CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 gennaio 2011
430.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-04093 Barbi: Sul contributo dell'Italia all'IDA (International Development Association).

TESTO DELLA RISPOSTA

Creata nel 1960, l'International Development Association è un'Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, cui l'Italia ha aderito nel 1962. Attualmente l'Agenzia, di cui fanno parte 170 membri, fornisce assistenza a 79 Paesi con basso reddito pro-capite che dimostrino di attuare politiche per la crescita e la lotta alla povertà.
L'IDA ha, in particolare, il compito di concedere finanziamenti a lungo termine e senza interessi - con un periodo di ammortamento compreso tra i 20 e i 40 anni - a quei Paesi che non possono ottenere prestiti a condizioni di mercato.
I crediti IDA sono emessi attraverso un Fondo rotativo che è reintegrato, di norma, su base triennale. Gran parte del Fondo è finanziato direttamente dai Paesi donatori e, in misura minore, da risorse interne della Banca Mondiale.
In seno all'IDA l'Italia è rappresentata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, cui compete il compito di assicurare il finanziamento italiano. Il dicastero ha riferito che il 14 e 15 dicembre scorso si è tenuta la riunione conclusiva del negoziato per la sedicesima ricostruzione delle risorse dell'IDA che funge, in sostanza, da sportello concessionale del Gruppo della Banca Mondiale.
Nella riunione si è concordato che il volume delle risorse disponibili per il periodo dell'IDA 16, relativo al triennio 2012-2015, sarà pari a circa 50 miliardi di dollari, dei quali 32 saranno messi a disposizione dai Paesi donatori, mentre la parte rimanente sarà coperta con risorse interne della Banca Mondiale.
In coerenza con l'attuale difficile congiuntura di bilancio pubblico, la delegazione italiana guidata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ha preliminarmente indicato un contributo di 620 milioni di euro, subordinato alla prevista approvazione da parte del Parlamento.
Con tale impegno la quota dell'Italia si attesta al 2,36 per cento, confermando la posizione del nostro Paese tra i principali donatori, a testimonianza dell'impegno italiano a sostegno delle Istituzioni finanziarie internazionali per lo sviluppo.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha comunicato alla Farnesina che, successivamente alla conferma del contributo, la sua erogazione verrà effettuata, come per gli impegni precedenti, in modo graduale - in base alla tempistica prevista dagli accordi - e conformemente alle risorse che verranno approvate dal Parlamento.

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ALLEGATO 2

5-04094 Evangelisti: Sui recenti sviluppi della situazione in Albania

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Governo italiano segue con la massima attenzione l'evoluzione della crisi albanese. La nostra Ambasciata a Tirana e le diverse fonti giornalistiche riferiscono di una situazione che sembra per il momento stabilizzarsi, dopo le violenze registrate in occasione della manifestazione dell'opposizione lo scorso 21 gennaio. Violenze che hanno causato tre vittime e un centinaio di feriti tra i civili, mentre tra la Polizia ci sarebbero circa ottanta feriti, di cui dieci gravi.
La manifestazione era stata organizzata dal Partito socialista - e dal suo leader Edi Rama - che da tempo contesta la legittimità del governo per presunti brogli alle elezioni del giugno 2009. La protesta ha trovato nuovo alimento nello scandalo che ha costretto alle dimissioni il Vice Premier Meta, ripreso in un video diffuso dalla tv albanese «Top Channel», mentre dava indicazioni all'allora Ministro dell'Economia sulla riscossione di una tangente. L'opposizione ha previsto una nuova dimostrazione venerdì 28 gennaio, seguita l'indomani da una manifestazione della maggioranza.
Il clima politico resta molto teso. Il Primo Ministro Berisha, in una riunione con gli Ambasciatori UE e NATO, ha accusato l'opposizione di mirare ad un colpo di Stato e ha detto che consentirà manifestazioni di protesta, purché pacifiche, ma non il ripetersi di violenze. Continua intanto il braccio di ferro tra Procura Generale della Repubblica albanese (che ha chiesto l'arresto di sei alti ufficiali della Guardia Repubblicana, per loro presunte responsabilità sugli incidenti mortali avvenuti alla manifestazione) e il Ministero dell'Interno (che sostiene la correttezza formale dell'ordine di fuoco impartito). Il Governo di Tirana ha deciso la creazione di una Commissione parlamentare d'inchiesta, composta da sei membri della maggioranza e cinque all'opposizione.
L'Italia, che con Tirana ha un rapporto di partenariato strategico, è sempre intervenuta in aiuto dell'Albania nei momenti più difficili della sua storia. Sosteniamo l'aspirazione albanese ad entrare nella UE, ma proprio per questo invitiamo tutte le parti politiche ad abbassare i toni e consideriamo inaccettabile ogni forma di violenza.
In più occasioni, esponenti italiani di governo e opposizione hanno sollecitato le parti a giungere con spirito costruttivo ad una soluzione che, nel pieno rispetto della Costituzione, consenta di superare l'impasse parlamentare e lavorare per migliorare lo «standard» delle prossime elezioni amministrative, previste l'8 maggio 2011.
Il 10 gennaio scorso, il Ministro degli Esteri Frattini ha ricevuto a Roma il suo omologo albanese Edmond Haxhinasto, e gli ha espressamente sottolineato la necessità di dare seguito con tempestività alle raccomandazioni formulate dalla Commissione europea nel parere dello scorso novembre sulla domanda di adesione all'UE dell'Albania. Il Ministro Frattini ha ribadito l'esigenza di ricomporre il quadro complessivo del dialogo politico-parlamentare albanese, riconducendolo nell'alveo della normale dialettica fra maggioranza e opposizione. Tale messaggio è stato ribadito dal Sottosegretario agli Esteri, Sen. Mantica, nel corso di colloqui avuti a Tirana, il 13 e 14 gennaio, con il Primo Ministro Berisha e con lo stesso Ministro degli Esteri.

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Nel corso di un incontro informale con alcuni Ministri degli Esteri europei (Svezia, Ungheria, Polonia, Austria e Slovenia), svoltosi a Corvara dal 21 al 23 gennaio 2011, il Ministro Frattini ha condannato gli atti di violenza, incitando tutte le parti a ripristinare un clima di normalità e ad evitare qualsiasi provocazione. Ha inoltre esortato nuovamente l'opposizione in Albania a collaborare con la maggioranza, nell'interesse del Paese, rimarcando che il rallentamento dell'Albania verso l'Europa purtroppo è stato determinato anche da questo atteggiamento di conflitto politico molto forte.
Le violenze di venerdì scorso sono state condannate in un comunicato congiunto dell'Alto Rappresentante UE Ashton e del Commissario all'allargamento Füle, che hanno richiamato tutte le forze politiche alla calma e ad astenersi dalle provocazioni. In un'ulteriore dichiarazione, i capi della Delegazione UE (l'Ambasciatore italiano Sequi) e dell'OSCE a Tirana, insieme con l'Ambasciatore americano, hanno rinnovato l'appello ad un dialogo costruttivo, nella ricerca di una soluzione di compromesso per dirimere le divergenze in corso. L'Assemblea Parlamentare dell'OSCE ha inoltre disposto l'invio di una missione comprendente Marco Pannella e l'On. Mecacci, in veste di Relatore su Democrazia e Diritti Umani.
L'Italia, che continuerà ad operare perché siano evitate nuove tensioni a Tirana e il confronto torni su un piano politico, ha proposto d'inserire l'Albania nell'agenda del prossimo Consiglio Affari Esteri della UE, in programma il 31 gennaio, per fare il punto della situazione anche a seguito delle manifestazioni previste alla fine di questa settimana e verificare ogni possibile iniziativa da parte dell'Unione Europea.