CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 luglio 2011
514.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Relazione della Commissione europea: Relazione annuale 2010 sui rapporti tra la Commissione europea e i Parlamenti nazionali.
(COM(2011)345 def.)

PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE FORMULATA DAL RELATORE

La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea;
esaminata la relazione annuale 2010 della Commissione sui rapporti con i parlamenti nazionali (COM(2011)345 def.);
premesso che:
la relazione annuale per il 2010 ed i dati disponibili per il 2011 confermano, al di là della mera attuazione delle disposizioni introdotte dal Trattato di Lisbona, il progressivo consolidamento dei rapporti tra la Commissione europea e i parlamenti nazionali che costituisce un fattore di miglioramento della qualità e della democraticità del processo decisionale europeo;
in questa prospettiva è significativo che, contestualmente alla prima attuazione del meccanismo di allerta precoce per il controllo di sussidiarietà, abbia mantenuto carattere prioritario il dialogo politico informale, strumento efficace e flessibile per la partecipazione dei parlamenti alla predisposizione e all'esame delle iniziative regolative della Commissione e modello per lo sviluppo di rapporti analoghi con le altre Istituzioni dell'Unione europea;
lo sviluppo del dialogo politico conferma la capacità delle singole assemblee di concorrere al buon funzionamento dell'Unione, in coerenza con l'articolo 12 del Trattato sull'Unione europea, intervenendo sul merito delle scelte regolative anziché limitarsi alla mera difesa delle competenze nazionali. Ciò è dimostrato dal fatto che soltanto 34 dei 211 pareri trasmessi alla Commissione dai parlamenti nazionali in merito a progetti legislativi rilevanti ai sensi del Protocollo n. 2, hanno natura di pareri motivati;
l'invio alla Commissione europea delle pronunce dei parlamenti nazionali recanti un giudizio positivo in merito alla conformità di progetti legislativi dell'UE al principio di sussidiarietà concorre a fornire argomenti di carattere giuridico e politico più articolati ai fini di una valutazione equilibrata dei medesimi progetti da parte della Commissione stessa e di altre Istituzioni dell'Unione;
va ribadita la ferma contrarietà ad ogni tentativo di stabilire in seno alla COSAC o in altre sedi di cooperazione interparlamentare meccanismi di coordinamento tra i parlamenti nazionali intesi a configurare un esercizio sostanzialmente collettivo del controllo di sussidiarietà, in contrasto con le disposizioni dei Trattati e del Protocollo n. 2;
i tempi per la trasmissione delle risposte della Commissione alle osservazioni dei parlamenti nazionali rimangono in media superiori ai due mesi e, pertanto, non sono sempre compatibili con la possibilità che i parlamenti nazionali si pronuncino nuovamente su uno stesso documento;
è condivisibile l'invito della Commissione europea ai parlamenti nazionali a privilegiare - accanto all'esame delle proposte legislative di maggiore ed effettiva rilevanza - l'esame dei documenti non

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legislativi in relazione ai quali l'impatto dell'intervento parlamentare, inserendosi in una fase precoce del processo decisionale europeo, è maggiore;
la relazione per il 2010 appare rispetto a quelle degli anni precedenti carente sotto il profilo della valutazione degli effetti concreti del dialogo politico, non indicando se ed in quale misura i pareri dei parlamenti nazionali siano stati tenuti in considerazione dalla Commissione e dalle altre Istituzioni dell'Unione nel corso del processo decisionale;
assume particolare rilevanza il riconoscimento da parte della Commissione europea del ruolo cruciale dei parlamenti nazionali ai fini dell'attuazione del semestre europeo e dei nuovi meccanismi di governance economica, tenuto anche conto del carattere prevalentemente intergovernativo e poco trasparente delle decisioni sinora assunte in materia;
è altresì apprezzabile l'impegno della Commissione a tener conto delle priorità dei parlamenti nazionali nella propria programmazione strategica; anche al fine di creare un consenso reale in merito ai temi sui quali l'Unione dovrà concentrare le proprie politiche e risorse nei prossimi anni;
è auspicabile che anche il Parlamento europeo, cui gli atti di indirizzo adottati da organi della Camera in relazioni a progetti legislativi e altri documenti dell'UE, dia espressamente conto del seguito dato ai medesimi atti;
è fondamentale per l'ulteriore sviluppo dei rapporti tra Commissione europea e parlamenti nazionali l'uso di tutte le lingue ufficiali dell'Unione o, quanto meno, del più ampio numero possibile di lingue, che oltre a rispondere a precisi obblighi imposti dal Trattato favorisce una interlocuzione articolata sul merito delle questioni,
sottolineato che:
in relazione ad alcuni atti o documenti dell'UE ai pareri espressi dalla XIV Commissione non ha fatto seguito l'approvazione di documenti finali da parte delle commissioni di merito o l'approvazione è intervenuta con forte ritardo;
le Commissioni di merito dovrebbero procedere in modo più sistematico e tempestivo all'esame dei progetti di atti e documenti dell'Unione europea;
rilevata altresì l'esigenza che il presente documento finale sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico informale,
esprime

UNA VALUTAZIONE POSITIVA

con le seguenti osservazioni:
a) la Commissione europea, in coerenza con il regime linguistico previsto dai Trattati, dovrebbe rendere tempestivamente disponibili ai parlamenti nazionali, nelle rispettive lingue ufficiali, la più ampia tipologia possibile di documenti, con particolare riferimento alle valutazioni di impatto sulle proposte legislative;
b) sarebbe necessario ridurre i tempi per la trasmissione delle risposte della Commissione ai pareri dei parlamenti nazionali ed assicurare che le risposte stesse diano conto in modo più puntuale del seguito dato ai rilievi formulati in tali pareri;
c) la Commissione europea e le altre Istituzioni competenti dovrebbero motivare in modo più analitico la conformità delle proprie proposte legislative sotto il profilo della sussidiarietà, fornendo, in coerenza con il Protocollo n. 2, indicatori qualitativi e quantitativi;
d) è auspicabile che le prossime relazioni annuali sui rapporti tra la Commissione europea e i parlamenti nazionali indichino - anche sulla base di alcuni esempi concreti - come i pareri dei parlamenti nazionali sono stati tenuti in considerazione dalla Commissione stessa ed eventualmente dalle altre Istituzioni dell'Unione nell'ambito del processo decisionale

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nonché se, in linea generale, essi sostengono la posizione dei rispettivi governi o configurino posizioni autonome o addirittura alternative;
e) al fine di consentire ai parlamenti nazionali di intervenire adeguatamente, secondo le rispettive procedure e competenze, nell'ambito dei meccanismi di governance economica, sarebbe utile che la Commissione trasmettesse tempestivamente ai parlamenti stessi, oltre ai documenti ufficiali, ogni ulteriore elemento di informazione e valutazione utile;
f) è necessario che la Commissione europea dia piena e tempestiva attuazione, per le parti di sua competenza, oltre che al controllo di sussidiarietà, anche a tutte le altre prerogative dei parlamenti nazionali introdotte dal Trattato di Lisbona. In particolare, la Commissione europea dovrebbe accelerare, assicurando il coinvolgimento dei parlamenti nazionali, la predisposizione dei regolamenti che definiranno, ai sensi degli articoli 85 e 88 del Trattato sul funzionamento dell'Unione, le modalità di associazione dei parlamenti stessi alla valutazione dell'attività di Eurojust ed al controllo delle attività di Europol;
g) sarebbe opportuno che, a partire dal programma di lavoro per il 2012, la Commissione desse conto in modo espresso delle indicazioni pervenute al riguardo dai parlamenti nazionali e del seguito dato ad esse.