CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 giugno 2010
343.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-02899 Sarubbi: Sui maltrattamenti subiti da un cittadino italiano invalido su un aereo della compagnia Ryan Air.

TESTO DELLA RISPOSTA

Due giorni dopo l'episodio oggetto di questa interrogazione, il Signor Pietrolucci ha scritto al Consolato Generale di Barcellona per riferire quanto avvenuto sul volo Ryanair tra Girona e Roma Ciampino. Il Consolato Generale ha quindi contattato direttamente il connazionale. Questi ha fatto presente che non aveva nulla da aggiungere a quanto già scritto ed ha spiegato di aver inoltrato la comunicazione al Consolato Generale di Barcellona solo al fine di rendere noto l'accaduto. Il Consolato Generale si è messo comunque a disposizione per prestare ogni possibile supporto e ha provveduto ad inviare l'elenco dei legali di fiducia operanti a Barcellona e a Girona. Il Signor Pietrolucci ha comunicato di aver già provveduto ad incaricare i propri avvocati al fine di intraprendere opportune azioni legali.
Parallelamente, anche per valutare l'esistenza di eventuali responsabilità di carattere istituzionale, il Consolato Generale ha richiesto informazioni circostanziate alla Direzione dell'aeroporto di Girona (la polizia non è infatti direttamente competente per gli interventi a bordo). La richiesta è stata inoltrata al Direttore dell'aeroporto, il Sig. Luis Sala Montero.
Il 25 maggio è pervenuta al Consolato Generale la relazione del Direttore sulla vicenda. In tale rapporto si afferma che l'intervento della Guardia Civil sull'aeromobile della compagnia Ryanair è stato richiesto dal Comandante del volo, al fine di allontanare il Signor Pietrolucci in seguito ad un diverbio nato con una delle assistenti di volo circa l'assegnazione del posto a sedere (come noto, la Ryanair sostiene che al passeggero, che aveva prenotato l'assistenza per le persone a mobilità ridotta, erano riservati i posti vicini all'uscita di sicurezza e non quelli, in terza fila, in cui si era seduto). Il connazionale - secondo quanto riportato dal Direttore dell'aeroporto - informato dagli agenti che avrebbe dovuto lasciare l'aeromobile su ordine del Comandante di volo, responsabile della sicurezza dell'aereo, ha opposto un rifiuto e fatto presente le proprie condizioni di salute. Gli agenti hanno richiesto la presenza di personale sanitario, ma il Sig. Pietrolucci - riferisce sempre il rapporto - ha rifiutato l'assistenza medica.
Il Direttore informa che gli agenti della Guardia Civil sostengono di aver agito con rispetto e correttezza, dialogando con il passeggero e con gli assistenti di volo, e non hanno fatto ricorso in nessun momento alla forza fisica, avendo anzi richiesto l'intervento del personale medico allo scopo di assistere al meglio e garantire la sicurezza del Signor Pietrolucci.
Gli agenti hanno lasciato l'aereo quando il Comandante ha comunicato loro - rilasciando in merito una dichiarazione scritta - che in qualità di responsabile della sicurezza a bordo avrebbe consentito al passeggero di viaggiare.
Il Ministero degli Esteri, attraverso l'Ambasciata a Madrid e il Consolato Generale a Barcellona, continuerà a seguire con ogni opportuna attenzione questa vicenda. La Direzione dell'Aeroporto, con cui il Consolato Generale è in contatto, si è resa disponibile a fornire ulteriori chiarimenti che le venissero richiesti sull'episodio.

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ALLEGATO 2

5-02911 Di Biagio: Sulla riorganizzazione degli uffici consolari a Saarbrucken e Norimberga

TESTO DELLA RISPOSTA

Nel mantenere un costante dialogo con il Parlamento durante tutto il processo di razionalizzazione della rete estera, la Farnesina ha sempre attribuito prioritaria importanza alle esigenze dei connazionali residenti nelle circoscrizioni interessate dagli interventi e ricercato soluzioni condivise con le autorità locali. Nel caso di Norimberga e Saarbrucken, a seguito di un'intensa e serrata tornata di consultazioni con il Ministero degli Esteri tedesco e degli interventi di autorevoli istanze dei Laender coinvolti, è stata accolta l'ipotesi da noi prospettata di strutture modulabili secondo le nostre esigenze e che consentirebbero di evitare la chiusura completa degli uffici.
Proprio per venire incontro alle istanze delle collettività italiane, invece dell'accorpamento, originariamente previsto, dei Consolati di Norimberga e Saarbrucken con i Consolati Generali di Monaco e di Francoforte, era stata, infatti, ipotizzata l'attivazione in loco di strutture sostitutive «leggere» (uno Sportello consolare a Saarbrucken ed un'Agenzia consolare a Norimberga). Tali strutture, desumibili dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari del 1963, sono già operanti, con successo, anche in altri Paesi - quali Francia, Inghilterra, Austria e Canada - sempre, beninteso, a titolo di eccezione nel quadro della razionalizzazione della rete.
Tuttavia, nel corso di successivi e ripetuti contatti con le Autorità tedesche, queste ultime avevano escluso la possibilità di concedere il loro necessario benestare all'istituzione di strutture sostitutive del tipo ipotizzato (Sportelli ed Agenzie consolari), contemplando invece come grado minimo per un Ufficio consolare quello di Vice Consolato alla luce della prassi vigente in Germania. Secondo quanto anticipato dal Sottosegretario Scotti in sede parlamentare, il Consiglio di Amministrazione della Farnesina nella seduta del 14 maggio aveva quindi deliberato l'accorpamento dei Consolati di Norimberga e di Saarbrucken con i Consolati Generali di Monaco e Francoforte.
Peraltro, le occasioni di confronto con gli interlocutori tedeschi si sono susseguite con crescente intensità, sia attraverso la nostra Ambasciata a Berlino, sia direttamente fra i vertici dei due Ministeri degli Esteri. Si sono svolti colloqui anche a livello politico. Io ho avuto stretti contatti con il Sottosegretario di Stato Peter Ammon e il Ministro Presidente del Saarland.
A conclusione di queste intense consultazioni, il Ministero degli Esteri tedesco ha rivisto il proprio orientamento iniziale, accettando sostanzialmente le residue presenze consolari italiane a Saarbrucken e Norimberga, dopo la chiusura degli attuali Consolati, in quanto dipendenti dai Consolati Generali di Monaco e di Francoforte. A tali strutture, riconducibili al modello degli Sportelli consolari, verrebbe assegnato personale a contratto, alla luce delle loro più ridotte esigenze funzionali.
Tenuto conto dell'assoluta necessità di ridurre i costi d'esercizio rispetto alle strutture consolari preesistenti - in ragione della forte, ulteriore contrazione di bilancio che la recente manovra finanziaria prefigura anche per il Ministero degli Esteri a partire dal 2011 - preme sottolineare che saranno tempestivamente individuate appropriate soluzioni logistiche

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per garantire tale nuova forma di presenza consolare a Saarbrucken e a Norimberga. Un notevole contenimento dei costi di esercizio degli sportelli appare condizione indispensabile per poterne valutare l'apertura. Come noto, la Farnesina, nel rispetto del ruolo d'indirizzo del Parlamento, non può esimersi dal perseguire una più efficiente allocazione delle proprie risorse per il compimento degli obiettivi istituzionali. Credo, però, che la soluzione ricercata e ottenuta con tenacia, possa rappresentare il miglior compromesso possibile tra la necessaria razionalizzazione e l'opportunità di mantenere una nostra presenza a Saarbrucken e Norimberga.

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ALLEGATO 3

5-03070 Di Biagio: Sullo stato di attuazione del consolato digitale e del Sistema integrato delle Funzioni Consolari (SIFC).

TESTO DELLA RISPOSTA

Il progetto «Servizi Consolari a distanza», da me presentato lo scorso ottobre al Consolato di Bruxelles, s'inserisce nel quadro delle innovazioni che la Farnesina sta introducendo per ottimizzare i servizi agli italiani all'estero.
Il progetto si articola in due fasi: la prima, detta anche «Tagliacode», già operativa presso i principali consolati, prevede la gestione on-line degli appuntamenti, annullando i tempi di attesa; la seconda, «in via di attuazione, permetterà l'accesso» al Consolato via internet e il dialogo telematico tra gli Uffici all'estero e le Banche dati della Pubblica Amministrazione, in particolare del Ministero dell'Interno.
Il Sistema Integrato Funzioni Consolari (SIFC), condizione preliminare all'erogazione dei servizi a distanza, è stato attivato presso tutti gli uffici consolari in Germania e Belgio, nonché a Berna, ossia nelle aree oggi principalmente interessate dal processo di razionalizzazione della rete consolare. Nei prossimi mesi il SIFC sarà progressivamente esteso agli altri uffici in Europa, in vista della sua applicazione in tutta la rete consolare all'estero entro il 2011.
L'installazione della nuova piattaforma garantisce una sensibile razionalizzazione dei processi di lavoro ed un significativo aumento dell'efficienza. Il SIFC permette all'operatore di erogare l'insieme dei servizi, grazie alla convergenza in un unico programma di tutte le funzioni consolari informatizzate (stato civile, anagrafe, passaporti e pagamenti dei servizi consolari), fino ad oggi divise su diversi supporti.
I risultati sono positivi. Ad esempio, è possibile rilevare come presso il Consolato Generale di Stoccarda, dopo l'attivazione del SIFC, la media dei passaporti emessi giornalmente è salita a 70 libretti rispetto ai 58 del periodo precedente.
L'attivazione del SIFC è stata realizzata in parallelo all'introduzione, recentemente portata a termine con successo in tutta la rete diplomatico-consolare, del passaporto biometrico. La richiesta del nulla osta per i passaporti ai residenti all'estero, prevista dalla legge, è gestita in diretto raccordo con il Ministero dell'Interno, impegnato ad agevolarne il rilascio da parte delle Questure attraverso un sistema di controlli in tempo reale in fase di finalizzazione. Per velocizzare la procedura di trasmissione dei nulla osta il Ministero dell'Interno ha previsto l'utilizzo della posta elettronica certificata ed è allo studio una soluzione informatica che consenta d'integrare pienamente nei sistemi informativi in uso la richiesta di nulla osta e la relativa risposta della Questura interessata.
Si segnala che non esiste un nesso tra rilascio del nulla osta da parte della Questura e funzionamento del Sistema di Sicurezza del Circuito di Emissione. Quest'ultimo consente la certificazione digitale dei dati memorizzati nel chip dei passaporti rilasciati sia all'estero che in Italia. Il Sistema SSCE ha garantito un servizio a livelli prossimi al 100 per cento, registrando quest'anno blocchi in sole 5 occasioni, a cui si è prontamente ovviato. In questi casi non era comunque possibile emettere passaporti né con il SIFC né con il sistema tradizionale.

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Grande attenzione è attribuita dalla Farnesina alla formazione del personale preposto alle funzioni SIFC. Sono stati organizzati seminari d'area a Zurigo, Bruxelles, Monaco di Baviera e Colonia, che hanno coinvolto oltre 150 collaboratori in servizio all'estero, e mirate sessioni di formazione per gli operatori sono state svolte in tutte le sedi dove il SIFC è stato introdotto. A settembre è in programma un corso d'area a Stoccarda. Un apposito modulo dedicato all'illustrazione del SIFC è previsto nei corsi di pre-posting consolare dell'Istituto diplomatico. La Farnesina è costantemente impegnata a fornire ogni possibile supporto in termini di istruzioni, pareri, e procedure.
Le innovazioni collegate al SIFC, che consentiranno l'accesso via internet ai servizi consolari, sono in sintesi mirate a migliorare la funzionalità e l'assetto della nostra rete consolare, secondo tempi e modalità che potranno essere affinati con opportuna flessibilità e che terranno naturalmente conto dell'efficacia operativa del sistema.

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ALLEGATO 4

5-02919 Ginefra: Sulla situazione in Albania dopo le elezioni politiche del 2009.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Governo italiano sostiene con forza le aspirazioni europee dell'Albania, in linea con l'impegno costantemente profuso a favore del processo di integrazione europea dei Balcani Occidentali. L'Italia ha pertanto condotto un'intensa attività di sensibilizzazione in ambito europeo al fine di far avanzare il percorso di avvicinamento del Paese all'Europa, unica leva in grado di assicurare il consolidamento della democrazia e dei diritti umani, nonché la stabilità politica nel Paese e nell'intera regione.
Seguiamo con grande attenzione la delicata situazione politica creatasi a seguito delle elezioni legislative del 28 giugno 2009, con il Partito socialista determinato a boicottare i lavori parlamentari in segno di protesta nei confronti del Governo e a chiedere una riapertura delle urne in alcune località del Paese per presunti brogli.
Al riguardo occorre innanzitutto sottolineare come, oltre alle competenti Commissioni elettorali albanesi (in cui sedevano anche rappresentati del Partito socialista), sia il rapporto annuale della Commissione europea dell'ottobre scorso sia la relazione dell'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE abbiano riconosciuto il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali, giudicandole conformi agli standard internazionali.
È inoltre importante rilevare come la legittimità del Governo Berisha non sia mai stata messa in discussione e sia pienamente riconosciuta da tutti gli Stati membri dell'UE e dalle istituzioni europee, nonché dagli USA.
L'Unione europea si è attivamente impegnata al fine di promuovere una soluzione della crisi. La Presidenza spagnola ha effettuato il 2 febbraio scorso un passo nei confronti sia del Premier Berisha che del leader dell'opposizione Rama, con l'obiettivo di sensibilizzare le parti sull'esigenza di ripristinare una corretta dialettica politica tra maggioranza e opposizione. Il Commissario europeo all'argomento Fuele, in visita a Tirana il 19 marzo scorso, ha sollecitato le parti a superare l'impasse.
I Capigruppo del PPE e del PSE al Parlamento europeo, Daul e Schulz, hanno condotto un'iniziativa di mediazione, promuovendo un incontro tra Rama e Berisha il 20 maggio scorso a Strasburgo. L'incontro ha fatto registrare un clima costruttivo e una disponibilità al compromesso da ambo le parti, ottenendo come primo risultato concreto la fine delle proteste e il ritorno del Partito Socialista in Parlamento.
Da parte europea è stato nuovamente rivolto un appello alle parti affinché si giunga il prima possibile ad un'intesa, ammonendo come in caso contrario vi sia il rischio che l'Albania non soddisfi i criteri politici necessari per ottenere la concessione dello status di candidato. Nelle conclusioni del Consiglio Affari Esteri del 14 giugno scorso, gli Stati membri hanno espresso vivo apprezzamento per questo ruolo di facilitatore svolto dal Parlamento europeo.
Per parte sua, il Governo italiano, anche alla luce delle eccellenti relazioni bilaterali con l'Albania, ha assicurato pieno sostegno alle iniziative promosse

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dall'Unione europea. In occasione dei numerosi incontri bilaterali con le controparti albanesi si è più volte sottolineata l'esigenza di un approccio costruttivo da entrambe le parti, al fine di raggiungere una soluzione di compromesso. Tale posizione è stata ribadita dal Ministro Frattini al Premier Berisha anche nel corso della sua visita in Albania il 12 aprile scorso.
Nel contesto delle eccellenti relazioni tra Italia e Albania, si inquadra anche la visita a Tirana lo scorso 19 maggio del Ministro per i Rapporti con le Regioni, On. Fitto, per partecipare alla Conferenza dal titolo «Il sostegno italiano all'integrazione dell'Albania nell'UE: un partenariato condiviso tra l'Italia, l'Albania e la Commissione europea».
È stata, quest'ultima, un'iniziativa rientrante nella manifestazione speciale «Due popoli, un mare, un'amicizia», che da marzo a luglio di quest'anno promuove gli interessi del «Sistema Italia» in Albania, con oltre 100 eventi di carattere politico, economico, commerciale e culturale, realizzati da enti istituzionali e privati italiani.