francesco Saverio ROMANO.

Paolo RUSSO, presidente, avverte che in considerazione dell'imminente inizio della seduta dell'Assemblea, la Commissione dovrà sospendere i suoi lavori. Preso atto della disponibilità del Ministro, rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.
Dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.05.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.10.

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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Atto n. 407.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento concernente l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e la disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance.
Atto n. 408.

Schema di decreto legislativo recante riordino della normativa sull'attività agricola.
Atto n. 164.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante attuazione del decreto legislativo di riordino della normativa sull'attività agricola.
Atto n. 168.

SEDE CONSULTIVA

Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2010.
C. 4707 Governo, approvato dal Senato.

RISOLUZIONI

7-00677 Zucchi: Sulle iniziative per il contenimento delle nutrie e in materia di danni provocati all'agricoltura dalla fauna selvatica.