CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 aprile 2010
312.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 5 MAGGIO 2010

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Mercoledì 21 aprile 2010. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.30.

Comunicazioni del Presidente.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, comunica che il Presidente della Camera ha assegnato alla Giunta la domanda di autorizzazione all'acquisizione di intercettazioni telefoniche dell'ex deputato Pecoraro Scanio. La domanda perviene dal tribunale dei ministri di Roma in ordine a un procedimento per reati ministeriali, nel contesto del quale sono rilevanti le intercettazioni di cui si tratta. Ricorda che, mentre l'articolo 10 della legge costituzionale n. 1 del 1989 prevede la necessità dell'autorizzazione preventiva per l'intercettazione direttamente rivolta ai membri del Governo in carica, qui si tratta di un ministro cessato che quindi gode, in quanto parlamentare all'epoca dei fatti, della prerogativa prevista dall'articolo 6, comma 2, della legge n. 140 del 2003. Non si tratta dunque, in questa fase, di una domanda di autorizzazione a procedere penalmente ex articolo 96 della Costituzione ma solo di una domanda di acquisizione istruttoria ai sensi della citata legge n. 140 del 2003. Verrà pertanto chiamato a intervenire solo l'excollega Pecoraro Scanio (ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera) e non anche i ritenuti concorrenti «laici» nel reato, i quali viceversa avrebbero dovuto essere convocati se si fosse trattato di una domanda di autorizzazione a procedere ai sensi degliarticoli 8 e 9 della legge costituzionale n. 1 del 1989, la quale - a ogni modo - sarebbe stata di competenza del Senato, non essendo più l'interessato membro della Camera.
Avverte quindi che l'esame della domanda sarà posto all'ordine del giorno della seduta del 5 maggio 2010 e che ha affidato l'incarico di riferire alla collega Ferranti. La documentazione pervenuta in allegato alla domanda è fin d'ora a disposizione dei componenti la Giunta.
(Così rimane stabilito).

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ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dalla deputata Paola Goisis, nell'ambito di un procedimento penale pendente presso l'autorità giudiziaria di Padova (proc. n. 15533/07 RGNR).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, fa presente che in data 19 aprile 2010 il difensore dell'onorevole Goisis ha domandato un rinvio della discussione. Sentita al proposito, la collega interessata ha comunque ritenuto opportuno insistere per lo svolgimento del suo intervento. Dà la parola alla relatrice, onorevole Santelli.

Jole SANTELLI (PdL), relatrice, espone che alla deputata Paola Goisis si contesta di aver affermato, a proposito dell'allontanamento del querelante dal coro di una parrocchia di Monselice, testualmente che: «Don Paolino ha deciso di prendere questa decisione sofferta nel momento in cui sono state trovate fotografie su Internet con Alberto in posizioni sconce e scabrose. Non solo. A margine delle foto si parlava anche di ruoli nell'ambito dell'accoppiamento e preferenze sessuali». Tali affermazioni sono apparse su Il Mattino di Padova-Cronaca di Monselice del 2 dicembre 2007. Dopo la querela del signor Alberto Ruggin, il pubblico ministero aveva domandato l'archiviazione della notizia di reato. A tale archiviazione il Ruggin si era opposto. In data 18 luglio 2009 il GIP ha respinto la richiesta di archiviazione della pubblica accusa e ha ordinato un supplemento di indagine. Nella seduta dell'11 dicembre 2009 la Giunta concordò di sollecitare una soluzione stragiudiziale della questione ma il querelante - pur di fronte alla disponibilità della collega Goisis di chiarire pubblicamente il suo pensiero, anche con accenti di scusa - ha respinto ogni proposta in tal senso. Fa presente altresì, come ha già riferito il Presidente Castagnetti, che il difensore dell'onorevole Goisis ritiene opportuno un rinvio della deliberazione in vista di futuri sviluppi processuali. Non di meno, propone di ascoltare la collega Goisis e si riserva di formulare una proposta all'esito della sua audizione.

(Viene introdotta Paola Goisis).

Paola GOISIS (LNP) rappresenta che ben volentieri avrebbe definito stragiudizialmente la questione. Essa infatti nasce da quello che ritiene un equivoco: non ha mai inteso offendere personalmente il signor Ruggin né sindacare le sue scelte personali che, come tali, devono essere da tutti rispettate. Viceversa, l'oggetto della sua esternazione era di carattere politico-culturale e ineriva al tema dell'insegnamento morale e sociale della Chiesa. Al riguardo, crede che i sacerdoti e i parroci abbiano buon diritto a valutare - essi - se e come accogliere nei momenti aggregativi da loro organizzati (e per i quali sono responsabili) persone che potrebbero manifestare nel privato atteggiamenti in apparente contrasto con i dettami religiosi. È evidente, quindi, che il suo intervento aveva un intento critico generale, sul piano sociale e culturale, ma non personale. Men che meno intendeva offendere il signor Ruggin. Tanto precisato, si scusa per l'eventuale equivoco e ribadisce la sua piena disponibilità a una definizione bonaria della questione.

Pierluigi MANTINI (UdC) domanda dove siano pubblicate le fotografie cui si fa riferimento nel capo d'imputazione.

Paola GOISIS (LNP) risponde che il Ruggin aveva un suo proprio blog nel quale aveva esposto fotografie e testi piuttosto espliciti sul suo orientamento sessuale. Dato il suo ruolo di catechista questo aveva scatenato in molte famiglie preoccupazioni e critiche. Interpellata dal cronista su tali fatti, inizialmente ella aveva espresso sentimenti di comprensione, ispirati all'accoglienza di tutti, a prescindere dalle storie personali come fece Cristo con Maria Maddalena. Constatato però il contenuto del blog ella poi ha sentito la necessità di prendere posizione.

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Marilena SAMPERI (PD) le domanda se abbia ancora la disponibilità di copie delle fotografie.

Paola GOISIS (LNP) risponde di averle buttate. Tenerle presso il suo domicilio sarebbe stato inopportuno in ragione della presenza dei suoi familiari minori.

Jole SANTELLI (PdL), relatrice, le domanda se la vicenda abbia provocato sconcerto e se abbia avuto risonanza locale.

Paola GOISIS (LNP) conferma: si trattò di una vicenda eclatante, specie considerata la realtà di un paese di 17.000 abitanti, nel contesto del quale si erano create due fazioni, l'una a difesa e l'altra di censura al sacerdote. Sottolineato che il querelante le ha fatto conoscere la sua decisa intenzione di ottenere un risarcimento in danaro, si augura che la Giunta assuma determinazioni sollecite.

(Paola Goisis si allontana dall'aula).

Jole SANTELLI (PdL), relatrice, vista la complessità e la delicatezza del fatto, considera opportuno un rinvio dell'esame.

Concordando la Giunta, Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, rinvia il seguito della discussione.

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile a carico del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il tribunale di Milano (atto di citazione del gruppo editoriale L'Espresso) (doc. IV-ter, n. 14).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Fabio GAVA (PdL), relatore, rammenta che si tratta di un'azione civile per ottenere una condanna generica in relazione a fatti di pretesa concorrenza sleale, promossa dal gruppo editoriale L'Espresso nei confronti del Presidente del Consiglio.
Quest'ultimo si trova spesso a esprimersi su molte delle situazioni ritenute critiche del nostro Paese: la disoccupazione, la carenza d'infrastrutture, l'inefficienza della pubblica amministrazione. In questo contesto il Presidente del Consiglio ha esercitato la sua facoltà di adoperarsi per rendere nota la sua visione delle cose e la sua testimonianza sugli sforzi che il suo governo sta facendo per risolvere i problemi citati. Sicché crede che la condotta ascritta al Capo dell'Esecutivo sia espressione di una legittima critica politica delle posizioni a lui avverse. Quanto in particolare al nesso di queste critiche con il mandato parlamentare, non si può dimenticare che nel nostro sistema costituzionale - in cui la legittimazione del governo poggia sulla fiducia di una maggioranza parlamentare - è quasi sempre accaduto che, nei membri del governo, la funzione ministeriale e quella parlamentare finiscano per sovrapporsi. Infatti, come si è visto con il caso del collega Andrea Ronchi, un deputato membro del Governo difficilmente può presentare interrogazioni o emendamenti come semplice parlamentare e non come membro del Governo. Sicché ritiene che per il deputato Berlusconi valga anche quel che questi ha affermato nella riunione del Consiglio dei ministri del 12 giugno 2009. Letto un estratto del relativo verbale, sottolinea l'analogia di contenuto di esso con le dichiarazioni rese a Santa Margherita Ligure il giorno successivo. Torna a sottolineare che la stessa parte attrice, chiedendo solo la condanna generica, non è in grado di quantificare i danni che pretende di aver subito. Per questi motivi propende per l'insindacabilità.

Marilena SAMPERI (PD) dissente dal relatore. Se a Santa Margherita Ligure, il 13 giugno 2009 Silvio Berlusconi avesse soltanto esortato gli industriali ad abbandonare un atteggiamento di sfiducia nella ripresa economica e a farsi parte diligente in una 'iniezione' di nuovo ottimismo sulle prospettive produttive e di consumo in Italia, il ragionamento politico del collega Gava sarebbe accettabile. Viceversa non è così: i contenuti dell'estratto del verbale del Consiglio dei ministri che ha ascoltato sono tutt'affatto diversi dalla raccomandazione,

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tanto autorevole quanto incisiva, del Presidente del Consiglio a non acquistare pubblicità sui giornali che hanno espresso critiche nei suoi confronti. Ricordato che il fatturato del 2008 del gruppo Mediaset è stato di 281 milioni di euro e che il deputato Berlusconi è personalmente azionista di controllo di numerose società per azioni che operano proprio nel settore dell'editoria e dell'informazione, in diretta concorrenza con il gruppo editoriale L'Espresso, pone l'enfasi sul conflitto d'interesse che ancora una volta connota la vita politica del Paese. Non crede ammissibile questo tipo di attacco a una testata giornalistica da parte di un membro del Governo e preannunzia il suo orientamento nettamente contrario all'insindacabilità.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, preso atto che vi sono diversi iscritti a parlare e che sta per iniziare la seduta dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal deputato Gianluca Pini, nell'ambito di un procedimento civile pendente presso l'autorità giudiziaria di Forlì (atto di citazione del signor Ellero Morgagni) (rel. SANTELLI).