CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 aprile 2009
170.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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Mercoledì 29 aprile 2009. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.15.

DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal senatore Maurizio Gasparri, deputato all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento civile pendente presso l'autorità giudiziaria di Catanzaro (atto di citazione di Agazio Loiero).
(Esame e rinvio).

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, nel dare il benvenuto ai colleghi Palomba e Rossomando, nuovi componenti la Giunta (v. Resoconti stenografici dell'Assemblea rispettivamente del 2 e dell'8 aprile 2009), ricorda che la domanda d'insindacabilità in titolo è stata avanzata nella scorsa legislatura da Maurizio Gasparri in relazione a una causa civile nei suoi confronti promossa da Agazio Loiero. In tale legislatura, come risulta dagli atti, era stato promosso un tentativo di conciliazione. La sua anticipata fine non ha consentito alla Giunta di constatare gli esiti di tale tentativo. A seguito dell'intesa maturata presso la Giunta nella seduta del 1o aprile 2009, con lettera inviata il 21 aprile ha nuovamente sollecitato le parti a esperire il tentativo di conciliazione. Con lettera del 23 aprile, il senatore Gasparri ha espresso l'avviso che tale conciliazione non sia più possibile nonostante la sua iniziale disponibilità. È per questo che egli ne ha sollecitato l'esame. Prima di dare la parola al relatore, on. Lo Presti, riferisce tuttavia di aver sentito ieri in serata sia il senatore Gasparri sia Agazio Loiero. Quest'ultimo gli ha ribadito la disponibilità a conciliare. Il senatore Gasparri si è riservato di consultarsi con il suo difensore.

Antonino LO PRESTI (PdL), relatore, richiede a questo punto un rinvio della trattazione della domanda al fine di verificare conclusivamente lo stato di eventuali trattative, fermo rimanendo che la deliberazione della Giunta dovrà essere tempestiva in relazione allo sviluppo del procedimento.

La Giunta concorda sulla richiesta del relatore.

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Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata da Francesco Caruso, deputato all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento civile pendente presso l'autorità giudiziaria di Bologna (atto di citazione della famiglia del professor Marco Biagi).
(Esame e conclusione).

Maurizio TURCO (PD), relatore, riferisce che la vicenda in titolo attiene a dichiarazioni rese dall'allora deputato Francesco Caruso, secondo le quali Marco Biagi e Tiziano Treu sarebbero «degli assassini». Tale dichiarazione è stata pubblicata da vari giornali, tra cui Il Corriere della Sera, Il Gazzettino e altri, in data 10 agosto 2007. Una rassegna stampa al proposito è a disposizione dei componenti la Giunta. Mentre Tiziano Treu non ha reagito a tali affermazioni, la vedova di Marco Biagi lo ha citato in giudizio, a nulla ritenendo valide le scuse di fatto portele dallo stesso Caruso e pubblicate sui giornali del giorno seguente. Specifica che la dichiarazione di Francesco Caruso atteneva a un episodio di morte sul lavoro avvenuto pochi giorni prima. Caruso attribuiva la responsabilità degli incidenti mortali a quanti hanno promosso e appoggiato una legislazione sul lavoro e sulla sicurezza meno stringente e meno severa nelle sanzioni.
Gli sembra evidente che l'argomento delle morti sul lavoro è ben radicato nel dibattito parlamentare ed è di persistente attualità politica e legislativa. Lo stesso Francesco Caruso, nella legislatura che ha svolto alla Camera, ne ha fatto oggetto di interrogazioni e progetti di legge. Dal punto di vista del diritto di critica, si potrebbe anche sostenere che il Caruso abbia usato un'iperbole, intesa come radicale critica alle posizioni politiche e di regolazione giuridica assunte dagli studiosi di diritto del lavoro quali Biagi, Ichino, Treu e altri. Tutto ciò, tuttavia, non basta a fondare un nesso funzionale con le frasi che oggi gli vengono ascritte. La qualifica di assassino rivolta a Marco Biagi non può evidentemente essere ricondotta alla specifica nozione di opinione espressa nell'esercizio del mandato parlamentare ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, unico punto su cui la Giunta è titolata a intervenire, salva qualsiasi difesa che Francesco Caruso vorrà svolgere nel processo di merito in materia di diritto di critica ai sensi dell'articolo 21 della Costituzione. Propone pertanto la sindacabilità.

Federico PALOMBA (IdV) concorda con la proposta del relatore.

Maurizio PANIZ (PdL) non può dirsi certo che gli atti parlamentari presentati da Francesco Caruso siano del tutto inconferenti. Preannunzia la sua astensione.

Antonino LO PRESTI (PdL) si associa alla posizione espressa dal suo capogruppo in virtù dell'evidente radicamento politico-parlamentare dell'argomento delle «morti bianche». Fermo restando che nel merito dissente nettamente dall'espressione dall'ex collega Caruso, dal quale dista mille miglia, osserva tuttavia che qualsiasi parlamentare, in un momento di intima agitazione, può esser colto dalla voglia di usare espressioni forti. Non vorrebbe che una frettolosa e drastica pronuncia della Giunta si rivelasse un pericoloso precedente.

Donatella FERRANTI (PD) annuncia il suo voto favorevole alla proposta del relatore. Non condivide la preoccupazione del collega Lo Presti, col quale del resto ha contribuito alla redazione di un documento recante i criteri generali di applicazione dell'insindacabilità parlamentare (v. seduta del 14 gennaio 2009), il quale evidentemente richiede di essere applicato caso per caso. La frase «Angelo e Cristian ieri sono morti assassinati nei loro rispettivi cantieri di lavoro, i loro assassini sono Treu e Biagi, le cui leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggiore intensità la forza lavoro» contrasta con ogni senso di limite e di critica che i parlamentari dovrebbero saper esercitare anzitutto verso se stessi.

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Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, ritiene condivisibile la proposta del relatore, anche perché altrimenti si stabilirebbe un principio di completa licenza in favore dei parlamentari, il cui linguaggio seguirebbe una deriva irrefrenabile.

Marilena SAMPERI (PD) osserva che oggetto della critica di Caruso non era la persona di Marco Biagi. Le affermazioni contestate nulla tolgono alla commozione di tutti per il barbaro assassinio di una persona (le cui idee ella non condivideva) per il solo fatto di averle espresse con coerenza e di essersi adoperata per la loro realizzazione. Non riesce, inoltre, a togliersi la sensazione che l'atteggiamento di molti componenti sarebbe oggi diverso se di Marco Biagi non si fosse trattato: sarebbe stato forse più facile cogliere che l'oggetto dell'invettiva di Francesco Caruso erano le leggi ispirate da Biagi e Treu e approvate dal Parlamento. Annuncia pertanto il suo voto contrario alla proposta del relatore.

La Giunta, a maggioranza, approva la proposta di dichiarare le affermazioni di cui al procedimento in titolo non concernenti opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni e dà mandato al deputato Maurizio Turco di predisporre il documento per l'Assemblea.

La seduta termina alle 9.45.