CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 ottobre 2011
544.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI.

La seduta comincia alle 14.

Indagine conoscitiva sul reclutamento del personale militare dei ruoli della truppa, a dieci anni dal decreto legislativo n. 215 del 2001.
Audizione del Direttore del Centro nazionale di selezione e reclutamento dell'Arma dei carabinieri, Col. Antonio Paparella.
(Svolgimento e conclusione).

Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul

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canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione.

Il colonnello Antonio PAPARELLA, Direttore del Centro nazionale di selezione e reclutamento dell'Arma dei carabinieri, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono, per formulare quesiti e osservazioni, i deputati Edmondo CIRIELLI, presidente, Gianfranco PAGLIA (FLpTP), Augusto DI STANISLAO (IdV), Pier Fausto RECCHIA (PD), Franco GIDONI (LNP), Federica MOGHERINI REBESANI (PD) e Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD).

Antonio PAPARELLA, Direttore del Centro nazionale di selezione e reclutamento dell'Arma dei carabinieri, replica ai quesiti e alle osservazioni dei deputati intervenuti.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

RISOLUZIONI

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.45.

7-00700 Cirielli: sulla tempestiva adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri finalizzato all'erogazione degli assegni una tantum al personale individuato dal decreto-legge n. 27 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2011 e sul trattamento retributivo del medesimo personale.
7-00710 Rugghia: Sulla tempestiva adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri finalizzato all'erogazione degli assegni una tantum al personale individuato dal decreto-legge n. 27 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2011 e sull'eventuale riconoscimento di benefici fiscali.
(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, avverte che, vertendo sulla stessa materia, ove non vi siano obiezioni, la discussione delle risoluzioni all'ordine del giorno sarà svolta congiuntamente.

La Commissione consente.

Edmondo CIRIELLI, presidente, illustra la risoluzione a sua firma sulla procedura di corresponsione degli assegni una tantum in favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, prevista dal recente decreto-legge n. 27 del 2011.
Tale personale è stato anch'esso colpito dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali disposto dall'articolo 9, comma 21, del decreto legge n. 78 del 2010, che ha sostanzialmente congelato ai livelli del 2010 il trattamento retributivo onnicomprensivo per il triennio 2011-2013. Ricorda quindi che, per garantire al comparto difesa e sicurezza la possibilità di recuperare quota parte della progressione economica, il citato decreto-legge n. 27 prevedeva la corresponsione di assegni una tantum, da erogare sulla base di un provvedimento del

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Presidente del Consiglio, su proposta dei Ministri competenti, che definisse «le misure e la ripartizione tra i ministeri interessati delle risorse» confluite all'apposito fondo (istituito dall'articolo 8, comma 11-bis, del richiamato decreto-legge n. 78 del 2010).
A distanza di più di sette mesi dall'entrata in vigore della richiamata disciplina, il previsto decreto di riparto non è stato ancora adottato. Segnala, al riguardo che il tenore letterale della disposizione, oltre a non indicare alcun termine per l'emanazione dell'atto secondario, non chiarisce nemmeno se esso debba avere carattere annuale.
L'atto di indirizzo a sua firma intende quindi principalmente stimolare l'azione dell'Esecutivo a procedere speditamente ad approvare il suddetto decreto e, in più, a orientare l'interpretazione della norma nel senso di conferire al medesimo decreto carattere annuale, in coerenza con gli obiettivi del testo legislativo di ristoro dei tagli subiti. Ove le attuali dotazioni del fondo si rivelassero insufficienti a coprire l'intero triennio, si esplicita l'impegno ad integrare le risorse, anche attingendo ai risparmi sulle missioni internazionali di pace e al Fondo unico giustizia, secondo quanto già previsto nel citato decreto-legge n. 27.
Funzionale a siffatto obiettivo è anche la richiesta rivolta al Governo di riferire alle Commissioni sui criteri adottati nella predisposizione dello schema di decreto, anche con riferimento alla pensionabilità delle misure una tantum e all'esigenza di garantire al personale interessato l'integrale ristoro dei tagli subiti per l'anno 2011.
Infine, la risoluzione mira ad evitare che il comparto subisca la proroga del blocco stipendiale anche per il 2014 che - ai sensi dell'articolo 16, comma 1, lett. b) del decreto-legge n. 98 del 2011 - può essere disposta con apposito regolamento di delegificazione. Oltre che ingiustamente penalizzanti, siffatti meccanismi si sono dimostrati sin dall'inizio di problematica applicazione per le peculiarità del comparto, soprattutto per la fattispecie relativa agli effetti economici delle progressioni di carriera. Ciò in quanto, nell'ambito delle Forze armate, vige un rigoroso sistema gerarchico-funzionale nel quale il «grado» è una componente imprescindibile degli assetti organizzativi ed è strettamente connesso al livello di responsabilità sul piano amministrativo e finanche penale.
Sostanzialmente, la risoluzione vuole dare impulso all'attuazione di norme approvate dal Parlamento e che i destinatari legittimamente attendono. Auspica, pertanto, che la risoluzione possa riscontrare consensi unanimi, indipendentemente dalle posizioni assunte dalle forze politiche in sede di approvazione del decreto-legge n. 27 del 2011.

Antonio RUGGHIA (PD) evidenzia che le due risoluzioni in esame presentano contenuti in larga parte coincidenti. Anche il proprio atto di indirizzo intende infatti attuare il decreto-legge n. 27 del 2011 al fine di dare una concreta risposta alle attese del comparto difesa e sicurezza. Gli operatori del settore hanno subito un blocco salariale i cui effetti sono apparsi ancora più gravi di quelli verificatisi in altri ambiti del pubblico impiego, a causa della mancata corresponsione dei trattamenti di omogeneizzazione, degli assegni funzionali e degli incrementi non connessi a promozioni, che sarebbero maturati nel corso del triennio.
La parte dispositiva della risoluzione a sua prima firma reca sostanzialmente i medesimi impegni formulati nell'altra risoluzione, differenziandosi solo per un ulteriore impegno, volto a stimolare il Governo a prevedere benefici fiscali a favore del personale che non appartiene al servizio permanente delle Forze armate, per ridurre il carico fiscale che grava su redditi indubitabilmente modesti.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA esprime apprezzamento per i contenuti degli atti di indirizzo, che reputa complessivamente condivisibili. Ai fini dell'espressione del parere del Governo sugli impegni formulati nelle risoluzioni, si riserva di

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svolgere i dovuti approfondimenti, anche in ordine alla possibilità di introdurre benefici fiscali a favore di talune categorie di personale, come prefigurato nella sola risoluzione presentata dall'onorevole Rugghia. Occorre infatti valutare concretamente la stessa possibilità di dare seguito all'impegno senza una specifica previsione legislativa, nonché l'esigenza di una quantificazione degli effetti sul piano finanziario. Invita quindi il presentatore a valutare l'opportunità di riformulare il testo, inserendo tali contenuti in termini eventuali e nella sola parte motiva.

Franco GIDONI (LNP) nel ricordare che un'ipotesi di franchigia fiscale, analoga a quella prefigurata nella risoluzione del deputato Rugghia, era già stata valutata negativamente dalla Commissione Bilancio, dichiara di accogliere l'invito del Presidente a cercare una convergenza su un testo che rappresenti la posizione unanime della Commissione.

Augusto DI STANISLAO (IdV) si associa alla richiesta di addivenire ad una posizione di sintesi rappresentativa di tutte le forze politiche, segnalando che sarebbe stato più produttivo muoversi in tal senso ancor prima di incardinare i lavori in Commissione. Auspica tuttavia che gli impegni assunti dal Governo non siano poi disattesi nei fatti, come frequentemente avvenuto.

Edmondo CIRIELLI, presidente, precisa di aver presentato la sua risoluzione proprio allo scopo di raccogliere su di essa il maggior consenso possibile e che, in tal senso, aveva informalmente sollecitato la sottoscrizione del testo da parte dei rappresentanti dei diversi gruppi in Commissione.

Antonio RUGGHIA (PD) rileva che i suggerimenti di riformulazione avanzati dal rappresentante del Governo possano essere accolti, consentendo così una sostanziale convergenza tra i due atti di indirizzo.

Riccardo MAZZONI (PdL) manifesta pieno apprezzamento per l'iniziativa del presidente Cirielli e per la disponibilità espressa dai gruppi di convergere su un'unica posizione.

Gianfranco PAGLIA (FLpTP) esprime, anche da parte del suo Gruppo, convinto sostegno alle risoluzioni in esame, che potrebbero essere più utilmente sintetizzate in un unico testo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, preso atto dell'orientamento unanime della Commissione, si riserva di presentare un testo unificato delle risoluzioni, aperto alla sottoscrizione di tutti i rappresentanti dei gruppi in Commissione. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4517 Governo, approvato dalla 1a Commissione permanente del Senato
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del disegno di legge in oggetto.

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, osserva che il disegno di legge del Governo C. 4517, sul quale la Commissione Difesa è chiamata a esprimere il parere alla Commissione Affari costituzionali, intende

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regolare i rapporti tra lo Stato Italiano e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, sulla base dell'intesa stipulata il 4 aprile 2007.
Ricorda, quindi, che il testo dell'intesa - firmata dal Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore e dal Presidente della Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale - è stato elaborato, dopo lunghe trattative iniziate il 21 novembre 2000, dalla Commissione interministeriale all'uopo istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Come noto, l'articolo 8, terzo comma, della Costituzione stabilisce che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica sono regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze. In tale materia, dunque, opera una riserva di legge rinforzata, caratterizzata da aggravamenti procedurali, che non consente la modifica, l'abrogazione o la deroga di tali leggi se non mediante leggi ordinarie che abbiano seguito la stessa procedura bilaterale di formazione. Al riguardo, si è affermata una prassi parlamentare che, pur non escludendo in assoluto l'emendabilità dei testi, restringe l'ambito di intervento del Parlamento a modifiche di carattere non sostanziale, quali quelle dirette ad integrare o chiarire il disegno di legge, o ad emendarne le parti che non rispecchiano fedelmente l'intesa.
Osserva, quindi, che in Italia, i fedeli del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli sono circa 150.000 e che la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, con sede a Venezia, è stata riconosciuta dallo Stato italiano come ente di culto con Decreto del Presidente della Repubblica 16 luglio 1998.
Ricorda, altresì, che le confessioni i cui rapporti sono regolati per legge sono: la Tavola valdese, le Assemblee di Dio in Italia, la Chiesa cristiana avventista del 7o giorno, l'Unione delle comunità ebraiche italiane, l'Unione cristiana evangelica battista d'Italia e la Chiesa evangelica luterana in Italia.
Come evidenziato dalla relazione illustrativa, il testo è stato elaborato sulla falsariga delle intese già concluse, per quanto adattate alle esigenze della Sacra arcidiocesi ortodossa, ed è stato oggetto del parere della Commissione consultiva per la libertà religiosa, istituita presso la Presidenza del Consiglio.
Il provvedimento, composto da 27 articoli, è stato approvato dalla I Commissione del Senato in sede deliberante (AS 2233).
Illustra, dunque, i contenuti di particolare interesse della Commissione Difesa soffermandosi sull'articolo 3, comma 3 che, nel caso di ripristino del servizio obbligatorio di leva, in attuazione delle disposizioni della legge 14 novembre 2000, n. 331, sancisce il diritto dei ministri di culto dell'Arcidiocesi, su loro richiesta, a essere esonerati dal servizio militare o ad essere assegnati al servizio civile. Evidenzia, quindi, l'articolo 4, che, al comma 1, disciplina l'assistenza spirituale ai militari ortodossi, appartenenti a parrocchie dell'Arcidiocesi, sancendo il loro diritto a partecipare, nei giorni e nelle ore fissate e nel rispetto delle esigenze di servizio, alle attività religiose ed ecclesiastiche ortodosse che si svolgono nelle località dove si trovano per ragioni del loro servizio militare. Il successivo comma 2 prevede inoltre che - qualora non esistano chiese dell'Arcidiocesi nel luogo ove prestano il servizio - gli stessi militari appartenenti a parrocchie dell'Arcidiocesi possano comunque ottenere, nel rispetto di particolari esigenze di servizio, il permesso di frequentare la chiesa ortodossa più vicina nell'ambito provinciale o regionale, previa dichiarazione del sacerdote della parrocchia dell'Arcidiocesi competente per territorio. Infine, il comma 3, in caso di loro decesso in servizio, prevede che il comando militare competente adotti, d'intesa con i familiari del defunto, le misure necessarie ad assicurare che le esequie siano celebrate dai ministri di culto dell'Arcidiocesi.
In conclusione, non ravvisando nel provvedimento profili di particolare problematicità

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per la Commissione, propone di esprimere parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4518 Governo, approvato dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del disegno di legge in oggetto.

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, per quanto concerne le osservazioni di carattere generale relative al disegno di legge del Governo recante «norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia» (C. 4518), richiama integralmente contenuti della relazione da lui svolta sul provvedimento al precedente punto all'ordine del giorno.
Evidenzia, quindi, che anche l'intesa per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, le cui trattative sono iniziate il 30 gennaio 2001, è stata siglata il 4 aprile 2007 dal Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore e dal Presidente di tale confessione.
Ricorda che la Chiesa apostolica è un movimento internazionale missionario che si è costituito nella Chiesa apostolica in Italia il 15 dicembre 1973, con articolazioni su tutto il territorio nazionale, la cui sede italiana è stabilita a Grosseto. Il numero dei fedeli è stimato in circa 5.500 unità.
Sottolinea, inoltre, che il provvedimento, per la parti di competenza della Commissione difesa, reca contenuti pressoché identici a quelli già illustrato nella precedente relazione, salvo alcune precisazioni che illustra.
In particolare, evidenzia che il testo del provvedimento dispone che i ministri di culto con cura di anime siano dispensati dalla chiamata alle armi (articolo 3, comma 3). Inoltre, è previsto che gli stessi ministri di culto, al fine di prestare assistenza spirituale, hanno il diritto di accedere alle caserme e di organizzare apposite riunioni in locali predisposti in accordo con l'autorità militare competente che è dunque tenuta a mettere a disposizione i locali necessari e a consentire l'affissione di appositi avvisi (articolo 4, commi 4 e 5). È altresì riconosciuto ai ministri di culto, che siano anche militari in servizio o prestino servizio civile, la facoltà di svolgere, unitamente agli obblighi di servizio, anche il loro ministero di assistenza spirituale nei confronti dei militari che lo richiedano (articolo 4, comma 6). Infine, viene garantita esplicitamente la facoltà per gli appartenenti alla Chiesa apostolica in Italia di essere assegnati, su loro richiesta, al servizio civile, in caso di ripristino del servizio di leva obbligatorio, nonché la facoltà di richiedere di poter svolgere il servizio militare in attività di protezione e di assistenza civile (articolo 5).
In conclusione, non ravvisando neanche in tale provvedimento profili di particolare problematicità per la Commissione, propone di esprimere parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 15.10.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al codice dell'ordinamento

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militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
Atto n. 404.

SEDE CONSULTIVA

Legge comunitaria 2011.
C. 4623 Governo.

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2010.
Doc. LXXXVII, n. 4.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare.
C. 3626 Chiappori e C. 3943 Di Stanislao.