CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 giugno 2011
490.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO
Pag. 230

ALLEGATO

Sulla missione a Roma del 19 aprile 2011 presso il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri.

COMUNICAZIONI

Nella giornata di martedì 19 aprile 2011, una delegazione della Commissione difesa, formata dal Presidente Edmondo Cirielli e dai deputati, Giuseppe Moles, Salvatore Cicu, Gianfranco Paglia, Franco Gidoni, Francesco Bosi e Pier Fausto Recchia, si è recata in missione presso il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, in Roma.
In questa occasione la delegazione ha in primo luogo interloquito con il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Leonardo Gallitelli, con il vice comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Corrado Borruso e con il Capo di stato maggiore del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Arturo Esposito.
Successivamente, nel corso del briefing curato dal Capo del I Reparto del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Brigata Angelo Agovino, la delegazione ha potuto apprezzare i numerosi e complessi compiti affidati all'Arma dei Carabinieri, in Patria e all'estero, e la sua organizzazione funzionale: addestrativa, territoriale, mobile, speciale e quella di polizia militare.
In particolare, il generale Agovino, dopo aver ricordato i principali riferimenti normativi che riguardano l'Arma dei Carabinieri e che la caratterizzano quale forza di polizia militarmente ordinata con il rango di Forza armata, ha illustrato le molteplici attività istituzionali dell'Arma, ripartite fra le sue diverse organizzazioni funzionali e sottoposte alla direzione, al coordinamento e al controllo del Comandante generale.
Particolare attenzione è stata riservata all'illustrazione dell'organizzazione territoriale, fulcro dell'attività di istituto e punto di riferimento per la popolazione. L'organizzazione territoriale assorbe l'80 per cento di tutto il personale appartenente all'Arma dei Carabinieri ed è distribuita su un'intelaiatura di reparti estremamente capillare articolata in Comandi Interregionali, Comandi di Legione, Comandi Provinciali, Gruppi e Reparti territoriali, Compagnie, Tenenze, Stazioni.
L'efficienza del sistema è peraltro confermata dai dati che nel corso del briefing sono stati riferiti in merito all'elevatissimo numero di denunce ricevute dalle stazioni dei carabinieri e dall'altrettanto elevato numero di reati perseguiti dalle medesime stazioni dei carabinieri. Altrettanto significativi i dati riguardanti i risultati operativi conseguiti dalle stazioni dei carabinieri e, in particolare, quelli relativi al numero di arresti.
Particolare attenzione è stata, altresì, data ai servizi resi dall'Arma dei Carabinieri in risposta alle richieste pervenute al servizio emergenza «112,» numero unico di emergenza a livello europeo la cui efficacia operativa è peraltro dimostrata da una significativa crescita delle chiamate pervenute al citato numero nel corso dell'ultimo anno e al considerevole numero di interventi, circa 53.000, effettuati a seguito delle chiamate.
A questo proposito nel corso del briefing la delegazione parlamentare è stata informata di due sistemi sperimentali, uno in provincia di Salerno, l'altro in provincia di Varese, che, in ottemperanza alle prescrizioni dettate in sede comunitaria su

Pag. 231

questo servizio, sono volti ad assicurare un ancor più efficace sistema di risposta.
Sempre con riferimento alle strutture dell'Arma particolarmente vicine alla popolazione civile, sono stati, altresì, forniti dati sui servizi di ordine pubblico svolti dai reparti dei carabinieri e sugli interventi di soccorso effettuati dai carabinieri di quartiere.
Una parte importante del briefing ha, poi, riguardato l'Organizzazione speciale dell'Arma dei Carabinieri, costituita da reparti dotati di elevata specializzazione impegnati, in particolare, nella tutela del lavoro, della salute, dei beni culturali, dell'ambiente, delle politiche agricole, alimentari e nel contrasto alla falsificazione monetaria.
In quest'ambito è stato possibile approfondire la conoscenza, il funzionamento ed alcuni dei brillanti risultati conseguiti da Raggruppamento Operativo Speciale e dal Raggruppamento CC Investigazioni Scientifiche dell'Arma dei Carabinieri.
Il Raggruppamento Operativo Speciale dell'Arma dei Carabinieri (più spesso indicato semplicemente con l'acronimo R.O.S.) è organo investigativo dell'Arma con competenza sia sulla criminalità organizzata che sul terrorismo. Esso è organizzato su un comando centrale e su articolazioni periferiche presenti in ventisei distretti giudiziari.
Il Reparto Investigazioni Scientifiche (più frequentemente indicato con l'acronimo R.I.S.), svolge, invece, attività tecnico-scientifica nell'ambito delle indagini. Per la particolare preparazione dei suoi uomini e per la sofisticatezza dei suoi mezzi, il reparto si pone al pari delle migliori unità internazionali, conseguendo importanti risultati anche in campi diversi da quelli strettamente connessi all'attività di polizia.
A questo proposito è stato ricordato il recente operato del Reparto Investigazioni Scientifiche che ha permesso l'identificazione di due vittime delle Fosse ardeatine, identificazione promossa dal Commissariato generale per le onoranze dei caduti di guerra operante presso il Ministero della difesa e resa possibile dalle sofisticate tecniche di estrazione del DNA di cui il RIS è in possesso.
L'illustrazione della struttura delle investigazioni scientifiche è stata poi completata con la descrizione del «Reparto Analisi Criminologiche». Il citato reparto, articolato su tre sezioni: «Analisi», «Psicologia» e «Atti persecutori» è dotato di specialisti nel settore criminologico, particolarmente utili nella fase delle indagini giudiziarie, nella elaborazione del profilo psicologico del possibile autore del reato, nella conduzione degli interrogatori e l'approfondimento degli aspetti di vittimologia.
Conclusa l'esposizione della struttura organizzativa dell'Arma dei Carabinieri con la descrizione delle competenze e della struttura dei Reggimenti ed i Battaglioni carabinieri, una parte importante dell'incontro ha riguardato il tema delle missioni internazionali, con particolare riferimento al contributo che l'Arma dei Carabinieri offre alle più importanti missioni di pace ONU, NATO e UE.
Dopo aver ricordato il numero dei Carabinieri impegnati nei diversi teatri operativi ed il ciclo di addestramento e approntamento di tutte le unità proiettabili all'estero, particolare attenzione è stata riservata alla descrizione di due unità, espressione delle capacità di combattimento dell'Arma dei Carabinieri: il primo Reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania ed il Gruppo di intervento Speciale, il primo, impegnato prevalentemente nei teatri operativi e nella vigilanza delle Ambasciate italiane all'estero, il secondo con funzioni prevalentemente di controterrorismo e per interventi risolutivi ad alto rischio.
Sempre con riferimento alle forze impegnate nelle missioni internazionali, particolare attenzione è stata riservata alla descrizione del Multinational Specialized Unit (MSU), originale «modello di intervento» nel quale sono stati gradualmente trasferiti i moduli organizzativi e le procedure operative utilizzate in ambito nazionale dall'Arma. Tale unità costituita nel 1998 come strumento specializzato nella

Pag. 232

raccolta delle informazioni per finalità di polizia e nel settore della sicurezza pubblica è stato inizialmente impegnato in Bosnia e successivamente in Albania, Kosovo ed Iraq. Sulla base di tale esperienza, sono state successivamente costituite le Unità integrate di polizia, originariamente schierate in Bosnia e successivamente in Kosovo dove sono attualmente operative.
L'illustrazione delle funzioni del personale dell'Arma dei Carabinieri impegnato in operazioni all'estero si è completata con l'indicazione dell'importante ruolo svolto dai Carabinieri in Afghanistan, con particolare riferimento all'attività di formazione delle forze di polizia locali e all'illustrazione del Centro di eccellenza per le Stability Police Units, organizzato nella città di Vicenza per l'addestramento di ufficiali superiori, subalterni e sottufficiali di diverse nazionalità.
Ulteriori tematiche che hanno formato oggetto del briefing sono state quelle relative al bilancio della difesa e alla formazione del personale.
Per quanto riguarda il primo di questi due argomenti, dopo l'individuazione delle risorse finanziarie stanziate per l'Arma dei Carabinieri, sono state illustrate alcune misure di razionalizzazione che, anche a seguito della negativa congiuntura economica, sono state adottate al fine di assicurare l'efficienza dei servizi con criteri di massima economicità.
In particolare, attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie, l'Arma ha potuto procedere ad un generale snellimento dei processi organizzativi e gestionali che ha consentito di liberare oltre 4.000 unità prima dedicate a compiti burocratici, destinandole ad attività direttamente connesse al controllo del territorio.
Ulteriori benefici sono poi derivati da provvedimenti di razionalizzazione di carattere gestionale e dall'utilizzo di sofisticati sistemi informatici.
La spiccata informatizzazione ha, inoltre, agevolato lo sviluppo della comunicazione esterna ed interna.
L'ultima parte del briefing ha riguardato il settore della formazione del personale dell'Arma dei Carabinieri. Sono stati illustrati i diversi corsi tenuti dall'Arma, i loro contenuti e gli obiettivi perseguiti ed è stata, altresì, fornita informazione sull'istituto Superiore di tecniche investigative, costituito nel 2008 al fine di migliorare le capacità del personale impegnato in prima linea nella lotta alla criminalità.
Al termine del briefing la delegazione parlamentare si è recata nella Sala Operativa, centro nevralgico dell'Istituzione nonché strumento fondamentale per l'innesco, lo sviluppo ed il completamento di tutta l'attività istituzionale dell'Arma e la sede appropriatamente organizzata, ove pervengono al Comandante in continuità le notizie di interesse.