CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 novembre 2011
557.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 8 novembre 2011. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 14.10.

Nuove norme in materia di rappresentanza degli italiani all'estero.
C. 4398, approvata dal Senato, e abb. C. 94 Tremaglia, C. 113 Angeli, C. 114 Angeli, C. 1883 Picchi, C. 2005 Zacchera, C. 2207 Porta, C. 2282 Gianni Farina, C. 2397 Razzi, C. 2410 Bucchino, C. 2562 Ricardo Antonio Merlo, C. 3065 Porta e C. 3574 Calearo.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato da ultimo nella seduta del 6 ottobre scorso.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, rileva l'opportunità che, essendosi concluso il ciclo di approfondimenti istruttori richiesti, i gruppi esprimano il proprio orientamento sul prosieguo dei lavori della Commissione.

Franco NARDUCCI (PD), relatore, ritiene che gli importanti elementi emersi nel corso delle audizioni svolte impongono lo svolgimento di un dibattito approfondito sulle numerose questioni oggetto di iniziativa legislativa.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA assicura sin da ora la piena disponibilità del Governo ad una partecipazione qualificata e costruttiva ai lavori della Commissione sui provvedimenti in titolo.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire

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rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Martedì 8 novembre 2011. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 14.05.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Proposta relativa alla posizione comune dell'Unione europea per il quarto forum ad alto livello di Busan sull'efficacia degli aiuti.
COM(2011)541 def.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che nella seduta del 12 ottobre scorso il Comitato permanente sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio ha svolto l'esame istruttorio della comunicazione in titolo. Nel corso del dibattito è stata evidenziata l'opportunità che la Commissione adotti in sede plenaria un documento finale, a norma del comma 2 del citato articolo 127 del Regolamento.

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, quanto ai contenuti della Comunicazione richiama la relazione già esposta in occasione dell'esame istruttorio presso il Comitato permanente, in cui è stata illustrata l'analisi, condotta a livello europeo, sui progressi e sui ritardi maturati dalla comunità internazionale sui temi dello sviluppo, nonché le proposte elaborate dalla Commissione europea per realizzare gli impegni assunti a Roma, Parigi ed Accra, anche in vista della scadenza del 2015. Sul piano dei principi sottolinea che la proposta dell'Unione europea dà particolare enfasi al principio della titolarità democratica, quale punto di riferimento fondamentale per una nuova strategia internazionale sul versante dell'efficacia degli aiuti. Richiama quindi gli esiti del dibattito, svoltosi presso il Comitato, in cui è emersa la centrale questione della prevedibilità e della frammentarietà degli aiuti, secondo le linee di indirizzo già elaborate dal documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, approvato dalla Commissione nel mese di febbraio. Il dibattito ha quindi individuato due lacune del provvedimento in esame e, segnatamente, la mancata esplicita indicazione dell'Africa come area di riferimento privilegiato per il miglioramento delle politiche di aiuto, soprattutto da parte europea; inoltre, l'assenza di ogni riferimento ai soggetti cui spetta per vocazione la gestione di ogni processo che possa definirsi «democratico» e cioè i Parlamenti nazionali, il cui apporto è essenziale per garantire trasparenza e prevedibilità delle risorse. Tale richiamo appare tanto più urgente e doveroso nella presente situazione di crisi economica in atto a livello internazionale.
Alla luce di queste considerazioni presenta una proposta di documento finale, che, in vista del parere che sarà espresso dalla XIV Commissione, dà rilievo ai contenuti illustrati e che, come aspetto innovativo, richiama gli esiti del recente vertice G20, svoltosi di recente a Cannes, dove sono state assunte decisioni fondamentali sui temi che qui interessano (vedi allegato).

Il sottosegretario Alfredo MANTICA fa presente che il Governo, alla luce dei tempi disponibili, potrà tenere conto del documento finale non più in sede europea ma in occasione del Forum di Busan. Dichiarando di condividere gli indirizzi espressi dalla proposta di documento, indica tre questioni che orienteranno la partecipazione del Governo italiano all'appuntamento nella Repubblica di Corea. La prima concerne l'attuazione degli impegni

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assunti a partire dal Forum di Roma e da quello di Accra, che hanno innovato la cultura internazionale in tema di sviluppo favorendo la logica della verifica dei risultati e la pratica degli aiuti al bilancio dei Paesi riceventi. La seconda questione riguarda il focus su piani nazionali, da intendere in modo complessivo e sicuramente inclusivi del tema dello sviluppo della democrazia. Per quanto riguarda l'Africa, fa presente che storicamente i significativi contributi erogati anche dal nostro Paese a tale continente non hanno sortito l'effetto auspicato di uscita dal sottosviluppo, laddove il caso indiano fa comprendere che gli aiuti allo sviluppo non necessariamente innescano la sconfitta della povertà e la crescita. La terza questione concerne la necessità di ricondurre sotto l'egida delle Nazioni Unite tutti i soggetti che oggi contribuiscono alle politiche globali per lo sviluppo, al cui novero vanno aggiunte anche le fondazioni governative.

Mario BARBI (PD) esprime l'apprezzamento del suo gruppo per la proposta di documento finale, elaborata dal relatore. Sul piano del metodo esprime rammarico per la mancata interazione tra Governo e Parlamento nella lunga fase di lavori preparatori del Forum di Busan e per la possibilità di contribuire al processo decisionale soltanto a pochi giorni dallo svolgimento di tale vertice. Ritiene che l'appuntamento di Busan avrebbe potuto rappresentare un'occasione per lavorare sul principio di trasparenza, su cui il Governo italiano deve ancora compiere significativi progressi, anche alla luce degli esiti della discussione svolta presso l'Assemblea delle mozioni approvate lo scorso 26 ottobre e del lavoro svolto dal Comitato permanente.

Gianpaolo DOZZO (LNP), nel preannunciare il consenso del suo gruppo sulla proposta di documento finale, richiama le considerazioni svolte presso l'Assemblea sugli esiti deludenti di vertici internazionali come quello che si prefigura a Busan. Auspica che questo appuntamento sortisca effetti positivi essendo finalizzato a fissare criteri di controllo più stringenti sull'impiego delle risorse destinate alle politiche per lo sviluppo.

Stefano STEFANI, presidente, in attesa che la XIV Commissione esprima il parere di competenza, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America Centrale, dall'altra.
COM(2011)679 def.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, ricorda che il provvedimento in esame, che è dal 25 ottobre scorso è all'ordine del giorno del Consiglio dell'Unione, costituisce lo strumento giuridico per la conclusione dell'Accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America centrale, dall'altra. In occasione del vertice Unione europea - America latina e Caraibi, tenutosi a Vienna del maggio 2006, i capi di Stato e di governo dell'Unione europea e di alcune repubbliche dell'America centrale hanno deciso di avviare negoziati in previsione di un accordo di associazione tra la due regioni, compreso un accordo di libero scambio. I negoziati sono iniziati nell'ottobre del 2007 e si sono conclusi nel maggio del 2010. Il testo dell'Accordo è stato siglato il 22 marzo 2011; i paesi centroamericani firmatari sono Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama.
L'Accordo si basa sui principi del rispetto della democrazia e dei diritti umani, dello sviluppo sostenibile con particolare attenzione alla realizzazione degli Obiettivi del Millennio, nell'affermazione dello stato di diritto, della buona governance

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e del contrasto alla corruzione. Il dialogo politico mira a sviluppare un partenariato politico privilegiato fondato sui principi che sono alla base dell'Accordo. L'Accordo dedica ampio spazio al tema della cooperazione che dovrebbe manifestarsi con azioni concrete in tutti gli aspetti di interesse comune, inclusi lo sviluppo economico, la coesione sociale, l'utilizzo delle risorse naturali, la cultura, le scienze e il diritto.
Sottolinea che la parte più rilevante dell'Accordo è dedicata alle relazioni commerciali e definisce le condizioni che permetteranno agli operatori economici di sfruttare le opportunità e le complementarità emergenti tra le rispettive economie. L'applicazione dell'Accordo permetterà di esonerare completamente gli esportatori dell'UE di prodotti industriali e della pesca nell'America centrale dal pagamento di dazi doganali e ridurrà la possibilità, per l'America centrale, di adottare barriere non tariffarie in settori importanti. L'America centrale, da parte sua, potrà beneficiare di un nuovo importante accesso al mercato dell'UE, in particolare per le sue principali esportazioni agricole: banane, zucchero, carni bovine e rum, e l'Unione concederà l'esenzione totale dei dazi per i prodotti industriali e della pesca originari dell'America Centrale.
Segnala che nel 2010 l'Unione europea ha esportato in America centrale beni per un valore di 4,5 miliardi di euro a fronte di 7,6 miliardi di importazioni, risultando essere il secondo partner commerciale della regione dopo gli Stati Uniti. L'entrata in vigore delle disposizioni dovrebbe, oltre ad un aumento dell'interscambio, portare da parte europea ad un minore esborso per dazi doganali per 87 milioni di euro annui e contribuire ad una crescita del PIL dei Paesi centroamericani stimata in uno spettro che va dallo 0,5 per cento in Nicaragua fino al 3,5 per cento in Costa Rica.
Poiché gli Stati membri dell'Unione europea sono parti dell'Accordo, essi devono ratificarlo secondo le rispettive procedure interne. Affinché la parte «Commercio» dell'accordo possa essere rapidamente applicata in attesa della sua ratifica da parte di tutti gli Stati membri, la Commissione propone che sia applicata in via provvisoria e si dichiara pronta a collaborare con il Consiglio e il Parlamento europeo per consentirne l'attuazione nel 2012.
Sottolinea che l'Italia mantiene forti legami con i Paesi dell'America Centrale, in cui peraltro molti esponenti politici di rilievo sono di origine italiana, e che anche a livello parlamentare vi sono relazioni proficue, come testimoniato anche dalla importante missione della Commissione nell'area, svolta insieme ai colleghi Narducci e Biancofiore nel febbraio del 2009.
Auspica pertanto una rapida conclusione dell'Accordo ed invita il Governo italiano ad adoperarsi in sede europea per garantire l'applicazione provvisoria delle disposizioni relative alla liberalizzazione degli scambi commerciali. Ritiene, infatti, che nella difficilissima situazione economica internazionale una maggiore apertura dei mercati rappresenti un obiettivo irrinunciabile.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA evidenzia che l'Accordo presenta una natura mista, con molte disposizioni di materia esclusivamente comunitaria mentre altre investono le competenze degli Stati membri, che devono pertanto procedere alle opportune ratifiche.
Associandosi alle parole del relatore sulle motivazioni dell'Accordo, manifesta la piena disponibilità del Governo a procedere all'attuazione delle disposizioni sul commercio già a partire dal 1o gennaio 2012.

Gianpaolo DOZZO (LNP) richiama l'attenzione dei colleghi sul fatto che l'Accordo debba tutelare con efficacia i prodotti ad indicazione geografica protetta che rappresentano il punto di forza dell'agricoltura europea ed in particolare di quella italiana. Invita, pertanto, ad un approfondimento sul tema. Sottolinea positivamente il rilievo posto sul corretto impiego dei pesticidi in agricoltura e più in generale manifesta apprezzamento per

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l'impostazione basata sull'idea di sviluppo sostenibile.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA ricordando che l'idea forza dell'accordo è quella della complementarietà fra il sistema industriale europeo e un'area a forte vocazione agro-alimentare come l'America Centrale, con una produzione tendenzialmente diversificata rispetto a quella del nostro continente, dichiara di comprendere le preoccupazioni dell'onorevole Dozzo e di ritenere quindi utile una maggiore attenzione al tema da lui sollevato.

Enrico PIANETTA (PdL) sottolinea che la dimensione della liberalizzazione degli scambi appare prioritaria nell'Accordo in esame, che giudica favorevolmente nella misura in cui esso è in grado di assicurare all'Unione europea parità di trattamento rispetto agli altri attori del commercio internazionale, Chiede, pertanto, che anche su questo aspetto si effettui il necessario approfondimento.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta al fine di effettuare gli approfondimenti richiesti dai colleghi ed in attesa del parere della Commissione Politiche dell'Unione europea.

La seduta termina alle 14.45.