CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 ottobre 2011
543.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
esaminata la «Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011» (Doc. LVII, n. 4-bis);
rilevato che:
il documento dà conto dell'indebolimento delle prospettive di crescita dell'economia italiana, nel contesto di un rallentamento dell'economia globale. In particolare, le nuove previsioni descrivono un aumento del PIL dello 0,7 per cento nel 2011, dello 0,6 per cento nel 2012, dello 0,9 per cento nel 2013 e dell'1,2 per cento nel 2014, con una minore crescita rispetto alle precedenti previsioni, per il periodo considerato, di circa due punti percentuali complessivi;
alla luce del rallentamento della crescita, la nota di aggiornamento ridefinisce gli obiettivi di indebitamento netto nei termini dell'1,6 per cento nel 2012 e dello 0,1 per cento nel 2013 e di un avanzo dello 0,2 per cento nel 2014; tali obiettivi rispondono comunque al raggiungimento, concordato in sede di Unione europea, di una situazione close to balance;
la nota di aggiornamento tiene conto espressamente delle decisioni assunte a livello di Unione europea per la salvaguardia della stabilità dell'area euro nel corso del mese di luglio, con particolare riferimento al rafforzamento del Fondo europeo di stabilizzazione finanziaria (FESF) e all'istituzione del Meccanismo europeo permanente di stabilità;
risulta opportuno che l'Italia proceda in tempi rapidi alla ratifica degli accordi istitutivi del Meccanismo europeo di stabilità;
la nota di aggiornamento fa esplicito riferimento alle raccomandazioni della Commissione europea all'Italia indirizzate nello scorso mese di luglio, alle quali risulta opportuno dare seguito, in particolare per quel che concerne le misure di politica economica sollecitate con riferimento a:
a) la riduzione della frammentazione del mercato del lavoro, con modifiche alla normativa relativa alla protezione dei lavoratori e alla tutela contro la disoccupazione;
b) la riforma del sistema di contrattazione al fine di garantire «una maggiore corrispondenza fra aumenti salariali e incrementi di produttività, tenendo anche conto delle effettive condizioni a livello locale ed aziendale»;
c) la liberalizzazione del settore dei servizi, in particolare di quello delle professioni;
d) la promozione dell'accesso delle piccole e medie imprese al mercato dei capitali;
e) il miglioramento del quadro normativo in materia di investimenti privati in ricerca
f) l'accelerazione delle procedure di cofinanziamento delle politiche di coesione,
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 689/2008, sull'esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose (Atto n. 388).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 689/2008, sull'esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose (atto n. 388);
rilevato che lo schema non riproduce puntualmente la definizione di sostanza chimica presente nell'articolo 3 del regolamento CE n. 689(2008) e non reca la definizione di pesticidi, pure presente nel medesimo articolo 3;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
1) provveda il Governo a sostituire, all'articolo 2, comma 1, la lettera a) con la seguente:
a) «sostanza chimica»: una sostanza ai sensi del regolamento CE n. 1272(2008), presente allo stato puro o contenuta in un preparato, o un preparato, fabbricata o ricavata dalla natura, ad esclusione degli organismi viventi, che rientra in una delle seguenti categorie: a) pesticidi, compresi formulati pesticidi altamente pericolosi; b) sostanze chimiche industriali;
2) provveda il Governo a inserire all'articolo 2, comma 1, la seguente lettera:
p-bis) «pesticidi»: le sostanze chimiche appartenenti ad una delle due seguenti sottocategorie: a) i pesticidi utilizzati come prodotti fitosanitari di cui al Regolamento CE n. 1107(2009) del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari; b) altri pesticidi, quali i biocidi disciplinati dalla direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 1998, relativa all'immissione sul mercato dei biocidi, ed i disinfettanti, gli insetticidi e gli antiparassitari di cui alle direttive 2001/82/CE e 2001/83/CE.

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ALLEGATO 3

Libro verde sul futuro dell'IVA: Verso un sistema dell'IVA più semplice, solido ed efficiente. (COM(2010)695 def.)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione,
esaminato il Libro verde sul futuro dell'IVA: Verso un sistema dell'IVA più semplice, solido ed efficiente (COM(2010)695 def.), presentato dalla Commissione europea il 1o dicembre 2010;
tenuto conto che la consultazione svolta sul documento si è conclusa il 31 maggio 2011 e che la Commissione europea ha preannunciato la presentazione - anche sulla base degli esiti della medesima consultazione - di specifiche proposte di intervento entro la fine del 2011;
considerato che:
il coordinamento dei sistemi fiscali nazionali dovrebbe costituire, nell'attuale fase del processo di integrazione europea, un obiettivo prioritario in quando necessario per coniugare il rilancio della crescita e dell'occupazione con un risanamento equo ed efficace delle finanze pubbliche;
l'ulteriore armonizzazione dell'imposta del valore aggiunto va inserita in una più ampia strategia di convergenza delle politiche fiscali, volta a prevenire fenomeni di concorrenza dannosa che potrebbero avere effetti negativi sulla competitività complessiva dell'economia europea. Tale strategia andrebbe perseguita nell'ambito dei nuovi meccanismi di governance economica, a partire dal prossimo semestre europeo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche nazionali;
è apprezzabile l'aspirazione del Libro verde sul futuro dell'IVA a operare, per la prima volta dalla sua introduzione, una riforma organica dell'intera disciplina dell'imposta, a fronte delle numerose lacune e contraddizioni del quadro normativo vigente a livello europeo e nazionale;
la disciplina IVA vigente a livello europeo risulta in contrasto con il principio di proporzionalità, caratterizzandosi per un'eccessiva e crescente complessità degli oneri amministrativi per i soggetti passivi e non tenendo conto delle esigenze delle piccole e medie imprese;
il sistema delle aliquote, tenuto conto delle numerose esenzioni e della previsione di aliquote ridotte e super ridotte applicabili da singoli Stati membri, presenta forti elementi di incoerenza e frammentazione e può determinare distorsioni nel funzionamento del mercato interno e alterazioni della concorrenza;
le pratiche elusive e le frodi, che determinano una forte perdita del gettito dell'imposta, sembrano derivare in misura non trascurabile dalle debolezze insite nelle disposizioni vigenti, con particolare riferimento a quelle che autorizzano gli acquisti transfrontalieri di beni e servizi in esenzione IVA e dal modello di riscossione dell'imposta, che è rimasto sostanzialmente invariato dalla sua introduzione nonostante l'innovazione tecnologica;
nonostante le difficoltà illustrate nel Libro verde, appare opportuno procedere verso un sistema IVA basato sul principio del paese di origine, assicurando una forte armonizzazione delle aliquote IVA, per impedire che le differenze di aliquota influiscano sulla decisione del

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luogo di acquisto, e definendo un adeguato sistema di compensazione, per garantire che le entrate IVA siano attribuite allo Stato membro di consumo;
l'articolo 113 del Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE), che costituisce la base giuridica per l'armonizzazione dell'IVA, non specifica lo strumento giuridico da utilizzare a tale scopo. Il ricorso pressoché esclusivo a direttive, pur consentendo agli Stati membri o di tener conto in sede di recepimento delle specificità degli ordinamenti giuridici, ha determinato una mancanza di uniformità delle normativa IVA nazionali;
rilevata l'esigenza che il presente parere sia trasmesso, unitamente al documento finale approvato dalla Commissione di merito, alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
provveda la Commissione di merito a segnalare nel documento finale la necessità che il Governo si adoperi nelle competenti sedi decisionali dell'UE affinché:
1) sia privilegiato il ricorso a regolamenti, anziché a direttive, per la disciplina in materia di IVA, al fine di conseguire una maggiore coerenza ed uniformità nell'applicazione dell'imposta a livello nazionale;
2) sia ridotto drasticamente il numero delle esenzioni, al fine di migliorare l'efficacia e la neutralità dell'imposta nonché di ampliarne la base imponibile, offrendo un'alternativa valida all'aumento delle aliquote IVA;
3) sia razionalizzato il sistema delle aliquote ridotte assicurando che esse siano estese, oltre che ai servizi ad alta intensità di manodopera, ai servizi prestati localmente contemplati e, più in generale, ai servizi prestati dalle piccole e medie imprese europee;
4) siano eliminate le deroghe previste a favore di singoli Stati membri in relazione all'applicazione di aliquote ridotte, esenzioni o altri aspetti specifici della disciplina IVA;
5) siano drasticamente ridotti, in coerenza con il principio di proporzionalità, gli oneri amministrativi collegati all'imposta, anche mediante la definizione a livello europeo di un elenco esaustivo di obblighi standardizzati in materia di IVA che possono essere imposti dagli Stati membri;
6) sia istituito un regime speciale IVA a favore delle PMI, basato su una soglia comune, atto a ridurre gli oneri amministrativi risultanti dall'applicazione delle normali disposizioni in materia di IVA;
e con le seguenti osservazioni:
a) valuti la Commissione di merito tutti gli interventi appropriati per ridurre l'evasione e le frodi, con particolare riferimento alle quattro opzioni prospettate al riguardo dal Libro verde;
b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di articolare il proprio documento finale in modo da offrire una risposta puntuale ai quesiti posti dal Libro verde ai fini della consultazione.