CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 settembre 2010
375.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Sulla missione a Marsiglia del 12 e 13 settembre 2010, in occasione dell'8a «Conferenza estiva sulla Difesa».

COMUNICAZIONI

Nella giornata del 13 settembre 2010 ho partecipato, in rappresentanza della Commissione, all'8a Conferenza estiva sulla Difesa, organizzata dalle Commissioni Affari esteri e Difesa dell'Assemblea nazionale e del Senato francesi. In particolare, ho assistito, alla base aerea di Istres, ad un'esposizione delle tecnologie di più recente sviluppo a disposizione dell'aeronautica francese; nella base è stata anche organizzata per i partecipanti alla Conferenza una dimostrazione pratica delle capacità dell'aeronautica, preceduta da un intervento del Capo di stato maggiore dell'aeronautica generale Palomeros. Nel pomeriggio, ho partecipato, nei locali dell'Accademia aeronautica del Salon de Provence, al seminario «Il Pacchetto difesa: come sviluppare un'industria europea della difesa competitiva?», nel corso del quale ho anche svolto un intervento. Il seminario si è svolto in parallelo ad altre cinque seminari tematici dedicati rispettivamente al continuum difesa-sicurezza, agli orientamenti delle politiche per innovazione e ricerca nel settore della difesa, alle modalità innovative di reperimento dei fondi nella difesa, al fattore umano nella difesa e ai sistemi di informazione.
Alla Conferenza hanno partecipato rappresentanti delle Commissioni parlamentari competenti in materia di difesa non solo dei paesi appartenenti all'Unione europea, ma anche di altri Stati come la Russia, oltre ad esponenti delle istituzioni dell'Unione europea, a partire dall'Agenzia europea della difesa, e dell'OCCAR. Insieme, hanno preso parte all'evento numerosi esponenti delle Forze armate francesi, rappresentanti delle principali industrie del settore della difesa europee, analisti di centri di ricerca e giornalisti specializzati nella materia. Per l'organizzazione dell'evento, fondamentale è stato l'apporto del CEIS (Compagnie européenne d'intelligence stratégique), centro di ricerca in materia di intelligence presieduto dall'ex-deputato dell'Assemblea nazionale francese Olivier Darasson.
La Conferenza della difesa ha quindi consentito un utile scambio di opinioni sulle condizioni attuali del settore in Europa. La principale questione che è presumibile immaginare caratterizzerà la politica in materia di difesa nei prossimi anni è stata ben colta dagli organizzatori fin dall'intervento, alla cena di benvenuto svoltasi a Marsiglia il 12 settembre, del presidente della Commissione Affari esteri e difesa dell'Assemblea Nazionale francese Guy Teissier: la severa disciplina di bilancio imposta a tutti gli Stati dell'Unione europea dall'attuale crisi economica comporterà una riduzione delle risorse a disposizione nei prossimi anni, in una fase in cui sarà necessario un significativo ammodernamento tecnologico del settore per far fronte ai nuovi tipi di minacce strategiche emerse negli ultimi anni (attività di organizzazioni terroristiche internazionali; rischi di attacchi non convenzionali, biologici, chimici o nucleari; gestione di situazioni di insorgenza o di crisi civile in «Stati falliti»). In questo quadro, uno sforzo di coordinamento europeo nella spesa del settore della difesa appare come una strada obbligata da percorrere per conciliare la necessaria razionalizzazione con le esigenze di aggiornamento dello strumento militare.

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In tal senso, la visita alla base di Istres ha indubbiamente fornito ai partecipanti alla Conferenza un quadro dei più recenti sviluppi della tecnologia militare, mentre i seminari hanno consentito una riflessione su quali possano essere, nel prossimo futuro, le migliori politiche da adottare nel settore.
In particolare, alla base di Istres è stato possibile visionare le principali recenti innovazioni nella tecnologia militare: il nuovo apparecchio per trasporto materiali e mezzi A-400M, recentemente consegnato dall'aviazione francese; le ultime versioni del caccia da combattimento Rafale e del Mirage (in particolare il Mirage 2002); un ultimo modello di aereo Awacs; il sistema di prevenzione SABT che garantisce il controllo di vasti territori contro i rischi di attacchi biologici o militari; l'unità di soccorso Morphée; il sistema di contraerea GABT; i centri di comando mobile JFACC, con il sistema radio Giraffe. Nell'esposizione si evidenziava anche l'impiego dei caccia Rafale e Mirage nell'ambito delle forze aeree strategiche per la deterrenza nucleare. Di molti di questi mezzi, ed in particolare del caccia Rafale, è stato possibile valutare le potenzialità nell'ambito della dimostrazione pratica svoltasi alla base di Istres. Ma di notevole interesse si è rivelato anche il discorso introduttivo alla dimostrazione del Capo di stato maggiore dell'Aeronautica generale Palomeros che infatti ha fornito un quadro dei più recenti indirizzi della politica di difesa francese. In particolare, il generale ha richiamato l'ultimo libro bianco della difesa francese, del 2008, che ha previsto una riduzione del potenziale della deterrenza nucleare di un terzo. Ciò testimonia lo sforzo di aggiornamento dello strumento militare al nuovo contesto geopolitico che, ha proseguito il generale, è pure dimostrato nel recente impegno nella realizzazione di aerei droni senza pilota, attualmente impiegati in Afghanistan. La realizzazione dei droni, insieme all'utilizzo degli aerei satellite Awacs e degli elicotteri Caracal, consentirà di realizzare un sistema integrato di controllo del territorio e intervento rapido in aree sensibili, anche con finalità umanitarie (quali missioni di recupero civili).
Il generale ha fatto, quindi, riferimento alla recente vendita da parte della Francia di aerei Rafale agli Emirati Arabi Uniti: la circostanza risulta rilevante non solo per l'individuazione, da parte dell'industria della difesa francese, di nuovi sbocchi di mercato, ma anche perché si colloca all'interno di un contesto geopolitico in significativa evoluzione e che vede, appunto, il potenziamento della capacità di deterrenza militare delle monarchie del Golfo rispetto all'Iran, percepito come una crescente minaccia.
Il generale ha svolto, infine, un interessante intervento in merito al progetto di istituzione di una flotta multinazionale europea, dotata tra l'altro di aerei A400M, con un comando europeo di trasporto aereo, che dovrebbe costituire lo sviluppo del Nucleo di Coordinamento del Trasporto Aereo già istituito a partire dal 2002 con sede ad Eindhoven.
Nel seminario del pomeriggio ci si è invece concentrati sull'assetto normativo del mercato della difesa. Al riguardo, le valutazioni sul pacchetto difesa sono state differenziate: da un lato, infatti, non sono mancate richieste riguardo ad un maggiore scambio di informazioni nel settore della difesa tra i partner europei per rendere effettivo il mercato integrato né indicazioni per la creazione di un autentico Stato federale europeo come unica vera prospettiva per l'edificazione di una difesa europea. Dall'altro lato, in un'ottica protezionista, si è criticato l'atteggiamento della Commissione europea, giudicato troppo liberale e troppo punitivo nei confronti delle eccellenze nazionali del settore e si è sostenuta l'esigenza di creare piuttosto un sistema di «preferenza europea» rivolto anche contro gli USA.
Nel mio intervento ho invitato invece a lavorare con coraggio per un'integrazione effettiva del mercato europeo della difesa, sostegno indispensabile ad un'autentica difesa europea, che possa andare anche oltre l'attuale impostazione della politica di sicurezza

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e difesa comune, giungendo alla costituzione di autentiche forze multinazionali.
Con riferimento al mercato della difesa, risulta quindi indispensabile, un'attuazione rapida del pacchetto difesa.
Infatti, in particolare, l'attuazione della direttiva 2009/81/CE in materia di appalti pubblici nel settore della difesa e della sicurezza consentirà, sul piano dell'armonizzazione normativa, quella maggiore integrazione della domanda nel settore alla quale già dovrebbero contribuire, sul piano della progettazione e della gestione di programmi comuni, l'Agenzia europea della difesa e, per gli Stati che vi aderiscono, l'OCCAR (anche se i risultati di queste due istituzioni risultano al momento ancora parziali).
L'attuazione invece della direttiva 2009/43/CE dovrebbe contribuire, facilitando le esportazioni di materiali all'interno dell'Unione europea, alla creazione di un'integrazione dell'offerta europea del settore, finora realizzatasi sul piano societario, con la creazione di quattro grandi gruppi di dimensioni europee (EADS, Thales, BAE System e Finmeccanica), ma non su quello produttivo.
Questi passaggi costituiscono le premesse indispensabili per una razionalizzazione a livello europeo della spesa della difesa, a cui poi dovrà fare seguito quella dei singoli Stati membri, come anche la recente indagine conoscitiva sull'acquisizione dei sistemi d'arma svolta dalla Commissione difesa ha messo in evidenza.