CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 gennaio 2011
429.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 25 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Furio COLOMBO.

La seduta comincia alle 13.

Indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione Migrare. Osservatorio sul fenomeno dell'immigrazione.
(Svolgimento e conclusione).

Furio COLOMBO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Svolge quindi un breve intervento introduttivo.

Maurizio CALÒ, presidente dell'Associazione Migrare. Osservatorio sul fenomeno dell'immigrazione, e Shukri SAID, portavoce dell'Associazione Migrare. Osservatorio sul fenomeno dell'immigrazione, svolgono una relazione sui temi dell'indagine.

Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni Mario BARBI (PD) e Renato FARINA (PdL).

Maurizio CALÒ, presidente dell'Associazione Migrare. Osservatorio sul fenomeno dell'immigrazione, e Shukri SAID, portavoce dell'Associazione Migrare. Osservatorio sul fenomeno dell'immigrazione, replicano ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.

Furio COLOMBO, presidente, dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 25 gennaio 2011 - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI.

Sugli obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite.
(Seguito esame del documento conclusivo e rinvio).

La seduta comincia alle 15.

Franco NARDUCCI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Mario BARBI (PD), nel ricordare l'esito interlocutorio della seduta precedente, sottolinea che la proposta di documento conclusivo presentata riferisce fedelmente i contenuti del lavoro d'indagine ma appare carente sotto due aspetti. In primo luogo non dà conto di quanto è emerso in termini oggettivi circa la perdita di credibilità a livello internazionale subita dal nostro paese a causa della drastica riduzione di risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo, sia sul piano bilaterale che su quello multilaterale. In secondo luogo non riferisce della mancata attuazione da parte del Governo italiano degli annunciati piani di riallineamento finanziario più volte annunciati. Si tratta di due aspetti accertati nel corso dell'indagine, al di là delle difformi valutazioni che i gruppi di maggioranza e di opposizione possono formulare in ordine alle loro cause. Ritiene pertanto che il documento debba essere in tal senso integrato, indicando anche le misure che si dovrebbero adottare per consentire di recuperare la perdita di credibilità e per valorizzare l'impegno che il nostro Paese profonde sui temi della cooperazione e su cui riscuote apprezzamento a livello internazionale.

Francesco TEMPESTINI (PD) concorda con quanto osservato dal collega Barbi, auspicando che tali spunti possano essere accolti nella proposta di documento conclusivo. Ritiene che i gruppi di opposizione abbiano operato in modo costruttivo per completare il quadro di luci e ombre che emerge dai lavori di indagine. È a suo avviso importante che il documento conclusivo sia adeguato alla profondità e ampiezza del lavoro svolto e offra al paese una lettura utile sui temi della scena internazionale secondo la prospettiva delle politiche di cooperazione allo sviluppo. Ritiene che sullo sfondo delle diverse questioni vi sia l'impatto della globalizzazione sugli equilibri globali e l'emergere di nuove potenze economiche che un tempo figuravano tra i Paesi non sviluppati. Al di là di questi nuovi scenari l'indagine ha confermato il quadro drammatico per aree quali l'Africa subsahariana e i cosiddetti «Stati falliti», in cui i processi di destatalizzazione hanno fatto naufragare ogni politica finalizzata allo sviluppo. Ritiene che un ulteriore tema significativo sia quello dei movimenti migratori e dei fenomeni ad essi connessi come, ad esempio, la condizione dei rifugiati politici. Sottolinea il valido lavoro svolto in questi anni dalle organizzazioni internazionali e dalla società civile internazionale che ha saputo riorientare la propria filosofia di intervento ed azione a favore dello sviluppo. Tutti i vari elementi raccolti hanno permesso di dare risalto ad alcuni aspetti cruciali: la necessità di pratiche di buon governo, la trasparenza ed efficacia degli aiuti nonché l'idea di affermare gli aiuti come valore aggiunto. Quest'ultima rappresenta forse la maggiore sfida tenuto conto della scarsità di strumenti di controllo. Sottolinea che i Paesi donatori sono intenti a perfezionare le politiche di cooperazione allo sviluppo nell'ottica di conferire agli aiuti tale valore aggiunto. A questo sforzo si oppone un approccio diverso, quale quello che contraddistingue la cooperazione allo sviluppo praticata da Paesi come la Cina. Non si può fare a meno di registrare che in tali casi il dialogo Sud-Sud appaia più fluido rispetto

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a quello tradizionale tra Nord e Sud del mondo.
Osserva che nel complesso quadro descritto il ruolo internazionale dell'Italia si è contratto in modo evidente. In questo contesto, la tecnica di tagli lineari e di minimizzazione delle risorse adottata dal Governo in questi anni nei confronti delle politiche di cooperazione allo sviluppo ha palesato una perdita di priorità. Occorre prendere atto della difficoltà del nostro Paese di «fare sistema» sulla scena internazionale e della necessità di ridefinire le priorità della nostra azione internazionale in termini di chiarezza ed efficienza.

Franco NARDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.