CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 marzo 2010
293.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
Pag. 97

ALLEGATO 1

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo (Testo unificato C. 136 Carlucci e abb.)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato il testo unificato C. 136 Carlucci e abb. recante «Legge quadro per lo spettacolo dal vivo»;
visto l'articolo 2, che indica, tra i principi fondamentali che sovraintendono all'azione pubblica in materia di spettacolo dal vivo, la presenza della produzione nazionale all'estero;
rilevata altresì la positiva istituzione presso l'Osservatorio dello spettacolo di uno Sportello informatico di orientamento, formazione e consulenza per l'accesso alle informazioni concernenti, tra l'altro, i finanziamenti dell'Unione europea (articolo 7, comma 3);
osservato che l'articolo 11 prevede un incremento della dotazione del Fondo unico per lo spettacolo;
ricordato che ai sensi dell'articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, l'azione dell'Unione è intesa a incoraggiare la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, ad appoggiare e ad integrare l'azione di questi ultimi in diversi settori, tra i quali figurano la cultura e la produzione artistica;
visto, infine, che il programma Cultura 2007-2013 (Decisione n. 1855/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006) costituisce uno strumento di finanziamento e programmazione per la cooperazione culturale articolata intorno a tre obiettivi: sviluppo della mobilità transnazionale dei professionisti del settore culturale; promozione della circolazione delle opere e dei prodotti culturali e artistici; dialogo interculturale;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:
valuti la Commissione di merito, nell'ambito delle misure volte a favorire ed incentivare la presenza della produzione artistica italiana all'estero previste dal provvedimento, la possibilità di fare riferimento anche alle possibili sinergie tra strumenti legislativi e finanziari nazionali e le iniziative in materia dell'Unione europea.

Pag. 98

ALLEGATO 2

Comunicazioni del Vicepresidente della Commissione, on. Enrico Farinone, sugli esiti della riunione dei Presidenti COSAC svolta a Madrid (5 febbraio 2010).

Venerdì 5 febbraio 2010 ho partecipato alla riunione dei Presidenti della COSAC, in preparazione della COSAC plenaria che si svolgerà a Madrid il 31 maggio e 1 giugno prossimi. Per il Senato era presente la Presidente della Commissione Politiche dell'Unione europea, senatrice BOLDI.
L'incontro si è aperto con interventi di saluto del Presidente del Senato spagnolo, Francisco Javier ROJO GARCIA, e del Presidente della Commissione bicamerale per l'Unione europea Miguel Arias CAÑETE, che, nel dare conto di quanto stabilito nel corso della riunione della Troika svoltasi il giorno precedente e nell'affrontare le diverse questioni di natura procedurale all'ordine del giorno, ha preannunciato l'invio a tutti i Parlamenti degli Stati membri, in vista della riunione plenaria di fine maggio, di un questionario avente ad oggetto il futuro sviluppo della COSAC, anche alla luce dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Il dibattito si è quindi sviluppato sul tema del ruolo della COSAC, in particolare ai fini del controllo di sussidiarietà.
In tale ambito ha preso la parola, tra gli altri, Michael CONNARTY, Presidente della competente Commissione della Camera dei Comuni inglese, che ha posto il problema della differenziazione, ai fini dell'esame di sussidiarietà, tra il concetto di «atto legislativo» e la nozione di «procedimento legislativo speciale», precisando che, secondo l'interpretazione del Governo del Regno Unito, non tutti gli atti di cui all'articolo 289 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea possono vantare il rango di veri e propri atti legislativi.
Sono quindi intervenuto, sostenendo che la COSAC deve costituire una occasione per i rappresentanti dei Parlamenti nazionali per procedere allo scambio di informazioni e di best practices, anche sul merito delle scelte politiche delle Istituzioni europee, reputando, per molti aspetti, non più opportuno l'esercizio collettivo del controllo di sussidiarietà finora svolto, poiché si tratta di una prerogativa che ciascun Parlamento o Camera esercita in base a procedure, competenze e sensibilità politiche proprie, anche con il coinvolgimento - è il caso dell'Italia - delle assemblee legislative regionali. Ho altresì sottolineato l'importanza che la COSAC rifletta, e formuli proposte, sull'applicazione di alcune fondamentali innovazioni istituzionali del Trattato di Lisbona, quali, ad esempio, l'iniziativa legislativa popolare.
Sul punto Pierre LEQUILLER, Presidente della Commissione Affari europei dell'Assemblea nazionale francese, ha esortato i parlamentari a realizzare un vaglio degli atti comunitari basato anche sul merito delle stesse proposte, e, quindi, non solo sui profili della sussidiarietà e della proporzionalità.
Si è quindi passati - dopo l'adozione dell'agenda della XLIII COSAC - alla valutazione dei risultati dell'esercizio di sussidiarietà svolto sulla proposta di regolamento relativo alle disposizioni testamentarie. All'esercizio hanno partecipato 37 camere di 25 Stati membri; solamente una Camera - il Senato belga - ha riscontrato una violazione del principio di sussidiarietà. Come già avvenuto in occasioni di precedenti esercitazioni, diverse assemblee hanno sottolineato l'inadeguatezza della motivazione della proposta sotto il profilo del rispetto del principio di sussidiarietà.

Pag. 99

Il successivo punto all'ordine del giorno, riguardante la crisi economica, è stato introdotto dal Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio del Regno di Spagna, Carlos Ocaña PÉREZ DE TUDELA. Alla relazione ha fatto seguito un ampio dibattito, che ha visto intervenire la stessa presidente BOLDI, la quale - alla luce dell'esperienza italiana, caratterizzata, come è noto, da un tessuto produttivo in cui operano prevalentemente i piccoli e medi imprenditori - ha paventato il rischio che si pervenga, anche in seguito alla definizione degli accordi cosiddetti «Basilea 3», a misure ulteriormente restrittive del credito destinato in particolare alle PMI, ovvero nei confronti di quei soggetti economici che hanno finora dimostrato maggiore resilienza agli effetti negativi della crisi. La Presidente ha, inoltre, chiesto se non siano maturi i tempi per una più ponderata riflessione sulle modalità di applicazione del Patto di stabilità e di crescita.
In sede di replica, il Segretario di Stato, dopo aver riconosciuto l'esistenza di un drammatico problema di liquidità che interessa, soprattutto, le piccole e medie imprese, ha tenuto a precisare che, presso le istituzioni finanziarie comunitarie, non è in discussione il principio dell'applicazione flessibile del Patto di stabilità. Ciononostante, a suo avviso, tale flessibilità non deve essere intesa come una sorta di abbandono della disciplina di bilancio, che rappresenta l'autentica fonte di credibilità e il vero punto di forza dell'Unione rispetto alla business community mondiale.
Sulle priorità della Presidenza spagnola ha quindi svolto una relazione il Ministro degli esteri del Regno di Spagna, Miguel Angel MORATINOS CUYAUBÉ, che ha illustrato i punti salienti del loro programma di lavoro.
Nella discussione seguita a tale intervento, ho preso la parola, manifestando condivisione sul programma illustrato dal Ministro e sottolineando, in primo luogo, l'importanza di dare maggiore slancio all'Unione mediterranea, anche in vista del prossimo Vertice. Ho quindi espresso un particolare compiacimento per l'intenzione manifestata da Moratinos di garantire una maggiore e migliore presenza dell'Unione europea in Africa: in quel continente c'è, infatti, bisogno di una presenza dell'UE non limitata agli aiuti umanitari, ma mirata ad intervenire strutturalmente per sostenere lo sviluppo delle capacità locali. Ho quindi sottolineato che, se l'Unione europea vuole incidere realmente sulle decisioni concernenti i cambiamenti climatici, deve presentarsi con una forte proposta unitaria. Ho infine ribadito che la crisi economica rimane la priorità fondamentale, e che per affrontarla con efficacia sarebbe necessario che l'Unione europea coordinasse le politiche economiche nazionali.
Nella sua replica, il Ministro degli esteri ha sottolineato l'importanza della notazione riguardante la presenza dell'UE in Africa: è necessario fare di più, ed intervenire in maniera strutturale.