CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 giugno 2011
496.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Risoluzione n. 7-00584 Narducci: Sulla tutela dei lavoratori frontalieri nella Repubblica di San Marino

NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,
premesso che:
la Repubblica di San Marino vive una crisi finanziaria ed economica senza precedenti, che si sta aggravando, con una conseguente perdita di posti di lavoro: 900 in meno nel 2010, di cui 400 italiani frontalieri, 150 licenziamenti nel 2011 in 66 aziende;
la riorganizzazione del sistema finanziario secondo i parametri dell'OCSE, nel quadro della lotta ai «paradisi fiscali», ha prodotto evidentemente un riallineamento della finanza pubblica sanmarinese, che a fine anno prevede un passivo di 300 milioni di euro;
per far fronte alla crisi economica, il Governo di San Marino ha varato, in dicembre 2010, una finanziaria di tagli e misure di risanamento che per la copertura parziale del succitato deficit prevede entrate pari a 12 milioni di euro derivanti da una tassazione supplementare, ovvero dalla mancata detrazione del 9 per cento (con un prelievo che varia da cento a quattrocento euro mensili) applicata solo sulle buste paga dei lavoratori frontalieri italiani, che sono oltre 6 mila, in maggioranza residenti nelle province di Rimini, Pesaro e Forlì;
tale tassa, che suscita profonde perplessità sul piano del principio di non discriminazione, determina un peggioramento delle condizioni salariali dei lavoratori frontalieri italiani occupati a San Marino, crea un'ingiustificata sperequazione tra colleghi che svolgono le stesse mansioni non garantendo quindi la parità di trattamento, delle tutele e dei diritti. Il tema dell'uguaglianza dei trattamenti sui luoghi di lavoro è un elemento fondamentale e la sua mancata applicazione viene percepita dai frontalieri italiani come una vera e propria discriminazione che li classifica come lavoratori di serie B;
inoltre, la mancata detrazione si somma al mancato aggiornamento della franchigia detraibile dal reddito tassabile, stabilita dalla legge finanziaria italiana in favore dei frontalieri, franchigia ferma da otto anni a 8.000 euro;
la tassa supplementare sui frontalieri ha provocato la ferma protesta dei lavoratori frontalieri italiani che hanno segnalato il loro stato di disagio al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento;
il Consiglio sindacale interregionale (CSIR) San Marino-Emilia Romagna-Marche ha sollevato l'eccezione di incostituzionalità della norma dell'articolo 56 della legge finanziaria scorsa, inoltrando ricorso al collegio dei garanti di San Marino, l'equivalente della nostra Corte costituzionale. Tale organo ha tuttavia rigettato il ricorso confermando la costituzionalità della tassazione supplementare a carico dei frontalieri;
occorre intervenire affinché non vengano permesse discriminazioni verso i

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lavoratori italiani, peraltro in contrasto con le norme internazionali,

impegna il Governo:

ad assumere gli atti formali più opportuni verso la Repubblica di San Marino al fine di ripristinare la tutela dei lavoratori frontalieri italiani ivi occupati;
a tenere costantemente informato il Parlamento degli sviluppi del caso.
(8-00126)
«Narducci, Vannucci, Marchioni».

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ALLEGATO 2

Interrogazione 5-04872 Di Stanislao: Sul contributo italiano a banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale per il 2011

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'interrogazione n. 5-04872 l'Onorevole Di Stanislao ed altri pongono quesiti in ordine all'impegno italiano in Banche e Fondi multilaterali di sviluppo.
Al riguardo, si fa presente che ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 49 del 1987, annualmente viene presentata al Parlamento la Relazione sull'attività di Banche e Fondi multilaterali di sviluppo e sulla partecipazione finanziaria italiana ai citati Organismi, in allegato alla Relazione sulla Cooperazione allo Sviluppo della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
In particolare, secondo la prassi seguita, entro il mese di settembre di ogni anno la Relazione viene consegnata agli uffici del Ministero degli Affari Esteri, che provvedono all'inoltro della stessa al Parlamento, dopo l'approvazione del CIPE.
L'ultima Relazione trasmessa non riguarda le attività svolte nel 2008, come sostenuto nell'interrogazione, bensì quelle relative al 2009. Tale Relazione è stata redatta nei tempi previsti e il 5 maggio 2011 è stata approvata dal CIPE.
Pertanto, le informazioni richieste relative all'anno 2009 sono contenute in tale Relazione.
Per quanto riguarda le attività dell'anno 2010, la Relazione è in via di elaborazione e, come di consueto, sarà completata entro il mese di settembre 2011.
Per far fronte alle esigenze di informazione del Parlamento, nella Relazione si tiene conto anche dei più recenti sviluppi dell'attività di Banche e Fondi e, quindi, nel testo che fa riferimento all'anno 2009 sono stati inseriti anche alcuni dati disponibili aggiornati al 2010.
In particolare, nella Relazione del 2009 si trovano anche le informazioni relative alla quinta ricostituzione delle risorse del Fondo globale per l'ambiente (il cui negoziato si è concluso nel maggio 2010) e alla dodicesima ricostituzione delle risorse del Fondo africano di sviluppo (il cui negoziato si è concluso i primi di settembre 2010). Il testo contiene anche le informazioni sulla fase iniziale del negoziato per la sedicesima ricostituzione delle risorse dell'IDA, che si è concluso nel dicembre 2010 e di cui si darà conto in modo completo nella Relazione in via di elaborazione.
Inoltre, giova precisare che gli impegni assunti in tali sedi sono sempre subordinati all'approvazione del Parlamento che, di norma, si esplicita in un provvedimento legislativo fondato su una relazione tecnica e illustrativa che descrive nei dettagli il processo in atto. Dei negoziati attualmente in corso, la cui conclusione è prevista per l'inizio del 2012, si potrà dare conto, in parte, anche nella Relazione relativa all'anno 2010.
Sulla questione il Ministero degli Affari Esteri ha comunicato che le Linee guida strategiche della Cooperazione italiana per il triennio 2011-2013 contengono una sezione

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specifica, che viene aggiornata annualmente, sul «volume delle risorse totali disponibili», elaborata sulla base delle risorse finanziarie stanziate dalla legge di stabilità 2011 e dalla legge di bilancio 2011-2013.
In tale sezione sono riportati i contributi obbligatori che la stessa Legge di bilancio stanzia in favore degli Organismi Internazionali attivi nel settore dello sviluppo (tra i quali CIHEAM, UNIDO, UNICRI, UNICEF, IDLO, UNCCD, FAO, PAM, IFAD). Per quanto riguarda poi i contributi volontari alle Agenzie internazionali, essi vengono assegnati sulla base delle priorità settoriali indicate nelle stesse Linee guida (sicurezza alimentare, salute e istruzione e accesso all'energia) dal Comitato Direzionale della Cooperazione allo Sviluppo, le cui decisioni sono rese pubbliche sul sito Internet del Ministero stesso.
Nel quadro generale dei temi sollevati nell'interrogazione, il Ministero degli Affari Esteri conferma il forte impegno per la definizione, in sinergia con quello dell'Economia e delle Finanze, di una visione strategica complessiva del «Sistema Italia di cooperazione allo sviluppo», al fine di ottimizzare la partecipazione di tutti gli interessati nazionali del settore, pubblici e privati, a beneficio dell'azione condotta a livello internazionale dal nostro Paese.