CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 maggio 2010
318.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-02837 Gidoni: Sulla sperimentazione della cosiddetta «mini-naja»

TESTO DELLA RISPOSTA

In via preliminare, desidero rammentare che nel corso del 2009, grazie anche al supporto dell'Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.), si è svolto con esiti molto soddisfacenti uno stage formativo del periodo di due settimane, presso un Reparto dell'Esercito, al quale hanno preso parte circa 100 ragazzi e 40 ragazze studenti dell'ultimo anno delle scuole medie superiori e degli Atenei e provenienti da 14 regioni diverse.
Lo stage si è rivelato un'esperienza molto importante, sotto il profilo formativo, in quanto ha offerto a questi ragazzi l'opportunità di avvicinarsi a quei valori significativi di disciplina, senso del dovere, spirito di corpo, educazione al rispetto dei principi etici e amor di Patria che tradizionalmente promanano dalle Forze armate.
I risultati positivi conseguiti nel 2009, sia in relazione alla ampia adesione di giovani che si è registrata ed al grado di entusiasmo ed interesse dimostrato dai partecipanti, sia agli obiettivi di natura formativa raggiunti, hanno costituito il presupposto per la definizione da parte del Governo di un specifico disegno di legge, che ponendosi in linea di continuità con il precedente stage formativo, prevede che le Forze armate organizzino, in via sperimentale, per un triennio, corsi di formazione a carattere teorico-pratico presso reparti delle Forze armate, di durata non superiore a tre settimane, a cui potranno partecipare, su base volontaria, fino a 5.000 giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni.
I corsi sono intesi a fornire le conoscenze di base riguardante il dovere costituzionale della difesa dello Stato e le attività prioritarie, in particolare nelle missioni internazionali di pace a salvaguardia degli interessi nazionali, di contrasto al terrorismo internazionale e di soccorso alle popolazioni locali, e quelle di concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni, in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza.
Allo stesso tempo, è importante sottolineare che il disegno di legge, il cui iter di approvazione è stato avviato da poco meno di un mese presso il Senato della Repubblica, va proprio nella direzione auspicata dagli onorevoli interroganti, in quanto consentirà a tutti i partecipanti l'acquisizione dello status di militare, ai fini dell'iscrizione, al termine della loro esperienza, alle Associazioni d'Arma di riferimento del reparto di Forza armata presso il quale si è svolto il corso.
Diversamente non hanno potuto assumere lo status di militare in mancanza di un'apposita previsione legislativa i partecipanti allo stage sperimentale del 2009, peraltro, come anzidetto, limitato a sole due settimane; per questi motivi la frequenza del corso non è stata ritenuta titolo sufficiente per l'iscrizione all'A.N.A.
L'intendimento e l'impegno del Governo, pertanto, sono tesi a sostenere con convinzione tale iniziativa, nelle previste sedi parlamentari, con l'auspicio di pervenire ad una sua approvazione possibilmente entro l'inizio dell'estate, per consentire l'avvio dei corsi secondo il nuovo regime.
Non potendo, tuttavia, stimare i tempi tecnici occorrenti alla conclusione dell'iter

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parlamentare del disegno di legge, l'Amministrazione, al fine di non disperdere il bagaglio di esperienza finora maturato con lo stage del 2009, sta provvedendo a predisporre, con modalità analoghe all'anno passato, le necessarie attività di pianificazione e di organizzazione di un analogo «stage» per l'anno in corso, al quale potranno prendere parte fino a 250 giovani, orientativamente dal 19 al 30 luglio 2010.
Sulla base delle prime indicazioni, i costi presumibili riferiti specificatamente allo stage sono di circa 280.000.00 euro.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02838 Di Stanislao: Sulla eventuale riorganizzazione del CEVA Difesa.

TESTO DELLA RISPOSTA

Vorrei sottolineare, in primo luogo, che non sussistono ipotesi concernenti la riorganizzazione e la collocazione del Centro Valutazione (Ce.Va.) della Difesa di San Piero a Grado presso alcuna articolazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, ovverosia l'Ufficio Centrale per la Segretezza del Dipartimento per le Informazioni e Sicurezza (DIS/UCSe) o l'Agenzia per le Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE).
In particolare, il richiamato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 aprile 2002 ha definito, tra l'altro, le funzioni e le responsabilità dei laboratori (Ce.Va.) che valutano la conformità dei prodotti e dei sistemi che trattano notizie classificate agli standard di sicurezza internazionali, differenziandole, chiaramente, da quelle dell'Ente di certificazione che deve attestare, invece, la capacità tecnica dei Centri ed accreditarli allo svolgimento delle valutazioni di sicurezza.
È evidente, dunque, che emergono due profili di diversità tra le funzioni attribuite all'Ente di certificazione, espletate, per conto dell'Autorità Nazionale per la sicurezza, dall'UCSe - che opera, quindi, quale garante della procedura di valutazione - e quelle attribuite ai Ce.Va., consistenti nella gestione della stessa procedura, tali da non consentire che entrambe possano confluire in un unico soggetto attraverso la collocazione, auspicata dall'Onorevole interrogante, del Ce.Va. Difesa nell'ambito del Dipartimento Informazione per la Sicurezza e, più specificamente, nell'UCSe.
Da osservare, inoltre, che tale differenziazione di funzioni e di responsabilità si uniforma ai criteri vigenti per gli omologhi Enti di certificazione degli altri Paesi che hanno sottoscritto l'accordo per il riconoscimento dei certificati basati sui Common Criteria for Information Security Evaluation (CC), al quale l'Italia ha aderito nel 2000.
Nel merito, il DIS/UCSe si avvale, ai fini delle verifiche di sicurezza COMPUSEC (Computer Security), di sei Centri di valutazione, di cui due di carattere governativo (il Ce.Va. Difesa e quello costituito presso il Ministero dello sviluppo economico) e quattro appartenenti ad operatori economici; il committente, peraltro, può liberamente rivolgersi a qualsiasi Ce.Va. validato dal DIS/UCSe.
Va rilevato, altresì, che tutte le attività dei Centri di Valutazione accreditati - ovviamente, anche quelle del Ce.Va. Difesa - avvengono sotto il controllo e l'approvazione del Polo Tecnologico della Presidenza del Consiglio dei ministri, all'uopo delegato da DIS/UCSe.
Vorrei aggiungere, in ultimo, che le Forze armate consentono la permanenza dei valutatori presso il Ce.Va. per periodi molto più lunghi di quelli indicati nell'atto in discussione, proprio per l'ammortamento dei costi e dei tempi necessari alla formazione del personale.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-02839 Rugghia: Sul rinnovo dei contratti del personale «Sicurezza-Difesa» per il biennio 2008-2009.

TESTO DELLA RISPOSTA

Le trattative per il rinnovo del biennio 2008-2009 per il personale del comparto sicurezza-difesa si sono aperte il 13 settembre 2009. Il 23 dicembre scorso, a seguito dello stanziamento nel disegno di legge finanziaria 2010 di ulteriori 100 milioni di euro da destinare al predetto rinnovo contrattuale, si è tenuto un incontro a livello tecnico, al quale hanno partecipato esclusivamente il COCER sezione esercito e sezione marina, il COCER sezione carabinieri, le organizzazioni sindacali della polizia di Stato Consap-Italia sicura e UILPS e l'organizzazione sindacale FSA-CNPP della polizia penitenziaria. Nell'incontro le rappresentanze hanno segnalato gli aspetti di criticità - comunque non riguardanti direttamente la problematica del rinnovo in questione - relativamente in particolare al riordino delle carriere e alla previdenza complementare, sui quali aspetti ritengono necessarie risposte chiare e sollecite da parte dei responsabili politici del Governo. Con lettere del 28 dicembre 2009, il Ministro Brunetta ha rappresentato la situazione agli altri Ministri interessati.
Il 12 gennaio scorso si è tenuto un incontro, presieduto dal Ministro Maroni, con le organizzazioni sindacali della polizia di Stato, nel corso del quale sono emerse, oltre alla problematica del rinnovo contrattuale, le questioni del riordino delle carriere, della previdenza complementare e della specificità del comparto. Contestualmente l'Amministrazione dell'interno ha richiesto, su istanza delle organizzazioni sindacali della polizia di Stato, di non proseguire con le trattative per il rinnovo del biennio.
Con lettera del 14 gennaio scorso, il Ministro Brunetta ha segnalato al Sottosegretario Letta l'opportunità di convocare un incontro a Palazzo Chigi con tutti i Ministri interessati (interno, economia, giustizia, politiche agricole, difesa) al fine di pervenire a soluzioni condivise, che consentissero di superare la fase di stallo. Il Sottosegretario Letta ha risposto con lettera del 26 gennaio 2010, assicurando piena disponibilità per i necessari approfondimenti, evidenziando tuttavia l'esigenza di concordare preventivamente con il Ministro dell'economia e finanze la possibilità di individuare le risorse necessarie per la soluzione dei problemi evidenziati.
Il Ministro Brunetta ha nuovamente segnalato al Sottosegretario Letta l'esigenza di un incontro con i Ministri referenti del comparto con lettera del 9 marzo 2010 nella convinzione che sia necessario pervenire alla chiusura del contratto stesso, vista anche la già avvenuta erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale non solo per il biennio in questione ma anche per il triennio 2010/2012.
Tanto premesso e con specifico riferimento alle iniziative assunte dal signor Ministro della difesa, al fine di far riavviare il tavolo della concertazione, si evidenzia quanto segue:
in data 15 ottobre 2009, da parte di tutti i Ministri del comparto difesa-sicurezza, è stata indirizzata un'apposita lettera al Presidente del Consiglio dei ministri, per chiedere ulteriori fondi per la concertazione in esame (100 milioni di euro) ed è stata fatta una specifica proposta per definire il riordino dei ruoli e

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delle carriere del personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia (in esito a tale richiesta, come visto, sono stati stanziati ulteriori 100 milioni di euro nella finanziaria per il 2010);
nell'atto Senato 1167-B/bis, il cui esame è previsto per oggi, martedì 4 maggio, nelle competenti commissioni, è stata inserita un'apposita norma che riconosce la specificità del personale del comparto difesa-sicurezza rispetto al restante personale del pubblico impiego;
il signor Ministro della difesa, al fine di sbloccare la situazione di isteresi creatasi in materia di previdenza complementare a favore del personale del Comparto difesa-sicurezza, ha interessato il Ministro per la funzione pubblica, fin dal mese di agosto 2009, per promuovere la concertazione previdenziale, rendendo partecipe di tale iniziativa, anche i Ministeri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali, interessati alla problematica in parola.
Per quanto sopra esposto, è di tutta evidenza che il Ministro della difesa ha mostrato particolare attenzione al tema dei rinnovi contrattuali in parola, ponendo altresì in essere ogni possibile iniziativa di competenza, per sbloccare la situazione di stallo venutasi a creare e riavviare il tavolo della concertazione per il rinnovo contrattuale relativo al biennio economico 2008-2009.
Si assicura, ad ogni buon conto, che stanno proseguendo i lavori a livello ministeriale che preludono alla riattivazione del tavolo per la concertazione del citato biennio economico, che dovrebbe essere avviato nel corrente mese di maggio.